Ufologo 555 ha scritto: Il testo è stato scritto dal fondatore del Cun (il Centro Ufologico Nazionale parla di diversi casi, internazionali e nazionali avvenuti nell’arco di quasi sessanta anni).
Un particolare rilievo viene dato all’ondata degli avvistamenti nell’Adriatico nel 1978, un anno in cui si registrò una significativa ondata di eventi marini. Ecco uno stralcio del paragrafo che tratta l’argomento:
Nel 1978 alcuni membri del Centro Ufologico Nazionale si recarono a San Benedetto del Tronto per un’inchiesta di prima mano sui vari fenomeni riferiti dalla stampa locale.
Qui la prima meta dei ricercatori fu la capitaneria di porto, dove per circa un'ora fu loro possibile intrattenersi a colloquio con il comandante, il colonello Franco De Martino.
Questi confermò di avere a disposizione numerose dichiarazioni di vari testimoni oculari, ma, in quanto “materiale riservato”, evitò di mostrarle agli interlocutori. I quali ricostruirono tuttavia le varie vicende in un quadro abbastanza preciso e organico. A lavoro concluso, essi si trovarono di fronte a tre tipologie di fenomeni:
1) osservazioni diurne di colonne d’acqua che si alzavano improvvisamente dalla superficie marina in prossimità (150-300 metri) di alcuni natanti;
2) vari fenomeni luminosi notturni, in genere globi di colore rossastro o bianco che comparivano e scomparivano di colpo nelle vicinanze delle imbarcazioni (la casistica ufologica sucessiva registrerà tuttavia anche casi di luci che seguono i natanti, così come nelle segnalazioni di “corpi scuri” in immersione e in emersione poi evoluenti sui flutti, equivalente ai diurni del caso precedente);
3) fenomeni diurni e notturni, probabilmente di natura elettromagnetica, causanti disturbi di vario genere ai radar e alle strumentazioni elettriche, rilevati da un notevole seppur imprecisato numero di natanti.
Il colonnello De Martino escluse categoricamente che i vari fenomeni potessero attribuirsi alla presenza di sottomarini o di altri mezzi navali, poiché i fondali delle zone indicate non raggiungono i 20 metri ( la profondità varia da un minimo di 14 a un massimo di 20 metri).
"I fenomeni del tipo 1,2,3 - affermò l’ufficiale - sono stravaganti e non conosco precedente simili. E’ certo, però, che non possiamo parlare di suggestione collettiva".
Ma ecco le segnalazioni:
A) Data imprecisata compresa tra il 14 e il 23 ottobre, ore 2.30 circa. Luogo: a 5 miglia dalla costa, tra San Benedetto del Tronto e Grottammare (fondale di 13 metri). Testimone: Dino Vesperini. Il fenomeno dura alcuni minuti, si manifesta con una "luce rossa" intensa in avvicinamento, più grande delle luci delle imbarcazioni e aparentemente maggiore del disco lunare. La forma dell'apparizione era circolare, con un tenue alone. Vesperini, osservando la luce dirigersi verso la sua imbarcazione e temendo una possibile collisione, devia la rotta. La luce passa così a meno di mezzo miglio da lui e nel frattempo osserva che non si riflette sulla superficie marina. Su di essa si intravede una "zona scura" indefinita che procede di concerto con la luce. Nessun rumore di genere viene distinto. Solo dopo il transito, il testimone avverte un evidente moto ondoso, come dovuto al passaggio di un normale natante. Le condizoni atmosferiche sono buone, il mare è calmo, il cielo sereno e la visibilità è ottima. Il maríttimo dà importanza al fatto solo dopo diversi giorni, in seguito alle numerose altre segnalazioni dei colleghi. Ovvero, gli altri casi:
B) Data: 18 ottobre 1978, ore 9.00. Luogo: a circa 4 miglia nautiche al largo di Pedaso, a Sud in direzione di Cupra, una improvisa colonna di acqua di circa 5 metri di diametro si solleva a non più di di 150 metri dal motopeschereccio Gabriela Padre, ricadendo poi sulla superficie marina. L’altezza della colonna è valutata sui 30 metri.
C) Data: 23 ottobre 1978, ore 11.00. Luogo: a meno di due miglia e mezzo al largo del fiume Tesino, presso Grottammare. Identiche condizioni di mare. Sono al largo lo stesso motopeschereccio Gabriela Padre e l’imbarcazione Patrizia. Nuovamente, e senza alcun preavviso, una colonna d’acqua in tutto e per tutto simile a quella del 18 ottobre si solleva dal mare. Sempre nella stessa mattinata, a 12 miglia dalla costa, Luigi Paci dal Breghisse avvista per 4-5 secondi un’altra colonna d’acqua alta almeno una dozzina di metri.
D) Data: 24 ottobre, ore 9.00. I testimoni coinvolti sono Fausto Ricci (presidente della cooperativa Marinesca) e Florindo Soncini (a bordo del motopesca Rapepi). Nella stessa zona di mare e come il 23 ottobre (a 4 miglia dalla costa) a circa 200 metri dalla poppa qualcosa affiora in superficie. Ma non è una colonna d’acqua. Si tratta invece di un grande corpo scuro lungo più di 20 metri che, osservato per circa mezzo minuto, si immerge poi senza alcun rumore. Viene inizialmente avanzata l’ipotesi di una balena, ma per la vicinanza alla costa ed il basso fondale di 10-12 metri, l’idea è prontamente abbandonata. Ma il mistero rimane.
E) Data: 26 ottobre nella mattina. Sole e mare calmo. I marinai del motopeschereccio Nello avvistano sulla superficie del mare aperto una sorta di solco vorticoso, come prodotto dal passaggio di un motoscafo. Ma non c’era invece alcun natante di quel genere. "Qualcosa", comunque, correva velocissimo e sotto il pelo dell’acqua, tanto da produrre una scia visibile in superficie.
F) Data: 27 ottobre, ore 13.00. Testimoni ancora Fausto Ricci e Nicola Paolini a bordo del motopeschereccio Triglia. I due intravedono, nella stessa zona di mare teatro dei casi del 23 e 24 ottobre, una grossa "sagoma" immergersi rapidamente. Tale fenomeno provoca una grande ondata che fa vacillare l’imbarcazione. Non viene avvertito alcun rumore. Il giorno precedente gli stessi testimoni avevano anche osservato nel medesimo tratto marino un'altra colonna d'acqua alzarsi di colpo dai flutti. Ricci aveva osservato sulla metà della colonna una specie di macchia scura non meglio definibile. Comunque faceva pensare a qualche corpo solido, rigido e compatto.
Ma sicuramente il caso più interessante e a suo modo eclatante è quello del 21 dicembre 1978, quando una di queste "presenze" fu osservata da centinia di persone per parecche ore e fotografata all’altezza di Bellaria. Le sensanzionali istantanee scattate dal fotografo professionista Elia Faccin, su segnalazione e per ordine dei Carabinieri, poi pubblicate dal settimanale “Panorama” (n.664 del 9 gennaio 1979), erano e sono tutora fin troppo significative. Quel giorno Faccin venne svegliato dai militari, precedentemente allertati dai passanti sul lungomare, verso la mezzanotte del 20 dicembre 1978: "Corri Elia, c’è un Ufo in mare!". 45 anni, fotografo specializzato in ritratti da spiaggia, Faccin pensò sul momento a uno scherzo. Poi, riconosciute le voci a lui familiari del brigadiere Nazareno Fiori e dell'appuntato Petronio Pacelli in servizio a Bellaria, afferrò la sua Olympus e un teleobiettivo da 400 millimetri e raggiunse rapidamente la spiaggia. Lì’ la gente sostava già da un paio di ore, da quando cioè una specie di bastimento in fiamme, un grande oggetto luminoso e quasi accecante era comparso dal nulla sull’orizzonte, fra cielo e mare. Tremante per l’emozione, al momento di scattare la prima foto Faccin si rese conto che l'otturatore automatico della sua sofisticata fotocamera si era inspiegabilmente bloccato: "Qualcosa aveva influito magnéticamente sul meccanismo", ipotizza ancora oggi Faccin. Il professionista, tuttavia, non perde tempo e ricorre a un altro apparecchio fotografico, manuale questa volta, inquadra e scatta una serie di istantanee che poi risultarono di ottima qualità.
http://www.silverland.info/documenti/u-s-o/E questo è il più clamoroso, avvenuto nell'Adriatico. Eccone la sequenza (da "Panorama").

Una delle pagine scansionate.

tra l'altro in quelle zone (Cupra Marittima e Grottamare) ci andavo al mare da piccolo con la mia famiglia...ma purtroppo solo nei primi anni 80, ed ero troppo piccolo...altrimenti avrei fatto domande in giro!