Tempus1891 ha scritto:
Aztlan ha scritto:
Ho ben poca fiducia in questa iniziativa,
già segnata dal tentativo, spero inutile, di menare il torrone cambiando nome agli UFO con la nuova sigla approvata dal Pentagono,
"UAP", per cercare di cancellare il passato e fingere che parlino di tutt' altro fenomeno,
e di dimostrare che i sostenitori degli UFO abbiano torto anche se ora si riconosce la realtà di quello di cui parlavano.
Beh si, dovrebbero cambiare idea su molte cose. Comunque il processo va avanti, e alla fine in qualche modo il passato riemerge sempre, come si ricava da qui:
http://www.extremamente.it/2023/06/01/g ... o-gia-qui/Riporto il testo come da buona abitudine:
Cita:
Garry Nolan sconfessa l’AARO e la NASA:«Gli ET sono già qui»
Notizie| Spazio & Scienza| UFO & Alieni | Posted by Sabrina Pieragostini | 1 giugno 2023 | 04:37
C’è chi dice no. Gli Alieni magari esistono, in qualche galassia lontana lontana, ma qui non si sono mai visti. E nessuno degli oggetti o fenomeni non identificati osservati nei nostri cieli può essere attribuito a una civiltà dello spazio, casomai sotto sotto ci può essere lo zampino dei Russi o dei Cinesi. Lo ha dichiarato ad aprile nella sua prima audizione davanti alla sottocommissione dell’Intelligence per le Forze Armate Sean Kirkpatrick, direttore dell’ufficio creato dal Pentagono per studiare gli UAP, ovvero l’All-domain Anomaly Resolution Office. «L’AARO non ha finora trovato alcuna prova credibile di attività extraterrestre, di tecnologia fuori dal mondo o di oggetti che sfidano le leggi conosciute della fisica», ha detto in quella circostanza. E lo ha ripetuto anche davanti al gruppo di studio indipendente della NASA istituito lo scorso ottobre.
Il 31 maggio 2023, i suoi componenti hanno incontrato la stampa per anticipare i risultati della loro ricerca che verranno ufficialmente presentati in un report previsto a luglio. Per la NASA, sono da considerarsi UAP tutti gli oggetti osservati in cielo che non possono essere spiegati come velivoli convenzionali o come fenomeni naturali. E di avvistamenti del genere, segnalati da piloti militari o civili, ormai se ne annoverano a centinaia. Ma- hanno ribadito tutti coloro che hanno preso la parola, incluso lo stesso Kirkpatrick- nonostante la casistica sempre più corposa, mancano i dati e non si possono trarre conclusioni. Lo ha detto anche David Spergel, astrofisico e presidente del gruppo di indagine, aprendo la conferenza stampa. La raccolta delle informazioni sugli UAP è stata finora non sistematica e frammentata attraverso le diverse agenzie, ha lamentato. Inoltre, sono stati usati strumenti non adatti all’indagine scientifica.
«Per capire meglio il fenomeno, sono necessari una raccolta dei dati focalizzata e una robusta analisi.Un simile approccio aiuterà a discernere gli avvistamenti di UAP non spiegati, ma non darà garanzia che tutti i casi segnalati avranno spiegazione». Da questo primo e unico incontro pubblico è emerso un elemento degno di nota: Kirkpatrick ha affermato che le segnalazioni di oggetti misteriosi osservati da personale militare sono adesso 800 (erano 650 soltanto un mese fa), ma ha anche specificato che di essi solo una minima parte (circa il 5 %) risulta effettivamente inspiegabile. Il 5% di 800 è 40. Nei cieli americani, quindi, per 40 volte negli ultimi anni ha volato indisturbato qualcosa di assolutamente incomprensibile e ignoto. La percentuale, tra l’altro, è in linea con quanto sempre affermato dagli ufologi: anche per loro, il 95% delle segnalazioni è spiegabile. Il problema è quel 5% di cui nessuno riesce a capirci molto.
Date queste premesse, lo studio degli esperti della NASA difficilmente riserverà sorprese. Le ha riservate, invece, l’intervista a un rinomato e stimato docente universitario che davanti al folto pubblico di un evento importante ha osato dire che non solo gli ET esistono, ma che sono già qui, in mezzo a noi, e senza alcun dubbio. L’affermazione a dir poco sorprendente è uscita dalla bocca di Garry Nolan. Non proprio un Signor Nessuno, nel mondo accademico statunitense: insegna Patologia alla Scuola di Medicina dell’Università di Stanford, in California, ha pubblicato più di 300 articoli su riviste scientifiche e ha depositato oltre 40 brevetti. Il suo nome è piuttosto noto tra gli appassionati di misteri: è stato lui a compiere l‘analisi genetica sul cosiddetto “Essere di Atacama”, una minuscola mummia rinvenuta nel deserto cileno, stabilendo che si trattava di un feto umano con rarissime malformazioni.
Più di recente, ha rivelato di essere stato incaricato dai servizi segreti americani di studiare i danni cerebrali riscontrati in alcuni militari in seguito a incontri ravvicinati del III tipo e di analizzare frammenti recuperati dai siti di presunti incidenti UFO. Ecco chi è, in estrema sintesi, il dottor Nolan. A metà maggio, mentre era ospite della conferenza organizzata da SALT iConnection a New York dal titolo “Il Pentagono, l’intelligenza extraterrestre e gli Ufo precipitati”, il professore ha parlato a ruota libera, senza reticenze, rispondendo a tutte le domande del padrone di casa Alex Klokus, tra i fondatori di SALT, forum globale sulla leadership di pensiero che comprende finanza, tecnologia e politica. «Credi che un’intelligenza aliena abbia già visitato la Terra?», gli ha chiesto Klokus. «Credo che si possa fare un passo in avanti:
IL DOTTOR NOLAN INTERVISTATO A NEW YORK
Una frase che ha stupito la platea e l’intervistatore. «È difficile da credere, quante probabilità ci sono che sia così?». «Il 100 per cento», la risposta. Il patologo ha poi argomentato la sua convinzione facendo riferimento alle iniziative del Congresso che hanno indotto il Pentagono a creare quell’organismo ad hoc per indagare sui tanti velivoli di natura e provenienza sconosciuta avvistati dal personale militare. Ha infatti aggiunto: «Questa non è soltanto la mia opinione…La Legge di bilancio per la Difesa dell’anno scorso, firmata da Biden a dicembre, in 30 pagine ha stabilito la creazione di un ufficio per i fenomeni aerei non identificati». Nell’AARO, ha poi spiegato, lavorano 25 addetti il cui compito consiste nel raccogliere le informazioni in tutto il Dipartimento della Difesa e nelle agenzie di intelligence, organizzarle in un format uniforme per la prima volta e fornirle poi al Congresso.
IL CONGRESSO USA PRETENDE INFORMAZIONI SUGLI UAP
«Dodici senatori degli Stati Uniti hanno sottoscritto un documento che fondamentalmente dice: vogliamo avere i dati», ha aggiunto Garry Nolan. Non solo, la norma prevede anche una sorta di amnistia per tutti coloro che infrangeranno i vincoli di segretezza firmati in passato per rivelare quello che hanno visto o saputo riguardo gli UFO.«È stato creato un programma specifico per gli informatori, rivolto a coloro che- sto per dirlo-hanno lavorato sulla retro ingegneria di oggetti volanti, in modo che possano farsi avanti e infrangere i loro giuramenti, per poter parlare al Congresso e rivelare informazioni in sedute coperte da segreto». Quindi, persone che avrebbero direttamente studiato quegli oggetti misteriosi per carpirne i segreti e sfruttarne la tecnologia.
E a quanto pare, le prime gole profonde si sarebbero già presentate, visto che “il caso più recente risale giusto allo scorso weekend e ha sollevato un vero vespaio a Washington”. Sembra di capire che la rivelazione sia stata particolarmente impressionate e che sia stata anche l’ultima di una lunga serie. Ma quali prove ha, Garry Nolan, per dire quello che dice? «Semplice, basta osservare quello che il governo sta facendo in proposito proprio ora. Osserva il numero di politici di entrambi gli schieramenti che si sono riuniti e hanno firmato questa dichiarazione. E su cosa si basano le loro opinioni? Si basano su decine di persone che in un modo o nell’altro si sono fatte avanti e hanno parlato con loro in contesti riservati».
SONO 800 GLI AVVISTAMENTI RACCOLTI DALL’AARO
In questa intervista il medico non ha lasciato nulla nel vago e ha aggiunto: «Sinceramente, ho avuto esperienze personali con individui che so aver lavorato o lavorare tuttora sui programmi di retro ingegneria. Per essere chiari, su velivoli abbattuti. Ora la prima domanda che la gente si farà è: “Be’, ma se sono così dannatamente avanzati, perché precipitano?” Perché quello che precipita non è qualcosa di vivente. Uso spesso questo esempio: se vuoi studiare una tribù di cannibali dell’Amazzonia, ci vai di persona e ti palesi in mezzo alla tribù sperando di non diventare la loro cena? Se sei un’intelligenza evoluta non metterai a rischio la tua vita e un tuo arto andando là in mezzo».
SECONDO GARRY NOLAN, GLI UAP SONO FORME DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Quelli che vediamo solcare i nostri cieli, a suo avviso, sarebbero per lo più droni o un qualche tipo di AI– ovvero di intelligenza artificiale.
«Abbiamo già a che fare con un’intelligenza aliena nelle nostre email- ChatGPT eccetera- e non sappiamo cosa stia facendo. Figuriamoci se loro fossero un milione di anni avanti a noi: come potresti mai dialogare con qualcosa del genere?», ha dichiarato. Nolan ha poi accennato anche al suo compito delicato, l’analisi del materiale che si ritiene proveniente da oggetti volanti non identificati recuperati sulla Terra. «Cosa speri di scoprire?», gli ha domandato Klokus. «Un granello di silicio negli anni Cinquanta o Sessanta ha cambiato la nostra cultura, il nostro mondo, la nostra comprensione», ha detto. Insomma, un nuovo elemento chimico o una nuova lega proveniente da quei rottami potrebbe portare a una rivoluzione tecnologica.
IL PROFESSOR NOLAN HA ANALIZZATO FRAMMENTI DI MATERIALE SCONOSCIUTO
Ancora una volta, Garry Nolan si è detto sicuro al 100 per cento che il governo americano possieda frammenti di materiale sconosciuto: «Stavo lavorando con un gruppo di persone circa sette o otto anni fa e ho avuto letteralmente poche settimane a disposizione dopo aver ottenuto l’accesso a uno dei campioni. E quando coloro che non volevano che ne avessimo accesso lo hanno scoperto, hanno escogitato alcuni trucchi amministrativi e burocratici e ce l’hanno portato via». Alludendo poi al celebre incidente della USS Nimitz del 2004 al largo della costa di San Diego durante l’incontro con il famigerato Tic Tac, il professore ha sottolineato che più sensori simultanei hanno visto oggetti volanti passare da 15 metri sopra l’acqua fino a 26mila metri per poi tornare indietro in meno di un secondo.
«Fanno cose che non possiamo fare. Sappiamo che neppure i Russi e i Cinesi non lo stanno facendo… qual è la fisica che lo permette?». Il dottor Nolan ha detto di conoscere alcuni studiosi che lavorano all’interno di gruppi di ricerca della Difesa: gli avrebbero rivelato che bisognerebbe modificare la legge della Relatività Generale per poter spiegare quel tipo di prestazioni. «Ma allora quanta energia è necessaria per farlo? Ben più dell’intera produzione nucleare quotidiana del pianeta», ha specificato. «Chi potrebbe farlo? Noi no. Ce la faremo tra mille anni? Ma se avessimo un frammento di tutto questo, anche se fosse mille rivoluzioni davanti a noi, un milione di rivoluzioni davanti a noi, quel minuscolo pezzo di conoscenza potrebbe cambiare radicalmente ciò che stiamo facendo.»
Anche qui, con informazioni aggiuntive:
https://www.renovatio21.com/gli-alieni-vivono-in-mezzo-a-noi-professore-di-stanford/Cita:
Un professore della Stanford University ha affermato che esiste una possibilità del «100%» che forme di vita aliene abbiano visitato la Terra in passato e che siano ancora presenti sul nostro pianeta fino ad oggi.
Parlando a una conferenza a Manhattan la scorsa settimana, il dottor Garry Nolan – un immunologo e candidato al premio Nobel che afferma di aver lavorato per la CIA in passato – ha suggerito che gli umani probabilmente hanno già visto gli alieni prima, ma semplicemente non hanno notato nulla di diverso loro, in modo simile a come le tribù sudamericane avvistarono per la prima volta le navi spagnole.
«Penso che sia una forma avanzata di intelligenza che utilizza una sorta di intermediari», ha detto Nolan, osservando che «non è che camminano in mezzo a noi indossando una tuta di pelle».
Il professor Nolan ha sottolineato, tuttavia, che non credeva che nessuna vita aliena intendesse danneggiare gli umani. «Non sono preoccupato che vengano a farci irruzione o a prendere le nostre donne ei nostri bambini. Questa non è una mia preoccupazione», ha detto, sottolineando che ciò che gli interessa è come l’umanità potrebbe trarre vantaggio dalla tecnologia aliena trovata sulla Terra tramite la retroingegneria.
Come riportato da Renovatio 21, la retroingegneria aliena gode di finanziamenti da parte dello Stato americano.
Il ricercatore afferma di essere stato precedentemente incaricato dalla CIA di utilizzare la sua esperienza in immunologia per aiutare a «comprendere il danno medico che era venuto ad alcuni individui, correlato a presunte interazioni con un velivolo anomalo».
Il Nolan ha quindi affermato che i sintomi esibiti dai pazienti che ha esaminato erano «sostanzialmente identici a quella che oggi viene chiamata “sindrome dell’Avana”», riferendosi alla misteriosa malattia che è stata segnalata per la prima volta a Cuba nel 2016 e che ha colpito un certo numero di diplomatici e militari statunitensi lavorare all’estero.
Come riportato da Renovatio 21, la sindrome ha colpito molti membri delle missioni americane, e non solo all’Avana, ma anche a Vienna, Berlino, Parigi, Ginevra. Anche un aiutante del vicepresidente Kamala Harris ne sarebbe stato afflitto prima di una visita in Vietnam.
Dopo un tira e molla durato anni, ora la CIA sembra propendere per l’idea che la sindrome non esista. È curioso: lo stesso governo americano, dal 1953 al 1976, parlava del Dal 1953 al 1976 del «Moscow Signal»: una trasmissione di microonde variabile tra 2,5 e 4 gigahertz, diretta all’Ambasciata degli Stati Uniti a Mosca dal 1953 al 1976. La sua scoperta portò ad un incidente diplomatico.
Nolan ha inoltre rivelato di essere stato coinvolto in programmi di ricerca della CIA che analizzano materiali presumibilmente trovati nei siti di sorvolo UFO e ha affermato di essere stato in contatto con diverse persone che avevano lavorato o stavano attualmente lavorando a programmi segreti di retroingegneria sugli UFO.
Secondo Nolan e l’avvocato Daniel Sheehan, il mese scorso il Congresso degli Stati Uniti ha parlato con ben sei informatori che hanno affermato di aver lavorato a programmi di recupero di incidenti UFO in stile Roswell e di ingegneria inversa.
L’anno scorso, il presidente Joe Biden ha firmato una legge che richiedeva al Pentagono di fornire a senatori di alto rango rapporti riservati su qualsiasi programma precedentemente non divulgato relativo agli UFO.Il Congresso USA ha anche approvato una legge che ha creato la protezione degli informatori per chiunque avesse lavorato in tali programmi.
Tuttavia, il capo dell’Ufficio per la risoluzione delle anomalie di tutti i domini (AARO) del Pentagono, Sean Kirkpatrick, ha testimoniato in un’udienza al Senato il mese scorso che non c’erano ancora prove definitive della vita extraterrestre.
Altri senatori, come il floridiano Marco Rubio, si è rivelato in questi anni molto preoccupato sugli UFO: «volano sulle base statunitensi e nessuno sa cosa siano», capire cosa siano e cosa vogliano, quindi, è un tema di sovranità.
Nel frattempo, si sprecano gli studi sui possibili impatti della rivelazione degli UFO, con economisti che assicurano la catastrofe finanziaria globale – o forse no.
Come riportato da Renovatio 21, uno studio di un ricercatore spagnuolo ha invece calcolato che nella nostra galassia vi sarebbero almeno quattro civiltà ostili. Il problema delle «civiltà malevole» è stato raccontato con parole di allarme anche dal direttore del SETI, l’ente americano per la ricerca di forme di intelligenza non terrestre.
Avi Loeb, noto cacciatore di alieni con cattedra ad Harvard, dice invece che ci potrebbero essere fino a 4 quintilioni di astronavi aliene nel sistema solare. Il professor Loeb è quello che sostiene che l’asteroide interstellare 2017U1, avvistato nel 2017 e soprannominato «’Oumuamua» (in hawaiano «messaggero che arriva per primo da lontano» o «messaggero da un lontano passato») potrebbe essere la prova di una civiltà aliena che ha inviato un pezzo della sua tecnologia nel nostro pianeta a farci visita.
Alcuni scienziati giapponesi ritengono invece che l’umanità abbia già avvistato, senza comprenderne l’origine, degli wormhole creati da civiltà extraterrestri. Secondo lo scienziato elvetico dell’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia, l’umanità sarebbe invece in procinto di scoprire la vita aliena.
Gli UFO, ora detti per qualche motivo UAP («fenomeni aerei non identificati»: praticamente la stessa cosa) come noto, furono al centro di un momento di isteria a inizio anno, quando caccia americani cominciarono ad abbattere «oggetti non identificati» nello spazio aereo nordamericano, tra cui un pallone aerostatico cinese e quello che probabilmente era un pallone sonda amatoriale da 12 dollari, abbattuto con un missile sidewinder che ne costa 400 mila.
Come riportato da Renovatio 21, vi sarebbe una piccola guerra civile in corso tra i funzionari del governo su quanta parte delle loro informazioni sugli UFO dovrebbero consegnare al Congresso e al pubblico, una presunta piccola «società segreta» di potenti custodi di materiale classificato interna al Pentagono che rifiuterebbe di divulgare qualsiasi informazione a riguardo.
Riguardo agli alieni che vivono fra noi, vi è, in realtà, un ampia fetta di sottomondo ufologico, con relativi studi, che sulla questione ha tantissimo da dire: quella dei cosiddetti «rapiti», ossia delle persone che sostengono di essere stati portati via dagli extraterrestri e sottoposti talvolta a crudeli esperimenti o ad altri fenomeni agghiaccianti.
A prendere sul serio tali racconti e a cominciare a studiarli fu lo psichiatra di Harward John Mack, già premio Pulitzer per un suo libro su Lawrence d’Arabia. Il dottor Mack avviò una ricerca sulle persone che raccontavano queste storie, finendo sempre più convinto della loro veridicità, come si può leggere nel suo libro Rapiti!, edito in Italia da Mondadori e ora di difficile reperibilità. Un altro suo libro che tratta il tema, Passaporto per il Cosmo, è invece ancora sul mercato.
Il dottor Mack morì nel 2005 investito da un’auto a Londra.
Tra le tante informazioni date dal Dottor Nolan vorrei riprendere questo passaggio:
Cita:
Ora la prima domanda che la gente si farà è: “Be’, ma se sono così dannatamente avanzati, perché precipitano?” Perché quello che precipita non è qualcosa di vivente. Uso spesso questo esempio: se vuoi studiare una tribù di cannibali dell’Amazzonia, ci vai di persona e ti palesi in mezzo alla tribù sperando di non diventare la loro cena? Se sei un’intelligenza evoluta non metterai a rischio la tua vita e un tuo arto andando là in mezzo».
SECONDO GARRY NOLAN, GLI UAP SONO FORME DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Quelli che vediamo solcare i nostri cieli, a suo avviso, sarebbero per lo più droni o un qualche tipo di AI– ovvero di intelligenza artificiale.
Un'altra conferma delle ipotesi fatte in ufologia circa la natura di quelli che sono divenuti famosi nella cultura pop come gli ipotetici alieni,
i cosiddetti
"Grigi",
ovvero "robot biologici" usati per pilotare i loro mezzi e condurre operazioni a terra
in tutta sicurezza per i veri extraterrestri.