Passa allo versione desktop
Qui si affrontano discussioni su argomenti riguardanti l'Ufologia moderna, ricerche e misteri.
Rispondi al messaggio

DISCUSSIONE TECNICA SU FENOMENI LUMINOSI E O.V.N.I

31/01/2010, 13:02

DISCUSSIONE TECNICA SUI FENOMENI LUMINOSI ANOMALI E GLI O.V.N.I.

Salve,
apro questa discussione tecnica sui fenomeni luminosi anomali e gli o.v.n.i. per ricercare un confronto tecnico con altri pensieri, basato sulla metodologia di ricerca strumentale per fare un po’ di chiarezza su questa tematica.

Purtroppo, girando sulla rete o anche a livello cartaceo, oggi si può osservare che molti tendono a confondere cos’è una fenomenologia luminosa anomala-FLA con l’argomento O.V.N.I. (oggetti volanti non identificati-UFO), senza una ricerca approfondita con strumentazione adeguata.

Ovviamente, molte persone non girano con strumentazione particolare (che presenta anche costi elevati) e non si riesce a prevedere quando e dove può apparire un fenomeno anomalo, ma creare una metodologia di ricerca a lungo termine basata sull’uso di strumentazione specifica e analisi dei dati, associata ad una CORRETTA DIVULGAZIONE TELEMATICA e CARTACEA, porterebbe almeno più chiarezza e si potrebbe restringere il campo della ricerca con eventuali sviluppi.

Andiamo direttamente al nocciolo della questione.

Iniziamo a parlare del più semplice fenomeno luminoso discusso ovunque,ma che non si tratta di FLA:gli ORBS digitali,le macchioline che appaiono sulle foto digitali.
Ormai l’argomento è stato trattato in ogni modo, ma purtroppo si continua a trovare in rete o sulla stampa o in pubblicazioni che si trattano di presenze anomale, forme di vita esogene al nostro pianeta, stati di coscienza, proiezioni mentali….però in pochi hanno dimostrato, con strumentazione alla mano, che si tratta di polvere o gocce d’acqua sospese davanti all’obiettivo della fotocamera e che vengono immortalate grazie alla velocità d’illuminazione del flash (un flash delle classiche compatte viaggia già sui 125-250/1000sec.) in ambienti chiusi con forte presenza di umidità, magari dove son presenti delle persone, oppure in spazi aperti con forte presenza di umidità (giardini,boschi…), oppure in ambienti nevosi, dove minuscoli fiocchi di neve spazzati dall’aria vengono immortalati dalla fotocamera.
Qualcuno addirittura ha approfondito la ricerca, scattando fotografie I.R. in notturna e in diurna, usando filtri I.R. appositi, con l’ausilio e no del flash: per le foto infrarosse occorrono tempi di posa lunghi e quindi anche l’uso del flash non ha permesso di rilevare degli ORBS. In più c’è da considerare il fatto che l’acqua fotografata all’infrarosso, nella foto appare con tonalità molto scure (per chi si intende di fotografia infrarossa l’acqua assorbe la radiazione I.R.), quindi non è possibile che escano degli ORBS facendo fotografia infrarossa VERA.
E’ stato usato anche uno spettrografo per analizzare le righe di assorbimento ed emissione degli eventuali elementi chimici che compongono gli ORBS, spruzzando con un nebulizzatore davanti all’obiettivo…constatando appunto che si tratta di acqua.

Non si vedono in giro fotografie astronomiche che riportano nel contesto della posa anche degli ORBS simili a quelli scattati con le compatte….che strano; e strano anche che nessuno ha provato a fotografare gli ORBS usando specifiche camere CCD ad elevata risoluzione, come quelle per astrofotgrafia, magari munendole di obiettivi asferici, monitorando ambienti chiusi, spazi aperti o il cielo….non uscirebbero se non viene usato in supplemento un flash che illumini l’ambiente saturato di polvere o particelle d’acqua! E comunque si rischierebbe di rovinare il sensore CCD della camera, visto che son nate per astrofotografia…

Eppure si preferisce far girare le notizie più strampalate sugli ORBS, che dare luce a ricerche serie per spiegare un fenomeno.

Riporto qui di seguito alcuni link di riferimento sulla tematica ORBS, indagata con metodo:

http://www.fujifilm.com/products/digita ... index.html
http://www.marcellogarbagnati.it
http://www.ceifan.org

Passiamo alle EARTH LIGHTS (luci telluriche): questo fenomeno è stato documentato tecnicamente che si tratta di fenomeni luminosi che si manifestano prima, durante e anche dopo fenomeni sismici; sono dovute allo sfregamento degli strati più profondi del terreno, dove in presenza di minerali tipo quarzo,silice, rame…si scaturisce un fenomeno piezoelettrico da stress, emettendo così strane “luci anomale” che fuoriescono dal terreno ed evoluiscono in cielo.
A volte assumono forme sferiche, ellissoidali, cilindriche…vari testimoni hanno assistito a “travi infuocate” che volavano in cielo. Un fenomeno naturale, rilevato e studiato profondamente da seri gruppi di ricerca internazionali, con dati alla mano, soprattutto associati a rilievi sismici sia con sismografi che con ricevitori radio di onde ELF-VLF associate.

Alcuni siti di riferimento:
http://www.earthlights.org
http://www.itacomm.net
http://www.sassalboproject.com

Le luci HESSDALEN LIKE (luci simili alla fenomenologia Hessdalen) riguardano quei fenomeni che presentano caratteristiche simili alla fenomenologia di Hessdalen in Norvegia, ma che si stanno manifestando anche in altre parti del mondo: da anni investigati da vari gruppi di ricerca e scienziati a livello mondiale (compresi in nostri italiani), le luci di Hessdalen, in grande percentuale, sono dei plasmi dovuti a fenomeni piezoelettrici scaturiti dall’interazione di fulminazioni fra nube e suolo, che vanno ad interagire con elevate quantità di minerali (quarzo, rame, silicio…) che si surriscaldano creando una specie di “bolla” che fuoriesce dal terreno verso l’alto; sembra ci siano anche delle interazioni di forti campi elettromagnetici (dovuti a intense fulminazioni) che producono onde radio in VHF-UHF che a loro volta vanno ad innescare i minerali del terreno, con la conseguente formazione di un AEROGEL che schizza verso l’alto.Sono state viste luci di vario colore e forme, con durate da pochi secondi ad alcune ore.
Questa fenomenologia è stata indagata con strumentazione professionale, rilevando dati fotometrici, spettrografici, fotografie e video in visus e in I.R. e U.V., seguiti da uno studio accurato delle onde radio naturali (ELF-VLF).

Questa fenomenologia sembra che si stia manifestando anche in Italia…ma sono in pochi ad affrontare costantemente e con metodo serio il fenomeno.

http://www.hessdalen.org
http://www.itacomm.net
http://www.ansu.it/progettomalda
http://www.45gru.it

Il pensiero porta anche alla casistica e alla documentazione sui fulmini globulari (ball lightning), e alle varie forme di fulmini associati (blue jets, elfi…) che si manifestano a varie quote, con strane forme e colori vari; ci sono stati casi di fulmini globulari che sono penetrati all’interno di abitazioni o velivolo, senza creare il mino danno.
A volte appaiono improvvisamente e scompaiono con un fortissimo “bang” assordante, rilasciando in alcuni casi una strana polvere al suolo associata a forte odore di zolfo…
Un interessante libro sui fulmini globulari è stato scritto dal Dott. ALBINO CARBOGNANI, dove vengono riportati vari studi applicati alla ricerca di tale fenomeno.

Restando un po' con i piedi nell'ufologia classica, si potrebbe suggerire uno studio più approfondito delle BOL (ball of light-palle di luce), viste apparire soprattutto su formazioni di crop circles. Esistono fotografie e video (e comunque non molto ben definiti a dir la verità, che scaturiscono molti dubbi), son state fatte molte ipotesi del tipo che si trattano di sonde esogene in esplorazione, che emettono onde radio di elevata frequenza che interagiscono con il suolo e le piantine di grano, in modo tale da creare così l’agroglifo (vedi teoria di HASELOFF). Bene, perché allora non attuare un piano di monitoraggio a lungo termine di quelle zone già interessate da crop circles, estendendendolo anche su altre aree non interessate, monitorando nel periodo trimestrale estivo con apparecchiature idonee?
Si potrebbe strutturare una rete Nazionale di monitoraggio, con gruppi di persone o singoli che si interessino di una determinata zona, usando un semplice p.c. o notebook, collegato ad una videocamera ad alta risoluzione (per astrofotografia, con risoluzione di 0,0005Lux) abbinata ad un obiettivo grandangolare, il tutto usando un software per videosorveglianza, in modo tale da monitorare nelle ore notturne una vasta zona di campi.
La strumentazione potrebbe avere una postazione fissa o mobile (dipende dalla soluzione scelta dall’operatore, in base alle condizioni del terreno o strutturali/logistiche); in questo modo si potrebbe monitorare per un lungo tempo e solo nei mesi specifici (trimestrale estivo), vaste aree per filmare eventualmente la presenza delle BOL.
Se poi ci si abbina alla videocamera uno spettrografo (ce ne sono sui 300euro) a bassa risoluzione per astrofotografia, se viene filmata una eventuale BOL nel visibile, si potrebbe ricavarne lo spettro di luce, per studiarne successivamente le eventuali righe di assorbimento ed emissione degli eventuali elementi chimici che la compongono…sempre se la BOL si trova nel visibile….ma se si trova nell’I.R. , si otterrebbe solamente un’immagine tendenzialmente bianca lattiginosa, il classico EFFETTO WOOD dato dalla radiazione infrarossa (i sensori CCD rilevano una porzione di I.R.) ma non lo spettro di luce infrarossa (occorrerebbe allora applicare uno spettrografo infrarosso, ma qui i costi sono proibitivi!)
Una strumentazione così, con circa 1500euro (dipende se si opta per una postazione fissa o mobile) permetterebbe un monitoraggio continuo e più accurato per rilevare e dimostrare seriamente la presenza o meno delle BOL.
In un certo senso, una metodologia così richiama in parte l’idea del SETV…

Ma creare una rete così vasta sul territorio Nazionale, credo sarà impossibile….soprattutto per la mancanza della VERA VOGLIA DI FAR RICERCA, non finalizzata a ricavarne profitti, ma per portare la gente a conoscere.

Potrei proseguire approfondendo la discussione tecnica, ma mi fermo qui per ora, aspettando altri pensieri per eventuali confronti tecnici.

E gli O.V.N.I.? Bhe, personalmente penso che prima di poter dire che una “luce anomala” è un O.V.N.I.-UFO (termine di origine militare che indica un OGGETTO VOLANTE NON IDENTIFICATO, e quindi per la nostra conoscenza, STRUTTURATO!) bisognerebbe approfondire la fenomenologia luminosa, affrontandola con strumentazione adeguata e creando molti più gruppi di ricerca tecnica in questo ambito, in modo tale da ricavare più dati possibili per poter capire se si tratta di un fenomeno naturale, artificiale,o anomalo STRUTTURATO!

Certamente ci sono molte fotografie e video di o.v.n.i., ma a quanto pare non sono state fatte ricerche e analisi più accurate. Al massimo vengono usati i classici filtri emboss o in RGB di software fotografici per evidenziare la forma dell’oggetto immortalato (che poi è solo una ricostruzione grafica applicata al particolare, ma non forniscono dati), ma in pochi usano softwares per analisi astronomiche su cui ricercare dei dati tramite fotometria, psf (point spread function), studio della curva di luce (se emessa o assorbita)...Ovviamente un software astronomico funziona con un proprio database strutturato per analizzare elementi astronomici conosciuti, basandosi sulla matematica e fisica che l’uomo conosce, ma resta l’unico mezzo per poter approcciare un fenomeno o un O.V.N.I. sconosciuto per poter almeno ricavarne dei dati, che saranno pur approssimativi, ma sempre più validi che applicare un semplice filtro colorato per fotoritocco.

Il metodo scientifico razionale nello studio delle fenomenologie sconosciute e degli O.V.N.I., rimane personalmente, il metodo più sicuro per trovare delle risposte. Perseguendo una via così, il canale di ricerca si restringe, eliminando molta spazzatura; viene focalizzata invece l’attenzione su QUEL dato, che fornisce valori più validi che starsene solo fermi a contemplare una “luce” piazzata nel mezzo di un’inquadratura scura o priva di un contesto ambientale discutibile.

Cordiali saluti

31/01/2010, 14:20

Ciao Crash,
ottimo, hai aperto una discussione per me molto interessante; è vero purtroppo ad oggi la ricerca strumentale, applicata alla fenomenologia delle ball of light, è un poco snobbata da molti centri ed anche dalla scienza stessa che ne segue gli eventuali sviluppi, di pazzi come me, in tacito silenzio. Molti sono gli aspetti fondamentali che hai espresso, infatti ci sono delle differenze abissali tra una luce in cielo e il dichiarare di aver visto un ufo, e questo sfortunatamente crea una confusione anche a chi razionalmente cerca di capirci qualcosa.
Dal mio punto di vista, da alcuni anni ormai conduco ricerche sulle ball of light con dispendio di energie e denaro, posso affermare che i fenomeni da me osservati sono unici nel suo genere, riscontrando in essi particolari a volte sorprendenti, ma pur avendo visto e ripreso parecchie volte questi fenomeni non mi sento di esprimere un parere definitivo sulla loro origine.
Lo ammetto avere le prove di una presenza di forme di vita intelligenti extraterrestri sul nostro pianeta, è il mio sogno nel cassetto ma ancora non ci sono prove, ovvero manca quel tassello fondamentale che ci offra la prova definitiva, e credo che la ricerca strumentale possa offrire sorprese, in qusto senso, a tutti quanti noi. Essa infatti ci offre tutta una serie di dati e informazioni che possono indicarci la srada giusta da seguire, infatti ci evita perdite di tempo su inutili comparazioni o ipotesi fatte su casi assurdi, un aereo , un satellite , fenomeni naturali, astronomici ecc.... che ci vengono propinati costantemente come ufo, così facendo si aumenta la confusione, obbligando a chi seriamente cerca di analizzare i dati, ad escludere a priori eventuali casi di terze persone, mi spiego, personalmente le mie ricerche si basano su fenomeni da me ripresi e monitorati per cui quello che dico ne sono sicuro al 100%, si può dire lo stesso di altri?
Hai ragione ci vorrebbero diversi team di ricerca che si coordinano tra di loro con una linea di ricerca condivisa, allora si che ne vedremmo delle belle..........
cieli sereni nicola
Rispondi al messaggio