Caronia: il CICAP spiega il mistero e definisce il CUN complottista
(luglio 3, 2010 by centroufologicotaranto )

Caronia: il CICAP spiega il mistero e definisce il CUN complottistaPosted: luglio 3, 2010 by centroufologicotaranto in MISTERI, SCIENZA, UFO
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Sul caso dei misteriosi incendi di Caronia sono state avanzate molte ipotesi nessuna delle quali, tuttavia, mi convince. Esclusi ufo e diavolo rimarrebbero, a mio avviso, in ordine di improbabilità: fenomeni elettrogeomagnetici; induzione elettromagnetica dovuta alla presenza della linea di alimentazione elettrica della vicina ferrovia; test NATO armi a microonde; atti dolosi (a questo punto i meno improbabili).
Qual è l’attuale stato dell’arte delle indagini?
Stefano Gusman
Risponde Marco MorocuttiLei ha ragione quando parla di ipotesi improbabili. I giornali hanno cominciato ad interessarsi alla vicenda di Canneto di Caronia nel febbraio del 2004, e da allora un buon numero di “esperti” hanno avanzato ipotesi e rilasciato dichiarazioni di ogni genere. Qualcuno ha approfittato della ghiotta occasione per mettersi in mostra e far parlare di sé. Fra le ipotesi più fantasiose c’è anche chi ha proposto come causa dei misteriosi incendi la presenza di una “formazione appuntita” di magma sotterraneo, carico di elettricità, che avrebbe scatenato per induzione pericolose correnti indesiderate negli impianti elettrici della frazione messinese. Peccato che la geologia non abbia alcuna notizia di infiltrazioni di magma carico di elettricità e che, se anche fosse, la fisica non giustifichi affatto come una carica statica sotterranea possa provocare quanto avvenuto.
Poiché dopo anni dall’inizio dei fatti nessuno degli esperti intervenuti, compreso l’esorcista padre Gabriele Amorth ha saputo trovare una spiegazione convincente, il panorama si è reso ancor più variegato. Sul lato – se così vogliamo dire – alternativo si sono fatti avanti a fine 2007 sostenitori delle ipotesi ufo-complottistico-militari, con in testa il presidente del Centro Ufologico nazionale Roberto Pinotti, e l’appoggio del coordinatore regionale del comitato della Protezione civile siciliana Francesco Mantegna Venerando. Sull’altro lato si è mossa proprio la stessa protezione civile, ma con una modalità di indagine ed un dispiegamento di mezzi da lasciare perplessi. Sto esagerando? Niente affatto: con l’aiuto di almeno quattro docenti universitari, di un numero imprecisato di “ricercatori, studiosi e specialisti”, ed il coinvolgimento di un Ministero, due Armi dell’Esercito e almeno cinque importanti enti nazionali, un apposito comitato della Protezione Civile ha organizzato imponenti (e costose) ricognizioni per aria, terra e mare. Tutto ciò, dichiara il sopracitato coordinatore regionale, ha portato allo svolgimento di almeno undici (!) campagne di misure e rilevamenti. Per scoprire cosa? Al momento non è dato di sapere.
Pare evidente che la vicenda di Canneto di Caronia sia come minimo sfuggita di mano, e che sia stata invece colta al volo da altri soggetti che – mi azzardo a presumere – potrebbero essere mossi da interessi di tutt’altro genere.
Ma allora, cos’è accaduto veramente a Canneto nel 2004? Ho avuto la fortuna di ricevere alcuni campioni di materiale bruciato direttamente da un tecnico Telecom che fra i primi si è recato a controllare gli impianti. Oltre ad esaminare questi reperti, nel giugno del 2004 mi sono recato sul posto come consulente di una casa di produzione statunitense, che ha realizzato un documentario per la serie televisiva di indagini sul mistero Proof Positive. Sul posto ho esaminato altri materiali bruciati, giungendo ad una sola e disarmante conclusione. Nessuno dei materiali elettrici che ho avuto modo di vedere è stato bruciato per effetto della corrente elettrica. In nessun caso il calore si è sviluppato all’interno, ma ha sempre colpito le parti bruciate soltanto sul lato esterno. Esattamente come se vi fosse stata applicata una fiamma…
Per maggiore sicurezza ho sottoposto i campioni ad un laboratorio che esegue prove e misure a norma di legge sui materiali elettrici, che ha confermato quanto mi era già apparso evidente: nessun fenomeno elettrico, solo l’azione di una fiamma applicata dall’esterno.
Come atto finale, nel giugno del 2008 la procura di Mistretta ha concluso l’inchiesta in corso poiché, secondo i periti nominati dalla Procura, non vi sarebbero dubbi circa la “mano umana” dietro agli incendi nelle abitazioni, parlando proprio di una “fiamma libera” che ha provocato le non più così misteriose bruciature.
Come altri casi celebri, anche questo mistero continuerà probabilmente a suscitare emozione per gli anni a venire, e ci sarà sempre qualche studioso, giornalista o conduttore televisivo pronto ad affascinare il suo pubblico con una intrigante nuova versione mysteriosa dei fatti… costruita ad arte.
Fonte:
http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=274236 Nota di Antonio De Comite (Direttore Generale Centro Ufologico Taranto), spiegare sempre i misteri con miti, leggende o come il caso di Caronia con cause umane non è scientificamente provato. Nel caso specifico di Canneto di Caronia ci sono documentazioni ufficiali che parlano (anche) come causa dei misteriosi incendi come prodotti di “intelligenze aliene”, senza escludere quella umana, ci sono numeroso foto e filmati che attestano presenze anomale di oggetti nei cieli e nei mari della zona. Quindi ricondurre tutto a cause umane non è corretto. Ma il CICAP lo fa e per bocca del signor Marco Morocutti, che non è uno scienziato (è progettista elettronico), il quale definisce complottista la più antica e seria associazione ufologica italiana del CUN (Centro Ufologico Nazionale) e il suo segretario dottor Roberto Pinotti. Secondo chi scrive il più grande complotto è proprio il CICAP, il quale usando la scientificità spiega, in poco tempo, misteri importanti come appunto Caronia e anche misteri millenari come gli UFO, ciò che autorevoli scienziati non hanno compreso in oltre 60 anni di storia ufologica. Sbaglio, ma il CICAP dovrebbe occuparsi solo di paranormale, visto che gli UFO non rientrano in questa tematica? Concludendo, il CICAP e, soprattutto, il signor Morocutti sarebbero da Nobel, ormai non esiste nessun mistero spiegano tutto, anche i misteri più imprenetrabili.
Sul caso dei misteriosi incendi di Caronia sono state avanzate molte ipotesi nessuna delle quali, tuttavia, mi convince. Esclusi ufo e diavolo rimarrebbero, a mio avviso, in ordine di improbabilità: fenomeni elettrogeomagnetici; induzione elettromagnetica dovuta alla presenza della linea di alimentazione elettrica della vicina ferrovia; test NATO armi a microonde; atti dolosi (a questo punto i meno improbabili).
Qual è l’attuale stato dell’arte delle indagini?
Stefano Gusman
Risponde Marco MorocuttiLei ha ragione quando parla di ipotesi improbabili. I giornali hanno cominciato ad interessarsi alla vicenda di Canneto di Caronia nel febbraio del 2004, e da allora un buon numero di “esperti” hanno avanzato ipotesi e rilasciato dichiarazioni di ogni genere. Qualcuno ha approfittato della ghiotta occasione per mettersi in mostra e far parlare di sé. Fra le ipotesi più fantasiose c’è anche chi ha proposto come causa dei misteriosi incendi la presenza di una “formazione appuntita” di magma sotterraneo, carico di elettricità, che avrebbe scatenato per induzione pericolose correnti indesiderate negli impianti elettrici della frazione messinese. Peccato che la geologia non abbia alcuna notizia di infiltrazioni di magma carico di elettricità e che, se anche fosse, la fisica non giustifichi affatto come una carica statica sotterranea possa provocare quanto avvenuto.
Poiché dopo anni dall’inizio dei fatti nessuno degli esperti intervenuti, compreso l’esorcista padre Gabriele Amorth ha saputo trovare una spiegazione convincente, il panorama si è reso ancor più variegato. Sul lato – se così vogliamo dire – alternativo si sono fatti avanti a fine 2007 sostenitori delle ipotesi ufo-complottistico-militari, con in testa il presidente del Centro Ufologico nazionale Roberto Pinotti, e l’appoggio del coordinatore regionale del comitato della Protezione civile siciliana Francesco Mantegna Venerando. Sull’altro lato si è mossa proprio la stessa protezione civile, ma con una modalità di indagine ed un dispiegamento di mezzi da lasciare perplessi. Sto esagerando? Niente affatto: con l’aiuto di almeno quattro docenti universitari, di un numero imprecisato di “ricercatori, studiosi e specialisti”, ed il coinvolgimento di un Ministero, due Armi dell’Esercito e almeno cinque importanti enti nazionali, un apposito comitato della Protezione Civile ha organizzato imponenti (e costose) ricognizioni per aria, terra e mare. Tutto ciò, dichiara il sopracitato coordinatore regionale, ha portato allo svolgimento di almeno undici (!) campagne di misure e rilevamenti. Per scoprire cosa? Al momento non è dato di sapere.
Pare evidente che la vicenda di Canneto di Caronia sia come minimo sfuggita di mano, e che sia stata invece colta al volo da altri soggetti che – mi azzardo a presumere – potrebbero essere mossi da interessi di tutt’altro genere.
Ma allora, cos’è accaduto veramente a Canneto nel 2004? Ho avuto la fortuna di ricevere alcuni campioni di materiale bruciato direttamente da un tecnico Telecom che fra i primi si è recato a controllare gli impianti. Oltre ad esaminare questi reperti, nel giugno del 2004 mi sono recato sul posto come consulente di una casa di produzione statunitense, che ha realizzato un documentario per la serie televisiva di indagini sul mistero Proof Positive. Sul posto ho esaminato altri materiali bruciati, giungendo ad una sola e disarmante conclusione. Nessuno dei materiali elettrici che ho avuto modo di vedere è stato bruciato per effetto della corrente elettrica. In nessun caso il calore si è sviluppato all’interno, ma ha sempre colpito le parti bruciate soltanto sul lato esterno. Esattamente come se vi fosse stata applicata una fiamma…
Per maggiore sicurezza ho sottoposto i campioni ad un laboratorio che esegue prove e misure a norma di legge sui materiali elettrici, che ha confermato quanto mi era già apparso evidente: nessun fenomeno elettrico, solo l’azione di una fiamma applicata dall’esterno.
Come atto finale, nel giugno del 2008 la procura di Mistretta ha concluso l’inchiesta in corso poiché, secondo i periti nominati dalla Procura, non vi sarebbero dubbi circa la “mano umana” dietro agli incendi nelle abitazioni, parlando proprio di una “fiamma libera” che ha provocato le non più così misteriose bruciature.
Come altri casi celebri, anche questo mistero continuerà probabilmente a suscitare emozione per gli anni a venire, e ci sarà sempre qualche studioso, giornalista o conduttore televisivo pronto ad affascinare il suo pubblico con una intrigante nuova versione mysteriosa dei fatti… costruita ad arte.
Fonte:
http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=274236 Nota di Antonio De Comite (Direttore Generale Centro Ufologico Taranto), spiegare sempre i misteri con miti, leggende o come il caso di Caronia con cause umane non è scientificamente provato. Nel caso specifico di Canneto di Caronia ci sono documentazioni ufficiali che parlano (anche) come causa dei misteriosi incendi come prodotti di “intelligenze aliene”, senza escludere quella umana, ci sono numeroso foto e filmati che attestano presenze anomale di oggetti nei cieli e nei mari della zona. Quindi ricondurre tutto a cause umane non è corretto. Ma il CICAP lo fa e per bocca del signor Marco Morocutti, che non è uno scienziato (è progettista elettronico), il quale definisce complottista la più antica e seria associazione ufologica italiana del CUN (Centro Ufologico Nazionale) e il suo segretario dottor Roberto Pinotti. Secondo chi scrive il più grande complotto è proprio il CICAP, il quale usando la scientificità spiega, in poco tempo, misteri importanti come appunto Caronia e anche misteri millenari come gli UFO, ciò che autorevoli scienziati non hanno compreso in oltre 60 anni di storia ufologica. Sbaglio, ma il CICAP dovrebbe occuparsi solo di paranormale, visto che gli UFO non rientrano in questa tematica? Concludendo, il CICAP e, soprattutto, il signor Morocutti sarebbero da Nobel, ormai non esiste nessun mistero spiegano tutto, anche i misteri più imprenetrabili.