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U.F.O.
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MessaggioInviato: 17/09/2011, 02:39 
Oltretutto se esistessero davvero e vivessero delle sostanze inquinanti e di scarto prodotte dagli esseri umani? A quel punto potrebbero desiderare o addirittura favorire questa modalità evolutiva.



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MessaggioInviato: 17/09/2011, 22:11 
io ritengo che lo stato attuale della terra sia la risultante di tante di quelle variabili che VOLER CERCARE COLPEVOLI,PRESUNTI SALVATORI O POSSIBILI PERSECUTORI ALIENI sia una sciocchezza.

La terra é un pianeta come tanti altri,l'umanità non é né meglio di peggio di probabili alieni,i suoi problemi essenziali sono pochi ma vitali,
e forse il punto di non ritorno é già stato superato da tempo.

Detto questo,se un ipotetico alieno avesse il coraggio non dico di spararmi addosso ma di criticarmi,io gli direi:

che avete fatto voi finora per evitare tutto questo?
che cosa non avete fatto?

e se non avete fatto un azz di niente,perché venite a rompermi il c...o adesso che il latte é versato?

Queste storie non le cag.... nemmeno più,date le condizioni obiettive in cui si trova l'umanitä attuale e il pianeta nel suo insieme.

orse sarebbe meglio che la Nasa si rimoccasse le maniche e invece di pensare alla luna,a Marte e Giove,pensasse un attimino a QUALCHE RICADUTA UTILE per la gente delle sue ricerche orbitali(ISS),dei suo studi e ricerche aerospaziali,e usare i propri tecnici per cose un tantino più necessarie per la Terra stessa.

S e questo pianeta crolla,crolleranno anche ipotetici alieni che vi,forse,vivono e non propriamente legalmente e umanamente,se non crollerà non sarà certo merito loro ma nostro.

A me gli alieni,in generale,mi stanno sui cosiddetti perché dopo decenni di studi,ricerche,ascolti di esperienze,ecc... NON ho ancora capito
a che cosa sia servita la loro presenza su questo pianeta e a che cosa potrebbe servire.

Inoltre,come ho scritto prima,se si trattasse di un futuro contatto di pulizia,farebbero bene a pensarci dieci volte,viste le domande che potremmo fare loro e visti i RISULTATI di quella che potremmo chiamare probabile interferenza non umana millenaria.

Insomma,non siamo dei cog.....i dopo tutto,e potrebbe anche andare a finire che la PULIZIA potremmo farla noi e acccorgerci poi che in fondo,senza di loro si sta anche meglio:

CI RESTEREBBERO DA RISOLVERE SOLO I NOSTRI DI PROBLEMI,E NON I LORO
MILLENARI E STANTII PROBLEMI DI ESTINZIONE E...DANNAZIONE.

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Inoltre,un ottimo sito per scrivere quello che volete!

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eheheh....la verità prima o poi viene a galla no?!
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MessaggioInviato: 20/09/2011, 00:56 
Forse sfugge un punto fondamentale.. il "libero arbitrio" se non fosse così allora che senzo avrebbe l'evoluzione, la vita in se stessa, se non si fa tesoro delle proprie esperienze? nessuno ci distruggerà se non noi stessi.. loro tutt'altro sono intervenuti per evitare una nuova guerra atomica e ci sono varie prove che dimostrano ciò..

se il messaggio del video fosse vero che cosa desiderereste, che venissero, con tutti gli aspetti positivi che ne derivano o no? io direi di SI




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MessaggioInviato: 22/09/2011, 20:42 
Ragazzi ma non ci vogliono gli alieni per capire che l'origine di tutti i mali è dovuto dall'invenzione del denaro.

Tolto il denaro e basando la società sulle risorse sfruttando il vero potenziale tecnologico, il 99% dei problemi scomparirebbero.

Abbiamo già la tecnologia per attuare ciò.

Vedi progetto Venus.


Ultima modifica di sanje il 22/09/2011, 20:43, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 23/09/2011, 03:42 
Il denaro crea "dualita", tutto ciò che crea dualità tra le persone, differenze sociali, culturali, di appartenenza ecc.. appartiene alla morte, come fine della vita terrena.

Non c'è vita fuori dal Tutto-Uno, se non si capisce che dobbiamo vederci tutti come parte interna di un unico Essere vivente non conosceremo che la morte, serve "amore" = a-mors = "non morte".




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MessaggioInviato: 24/09/2011, 20:35 
Cita:
Wave ha scritto:

Il denaro crea "dualita", tutto ciò che crea dualità tra le persone, differenze sociali, culturali, di appartenenza ecc.. appartiene alla morte, come fine della vita terrena.



Io penso che l'attuale umanità non possa fare totalmente a meno del denaro. In passato ne fece a meno e non è detto che in futuro non possa tornare di nuovo a farne a meno, in un contesto molto diverso. Infatti chi è che può fare a meno del denaro? Chi trova facilmente soddisfatti i propri bisogni, perché o ha il modo di vederli rapidamente soddisfatti o li limita.

Esempio 1) Un asceta ha bisogni ridotti al minimo, perché li limita; un asceta può fare a meno del denaro, ma non può essere preso come esempio di vita sociale. L'ascesi ha altri scopi ed è rivolta a singoli, non a comunità. La maggior parte della gente ha bisogni e obiettivi più numerosi, vari e diversificati di quelli tipici dell'ascetismo.

Esempio 2) Persone che vivono in una comunità agricola autosufficiente sotto l'aspetto energetico ed alimentare, con bisogni indotti ridotti ai minimi termini, conducendo una vita forse limitata sotto certi aspetti ma autonoma, possono fare a meno del denaro perché tutto ciò che serve o almeno l'essenziale è prodotto in loco. In passato in fondo, all'epoca dei baratti, si era essenzialmente in questa situazione, che comunque potrebbe conoscere sviluppi nuovi tenendo conto del progresso tecnologico. Per esempio tenendo conto della possibilità di produrre in loco energia elettrica.

Esempio 3) E' l'altro estremo. Visto che si parla di ufologia prendiamo proprio come esempio i racconti dei presunti alieni di forma umana. Tutti hanno descritto società libere dal denaro, dove il lavoro inteso come obbligo sociale necessario o è ridotto al minimo oppure non esiste più. In un'ipotetica società dove la scienza e tecnologia avessero trovato il modo di risolvere il problema dei bisogni degli individui, dove il problema della scarsità delle risorse (energetiche e non energetiche) fosse stato superato, il denaro non serve più a niente. A quel punto se il tutto è sostenuto da un'etica elevata le cose si fanno interessanti, perché si aprono spazi di libertà impensabili per noi oggi.

Escludendo il caso 1), sempre possibile per singoli individui profondamente motivati, noi oggi non ci troviamo né nel caso 2) né nel caso 3). In futuro forse, se tutto fila liscio, ci potremmo ritrovare nel caso 3), ma non è detto. Oggi noi stiamo in mezzo, quindi non possiamo fare totalmente a meno del denaro. Dobbiamo semplicemente farlo tornare ad essere uno strumento di valorizzazione delle risorse vere: competenze, risorse umane, abilità, conoscenza, lavoro reale, beni concreti; e non uno strumento di sfruttamento nelle mani di pochi, la cui abbondanza e scarsità nelle diverse zone del pianeta può essere pianificata ad arte da pochi, che finiscono per limitare anziché stimolare.


Ultima modifica di quisquis il 24/09/2011, 20:43, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 25/09/2011, 16:08 
Cita:
quisquis ha scritto:

Io penso che l'attuale umanità non possa fare totalmente a meno del denaro. In passato ne fece a meno e non è detto che in futuro non possa tornare di nuovo a farne a meno, in un contesto molto diverso. Infatti chi è che può fare a meno del denaro? Chi trova facilmente soddisfatti i propri bisogni, perché o ha il modo di vederli rapidamente soddisfatti o li limita.



cos'è questa crisi economica se non un piano premeditato dalle banche stesse? questi soldi che non sono altro che cifre virtuali, digitate da un pc e creano pezzi di carta..

La vera crici è quella della "coscienza", di quei pochi manovratori del pianeta e della gente che non riesce ad uscirne da questo circolo vizioso.

Le civilta evolute ed utopistiche hanno sicuramente raggiunto un livello tale di coscienza dell'Universo e tecnologico da capire che hanno già tutto a disposizione per essere felici, basta che ognuno esprimi il proprio talento e formazione per mantenere la società efficente, hanno parlato anche di controllo demografico (Adamski) dove le risorse e lo spazio sono disponibili per tutti, noi sulla Terra siamo pochi in relazione allo spazio e risorse, eppure grazie al basso livello di coscienza siamo schiavi del sistema.. Quindi mi aspetterei che in un futuro, spero non troppo lontano, con un cambio di coscienza arrivassimo anche noi al punto 3 [;)]


Ultima modifica di Wave il 25/09/2011, 16:13, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 25/09/2011, 20:30 
Cita:
Wave ha scritto:


cos'è questa crisi economica se non un piano premeditato dalle banche stesse? questi soldi che non sono altro che cifre virtuali, digitate da un pc e creano pezzi di carta..




Un conto è dire questo, un altro conto è pensare che si possa oggi fare a meno del denaro.

Se ci sono due persone ed una sa fare solo torte, l'altra solo tavolini, non è detto che lo scambio possa sempre avvenire. Chi fa torte potrebbe non avere bisogno di un tavolino e poi, come si fa a decidere quante torte devono essere scambiate per un tavolino? Ma soprattutto, se uno dei due, per esempio chi fa le torte, non volesse o non potesse (per un'infinità di ragioni) comprare subito un tavolino, ma potesse farlo dopo diciamo 10 giorni e sapesse però che fra 10 giorni non avrebbe il tempo di preparare le torte, come si fa?

Serve il denaro, che è:
Innanzitutto un'unità di misura; misura il valore; poi un mezzo di scambio; infine una riserva di valore.

Giacinto Auriti usava questa immagine: il denaro è come il sangue, deve circolare per dare la vita; se il sangue è malato non si può togliere di colpo il sangue dal corpo umano, altrimenti lo si ucciderebbe; bisogna piano piano sostituire il sangue malato con quello buono.

Si può poi discutere su come introdurre sangue buono, ossia denaro sostenibile. Un modo di vedere le cose potrebbe essere denaro complementare che ricominci a circolare localmente, a interesse zero o perlomeno molto basso, una forma più vivibile di denaro che ci aiuti a vivere al ritmo che vogliamo, al fine di procacciarci i mezzi di sostentamento che vogliamo. Abbiamo bisogno di denaro che possa premiare le persone in modo equo in base al lavoro che svolgono.

Il punto infatti è che prima di tutto bisognerebbe considerare il lavoro vero, la possibilità reale di risolvere problemi, non i soldi visti come un valore in sé. I soldi sono solo uno strumento; dovremmo avere forme di denaro che la gente sostiene con il proprio tempo, le proprie abilità, le proprie risorse (non finanziarie ma lavorative). Denaro non gravato da signoraggio, magari non stampato da ristrette elite di privati a costo tipografico e poi emesso e prestato a valore nominale, per di più gravato di interessi.

Ma comunque, il fatto è che secondo me in questa fase sulla Terra l'umanità nel suo insieme non può totalmente fare a meno del denaro. In futuro può darsi, oggi non credo proprio.


Ultima modifica di quisquis il 25/09/2011, 20:34, modificato 1 volta in totale.


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In un incontro ravvicianto da me postato si parlava che nel Loro mondo non esisteva danaro; ebbene, di tutto il racconto i Servizi Segreti raccomandarono al testimone, di non menzionare questo fatto ...[8D]



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Cita:
quisquis ha scritto:

Cita:
Wave ha scritto:

Il denaro crea "dualita", tutto ciò che crea dualità tra le persone, differenze sociali, culturali, di appartenenza ecc.. appartiene alla morte, come fine della vita terrena.



Io penso che l'attuale umanità non possa fare totalmente a meno del denaro. In passato ne fece a meno e non è detto che in futuro non possa tornare di nuovo a farne a meno, in un contesto molto diverso. Infatti chi è che può fare a meno del denaro? Chi trova facilmente soddisfatti i propri bisogni, perché o ha il modo di vederli rapidamente soddisfatti o li limita.

Esempio 1) Un asceta ha bisogni ridotti al minimo, perché li limita; un asceta può fare a meno del denaro, ma non può essere preso come esempio di vita sociale. L'ascesi ha altri scopi ed è rivolta a singoli, non a comunità. La maggior parte della gente ha bisogni e obiettivi più numerosi, vari e diversificati di quelli tipici dell'ascetismo.

Esempio 2) Persone che vivono in una comunità agricola autosufficiente sotto l'aspetto energetico ed alimentare, con bisogni indotti ridotti ai minimi termini, conducendo una vita forse limitata sotto certi aspetti ma autonoma, possono fare a meno del denaro perché tutto ciò che serve o almeno l'essenziale è prodotto in loco. In passato in fondo, all'epoca dei baratti, si era essenzialmente in questa situazione, che comunque potrebbe conoscere sviluppi nuovi tenendo conto del progresso tecnologico. Per esempio tenendo conto della possibilità di produrre in loco energia elettrica.

Esempio 3) E' l'altro estremo. Visto che si parla di ufologia prendiamo proprio come esempio i racconti dei presunti alieni di forma umana. Tutti hanno descritto società libere dal denaro, dove il lavoro inteso come obbligo sociale necessario o è ridotto al minimo oppure non esiste più. In un'ipotetica società dove la scienza e tecnologia avessero trovato il modo di risolvere il problema dei bisogni degli individui, dove il problema della scarsità delle risorse (energetiche e non energetiche) fosse stato superato, il denaro non serve più a niente. A quel punto se il tutto è sostenuto da un'etica elevata le cose si fanno interessanti, perché si aprono spazi di libertà impensabili per noi oggi.

Escludendo il caso 1), sempre possibile per singoli individui profondamente motivati, noi oggi non ci troviamo né nel caso 2) né nel caso 3). In futuro forse, se tutto fila liscio, ci potremmo ritrovare nel caso 3), ma non è detto. Oggi noi stiamo in mezzo, quindi non possiamo fare totalmente a meno del denaro. Dobbiamo semplicemente farlo tornare ad essere uno strumento di valorizzazione delle risorse vere: competenze, risorse umane, abilità, conoscenza, lavoro reale, beni concreti; e non uno strumento di sfruttamento nelle mani di pochi, la cui abbondanza e scarsità nelle diverse zone del pianeta può essere pianificata ad arte da pochi, che finiscono per limitare anziché stimolare.


Sicuramente si può concepire una civiltà che faccia a meno del denaro. Il guaio è che la nostra, di civiltà, ha una mentalità così infrattata di denaro, che non riesce a pensare, neanche a concepire un sistema di vita che non sia basato sul denaro. Si può cominciare a lanciare l'idea e a dire il vero il momento è propizio, dato che ormai anche il sistema capitalistico occidentale è in crisi, ma ci vorrebbe comunque molto tempo per delineare una civiltà non-monetaria.
Tenete conto però che l'eliminazione del denaro non significa l'abolizione di ogni forma di avidità e di prevaricazione, le quali potrebbero poi fondarsi su altre basi. Tutto dipende poi da come appunto verrebbe concepita una civiltà e un'economia senza denaro. Come organizzarla? Fondarla sul merito e le capacità di ognuno, facendo in modo che ogni persona venga pagata con beni in natura in base a quanto riesce a produrre e a lavorare, più o meno come sul pianeta Ummo?


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MessaggioInviato: 26/09/2011, 21:23 
Cita:
Tenete conto però che l'eliminazione del denaro non significa l'abolizione di ogni forma di avidità e di prevaricazione, le quali potrebbero poi fondarsi su altre basi.


Pienamente d’accordo, senza abbandonare queste passioni (da patire, subire, alla latina) della mente si resterà sempre prigionieri di qualcosa che non va che, oltre che nei singoli, si rifletterà inesorabilmente anche nelle comunità di cui i singoli fanno parte, sia che si usi il denaro sia che non lo si usi. Bramosie, avidità e cupidigia possono esistere a prescindere dal denaro e limitano e vincolano in vario modo gli individui e di riflesso le società. Finché non si superano certi limiti si può anche dire: è umano (ma anche qui ci sarebbe molto da dire); sicuramente però, coltivandole senza modus (smodatamente) si patisce un vincolo alla propria libertà e di riflesso lo si impone anche a quella altrui.

L’esempio 1), quello dell’asceta, può quindi sempre valere come punto di riferimento “archetipico”, come simbolo, con diversi gradi di intensità, per così dire; inteso infatti in forme più blande sta proprio ad indicare che la strada che porta allo svincolamento dal denaro e più in generale di ogni vincolo passa innanzitutto tramite una più equilibrata considerazione dei propri reali bisogni. Trovare un equilibrio nei propri bisogni, eliminando con raziocinio quelli superflui è un compito sempre possibile per i singoli individui; è un fatto in primis culturale, su questo sono d’accordo. Sembra difficile perché la stimolazione di ogni genere di bisogni artificiali oggi è un fatto così pervasivo e scontato che non ci si fa più nemmeno caso. Bisognerebbe iniziare da qui.

Ma anche nell’esempio 3) ritorna il concetto; lì la clausola che avevo inserito era quella che, oltre ad essere senza denaro e ricca di risorse, un'ipotetica civiltà extraterrestre (o un domani forse terrestre) dovesse essere sostenuta da un'etica elevata, altrimenti si precipita di nuovo in pastoie senza fine ed addio libertà.

Cita:
Enkidu ha scritto:
Il guaio è che la nostra, di civiltà, ha una mentalità così infrattata di denaro, che non riesce a pensare, neanche a concepire un sistema di vita che non sia basato sul denaro.


Secondo me l’argomentazione più forte che possano addurre coloro che difendono a spada tratta l’uso moderno del denaro è quella della libertà; si dice infatti:
Ma il denaro ha portato libertà; permette alle persone di scegliere liberamente ciò che vogliono fare con i propri soldi; se pago un bene o un servizio con il denaro, l’obbligo finisce subito; sono libero di passare al prossimo scambio, senza essere legato a complesse reti di obblighi, favori, vincoli tribali, morali, religiosi, sociali o culturali, come poteva essere per esempio ai tempi del baratto in certe società; pensiamo per esempio alla società feudale o ai vincoli sociali e culturali di molte società antiche. Inoltre con beni in natura non si poteva acquistare la varietà di oggetti che si può invece acquistare col più neutro denaro. Grazie al denaro poi due persone possono commerciare anche se non si conoscono, anche se non si piacciono. Il denaro è neutro e facilita gli scambi oltre vincoli sociali, gerarchie, favori, oltre la necessità di conoscere colui col quale si commercia. Inoltre il denaro ci permette di calcolare rapidamente costi e benefici di una scelta economica, permettendoci di massimizzare il nostro utile.

C’è del vero in tutto ciò? C’è sicuramente del vero, ma c’è anche del falso, o meglio manca molto affinché il quadro possa essere completo.

Intanto il concetto di libertà che si esprime nel precedente ragionamento è limitatissimo e quindi, a mio modo di vedere, in quanto incompleto e limitato non risulta vero in assoluto. Ma non voglio toccare questo aspetto, non voglio discutere della libertà, anche se basterebbe questo a far cadere tutto il precedente ragionamento.

Ci si può limitare a far notare che il punto debole di tutto questo ragionamento risiede proprio nella capacità delle persone di decidere da sole in quale direzione utilizzare il denaro e qui ritorniamo al tema della cupidigia e della bramosia. Non solo, ma si può anche discutere sulla capacità delle persone di decidere per quali parti della propria vita il denaro risulti adeguato o meno. Esistono cose che non possono essere comprate, non per tutti e non allo stesso modo per tutti. Non si possono per esempio comprare cose che possono solo essere liberamente donate. Ci sono parti delle nostre vite nelle quali riteniamo che il denaro sia inadeguato. Se ci si spende per esempio in una causa in cui si crede non si guarda al denaro. Vorreste essere pagati per allevare i vostri figli? No, perché qui è ovvio che il denaro non c’entra niente. Ci sono attività eseguite volontariamente per le quali chi le esegue non si aspetta di essere pagato, anzi, per le quali essere pagati equivale a veder svalutato il proprio contributo.
Inoltre pagare col denaro non è qualcosa che è sempre radicalmente svincolato dal condividere e quindi dal dare, dal donare e al limite dall’amare. Si versa un contributo per una causa in cui si crede, per far star meglio una persona che si ama o che semplicemente non si vuole veder soffrire. Tutti hanno un diverso punto di vista su cosa pagare e su cosa dare gratuitamente, quindi il discorso della libertà intesa come massimizzazione dell’utile in un rapporto neutro di scambio non può considerarsi sempre vero.


Cita:
Come organizzarla? Fondarla sul merito e le capacità di ognuno, facendo in modo che ogni persona venga pagata con beni in natura in base a quanto riesce a produrre e a lavorare, più o meno come sul pianeta Ummo?



Senza disporre delle capacità tecnologiche dei nostri ipotetici "cugini" ummiti, akrij, clarioniti, venusiani (più o meno oriundi), pleiadiani, andromedani (tutta gente che avrebbe parlato di società totalmente o fortemente libere dal lavoro e dal denaro) penso proprio che qui sulla Terra poco si possa fare per raggiungere l'obiettivo 3). Chi avesse la capacità di manipolare a piacimento la gravità, di procurarsi energia in modo relativamente facile dallo spazio per noi vuoto, chi può trasmutare elementi e creare quindi risorse prima non presenti (consumando energia estratta dallo spazio creduto vuoto) manipolando in profondità la materia, se è intelligente, furbo e quindi eticamente corretto e non stupido, ottuso e quindi eticamente scorretto come molti terrestri, saprà come vivere mille anni o più (altro dato ricorrente) godendosela alla grande con i propri simili senza rischiare di perdere tutto ciò a causa di ingordigie, avidità e passioni incontrollate di vario tipo.

Per noi il problema è molto diverso. Molto più modestamente si potrebbe cominciare con lo scoprire o riscoprire le valute alternative: ve ne sono moltissime e non solo in america latina, ma anche in paesi più ricchi come USA, UK, Germania, Svizzera. Sono state concepite per molti scopi anche molto diversi tra loro, molte sono fallite, molte altre hanno avuto ed hanno successo; aiutano la gente a capire pragmaticamente, meglio di molte teorie, che il denaro è una convenzione che nasce dalla mutua accettazione, che possono esistere molte forme di denaro per molti scopi, non solo per l'usura e a fini di dominio più o meno velato quando non di vero e proprio signoraggio; e sono state anche capaci di alleviare la vita di molti in momenti economicamente difficili. Studiare queste storie è sempre utile e si ha sempre qualcosa da imparare dai successi e dai fallimenti di queste monete.

Qualche riferimento l'avevo inserito qui:

http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=11392

ma è un elenco molto parziale, ce ne sono moltissime altre.
Da noi Giacinto Auriti fu pioniere in questo genere di cose, ma nell'Italia di oggi per lui gli spazi di manovra sono stati purtroppo pochi; tuttavia quei pochi sono stati coronati da successo, secondo me.

La via principe comunque resta a mio modo di vedere un mutamento antropologico interiore, poi, se e quando i tempi saranno culturalmente ed antropologicamente maturi, il modo pratico di venirne a capo si troverà, anche perché dovrà essere necessariamente adattato alle contingenze economiche del momento e quindi difficilmente visibile oggi nei suoi dettagli.


Ultima modifica di quisquis il 26/09/2011, 22:04, modificato 1 volta in totale.


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