Ciao Toctoc,
e prima di tutto mi scuso per averti fatto attendere, ma la questione è complessa e il tempo a disposizione per dedicarmici è sempre poco.
Allora, come abbiamo visto nelle lettere ummite è contenuta una vasta mole d’informazioni di molti generi diversi: filosofico, religioso, tecnico, matematico, logico, astronomico, puramente descrittivo eccetera.
Per quanto riguarda le informazioni di tipo tecnico, generalmente fornite in un periodo di tempo che dista poco più di quattro decenni dal momento attuale, si potrebbe essere tentati di utilizzarle, alla luce del progresso tecnico intercorso, per cercare di validare l’esistenza di tale ipotetico popolo.
Per riuscire in questo proposito è opportuno sintetizzare la vasta mole d’informazioni tecniche fornite dai supposti, attribuendo una certa classe di realizzabilità a ogni diverso tipo d’informazione. Così facendo si ottengono queste tre classi:
Categoria 1: Assolutamente impossibili da verificare allo stato attuale delle conoscenze scientifiche. Categoria 2: Impossibili da realizzare oggi ma verosimili. Categoria 3: Plausibili e potenzialmente realizzabili oggi (ma non allora).
Alla Categoria 1 appartengono ad esempio le informazioni a proposito degli IBOZOO UU, del “Terzo Fattore dell’uomo”, dell’effetto di “risonanza nucleare” eccetera.
Alla Categoria 2 appartengono, ad esempio, le informazioni a proposito del funzionamento degli elaboratori automatici, delle relative memorie di massa, degli apparati fotografici con obiettivi gassosi, eccetera.
Alla Categoria 3 appartengono, ad esempio, le informazioni in merito ai sistemi d’insonorizzazione domestica mediante produzione di segnali sonori in controfase con quelli disturbanti (D41-9).
Come distribuzione, si può dire che la maggior parte delle informazioni che sono state fornite dai supposti può essere catalogata nelle prime due categorie, con la terza parecchio distanziata.
Visto che le informazioni di Categoria 3 non possono essere di alcun aiuto pratico oggi, concentriamoci prima di tutto su di un esempio appartenente alla categoria 2, ovvero i sistemi di memorizzazione dei dati usati nei “computer” ummiti.
Descrizione: Il sistema per memorizzare i dati consiste nel variare il livello energetico degli elettroni dei singoli atomi del reticolo cristallino del titanio. Tale variazione si ottiene utilizzando tre finissimi fasci di radiazione (immagino a livello di radiofrequenza, ma non è specificato) le cui frequenze, prese una ad una, non disturbano in alcun modo gli atomi del reticolo cristallino. Il trucco sta nel far convergere questi tre fasci su di uno specifico atomo in modo tale che la differenza fra le frequenze dei tre fasci (detta anche "frequenza di battimento") sia esattamente quella che serve per eccitare nel modo giusto gli elettroni dell'atomo scelto. Il controller di queste memorie quindi deve essere in grado far convergere i tre fasci sul singolo atomo scelto e dosarne il contenuto energetico così che il battimento che si produce conferisca la giusta quantità di energia all'atomo prescelto, facendone variare il livello energetico nel modo voluto.
Commento: Questo è un tipico caso di tecnica che si può definire verosimile anche se non ancora fattibile: la tecnica base è conosciuta, quello che a noi manca è la capacità di ottenere titanio purissimo, di mantenerlo a temperature prossime allo zero assoluto senza portarsi dietro un TIR di apparati criogenici, e di realizzare un controller in grado di produrre e gestire tre fasci di radiazioni sufficientemente fini in modo tale da farli convergere su singoli atomi, dando loro il giusto contenuto energetico. Come accennavo sopra, il principio alla base di questa tecnica ovvero il "battimento", detto anche "eterodina", è conosciuto dall'umanità terrestre da quasi un secolo, ed è ampiamente utilizzato nei ricevitori radio, TV, radar e in strumenti di misura quali analizzatori di spettro e frequenzimetri. Certo, oggi una tale tecnica non suona più di tanto esoterica, mentre al tempo in cui la lettera fu scritta doveva sembrare qualcosa di quasi fantascientifico.
Vediamo adesso un esempio appartenente alla Categoria 1: L’insonorizzazione domestica.
Descrizione: Si tratta di un sistema per l'insonorizzazione domestica, utilizzato per ridurre o annullare rumori di tipo costante. Il sistema utilizza una specie di amplificatore audio di potenza che emette un segnale della stessa intensità di quello disturbante ma in controfase con questo, amplificatore pilotato da un opportuno sistema di rilevamento acustico.
Commento: Il sistema dell'annullamento di un segnale acustico mediante la generazione di un segnale in controfase con il primo è ben noto a livello di principio da molti decenni. Al tempo della lettera D41, ovvero l’anno 1966, un tale sistema sarebbe stato talmente ingombrante, complesso e costoso da essere in pratica irrealizzabile Oggi invece, grazie alla miniaturizzazione dei componenti elettronici, un tale sistema sarebbe fattibile senza eccessivi problemi dal punto di vista tecnico [a questo punto è il caso di ricordare che è il principio del profitto a condizionare le scelte produttive, e che se anche certe soluzioni dal punto di vista puramente tecnico potrebbero essere realizzate, occorre sempre tenere a mente che il fattore chiave che ne condiziona l'implementazione pratica non è la validità tecnica ma la possibilità di trarne profitto].
È interessante a questo proposito leggere cosa affermano gli autori della lettera D41-9 alla Nota 1 a proposito di tale sistema: “...Le frequenze di livello sonoro e tonalità costante sono compensate mediante membrane acustiche che, eccitate da un generatore controllato sito dentro le pareti stesse, vibrano alla stessa frequenza ma con inversione di fase rispetto al rumore da eliminare ( SOLUZIONE CHE VI PROPONIAMO, DATO CHE LA TECNOLOGIA TERRESTRE AVRÀ PRESTO I MEZZI IDONEI AD UTILIZZARE TALE SOLUZIONE PER REALIZZARE AMBIENTI ANECOICI O A BASSO COEFFICIENTE DI RIVERBERO)...”
Dopo aver visto questi due esempi, vorrei fare un inciso relativamente a una informazione non propriamente tecnica, ovvero la previsione fatta dai supposti a proposito della vita su Marte nel 1967, quando nella lettera D57-2 affermano “Questo ragionamento portò gli esploratori a dirigersi verso una OYAA [pianeta] che era stata codificata come [ideogramma ummita non riproducibile qui] (che voi conoscete con nome di MARTE). Questo primo esame fu realizzato ad un’altezza di 290 KOAE (un KOAE equivale a circa 8,7 km, quindi 2.592,6 km) rivelò l’assenza di un’atmosfera sufficientemente densa per permettere lo sviluppo esteriore di esseri pluricellulari complessi. I crateri di molteplici impatti meteorici e la struttura cristallina del suolo esaminata dai nostri strumenti di sondaggio a distanza rivelarono l’assenza di una vita batteriologicamente attiva e produttrice di decomposizione del suolo, quanto meno nelle piccole zone esplorate. Posteriormente furono da noi scoperte su questa OYAA [pianeta] non solo forme proteiche ed aminoacidi ma anche esseri unicellulari e pluricellulari vegetali semplici (voi non tarderete a scoprirli).”
Questa “previsione” ci sembra oggi alquanto verosimile. Ricordando però che si tratta di una lettera risalente al 1967, è lecito affermare che queste affermazioni non erano per nulla verosimili, semplicemente all’epoca non erano verificabili. Le prime missioni di esplorazione robotica del pianeta rosso, la serie Viking, sarebbero venute di lì a una decina di anni. All’epoca si disponeva solo dei dati risultanti dall’osservazione a distanza. Se venissero effettivamente scoperte su Marte forme di vita semplici, oltre ad essere ovviamente un fatto di enorme interesse scientifico, sarebbe un peso nemmeno troppo piccolo che andrebbe aggiunto sul piatto del “pro” nella bilancia dove si pesano i fattori pro e contro l’esistenza dei supposti.
Che dire quindi dell’Affaire Ummo. Si tratta di veri ET, o di una bufala umana?
Alla luce di quanto visto sopra, si può dire che nelle lettere di cui disponiamo non vi sono informazioni di tipo tecnico che consentano di confermare oggi in modo certo l’ipotesi dell'origine ET. Certo, come abbiamo visto vi è un certo numero di elementi che possono indirizzare con una discreta probabilità in questo senso, ma ve ne sono anche diversi altri che fanno propendere per il contrario.
Questo è peraltro in completo accordo con la policy generale che avrebbe sempre ispirato i rapporti di questo ipotetico popolo con gli umani terrestri:   1. Mantenimento del segreto assoluto a livello pubblico e ufficiale in merito alla propria esistenza e presenza sulla Terra.   2. Instaurazione di contatti ufficiosi solo con individui selezionati.   3. Diffusione di informazioni prevalentemente in modalità che oggi chiameremmo “push”   4. Restrizioni/alterazioni sulle informazioni rilasciate onde evitare che vengano usate per :     a) Alterare lo sviluppo naturale dell’umanità terrestre,     b) Favorire applicazioni immorali e dannose per l’umanità stessa (belliche),     c) Consentire d’identificare i mittenti,     d) Appurare l’esistenza dei mittenti come reali ET.
Concludendo, una piccola nota personale. Sinceramente che vorrei davvero poter credere nell'esistenza di questo ipotetico popolo, e nel fatto che da qualche parte dell'universo esista una umanità più buona, giusta e saggia della nostra, ma a rigor di logica non posso farlo, riconoscendo che l’intera questione rimane un grosso punto interrogativo. Per questo mantengo una posizione neutra continuando a leggere e studiare le lettere disponibili, che sono comunque molto interessanti di per sé, cercando quelle conferme incrociate che potrebbero costituire un qualche involontario indizio a favore dell'origine ET da un lato oppure della bufala d'origine umana dall'altro.
Con questo termino, sperando di essere stato sufficientemente chiaro e ringraziando per la pazienza tutti coloro che sono riusciti ad arrivare fino in fondo.
Ciao Toctoc e tutti quanti,
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