Cita:
...discorso infinito...
E se per cambiare anche una sola piccola cosa si cominciasse a cambiare l'alimentazione? Ad esempio, per chi mangia carne, mangiare solo frutta e verdura 1 giorno alla settimana? O, per chi é un gadget-dipendente, evitare di comprare l'ultimo "nonsocheditecnologia" solo per il gusto di averlo? Ti piace cambiare l'auto ogni 2 anni? Aspetta 4 o 5. Lo so, molti possono dire: -"Io guadagno molto e miei soldi li spendo come voglio"
Sono d'accordo, ma allora quanto te ne frega di tutto il resto? Con che faccia ci si lamenta? E come si puó pensare che se arrivano gli "extra" tutto cambierá? Non cambierá nulla. I problemi rimarrano tali e quali. Quindi, come diceva mio nonno, poche ciance e tirarsi su le maniche...
C'e' chi per un impulso di coscienza adotta sistemi alternativi di vita, c'e' da dire che sono ancora come le mosche bianche per un effettivo cambio di marcia.
Credo che per avere dei cambiamenti effettivi bisogna partire dalle leggi e dai governi che ti diano garanzie, dev'esserci un'unica coscienza, non tante frammentate in diverse soluzioni che alla fin fine risulteranno sempre perdenti quando si trovano ad affrontare l'ingranaggio principale, che ti mette all'angolo rendendo difficile ogni sussulto di coscienza, siamo deboli ed il potere dei prepotenti ci attacca nelle nostre debolezze.
Si dovrebbe cominciare con una migliore distribuzione delle risorse, e' il problema principale, quello che porta mezzo mondo alla fame e l'altra meta' alla sofferenza assopita ed anestetizzata da sistemi quali tv, internet, intrattenimenti tra salutari e nocivi. E' sempre stata la politica del potere dare il contentino al popolo ma stritorarlo nel sistema di potere di cui solo in pochi godono.
Cosi' non si pensa a chi muore di fame, avessimo noi fame in questo momento apriremo occhi e bocca in difesa degli altri. Anche i sistemi di solidarieta', del tipo due euro con una telefonata, certamente aiutano, ma e' anche quello un sistema per lasciargli fare il comodo loro ai potenti, ed il comodo nostro nel nostro piccolo, con l'assurda convinzione di fare il giusto.