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MessaggioInviato: 04/01/2013, 22:48 
beh come diceva Gesù Cristo, l'unico modo per discernere in questi campi è la famosa frase: "dai frutti li riconoscerete". Non a caso l'albero della conoscenza del bene e del male era bivalente. Quando Adamo ed Eva mangiarono il frutto in Eden, il problema non era tanto la presenza del serpente ma l'assenza di Dio.

In questi giorni ho fatto una riflessione che sembra confermare questo discorso. In ebraico la parola Dio è scritta con due consonanti aleph e lamed. Aleph indica la presenza invisibile di Dio e lamed indica l'intelligenza ma ha anche la forma di un serpente. Lo stesso dicasi per la parola emet, verità. Se si elimina l'aleph, la parola diventa met, cioè morte.

Ecco perché Gesù diceva che nessuno è buono ma solo Dio è buono. Ecco perché quando Dio creò l'uomo vide che era cosa molto buona perché l'uomo appena uscito dalle mani di Dio era ancora innocente. Mi rendo conto che per molti queste parole possono sembrare la classica favoletta ma non è. (fermo restando che la morale di certe favole è molto più profonda di quanto si crede). In realtà, molti uomini sono accecati dalla voglia di potere e di predominio ed è questo il male e anche se fossero in piena comunione con Dio e lo vedessero in faccia, gli volterebbero le spalle pur di raggiungere i loro scopi. E questo succede ogni volta che ci troviamo davanti agli occhi uno dei nostri fratelli più piccoli e restiamo indifferenti o addirittura approfittiamo della loro debolezza.



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MessaggioInviato: 04/02/2013, 11:01 
Sono solo io a pensare che tutto quanto sia collegato come tanti tasselli di un puzzle? [:D]

Cita:
Messaggio di zakmck

A quanto pare si continua a lavorare sulle teorie di Heim:

Cita:
Nell'Iperspazio per Epsilon Eridani?

Una storia (http://www.scotsman.com/news/sci-tech/welcome-to-mars-express-only-a-three-hour-trip-1-686425) su The Scotman discute come il viaggio nell'iperspazio possa funzionare e oggi leggo l'articolo su New Scientist su cui è basata. (grazie a Ian Brown). Si discute la possibilità di costruire un cosiddetto "motore iperspaziale", che possa portarci su Marte in poche ore e fra le stelle nelle tempistiche una volta richieste agli equipaggi delle navi a vela. Ma dire che le teorie alla base di questo sistema sono controverse significa trasformare l'eufemismo in una forma d'arte virtuale. Ecco cosa dice The Scotsman sul funzionamento di questo ipotetico motore:

Il motore teorico funziona creando un intenso campo magnetico che, secondo le idee sviluppate dallo scienziato Burkhard Heim negli anni '50, produrrebbe un campo gravitazionale e la propulsione per l'astronave. Inoltre, se creasse un campo magnetico abbastanza ampio, l'astronave passerebbe in una dimensione differente, dove la velocità della luce è superiore e che permetterebbe velocità incredibili. Disattivare il campo magnetico permetterebbe al motore di tornare nella nostra dimensione ordinaria.

Heim è misterioso per scelta, un appassionato di missilistica che subì danni fisici molto gravi durante un esperimento di laboratorio nella Seconda Guerra Mondiale, quindi ha evitato qualsiasi pubblicità ed è morto nel 2001 praticamente sconosciuto e autore di un solo documento peer-reviewed. Il suo lavoro nacque dal tentativo di fondere la relatività generale di Einstein con il mondo sorprendente della meccanica quantistica. Le equazioni elaborate da Heim dalla relatività generale, risultarono in un universo a sei dimensioni, con un "sub-spazio" a due dimensioni nello spaziotempo Einsteniano. Dalla sua logica venne l'idea che l'energia elettromagnetica possa essere convertita in energia gravitazionale e viceversa. Nonostante Heim non riuscì a lavorare sulle possibilità di propulsione iperspaziale, Walter Dröscher ha esteso il suo lavoro, includendo altre dimensioni e due nuove forze, una delle quali verrebbe sfruttata dall'astronave.

Joachem Häuser (Applied Sciences University in Salzgitter ed ex-chief of aerodynamics per l'European Space Agency) ha lavorato con Dröscher per produrre un documento sulla propulsione spaziale, usando le idee di Heim e hanno vinto un premio dall'American Institute of Aeronautics and Astronautics lo scorso anno. Sia lui che Dröscher credono che sia possibile testare le idee di Heim. Ecco come il New Scientist descrive l'esperimento che i due userebbero:

Servirà un grosso anello rotante posizionato su una bobina superoconduttiva, per creare un intenso campo magnetico. Con una corrente abbastanza forte nella bobina e un campo magnetico abbastanza grande, Dröscher afferma che la forza elettromagnetica possa ridurre la tirata gravitazionale sull'anello, fino a farlo fluttuare liberamente.

Dröscher e Häuser suggeriscono che servirebbe un campo magnetico di circa 25 tesla per contrastare completamente l'attrazione gravitazionale della Terra con un'astronave di 150 tonnellate. Questi sono 500000 volte la forza del campo magnetico della Terra e i magneti pulsati raggiungono forze fino ad 80 tesla. Dröscher e Häuser vanno oltre. Con un anello a rotazione più rapida e un campo magnetico più forte ancora, i gravitofotoni interagirebbero con la gravità convenzionale per produrre una forza antigravitazionale repulsiva, suggeriscono.

Häuser fa notare che la scienza di base del motore iperspaziale, ancora non provata, richiederebbe una modifica della nostra comprensione delle leggi della fisica, ma crede che sarebbe possibile testare un dispositivo funzionante in cinque anni. Il lato positivo: il tipo di motore descritto da Häuser ci porterebbe su Epsilon Eridani (a circa 10.7 anni luce di distanza) in 80 giorni, ragione sufficiente per sperare che i concetti di base si possano verificare. Il lato negativo: la scienza del lavoro di Heim è oscura e solo di recente viene studiata seriamente. L'indagine ci dirà senza dubbi se gli effetti previsti da Heim ci offrano veramente un passaggio per le stelle, ma decifrare il lavoro dello scienziato sarà un processo lungo. Markus Pössel, fisico teorico del Max Planck Institute for Gravitational Physics di Potsdam, non è l'unico scienziato che trova "largamente incomprensibile" il lavoro di Heim.

Potete scaricare i documenti di Dröscher e Häuser, incluso “Guidelines for a Space Propulsion Device Based on Heim’s Quantum Theory”, vincitore del premio, a questo link Centauri Dreams ringrazia il Dr.Berkant Göksel (Technical University, Berlino), per averci inviato questi link lo scorso anno e averci passato la notizia originale della premiazione di Häuser e Dröscher.

Tradotto da Richard per Altrogiornale.org

Fonte in italiano

Fonte originale



Magari i nazisti stavano cercando questa tecnologia in grado di interagire con 'altre dimensioni' e che chiamavano con il nome di Vril... quella stessa energia nota forse ai nostri "Antichi Dei"


Ultima modifica di Atlanticus81 il 04/02/2013, 11:03, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 04/02/2013, 16:43 
Tout court, io penso che un uomo insignificante come Hitler (almeno "er puzzone" aveva un suo ... "fascino") abbia fatto il patto con il demonio! Non si spiega altrimenti come milioni di persone possano averlo
seguito, a parte tutti i vari attentati inspiegabilmente evitati! E' stato propirio il male personificato.
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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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MessaggioInviato: 03/05/2013, 23:19 
Agartha e la Thule Gesellshaft
di Carlo Barbera

Nel 1917 l’occultista Barone Rudolf Von Sebottendorf, il discepolo di Gurdjeff Karl Haushofer, il pilota asso dell’aviazione Lothar Waiz, il Prelato Gernot della segreta “Societas Templi Marcioni”, (Gli Eredi dei Cavalieri Templari) e Maria Orsic, una medium trascendentale di Zagabria si incontrarono a Vienna. Ciascuno di loro aveva studiato estensivamente la “Golden Dawn”, i suoi insegnamenti, i rituali e specialmente la sua conoscenza delle segrete Logge Asiatiche. Sebottendordf ed Haushofer erano sperimentati viaggiatori di India e Tibet e molto influenzati dagli insegnamenti e dai miti di quei luoghi.

Durante la Prima Guerra Mondiale Karl Haushofer aveva preso contatti con una delle più influenti società segrete Asiatiche, i Tibetani “Cappelli Gialli” (dGe-lugs-pa), costituita nel 1409 dal riformatore Buddhista Tsong-kha-pa.

Haushofer fu iniziato ad essa e giurò di compiere suicidio se avesse fallito la sua missione.

I contatti tra Haushofer e i “Cappelli Gialli” condussero negli anni Venti alla formazione delle colonie Tibetane in Germania.

Le quattro giovani persone speravano che durante questi incontri a Vienna sarebbero venuti a conoscenza di segreti testi rivelatori dei Cavalieri Templari ed avrebbero avuto notizie della fratellanza segreta dei “Signori della Pietra Nera”. Il Prelato Gernot era un membro degli “Eredi dei Cavalieri Templari” ritenuta da molti composta dai discendenti dei Templari del 1307 che tramandavano i loro segreti da padre in figlio fino ad oggi. Sembra che il Prelato Gernot parlò loro dell’avvento di una nuova era, del cambiamento dall’Era dei Pesci all’Era dell’Acquario.

La Lotta contro il male

La parte principale della discussione affrontò inoltre il tema di una sezione del Nuovo Testamento, Matteo 21:43, dove Gesù si rivolge agli Ebrei:

“Così io vi dico che il regno di Dio vi sarà negato e sarà dato a un popolo che produrrà il suo frutto”.

Il testo originale completo custodito negli archivi della “Societas Templi Marcioni” lo affermava anche più chiaramente. Ma il punto era che in quel testo Gesù effettivamente nomina il “popolo”; egli si rivolge ai Teutonici che servivano la legione Romana ed afferma che il popolo ad essere stato scelto era il loro. Questo era ciò che Sebottendorf ed i suoi amici volevano sapere con certezza: i Teutonici, ovvero il popolo Germanico era investito della missione di formare il reame di luce sulla Terra, nella “Terra della Montagna di Mezzanotte” (La Germania). Il luogo dove il raggio avrebbe incontrato la Terra fu stabilito nell’Untersberg vicino a Salisburgo.

Alla fine del Settembre 1917 Sebottendorf incontrò all’Untersberg alcuni membri dei “Signori della Pietra Nera” per ricevere il potere della “Pietra Nera-Porpora”. I “Signori della Pietra Nera” che si costituirono dalla società Templare Marcionita nel 1221 e furono condotti da Hubertus Koch, avevano stabilito come proprio fine la lotta contro il male e la costruzione del reame di luce di Cristo. Questo potere oscuro che essi combattevano si era rivelato nel così detto Antico Testamento attraverso Mosè ed altri strumenti di Dio, partendo dalla parola YHWH : JAHVEH. Jehovah ad Abramo: “ Io sono il Dio Onnipotente!”, in Ebraico: “Ani ha El Shaddai”, tradotto: Io sono El Shaddai, “l’Arcangelo caduto (Shaddai El) – Shaitan o Satana”.

Sebottendorf riconobbe chiaramente Shaddai, il Dio dell’Antico Testamento come il distruttore, l’antagonista di Dio. I suoi seguaci quindi cercavano di distruggere la Terra, la Natura e l’Umanità; i suoi seguaci erano quindi i credenti nella Legge Mosaica, gli Ebrei.

Esoteristi e "politici"

Ancora oggi molte persone si chiedono perche Hitler si scagliò contro gli Ebrei. Negli occhi della Thule Gesellschaft, da cui più tardi emerse il DAP (Partito Germanico dei Lavoratori), il NSDAP (Partito Germanico dei Lavoratori Nazional-Socialisti) e le SS (Schutzstaffel), il popolo Ebreo che era stato incaricato dal dio del Vecchio Testamento Jahveh di “far insorgere la distruzione sulla Terra”, era la causa di tutta la guerra e la discordia che affliggeva il mondo.

I membri della Società Thule conoscevano i sistemi bancari Ebraici, la famiglia Rothschild ed i loro alleati, i “Protocolli degli Anziani di Sion” avevano già seminato profonda inquietudine in Europa ed essi sentivano come loro compito quello di combattere il popolo Ebraico, ma specialmente i loro sistemi bancari e le loro logge.

Alcuni dei più importanti insegnamenti che influenzavano la Thule Gesellschaft era la costruzione della religione Ario-Germanica (Wihinei) del filosofo Guido von List, la Cosmologia Glaciale di Hans Horbiger e la propensione verso il Cristianesimo primitivo ed anti-Antico Testamento dei Marcioniti. Credevano in un Prossimo Salvatore, il “Terzo Sargon” che avrebbe portato alla Germania la gloria e una nuova cultura Ariana.

Meravigliosa Iperborea

Alcuni autori pongono enfasi su un’altra particolare idea che animava la Thule Gesellschaft.

"ULTIMA THULE" viene descritta come la capitale del primo continente popolato dagli Ariani. Tale continente fu chiamato IPERBOREA, più antico di Lemuria e di Atlantide (continenti con culture avanzate finchè furono sommerse).

Gli Scandinavi tramandano un racconto su “Ultima Thule”, la meravigliosa terra nell’estremo Nord, dove il sole mai tramonta e dove abitano gli antenati della razza Ariana. Iperborea si trovava nel Mare del Nord e si immerse durante un’era glaciale. Si presume che gli Iperborei vennero dal sistema solare di Aldebaran che è la stella principale della costellazione del Toro, e che tale popolazione avesse una statura di circa quattro metri, che fossero bianchi, biondi e con occhi azzurri. Essi non conoscevano guerre ed erano vegetariani. Secondo presunti testi di Thule essi furono tecnologicamente molto avanzati e volavano sulle apparecchiature Vril, macchine volanti che oggi chiamiamo UFO.

Questi dischi volanti erano in grado di levitare, di raggiungere velocità estreme e di compiere manovre che si vedono compiere oggi agli UFO, prestazioni ottenute per mezzo di due campi magnetici contrari e rotanti. Essi usavano il cosi detto potere Vril come energia potenziale o carburante (Vril = etere, Od, Prana, Chi, Ki, forza cosmica, Orgone, ma anche dall’accademico "vri-IL" ovvero “simile alla più alta divinità - simile a dio) e prendevano energia dal campo magnetico della Terra.

Quando Iperborea cominciò a sprofondare, si dice che gli Iperborei abbiano scavato con enormi macchine giganteschi tunnels nella crosta terrestre e si siano rifugiati all’interno, insediandosi sotto la regione Himalayana. Il loro reame sotterraneo era chiamato Agartha e la sua capitale Shamballah. I Persiani chiamano questa misteriosa terra “Ariana”, la terra di origine degli Ariani.

Dovremmo qui menzionare il fatto che Karl Haushofer dichiarava che Thule era effettivamente Atlantide e, contrariamente a tutti gli altri ricercatori del Tibet e dell’India, sosteneva che i sopravvissuti di Thule-Atlantide si separarono in due gruppi, uno di buoni e un altro di cattivi.
Quelli che chiamavano gli Agarthi, erano i buoni e si insediarono nella regione Himalayana, i cattivi erano i Shamballah, che volevano soggiogare l’umanità ed andarono ad Occidente.

Agartha e Shamballah

Haushofer sosteneva che la lotta tra il popolo di Agartha e quello di Shamballah era continuata per migliaia di anni e che nel Terzo Reich, la Thule Gesellschaft come rappresentante di Agartha, continuava questa lotta contro i rappresentanti di Shamballah, i Massoni ed i Sionisti.
Il capo di questa regione sotterranea veniva chiamato Ridgen Jyepo, il re del mondo, con il suo rappresentante sulla superficie della Terra, il Dalai Lama. Haushofer era convinto che la terra sotto l’Himalaya era la terra di origine della razza Ariana, ed affermava di averlo confermato nei suoi viaggi in India e in Tibet.

Il simbolo di Thule era la swastika antioraria. Lama Tibetani e lo stesso Dalai Lama in persona testimoniavano che il popolo di Agartha era ancora vivo ed esistente. La civiltà sotterranea ancorata in quasi tutte le tradizioni Orientali si sarebbe diffusa nei millenni sotto tutta la superficie della Terra con enormi centri sotto il deserto del Sahara, il Mato Grosso e le montagne di Santa Catarina in Brasile, lo Yucatan in Messico, il Monte Shasta in California, l’Inghilterra, l’Egitto e la Cecoslovacchia.

La Terra Cava

Sembra che proprio Hitler desiderasse in modo speciale scoprire le entrate al mondo sotterraneo di Agartha ed entrare in contatto con i discendenti degli Ariani, il popolo di Dio proveniente da Aldebaran-Iperborea.

Nei miti e nelle tradizioni del mondo sotterraneo si dice spesso che la superficie del mondo deve ancora soffrire una terribile guerra mondiale che sarebbe terminata con terremoti, ed altri disastri naturali, con lo spostamenti dei poli e la morte di più di due terzi dell’umanità.

Dopo questa “ultima guerra” le diverse razze della Terra Interna si sarebbero riunite con i sopravvissuti sulla superficie ed il millennio dell’Età dell’Oro, l’Età dell’Acquario, sarebbe sorta.

Hitler voleva costruire un’Agartha “esterna” con gli Ariani come razza madre, e la Germania avrebbe dovuto essere la sua patria. Durante l’esistenza del Terzo Reich due grandi spedizioni furono inviate dalle SS in Himalaya per trovare quegli ingressi. Ulteriori spedizioni li cercarono sulle Ande, nelle montagne del Mato Grosso nel Nord e le montagne di Santa Catarina nel Sud del Brasile, in Cecoslovacchia e in alcune zone dell’Inghilterra.

Alcuni autori affermano che i membri di Thule credessero che, del tutto indipendentemente dai tunnels e dal sistema di città sotterranee, la Terra fosse Cava, con due grandi aperture ai poli. A rafforzare questa tesi venivano portate le leggi della Natura, il “Come sopra così Sotto”. Dato che le cellule del sangue, del corpo e dell’uovo, le comete e gli atomi, tutti hanno un nucleo ed uno spazio cavo che le circonda e che è, a sua volta, rinchiuso da un involucro, e dato che la vita effettiva ha luogo nel suo centro, si può presumere che la Terra sia costituita con gli stessi principi.

Perciò la Terra doveva anche essere cava, apparentemente in accordo con la visione dei Lama Tibetani e dello stesso Dalai Lama, ed aveva un nucleo, il sole centrale (anche chiamato “Schwarze Sonne, il Sole Nero) che dava all’interno un clima sempre temperato ed una luce solare permanente, corrispondente nel microcosmo al sole centrale della galassia nel macrocosmo.

Sostenevano che la vita effettiva del nostro pianeta ha luogo nell’interno, che le razze madri vivono all’interno ed i mutanti sulla superficie. Secondo questo principio il motivo per cui non si trovano abitanti all’esterno degli altri pianeti del nostro sistema solare sarebbe spiegato dall’esistenza della vita e di civiltà all’interno di essi.

Come detto le entrate principali dovrebbero essere ai poli Nord e Sud, aperture attraverso le quali risplende il sole centrale producendo le aurore boreali.

Nell’interno la massa terrestre dovrebbe essere superiore alla massa d’acqua. Gli esploratori polari Olaf Jansen ed altri dissero che l’acqua nell’interno è dolce, cosa che potrebbe spiegare perché il ghiaccio dell’Artico e dell’Antartico è composto di acqua dolce e non di acqua salata.

E’ interessante notare che questa visione della costituzione del mondo è condivisa e supportata dagli esploratori polari Cook, Peary, Amundsen, Nansen e Kane e, ultimo ma non ultimo, l’Ammiraglio E.Byrd. Tutti ebbero la stesse, strane esperienze che contraddicevano la teoria scientifica.

Tutti hanno confermato che dopo i 76 gradi di latitudine i venti diventano più caldi, che gli uccelli volano a nord oltre il ghiaccio, che anche gli animali come le volpi si muovono verso nord, che trovarono neve colorata e grigia che quando disciolta depositava pollini colorati o cenere vulcanica. La domanda che sorge è: da dove vengono pollini di fiori o cenere vulcanica vicino al Polo Nord, dato che nessun prato fiorito ne un singolo vulcano sono segnati su qualsiasi accessibile mappa?

Inoltre alcuni degli esploratori si ritrovarono in acqua dolce, e tutti dicono che ad un certo punto del loro viaggio videro due soli. Furono trovati negli iceberg dei mammuth la cui carne era ancora fresca e il cui stomaco conteneva erba verde.

Finora la teoria della “Terra Cava”, per il pubblico, è rimasta solo una teoria, sebbene alcuni autori ed esploratori dichiarino di aver visitato misteriosi territori interni e, come l’Ammiraglio E.Byrd, di aver scattato numerose fotografie. Non può essere negato che tutti gli esploratori Artici hanno avuto esperienze straordinarie che finora non possono essere spiegate, e che mettono in evidenza che qualcosa di strano sia effettivamente accaduto.

Ma la teoria che la Terra ha un cuore fuso e incandescente è ugualmente rimasta solo una teoria. Rimane il fatto che i tunnel sotterranei costruiti dall’uomo e i sistemi di caverne esistono, possono essere trovati in quasi ogni paese del mondo ed elementi come la sorgente di luce naturale che illumina i tunnels (un chiarore verdastro che diventa più brillante più ci si addentra nei tunnels), le pareti intagliate artificialmente sono testimonianze di una cultura tecnologicamente avanzata esistita milioni di anni fa.

Venuti dal Cielo

A riprova che la storia degli Ariani Iperborei non fu interamente inventata potremmo menzionare due esempi. Quando gli Spagnoli di Pizarro giunsero in Sud America nel 1532, i nativi li chiamarono i “viracochas” (signori bianchi). Secondo le loro leggende ci fu una razza madre di persone bianche molto alte che, secoli prima, erano discesi in “dischi volanti” dal paradiso. Essi governarono a lungo in alcune delle città e quando scomparvero promisero che sarebbero tornati. Quando gli Spagnoli chiari di pelle arrivarono, i nativi pensarono che fossero loro i viracochas che ritornavano e, almeno all’inizio, diedero loro spontaneamente il proprio oro.

Una cosa simile accadde quando i primi viaggiatori bianchi arrivarono in Tibet ed altre regioni Himalayane. Essi furono esaminati con sbigottimento dai Tibetani e fu chiesto loro perché mai giungessero da sotto (dalle valli) piuttosto che da sopra come essi abitualmente facevano.

Nonostante molti Tedeschi non abbiano mai sentito nulla riguardo tutto ciò, l’ideologia Nazista Tedesca fu basata sul tema di El Shaddai e la risultante persecuzione degli Ebrei, la Rivelazione di Isaia, la conoscenza dei Templari e possibilmente sui molti miti e racconti della Terra Cava e di Agartha appena citati. Tutte le loro azioni, anche le più spaventose e folli, inclusa la Seconda Guerra Mondiale ed il genocidio di milioni di persone, furono basati su questo.

http://www.arcadia93.org/agartha-thule.html


Ultima modifica di Atlanticus81 il 03/05/2013, 23:24, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 04/05/2013, 03:10 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Sono solo io a pensare che tutto quanto sia collegato come tanti tasselli di un puzzle? [:D]

Cita:
Messaggio di zakmck

A quanto pare si continua a lavorare sulle teorie di Heim:

Cita:
Nell'Iperspazio per Epsilon Eridani?

Una storia (http://www.scotsman.com/news/sci-tech/welcome-to-mars-express-only-a-three-hour-trip-1-686425) su The Scotman discute come il viaggio nell'iperspazio possa funzionare e oggi leggo l'articolo su New Scientist su cui è basata. (grazie a Ian Brown). Si discute la possibilità di costruire un cosiddetto "motore iperspaziale", che possa portarci su Marte in poche ore e fra le stelle nelle tempistiche una volta richieste agli equipaggi delle navi a vela. Ma dire che le teorie alla base di questo sistema sono controverse significa trasformare l'eufemismo in una forma d'arte virtuale. Ecco cosa dice The Scotsman sul funzionamento di questo ipotetico motore:

Il motore teorico funziona creando un intenso campo magnetico che, secondo le idee sviluppate dallo scienziato Burkhard Heim negli anni '50, produrrebbe un campo gravitazionale e la propulsione per l'astronave. Inoltre, se creasse un campo magnetico abbastanza ampio, l'astronave passerebbe in una dimensione differente, dove la velocità della luce è superiore e che permetterebbe velocità incredibili. Disattivare il campo magnetico permetterebbe al motore di tornare nella nostra dimensione ordinaria.

Heim è misterioso per scelta, un appassionato di missilistica che subì danni fisici molto gravi durante un esperimento di laboratorio nella Seconda Guerra Mondiale, quindi ha evitato qualsiasi pubblicità ed è morto nel 2001 praticamente sconosciuto e autore di un solo documento peer-reviewed. Il suo lavoro nacque dal tentativo di fondere la relatività generale di Einstein con il mondo sorprendente della meccanica quantistica. Le equazioni elaborate da Heim dalla relatività generale, risultarono in un universo a sei dimensioni, con un "sub-spazio" a due dimensioni nello spaziotempo Einsteniano. Dalla sua logica venne l'idea che l'energia elettromagnetica possa essere convertita in energia gravitazionale e viceversa. Nonostante Heim non riuscì a lavorare sulle possibilità di propulsione iperspaziale, Walter Dröscher ha esteso il suo lavoro, includendo altre dimensioni e due nuove forze, una delle quali verrebbe sfruttata dall'astronave.

Joachem Häuser (Applied Sciences University in Salzgitter ed ex-chief of aerodynamics per l'European Space Agency) ha lavorato con Dröscher per produrre un documento sulla propulsione spaziale, usando le idee di Heim e hanno vinto un premio dall'American Institute of Aeronautics and Astronautics lo scorso anno. Sia lui che Dröscher credono che sia possibile testare le idee di Heim. Ecco come il New Scientist descrive l'esperimento che i due userebbero:

Servirà un grosso anello rotante posizionato su una bobina superoconduttiva, per creare un intenso campo magnetico. Con una corrente abbastanza forte nella bobina e un campo magnetico abbastanza grande, Dröscher afferma che la forza elettromagnetica possa ridurre la tirata gravitazionale sull'anello, fino a farlo fluttuare liberamente.

Dröscher e Häuser suggeriscono che servirebbe un campo magnetico di circa 25 tesla per contrastare completamente l'attrazione gravitazionale della Terra con un'astronave di 150 tonnellate. Questi sono 500000 volte la forza del campo magnetico della Terra e i magneti pulsati raggiungono forze fino ad 80 tesla. Dröscher e Häuser vanno oltre. Con un anello a rotazione più rapida e un campo magnetico più forte ancora, i gravitofotoni interagirebbero con la gravità convenzionale per produrre una forza antigravitazionale repulsiva, suggeriscono.

Häuser fa notare che la scienza di base del motore iperspaziale, ancora non provata, richiederebbe una modifica della nostra comprensione delle leggi della fisica, ma crede che sarebbe possibile testare un dispositivo funzionante in cinque anni. Il lato positivo: il tipo di motore descritto da Häuser ci porterebbe su Epsilon Eridani (a circa 10.7 anni luce di distanza) in 80 giorni, ragione sufficiente per sperare che i concetti di base si possano verificare. Il lato negativo: la scienza del lavoro di Heim è oscura e solo di recente viene studiata seriamente. L'indagine ci dirà senza dubbi se gli effetti previsti da Heim ci offrano veramente un passaggio per le stelle, ma decifrare il lavoro dello scienziato sarà un processo lungo. Markus Pössel, fisico teorico del Max Planck Institute for Gravitational Physics di Potsdam, non è l'unico scienziato che trova "largamente incomprensibile" il lavoro di Heim.

Potete scaricare i documenti di Dröscher e Häuser, incluso “Guidelines for a Space Propulsion Device Based on Heim’s Quantum Theory”, vincitore del premio, a questo link Centauri Dreams ringrazia il Dr.Berkant Göksel (Technical University, Berlino), per averci inviato questi link lo scorso anno e averci passato la notizia originale della premiazione di Häuser e Dröscher.

Tradotto da Richard per Altrogiornale.org

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Magari i nazisti stavano cercando questa tecnologia in grado di interagire con 'altre dimensioni' e che chiamavano con il nome di Vril... quella stessa energia nota forse ai nostri "Antichi Dei"


Hitler era ossessionato dallo sfruttamento di questa tecnologia, non a caso le prime traduzioni dei testi indù furono fatte fare da lui e non a caso il simbolo della svastica prende a piene mani da quella cultura...

Dai una occhiata a questa puntata di enigmi alieni, dovrebbe fornirti molti spunti interessanti:



Ultima modifica di MaxpoweR il 04/05/2013, 03:13, modificato 1 volta in totale.


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Cosa c'entra tutto questo con la Vril?

Facciamoci delle domande...

[;)]



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[b]LA SVASTICA SULL’ANTARTIDE - (una “Contaminatio” Aliena-Nazista-Americana)[/b]
[i]tratto da http://www.yumpu.com/[/i]

Da non molto tempo vi sono movimenti di reparti speciali USA e di scienziati NASA nel Continente ghiacciato: di essi non parlano i grandi mezzi di comunicazione nostrani; nella rete l’unico grande network a livello internazionale che ne tratta e’ History Channell (e solo in riferimento all’aspetto scientifico), eppure, esiste perfino un sito della NASA che si occupa dell’argomento. Ma tale storia ha un antefatto molto particolare ed importante che ci porta indietro sino al periodo nazista: e’ da lì che inizia la mia narrazione.

[img]http://www.astronavepegasus.it/pegasus/images/ANTARTIDE/image007.jpg[/img]

[u]La Storia Nascosta dei Nazisti[/u]

Una cosa (tra le tante) che non ci insegnano quando siamo ai banchi di scuola e negli emicicli delle aule universitarie e’ che la nascita del nazismo è indissolubilmente legata ad un particolare tipo di occultismo: anzi è proprio quest’ultimo che ne forma la quinta essenza e non l’antisemitismo. Sono il Germanen Orden (nato nel 1912) e La Società di Thule (1918) le radici piu’ importanti, così come quella del Novo Ordo Templi, il cui fondatore, l’ex monaco cistercense Jorg Lanz von Liebenfels, issò sul bastione piu’ alto del suo castello la bandiera con la svastica nel giorno di Natale del 1907, non a caso e per la prima volta nell’Europa contemporanea. Hitler pose il vestiario mussoliniano (organizzazione partitica, motti, anticomunismo) su una struttura profonda che subito si celò alla massa degli aderenti, ma di cui rimasero partecipi solo gli –eletti-: tra cui i Cavalieri dell’Ordine Nero cioè la cosiddetta elite tra le SS di Himmler.

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In questa sede non ho intenzione di dilungarmi su aspetti esoterici, qui è importante che focalizzi l’attenzione sul nodo piu’ importante del misticismo nazista, mi riferisco alla frequentazione, con modalità abbastanza misteriose, di sue determinate gerarchie con una super razza, quella dei Vril-Ya, così fu chiamata all’inizio (e per il momento basti chiamarla in questo modo). Tale contatto fa parte dell’ideologia nascosta del mondo anglosassone, sia in riferimento al ramo di lingua inglese che a quello di lingua germanica; infatti, fu lord Edward Bullwer-Lytton che, sul finire del XIX secolo, scrisse Vril, the Power of the Incoming Race, in cui si parla dell’avvento dei Vril-Ya, una razza nascosta di super-umani che emerge dal Tibet e da altri luoghi (tra questi l’Antartide) per rivendicare la definitiva sovranita’ su tutto il Pianeta, grazie alla conoscenza di un terribile potere.

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la forza Vril per l’appunto (detta anche Forza W). La descrizione che ne viene data riporta tanto alla memoria la forza cosmica (o, se preferite, interplanetaria) di cui si parla nel piu’ prosaico ciclo di Guerre Stellari. Lord Edward ebbe un seguito enorme: verso di lui fu riverente sir Arthur Conan Doyle (l’autore di Sherlock Holmes) e perfino Cecil Rodhes, il creatore dell’impero britannico in Africa australe e, cosa meno nota, della Round Table, una delle consorterie degli Illuminati di questa nostra epoca. Colui che sposta un poco le coltri del sipario sulla faccenda è niente di meno che il dottor Willy Ley, uno dei pionieri della moderna scienza missilistica: studioso tedesco fuggito negli USA nel 1933, scrive (1947) su una rivista americana della nascita nel 1925 della Loggia della Luce (detta anche Societa’ della Verita’) in contatto con i super uomini Vril, e, congiuntamente a questi ultimi, rivolta alla conquista globale. Ley venne sbeffeggiato dalla comunita’ dei suoi colleghi scienziati e la data della presunta costituzione si prestò a critiche feroci; e’ altresì vero che nel 1925 venne sciolta Thule, che confluì nel gruppo dirigente del partito nazista, così come e’ vero che in quel periodo Hitler si distaccò definitivamente dall’ insurrezionalismo dei Frei Korps per avvicinarsi alla classe colta degli industriali ed ai Junkers della vecchia germania: è così, l’ideologia dei picchiatori in camicia bruna non era quella dei cosiddetti eletti nel cuore del partito. Ricercatori successivi a Ley si divisero sull’identificazione dei Vril: per alcuni, essi erano una super razza originaria del nostro Pianeta nascostasi probabilmente alla fine dell’Eta’ dell’oro nel sottosuolo, ove aveva costruito enormi cunicoli entro cui si spostavano a velocita’ vertiginosi su dischi volanti; per altri essi erano degli extraterretri veri e propri provenienti dallo spazio.

Quest’ultima ottica prendeva le mosse proprio da un mito interno a Thule, cioe’ che i leggendari Iperborei (i misteriori popoli posti oltre Thule, l’ultima e fantasmagorica citta’ all’estremo nord europeo dell’alba dei tempi) fossero i discendenti dell’equipaggio di un’astronave schiantatasi sulla Terra, fuggita da un remoto pianeta in preda ad una guerra catastrofica. Dalle migrazioni degli Iperborei, sarebbero nate alcune etnie particolari (in cui si distingueva notevolmente il sangue di tipo Rh negativo, aggiungo io): Celti, Norreni, Bretoni, Baschi ed Ariani (ripetendo la terminologia usata da quegli autori). Uno dei membri piu’ importanti di Thule, e successivamente del neonato NSDP di Anton Drexler e di Adolf Hitler, fu senz’altro Dietrich Eckart: eroe di guerra come il fuhrer, presento’ quest’ultimo ai ricchi possidenti bavaresi, che iniziarono a rifornire quel mefitico partito con denaro a iosa. Eckart fu uno studioso di magia nera e del movimento teosofico creato dalla famosissima Madame Blavatskij, ma anche dell’ Ordine Ermetico dell’Alba d’Oro. Nata a Londra nel 1888, questa Fratellanza vide l’adesione di nomi illustri: Arthur Machen (il primo scrittore di Fantasy),

il gia’ nominato lord Edward, (l’assai famigerato in seguito) Aleister Crowley, Bram Stoker (l’autore di Dracula) il premio Nobel per la letteratura W. B. Yeats e l’unica donna della Consorteria, la manager dell’Abbey Theatre di Dublino, Florence Farr, la compagna dell’irriverente George Bernard Shaw. Eh già, alcune di queste adesioni sono davvero impensabili: all’apparenza. Ovviamente, se continuiamo a spostarci all’indietro, vediamo che il filo rosso passa per altre Fratellanze, fino ad arrivare al cavaliere Christian Rosenkreuz, che nel XV secolo fondò l’Ordine dei Rosa Croce. Ma qui e’ meglio che mi fermi, altrimenti arrivero’ sino alla Terra tra i Due Fiumi. Eckart, poco prima di morire, invio’ un memoriale alla Thule in cui scrisse: -Seguite Hitler, è lui che balla ma io ho scritto la musica! L’ho iniziato alla Dottrina Segreta, aprendo la sua mente e dandogli i Mezzi per comunicare con le Forze. Non piangetemi, perche’ io avro’ influito sulla Storia piu’ di qualsiasi altro Tedesco-. Ed il fuhrer, nel Mein Kampf di lui disse: -E tra loro voglio commemorare pure un uomo, uno dei migliori, che dedico’ tutta la sua vita alla rinascita del suo, del nostro popolo, con gli scritti, i pensieri e soprattutto le opere: David Eckart.-Ma Hitler fu anche autodidatta: per suo conto studiò sull’Ostara (il periodico del sunnominato von Liebenfels), dal nome dell’antica dea germanica della Luna, che poi i primi cristiani anglosassoni, ex pagani decimati dal cristianissimo Carlo Magno, mutarono in Easter associandola (furbescamente) alla Pasqua cristiana, quindi, continuando ad adorarla in modo nascosto.

Un altro uomo della Thule fu Karl Haushofer, che tra il 1903 ed il 1908 visitò più volte Gurdjieff in Tibet: professore ordinario di geopolitaca all’Università di Monaco di Baviera, ebbe tra i suoi allievi Rudolph Hess (il futuro delfino del fuhrer) che pure aderì alla Fratellanza, presentando piu’ tardi lo stesso Hitler. Tale afflato si spingeva sino al cuore dell’Asia, da dove ben si sapeva che tutto era incominciato, non dimentichiamo (per esempio) il cosiddetto battaglione tibetano in uniforme da SS, suicidatosi prima dell’entrata dei russi nella Cancelleria. E’ un mosaico apparentemente strano e contraddittorio quello che si presenta agli occhi dello studioso; in esso elementi avveniristici si mescolano ad elementi misterico­ermetici, ma la spiegazione è semplice: l’esoterismo è sia il vestigio del simbolismo degli antichi dei venuti dallo spazio che il tentativo di ricomporre una comprensione onirica di un contatto spaventevole e di una melliflua lusinga di potere…ciò in breve… ma questa e’ un’altra storia

[u]I Nazisti alla Ricerca di… Tutto[/u]

Ogni aspetto dello scibile umano fu degno di interesse per i vertici del partito nazista; quindi, dobbiamo visualizzare una schiera enorme di menti assai dotate in un quasi continuo Brainstorming. Ciò portò a metodologie diversissime di indagine: l’aspetto piu’ famigerato, criminoso, rivoltante, fu l’opera dei cosiddetti “medici” dei lager, i quali (per esempio) effettuavano endovenose iniettando di tutto nei malcapitati unicamente per vedere come ed in quanto tempo morivano le cavie umane, gli stessi pseudo-medici che tenevano nudi al gelo invernale gli aviatori prigionieri per vedere quanto resistevano al freddo –i rappresentanti migliori delle altre razze-prima di morire assiderati, quest’ultimo scempio allo scopo di testare le condizioni per migliorare l’habitat del pilota della Luftwaffe. Ma tale perverso tale modo di speculare pure portò alle piu’ grandi conquiste tecnologiche dell’epoca, anche se, e’ mia convinzione, che esse non furono solo farina del sacco rappresentato dall’umano intelletto. E’ su tali basi che si sviluppa un tipo di ricerca non convenzionale che viene denominata fisica ariana, in contrapposizione a quella rappresentata da scienziati ortodossi e frequentemente di religione ebraica (il piu’ famoso tra questi e’ senz’altro Albert Einstein, fuggito negli USA gia’ all’inizio delle persecuzioni anti-giudee). Certo, gli scienziati di questa nenonata fisica pure si erano formati secondo i dettami di Planck ma ad un certo punto avevano deciso di seguire anche altre strade che non venivano insegnate nelle università. Insomma, i tecnici che dovevano creare la struttura meccanica (in primo luogo di carattere bellico) su cui si sarebbe dovuto basare il Reich dei Mille Anni avevano l’obbligo di studiare ogni cosa potesse tornare utile a quello scopo; quindi, ad esempio, il grande Heisenberg (lo scopritore del Quantum-Onda, l’autore del famoso -Principio di Indeterminazione di Heisenberg-) aveva il compito di costruire la bomba atomica mentre altri (non diventati così famosi per motivi che spieghero’ piu avanti) avevano il compito di costruire altro.

Una brevissima parentesi: i tedeschi non avevano soltanto intrapreso la giusta strategia per costruire una centrale atomica ma erano anche molto vicini alla costruzione della bomba basata sulla fissione nucleare. Se e’ vero che la Germania perse tanti scienziati sopraffini, pure ne trovo’ moltissimi, anche se meno famosi, nei territori sterminati dell’Europa occupata. Altri offrirono i propri servigi spontaneamente. Tra questi ultimi compare colui che viene chiamato a ragione il padre del XX Secolo: l’unico, eccelso, irripetibile, misconosciuto Nikola Tezla. In questo mio scritto, che non puo’ essere una sua biografia, voglio solo dire che, in campo civile, elaborò un metodo per la trasmissione dell’energia elettrica senza fili, grazie al quale nel 1899 riuscì a far accendere piu’ di 200 lampadine da 50 Watt cadauna poste alla distanza di 42 kilometri dal generatore a Colorado Springs (trasmissione libera attraverso l’aria). Egli aveva capito che che la Terra è circondata, perennemente, da un campo di energia magnetica che vibra (o, se preferite, oscilla) ad una data frequenza (successivamente, si e’ scoperto che tale frequenza e’ pari a 7,8 cicli al secondo); parimenti, aveva verificato che la Terra era (ed è) innervata da naturali linee di trasporto geomagnetico (trasmissione libera attraverso gli strati tellurici), quelle che oggigiorno vengono definite ley-line.

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[i]Nikola Tesla (1856 œ 1943)[/i]

Egli, nel luglio del 1934, all’eta’ di 78 anni, annuncio’ la creazione di un’arma che avrebbe scongiurato qualsiasi guerra, …almeno così sperava (un caro ingenuo), basata su un sistema di trasmissione di particelle caricate elettricamente attraverso l’aria in raggi concentrati di energia (plasmica?), di piu’ non si sa. Fu il New York Times l’11 luglio 1934 a dirlo al mondo con il seguente titolo "TESLA, AT 78, BARES NEW 'DEATH BEAM.'" Tale raggio avrebbe avuto una gitatta di 200 miglia, oltre non poteva andare a causa della curvatura della Terra. Tezla offrì a molti la sua scoperta, ma senza successo: pure il giovanissimo Terzo Reich rifiutò, dato che era ancora fresco delle sanzioni dovute al trattato imposto con la caduta degli Hohenzollern. Non venne creduto? Nel 1937 fu avvicinato da alcuni emissari di una azienda sovietica operante in USA, la -Amtorg Trading Corporation-in Nuova York, che fecero una proposta accettata dal vecchio scienziato: due anni piu’ tardi fu testato in Urss un prototipo dell’arma e Tesla ricevette un assegno di 25.000 dollari. Nel 1936 il governo di Belgrado fondo’ in citta’ –l’Istituto Tezla-, per festeggiare il compimento dell’80° anno del suo prodigioso figliuolo, assegnandogli anche una pensione annua di 7.200 dollari.

Nell’istituto vennero racchiusi tutti i manoscritti dello scienziato, compresi quelli del -Raggio della Morte-, allo scopo di fornire la base per la pubblicazione di un integrale Corpus. Nel 1941, la rinata bellicosa Germania occupo’ Belgrado e l’archivio Tezla cadde nelle mani dei Nuclei di Ricerca delle SS di Himmler. Ma anche senza l’archivio Tezla, la Germania aveva intrapreso la sua caccia a quell’arma letale grazie al suo fisico Schiebolt: mi riferisco al Progetto Hadubrand che si prefiggeva la realizzazione di un’arma in grado di abbattere aeromobili tramite la proiezione di fasci di raggi-X. Comunque, vi erano i manoscritti riguardanti la piattaforma volante, detta ad antigravita’, che sarebbe stata in grado di ottenere energia propulsiva direttamente dall’atmosfera. Su questo argomento il governo USA e’ riuscito a mantenere una pressoche’ totale omertà. Ultimamente, l’ing. aerospaziale William R. Lyne afferma di aver trovato una importante documentazione a riguardo. Quando Tesla morì, il suo appartamento venne setacciato dai G-Men che secretarono tutto il materiale presente. Poi, quando Tito si avvicino’ all’Occidente, una parte di esso fu donata alla Jugoslavia.

[u]Il Tronco si Biforca[/u]

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[i]Riccardo L. Bartini ( 14.05.1897 œ06.12.1974)[/i]

Sì, la ricerca nazista, da un lato, prende una strada che portera’a Telemark, alle V1 e V2 ed al Messershmitt 262 (solo per fare qualche esempio, massimi risultati della ricerca, per così dire convenzionale), dall’altro si incammina verso quegli esiti così portentosi da essere secretati dagli Alleati una volta caduto il III Reich, ed in tal caso siamo ad un livello molto Sui Generis. A riprova di come fosse quello un periodo particolarissimo, voglio citare il nostro Roberto Bartini, ingegnere aeronautico e membro dell’appena nato Partito Comunista Italiano, che subito dopo la Marcia su Roma abbandono’ il nostro paese per trasferirsi in URSS.

Questo pioniere aeronautico è tutt’ora ignorato qui da noi ma nella sua seconda patria ebbe successi travolgenti: voci persistenti parlano di un suo aereo rivestito di materiale trasparente (o pseudo tale, cioe’ da renderlo non facilmente avvistabile sia a vista che col radar) nella seconda meta’ degli anni 30, materiale probabilmente simile a quello usato dai due geniali fratelli Horten in Germania, il Mylar. Eh sì amici, la tecnologia Stealth non è nata in USA, come vi mostrero’ in seguito. Il piu’ grande successo noto del Bartini e’ l’Ecranoplano (dal verbo greco antico #949;#954;#961;#945;#953;#957;#969; che significa Io schizzo,oppure, Io faccio schizzare), forse il piu’ grande aeromobile atmosferico mai costruito al mondo. Questo portentoso aereo assolutamente inusuale e’ in grado di decollare, sulla propria pancia e senza pattini, sulla superficie dell’acqua per volare quasi rasentandone il pelo grazie alla turbolenza di sostegno creata dalle sue larghe e corte ali e dalle potentissime turbine; cio’ comporta enormi vantaggi, risparmio di carburante, facilita’ nel sottrarsi alla maggior parte dei radar, l’azzeramento quasi totale dei rischi.

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[i]Ecranoplano —Caspian Sea Monster“ il misterioso aereo fotografato (verso la fine degli anni settanta) sulle acque del Mar Caspio durante la Guerra Fredda, sul suo dorso vi sono 6 tubi lanciamissili di schianto[/i]

Tale aeromobile, nella fattispecie del Mostro del Mar Caspio (500 tonnellate e solo 10 piedi di quota, velocita’ massima ignota; il nome gli e’ stato dato dalle spie USA imbambolate dalle sue dimensioni) e’ stato uno spettro durante la Guerra Fredda per le spie occidentali ed oggi, nonostante il disgelo post­gorbacioviano, lo e’ diventato ancora di piu’. Gli ultimi modelli di ecranoplano, piu’piccoli dei precedenti, sono in grado di volare con le stesse modalita’ poco fa descritte anche su ghiaccio, neve e terra ferma pianeggiante.

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[i]TGKB TKV-34 KM“ la versione piu‘ moderna del mastodontico Mostro Caspiano, del quale vi sono ancora sei esemplari operativi su otto.[/i]

Piu’di una voce assicura che esso fu usato dai Russi gia’ durante la Grande Guerra Patriottica.

Ma l’altra figura realmente rivoluzionaria, seconda solo a Tezla, e’ Viktor Schauberger, colui che nel nostro mondo di ricercatori maledetti e’ conosciuto come il Mago dell’acqua. Costui fu un uomo che pur privo di conseguimenti accademici arrivò a delle concezioni che ancora oggi debbono essere eguagliate dalla scienza ufficiale. In due parole, egli era convinto che l’acqua fosse realmente viva, quindi utilizzabile all’infinito come fonte di Energia. Fu il creatore della teoria del Dia-Magnetismo, che rappresenta nel campo tecnico cio’ che egli riteneva avesse visto osservando la natura: esso poggia su un principio doppio universale, che significa che la Vita si basa, per un verso, su un movimento teso all’unione di carattere implosivo (che attira verso il proprio centro come un Maelstrom marino) e, per un altro, su un movimento dispersivo, esplosivo. Il moto implosivo crea il freddo, la crescita e la salute mentre il movimento esplosivo crea il calore, pressione, frammentazione, malattia ed alla fine la morte. Sicche’ il suo scopo fu quello di controllare questo secondo potere distruttivo per armonizzarlo col primo potere creativo. Il risultato del raggiungimento dell’armonia tra i due principi e’ rappresentato da un vortice introverso (cioe’ con forza centripeta) che pero’ si espande verso l’esterno all’infinito. Tale vortice e’ composto da n vortici piu’ piccoli che si comportano allo stesso modo ma indipendentemente l’uno dall’altro e così all’infinito.

Piu’ e’ alto il il numero dei vortici maggiore e’ la complessita’ di quello che li racchiude tutti. Questa super forza primordiale e perenne e’ capace di costruire (o condernsare )sistemi biologici: cio’ e’ il Dia-magnetismo che da Scahuberger e’ visto ovunque i natura. Pertanto, egli si prefisse di ri-costruire artificialmente quell’eterno movimento centripeto ma elicoidale con le sue macchine. Non solo, i suoi stessi motori erano simili al vortice: macchine coniche sui quali erano avvolti tubi con un disegno complessivamente spiraliforme. A questi tubi veniva imposta una rotazione folle e la sua Acqua Vivente entrava in essi, per poi finire nel componente centrale (“camera da scoppio” per elettrolisi?) e da qui definitivamente venivano azionate le pale delle turbine di un generatore di campo magnetico, talmente potente da sollevare oggetti di enormi dimensioni. Dotato di quel carattere onesto, ostinato, irascibile e privo di compromessi che viene definito –pessimo-, ebbe un burrascoso incontro fallimentare col fuhrer nel 1934.

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[i]Lo scienziato NON accademico austriaco Viktor Schauberger (1885-1953)[/i]

Ma nel 1938, dopo l’annessione della sua patria alla grande Germania nazista, ebbe l’offerta da parte del neo-governatore Julius Streicher di dieci milioni di Reichsmark (cioe’ denaro non inflazionato) con il libero accesso nell’importantissimo laboratorio Kotschau a Norimberga. E qui, con l’aiuto del suo figliolo studente di ingegneria presso la grande universita’ di Dresda, si diede alla progettazione di quanto appena esposto, credendo di lavorare per scopi civili. Ma nel 1943, a 58 anni d’eta’, venne richiamato alle armi in qualita’ di ufficiale per comandare una compagnia di soldati sulla Linea Gotica, in Italia: una trappola, in realta’, subito dopo il macellaio Himmler gli ordino’ di recarsi all’Istituto di Ricerca di Rosenhügel a Vienna, da dove, impacchettato sotto buona scorta, venne trasferito nell’infernale campo di sterminio di Mathausen. In questo funestissimo luogo della storia dell’umanita’ lo aspettava un ufficiale delle SS di nome Zeireis che gli punto’ una Luger alla tempia imponedogli un aut aut: o accettava di usare il suo sapere per costuire, una volta per tutte, armi di distruzione per la vittoria finale oppure gli avrebbe fatto saltare all’istante le cervella, assicurandolo che poi nella morte lo avrebbe seguito suo figlio Walter (gia’ preso in ostaggio all’insaputa del padre) e quindi tutta la sua famiglia. Schauberger chino’ il capo e l’ordine successivo che ebbe fu di esaminare una folla di poveri reclusi del campo per portarsi via il personale migliore da adibire al lavoro nel nuovo centro di ricerca. Sicche’, nei giorni successivi egli fu regista suo malgrado di un patetico spettacolo in cui i prigionieri si sbattevano per farsi reclutare, allo scopo di sfuggire alle torure ed ai patimenti. L’istituto di Rosenhugel venne raso a al suolo dai bombardamenti alleati e quindi fu trasferito a Leonstein, nei pressi della sua citta’ natale, Linz. A Leonstein (sempre sotto stretto controllo delle SS) Schauberger.

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[i]Fotografia effettuata verso la fine della Seconda Guerra Mondiale che, secondo molti ricercatori, raffigura una realizzazione di Schauberger.[/i]

Quando gli americani irruppero nell’istituto trovarono che Schauberger aveva avuto il tempo di farne una tabula rasa, ma non aveva eliminato contravvenendo agli ordini i suoi operai-schiavi (ai quali si era sinceramente affezionato): sicche’ i nuovi arrivati, interrogandoli, capirono che avevano messo le mani su qualcosa di grosso. Ma vi sono dei ricercatori che affermano che Shauberger non ebbe la possibilità di far saltare l’impianto e che invece gli americani fecero il lavoro, dopo aver portato via ogni cosa e prima di lasciare il settore che era entrato nella zona di influenza russa. Infatti, i sovietici, allo scopo di trovare qualcosa di fortuitamente dimenticato indietro, frugarono pure nelle tane dei topi dell’edificio in cui aveva vissuto Schauberger, per poi farlo saltare in segno di patetica rappresaglia. Per sei mesi Viktor venne tenuto recluso senza imputazione e torchiato durante interrogatori continui. Alla fine, i suoi aguzzini ritennero che potesse continuare a vivere libero se non si fosse piu’ interessato alla creazione di velivoli non convenzionali. Fino al 1958, si dedico’ con suo figlio Walter alla fondazione ed all’approfondimento di una materia che oggigiorno e’ nota con la definizione di -Scienze biotecnologiche-, ma ancora una volta il suo idillio doveva finire.

L’industriale Karl Gerchsheimer (un ex dirigente del Central Intelligence Corp americano di origine tedesca, che non era d’accordo con l’attenzione che veniva tributata alla metodologia usata da Werner von Braun) usò il magnate Robert Donner per attirare in una nuova trappola il Mago dell’Acqua. Due loro emissari convinsero il vecchio Viktor che avrebbe avuto a disposizione negli states risorse inimmaginabili in Europa, così il 9 maggio 1958 fu firmato il contratto tra i due scienziati ed il consorzio di ricerca Donner-Gerchsheimer. Il 25 giugno padre e figlio atterrarono a Nuova York per essere poi dirottati, con loro grandissima frustrazione, nella base militare di Red River (località sperduta nel Texas). Per fortuna, Viktor aveva ottenuto che nel contratto si inserisse una clausola che vincolasse la loro permanenza negli USA a soli tre mesi, clausola di cui aveva reso partecipe alcuni suoi amici avvocati in Austria, sicchè riuscì a ritornare in patria giusto in tempo per evitare di ritrovarsi un’altra volta a costruire armi terribili. Ma i suoi carcerieri erano restii a rinunciare alla preda e prima di lasciarli andare essi imposero la firma di un contratto nel quale qualsiasi eventuale realizzazione di carattere pur lontanamente militare da parte dei due era riconosciuta effettuata per conto del famigerato consorzio e quindi di esclusiva proprietà di quest’ultimo. Di fronte alla minaccia di vedere bruciati sotto i loro occhi i propri passaporti, gli Schaubeger firmarono e riuscirono a tornare in patria il 19 settembre. Ma a Linz, il 25 dello stesso mese, Viktor spirò per lo stress subito dicendo sul letto di morte:-Mi hanno tolto tutto, tutto. Non sono neanche piu’ padrone di me stesso-. Dopo la morte del padre, Walter ha fondato un centro di ricerche in biotecnologie a Bad Ischl, Austria, portando avanti gli studi di Viktor sulle energie naturali e stando bene attento a non attirare ancora una volta le attenzioni delle famigarate spie d’oltre oceano.

[u]Preambolo al capitolo sugli Horten[/u]

Tempi duri per i ricercatori quelli rappresentati dalla fine degli anni settanta, in special modo se si era troppo giovani e se si era anche comunisti (e marxisti-leninisti). Non c’era alcuna speranza (ma nemmeno a piangere in cinese) di vedere pubblicati i propri lavori sui giornali del partito: l’archeologia misteriosa, lo studio comparato delle religioni e gli extraterrestri non erano compatibili con la lotta di classe, con il materialismo storico; soprattutto visto che la Pravda bollava tali argomenti come deliri della mentalita’ decadente del capitalismo occidentale. E l’eurocomunismo non cambio’ poi tanto le cose in questo campo. Se si accennava a certi fatti si veniva rimbrottati duramente e ti dicevano che c’erano altre cose piu’ importanti da fare per cambiare la nostra società e ti davano una bandiera rossa con la quale scendere in piazza… e noi si andava credendoci con tutto il nostro cuore di ragazzi, a volte anche a prendere le mazzate e a restituirle, per esempio (uno tra i tanti) quando si andava a dimostrare per il diritto di voto ai diciottenni. Tempi duri, nel 1977 ci fu l’insurrezione di Bologna, nel 1978 ci fu la strage di via Fani ed il rapimento di Moro. Anni in cui studenti delle superiori ed universitari erano in strada insieme agli operai, anche se ormai tutto cio’ al grande partito non faceva piu’ tanto piacere, soprattutto quando fece l’inciucio della maggioranza programmatica con la Balena bianca. Ed anche tempi duri perche’ qualcosa dalla “lontana” America sugli UFO pure nella nostra Italietta di confine riusciva ad arrivare.

Sono gli anni dell’allentamento (solo apparente) della morsa sulle notizie riguardanti gli OVNI da parte del governo USA. Infatti e’ del 19 febbraio 1975 il varo della legge detta FOIA, acronimo di Freedom of Information Act che si puo’ tradurre in “Legge per la Liberta’ d’Informazione”, in base alla quale qualsiasi ente governativo degli USA e’ tenuto a rispondere ad una dettagliata richiesta in rifermento a fatti e persone noti ad esso inoltrata da qualsivoglia cittadino o ente privato (ed altresì pubblico). Prima di esultare per il primo episodio di trasparenza nella pubblica amministrazione avvenuto nell’Occidente contemporaneo bisogna fare una precisazione: su quali argomenti puo’ rispondere un’ente pubblico statunitense? La risposta ci e’ data dal sito del Dipartimento della giustizia:

[quote]Like all federal agencies, the Department of Justice (DOJ) generally is required under the Freedom of Information Act (FOIA) to disclose records requested in writing by any person. However, agencies may withhold information pursuant to nine exemptions and three exclusions contained in the statute. The FOIA applies only to federal agencies and does not create a right of access to records held by Congress, the courts, or by state or local government agencies. Each state has its own public access laws that should be consulted for access to state and local records.[/quote]

In parole povere, tutto cio’ che e’ ritenuto dalla vigente Amministrazione (leggasi dal presidente in carica nel momento specifico) come argomento rilevante per la sicurezza nazionale deve essere taciuto; inoltre, al FOIA sono sottratti gli archivi del Congresso, dei tribunali e delle agenzie appartenenti ai singoli stati che compongono la federazione! Quindi, per far capire come venne recepito da certi organi tale provvedimento, ritengo opportuno citare un episodio giudiziario (uno dei molti) che vede protagonista la Corte Distrettuale della Columbia (Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto della Columbia, Sezione Civile 485 E, Suppl. 222, 1980 Distr. USA LEXIS 9159, 6 Media L. Rep. 103310 gennaio 1980) a “stigmatizzare” il comportamento tenuto niente di meno che dagli agenti del Federal Bureau of Investigation (lo strafamoso FBI) che, allo scopo di sottrarsi ai loro obblighi nei confonti della suddetta legge si danno, dopo una richiesta inoltrata agli scherani della Presidenza (l’interlocutore che assentì fu il consigliere per la Sicurezza Nazionale, sia quello sotto Ford prima che sotto Carter poi), alla distruzione degli archivi delle loro sedi decentrate! Non bruciano quelli della centrale, troppo in vista, troppo conosciuta, troppo sotto gli occhi dei giornalisti! Ma come e’ possibile? Gli Untouchable per antonomasia si mettono ad infrangere la legge sulla liberta’ di informazione distruggendo i propri documenti (o meglio, cio’ che faceva piu’ comodo far sparire)?! Ebbene sì e’ andata in tal modo: mi chiedo cosa e’ avvenuto, per esempio, nella sede di Santa Fe (quella piu’ prossima a Roswell) e a Dallas (dove tolsero di mezzo Kennedy).

E cosa fa la “povera” Corte Distrettuale? Rimbrotta severamente i G-men …esortandoli al rispetto della legge ed a una buona cura dei loro archivi…eh sì li vedo proprio tremare di paura dopo che per quasi 5 anni hanno bruciato o strappato quintali di documenti bollenti…(come si dice a Napoli) se nne fottono assaje! Quindi, anche nel nostro paese verso la fine di quel decennio arrivarono notiziole su quanto avevano scoperto le truppe USA entrando in una Germania devastata dai bombardamenti. Il problema e’ che il ricettore e poi il trasmettitore delle notizie in quella lontana epoca pre-Internet era il CUN, di piu’ non si poteva pretendere: solo qualche settimanale, di tanto in tanto, pubblicava qualcosina (ad esempio Oggi)e pochi articoli apparivano sui quotidiani, cioe’ le analisi, le comparazioni erano quasi del tutto assenti.

Comunque, sino a quella data, i ricercatori che in vario modo erano riusciti a mettere le mani su testimonianze, diagrammi e foto a volte anche in ottimo stato di conservazione erano stati linciati moralmente come falsari, denigrati dalle comunità dello status quo. Ma poi, in effetti, cambiarono molto le cose dopo il FOIA? Insomma, non inFOIAmoci troppo: cio’ che fanno filtrare grazie (si fa per dire) a questo dispositivo di legge e’ la solita comunicazione manipolata in pillole, rivolta alla preparazione pilotata o per testare reazioni, stati d’animo collettivi. Nel 1979, durante la campagna elettorale per la rielezione, il presidente Jimmy Carter rivelò che gli USA erano in possesso di un cacciabombardiere di nuovissima concezione: un velivolo invisibile a qualsiasi radar! Ronald Reagan lo rimbrotto’ duramente; ma bisogna capire Carter: aveva gonfiato i muscoli perche’ quell’altro gaglioffo di Breznev stava guardando in cagnesco verso Varsavia, erano i mesi di preparazione dell’insurrezione non violenta della citta’ operaia di Danzica sotto la direzione del sindacato Solidarnosc. Comunque, tutti gli analisti militari sobbalzarono sulle sedie alla rivelazione di quel segreto fino ad allora così ben custodito: era la prima comunicazione in assoluto dell’esistenza di aeromobili costruiti con la tecnologia Stealth. Sicche’ tutti si pensò che fosse una realizzazione della fine degli anni ’70. Ma non e’ così: la tecnologia Stealth non e’ nata nella Base 51 ne’ in qualsivoglia altra base in territorio USA. Un argomento molto scottante e trapelato in quegli anni e poi smentito a raffica riguardava le clamorose realizzazioni effettuate dai fratelli Horten durante il periodo bellico.

[u]Una Famiglia di Geni: i Fratelli Horten[/u]

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[u]Da sinistra, i giovani Reimar e Walter Horten in uniforme di ufficiali della Luftwaffe; sullo sfondo due loro Delta-Alianti. In quel momento la Germania era ancora sicura della vittoria finale.[/u]

Alla fine degli anni ’20, tre fratelli giovanissimi, dall’intelletto sopraffino, si divertivano a costruire nella loro tenuta nobiliare dei modellini che ricalcavano di sana pianta i disegni del loro ispiratore: quelli di Leonardo da Vinci. Successivamente, i fratelli crebbero e crebbero altrettanto le loro realizzazioni, fino a diventare una punta di diamante per la realizzazione del Reich dei Mille Anni.I fratelli Horten erano arrivati alla conclusione che la fusoliera fosse un elemento da eliminare nella costruzione di velivoli davvero moderni: il loro scopo era la realizzazione di un aeromobile da battaglia aerodinamico al massimo basato sulla nuova teconologia da loro iniziata, quella passata poi alla Storia sotto il nome di Ala Volante (detta anche Ala-Ala, Tutta-Ala, Ala-Portante). Il principio su cui si basavano era l‘Equazione di Resistenza Aerodinamica (Drag Equation) qui di seguito riassunta:

In physics, the drag equation gives the drag experienced by an object moving
through a fluid.
Where: D is the force of drag,

Cd is the drag coefficient (a dimensionless constant),

*is the density of the fluid*,
V is the velocity of the object relative to the fluid, and
A is the reference area.

* Note that for the earths atmosphere, the density can be found using the Barometric formula. Ancora minorenni, pieni di ammirazione per l’ing. Alexander Lippitsch che costruiva i primi motori a turbina per aggirare le limitazioni imposte del trattato di Versailles, fecero volare nel 1930 i primi alianti con disegno a delta. Nel 1939 tutti e tre i fratelli entrarono nella Luftwaffe in qualita’ ufficiali piloti ed il maggiore, Wolfram, fu abbattuto nei cieli di Dunkerk mentre mitragliava le navi alleate che riportavano a Dover l’armata anglo-francese sconfitta dal Blitzkrieg.

I due ragazzi superstiti giurarono di realizzare un aereo da battaglia grazie al quale Wolfram, se lo avesse avuto a disposizione, non sarebbe mai potuto morire. Ma la Luftwaffe diede poca importanza alle loro idee (erano privilegiate le ricerche per la realizzazione del primo caccia a reazione Messershmitt 262, comunque convenzionale e ritenuto piu’ affidabile) ed i due si diedero alla costruzione di prototipi in compensato fino al 1942, quando le loro eccezionali realizzazioni furono viste dal maresciallo del Reich e capo della Luftwaffe (oltre che criminale in pace ed in guerra) Hermann Göring. Quest’ultimo rimase letteralmente stranito di fronte alle potenzialita’ di quel nuovissimo mostro e ne ordino’ la progettazione a livello industriale per la fine di quello stesso anno. Troppo tardi, per la fortuna delle armate alleate!

La realizzazione compiuta delle idee degli Horten e’ rappresentata dal cacciabombardiere Horten IX -V2 (Gotha Go 229) creato nella fabbrica di Gothaer. Il primo volo fu eseguito nei cieli di Orianemburg il 2 febbraio 1945 ed il pilota alla cloche fu il tenente Erwin Ziller (che morì due settimane dopo, durante il terzo volo di collaudo ed il prototipo ando’ completamente distrutto).

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Horten IX V2 being prepared for the first flight

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[i]Si notino le due turbine di risucchio poste sotto il muso del velivolo[/i]

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Scheda dell’ Horten IX -Gotha Go 229 V2

Gotha Go 229 V2

Description

Role Fighter Crew One, pilot First Flight 02.02.1945 Manufacturer Gothaer Waggonfabrik

Dimensions

Length 7.47 m 24 ft 6 in Wingspan 16.65 m 54 ft 8 in Height 2.77 m 9 ft 1 in Wing area 52.5 m2 565 ft2

Weights

Empty 4,800 kg 10,582 lb Loaded 6.912 kg 15,238 lb Maximum takeoff 9,000 kg 19,841 lb

Powerplant

Engines 2x Junkers Jumo 004B turbojets Power 900 kg 1,900 lb

Performance

Maximum speed 977 km/h 607 mph Combat range 1000 km 623 miles Ferry range 1,900 km 1,184 miles Service ceiling 16,000 m 52,000 ft Rate of climb 1,320 m/min 4,330 ft/min Wing loading kg/m² lb/ft² Thrust/Weight

Avionics

Avionics

Armament

Guns 4x 30 mm MK 108 cannon Rockets R4M rockets Bombs 2x 1000kg bombs

Faccio notare che una velocita’ di 977 K/h vuol dire quasi il raggiungimento di Mach 1 (cioe’ la barriera del suono) in picchiata. Ma l’opera dei due non fini’ lì. Verso la fine dei marzo del ’45, con l’acqua alla gola, furono assemblate le versioni V3; le V4 e V5 allo scopo di produrre il 229 B (aereo versatilissimo) nella fabbrica di Friedrichsroda. L’inutile gioiello finale dei due fratelli fu l’ Horten–X-V7 (la -V sta per Vittoria) con disegno definitivamente a delta, un cacciabombardiere biposto con velocità massima di Mach 1,4…ma ormai c’era Hannibal ad Portam.

Verso la fine di Aprile del 1945 i fratelli Horten tentarono di distruggere le loro creazioni ma non ci riuscirono del tutto: gli americani che irruppero nell’ultima fabbrica, quella di Friedrichsroda, riuscirono a trovare intatto addirittura un esemplare di V3 ancora da montare (ed assai probabilmente anche qualche altra cosina).

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Cio’ che non si dice, se non a denti stretti e’ che gli ultimi Horten erano coperti da una versione particolare del materiale noto come Mylar che lo rendevano in pratica invisibile ai radar di quei tempi; inoltre, le avveniristiche forme li facevano difficilmente distinguibili anche ad occhio nudo. Un altro punto di forza del V7 era il fatto di essere un aeromobile ibrido, mosso da due turboreattori laterali e da un motore a razzo centrale che doveva essere azionato per infrangere il muro del suono!

In questa immagine (fantasiosa) digitalizzata si vede un B2 –Spirit-inseguito da due V7. Possiamo chiaramente vedere il grado di “parentela” esistente tra le due tipologie. Ambedue sono in pura tecnologia “Stealth”. Ebbene sì, gli aerei invisibili sono nati in Germania! Aerei decisamente troppo avanzati per il loro tempo!

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Finita la guerra, a Raimar ed a Walter venne consentito di andare in Argentina (così come si fece per tanti alti esponenti del partito nazista) dove, pur continuando a progettare aerei, vissero al di fuori del mondo, anche su espresso invito di agenti dello spionaggio americano. Ma prima dell’esilio dorato i due lavorarono negli USA sotto nuovi padroni all’ideazione di quelli che poi sono diventati gli strafamosi Stealth. Furono lasciati abbastanza in pace perche’ si ritenne che potessero tornare utili in futuro, e assai probabilmente tali si mostrarono. In quella nuova patria morirono l’uno a pochi anni dall’altro, verso la meta’ degli anni ’90. Poco dopo la cattura, Hermann Göring disse che la Germania nel 1945 aveva puntato tutto sull’arma aerea per vincere la guerra, aggiunse che sarebbero bastati altri cinque o sei mesi per ribaltare il conflitto, forse fu l’unica volta, in tutta la sua funesta vita, in cui ebbe ragione.

Dopo la seconda guerra mondiale, gli USA hanno combattuto tante altre guerre, uno stato di guerra insomma continuo. Eppure gli Sthealth B1 furono usati (almeno ufficialmente) solo durante la 1a guerra del Golfo, mentre i B2 in occasione della guerra del Kossovo? Ma come mai? Nel 1979 (all’epoca della dichiarazione di Carter sul B1), ebbi una discussione col mio docente di Storia al Liceo, mi azzardai a dire che avevo letto dell’eventualita’ che gli USA avessero progettato un cacciabombardiere di tipo Ala Volante e di disegno anti-radar gia’ verso la fine degli anni ’40, al che il mio professore (comunque ottima persona) insorse dicendomi:-Uhe’, amico caro, puoi essere estremista di sinistra quanto vuoi, ma non pensare che gli americani siano dei ********! Se avessero posseduto gia’ in quell’epoca un tale mostro lo avrebbero senz’altro usato per spazzare via tutti i comunisti da tutta la Corea e poi dal Vietnam!-Al momento mi intimidii e non seppi rispondere: la risposta che mi viene adesso e’ che gli Stealth negli anni ’50 e negli anni ’60 erano troppo fuori dal tempo, possedevano una tecnologia troppo in avanti rispetto al contesto che li circondava e, quindi, erano tenuti in serbo come vere e proprie armi segrete. Ma gia’ da tempo, nell’era di Internet, dato che un’altra foglia di fico e’ caduta dall’albero dei segreti militari, si puo’ trovare in Rete senza problema alcuno il Trait de Union tra gli Horten e gli attuali B1 e B2: mi riferisco al prototipo Northop YB-49, che fece il suo primo volo verso la fine di ottobre del 1947 sui cieli di Hawthorne, in California ed il pilota fu Max Stanley.

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E tramite questo link (per il quale ancora una volta debbo ringraziare Iwanttobelieve) si puo’ accedere ad un brevissimo filmato di quell’evento: http://www.airspacemag.com/asm/Web/Site/QT/flyingwing.html

[u]I Primi Dischi Volanti Non Furono Quelli di Arnold[/u]

Si parla molto e giustamente del probabile UFO-Crash in Germania nel 1933, così come di quello nei dintorni di Milano negli anni ’20. Ma il sottoscritto appartiene a quella schiera di studiosi che ritiene che gli extraterrestri non abbiano avuto solo sporadici contatti con noi umani, cioe’ qualche colloquio e dei casuali schianti di astronavi con conseguenti affannosi tentativi di retroingegeria da parte nostra, bensì che vi sia stata e vi e’ una frequentazione costante tra essi e determinate gerarchie terrestri. In questo sono molto davidickiano. In riferimento poi ai cosiddetti UFO-Files Fascisti, dico semplicemente una cosa: purtroppo non e’ stato dato modo a ricercatori del livello del prof. Corrado Malanga e di Umberto Telarico di esaminare i fogli originali, in quanto tali fogli sono andati letteralmente a finire nella tasca interna sinistra della giacca di Pinotti, quindi, non mi pronuncio. In questo mio scritto, mi baso su quanto ho trovato in riferimento ai progetti segreti nazisti, tutt’ora sbertucciati e derisi dalle solite comunità para-mafiose dei professoroni ufficiali…ma non importa. Sottolineo che non voglio togliere nulla all’ingegno di persone quali gli Horten, Schauberger e degli altri che citero’ di seguito: anzi, a mio avviso ci vuole ancora di piu’ una cristallina intelligenza per adattare una tecnologia aliena ad esigenze umane, anche se tale tecnologia viene fornita in base ad un accordo particolare e non tramite fortuiti UFO-Crash (che pure sono avvenuti, eh sì, ogni tanto sono sfortunati anche essi).

In Germania, nel 1944, vi fu una strana coincidenza di lavori per la realizzazione di un velivolo a decollo verticale. Per la prima volta ci si sentiva vicini alla realizzazione del sogno di qualsiasi comandante di armata aerea: cioe’ la produzione di velivoli in grado di decollare verticalmente, senza bisogno di piste facilmente avvistabili ed attaccabili, magari sfruttando radure o altri luoghi da cui si potesse partire nascostamente per attacchi subitanei ed inaspettati. Attenzione, si sta parlando di aeromobili destinati, alcuni, ad essere caccia-intercettori e, altri, bombardieri non di elicotteri. Tra il ’43 ed il ’44, un progettista di nome Arthur Sack costruì un velivolo (finanziato dalle SS) propulso da un’Ala rotante che, nonostante vari tentativi, si rivelò inabile al volo nell’aeroporto di Brandis. Tale macchina venne battezzata “AS (iniziali dell’inventore)-V1” e su questa V c’e’ da fare qualche precisazione: in primo luogo, non bisogna fare confusione con gli ordigni di Werner von Braun, dove la V sta per Vergeltungswaffe, cioe’ Arma di Rappresaglia (rappresaglia in seguito ai bombardamente a tappeto alleati sulle grandi citta’ tedesche) né con i caccia degli Horten, in questo caso essa e’ l’iniziale della parola tedesca che significa modello sperimentale, Versuch, oppure e’ l’iniziale del nome Vril (e su tale nome ritornero’ doverosamente), che gia’ avete trovato nella prima pagina di questo lavoro

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[i]Il capitano Rudolf Schriever nel 1950 con uno dei suoi pochi diagrammi sopravvissuti alle distruzioni ordinate dalle SS.[/i]

Ma se Sack concepiva l’ala rotante come come un’elica sui generis, tocco’ ad un altro progettista e pilota-collaudatore della Luftwaffe (nella fabbrica Heinkel di Eger), il capitano Rudolf Schriever, arrivare al giusto ragionamento che vi illustrero’ con un brevissimo esempio: se noi osserviamo girare un vecchio disco di vinile, vediamo che la parte meno veloce e’ ovviamente al centro mentre e’ il bordo che ruota vorticosamente, quindi Schriever si risolse di pervenire ad una definitiva stabilita’ inserendo al centro dell’ala rotante sia motore, serbatoio ed infine l’ abitacolo, formanti quindi un blocco unico, che grazie ad un effetto giroscopico contrario non partecipava della rotazione circostante. Il primo prototipo fu un disco di medie dimensioni che volo’ privo di equipaggio, quindi era telecomandato, verso la fine del ’43 in un hangar della citta’ di Eger: il successo fu tale che il Ministero dell’Aviazione (RLM) ne ordino’ la produzione in dimensioni reali, cioe’ atte ad ospitare un equipaggio. E’ l’ordine che permetterà la nascita dello straordinario Flugelrad (Ruota Volante). Mentre egli progettava il suo capolavoro, la famosa casa BMW stava realizzando un nuovo motore per usi bellici: il turboreattore 109-003. Quindi, Schriever cerca l’appoggio per trasferirsi con tutta la sua squadra in uno stabilimento della BMW nei sobborghi di Praga ed e’ in questo momento che, per un ordine naturale delle cose, il progetto passa nelle mani delle SS che incentivano, sostengono e finanziano il prosieguo. Qui crea un disco volante (Flugelrad Mark2) con un diametro di 6 metri ed un’altezza massima centrale di due (l’abitacolo per un unico pilota), che nel volo di collaudo non supera i 1.000 metri pur dimostrando strabilianti velocità.

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Per tutelare il massimo segreto su tale progetto, i tecnici e gli operai conducevano un’esistenza blindata (cosi come il gruppo di Schauberger) ed i piloti erano dei giovani super addestrati ed altrettanto fanatizzati della compagnia denominata KG200 (duecento era il numero iniziale dei volontari addestrati dai migliori istruttori della Luftwaffe), comandata dal colonnello Werner Baumbach. Mentre i collaudi si susseguivano gli uni agli altri tra successi e schianti a terra, tra cui alcuni mortali per i pur eccellenti collaudatori, altrettanto ricorrenti diventavano i bombardamenti degli alleati da occidente, sicche’ l’intero gruppo migro’ ancora una volta verso Est (magari dalla padella alla brace), stabilendosi a Breslavia (Prussia orientale, odierna Wroclaw, Polonia). A questo punto il ricercatore di oggi e‘ costretto a stare alquanto attento nell’analisi di quegli eventi, dato che avvengono sia una fusione con un altro progetto che il proseguimento autonomo sulla strada gia’ da tempo iniziata. Andiamo con ordine: a Breslavia viene trasferita, verso la fine del 1943, anche l’intera squadra diretta dall’ing. Richard Miethe, uno dei collaboratori (oltre che amico) dello strafamoso Werner von Braun; ma Miethe non si interessa piu’ di collaborare alla costruzione delle V2 bensì, per conto di uno dei Nuclei di Ricerca delle SS, dirige un progetto volto alla costruzione di una Wunder Waffen (super-arma) anomala. Come mai approda a Breslavia? L’opera di Miethe inizia a Peenemunde (Penisola di Usedom sul Mar Baltico, Germania ai confini con la Polonia) e non si conosce la modalita’ della cooptazione effettuata dalle SS che lo staccano dal gruppo di von Braun per rivolgerlo ad un’altra opera. E’ certo che, in seguito alla Hydra Operation, la serie di catastrofici bombardamenti britannici che distrusse pero’ solo i siti dove alloggiava il personale ma che lese assai marginalmente i laboratori e le fabbriche della base di Peenemunde, nella fine di agosto del ’43 le SS pensarono bene di disseminare nel vasto entroterra disponibile la produzione onde evitarne l’eventuale distruzione. Miethe cosa ha iniziato di importante, di strano, di straordinario in quella base?

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La costruzione di un disco volante, il progetto Haunebu. La Stele di Ahmose a Karnak ci mostra che Haunebu è un sostantivo dell’antico Egitto, risalente alla fondazione della 18a dinastia (sedicesimo sec. A.C.), che indica – I Popoli Oltre le Isole del Nord-. Tali popoli, grazie alle migliori armi, aiutarono la loro principessa Ah-Hotep ad intronizzare il suo giovane figlio Ahmose, avuto dal faraone Seqenerne Taa II sconfitto ed ucciso dagli Hyksos. I soliti parrucconi sono propensi per la soluzione che mette d’accordo tutti identificando questi popoli negli Achei omerici dei primordi, dato che tale sostantivo ritorna anche in iscrizioni piu’ tarde e nella tolemaica stele di Rosetta. Il grosso problema e’ che nel 1500 a.C. dei cosiddetti Achei dei primordi non ve ne era nemmeno l’ombra in Grecia, dato che progenitori di Achille vagolavano ancora per le steppe sarmatiche. Allora e’ probabile che abbiano ragione quegli studiosi che li correlano a popolazioni ancora piu’ remote verso nord, proprio i discendenti di coloro che vengono chiamati dai nazisti Iperborei. Quindi ancora una volta volta un nome e’ usato non a caso. A Peenemunde Miethe costruisce il primo prototipo che e’ assolutamente diverso da quello di Schriever: mentre il modello di quest’ultimo e’ formato da pale che ruotano intorno al complesso centrale che rimane fermo (abitacolo+motore+serbatoi+ arma), quello del primo e’ un disco dalla superficie pressocche’ piana e compatta, dal diametro di 9 metri: su due lati dell’abitacolo del pilota, ma in basso, vi sono i propulsori binati, che in questa fase di progettazione sono alimentati da motori a pistoni convenzionali.

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Ma gia’ questo modello sperimentale usa le notevoli potenzialita’ offerte dall’Effetto Coanda. Tale principio che, verso la fine degli anni ’30, enuncia un nuovo concetto della fisica dei fluidi, viene compreso per la prima volta dallo scienziato rumeno Henri Coanda, figlio del grande matematico Costantin Coanda (generale e docente di fisica all’universita’ di Bucarest): in occasione dei voli del suo aereo a reazione addirittura costruito nel 1910 (il primo Jet della storia contemporanea) egli nota che le fiamme ed i fumi eiettati dall’ugello del motore rimangono a coibendare la fusoliera del velivolo, anziche’ disperdersi immediatamente come invece si attende.

Per comprendere e risolvere questo problema Coanda impiega piu’ di 20 anni di lavoro che culminera’ nella realizzazione di uno stupefacente prototipo. E’ del 15 febbraio 1938 il brevetto n. 2.108.652 concernente il moto di flussi gassosi da accelerazione sulla superficie periferica di un disco concavo. L’aeromobile (realizzato nella forma di un piccolo modello) è battezzato Aerodina Lenticulara. Per sfuggire ad Hitler, del quale era fedele alleato il governo insurrezionale del suo paese, Coanda riparo’ a Parigi che, il 14 giugno del 1940, cadde come una pera matura nelle mani della Wermacht: una delle prime cose che si premurarono di fare le SS fu proprio agguantare Coanda e metterlo, con la minaccia della solita pistola puntata alla tempia, a costruire la sua Wunder Waffen per la gloria imperitura del III Reich (non ho scoperto ancora in che luogo venne detenuto). La sua meta divenne la costuzione di un enorme disco di 20 metri di diametro e mosso da ben 12 motori Jumo 004 turbojet di ultima generazione, ma tale realizzazione non venne mai alla luce dato che la guerra finì prima; ma una volta libero, al grido di Pecunia non Olet accetto’ le proposte degli states di costruire dischi volanti per loro.

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Nel 1967, Henri Coanda, durante un simposio presso l’Accademia Rumena di Scienze fece una breve dichiarazione: -Questi aerei di cui siamo in possesso oggi non sono altro che giocattoli di carta piu’ perfezionati del solito per bambini. La mia opinione e’ che noi dovremmo progettare velivoli completamente differenti, basati su altri principi di volo. Io sono convinto che l’aeromobile del futuro sara’ un ordigno che decollera’ ed atterrera’ in verticale. Esso non dovra’ avere alcuna parte esterna in movimento. L’idea mi e’ venuta dall’immenso potere dei cicloni. -E proprio questa peculiarita’ di non creare un cerchio di pale ruotanti intorno al complesso centrale che sara’ la chiave del successo per la realizzazione del pure inutile gioiello finale. In parole poverissime (scusatemi ma sono un umanista non un ingegnere) Miethe, seguendo il ragionamento di Coanda, capì l’importanza di realizzare un meccanismo di aspirazione che utilizzasse l’ulteriore energia cinetica realizzata dalla turbolenza dei gas di scarico; quindi, ogni energia di spinta, anziche’ evaporare nell’ambiente circostante creava un flusso compatto e coeso (quindi incanalato) lungo il perimetro esterno del disco, in modo che alla fine ne risultasse un sola, anche se combinata, potentissima spinta vettoriale.

Nell’estate del 1944, le SS decisero un cambiamento di strategia che se fosse stato preso per tempo avrebbe sconvolto gli esiti della guerra: ordinarono che i gruppi Schrievel e Miethe lavorassero insieme a Praga per costruire un unico modello di disco volante caccia-bombardiere. La collaborazione porto’ ad un ossessivo ciclo lavorativo che vide alcune realizzazioni fatte col classico metodo delle prove e degli errori, per culminare con la realizzazione dell’ Haunebu V (detto anche Mark V). Il cambiamento di strategia e’ forse da collegare alla nomina dell’ing. e Gruppenführer Heinz Kammler alla direzione della SS-Wirtschaftsverwaltungshauptamt (Ufficio Centrale SS per l’Amministrazione Economica)? Questo famigerato individuo oltre della logistica e dello sfruttamento dei campi di sterminio si e’ anche interessato della pianificazione dei dischi? Da piu’ parti sembra che egli abbia avuto giurisdizione anche sulle armi segrete. Se fu lui a decidere, quali lotte segrete ha dovuto dirimere per arrivare, ormai inutilmente per le sorti del conflitto, all’Haunebu V?



Per arrivare ad una simile realizzazione si dovette pero’ risolvere prima un altro problema aerodinamico, il punto di transizione: piu’ viene aumentata la velocita’ di un qualsiasi aeromobile, maggiormente (in modo direttamente proporzionale) progrediscono l’ispessimento e la compressione del volume d’aria a diretto contatto con la superficie del suddetto per poi scorrere fin verso la parte terminale a mescolarsi, quindi, con l’aria turbolenta della scia, determinando in ultimo un effetto vortice di grave pregiudizio aerodinamico. La gara alla risoluzione del problema vide il solito testa a testa tra americani, inglesi e tedeschi per tutti gli anni ’30 ma furono i ancora i crucchi ad avere la meglio, giusto in tempo per le Wunder Waffen (e con il contributo primario dell’ing. Waldemar Schierhon del gruppo Miethe). La risoluzione del problema venne dato dalla realizzazione di una lega metallica tra magnesio ed alluminio, il luftschwamm (aerospugna). Il nuovo disco è formato da due valve che racchiude il sistema propulsivo di Schriever, che pertanto non è piu’ all’esterno del velivolo, dal quale fuoriusce solo la meta’ superiore dell’abitacolo. Il 14 febbraio del 1945, dall’aeroporto Khbely di Praga, l’ Haunebu V si libra in volo con un rumore assordante (tale da ledere qualsiasi timpano non protetto): di fronte ad un pubblico formato in linea di massima da alti ufficiali delle SS in pochi minuti il disco volante arriva ad un’altezza superiore ai 12.000 metri ed infrange con estrema facilita’ il muro del suono (Mach 1,5), alla fine rientra assolutamente intatto alla base, e’ il definitivo canto del cigno, e’ la fine con l’onore delle armi.

In riferimento a Schriever, ho trovato anche altri progetti e diagrammi che indicano almeno la volonta’ di superare il Flugerlad Mark 2 continuando ad usare le sofisticatissime turbine della BMW (BMW 003-004 jet), ma, onestamente, non credo che egli abbia avuto anche il tempo e la freschezza mentale per costruire dei prototipi indipendentemente dal progetto Haunebu. E’ mia convinzione che pure il contributo di Schauberger sia entrato nella realizzazione dell’ Haunebu V, anche se egli assai probabilmente non avra’ mai lavorato fianco a fianco dei capi del progetto. Nella corsa alla realizzazione della Wunder Waffen definitiva vi sono anche altri nomi di rilievo: Klaus Habermohl (catturato nel 1945 dai sovietici), il nostro Giuseppe Belluzzo già docente al Politecnico di Milano, (ambedue furono nel gruppo Miethe); Henrich Fleissner fu capo di un proprio progetto autonomo gia’ nell’enorme complesso di Peenemunde così come Andreas Epps autore del progetto Omega Diskus (solo per citarne alcuni). Io mi sono soffermato su quei progetti dei quali ho trovato maggiori e concordi riscontri e che piu’ sono arrivati alla soglia del successo, cioe’ la produzione industriale in serie poiche’ dimostravano una palese e devastante superiorità bellica in confronto a qualsiasi altra arma.

Dalle varie fonti emerge che l’insuccesso, o meglio, la tardiva realizzazione del disco volante germanico e’ dovuta essenzialmente alla mentalità dello stato nello Stato rappresentato dalle SS. Questo gruppo elitario di pretoriani si e’ comportato come sempre si sono comportate le guardie del corpo del Princeps, fomentando gelosie, tessendo intrighi, dividendosi al proprio interno nella corsa ad essere i primi nel cuore del Princeps e questo atteggiamento ha sempre comportato la rovina dello Stato, ineluttabilmente. Le SS (Schutz Staffel) nascono nel 1925 con l’obbligo di proteggere il fuhrer con i loro stessi corpi, infatti, il primo plotone (appena una ventina di ragazzi sommamente fanatizzati) viene detto Liebestandarte, che poi sara’ anche il nome di una divisione corazzata delle Waffen SS sul terribile fronte orientale. Il 6 gennaio 1929, Hienrich Himmler (l’anima nera) viene nominato capo delle SS che ammontano solo a 280 ragazzi. Nel 1932, Himmler riesce a raggiungere gli effettivi di sei divisioni: 52.000 uomini. All’inizio della Seconda Guerra Mondiale essi sono 250.000; successivamente il numero crescera’ a dismisura anche per l’arruolamento di uomini provenienti dai paesi occupati.


Ma nel 1931 avviene una svolta storica che da un lato aumentera’ il potenziale negativo nei confronti di tutta l’umanita’ ma dall’altro minera’ definitivamente la coesione interna del super-gruppo: Himmler ordina a Reynard Heydrich (reale genio del male in carne ed ossa) di costituire e dirigere il Sicherheitsdienst (SD), il servizio di spionaggio verso tutto e verso tutti. A parziale discolpa delle SS, si fa per dire, bisogna sottolineare che l’intera macchina della progettazione bellica nazista, rappresentata dagli scienziati e dirigenti delle varie armi (per esempio la sola Luftwaffe aveva ben nove centri di ricerca), lavorava per compartimenti stagni (o se preferite con i paraocchi) ciascuna gelosa del proprio lavoro ed insofferente all’idea di condividerne l’evoluzione con altri. Un tale errore non fu fatto negli USA, dove venne appositamente costituito l’Office of Scientific Research and Development (OSRD), che aveva proprio il compito di accertare che tutti gli scienziati ed i tecnici di qualsivoglia progetto si scambiassero idee reciprocamente e costruttivamente: lo scopo era il raggiungimento di risultati immediatamente sfruttabili a livello industriale e tutto doveva essere subordinato a cio’ (il piu’ elevato pragmatismo capitalistico adattato alle necessita’ belliche).

Le SS fino alla meta’ del 1944 erano letteralmente padrone dell’Europa dai Pirenei alla Vistola, dalla linea Gotica in Italia sino al mar Baltico. Esse avevano il controllo delle banche, dei musei, dei tesori sacri e profani; ad un solo cenno di Hitler (ma spesso anche ad insaputa di quest’ultimo) ogni cosa poteva essere convertita in valuta di qualsiasi tipo (anche a quell’epoca abbondavano gli squali). Un’occasione tremendamente persa a fronte delle immense risorse che avevano, eccezion fatta per le materie prime. Possono essere fatti rientrare fra gli OVNI nazisti quegli stranissimi oggetti avvistati da numerosi aviatori alleati dopo il D-Day e battezzati foo-fighter (caccia di fuoco)? La risposta è affermativa. Fu tale la presenza di questi ordigni che l’Associated Press, il 13 dicembre 1944, scrisse un articolo su fantasmagoriche –[…] palle d’argento che volavano in aria. E’ possibile che si tratti di un nuovo strumento di difesa anti-aerea­ aggiungendo che i rapporti dei piloti erano stati censurati presso tutti gli stati maggiori. Si sa pochissimo su quest’ordigno di piccole dimensioni ed ovviamente senza equipaggio: probabilmente fu un mezzo antiaereo rivolto sia a disturbare le comunicazione che, in una fase successiva, ad esplodere contro i caccia ed i bombardieri grazie a sensori all’infrarosso. I nuclei di ricerca delle SS studiavano qualsiasi cosa che andasse dall’esoterismo alla scienza avveniristica (quindi dalla lancia di Longino all’Haunebu). La realizzazione dei dischi volanti fu competenza solo delle SS e quando queste decisero di unificare gli sforzi nel super progetto Haunebu era ormai troppo tardi.

http://www.astronavepegasus.it/pegasus/index.php/ufologia-esobiologia-abduction/419-la-svastica-sull-antartide-una-contaminatio-aliena-nazista-americana#.UqzcP9LuKSp



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MessaggioInviato: 15/12/2013, 10:52 
caro Atlanticus,
in questo pdf, con anche la seconda parte
http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=& ... 7247,d.bGQ

ciao
mauro


Ultima modifica di mauro il 15/12/2013, 11:05, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 15/12/2013, 11:13 
in più ,ho notato che sotto la foto,riporta:

"RICCARDO" L. BARTINI ,

mentre nell'articolo dice "ROBERTO" BARTINI e cita:
-Questo pioniere aeronautico è tutt’ora ignorato qui da noi ma nella sua seconda patria ebbe successi travolgenti-

facendo ricerca:
http://it.wikipedia.org/wiki/Roberto_Oros_di_Bartini

ciao
mauro



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MessaggioInviato: 15/12/2013, 11:47 
Cita:
mauro ha scritto:

caro Atlanticus,
in questo pdf, con anche la seconda parte
http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=& ... 7247,d.bGQ

ciao
mauro


Ottimo, recuperato. [;)]



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Sottotitolato in Inglese...



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MessaggioInviato: 17/01/2014, 08:06 
Bravo Atlanticus...rendo il mio piccolo contributo alla ricerca scovando il libro del barone Bullwer Lytton...[;)]

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http://www.gasl.org/refbib/Bulwer__Coming_Race.pdf



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MessaggioInviato: 14/03/2014, 17:43 
Vimanas, energia orgonica e dischi volanti
di Maria Antonietta Pinna

William Scott Elliott in The Story of Atlantis1, dieci anni prima che i fratelli Wright compissero il loro primo volo, parlava dei vimanas, mitiche navi volanti citate anche in molti antichi testi indiani.

Cita:
«Avevano forma di battelli, ma avevano invariabilmente un ponte coperto perché, alla massima velocità non sarebbe stato comodo, che i passeggeri rimanessero allo scoperto. Il materiale con cui venivano costruiti era legno o metallo. I primi furono fatti di legno: le tavole usate erano straordinariamente sottili. Quando veniva usato il metallo, era generalmente una lega: nella composizione entravano due metalli bianchi e uno rosso. Il risultato era una lega bianca come l’alluminio, ma ancora più leggera. Sulla rozza struttura del battello aereo veniva disteso un foglio sottile di questo metallo, che veniva battuto nella forma voluta e saldato elettricamente, quando era necessario.

Ma, sia che fossero costruiti di legno o di metallo, la loro superficie esterna era apparentemente priva di giunture e perfettamente liscia, e splendevano nell’oscurità, come se fossero rivestiti di vernice luminosa. Ma il problema più interessante è quello che riguarda l’energia mediante la quale venivano mosse. Nei primi tempi sembra sia stato il vril personale a fornire la forza motrice, ma in tempi tardi questo venne sostituito da una forza che, sebbene generata in modo a noi sconosciuto, operava pur tuttavia per mezzo di apparecchi meccanici ben definiti. Questa forza era, in pratica, di natura eterica»2.


Immagine

I velivoli atlantidei o vimanas sembrerebbero gli antenati dei più sofisticati dischi volanti. Da dove Elliott avrebbe attinto queste informazioni? Nessuno lo sapeva anche perché le copie del suo libro si erano esaurite in poco tempo, diventando rarissime. Qualcuno che lo aveva conosciuto prima della sua morte parlò di antichi documenti dell’India e dell’Asia.

E in effetti anche James Churchward nel suo The Children of Mu, dice che durante uno dei suoi viaggi in India, vide delle copie di antichi documenti contenenti un disegno con le istruzioni per la costruzione di un’aeronave. L’energia che doveva animarla si prendeva dall’atmosfera in modo semplice e per nulla costoso, così le navi: «potevano venir mantenute in volo circolare sulla Terra per sempre, senza scendere neppure una volta, fino a quando il macchinario si consumava. L’energia è illimitata, o meglio è limitata soltanto dalla resistenza dei metalli. Tutti i documenti riguardanti queste aeronavi affermano chiaramente che esse si muovono da sole: in altre parole, esse generavano la propria energia mentre volavano… erano indipendenti dal carburante. Mi sembra che noi siamo indietro di quindici o ventimila anni»3

Le affermazioni di Elliott e di Churchward non sono poi così campate in aria. Il Ramayana e la Mahabharata descrivono astronavi e vimanas di tutte le dimensioni. Rama sale su un carro celeste: «Quando spuntò il mattino, Rama, prendendo il carro celeste (vimana) che Puspaka gli aveva mandato per mezzo di Vivpishand, si preparò a partire. Quel carro era semovente. Era grande e finemente dipinto. Era a due piani e aveva molte camere con finestre […] Emetteva un suono melodioso mentre viaggiava per le vie dell’aria […] E Rama si compiacque di quel carro che procedeva a volontà».4

Ma cos’è la misteriosa forza che fa volare i carri del cielo? Sembrerebbe un’energia cosmica universale inesauribile a costo zero. Ipotesi fantascientifica?

Eppure Wilhelm Reich, genio poliedrico, medico neuropsichiatra, collaboratore di Freud alla clinica psicoanalitica di Vienna, ha ipotizzato l’esistenza di una forza che ricorda molto quella descritta negli antichi testi indiani, l’energia orgonica. Secondo la teoria del dottor Reich, lo spazio non è vuoto, bensì pieno totalmente di un flusso orgonico universale, un’energia vitale che si può misurare, osservare e anche utilizzare in medicina e in altri campi.

Immagine

L’energia forma un oceano cosmico di colore grigio-azzurro o verde-azzurro che si muove in modo ondulatorio. La scienza ufficiale nega l’esistenza dell’energia orgonica. Eppure dopo la morte di Reich molti ricercatori seri hanno verificato l’efficacia dei suoi esperimenti e delle applicazioni mediche dell’energia orgonica, tramite il suo accumulatore. Inoltre non si può trascurare l’importanza del suo nubifugatore contro il processo di desertificazione del pianeta.

Reich credeva negli UFO e nell’energia cosmica che a suo parere, sapevano sfruttare. Realtà o fantasia? Se si tratta di fantasie, perché Reich è stato perseguitato, i suoi accumulatori distrutti e i suoi libri messi al rogo? Forse i grossi gruppi farmaceutici avevano paura che i suoi accumulatori funzionassero davvero?

Wilhelm Reich venne processato per le sue idee rivoluzionarie. Morì in prigione mentre lavorava ad un libro sulla creazione. I suoi appunti non vennero mai ritrovati5.

Note:
1 Il libro di W. Scott Elliott, Storia dell’Atlantide, in lingua italiana è stato stampato nel 1947 con prefazione di A. P. Sinnet e 4 cartine geografiche, per la traduzione di Ernesto Scrimali, Edizioni Atman, Trieste. Esso costituisce una rarità bibliografica, essendo presente nella sola Biblioteca del Seminario Arcivescovile di Torino. Nel 1963 è apparsa un’altra edizione italiana sempre con prefazione a cura di Sinnet, 4 cartine geografiche e 8 figure di monumenti antichi. Editrice libraria Sirio, Trieste. Oltretutto la data non è indicata, è soltanto presunta. L’esemplare è conservato in due biblioteche: Biblioteca Nazionale centrale di Firenze, e Biblioteca civica Attilio Hortis di Trieste. Nel 1996 il libro esce con il titolo: Storia dell’Atlantide secondo immagini chiaroveggenti confermate da ricerche storiche e geologiche, Borgofranco D’Ivrea. Nel 1997 esce Storia dell’Atlantide e della Lemuria sommersa, traduzione di Ernesto Scrimali, Edoardo Bratina, Settimo Vittone, Adyar.

2W. Scott Elliott citato da D. Leslie & G. Adamski, I dischi volanti sono atterrati, edizioni Mediterranee, 1973, pp. 115, 116.

3 James Churchward citato da D. Leslie & G. Adamski, I dischi volanti sono atterrati, edizioni Mediterranee, 1973, pp. 119, 120.

4 Ramayana citato da D. Leslie & G. Adamski, I dischi volanti sono atterrati, edizioni Mediterranee, 1973, p. 121.

5 Su Reich si veda il pregevole saggio di Alessandro Zabini, Wilhelm Reich e il segreto dei dischi volanti, Tre editori, 1996.


http://www.sulromanzo.it/blog/vimanas-e ... hi-volanti


Ultima modifica di Atlanticus81 il 14/03/2014, 17:45, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 14/03/2014, 18:57 
cari amici,
Cita:
1 Il libro di W. Scott Elliott, Storia dell’Atlantide


in inglese
http://www.sacred-texts.com/atl/soa/index.htm

ciao
mauro



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MessaggioInviato: 14/03/2014, 19:07 
cari amici,
Cita:
Bravo Atlanticus...rendo il mio piccolo contributo alla ricerca scovando il libro del barone Bullwer Lytton...



http://www.gasl.org/refbib/Bulwer__Coming_Race.pdf



volevo sottolineare che il titolo originale è:

Vril, The Power of the Coming Race
by Sir Edward Bulwer-Lytton

ciao
mauro


Ultima modifica di mauro il 14/03/2014, 19:08, modificato 1 volta in totale.


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