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Astronave
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 Oggetto del messaggio: Alieni su Alpha Centauri?
MessaggioInviato: 02/09/2009, 04:04 
Proxima Centauri é,dopo il sole,la stella più vicina alla terra:4,75 anni-luce la distanza che ci separa.

Proxima e la sua compagna Alpha,potrebbero illuminare un pianeta abitato come il nostro?

In attesa di dati sicuri,possiamo discutere l'ipotesi tenendo conto di alcuni fattori:

1)un sistema doppio come questo genera una gravitazione più complessa di quella del sole.

Secondo gli studiosi,in questo gioco di attrazioni,non si sarebbero potuti formare pianeti di massa importante simili,per fare un esempio,a Giove,Saturno,ecc....

Inoltre,sempre secondo la scienza,i pianeti eventuali di piccola massa,non potrebbero orbitare vicino ai due soli per vari motivi.

Quindi,un eventuale pianeta di massa simile a Marte,dovrebbe situarsi ad una certa distanza dalle due stelle,avrebbe un clima abbastanza rigido,freddo,con una superficie caratterizzata dal permafrost,una probabile atmosfera non molto densa e problemi relativi all'acqua.

Comunque,potrebbe essere abitato ,anche da una specie simile alla nostra,e fornire risorse sufficienti a una vita semplice.

Il problema del permafrost potrebbe avere ostacolato in parte la genesi di una grande varietà di specie animali e vegetali ma sicuramente non avrebbe impedito un livello accettabile di vita e di vite.

Possiamo anche immaginare che un eventuale popolazione,su un pianeta del genere,non avrebbe probabilmente la necessità di una tecnologia più che essenziale e per questo non avrebbe forse sviluppato
quello che si é realizzato sulla terra.

In particolare una tecnologia di alto livello per i viaggi spaziali.

La possibilità di un contatto con una civiltâ di questo tipo,quindi,sarebbe piuttosto problematico,sia da parte nostra sia da parte loro.

Fin qui le ipotesi,le congetture.

Naturalmente alcune di queste idee potrebbero essere tutte o in parte errate ma tutto sommato sembrano plausibili e probabili se rapportate al genere di vita vegetale,animale e umana presente in aree terrestri
dove predominano queste condizioni.

******

A questo proposito voglio raccontarvi un sogno che é rimasto intatto dentro di me fino ad oggi,un sogno fatto molti anni fa.

Non si tratta di un racconto o di una blague,ma di un vero sogno che
mi ha poi motivato a fare ricerche sul sistema Centauri e vi garantisco
che non sto scherzando.

All'inizio mi trovo seduto su un divano in una sala piuttosto grande;sono
solo e davanti a me c'é una specie di schermo simile agli screensaver
del computer ma molto più grande.

Su questo schermo vedo sfilare lentamente un panorama di luci che sembrano stelle,in somma le cose erano un po' confuse.

Mi rendo conto di non essere in un salotto o qualcosa di simile,ma dentro
un mezzo che viaggia:c'é qualcuno alla guida,percepisco la sua sicurezza
e determinazione,ma non riesco a visualizzarlo.

Nel contempo mi rendo con to che lo schermo é in realtâ una vetrata
aperta sullo spazio e le vibrazioni del pavimento mi confermano il movimento.

Quindi tutto cambia e sfuma in un paesaggio che non dimenticherò mai.

Mi tgrovo a camminare su un terreno piuttosto duro e freddo,attorno a me c'é una nebbiolina abbastanza densa e bianca e,guardando verso il cielo vedo due soli.

Mi ricordo bene la loro posizione:uno,il più grande,in alto nel cielo leggermente spostato ad ovest,l'altro un po' più piccolo,in linea col primo ma molto più in basso,sempre verso ovest.

La luce non é forte e il calore é debole,forse anche a causa della nebbia.,

Mi giro verso destra e vedo venirmi incontro un gruppo di persone,uomini e donne:sorridono,hanno un'aria contenta e sembrano
aspettarmi.

MI ricordo bene anche i loro vestiti confezionati in modo semplice,con una stoffa di color marrone che sembra molto resistente,grezza.

Le donne portano un completo fino alle ginocchia,con una cintura,gli uomini una casacca e un paio di pantaloni.

Non mi ricordo le calzature.

Vedo il loro villaggio,fatto con case di legno anch'esse semplici ma funzionali,vicine le une alle altre,il tutto ha un'aria funzionale e pulita.

Queste persone mi si fanno vicino,mi attorniano,una donna mi dice:Finalmente sei arrivato ,io sono a mio agio,mi sermbra di essere a casa mia,e per un po' restiamo cosî in silenzio.

Poi uno dei loro mi dice:Non riusciamo a trovare l'acqua,tu puoi aiutarci,sai come fare

Io mi aspettavo una loro richiesta e questa in particolare non mi pone problemi.

Iniziamo a camminare fuori dal villaggio,percorriamo parecchio spazio
ma io non sento nessuna presenza di acqua.

Poi ad un certo punto mi fermo e so che lî sotto ci dev'essere una sorgente o qalcosa di simile.

Iniziamo a scavare con le mani,senza strumenti particolari,il terreno é duro e difficile,poi,dopo un bel po' di fatica,ecco l'acqua che sgorga.

Ci rialziamo con le mani doloranti contentissimi mentre l'acqua riempie
lo scavo e fuoriesce come un piccolo ruscello.

Loro sono felici,mi vorrebbero trattenere,mi dicono di restare;io vorrei rimanere ma so che se restafre significherebbe non tornare più sulla terra,non svegliarmi più....

Quindi,e la cosa mi costa una fatica immensa,dico loro che non posso
fermarmi,che devo ripartire.

A loro dispiace ma sembrano capire,ma io so che non si tratta di un
addio ma solo di un arrivederci...

A quel punto mi sento risucchiare via e mi sveglio con una forte sensazione ed emozione mai provata prima.

Adesso vi dico un particolare,a costo di essere preso per visionario o
bugiardo,un particolare che ho avuto modo di discutere su altri forum
con amici interessati alle obe.

Le mani mi fanno un male cane e quando le guardo le vedo tutte rosse
e come screpolate...

Per un po' resto lÎ a guardarle e a chiedermi il perché di questo:il sogno
é vividissimo nella mia memoria come lo é tuttora.

Ho l'impressione di avere fatto davvero questo viaggio e le mani sembrano confermarlo.

Poi mi alzo,bevo un po' d'acqua,mi lavo le mani e le vedo come sempre.

Apro la finestra e guardo il cielo:c'é qualche stella e l'aria é fresca,ma
l'atmosfera mi pare molto diversa da quella del sogno,a dire la veritâ
mi sentivo molto meglio lâ che qui e forse avrei fatto meglio a restare.

Sono sicuro che la prossima volta lo farò a costo di non svegliarmi più,
di non tornare,di morire.

Ciau [:p]



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MessaggioInviato: 02/09/2009, 12:58 
ciao,
prima di tutto Proxima dista 4,25 anni luce,
http://it.wikipedia.org/wiki/Proxima_Centauri
ed è lì che cercherei più che su Alpha, magari verso il quarto pianeta, che un uccellino mi ha detto essere in gran parte costituito da acqua, piuttosto freddino, con le calotte polari molto estese ed acqua allo stato liquido solo in prossimità dell'ecuatore (mari di un colore molto intenso che dà non sul blu ma con riflessi violacei), con poca luce; posto ideale per chi non ama troppo la luce e il caldo. (pelle chiara, magari grigiastra...)
In fondo da li con un motore a curvatura ci vogliono 37 minuti ad arrivare sulla Terra.



Magari non sto scherzando.



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Galattico
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 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 02/09/2009, 13:03 
Cita:
Rebel581 ha scritto:

In fondo da li con un motore a curvatura ci vogliono 37 minuti ad arrivare sulla Terra.

Magari non sto scherzando.



Beh..... mi sembra un tempo ragionevolissimo... [:2] [:7]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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Marziano
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MessaggioInviato: 02/09/2009, 13:03 
buon per te che non scherzi!

dal sito
http://robertfoxcyber.spaces.live.com/


Origine degli extraterrestri


Mappe stellari aliene, alla ricerca del luogo di origine degli extraterrestri.



Una nuova geografia della vita aliena nello spazio si sta configurando dopo le relazioni spesso sensazionalistiche dei vari Lear, Corso e Wolf. La confederazione umanoide si aggiunge ai pleiadiani di Meier e ai grigi dall’ingegneria genetica altamente inquietante. La questione dei luoghi d’origine delle supposte entità aliene è un dilemma che fa accapigliare da anni gli studiosi. I pianeti e le stelle, da cui dicono di provenire le varie entità nei casi di IR-3 e IR-4, non hanno trovato ancora una verifica definitiva da parte della scienza. Sia per quanto riguarda i pianeti del sistema solare (su cui la scienza ufficiale ci dice che è impossibile l’esistenza della vita) sia per galassie e sistemi stellari extrasolari, l’incapacità di effettuare esplorazioni sistematiche per "ritrovare" le entità aliene avvistate, a causa della nostra tecnologia limitata, ci fa brancolare sempre nell’oscurità più completa. Al di là delle generiche indicazioni di provenienza da altre galassie, nelle comunicazioni degli IR-3 abbiamo però diversi casi di precise localizzazioni astronomiche. Adamski e i contattisti classici parlano di pianeti del sistema solare e in particolare di Venere. La vicenda di Betty e Barney Hill è importante in questa analisi per la sua dinamica di svolgimento. È il primo caso in cui due addotti vedono una precisa mappa stellare a bordo dell’astronave e, conseguentemente, l’agglomerato stellare nell’ologramma mostrato alla signora Hill, viene identificato da Marjorie Fish, dopo anni di lavoro.
In un caso brasiliano del ‘56, quello del Prof. de Freitas Guimaraes, spunta un’altra mappa astronomica, stavolta fattagli vedere dai nordici che lo avrebbero ospitato; Travis Walton, dal canto suo, assistette a una proiezione di stelle e pianeti nel cosmo su uno schermo olografico a bordo dell’astronave dove era stato trasportato.

GEOGRAFIA ALIENA DELLO SPAZIO
Il serg. magg. Robert Dean e il col. Wendelle Stevens hanno fornito informazioni sulla nuova geografia aliena dello spazio lasciando intendere che la NASA e altri organi di governo mondiali nascondano informazioni segrete ben più dettagliate anche riguardo i casi sopra citati. Ricordiamo come nelle affermazioni di Adamski e Meier si fondano elementi reali (come le "lucciole spaziali") a dichiarazioni apparentemente folli. Sembra però che un fondo di verità nella mappatura dei sistemi stellari abitati (dai Draconiani alla confederazione umanoide), stando alle dichiarazioni di addotti e contattisti, sia intravedibile. I luoghi d’origine vengono così, necessariamente e aprioristicamente ben delineati. La scienza ufficiale attuale non prende affatto in considerazione questi dati. Atteggiamento comprensibile nell’ambito della ricerca della vita nel nostro sistema solare, ma che non ha giustificazioni riguardo le provenienze extrasolari. Perfino di fronte a prove esobiologiche nette ed evidenti come i batteri marziani ci si rifugia nelle affermazioni possibiliste e probabilistiche. La scoperta di sistemi planetari nell’alpha della Lyra o dei pianeti gioviani della costellazione di Pegaso ed Epsylon Eridani viene affossata nelle discussioni, dimenticando che molti avvistamenti di IR-3 e contattismo professano la provenienza aliena da queste zone cosmiche dei presunti extraterrestri. E così di seguito, con Vega che non può ospitare la vita a causa della sua eccessiva magnitudo e luminosità, oltre che troppo lontana temporalmente in maniera sincronica per un’evoluzione planetaria di civiltà evolute; con Sirio, che è una stella di neutroni e non può ospitare sviluppi esobiologici alieni, e così via. Eppure le indagini degli astronomi americani hanno dimostrato statisticamente che non sono meno di 600 milioni i pianeti simili alla Terra nel cosmo e nella nostra galassia e che le stelle molto più calde del Sole e con velocità di rotazione molto maggiore possono ospitare pianeti. Gli studi dell’osservatorio di Kitt Peak in Arizona stabiliscono che su 42 stelle diverse dal Sole il 16% ha probabilmente dei pianeti e che quindi i sistemi solari della nostra galassia, composta da 100 miliardi di stelle, sarebbero 10 miliardi con un 60% capaci di ospitare la vita, forse anche intelligente.
L’obiezione avanzata più comunemente agli avvistamenti alieni è che gli esseri, nello stesso tempo, sono troppo simili alla forma umanoide e presentano un’eccessiva varietà di tipologie biologiche e morfologiche. Va ricordato però che la selezione naturale darwiniana può operare per adattamenti obbligatori e necessari in ambienti biologici molto simili a quelli del pianeta Terra e che la grande varietà di forme aliene non è un paradosso: il nostro stesso pianeta presenta una differenziazione evolutiva estremamente variegata, con specie animali e vegetali che fino a poco tempo fa venivano scoperte di continuo e capaci di adattarsi ad ambienti dove si presume che la vita non possa esistere, come i ghiacci polari e i coni vulcanici.
Anche nell’ambito della letteratura SF abbiamo ragionamenti d’avanguardia simili. La "Barlow’s Extraterrestrial Guide", basata sui più noti romanzi di fantascienza, propone un campionario notevole e impressionante di forme aliene che potrebbero essersi sviluppate nei vari pianeti, così come pure la stazione ospedale spaziale di tante iconografie fantastiche.

IR3, IR4 E CONTATTISMO
Passiamo ora in rassegna alcuni casi di IR-3, IR-4 e contattismo e i loro luoghi di provenienza.

George Adamski. È il caso più famoso, con i venusiani biondi, i marziani scuri di pelle, i saturniani e i gioviani tutti simili all’uomo. Primo caso di apparizione di nordici e umanoidi associabili alle forme del pianeta Terra.

Betty e Barney Hill. Appaiono per la prima volta i Grigi, con indicazione di provenienza dal sistema di Zeta Reticuli. Va ricordato come vi sia anche presenza di umanoidi a metà fra i grigi e il tipo umano evidenti nei capelli rossi dell’esaminatore di Barney. Il sospetto di manomissione di dati con cancellazione della memoria lascia presagire diversi sviluppi.

Herbert V. Speer e Società Alaya. Appare il venusiano biondo Ashtar Sheran e la flotta extraplanetaria dei nordici.

Cedric Allingham. Caso adamskiano, con presenza di umanoidi dalla pelle scura proveniente da Marte. Grava il sospetto che sia una burla dell’astronomo Patrick Moore.

Orfeo Angelucci. Caso contattistico, in cui appare per la prima volta il pianeta nascosto tra Marte e Giove, sede d’origine della razza umana.

Cynthia Appleton. IR-3 avvenuto nella casa della protagonista con presenza di umanoidi di tipo nordico proveniente da Venere.

Contattisti di tipo adamskiano. Sono sempre presenti umanoidi di tipo nordico o di forma umana, provenienti da vari pianeti del sistema solare.

Maurizio Cavallo, Truman Bethurum, Volpe Astuta (capo Sioux). Casi in cui appaiono il pianeta Clarion e i suoi comandanti femminili, con indicazione, in quanto dichiarato da Cavallo, di provenienza dalla costellazione Chioma di Berenice.

Eduard Meier, Fred Bell, Enrique Castillo Rincon. Casi in cui appaiono i pleiadiani e gli andromediani, insieme ai loro mentori Semjase e Krishnamerk.

Albert Coe. Caso in cui il presunto nordico afferma di venire da Tau Ceti, con base su Venere.

Germana Grosso e Anna Federighi. Casi di contattismo telepatico in cui sono presenti entità spirituali dei pianeti del sistema solare di Algol e di Orione. Va ricordato che le entità umanoidi malvagie dei pianeti di questa costellazione sono ricollegate da Adamski e altri ai fantomatici uomini in nero.

Abductions contemporanee. Emergono le onnipresenti figure dei Grigi reticuliani che negli ultimi anni hanno arricchito la loro fisionomia descrittiva insieme a nuovi elementi come i loro superiori, le grandi mantidi evolutesi a livello umano e i misteriosi Zetas, a metà fra Grigi e umanoidi. Da rilevare la loro scala evolutiva basata su forme di vita insettoidi.

Elizabeth Klarer. Caso contattistico con alieni provenienti da Alpha Centauri, dai caratteri prevalentemente umanoidi a metà fra i nordici e l’uomo propriamente detto.

UFO crashes. Umanoidi recuperati in vari schianti al suolo, provenienti dalla costellazione Cani da Caccia e Aquila oltre alla consueta localizzazione reticuliana.

Casa Bianca. Presunto contatto con alieni di Aldebaran e Betelgeuse, avvenuto negli anni ’50 con alieni di tipo umano chiusi ermeticamente negli scafandri.

P. Corso, J. Lear, M. Wolf e altri. Presenza dei seguenti alieni: Draconiani rettiliani provenienti da Alpha Draconis; Semitici provenienti da Altair 4 e 5 ed Epsylon Eridani con caratteristiche tipiche delle razze mediterranee e mediorientali (importante l’affinità con l’ET contattistico Voltar del caso Brian Scott); Iadiani, umanoidi di tipo nordico, Orange e affini più o meno all’uomo provenienti da Vega, Arturo, Sirio e Pleiadi.

VITA INTELLIGENTE SUI PIANETI?
Cosa ci dice l’analisi scientifico-astronomica da un punto di vista esobiologico riguardo la possibilità di vita intelligente e non su questi corpi celesti? Analizziamo caso per caso.

Venere. Attualmente sappiamo che su questo pianeta non può esistere la vita in alcuna forma. Supponiamo però che i viaggiatori di Adamski provengano dal futuro. La situazione attuale di Venere riguarda un pianeta dalle temperature atmosferiche altissime, quasi di aria liquida, di composizione chimica aeriforme con componenti di base ostili alla vita o simili al passato geologico del pianeta Terra. Le formazioni nuvolose tossiche, fra cui la celeberrima nube a Y, insieme a una velocità di rotazione estremamente differente da quella terrestre, contribuiscono al resto. Se l’evoluzione di Venere è simile a quella della Terra, in un remotissimo futuro il pianeta potrebbe presentare un aspetto geofisico e biologico da clima subtropicale e/o desertico, torrido tale da far sviluppare forme di vita anche umanoide simili a quelle delle zone equatoriali terrestri. La velocità di rotazione del pianeta corretta sarebbe influenzata dalla mancanza di lune tipiche di un mondo senza effetti di marea. I Venusiani adamskiani sembrerebbero non essere del tutto consoni a questo ambiente, anche se le descrizioni del loro tipo di edilizia (anche in casi di contattisti recenti) paiono rispecchiare un’antropologia adatta a condizioni geoclimatiche simili.

Marte. Con la sua caratteristica di pianeta freddo, a temperature polari inaccettabili per il genere umano, e il suo carattere di vulcanismo esasperato, Marte non potrebbe ospitare vita intelligente. La presenza di una canalizzazione a canyons di origine misteriosa sul pianeta, di grandi masse nevose e di batteri fossili presuppone anche qui un’evoluzione futura o passata di sviluppo di vita anche intelligente. La scienza moderna riconosce la presenza di un ambiente ecologico di fiumi e laghi nel passato marziano. Come non sospettare anche qui un’evoluzione futura in questo senso? La diversa, più lenta durata dell’orbita e dell’anno marziano presupporrebbe nel futuro un ambiente di tipo sahariano freddo su gran parte del pianeta. Le descrizioni dei marziani contattistici sembrano avvalorare questa dinamica evolutiva con la presenza di umanoidi di tipo mediterraneo dalla pelle scura simili alle popolazioni saheliane attuali.

Fascia di asteroidi. La possibilità di un pianeta all’origine di forme umanoidi tra Marte e Giove non è del tutto esclusa dalla planetologia attuale.

Ganimede e satelliti vicini. Se le entità umanoidi dei vari casi Rama provengono dal satellite gioviano, la loro datazione temporale riguarda sicuramente il futuro. La presenza di calotte di ghiaccio a componente acqua su Ganimede potrebbe far sviluppare una vita futura anche umanoide. Le minori dimensioni del pianeta e la sua orbita più lenta rispetto alla Terra favorirebbero una minore gravità che spiegherebbe i Giganti Biondi dei vari casi Paz Wells. Ci troveremmo di fronte a un sistema quasi di stella doppia Sole-Giove con la compagna, se esiste, Nemesis in un sistema triplo che coinvolgerebbe anche gli altri satelliti saturniani e nettuniani in un sistema planetario che andrebbe oltre la teoria gravitazionale dei tre corpi. Ciò spiegherebbe anche la fisica magnetica estranea narrata dalle entità ai contattisti.

VITA DALLE STELLE?
Zeta Reticuli. Il celeberrimo luogo di origine dei fantomatici Grigi è una stella doppia di quinta magnitudine composta da due stelle gialle simili al Sole. Pur essendo una doppia ottica va ricordato che le supposizioni esobiologiche su forme di vita abitanti questa tipologia stellare si sprecano nelle speculazioni. Un’emissione molto più costante di radiazioni stellari e raggi cosmici da parte di un sistema multiplo sembra non poter ospitare forme umanoidi come noi le conosciamo. Sulla Terra sappiamo, però, che esistono specie di artropodi come i Dermatteri degli insetti capaci di resistere anche alle esplosioni termonucleari. Non a caso le mantidi da cui si dice derivino i Grigi fanno parte di un Phylum affine. Le membrane nittitanti e il sangue incolore degli alieni sembrano testimoniare un adattamento a condizioni di luminosità e climatologia più intense delle nostre.

Epsylon Eridani. La recente scoperta di un doppio sistema gioviano potrebbe dare adito a possibilità di vita intelligente, di modello ganimediano, come illustrato prima.

Tau Ceti. Stella di tipo solare, ma molto più debole in luminosità con il 45% in meno del valore. La presenza teorica di pianeti extrasolari è confermata dalla scienza e questo dato favorirebbe lo sviluppo di vita umanoide simile alle popolazioni scandinave. Il caso Coe, sopra citato, troverebbe conferma, insieme alle indiscrezioni di segnali radio provenienti da questo sistema? È questo il luogo di origine dei nordici?

Alpha Centauri. Il sistema triplo che lo compone potrebbe dare adito a sospetti di un sistema gioviano ganimediano con presenza anche qui di nordici di alta statura, che confermerebbe il caso Klarer.

Chioma di Berenice. I sistemi di doppie, ivi presenti, lasciano supporre possibilità di vita anche nelle stelle simili al Sole. La luminosità maggiore di queste ultime favorirebbe lo sviluppo di vegetazione subtropicale, proprio come descritto nel caso Cavallo.

Vega, Pleiadi, Iadi, Sirio, Arturo. I luoghi di origine della federazione umanoide appartengono a stelle classificate come recettori di vita futura. In particolare Pleiadi e Vega avrebbero dei climi molto più soggetti a una forte luminosità della magnitudo della stella favorente, nel caso del secondo, forme umanoidi simili a quelle del sud-est asiatico, mentre Sirio si verrebbe a qualificare come un altro sistema doppio gioviano. Arturo e le Iadi sarebbero simili al nostro Sole.

Orione, Betelgeuse, Aldebaran. Le supergiganti rosse di questi sistemi avrebbero condizioni di irraggiamento radioattivo pesantissime, tanto da giustificare le protezioni artificiali del caso degli anni ’50 e l’abbigliamento degli uomini in nero, già teorizzato sulla Terra nel caso dell’allargarsi del buco dell’ozono, dal presidente Reagan negli anni ’80.

Altair 4. La stella presenta una magnitudo e una luminosità maggiore del Sole. Possibilità di sviluppo di vita umanoide sul modello zone mediterranee, sahariane e tropicali terrestri? Una conferma di rivelazioni aliene? Casi in corso.

Alpha Draconis. La stella principe della costellazione del Drago è venti volte più luminosa del Sole. Un pianeta per ospitare la vita dovrebbe avere una rotazione molto più lenta e una climatologia estremamente torrida sul modello di deserti come il Kalahari e il grande Erg algerino. Le forme di vita più adatte a questo tipo di ambiente sono artropodi del tipo aracnide e rettili predatori sul modello degli sfenodonti australiani o i clamidosauri. Il caso Guardian nasconde forse delle verità?

Aquila, Cani da caccia, 107 Piscium, 54 Piscium, 68, 67, 27 Piscium, 71, 82 e 139 Eridani, Alpha Mensa, 86, 97, 95, 59, Tau Eridani. Le stelle della mappa di Zeta Reticuli e degli UFO crashes risultano tutte adatte alla vita anche intelligente.

Come si vede, un’analisi scientifica veramente obiettiva non entra in contrasto con il dato ufologico. La mappa di Zeta Reticuli potrebbe essere letta come un rapporto esplorativo esobiologico degli alieni: le linee continue rappresentano dove vi è vita umanoide senza sviluppo di volo spaziale, quelle tratteggiate civiltà già avvezze al volo extragalattico (e i dati concordano con contattati e contattisti), i sistemi senza linee pianeti dove non vi è vita intelligente o allo stadio primitivo. L’argomento è dei più affascinanti, anche per capire come l’evoluzione delle forme di vita intelligente segua sempre schemi fissi nella morfologia strutturale, quasi in maniera lamarckiana. Il passaggio all’ultima fase di evoluzione citato da G. S. Hawkins in "Mindsteps to the Cosmos" con il contatto con civiltà extaterrestri è più che auspicabile. Un programma di spedizioni scientifiche di esplorazioni anche con equipaggi umani verso queste destinazioni indicate dall’ufologia dovrà essere la nuova frontiera della ricerca spaziale del 2000 appena iniziato.



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MessaggioInviato: 02/09/2009, 13:16 
Cita:
nemozero ha scritto:

buon per te che non scherzi!

dal sito
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Origine degli extraterrestri


Mappe stellari aliene, alla ricerca del luogo di origine degli extraterrestri.



Una nuova geografia della vita aliena nello spazio si sta configurando dopo le relazioni spesso sensazionalistiche dei vari Lear, Corso e Wolf. La confederazione umanoide si aggiunge ai pleiadiani di Meier e ai grigi dall’ingegneria genetica altamente inquietante. La questione dei luoghi d’origine delle supposte entità aliene è un dilemma che fa accapigliare da anni gli studiosi. I pianeti e le stelle, da cui dicono di provenire le varie entità nei casi di IR-3 e IR-4, non hanno trovato ancora una verifica definitiva da parte della scienza. Sia per quanto riguarda i pianeti del sistema solare (su cui la scienza ufficiale ci dice che è impossibile l’esistenza della vita) sia per galassie e sistemi stellari extrasolari, l’incapacità di effettuare esplorazioni sistematiche per "ritrovare" le entità aliene avvistate, a causa della nostra tecnologia limitata, ci fa brancolare sempre nell’oscurità più completa. Al di là delle generiche indicazioni di provenienza da altre galassie, nelle comunicazioni degli IR-3 abbiamo però diversi casi di precise localizzazioni astronomiche. Adamski e i contattisti classici parlano di pianeti del sistema solare e in particolare di Venere. La vicenda di Betty e Barney Hill è importante in questa analisi per la sua dinamica di svolgimento. È il primo caso in cui due addotti vedono una precisa mappa stellare a bordo dell’astronave e, conseguentemente, l’agglomerato stellare nell’ologramma mostrato alla signora Hill, viene identificato da Marjorie Fish, dopo anni di lavoro.
In un caso brasiliano del ‘56, quello del Prof. de Freitas Guimaraes, spunta un’altra mappa astronomica, stavolta fattagli vedere dai nordici che lo avrebbero ospitato; Travis Walton, dal canto suo, assistette a una proiezione di stelle e pianeti nel cosmo su uno schermo olografico a bordo dell’astronave dove era stato trasportato.

GEOGRAFIA ALIENA DELLO SPAZIO
Il serg. magg. Robert Dean e il col. Wendelle Stevens hanno fornito informazioni sulla nuova geografia aliena dello spazio lasciando intendere che la NASA e altri organi di governo mondiali nascondano informazioni segrete ben più dettagliate anche riguardo i casi sopra citati. Ricordiamo come nelle affermazioni di Adamski e Meier si fondano elementi reali (come le "lucciole spaziali") a dichiarazioni apparentemente folli. Sembra però che un fondo di verità nella mappatura dei sistemi stellari abitati (dai Draconiani alla confederazione umanoide), stando alle dichiarazioni di addotti e contattisti, sia intravedibile. I luoghi d’origine vengono così, necessariamente e aprioristicamente ben delineati. La scienza ufficiale attuale non prende affatto in considerazione questi dati. Atteggiamento comprensibile nell’ambito della ricerca della vita nel nostro sistema solare, ma che non ha giustificazioni riguardo le provenienze extrasolari. Perfino di fronte a prove esobiologiche nette ed evidenti come i batteri marziani ci si rifugia nelle affermazioni possibiliste e probabilistiche. La scoperta di sistemi planetari nell’alpha della Lyra o dei pianeti gioviani della costellazione di Pegaso ed Epsylon Eridani viene affossata nelle discussioni, dimenticando che molti avvistamenti di IR-3 e contattismo professano la provenienza aliena da queste zone cosmiche dei presunti extraterrestri. E così di seguito, con Vega che non può ospitare la vita a causa della sua eccessiva magnitudo e luminosità, oltre che troppo lontana temporalmente in maniera sincronica per un’evoluzione planetaria di civiltà evolute; con Sirio, che è una stella di neutroni e non può ospitare sviluppi esobiologici alieni, e così via. Eppure le indagini degli astronomi americani hanno dimostrato statisticamente che non sono meno di 600 milioni i pianeti simili alla Terra nel cosmo e nella nostra galassia e che le stelle molto più calde del Sole e con velocità di rotazione molto maggiore possono ospitare pianeti. Gli studi dell’osservatorio di Kitt Peak in Arizona stabiliscono che su 42 stelle diverse dal Sole il 16% ha probabilmente dei pianeti e che quindi i sistemi solari della nostra galassia, composta da 100 miliardi di stelle, sarebbero 10 miliardi con un 60% capaci di ospitare la vita, forse anche intelligente.
L’obiezione avanzata più comunemente agli avvistamenti alieni è che gli esseri, nello stesso tempo, sono troppo simili alla forma umanoide e presentano un’eccessiva varietà di tipologie biologiche e morfologiche. Va ricordato però che la selezione naturale darwiniana può operare per adattamenti obbligatori e necessari in ambienti biologici molto simili a quelli del pianeta Terra e che la grande varietà di forme aliene non è un paradosso: il nostro stesso pianeta presenta una differenziazione evolutiva estremamente variegata, con specie animali e vegetali che fino a poco tempo fa venivano scoperte di continuo e capaci di adattarsi ad ambienti dove si presume che la vita non possa esistere, come i ghiacci polari e i coni vulcanici.
Anche nell’ambito della letteratura SF abbiamo ragionamenti d’avanguardia simili. La "Barlow’s Extraterrestrial Guide", basata sui più noti romanzi di fantascienza, propone un campionario notevole e impressionante di forme aliene che potrebbero essersi sviluppate nei vari pianeti, così come pure la stazione ospedale spaziale di tante iconografie fantastiche.

IR3, IR4 E CONTATTISMO
Passiamo ora in rassegna alcuni casi di IR-3, IR-4 e contattismo e i loro luoghi di provenienza.

George Adamski. È il caso più famoso, con i venusiani biondi, i marziani scuri di pelle, i saturniani e i gioviani tutti simili all’uomo. Primo caso di apparizione di nordici e umanoidi associabili alle forme del pianeta Terra.

Betty e Barney Hill. Appaiono per la prima volta i Grigi, con indicazione di provenienza dal sistema di Zeta Reticuli. Va ricordato come vi sia anche presenza di umanoidi a metà fra i grigi e il tipo umano evidenti nei capelli rossi dell’esaminatore di Barney. Il sospetto di manomissione di dati con cancellazione della memoria lascia presagire diversi sviluppi.

Herbert V. Speer e Società Alaya. Appare il venusiano biondo Ashtar Sheran e la flotta extraplanetaria dei nordici.

Cedric Allingham. Caso adamskiano, con presenza di umanoidi dalla pelle scura proveniente da Marte. Grava il sospetto che sia una burla dell’astronomo Patrick Moore.

Orfeo Angelucci. Caso contattistico, in cui appare per la prima volta il pianeta nascosto tra Marte e Giove, sede d’origine della razza umana.

Cynthia Appleton. IR-3 avvenuto nella casa della protagonista con presenza di umanoidi di tipo nordico proveniente da Venere.

Contattisti di tipo adamskiano. Sono sempre presenti umanoidi di tipo nordico o di forma umana, provenienti da vari pianeti del sistema solare.

Maurizio Cavallo, Truman Bethurum, Volpe Astuta (capo Sioux). Casi in cui appaiono il pianeta Clarion e i suoi comandanti femminili, con indicazione, in quanto dichiarato da Cavallo, di provenienza dalla costellazione Chioma di Berenice.

Eduard Meier, Fred Bell, Enrique Castillo Rincon. Casi in cui appaiono i pleiadiani e gli andromediani, insieme ai loro mentori Semjase e Krishnamerk.

Albert Coe. Caso in cui il presunto nordico afferma di venire da Tau Ceti, con base su Venere.

Germana Grosso e Anna Federighi. Casi di contattismo telepatico in cui sono presenti entità spirituali dei pianeti del sistema solare di Algol e di Orione. Va ricordato che le entità umanoidi malvagie dei pianeti di questa costellazione sono ricollegate da Adamski e altri ai fantomatici uomini in nero.

Abductions contemporanee. Emergono le onnipresenti figure dei Grigi reticuliani che negli ultimi anni hanno arricchito la loro fisionomia descrittiva insieme a nuovi elementi come i loro superiori, le grandi mantidi evolutesi a livello umano e i misteriosi Zetas, a metà fra Grigi e umanoidi. Da rilevare la loro scala evolutiva basata su forme di vita insettoidi.

Elizabeth Klarer. Caso contattistico con alieni provenienti da Alpha Centauri, dai caratteri prevalentemente umanoidi a metà fra i nordici e l’uomo propriamente detto.

UFO crashes. Umanoidi recuperati in vari schianti al suolo, provenienti dalla costellazione Cani da Caccia e Aquila oltre alla consueta localizzazione reticuliana.

Casa Bianca. Presunto contatto con alieni di Aldebaran e Betelgeuse, avvenuto negli anni ’50 con alieni di tipo umano chiusi ermeticamente negli scafandri.

P. Corso, J. Lear, M. Wolf e altri. Presenza dei seguenti alieni: Draconiani rettiliani provenienti da Alpha Draconis; Semitici provenienti da Altair 4 e 5 ed Epsylon Eridani con caratteristiche tipiche delle razze mediterranee e mediorientali (importante l’affinità con l’ET contattistico Voltar del caso Brian Scott); Iadiani, umanoidi di tipo nordico, Orange e affini più o meno all’uomo provenienti da Vega, Arturo, Sirio e Pleiadi.

VITA INTELLIGENTE SUI PIANETI?
Cosa ci dice l’analisi scientifico-astronomica da un punto di vista esobiologico riguardo la possibilità di vita intelligente e non su questi corpi celesti? Analizziamo caso per caso.

Venere. Attualmente sappiamo che su questo pianeta non può esistere la vita in alcuna forma. Supponiamo però che i viaggiatori di Adamski provengano dal futuro. La situazione attuale di Venere riguarda un pianeta dalle temperature atmosferiche altissime, quasi di aria liquida, di composizione chimica aeriforme con componenti di base ostili alla vita o simili al passato geologico del pianeta Terra. Le formazioni nuvolose tossiche, fra cui la celeberrima nube a Y, insieme a una velocità di rotazione estremamente differente da quella terrestre, contribuiscono al resto. Se l’evoluzione di Venere è simile a quella della Terra, in un remotissimo futuro il pianeta potrebbe presentare un aspetto geofisico e biologico da clima subtropicale e/o desertico, torrido tale da far sviluppare forme di vita anche umanoide simili a quelle delle zone equatoriali terrestri. La velocità di rotazione del pianeta corretta sarebbe influenzata dalla mancanza di lune tipiche di un mondo senza effetti di marea. I Venusiani adamskiani sembrerebbero non essere del tutto consoni a questo ambiente, anche se le descrizioni del loro tipo di edilizia (anche in casi di contattisti recenti) paiono rispecchiare un’antropologia adatta a condizioni geoclimatiche simili.

Marte. Con la sua caratteristica di pianeta freddo, a temperature polari inaccettabili per il genere umano, e il suo carattere di vulcanismo esasperato, Marte non potrebbe ospitare vita intelligente. La presenza di una canalizzazione a canyons di origine misteriosa sul pianeta, di grandi masse nevose e di batteri fossili presuppone anche qui un’evoluzione futura o passata di sviluppo di vita anche intelligente. La scienza moderna riconosce la presenza di un ambiente ecologico di fiumi e laghi nel passato marziano. Come non sospettare anche qui un’evoluzione futura in questo senso? La diversa, più lenta durata dell’orbita e dell’anno marziano presupporrebbe nel futuro un ambiente di tipo sahariano freddo su gran parte del pianeta. Le descrizioni dei marziani contattistici sembrano avvalorare questa dinamica evolutiva con la presenza di umanoidi di tipo mediterraneo dalla pelle scura simili alle popolazioni saheliane attuali.

Fascia di asteroidi. La possibilità di un pianeta all’origine di forme umanoidi tra Marte e Giove non è del tutto esclusa dalla planetologia attuale.

Ganimede e satelliti vicini. Se le entità umanoidi dei vari casi Rama provengono dal satellite gioviano, la loro datazione temporale riguarda sicuramente il futuro. La presenza di calotte di ghiaccio a componente acqua su Ganimede potrebbe far sviluppare una vita futura anche umanoide. Le minori dimensioni del pianeta e la sua orbita più lenta rispetto alla Terra favorirebbero una minore gravità che spiegherebbe i Giganti Biondi dei vari casi Paz Wells. Ci troveremmo di fronte a un sistema quasi di stella doppia Sole-Giove con la compagna, se esiste, Nemesis in un sistema triplo che coinvolgerebbe anche gli altri satelliti saturniani e nettuniani in un sistema planetario che andrebbe oltre la teoria gravitazionale dei tre corpi. Ciò spiegherebbe anche la fisica magnetica estranea narrata dalle entità ai contattisti.

VITA DALLE STELLE?
Zeta Reticuli. Il celeberrimo luogo di origine dei fantomatici Grigi è una stella doppia di quinta magnitudine composta da due stelle gialle simili al Sole. Pur essendo una doppia ottica va ricordato che le supposizioni esobiologiche su forme di vita abitanti questa tipologia stellare si sprecano nelle speculazioni. Un’emissione molto più costante di radiazioni stellari e raggi cosmici da parte di un sistema multiplo sembra non poter ospitare forme umanoidi come noi le conosciamo. Sulla Terra sappiamo, però, che esistono specie di artropodi come i Dermatteri degli insetti capaci di resistere anche alle esplosioni termonucleari. Non a caso le mantidi da cui si dice derivino i Grigi fanno parte di un Phylum affine. Le membrane nittitanti e il sangue incolore degli alieni sembrano testimoniare un adattamento a condizioni di luminosità e climatologia più intense delle nostre.

Epsylon Eridani. La recente scoperta di un doppio sistema gioviano potrebbe dare adito a possibilità di vita intelligente, di modello ganimediano, come illustrato prima.

Tau Ceti. Stella di tipo solare, ma molto più debole in luminosità con il 45% in meno del valore. La presenza teorica di pianeti extrasolari è confermata dalla scienza e questo dato favorirebbe lo sviluppo di vita umanoide simile alle popolazioni scandinave. Il caso Coe, sopra citato, troverebbe conferma, insieme alle indiscrezioni di segnali radio provenienti da questo sistema? È questo il luogo di origine dei nordici?

Alpha Centauri. Il sistema triplo che lo compone potrebbe dare adito a sospetti di un sistema gioviano ganimediano con presenza anche qui di nordici di alta statura, che confermerebbe il caso Klarer.

Chioma di Berenice. I sistemi di doppie, ivi presenti, lasciano supporre possibilità di vita anche nelle stelle simili al Sole. La luminosità maggiore di queste ultime favorirebbe lo sviluppo di vegetazione subtropicale, proprio come descritto nel caso Cavallo.

Vega, Pleiadi, Iadi, Sirio, Arturo. I luoghi di origine della federazione umanoide appartengono a stelle classificate come recettori di vita futura. In particolare Pleiadi e Vega avrebbero dei climi molto più soggetti a una forte luminosità della magnitudo della stella favorente, nel caso del secondo, forme umanoidi simili a quelle del sud-est asiatico, mentre Sirio si verrebbe a qualificare come un altro sistema doppio gioviano. Arturo e le Iadi sarebbero simili al nostro Sole.

Orione, Betelgeuse, Aldebaran. Le supergiganti rosse di questi sistemi avrebbero condizioni di irraggiamento radioattivo pesantissime, tanto da giustificare le protezioni artificiali del caso degli anni ’50 e l’abbigliamento degli uomini in nero, già teorizzato sulla Terra nel caso dell’allargarsi del buco dell’ozono, dal presidente Reagan negli anni ’80.

Altair 4. La stella presenta una magnitudo e una luminosità maggiore del Sole. Possibilità di sviluppo di vita umanoide sul modello zone mediterranee, sahariane e tropicali terrestri? Una conferma di rivelazioni aliene? Casi in corso.

Alpha Draconis. La stella principe della costellazione del Drago è venti volte più luminosa del Sole. Un pianeta per ospitare la vita dovrebbe avere una rotazione molto più lenta e una climatologia estremamente torrida sul modello di deserti come il Kalahari e il grande Erg algerino. Le forme di vita più adatte a questo tipo di ambiente sono artropodi del tipo aracnide e rettili predatori sul modello degli sfenodonti australiani o i clamidosauri. Il caso Guardian nasconde forse delle verità?

Aquila, Cani da caccia, 107 Piscium, 54 Piscium, 68, 67, 27 Piscium, 71, 82 e 139 Eridani, Alpha Mensa, 86, 97, 95, 59, Tau Eridani. Le stelle della mappa di Zeta Reticuli e degli UFO crashes risultano tutte adatte alla vita anche intelligente.

Come si vede, un’analisi scientifica veramente obiettiva non entra in contrasto con il dato ufologico. La mappa di Zeta Reticuli potrebbe essere letta come un rapporto esplorativo esobiologico degli alieni: le linee continue rappresentano dove vi è vita umanoide senza sviluppo di volo spaziale, quelle tratteggiate civiltà già avvezze al volo extragalattico (e i dati concordano con contattati e contattisti), i sistemi senza linee pianeti dove non vi è vita intelligente o allo stadio primitivo. L’argomento è dei più affascinanti, anche per capire come l’evoluzione delle forme di vita intelligente segua sempre schemi fissi nella morfologia strutturale, quasi in maniera lamarckiana. Il passaggio all’ultima fase di evoluzione citato da G. S. Hawkins in "Mindsteps to the Cosmos" con il contatto con civiltà extaterrestri è più che auspicabile. Un programma di spedizioni scientifiche di esplorazioni anche con equipaggi umani verso queste destinazioni indicate dall’ufologia dovrà essere la nuova frontiera della ricerca spaziale del 2000 appena iniziato.

Magari Vega potrebbe ospitare un sistema che ha già permesso la vita, ma su un pianeta abbastanza distante da essa, diciamo il quinto, o meglio visto che magari è grosso quanto Giove e quindi è ostile, sui suoi satelliti piuttosto, a quella distanza ci sarebbe ancora poca luce e poco calore.......



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Una domanda da ignorante,ma noi riusciamo a vedere dalla terra pianeti al di fuori del nostro sistema solare????Non stelle eh pianeti


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Cita:
robs79 ha scritto:

Una domanda da ignorante,ma noi riusciamo a vedere dalla terra pianeti al di fuori del nostro sistema solare????Non stelle eh pianeti
solo qualcosa con dei sistemi sperimentati di recente dagli scienziati, e comunque a causa delle leggi fisiche cui risponde la luce vedi immagini di cose successe in passato, guarda ad esempio in rete cosa trovi su Gliese581 uno dei primi pianeti trovati in questo modo
qui trovi qualcosa:
http://it.wikipedia.org/wiki/Gliese_581

comunque se fossi un alieno esplorerei gli altri sistemi solari con sonde automatiche, e in quelli in cui si trovano forme di vita poi organizzo una spedizione.
Se aspetti di vedere immagini di sistemi che si trovano a migliaia di anni luce dal tuo, cosa puoi vedere se non un passato remoto?



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MessaggioInviato: 02/09/2009, 15:52 
Premetto che io penso che un sogno sia prima di tutto una rappresentazione del mondo interiore delle persone.

Non escludo proiezioni mentali,obe ed esperien ze del genere ms ci vado molto cauto.

Nel mio caso,a parte l'emozione e la bellezza dell'esperienza con il fatto strano delle mani rosse e affaticate,mi ha in curiosito la visione dei due soli che erano sicuramente simili al nostro ma erano disposti in modo
tale da ricordare un sistema doppio con due stelle di uguale grandezza
ma lontane l'una dall'altra.

anche il fatto del terreno con il permafrost,la nebbia fresca che sembrava piuttosto diffusa mi ha rapportato alla probabilità di Alpha e Proxima Centauri:pianeti di massa relativa,ad una buona distanza dai soli,piuttosto freschi.

Per quanto riguarda le ipotesi sugli alieni io ,come sempre,ho dubbi mai risolti.

Da un lato se compariamo la tipologia aliena con disegni,fantasie,racconti,mitologie,petroglifi dell'immaginario umano,vediamo che corrispondono grosso modo ad oggetti psichici
grezzi dell'inconscio,che alcuni psicanalisti come Bion chiamano elementi Beta:questi elementi emergono nei deliri psicotici,negli incubi,nelle fantasie,nei sogni,ecc...

Quindi esiste perlomeno il sospetto che anche nei racconti degli addotti,e questo lo ammette anche l'amico Malanga quando scrive che,cito a senso,NON POSSIAMO MAI ESSERE SICURI DI QUELLO
CHE VIENE RACCONTATO,POICHÈ L'ELEMENTO SOGGETTIVO INCONSCIO PERSONALE SEMBRA MASCHERARE ALMENO IN PARTE LA REALTÀ SOGGIACENTE.

In un altro punto,Corrado scrive che,cito sempre a senso,FORSE UN GIRONO CI RENDEREMO CONTO CHE QUESTE ENTITÀ O PRESENZE NON SONO NEPPURE DEGLI ALIENI,MA QUALCOSA D'ALTRO CHE PER IL MOMENTO CI SFUGGE.

Basta leggere bene i suoi lavori per riscontrare queste ed altre affermazioni.

Diciamo che c'é del vero nella tipologia aliena,ma questo vero non sappiamo ancora come classificarlo e considerarlo:il filtro inconscio
delle persone colora di soggettivitâ di "umanità" le esperienze di abductions e gli IR4 in generale come anche gli IR3 spesso risentono di questa lettura attuale e moderna filtrata dala tecnologia.

Io consiglio a tutti una grande prudenza nel considerare il problema,
poiché c0é il grosso rischio di scambniare materiale grezzo inconscio
per Memorie Aliene ,innesti,ecc.... con la conseguenza di combatterlo in vece di capirlo e integrarlo.

Personalmente sono scettico sulla varietà di specie presunte e su un certo tipo di interpretazione delle abductions:non esiste nulla di definitivo
in questo campo e solo una ricerca pluridisciplinare puô darci qualche risposta sicura.

Sonon anche convinto che ci sia un filone di veritâ in tutto questo,anzi due:uno in direzione di materiale inconscio,l'altro in direzione non umana
e per non umana non intendo solo alieni nel senso letteraler della parola ma anche altro.

Ciao [;)]



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MessaggioInviato: 02/09/2009, 17:16 
Cita:
Rebel581 ha scritto:

ciao,
prima di tutto Proxima dista 4,25 anni luce,
http://it.wikipedia.org/wiki/Proxima_Centauri
ed è lì che cercherei più che su Alpha, magari verso il quarto pianeta, che un uccellino mi ha detto essere in gran parte costituito da acqua, piuttosto freddino, con le calotte polari molto estese ed acqua allo stato liquido solo in prossimità dell'ecuatore (mari di un colore molto intenso che dà non sul blu ma con riflessi violacei), con poca luce; posto ideale per chi non ama troppo la luce e il caldo. (pelle chiara, magari grigiastra...)
In fondo da li con un motore a curvatura ci vogliono 37 minuti ad arrivare sulla Terra.



Magari non sto scherzando.


In verità , secondo la scala ufficiale della curvatura di StarTrek, che pone curvatura 8 a circa 1000c , ci vorrebbero circa 37 ore, non 37 minuti...


Che ci possa essere un pianeta abitato sul sistema di Alpha Centauri è sempre stato un mio antico sogno ( e il mio nick sta a dimostrarlo [:D])

Ricordo che il sistema Alpha Cen è un sistema ternario , con la componente più lontana (Proxima) abbastanza irrilevante ai fini del sistema, e le due componenti più vicine costituite da una stella gialla di classe g4 ( non molto più luminosa del nostro sole) e una stella arancione di classe k2.
Entrambe le componenti ruotano intorno al baricentro comune in circa 80 anni raggiungendo una distanza minima di 11,2 unità astronomiche (grosso modo l'orbita di Saturno intorno al sole), ed una massima di 35 unità astronomiche ( tra l'orbita di Urano e quella di Nettuno).

Quindi le stelle sono abbastanza distanti tra di loro e le influenze reciproche sull'orbita di eventuali pianeti rocciosi nella biosfera minime.
In teoria un pianeta orbitante intorno alla componente principale (quella gialla) dovrebbe avere un'orbita abbastanza ellittica che comporterebbe estati torride ed inverni freddi , tuttavia sempre entro i limiti che potrebbero sostenere un pianeto idoneo alla vita.
Invece intorno alla componente secondaria potrebbe esserci tranquillamente un pianeta in un'orbita meno eccentrica e ad una distanza minore rispetto a quella terrestre: questo ipotetico pianeta si troverebbe nelle stesso condizioni climatiche in cui si trova adesso la Terra.

Inoltre , ipotizzerei, essendo il sistema di Alpha originario della stessa supernova che ha generato il sistema solare, non credo sia tanto azzardato affermare che anche i nostri vicini galattici possano godere di tutte le condizioni favorevoli che hanno portato alla nascita della vita sulla Terra.



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MessaggioInviato: 02/09/2009, 17:57 
ma da cosa deduci che ci siano alieni su alpha o proxima centauri?


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MessaggioInviato: 02/09/2009, 18:27 
Cita:
alphacentauriexplorer ha scritto:
In verità , secondo la scala ufficiale della curvatura di StarTrek, che pone curvatura 8 a circa 1000c , ci vorrebbero circa 37 ore, non 37 minuti...


Che ci possa essere un pianeta abitato sul sistema di Alpha Centauri è sempre stato un mio antico sogno ( e il mio nick sta a dimostrarlo [:D])

Ricordo che il sistema Alpha Cen è un sistema ternario , con la componente più lontana (Proxima) abbastanza irrilevante ai fini del sistema, e le due componenti più vicine costituite da una stella gialla di classe g4 ( non molto più luminosa del nostro sole) e una stella arancione di classe k2.
Entrambe le componenti ruotano intorno al baricentro comune in circa 80 anni raggiungendo una distanza minima di 11,2 unità astronomiche (grosso modo l'orbita di Saturno intorno al sole), ed una massima di 35 unità astronomiche ( tra l'orbita di Urano e quella di Nettuno).

Quindi le stelle sono abbastanza distanti tra di loro e le influenze reciproche sull'orbita di eventuali pianeti rocciosi nella biosfera minime.
In teoria un pianeta orbitante intorno alla componente principale (quella gialla) dovrebbe avere un'orbita abbastanza ellittica che comporterebbe estati torride ed inverni freddi , tuttavia sempre entro i limiti che potrebbero sostenere un pianeto idoneo alla vita.
Invece intorno alla componente secondaria potrebbe esserci tranquillamente un pianeta in un'orbita meno eccentrica e ad una distanza minore rispetto a quella terrestre: questo ipotetico pianeta si troverebbe nelle stesso condizioni climatiche in cui si trova adesso la Terra.

Inoltre , ipotizzerei, essendo il sistema di Alpha originario della stessa supernova che ha generato il sistema solare, non credo sia tanto azzardato affermare che anche i nostri vicini galattici possano godere di tutte le condizioni favorevoli che hanno portato alla nascita della vita sulla Terra.
Ma quale Star Trek, quello è un filmetto, non c'è curvatura 8 e le navi che usano un motore di curvatura neanche schizzano da nessuna parte, semplicemente le vedi sparire.
E poi io ho parlato di Proxima non di Alpha e ho detto 37 minuti e non 37 ore, che dipende dall'entità della curvatura che effettui, che non può essere assoluta perchè ci vorrebbe energia infinita (quindi non si possono unire il punto di partenza col punto di arrivo).
Star Trek c'entra poco, anche se in effetti molte cose di quel film me le ritrovo davanti.
Poi stiamo facendo solo ipotesi, ma se ci ho preso mi offrite una cena ok?
me la merito visto che quello che sto dicendo equivale a fare 8 volte di fila 6 al superenalotto. [:D]



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MessaggioInviato: 02/09/2009, 18:34 
vi ringrazio molto per questi approfondimenti propongo questo link:

http://digilander.libero.it/CCABetelgeuse/costellazioni/cen.htm

Una cosa che ho scoperto ora cercando materiale interessante sul web,
é l'ipotesi fatta dagli astronomi secondo la quale Proxima Centauri non
farebbe parte del sistema di Alpha ma sarebbe,in qualche modo,solitaria

Non ho trovato materiale in Italiano ma un articolo in inglese,ve lo propongo comunque:

http://www.gruppolocale.it/?p=596

buona lettura [^]



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Cita:
Devil010 ha scritto:

ma da cosa deduci che ci siano alieni su alpha o proxima centauri?


Ho fatto semplicemente un'ipotesi , nessuna deduzione



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Cita:
Rebel581 ha scritto:

Cita:
nemozero ha scritto:

buon per te che non scherzi!

dal sito
http://robertfoxcyber.spaces.live.com/


Origine degli extraterrestri


Mappe stellari aliene, alla ricerca del luogo di origine degli extraterrestri.



Una nuova geografia della vita aliena nello spazio si sta configurando dopo le relazioni spesso sensazionalistiche dei vari Lear, Corso e Wolf. La confederazione umanoide si aggiunge ai pleiadiani di Meier e ai grigi dall’ingegneria genetica altamente inquietante. La questione dei luoghi d’origine delle supposte entità aliene è un dilemma che fa accapigliare da anni gli studiosi. I pianeti e le stelle, da cui dicono di provenire le varie entità nei casi di IR-3 e IR-4, non hanno trovato ancora una verifica definitiva da parte della scienza. Sia per quanto riguarda i pianeti del sistema solare (su cui la scienza ufficiale ci dice che è impossibile l’esistenza della vita) sia per galassie e sistemi stellari extrasolari, l’incapacità di effettuare esplorazioni sistematiche per "ritrovare" le entità aliene avvistate, a causa della nostra tecnologia limitata, ci fa brancolare sempre nell’oscurità più completa. Al di là delle generiche indicazioni di provenienza da altre galassie, nelle comunicazioni degli IR-3 abbiamo però diversi casi di precise localizzazioni astronomiche. Adamski e i contattisti classici parlano di pianeti del sistema solare e in particolare di Venere. La vicenda di Betty e Barney Hill è importante in questa analisi per la sua dinamica di svolgimento. È il primo caso in cui due addotti vedono una precisa mappa stellare a bordo dell’astronave e, conseguentemente, l’agglomerato stellare nell’ologramma mostrato alla signora Hill, viene identificato da Marjorie Fish, dopo anni di lavoro.
In un caso brasiliano del ‘56, quello del Prof. de Freitas Guimaraes, spunta un’altra mappa astronomica, stavolta fattagli vedere dai nordici che lo avrebbero ospitato; Travis Walton, dal canto suo, assistette a una proiezione di stelle e pianeti nel cosmo su uno schermo olografico a bordo dell’astronave dove era stato trasportato.

GEOGRAFIA ALIENA DELLO SPAZIO
Il serg. magg. Robert Dean e il col. Wendelle Stevens hanno fornito informazioni sulla nuova geografia aliena dello spazio lasciando intendere che la NASA e altri organi di governo mondiali nascondano informazioni segrete ben più dettagliate anche riguardo i casi sopra citati. Ricordiamo come nelle affermazioni di Adamski e Meier si fondano elementi reali (come le "lucciole spaziali") a dichiarazioni apparentemente folli. Sembra però che un fondo di verità nella mappatura dei sistemi stellari abitati (dai Draconiani alla confederazione umanoide), stando alle dichiarazioni di addotti e contattisti, sia intravedibile. I luoghi d’origine vengono così, necessariamente e aprioristicamente ben delineati. La scienza ufficiale attuale non prende affatto in considerazione questi dati. Atteggiamento comprensibile nell’ambito della ricerca della vita nel nostro sistema solare, ma che non ha giustificazioni riguardo le provenienze extrasolari. Perfino di fronte a prove esobiologiche nette ed evidenti come i batteri marziani ci si rifugia nelle affermazioni possibiliste e probabilistiche. La scoperta di sistemi planetari nell’alpha della Lyra o dei pianeti gioviani della costellazione di Pegaso ed Epsylon Eridani viene affossata nelle discussioni, dimenticando che molti avvistamenti di IR-3 e contattismo professano la provenienza aliena da queste zone cosmiche dei presunti extraterrestri. E così di seguito, con Vega che non può ospitare la vita a causa della sua eccessiva magnitudo e luminosità, oltre che troppo lontana temporalmente in maniera sincronica per un’evoluzione planetaria di civiltà evolute; con Sirio, che è una stella di neutroni e non può ospitare sviluppi esobiologici alieni, e così via. Eppure le indagini degli astronomi americani hanno dimostrato statisticamente che non sono meno di 600 milioni i pianeti simili alla Terra nel cosmo e nella nostra galassia e che le stelle molto più calde del Sole e con velocità di rotazione molto maggiore possono ospitare pianeti. Gli studi dell’osservatorio di Kitt Peak in Arizona stabiliscono che su 42 stelle diverse dal Sole il 16% ha probabilmente dei pianeti e che quindi i sistemi solari della nostra galassia, composta da 100 miliardi di stelle, sarebbero 10 miliardi con un 60% capaci di ospitare la vita, forse anche intelligente.
L’obiezione avanzata più comunemente agli avvistamenti alieni è che gli esseri, nello stesso tempo, sono troppo simili alla forma umanoide e presentano un’eccessiva varietà di tipologie biologiche e morfologiche. Va ricordato però che la selezione naturale darwiniana può operare per adattamenti obbligatori e necessari in ambienti biologici molto simili a quelli del pianeta Terra e che la grande varietà di forme aliene non è un paradosso: il nostro stesso pianeta presenta una differenziazione evolutiva estremamente variegata, con specie animali e vegetali che fino a poco tempo fa venivano scoperte di continuo e capaci di adattarsi ad ambienti dove si presume che la vita non possa esistere, come i ghiacci polari e i coni vulcanici.
Anche nell’ambito della letteratura SF abbiamo ragionamenti d’avanguardia simili. La "Barlow’s Extraterrestrial Guide", basata sui più noti romanzi di fantascienza, propone un campionario notevole e impressionante di forme aliene che potrebbero essersi sviluppate nei vari pianeti, così come pure la stazione ospedale spaziale di tante iconografie fantastiche.

IR3, IR4 E CONTATTISMO
Passiamo ora in rassegna alcuni casi di IR-3, IR-4 e contattismo e i loro luoghi di provenienza.

George Adamski. È il caso più famoso, con i venusiani biondi, i marziani scuri di pelle, i saturniani e i gioviani tutti simili all’uomo. Primo caso di apparizione di nordici e umanoidi associabili alle forme del pianeta Terra.

Betty e Barney Hill. Appaiono per la prima volta i Grigi, con indicazione di provenienza dal sistema di Zeta Reticuli. Va ricordato come vi sia anche presenza di umanoidi a metà fra i grigi e il tipo umano evidenti nei capelli rossi dell’esaminatore di Barney. Il sospetto di manomissione di dati con cancellazione della memoria lascia presagire diversi sviluppi.

Herbert V. Speer e Società Alaya. Appare il venusiano biondo Ashtar Sheran e la flotta extraplanetaria dei nordici.

Cedric Allingham. Caso adamskiano, con presenza di umanoidi dalla pelle scura proveniente da Marte. Grava il sospetto che sia una burla dell’astronomo Patrick Moore.

Orfeo Angelucci. Caso contattistico, in cui appare per la prima volta il pianeta nascosto tra Marte e Giove, sede d’origine della razza umana.

Cynthia Appleton. IR-3 avvenuto nella casa della protagonista con presenza di umanoidi di tipo nordico proveniente da Venere.

Contattisti di tipo adamskiano. Sono sempre presenti umanoidi di tipo nordico o di forma umana, provenienti da vari pianeti del sistema solare.

Maurizio Cavallo, Truman Bethurum, Volpe Astuta (capo Sioux). Casi in cui appaiono il pianeta Clarion e i suoi comandanti femminili, con indicazione, in quanto dichiarato da Cavallo, di provenienza dalla costellazione Chioma di Berenice.

Eduard Meier, Fred Bell, Enrique Castillo Rincon. Casi in cui appaiono i pleiadiani e gli andromediani, insieme ai loro mentori Semjase e Krishnamerk.

Albert Coe. Caso in cui il presunto nordico afferma di venire da Tau Ceti, con base su Venere.

Germana Grosso e Anna Federighi. Casi di contattismo telepatico in cui sono presenti entità spirituali dei pianeti del sistema solare di Algol e di Orione. Va ricordato che le entità umanoidi malvagie dei pianeti di questa costellazione sono ricollegate da Adamski e altri ai fantomatici uomini in nero.

Abductions contemporanee. Emergono le onnipresenti figure dei Grigi reticuliani che negli ultimi anni hanno arricchito la loro fisionomia descrittiva insieme a nuovi elementi come i loro superiori, le grandi mantidi evolutesi a livello umano e i misteriosi Zetas, a metà fra Grigi e umanoidi. Da rilevare la loro scala evolutiva basata su forme di vita insettoidi.

Elizabeth Klarer. Caso contattistico con alieni provenienti da Alpha Centauri, dai caratteri prevalentemente umanoidi a metà fra i nordici e l’uomo propriamente detto.

UFO crashes. Umanoidi recuperati in vari schianti al suolo, provenienti dalla costellazione Cani da Caccia e Aquila oltre alla consueta localizzazione reticuliana.

Casa Bianca. Presunto contatto con alieni di Aldebaran e Betelgeuse, avvenuto negli anni ’50 con alieni di tipo umano chiusi ermeticamente negli scafandri.

P. Corso, J. Lear, M. Wolf e altri. Presenza dei seguenti alieni: Draconiani rettiliani provenienti da Alpha Draconis; Semitici provenienti da Altair 4 e 5 ed Epsylon Eridani con caratteristiche tipiche delle razze mediterranee e mediorientali (importante l’affinità con l’ET contattistico Voltar del caso Brian Scott); Iadiani, umanoidi di tipo nordico, Orange e affini più o meno all’uomo provenienti da Vega, Arturo, Sirio e Pleiadi.

VITA INTELLIGENTE SUI PIANETI?
Cosa ci dice l’analisi scientifico-astronomica da un punto di vista esobiologico riguardo la possibilità di vita intelligente e non su questi corpi celesti? Analizziamo caso per caso.

Venere. Attualmente sappiamo che su questo pianeta non può esistere la vita in alcuna forma. Supponiamo però che i viaggiatori di Adamski provengano dal futuro. La situazione attuale di Venere riguarda un pianeta dalle temperature atmosferiche altissime, quasi di aria liquida, di composizione chimica aeriforme con componenti di base ostili alla vita o simili al passato geologico del pianeta Terra. Le formazioni nuvolose tossiche, fra cui la celeberrima nube a Y, insieme a una velocità di rotazione estremamente differente da quella terrestre, contribuiscono al resto. Se l’evoluzione di Venere è simile a quella della Terra, in un remotissimo futuro il pianeta potrebbe presentare un aspetto geofisico e biologico da clima subtropicale e/o desertico, torrido tale da far sviluppare forme di vita anche umanoide simili a quelle delle zone equatoriali terrestri. La velocità di rotazione del pianeta corretta sarebbe influenzata dalla mancanza di lune tipiche di un mondo senza effetti di marea. I Venusiani adamskiani sembrerebbero non essere del tutto consoni a questo ambiente, anche se le descrizioni del loro tipo di edilizia (anche in casi di contattisti recenti) paiono rispecchiare un’antropologia adatta a condizioni geoclimatiche simili.

Marte. Con la sua caratteristica di pianeta freddo, a temperature polari inaccettabili per il genere umano, e il suo carattere di vulcanismo esasperato, Marte non potrebbe ospitare vita intelligente. La presenza di una canalizzazione a canyons di origine misteriosa sul pianeta, di grandi masse nevose e di batteri fossili presuppone anche qui un’evoluzione futura o passata di sviluppo di vita anche intelligente. La scienza moderna riconosce la presenza di un ambiente ecologico di fiumi e laghi nel passato marziano. Come non sospettare anche qui un’evoluzione futura in questo senso? La diversa, più lenta durata dell’orbita e dell’anno marziano presupporrebbe nel futuro un ambiente di tipo sahariano freddo su gran parte del pianeta. Le descrizioni dei marziani contattistici sembrano avvalorare questa dinamica evolutiva con la presenza di umanoidi di tipo mediterraneo dalla pelle scura simili alle popolazioni saheliane attuali.

Fascia di asteroidi. La possibilità di un pianeta all’origine di forme umanoidi tra Marte e Giove non è del tutto esclusa dalla planetologia attuale.

Ganimede e satelliti vicini. Se le entità umanoidi dei vari casi Rama provengono dal satellite gioviano, la loro datazione temporale riguarda sicuramente il futuro. La presenza di calotte di ghiaccio a componente acqua su Ganimede potrebbe far sviluppare una vita futura anche umanoide. Le minori dimensioni del pianeta e la sua orbita più lenta rispetto alla Terra favorirebbero una minore gravità che spiegherebbe i Giganti Biondi dei vari casi Paz Wells. Ci troveremmo di fronte a un sistema quasi di stella doppia Sole-Giove con la compagna, se esiste, Nemesis in un sistema triplo che coinvolgerebbe anche gli altri satelliti saturniani e nettuniani in un sistema planetario che andrebbe oltre la teoria gravitazionale dei tre corpi. Ciò spiegherebbe anche la fisica magnetica estranea narrata dalle entità ai contattisti.

VITA DALLE STELLE?
Zeta Reticuli. Il celeberrimo luogo di origine dei fantomatici Grigi è una stella doppia di quinta magnitudine composta da due stelle gialle simili al Sole. Pur essendo una doppia ottica va ricordato che le supposizioni esobiologiche su forme di vita abitanti questa tipologia stellare si sprecano nelle speculazioni. Un’emissione molto più costante di radiazioni stellari e raggi cosmici da parte di un sistema multiplo sembra non poter ospitare forme umanoidi come noi le conosciamo. Sulla Terra sappiamo, però, che esistono specie di artropodi come i Dermatteri degli insetti capaci di resistere anche alle esplosioni termonucleari. Non a caso le mantidi da cui si dice derivino i Grigi fanno parte di un Phylum affine. Le membrane nittitanti e il sangue incolore degli alieni sembrano testimoniare un adattamento a condizioni di luminosità e climatologia più intense delle nostre.

Epsylon Eridani. La recente scoperta di un doppio sistema gioviano potrebbe dare adito a possibilità di vita intelligente, di modello ganimediano, come illustrato prima.

Tau Ceti. Stella di tipo solare, ma molto più debole in luminosità con il 45% in meno del valore. La presenza teorica di pianeti extrasolari è confermata dalla scienza e questo dato favorirebbe lo sviluppo di vita umanoide simile alle popolazioni scandinave. Il caso Coe, sopra citato, troverebbe conferma, insieme alle indiscrezioni di segnali radio provenienti da questo sistema? È questo il luogo di origine dei nordici?

Alpha Centauri. Il sistema triplo che lo compone potrebbe dare adito a sospetti di un sistema gioviano ganimediano con presenza anche qui di nordici di alta statura, che confermerebbe il caso Klarer.

Chioma di Berenice. I sistemi di doppie, ivi presenti, lasciano supporre possibilità di vita anche nelle stelle simili al Sole. La luminosità maggiore di queste ultime favorirebbe lo sviluppo di vegetazione subtropicale, proprio come descritto nel caso Cavallo.

Vega, Pleiadi, Iadi, Sirio, Arturo. I luoghi di origine della federazione umanoide appartengono a stelle classificate come recettori di vita futura. In particolare Pleiadi e Vega avrebbero dei climi molto più soggetti a una forte luminosità della magnitudo della stella favorente, nel caso del secondo, forme umanoidi simili a quelle del sud-est asiatico, mentre Sirio si verrebbe a qualificare come un altro sistema doppio gioviano. Arturo e le Iadi sarebbero simili al nostro Sole.

Orione, Betelgeuse, Aldebaran. Le supergiganti rosse di questi sistemi avrebbero condizioni di irraggiamento radioattivo pesantissime, tanto da giustificare le protezioni artificiali del caso degli anni ’50 e l’abbigliamento degli uomini in nero, già teorizzato sulla Terra nel caso dell’allargarsi del buco dell’ozono, dal presidente Reagan negli anni ’80.

Altair 4. La stella presenta una magnitudo e una luminosità maggiore del Sole. Possibilità di sviluppo di vita umanoide sul modello zone mediterranee, sahariane e tropicali terrestri? Una conferma di rivelazioni aliene? Casi in corso.

Alpha Draconis. La stella principe della costellazione del Drago è venti volte più luminosa del Sole. Un pianeta per ospitare la vita dovrebbe avere una rotazione molto più lenta e una climatologia estremamente torrida sul modello di deserti come il Kalahari e il grande Erg algerino. Le forme di vita più adatte a questo tipo di ambiente sono artropodi del tipo aracnide e rettili predatori sul modello degli sfenodonti australiani o i clamidosauri. Il caso Guardian nasconde forse delle verità?

Aquila, Cani da caccia, 107 Piscium, 54 Piscium, 68, 67, 27 Piscium, 71, 82 e 139 Eridani, Alpha Mensa, 86, 97, 95, 59, Tau Eridani. Le stelle della mappa di Zeta Reticuli e degli UFO crashes risultano tutte adatte alla vita anche intelligente.

Come si vede, un’analisi scientifica veramente obiettiva non entra in contrasto con il dato ufologico. La mappa di Zeta Reticuli potrebbe essere letta come un rapporto esplorativo esobiologico degli alieni: le linee continue rappresentano dove vi è vita umanoide senza sviluppo di volo spaziale, quelle tratteggiate civiltà già avvezze al volo extragalattico (e i dati concordano con contattati e contattisti), i sistemi senza linee pianeti dove non vi è vita intelligente o allo stadio primitivo. L’argomento è dei più affascinanti, anche per capire come l’evoluzione delle forme di vita intelligente segua sempre schemi fissi nella morfologia strutturale, quasi in maniera lamarckiana. Il passaggio all’ultima fase di evoluzione citato da G. S. Hawkins in "Mindsteps to the Cosmos" con il contatto con civiltà extaterrestri è più che auspicabile. Un programma di spedizioni scientifiche di esplorazioni anche con equipaggi umani verso queste destinazioni indicate dall’ufologia dovrà essere la nuova frontiera della ricerca spaziale del 2000 appena iniziato.

Magari Vega potrebbe ospitare un sistema che ha già permesso la vita, ma su un pianeta abbastanza distante da essa, diciamo il quinto, o meglio visto che magari è grosso quanto Giove e quindi è ostile, sui suoi satelliti piuttosto, a quella distanza ci sarebbe ancora poca luce e poco calore.......


A quanto mi risulta, da molti anni è stato dimostrato che Vega non ha alcun sistema planetario compiuto, dato che il suo sistema è ancora in formazione. Vega è circondata da anelli di polvere e gas che un giorno potranno dare origine a pianeti come il nostro, ma in ogni caso Vega diventerà una supernova prima che su questi pianeti possa svilupparsi la vita....


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MessaggioInviato: 03/09/2009, 10:31 
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Enkidu ha scritto:

A quanto mi risulta, da molti anni è stato dimostrato che Vega non ha alcun sistema planetario compiuto, dato che il suo sistema è ancora in formazione. Vega è circondata da anelli di polvere e gas che un giorno potranno dare origine a pianeti come il nostro, ma in ogni caso Vega diventerà una supernova prima che su questi pianeti possa svilupparsi la vita....
Non saprei che dirti, tranne che esploriamo sistemi distanti circa 25 anni luce con i nostri "potenti" mezzi, che ci dicono tutto e se ci avessi preso comunque la cena la pretendo in un ristorante di lusso.
E non mi venite a dare del baro poi magari per evitare di pagare eh...[:D]



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