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Marziano
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Lo scetticoLo scettico

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 Oggetto del messaggio: FINE DEL MISTERO??
MessaggioInviato: 20/05/2009, 00:02 
<< AREA 51 news>>
[16/04/2009] - L'Area 51 e i segreti di comodo

In questi giorni gli americani (meglio: gli statunitensi) ci hanno comunicato che è caduto il segreto militare e che nell'Area 51, la famosa base supersegreta del Nevada, si sperimentavano aeroplani, altri mezzi e armi segrete più avanzati di un "tot" di anni rispetto alla tecnologia di un determinato periodo. Grazie, ma lo sapevamo già. E sapevamo già che quando si associava l'Area agli Ufo era necessario avere un minimo di prudenza, proprio perché velivoli quali l'SR71, o l'F117, o il B2 (che per volare sfrutta anche l'antigravità) si sono rivelati di fattura terrestre, mica attrezzi di altri mondi o realizzati grazie ai consigli di personaggi giunti da chissà quale punto dell'universo. Per alcuni commentatori della notizia questo basta e avanza per concludere che chiarezza è stata fatta, al cento per cento. La base è una struttura normale, solo molto riservata e ben protetta, deputata agli esperimenti ultra-avanzati. E la storia che lì potrebbero essere custoditi reperti di dischi volanti caduti o elementi della tecnologia aliena, secondo la tesi che in realtà un contatto si è già verificato e che con i "marziani" (o chi per loro) è avvenuto uno scambio culturale (più a vantaggio nostro, per la verità: i somari, infatti, saremmo noi terrestri)? Balle di frate Giulio. "I veri alieni eravamo noi" assicura un veterano nel post che il bravissimo collega Maurizio Molinari, corrispondente de La Stampa da New York, ha pubblicato sul sito on line del giornale torinese. Beh, io non ci sto. Scelgo una via di mezzo tra il credere tout court al legame Area 51-Alieni e questo dispensare verità che ha tutta l'aria di essere una formula di comodo. Le perplessità sono tante. In ordine sparso: dire che là si sperimentavano aerei futuribili non è ancora una prova che non si sia entrati in possesso di strumenti speciali o di tecnologie che non appartengono alle nostre conoscenze; se poi la base è così speciale, ma non troppo speciale, perché continuare a negarne l'esistenza e a farla raggiungere da aerei privi di marche di identificazione? Certo, nessuno pretende di ficcare il naso là dentro, ma questo negazionismo a oltranza mi pare una contraddizione, come minimo, rispetto alla presunta caduta del segreto militare (che secondo me, invece, rimane eccome). E il buon Molinari non può esimersi dal sottolineare - cito testualmente - "che le testimonianze di tecnici ed esperti lasciano aperta tale ipotesi (quella della conservazione di reperti extraterrestri, ndr) perché, come dice lo scienziato Stanton Friedman, «c’è una base sotterranea» sotto il sito nucleare Jackass Flats nella quale entrano in pochi e «l’esistenza di segreti governativi è un fatto della vita come tanti altri»". Se gli yankees non ci avessero spiegato che la realtà può essere profondamente falsificata (penso solo al film "La Seconda Guerra Civile Americana", satirico ma forse emblematico di tante cose), potrei magari fidarmi. Ma io non mi fido. E nel tenermi ogni riserva, aspetto il giorno di una vera, totale, chiarificazione.


http://misterobufo.corriere.it/2009/04/ufo_xfiles_.html

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[15/04/2009] - Mi sono occupato spesso, in passato, della celebre AREA 51, topos di molti misteri e pseudo-misteri, e anche di molte truffe video - una per tutte, la famosa 'autopsia' di un alieno - che prendono tutte il via dal famoso e tuttora misterioso incidente di Roswell, del luglio 1947.

Ora spuntano nuove rivelazioni, che spiegherebbero, in termini scientifici e del tutto normalizzanti il mistero relativo all'AREA. E' un articolo realizzato dal corrispondente a New York de La Stampa di Torino (gentilmente segnalatoci da Gabriele), e che vi riporto nella sua interezza:

L'aereo più veloce del mondo, successive generazioni di velivoli-spia, la capsula lunare Apollo e una base sotto il sito dei test nucleari dove l'accesso è proibito: sono le prime, scarne, notizie sui segreti dell'Area 51 che emergono da documenti del governo Usa declassificati dalla Cia, che ha anche autorizzato a parlare alcuni dei tecnici che vi hanno lavorato.

L'Area 51, a poco più di un'ora di auto a nord-ovest di Las Vegas in Nevada, è la base aerea della quale il governo non riconosce neanche l'esistenza ma dove gli esperti di Ufo ritengono che siano nascosti, dalla fine degli Anni 40, dischi volanti e corpi di extraterrestri. Le testimonianze di tecnici ed esperti della base lasciano aperta tale ipotesi perché, come dice lo scienziato Stanton Friedman, «c'è una base sotterranea» sotto il sito nucleare Jackass Flats nella quale entrano in pochi e «l'esistenza di segreti governativi è un fatto della vita come tanti altri».

Ciò che accomuna i documenti declassificati è come il personale dell'Area 51 si sia giovato negli anni delle voci sulla presenza di Ufo al fine di celare i progetti che il Pentagono stava realizzando nel massimo della segretezza. Fra questi il primo aereo-razzo degli Stati Uniti, l'X-15, la capsula spaziale Apollo che venne adoperata per raggiungere la Luna e anche i veicoli che servirono ai primi astronauti per atterrare e spostarsi sul Pianeta sconosciuto. In ogni occasione, racconta Thornton Barnes, ex ingegnere dei progetti speciali dell'Area 51, «i veri Ufo eravamo noi» perché i team tecnici lavoravano con la sicurezza che quanto di più anomalo fosse stato osservato da lontano sarebbe stato scambiato per una traccia di esistenza extraterrestre.



«I miti degli Ufo resero molto più agevole il nostro lavoro», ammette Barnes, che ha collaborato anche al progetto A-12 Oxcart che la Cia ha deciso iniziare a svelare ad oltre 50 anni dalla realizzazione. Si tratta di un aereo superveloce Mach-3, che nel bel mezzo della Guerra Fredda venne realizzato dalla Lockheed al termine di una fase di sperimentazione molto lunga e faticosa. Vennero fatti 2850 test di volo con l'impiego di centinaia di tecnici e alla fine il Pentagono riuscì ad avere quanto cercava: un velivolo in grado di viaggiare a 2200 miglia orarie e 30 mila metri di altezza, ovvero l'aereo più veloce del mondo che nessun sistema di sorveglianza dell'Urss sarebbe mai riuscito a intercettare e neanche a vedere.

Barnes, che era un esperto di Mig sovietici, venne scelto dalla Cia per seguire il progetto Oxcart al fine di bucare le difese aeree sovietico e l'intento venne raggiunto a metà degli Anni 60 moltiplicando test di volo talmente anomali da dare l'impressione di essere dei sorvoli di Ufo perché da lontano si vedevano solo lunghe scie di luce che sparivano immediatamente. Poiché Oxcart era un segreto gelosamente custodito da Cia e aviazione, spesso i suoi voli di prova facevano scattare l'allarme Ufo da parte di altre agenzie governative. Oxcart fu in quel periodo un fiore all'occhiello della Difesa americana, confermò di essere un'arma che metteva in difficoltà i sovietici e per l'ex supervisore di voli Harry Martin, che oggi ha 77 anni, coincise con «il periodo più bello della mia carriera» perché fu il frutto del lavoro «del migliore gruppo di persone con le quali abbia mai lavorato». I racconti dei tecnici, che la Cia ha autorizzato a parlare con il «Los Angeles Times», convergono nello spiegare che l'Area 51 servì alla Cia soprattutto per realizzare e testare diverse generazioni di aerei spia destinati a sorvegliare dall'alto il territorio dell'Unione Sovietica dopo l'abbattimento nel 1960 dell'U2 che obbligò a una rapida sostituzione. Il caccia F-117 Stealth, invisibile ai radar e adoperato nei conflitti degli ultimi anni, è il diretto discendente di questa tecnologia.



http://www.ilsole24ore.com/includes2007 ... ea-51.html

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"I veri Ufo eravamo noi"

[14/04/2009] - Cade il segreto militare sull'Area 51. Un veterano: “Testate qui le armi segrete Usa”

CORRISPONDENTE DA NEW YORK
L’aereo più veloce del mondo, successive generazioni di velivoli-spia, la capsula lunare Apollo e una base sotto il sito dei test nucleari dove l’accesso è proibito: sono le prime, scarne, notizie sui segreti dell’Area 51 che emergono da documenti del governo Usa declassificati dalla Cia, che ha anche autorizzato a parlare alcuni dei tecnici che vi hanno lavorato.

L’Area 51, a poco più di un’ora di auto a nord-ovest di Las Vegas in Nevada, è la base aerea della quale il governo non riconosce neanche l’esistenza ma dove gli esperti di Ufo ritengono che siano nascosti, dalla fine degli Anni 40, dischi volanti e corpi di extraterrestri. Le testimonianze di tecnici ed esperti della base lasciano aperta tale ipotesi perché, come dice lo scienziato Stanton Friedman, «c’è una base sotterranea» sotto il sito nucleare Jackass Flats nella quale entrano in pochi e «l’esistenza di segreti governativi è un fatto della vita come tanti altri».

Ciò che accomuna i documenti declassificati è come il personale dell’Area 51 si sia giovato negli anni delle voci sulla presenza di Ufo al fine di celare i progetti che il Pentagono stava realizzando nel massimo della segretezza. Fra questi il primo aereo-razzo degli Stati Uniti, l’X-15, la capsula spaziale Apollo che venne adoperata per raggiungere la Luna e anche i veicoli che servirono ai primi astronauti per atterrare e spostarsi sul Pianeta sconosciuto. In ogni occasione, racconta Thornton Barnes, ex ingegnere dei progetti speciali dell’Area 51, «i veri Ufo eravamo noi» perché i team tecnici lavoravano con la sicurezza che quanto di più anomalo fosse stato osservato da lontano sarebbe stato scambiato per una traccia di esistenza extraterrestre.

«I miti degli Ufo resero molto più agevole il nostro lavoro», ammette Barnes, che ha collaborato anche al progetto A-12 Oxcart che la Cia ha deciso iniziare a svelare ad oltre 50 anni dalla realizzazione. Si tratta di un aereo superveloce Mach-3, che nel bel mezzo della Guerra Fredda venne realizzato dalla Lockheed al termine di una fase di sperimentazione molto lunga e faticosa. Vennero fatti 2850 test di volo con l’impiego di centinaia di tecnici e alla fine il Pentagono riuscì ad avere quanto cercava: un velivolo in grado di viaggiare a 2200 miglia orarie e 30 mila metri di altezza, ovvero l’aereo più veloce del mondo che nessun sistema di sorveglianza dell’Urss sarebbe mai riuscito a intercettare e neanche a vedere.

Barnes, che era un esperto di Mig sovietici, venne scelto dalla Cia per seguire il progetto Oxcart al fine di bucare le difese aeree sovietico e l’intento venne raggiunto a metà degli Anni 60 moltiplicando test di volo talmente anomali da dare l’impressione di essere dei sorvoli di Ufo perché da lontano si vedevano solo lunghe scie di luce che sparivano immediatamente. Poiché Oxcart era un segreto gelosamente custodito da Cia e aviazione, spesso i suoi voli di prova facevano scattare l’allarme Ufo da parte di altre agenzie governative. Oxcart fu in quel periodo un fiore all’occhiello della Difesa americana, confermò di essere un’arma che metteva in difficoltà i sovietici e per l’ex supervisore di voli Harry Martin, che oggi ha 77 anni, coincise con «il periodo più bello della mia carriera» perché fu il frutto del lavoro «del migliore gruppo di persone con le quali abbia mai lavorato». I racconti dei tecnici, che la Cia ha autorizzato a parlare con il «Los Angeles Times», convergono nello spiegare che l’Area 51 servì alla Cia soprattutto per realizzare e testare diverse generazioni di aerei spia destinati a sorvegliare dall’alto il territorio dell’Unione Sovietica dopo l’abbattimento nel 1960 dell’U2 che obbligò a una rapida sostituzione. Il caccia F-117 Stealth, invisibile ai radar e adoperato nei conflitti degli ultimi anni, è il diretto discendente di questa tecnologia.

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplR ... 58&sezione

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[14/04/2009] - UFO: SI ALZA IL VELO SULL'AREA 51

Le testimonianze alla stampa mondiale del comandante dell'Area 51 nel 1960 e di quattro suoi compagni.

La notizia è stata ripresa da testate di un certo peso nell'informazione mondiale quali il Los Angeles Times e ABC News, anche se in realtà, dato quello che "Area 51" rappresenta nell'immaginario collettivo, stupisce che la diffusione della rivelazione non abbia fatto già prepotentemente "il giro del mondo".
Come afferma con ironia il Los Angeles Times: "L'Area 51 è l'istituzione militare più famosa nel mondo, anche se ufficialmente non esiste. Se esistesse si troverebbe a 100 miglia da Las Vegas, in pieno deserto del Nevada, tra una base militare dell'Air Force e un campo di test atomici abbandonato."
Come potete vedere dall'immagine che abbiamo allegato all'articolo, è vietato avvicinarsi alla zona, scattare fotografie e fino a qualche tempo fa anche lo spazio aereo era off-limits.
Per chi non ha mai approfondito la "questione Area 51", vi basti pensare che la statale 375 che attraversa la zona, è stata ribattezzata la "Superstrada Extraterrestre", con tanto di cartello stradale ad-hoc.
Per la prima volta nella storia però, membri dello staff originale che operò nella base ammettono che l'Area 51 esiste eccome, anche se probabilmente le loro dichiarazioni lasceranno l'amaro in bocca ai cospirazionisti più accaniti, o magari solo a quelli più affascinati dal mistero di chissà quali segreti siano custoditi da decenni a centinaia di metri di profondità.
I testimoni che dopo anni hanno deciso di rompere il silenzio, non sono addetti alla manutenzione o frequentatori occasionali del luogo, bensì il Colonnello Hugh Slater (87 anni), comandante dell'Area 51 nel 1960.
Edward Lovick (90 anni) che ha passato trent'anni a provare radar su alcuni dei più famosi aerei del mondo tra cui l'U-2, l'A-12 OXCART e l'F-117.
Kenneth Collins (80 anni) pilota sperimentale della CIA, decorato con la croce d'argento. Thornton Barnes (72 anni) ingegnere presso l'Area 51 per progetti speciali e infine Harry Martin (77 anni) incaricato del mezzo milione di galloni di carburante che ogni mese rifornivano gli aerei sperimentali della base.
"Nessuno sapeva realmente che esistessimo" - afferma Thornton Barnes - "Neanche le nostre mogli sapevano dove andavamo quando lunedì mattina partivamo da casa per fare ritorno solo il venerdì sera."
Barnes, specializzato nella tecnologia radar e nei caccia MIG sovietici, venne contattato dalla CIA per unirsi ad un pool selezionato di esperti, per lavorare su qualunque tipo di progetto militare.
In qualità di ingegnere elettronico per la NASA, ha potuto lavorare sul primo aereo-razzo esistente l'X-15, sulla capsula spaziale dell'Apollo e sui veicoli di ricerca del modulo di atterraggio lunare.
Presso l'Area 51 invece ha contribuito allo sviluppo dell'A-12 OXCARTun aereo spia super-segreto, costruito dalla Lockheed Corporation.
Barnes e i suoi colleghi hanno condotto ben 2.850 voli di prova con l'A-12 OXCART fuori dall'Area 51.
Il velivolo poteva viaggiare a 2.200 miglia orarie, a 90.000 piedi di altezza. Nulla avrebbe potuto individuarlo, ma qualcuno ha visto dei flash luminosi, cosa che secondo l'ingegnere ha dato il via al mito degli UFO associati all'Area 51, contribuendo in questo modo a nascondere quelle che erano le vere finalità del sito.
"L'abbiamo considerata una cosa positiva" - commenta Barnes - "La cosa ci ha reso più facile nascondere cosa stavamo facendo veramente."
Durante uno dei voli di prova dell' A-12 OXCART, l'aereo ha avuto un malfunzionamento e si è schiantato. Fortunatamente Kenneth Collins ha fatto appena in tempo ad espellersi dal mezzo per atterrare in un campo poco distante dove tre civili di passaggio con un pickup si sono fermati ad aiutarlo. Il pilota ha distolto i tre soccorritori dall'avvicinarsi all'aereo facendo presente che a bordo c'era un'arma nucleare.
Gli uomini spaventati dalla cosa hanno ubbidito e accompagnato il pilota al vicino posto di polizia dove la CIA lo ha recuperato.
I tre soccorritori sono stati seguiti dalla CIA e gli è stato fatto firmare un assenso alla non divulgazione per motivi di sicurezza nazionale.
Ma la cosa veramente curiosa, per dirla così, è che gli agenti della CIA volevano essere sicuri che Kenneth non avesse omesso qualcosa dal rapporto sull'incidente e così gli hanno iniettato il siero della verità.
L'incidente è ancora archiviato ufficialmente come un incidente "generico" di un aereo dell'Air Force.
All'epoca dell'incidente, piloti della CIA hanno condotto test di volo da e per l'Area 51 per otto anni, con lo scopo preciso di dotare i servizi di spionaggio di un mezzo per prevenire la guerra atomica, essendo la ricognizione aerea una dei punti di forza di questa azione di prevenzione.
"Non è sempre stata chiamata Area 51", spiega Lovick il fisico dietro allo sviluppo della tecnologia stealth. Il suo capo, Clearence L. Jojnson ad esempio, era solito chiamare la base "Paradise Ranche" a rappresentare il movimento di tutti quegli uomini impegnati nella base che lasciavano le famiglie, sparendo nel deserto del Nevada, in nome della scienza e per combattere contro l'impero malvagio.
Quando il francese Gary Powers venne abbattuto nei cieli di Sverdlovsk, in Russia nel 1960, il programma U-2 perse la sua copertura ma la CIA insieme a Lovick e un team di 200 scienziati, ingegneri e piloti, stavano già lavorando presso l'Area 51 al progetto A-12 OXCART, che poteva ingannare i radar sovietici grazie ad una combinazione di altitudine, velocità e capacità di occultamento.
Sul perché solo ora i cinque uomini si siano fatti avanti con la loro testimonianza, è lo stesso Colonnello Hugh Slater a dare una risposta: "Non avremmo potuto rivelare queste informazioni un anno fa" e questo perché nel 2007 la CIA ha iniziato la procedura di apertura del programma OXCART vecchio di 50 anni.
La cosa incredibile è che le prime ad essere sorprese per queste rivelazioni sono proprio le mogli dei testimoni che hanno convissuto per decenni con il segreto dei loro compagni di vita.
Secondo questi incredibili testimoni, furono proprio le centinaia di voli dell'OXCART a scatenare le numerose segnalazioni e a creare il mistero intorno all'Area 51 che ci fosse attività extra-terrestre.
La forma dell'OXCART, con la larga fusoliera a forma di disco per contenere le grandi quantità di carburante ha sicuramente contribuito alla creazione della leggenda.
Nonostante l'FBI facesse meticolosamente firmare accordi di riservatezza a tutti i piloti di linea che riportavano questi avvistamenti sorvolando la zona della base, qualcuno è sfuggito e da questo sembra sia nata la necessità da parte dell'Aeronautica di creare il Progetto Blue Book, al fine di raccogliere tutte le segnalazioni.
Il Progetto Blue Book fu chiuso poi nel 1969, appena un anno dopo che l'OXCART venne smantellato.
Oggi il Progetto Blue Book comprende 74.000 pagine di rapporti, ma una ricerca per OXCART o AREA 51 non restituisce nessun risultato nei file.
Alcuni ufologi veterani, come il fisico nucleare Stanton Friedman, sono ancora convinti che in realtà i racconti dei testimoni non provano che non ci sia stata o non ci sia attività extra-terrestre nell'area, né che non ci siano manufatti alieni o progetti di retro-ingegneria in corso nella base.
E' possibile infatti che la stessa segretezza mantenuta dai testimoni che ora parlano del progetto OXCART, sia stata e sia tutt'ora mantenuta da altri scienziati impegnati su altri progetti presso l'Area 51.
In un ambiente dove le informazioni vengono fornite a compartimenti stagni, è possibile che ci siano ancora informazioni riservate e non accessibili anche a chi era impegnato nello



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Grigio
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MessaggioInviato: 20/05/2009, 09:58 
già discusso ampiamente
http://sites.google.com/site/dresda99/n ... ea-51-news

ed anche qui

http://sites.google.com/site/dresda99/n ... i-esistono



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Aria fritta.


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Marziano
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MessaggioInviato: 20/05/2009, 17:14 
in parole povere cosa dice?


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