https://sites.google.com/site/dresda99/ ... o-contattoA caccia degli extraterrestri
"Li abbiamo cercati nei posti sbagliati"
Il fisico Paul Davies ha una certezza: gli alieni sono già tra noi. E spiega il perché. "È inutile resistere con i radio segnali, meglio una formula matematica. È un linguaggio universale"
di ERICA MANNA
Gli extraterresti? Se non li abbiamo ancora trovati è solo perché abbiamo cercato nel posto sbagliato. Ecco perché fino ad ora il progetto Seti di ricerca extraterrestre - un telescopio puntato nello spazio per captare segnali alieni - ha portato solo ad un inquietante silenzio. Parola di Paul Davies, fisico teorico, cosmologo e astrobiologo, che sarà questa sera alle 21 a Palazzo Ducale, Sala del Maggior Consiglio. Quello che ancora non sapevamo, però, è che gli alieni sono già tra noi. Eh, già: "Una vita 2.0", la chiama l'autore del libro "The earie silence" ("L'inquietante silenzio", appunto). Sulla terra.
Il programma
"Esistono microbi, piccoli organismi, che io chiamerei vita 2.0 - spiega Davies, con un lampo nei suoi puntuti occhi azzurri - perché sono venuti al mondo con un meccanismo diverso dal nostro. Per esempio, stiamo studiando la vita in un lago della California. E sembra che lì ci siano microrganismi che fanno uso di arsenico anziché di fosforo. Il ragionamento, dunque è questo: se sulla terra ci sono già gli extraterresti, perché non potrebbero essere anche altrove?".
Ma appurato che l'esistenza degli Et è molto probabile, fino a qui dove abbiamo sbagliato? "Le stelle più vicine sono a mille anni luce di distanza - spiega Davies - per cui, se ci vivessero degli alieni, vedrebbero la terra come era mille anni fa. E allora non c'erano radiotelescopi. Magari hanno visto le piramidi! Ma certo non gli è venuto in mente di mandare radio segnali".
Se altri esseri abitassero la Galassia, come potremmo comunicare con loro? Davies sorride e ricorda il film "Contact", con Jodie Foster. "E' inutile insistere con i radio segnali, meglio una formula matematica. E' un linguaggio universale". Vi sembra una perdita di tempo e denaro? "Dieci milioni di dollari all'anno comunque sono molto meno dei soldi spesi per salvare le banche". Ancora scettici? Ci ha investito anche Paul Allen, co-fondatore di Microsoft. Uno che l'occhio per gli affari ce l'ha.
(31 ottobre 2010)© RIPRODUZIONE RISERVATA