KENNEDY NON DEVE SAPERE – PARTE 01
Articolo di Giovanni Zavarelli
Dal saggio Kennedy’s Last Stand di Michael Salla emergono informazioni poco note o ignorate sul collegamento tra JFK, gli UFO il famigerato Majestic 12.
Nell’Agosto del 1941 Joseph Kennedy, ambasciatore americano a Londra, scrisse all’addetto navale presso la stessa ambasciata, il Capitano Alan Kirk, per fare assegnare a suo figlio John una posizione di rilievo all’interno dell’Office of Naval Intelligence. Il capitano Kirk si interessò subito alla faccenda, in quanto John Kennedy si era distinto nel 1940 con un bestseller intitolato Why England Slept (Perché l’Inghilterra ha dormito), basato sulla sua brillante tesi di laurea conseguita nel 1937 presso l’università di Harvard. L’intelligence navale fu molto contenta di accettare uno: «studente brillante dalle insolite qualità, che gli permetteranno di emergere in qualsiasi mestiere deciderà di intraprendere». Il giovane Kennedy iniziò il servizio militare con il grado di guardiamarina nell’Ottobre 1941, diventando ben presto responsabile dei rapporti giornalieri provenienti dalle varie stazioni di intelligence all’estero, per poi analizzarli e inserirli nei bollettini dell’Office of Naval Intelligence. Dopo la promozione a sottotenente di vascello venne trasferito nel Pacifico come comandante di una motosilurante di pattugliamento della classe “PT – 109”. Ma la notte del 2 Agosto 1943, durante un’operazione di guerra, la motosilurante venne speronata e tagliata in due dal cacciatorpediniere giapponese Amagiri, iniziando rapidamente ad affondare. Kennedy, nonostante fosse gravemente ferito, riuscì a mettere in salvo se stesso e sei marinai del suo equipaggio.
RECLUTARE I NAZISTI
Per questo atto di eroismo, finite le ostilità belliche il giovane rampollo dei Kennedy sarà accolto in patria come eroe di guerra e sempre grazie a questo atto di eroismo, ma anche soprattutto alle molteplici conoscenze di suo padre, JFK divenne ben presto amico di molti personaggi influenti, uno dei quali era James Forrestal, all’epoca Segretario della Marina militare americana. Forrestal reclutò subito il giovane e brillante ventottenne nel suo staff, e lo incluse nell’estate del 1945 in un viaggio attraverso un’Europa devastata dalla guerra. Con l’occasione Kennedy fu testimone della Conferenza di Potsdam (17 Luglio - 2 Agosto 1945), i cui partecipanti furono Harry Truman (Presidente degli Stati Uniti), Josif Stalin (Segretario del Partito Comunista dell’Unione Sovietica), Winston Churchill (Primo Ministro del Regno Unito) e Anthony Eden (Ministro degli Esteri del Regno Unito). Questi ultimi due, dopo la sconfitta elettorale alla Camera dei Comuni, dal 28 Luglio vennero sostituiti alla Conferenza rispettivamente da Clement Attlee e Ernest Bevin. La tensione era alle stelle in quanto si stavano decidendo le sorti del mondo intero dopo la fine delle ostilità e Truman era stato avvisato dai suoi consiglieri militari, Eisenhower in primis, di tenere il pugno duro con i comunisti. Durante la Conferenza Forrestal veniva tenuto costantemente aggiornato da Truman e Eisenhower sugli sviluppi dei temi trattati, e Forrestal a sua volta passava queste informazioni altamente riservate al giovane Kennedy. Durante uno di questi incontri si parlò anche di reclutare gli scienziati e tecnici tedeschi che avevano sviluppato e realizzato tecnologie straordinarie in campo missilistico e aereonautico, dando così inizio al programma segreto passato alla storia come Operazione Paperclip. L’operazione segreta venne approvata da Truman nell’Agosto 1945 subito dopo la Conferenza di Potsdam, in quanto Eisenhower e i suoi consiglieri militari furono così abili da convincerlo che gli Stati Uniti avessero un disperato bisogno di venire in possesso, soprattutto prima dei russi, di quelle tecnologie sviluppate durante la Seconda guerra mondiale dagli scienziati della Germania nazista. Logicamente Truman chiese come mai gli Stati Uniti, che insieme agli alleati avevano vinto la Seconda guerra mondiale, avessero bisogno degli scienziati nazisti e della loro tecnologia. Le risposte che ricevette dagli esperti militari di Eisenhower, che avevano avuto modo di vedere di persona quelle tecnologie, furono semplicemente sconvolgenti. Per esempio il Generale Hugh Knerr, vice comandante della US Air Force in Europa, disse: «L’occupazione degli impianti scientifici e industriali della Germania ha rivelato che siamo indietro, in modo decisamente allarmante, in molti settori di ricerca. Dobbiamo pertanto cogliere l’opportunità di prelevare questi scienziati e metterli a lavorare al più presto possibile negli Stati Uniti, altrimenti rimarremo indietro di molti anni in un settore altamente strategico e tecnologico».
AIUTATI DA ESSERI DI ALTRI MONDI
Uno dei loro interessi era per i razzi V-1 e V-2, di cui circa un migliaio erano stati lanciati durante la guerra sulla Gran Bretagna meridionale, e altri duemila su Bruxelles, Anversa e Liegi. Ma il vero interesse degli americani era l’arma segreta dei nazisti: la progettazione e lo sviluppo di velivoli a forma di dischi volanti. Gli americani si chiedevano se gli scienziati nazisti avessero sviluppato quei velivoli solo grazie al loro ingegno, oppure erano venuti in possesso di reperti di natura extraterrestre. Dopo la guerra, il professor Hermann Oberth, uno dei pionieri della scienza missilistica, che grazie all’Operazione Paperclip era stato portato negli Stati Uniti insieme al suo allievo Wernher Von Braun, a una specifica domanda rispose: «Non possiamo prenderci tutti i meriti per i brillanti risultati conseguiti in alcuni settori di ricerca, perché siamo stati aiutati». Alla successiva domanda, da chi? rispose «da esseri venuti da altri mondi». Un documento ufficiale trapelato dal Dipartimento di Intelligence della Marina Militare Americana parla dello schianto di un oggetto di natura presumibilmente interplanetaria, ritrovato dopo il raid aereo sopra Los Angeles avvenuto nella notte tra il 24 ed il 25 Febbraio 1942. Questo documento, datato 5 Marzo 1942, è un memorandum Top Secret del Capo di stato maggiore dell’Esercito George Marshall, indirizzato direttamente al Presidente Roosevelt. Nel documento viene citato il contrammiraglio Anderson, il quale aveva recuperato uno di quegli strani aerei sulla costa della California, ed era giunto alla sbalorditiva conclusione che quell’oggetto non era di fabbricazione terrestre, ma molto probabilmente di natura interplanetaria.
COSA SAPEVA KENNEDY
L’incidente avvenne quando Kennedy era in servizio presso il Dipartimento di Intelligence della Marina, e sicuramente ne venne a conoscenza subito dopo che era successo. Questa possibilità è supportata da diverse fonti dell’intelligence, le quali affermano che la conoscenza di Kennedy sulla realtà della vita extraterrestre «era basata su documenti segreti da lui letti mentre era in servizio come ufficiale dell’intelligenze della Marina». Forrestal all’epoca del raid aereo di Los Angeles era Sottosegretario della Marina e questo significa che presumibilmente anche lui venne subito informato dell’incidente e del ritrovamento dello scafo extraterrestre. Nel memorandum di Marshall si legge: «Per quanto riguarda il raid aereo su Los Angeles, si è appreso dal “G2 Army” (intelligence militare) che l’ammiraglio Anderson … recuperato un aereo non identificato al largo della costa della California… senza alcuna attinenza con spiegazione convenzionale. Questa sede è giunta alla conclusione che gli aerei mistero non sono di natura terrestre e, secondo fonti di intelligence, sono con ogni probabilità di origine interplanetaria… una speciale unità di intelligence deve essere creata per investigare il fenomeno, e riportare ogni significativa connessione tra gli ultimi incidenti e quelli già a conoscenza del direttore dell’ufficio di coordinazione dell’informazione». Un inaspettato supporto a sostegno dell’autenticità del memorandum di Marshall viene da un documento del 15 Luglio 1947, con nota scritta a mano da John Edgar Hoover, il direttore dell’FBI dell’epoca. Questo documento, redatto una settimana dopo l’UFO crash di Roswell e declassificato grazie al Freedom Of Information Act (FOIA), recita «… dobbiamo insistere per avere pieno accesso ai dischi recuperati. Per esempio, nel caso di “LA” l’Esercito se ne impossessò e non ci ha consentito di averlo per un rapido esame». Quindi l’Esercito stava studiando i dischi volanti caduti, ma non aveva nessuna intenzione di condividere i risultati delle loro ricerche con l’FBI.
UN DUBBIO SUICIDIO
Nel Settembre del 1947, Forrestal divenne Segretario del Dipartimento della Difesa nonché uno dei membri fondatori di un gruppo segreto denominato MJ-12, o Majestic 12, voluto dal presidente Truman, il cui scopo era di gestire tutte le informazioni relative alle tecnologie extraterrestri. L’esistenza di questo gruppo segreto venne rivelata per la prima volta in un memorandum Top Secret da un ingegnere radiofonico destinato al Dipartimento canadese dei trasporti. In questo memorandum datato 21 Novembre 1951 l’ingegnere Wilberth Smith scriveva: a) L’argomento è classificato al più alto livello di segretezza dal governo degli Stati Uniti, molto più in alto della bomba H, b) i dischi volanti esistono, c) il loro modus operandi è sconosciuto ma vengono studiati segretamente da un piccolo gruppo di persone capeggiate dal Dr. Vannevar Bush, d) l’intera questione è considerata di enorme importanza dalle autorità degli Stati Uniti. Quando Forrestal iniziò a parlare del problema degli UFO e alieni ai leader del Congresso, venne brutalmente costretto alle dimissioni dal Presidente Truman. Forrestal espresse le sue paure a molte persone, dicendo che si sentiva sotto sorveglianza. Questo suo stato di agitazione diede adito agli altri membri del MJ-12 di farlo passare come un forte esaurimento nervoso, costringendolo a un ricovero forzato presso il reparto psichiatrico del Bethesda Naval Hospital. Ma nessuno dei medici che lo ebbe in cura parlò di un esaurimento nervoso, e il referto di morte parla di suicidio volontario per essersi buttato dalla finestra del sedicesimo piano dove era ricoverato. Durante il ricovero ospedaliero, a Forrestal venne negato il diritto di ricevere visite di parenti, amici e di due preti. Questi ultimi due vennero tenuti a distanza da Forrestal, in quanto durante il rito della confessione cattolica avrebbero potuto carpire informazioni sensibili sulla sicurezza nazionale. Curiosamente soltanto un membro del Congresso, Lyndon Baines Johnson, riuscì a fare visita a Forrestal contro la volontà di quest’ultimo. Johnson faceva parte di un gruppo di pubblici ufficiali che stavano esercitando una tremenda pressione su Forrestal per farlo tacere, ma quando tutti i loro sforzi risultarono vani e Forrestal stava per essere dimesso dall’ospedale sotto la tutela del fratello Henry, inspiegabilmente si buttò dalla finestra. Padre Sheehy, amico di Henry Forrestal, era convinto che il fratello James fosse stato assassinato. Infatti quando arrivò al Bethesda Naval Hospital venne avvicinato da un uomo tra la folla vestito con un camice da dottore, che a bassa voce gli disse «Padre, come lei ben sa, Forrestal non si è suicidato». Prima che Padre Sheehy potesse chiedergli chi era e soprattutto chi gli aveva dato quelle informazioni, l’uomo era sparito tra la folla. Quando Kennedy venne eletto al Congresso degli Stati Uniti, Forrestal lo ispirò a una politica di trasparenza e libertà di stampa per formare una società aperta. Ironicamente Forrestal era anche membro fondatore di quel famigerato MJ-12, il cui scopo principale era appunto di non fare trapelare informazioni sulla presenza degli extraterrestri sulla Terra. Ma Forrestal ruppe il patto di segretezza, pagando quel gesto con la vita il 22 Maggio 1949.
COSÌ LO DICO, COSÌ LO NEGO
Ma torniamo indietro nel tempo, precisamente alla mattina dell’8 Luglio 1947, quando il Generale Dwight Eisenhower e John Kennedy si svegliarono leggendo le notizie dello schianto di un disco volante accaduto il 2 Luglio vicino alla cittadina di Roswell nel New Mexico. Secondo le prime notizie, il disco volante era caduto vicino al Roswell Army Air Field, all’epoca l’unica base aerea operativa dotata di bombe nucleari sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo. All’inizio fu la stessa base aerea, su ordine del suo comandante il Colonnello William Blanchard, ad autorizzare un comunicato stampa sull’incidente. Quel comunicato venne subito pubblicato in prima pagina dal giornale locale, il “Roswell Daily Record”, e ripreso da tutti i giornali del pianeta, in cui veniva annunciato lo schianto di un disco volante di origine extraterrestre. Quindi l’Aeronautica militare americana annunciava, ufficialmente al mondo intero, che non eravamo soli nell’universo. Poi, così velocemente come era stato comunicato lo schianto del disco volante, altrettanto velocemente il mondo intero venne informato, con un secondo comunicato stampa, che si trattava di un grosso sbaglio. I tanto blasonati servizi d’intelligence della base di Roswell, altamente qualificati nel riconoscere aeromobili di ogni tipo, avevano scambiato i rottami di un pallone meteorologico per quelli di un disco volante. Il mondo si fece una grossa risata alle loro spalle e “intelligence militare” divenne ben presto un divertente ed esilarante ossimoro. Ma il Generale Eisenhower e Kennedy non stavano affatto ridendo perché ognuno di loro, attraverso i propri canali di informazione, era stato messo al corrente del fatto che un disco volante extraterrestre era realmente caduto al suolo. Il secondo comunicato stampa, ideato dal Generale Roger Ramey, venne fatto divulgare a radio e giornali locali su ordini espliciti dei suoi Superiori al Pentagono. Eisenhower diede ordine a Nathan Twining, Comandante generale all’Air Material Command presso la base del Wright Army Air Field (poi rinominata Wright Patterson Air Force Base), di andare alla base di Alamogordo Army Air Field (poi rinominata Holloman Air Force Base), per redigere un rapporto sullo schianto del disco volante di Roswell. Il 7 Luglio il generale Twining arrivò all’Alamogordo AAF per un incontro segreto con il comandante Carl Andrew Spaatz, per vedere di persona i rottami del disco volante. Due settimane dopo Twining inviò un rapporto dettagliato al quartier generale dell’Aeronautica Militare in cui diceva che, secondo il responso degli esperti aeronautici della base, il disco volante non era di fabbricazione statunitense e sicuramente non era stato progettato e realizzato da nessun’altra nazione terrestre.
JFK E IL MJ-12
Kennedy capì subito, leggendo i due comunicati stampa, che sull’incidente di Roswell era calata una pesante cappa di segretezza gestita dal Pentagono. Documenti declassificati dimostrano che dietro al cover-up, fortemente voluto dal Presidente Harry Truman, c’era l’ufficiale più in alto di grado del Pentagono, il Generale a cinque stelle e Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Dwight D. Eisenhower. Kennedy, come fresco membro del Congresso non era in una posizione abbastanza forte per esercitare la sua influenza sulla politica di sicurezza nazionale, per cercare di abbattere il muro di segretezza eretto sulla questione dei dischi volanti e degli alieni. Ma la sua occasione si presentò 13 anni dopo, quando venne eletto Presidente degli Stati Uniti l’8 Novembre 1960, entrando ufficialmente alla Casa Bianca il 20 Gennaio 1961. Subito dopo l’insediamento alla Casa Bianca gli venne chiesto cosa pensava della sua nuova condizione, e Kennedy rispose in modo sornione «Non mi posso lamentare. La paga è buona e vado al lavoro a piedi». Nei due mesi e mezzo di transizione, tra l’amministrazione uscente di Eisenhower e quella entrante di Kennedy, i due Presidenti ebbero modo di incontrarsi privatamente per discutere di svariati argomenti riguardanti la sicurezza nazionale. Alcuni di questi argomenti erano stati trattati da Eisenhower nel suo famoso discorso d’addio alla nazione il 17 Gennaio 1961, in cui avvertiva il popolo americano del pericolo rappresentato dal complesso militare, industriale e politico. Per Eisenhower un grosso problema era proprio il MJ-12 che, ironia della sorte, era stato proprio lui a volere per gestire segretamente tutte le problematiche relative al fenomeno UFO e alieni, ma poi era stato a sua volta brutalmente estromesso dal giro. Quindi l’ufficio del Presidente, la testa del ramo esecutivo del governo americano, era stato tagliato fuori dal complesso militare, industriale e politico sugli sviluppi di una tecnologia derivata dallo studio di dischi volanti recuperati, che si svolgeva all’interno del complesso S4. Il complesso S4, all’interno dell’Area 51, è ancora oggi sotto la completa ed esclusiva giurisdizione della CIA, che è anche responsabile della sicurezza del personale della base. Inoltre il Direttore della CIA provvede a trovare i fondi e le risorse necessarie per tutti i progetti sviluppati all’interno del complesso, usando tutta la sua autorità per creare “bilanci in nero” che non possono essere visionati dal Congresso degli Stati Uniti. Quindi il neo eletto Presidente Kennedy si trovava nella poco felice situazione di dover fronteggiare quel mostro a tre teste rappresentato da quel complesso militare-industriale-politico, le cui attività erano avvolte nel mistero e nella più totale segretezza. Il 28 Giugno 1961 scrisse un memorandum Top Secret ad Allen Dulles, l’allora Direttore della CIA, per avere informazioni sulle attività svolte dal MJ-12 riguardanti la guerra psicologica. Questo memorandum è supportato da tre “National Security Action Memorandums” (NSAM 55 – 56 - 57), emessi lo stesso giorno e indirizzati al Capo di Stato Maggiore congiunto delle forze armate americane, e inoltrati per conoscenza allo stesso Dulles. Con questi tre NSAM Kennedy pone tutte le operazioni di guerra fredda sotto il controllo del Capo di Stato Maggiore, in modo da avere il controllo totale delle operazioni sotto copertura svolte dalla CIA e dal MJ-12. Ma questo memorandum mise subito in allerta Dulles, il quale temeva che Kennedy stesse mettendo a rischio il futuro della CIA e del MJ-12, quindi rispose a Kennedy con una lettera Top Secret datata 5 Novembre 1961, in cui spiegava in modo generico e superficiale le attività svolte dal MJ-12 in riferimento alla guerra psicologica. Inoltre informava il Presidente che il fenomeno UFO era parte della propaganda sovietica, creata per spaventare il popolo americano e gettare discredito sul governo degli Stati Uniti. Anche se ammetteva che qualche caso di avvistamento UFO poteva essere di origine non terrestre, ma sicuramente non costituiva una minaccia fisica per la difesa nazionale. Concludeva la sua lettera aggiungendo: «Per ragioni di sicurezza, non posso divulgare dati pertinenti su alcuni degli aspetti più sensibili delle attività svolte dal MJ-12». Kennedy colse al volo l’occasione per silurare Dulles, ufficialmente per la fallita invasione della baia dei porci a Cuba per rovesciare il governo di Fidel Castro, avvenuta appena tre mesi dopo il suo insediamento alla Casa Bianca. Un’altra patata bollente ereditata da Kennedy dalla precedente amministrazione di Eisenhower, concepita e fortemente voluta proprio da Allen Dulles.
LE DIRETTIVE
Questa lotta di potere tra l’amministrazione Kennedy e il “Governo Ombra” viene evidenziata in un memorandum, parzialmente bruciato, ma fortunatamente recuperato dalla distruzione degli archivi di James Angleton, avvenuta dopo la sua morte nel 1987. Angleton come capo del controspionaggio della CIA era un’altra pedina di rilievo, pesantemente coinvolto nel fornire sicurezza e protezione a tutte le attività svolte dal MJ-12. In questo memorandum, identificato con la sigla MJ-12, una frase evidenzia le intenzioni del MJ-12 di fermare in tutti i modi le richieste di Kennedy «…dovete sapere che LANCER (nome in codice dei servizi segreti per Kennedy) sta indagando sulle nostre attività e noi questo non lo possiamo permettere. Per favore comunicate le vostre opinioni entro ottobre. Le vostre opinioni su questo argomento sono di fondamentale importanza per il futuro di questo gruppo». I contenuti esplosivi di questo memorandum mettono in chiaro gli sforzi effettuati dall’amministrazione Kennedy per ottenere il controllo totale delle informazioni sul fenomeno UFO, mettendo in tal modo in pericolo le attività del MJ-12 e la sua stessa esistenza. Il memorandum bruciato è una bozza di una serie di direttive emanate da Dulles per il MJ-12, consapevole del fatto che il suo mandato come Direttore della CIA era agli sgoccioli a causa della fallita invasione della Baia dei Porci a Cuba, e contiene una serie di direttive su come vanno gestite le informazioni sugli UFO, in modo da garantire che non verranno mai rese note al Capo dell’Esecutivo (il Presidente Kennedy), al National Security Council Staff (Personale del Consiglio di Sicurezza Nazionale), ai Capi di dipartimento e ai rappresentati stranieri. In questo modo, Dulles stava mettendo al sicuro tutte le informazioni sulle attività svolte nel complesso S4 su UFO e alieni, in possesso della CIA e del MJ- 12, impedendo all’amministrazione Kennedy di venirne in possesso. Ma la più inquietante delle direttive emanate da Dulles e approvata da almeno sei membri del MJ- 12, denominata “Project Environment” (Progetto Ambiente), è un messaggio in codice che dà il via libera per assassinare Kennedy, che recita: BOZZA, Direttiva Riguardante il Progetto Ambiente. Quando le condizioni diventano non favorevoli per la crescita nel nostro ambiente e Washington non può essere ulteriormente influenzato, il tempo è carente di precipitazioni… dovrebbe essere bagnato. La frase «dovrebbe essere bagnato » è un comando in codice per uccidere, e con questa direttiva Allen Dulles chiedeva l’approvazione del governo ombra per uccidere il Presidente degli Stati Uniti, il quale «non può essere ulteriormente influenzato». Il linguaggio criptico era necessario per proteggere il MJ-12 in caso di fuga di notizie, ma il suo contenuto era chiaro per qualsiasi elemento coinvolto nel complotto. I tentativi di Kennedy di imbrigliare la CIA e l’MJ-12 furono un totale fallimento contrariamente ad Eisenhower, il quale impose agli agenti della CIA di ispezionare il complesso S4 e di fornire, direttamente alla Casa Bianca, un rapporto completo delle attività svolte in quel complesso. In caso contrario aveva minacciato di invadere l’Area 51 e il Complesso S4 con lo US First Army dislocato nella base del Colorado. L’MJ-12 cedette alle richieste di Eisenhower, in quanto era convinto che l’ex generale a cinque stelle avrebbe effettivamente portato avanti la sua minaccia di invadere l’Area 51, ma Kennedy non godeva della stessa stima e dello stesso potere di Eisenhower presso il Pentagono, pertanto CIA e MJ-12 erano consapevoli che le sue minacce non avrebbero avuto seguito; in caso contrario erano pronti ad attuare quanto disposto da Dulles nella direttiva del “Progetto Ambiente”.