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Forse ora li becchiamo!

14/04/2010, 11:03

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Il radio telescopio europeo "Low Frequency Array" (LOFAR), ha iniziato la mappatura dell'Universo a lunghezze d'onda di energia molto basse, indagando in una parte dello spettro elettromagnetico che è relativamente inesplorato. E' in grado di rilevare i segnali deboli di stelle e di buchi neri quando l'Universo aveva solo 500 000 anni e sarà anche in cerca di altre civiltà nell'universo più vicino a noi.


Dr John McKean presenterà le prime immagini al National Astronomy Meeting RAS (NAM) a Glasgow il 13 aprile 2010. "Siamo ancora in fase di costruzione del progetto, con 21 sulle 44 stazioni previste. Ma già da adesso, abbiamo ottenuto una serie di immagini di galassie che sono veramente eccezionali. Le nostre prime immagini delle emissioni radio di galassie mostrano getti di materiale che vengono espulsi a velocità relativistiche da un buco nero supermassiccio, per finire poi nelle zone calde in un insieme di grumi di materiale. La qualità delle immagini da LOFAR è semplicemente fantastica rispetto ai telescopi che abbiamo usato fino ad ora ", ha detto il dottor McKean, dei Paesi Bassi, dell'Istituto per la radioastronomia (ASTRON).
Gli astronomi prevedono di utilizzare il LOFAR per studiare i raggi cosmici che impattano ogni giorno sulla Terra , i pulsar e il campo magnetico all'interno della nostra galassia e nelle vicinanze. Il LOFAR effettuerà anche un censimento di miliardi di galassie che emettono onde radio dal vicino Universo, aiutandoci a capire come è avvenuta la formazione delle galassie e la loro evoluzione nel corso del tempo cosmico.

[FOTO: Un confronto tra l'immagine LOFAR con i risultati di altri radiotelescopi a diverse frequenze di osservazione. Il Very Large Array a 74 MHz e il Westerbork Synthesis Radio telescopio a 325 MHz. La qualità dell'immagine con LOFAR a 173 MHz, è ben al di là di quanto è stato fatto prima in termini di sensibilità e risoluzione. (Credit: van Weeren / ASTRON)]

Inoltre, il Search for Extraterrestrial Intelligence (SETI) userà il LOFAR per la ricerca di segnali radio a bassa frequenza da civiltà su pianeti orbitanti attorno a stelle vicine. La prima fase di questo programma SETI studierà come la contaminazione dei trasmettitori terrestri possono essere eliminati e mostrerà la sensibilità di LOFAR per il lavoro SETI. E' previsto dunque un programma esteso di osservazione delle stelle nelle vicinanze. Il primo spettro ad alta risoluzione spettrale, come test di calibrazione, è stato appena ottenuto e sarà a breve mostrato.

Il dottor Alan Penny, che sta presentando il programma SETI LOFAR al NAM 2010, ha detto: "LOFAR esplorerà le stelle vicine alla ricerca di emissioni radio che potrebbero essere state prodotte da mezzi artificiali, segno che indicherebbe l'esistenza di una civiltà non rilevata in precedenza perchè le indagini si erano concentrate su frequenze più alte, colmando quindi una lacuna importante nella ricerca. E' particolarmente emozionante che questo venga realizzato da un team europeo con un telescopio completamente europeo ".

"È esattamente 50 anni da quando furono condotte le prime osservazioni SETI dal padre fondatore Frank Drake. Il LOFAR espanderà le tradizionali strategie di ricerca SETI, osservando in un dominio di frequenza molto diversa e con un enorme campo di vista. Le prospettive sono interessanti per non dire altro!" ha detto il professor Mike Garrett, il direttore generale di ASTRON.

Il telescopio è stato costruito da ASTRON, e una volta completato, sarà composto da almeno 44 stazioni indipendenti sparse nei Paesi Bassi, Germania, Svezia, Francia e Regno Unito. Lavorando a basse frequenze, il telescopio deve essere molto grande per vedere i dettagli, e questo si ottiene soltanto con le stazioni dislocate su centinaia di miglia. Ogni stazione è composta da tanti piccoli elementi composti da antenne e tegole che misurano le emissioni radio dal cielo. Questi segnali vengono poi combinati e trasformati da un supercomputer per rendere le immagini molto dettagliate e profonde. Le stazioni finali di LOFAR dovrebbero essere in attività entro l'estate del 2010, dopo che la fase scientifica del progetto avrà inizio, a partire con le indagini radio nel cielo volte a trovare le galassie conosciute più distanti.

"L'incredibile sensibilità e l'altissima risoluzione di LOFAR darà una visione senza precedenti di come il nostro Universo si è evoluto nel corso di miliardi di anni. La parte bassa della frequenza dello spettro elettromagnetico non è mai stato esaminato al livello di dettaglio che permetterà di fare il LOFAR, e si spera di trovare nuovi tipi di galassie mai viste prima ", ha detto il dottor McKean.

L'augurio che tutti facciamo al LOFAR è soprattutto quello di intercettare basse frequenze che dimostrino finalmente la presenza di vita intelligente nel cosmo e nel vicino universo. Soltanto una scoperta del genere potrebbe finalmente spingere l'umanità intera a compiere il grande passo nello spazio, per portarci ad esplorare la nostra Galassia.

Fino ad ora il SETI, oltre al celeberrimo e assai controverso segnale "Wow!", non fa rilevato niente, un silenzio di tomba, oscuro presagio della rarissima e forse unica presenza dell'uomo nel cosmo, oppure semplicemente un mezzo di indagine sbagliato?

Forza SETI "2.0" dunque, per usare un termine vicino al mondo informatico! Sappiamo tutti che le stelle brulicano di vita, non siamo né unici, nè speciali, né i più intelligenti, tuttavia questo purtroppo, per la logica umana, va dimostrato e... sperimentato!

A cura di Arthur McPaul

Link: http://nemsisprojectresearch.blogspot.c ... ra-li.html - http://www.sciencedaily.com/releases/20 ... 192502.htm

14/04/2010, 14:21

2di7, sei sempre grande [:32]

pero' beccarli...( espressione perfetta).....sara' un vero piacere.
sempre che si vogliano fare Beccare..!!!!

CUCU' SETTETEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!! SIAMO GLI UMANIIIIIII!!!!!!

[:185]

14/04/2010, 17:00

Ma dovremmo conoscere il Loro sistema di comunicazione però ...(Mi fanno ridere 'sti scienziati!) [8)]

14/04/2010, 18:18

Diego ha scritto:

2di7, sei sempre grande [:32]


[:I]

...però chissà che magari, o prima o poi, con una bella dose di .... fortuna (!), non ne esca qualcosa!

A me per esempio, aveva sempre incuriosito questo:
http://www.theaustralian.com.au/news/he ... 5710664198

Il Dr Bhathal rispose anche alla mail di un utente di internet:

Hi Ron

Thanks for your email. I think a couple of people from the European press made a mistake and associated my work with the work on extra-solar planets. I am carrying out a search for ETI in the optical spectrum. We are looking for laser pulse signals from outer space.

The signal we detected came from the southern constellation Tucanae. Please find attached the signal for your use in your publications.
We are still in the process of trying to figure out whether it is an ETI signal.

Cheers.

Ragbir

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Poi però, non se ne seppe più nulla....

14/04/2010, 21:27

da notare il disegnino che ho messo sopra....se ci presentiamo cosi'? chi si vuole far trovare? [:I]

20/04/2010, 10:51

Ufologo 555 ha scritto:

Ma dovremmo conoscere il Loro sistema di comunicazione però ...(Mi fanno ridere 'sti scienziati!) [8)]


Buongiorno e complimenti per i suoi post su questo forum che ho sempre letto con molto interesse.
L`assunto di base della scienza di oggi che si dice a parole, tutta volta alla ricerca di forme di vita/civilta` intelligenti (che potrebbero esserlo anche piu` di noi invero), e` che esse utilizzino in modo estensivo comunicazioni basate su modulazioni di qualche parametro di onde elettromagnetiche portanti.
E poi come lei giustamente dice, con quale schema e codifica ?
L`assunzione di base della ricerca classica S.E.T.I e` ancora piu` risibile ed ingenua ma tanto e` per anni hanno speso denaro e risorse cercando segnali candidati attorno alla famosa frequenza dell`idrogeno (intorno a 1420 MHz).
E guai a dirgli che forse si sono sbagliati e di grosso.
Come cercare di ricostruire la scena che si svolge all`interno di una stanza osservando con un occhio dal buco della serratura.
Grazie.

Marco1971.

21/04/2010, 00:17

quotone
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