29/06/2012, 09:47
MarcoFranceschini ha scritto:
La civiltà madre ovvero Mu...e poi Atlantide...comunque sia ambedue costituite dalla protoumanità che abbandonò Lahmu dopo il grande cataclisma non terrestre ma marziano.
E la protoumanità proveniente da Marte non era autoctona del sistema solare...ma veniva da fuori...entro i 16 anni luce secondo la misura corrente di spazio "cosmico"...ed era diversa rispetto alla involuzione che chiamiamo oggi "razza umana".
Thanks.
Marco71.
14/07/2012, 21:02
14/07/2012, 21:23
14/07/2012, 21:45
19/07/2012, 19:36
zakmck ha scritto:La crescita del nucleo interno della Terra un precursore per l’inversione geomagnetica
Una nuova scoperta condotta da Peter Olson e Renaud Deguen della Johns Hopkins University di Baltimora, nel Maryland, suggerisce che i cambiamenti nel campo magnetico terrestre sono collegati alla crescita del nucleo interno della Terra. Per qualche motivo durante l’inversione geomagnetica, una certa instabilità provoca una interruzione alla generazione costante di un campo magnetico globale. L’intensità del campo magnetico sta vivendo una tendenza al ribasso e i ricercatori ipotizzano che i rapidi movimenti negli ultimi 100 anni possano essere dei precursori di un rovesciamento dei poli. Il campo magnetico terrestre inverte la direzione ogni qualche migliaio di anni, e se ciò accadesse ora, saremmo più esposti ai venti solari in grado di mettere fuori uso le comunicazioni globali e le reti elettriche. Le immagini sismiche del nucle interno della Terra rivelano una dicotomia, interpretata come una crescita squilibrata, con tempi di solidificazione differenti a seconda degli emisferi del nucleo interno. La maggior parte del campo della Terra è dominato da un dipolo geocentrico assiale, con polarità invertita normale e rappresentato in parti sostanzialmente uguali. Il dipolo magnetico è diminuito di quasi il 6% a partire dal primo secolo, misurato da Gauss nel 1840. Questo è 10-20 volte più veloce del tasso di decadimento ohmico. Le cause di questa rapida diminuzione sono la proliferazione di inversione del campo magnetico sul confine nucleo-mantello, in particolare sotto l’Atlantico meridionale, e l’avvezione di campo magnetico da alta a bassa latitudine dal flusso nel nucleo esterno. La combinazione di avvezione del campo magnetico sul confine nucleo-mantello e la diffusione radiale, sta indebolendo il momento di dipolo magnetico.
Il campo magnetico della Terra ha alternato periodi di polarità normale, in cui la direzione del campo era esattamente la stessa come la direzione attuale, e inversioni di polarità, in cui il campo era nella direzione opposta. Questi periodi sono chiamati “Chrons”. Gli intervalli di tempo di Chrons sono distribuiti casualmente tra 0,1 e 1 milione di anni. La maggior parte delle inversioni avviene tra 1000 e 10.000 anni. L’ultima però, si è verificata secondo gli scienziati, circa 780.000 anni fa. L’Epoca in cui viviamo oggi è definita, per convenzione, a polarità normale, è chiamata Brunhes ed è cominciata appunto 780.000 anni fa. Esistono però “brevi” interruzioni chiamate escursioni geomagnetiche. Il movimento del liquido nel cuore della Terra, il cosiddetto geodinamo, genera il campo magnetico. Gauthier Hulot dell’Institut de Physique du Globe di Parigi e i suoi colleghi, hanno utilizzato dati satellitari registrati da 20 anni a questa parte per osservare le modifiche in questo campo. In due regioni di confine tra il nucleo della Terra e il manto sovrastante, i ricercatori hanno rilevato un campo magnetico inverso. Una sezione si trova sotto la punta meridionale dell’Africa, i punti del campo magnetico verso il centro della terra di fronte alla dominante rivolta verso l’esterno del campo nell’emisfero meridionale, l’altra vicino al Polo Nord. Dopo aver modellato la crescita e la circolazione di queste sezioni a flussi rovesciati, possono ora rappresentare la diminuzione in tutto il campo principale di dipolo della terra negli ultimi 150 anni. Dopo circa 400 anni di relativa stabilità, il polo nord magnetico della Terra si è spostato di quasi 1.100 chilometri nel Mar Glaciale Artico durante il secolo scorso e al ritmo attuale potrebbe muoversi dal Canada settentrionale alla Siberia entro il prossimo mezzo secolo. Se ciò dovesse avvenire, alcuni scienziati asseriscono che le aurore boreali, prodotte dalle espulsioni di massa coronale, potrebbero rendersi visibili sino alle aree più meridionali della Siberia e su parte dell’Europa, rendendosi meno visibili nel Canada e in Alaska. Tuttavia, il rapido movimento del polo magnetico non significa necessariamente che il nostro pianeta stia attraversando un grande cambiamento che comporterebbe l’inversione del campo magnetico terrestre, ma potrebbe essere parte di un’oscillazione normale. Del resto i calcoli sulla posizione del Polo Nord Magnetico risale ai documenti storici di circa 400 anni fa, mentre le prime sistematiche osservazioni risalgono a John Ross nel 1838 presso la costa occidentale della penisola di Boothia. Un tempo troppo breve rispetto all’evoluzione del nostro pianeta.
Fonte in Italiano
Fonte originale
La nuova ricerca pubblicata su Nature
27/07/2012, 03:55
27/07/2012, 11:26
27/07/2012, 12:58
Atlanticus81 ha scritto:
Adesso rimane da capire se si trattò di "incidente" o se fu un atto "intenzionale" provocato da qualche intelligenza aliena al fine di cancellare la razza umana...
...e soprattutto se ciò possa verificarsi nuovamente.
27/07/2012, 13:07
27/07/2012, 13:42
27/07/2012, 14:42
gippo ha scritto:
Questo cataclisma che tipo di civiltà avrebbe distrutto?
Una civiltà evoluta come quella atlantidea?
28/07/2012, 00:22
28/07/2012, 02:33
03/08/2012, 13:19
MaxpoweR ha scritto:
io sono un pò scettico sull'ipotesi di pulizia "etnica" perpetrata con un asteroide, non è più comodo per chi sguazza con la genetica creare un virus ad hoc che stermina in maiera selettiva gli esseri umani? In questo modo si preserva anche 'ecosistema no?
03/08/2012, 13:46