Il cammnio di Biglino continua a ritmi di 2/3 conferenze a settimana
Qui quella di Asti
http://www.youtube.com/watch?v=lxoRC4E4TMw , solo audio.
Ieri pomeriggio sono andato a Rho ad ascoltarlo di persona
Alcune impressioni:
- ho la sensazione che non si fermerà di fronte a nulla poichè ha detto chiaramente che vuole capire come stanno le cose, ho percepito il lume della "necessità di sapere".
- credo stia cercando il confronto con la chiesa, ha detto che ha inserito un capitolo apposito nel suo nuovo libro e che prima di pubblicarlo lo sottoporrà alla visione di Padre Funes (direttore della specolca vaticana) con il quale spera di parlare presto.
- credo si voglia proporre, alla chiesa, come un canale per il disclosure
- considerando le continue citazioni ho la sensazione che stiano aumentando i ricercatori che lo sostengono, soprattutto del mondo ebraico.
Parlando dei temi delle conferenze ...
Mi colpisce un tema che introduce recentemente nelle conferenze: quello dell'inesistenza dell'al di là.
In sostanza dice che nella bibbia non si parla di anima e al di là (minuto 49, conferenza di Asti sopra linkata)
A tal proposito cita i rabbini, studiosi della bibbia, che sostengono che la morte dell'uomo è definitiva, non c'è nulla dopo (sempre e solo dal punto di vista biblico). Ho trovato curiose queste affermazioni poichè la religione ebraica parla del Gan Eden dove le anime attendono la resurrezione.
Considerando l'ipotesi di Biglino (Elohim che colonizzano la terra) desideravo fare alcune riflessioni.
Analizzando ciò che emerge da tale ipotesi avremmo degli alieni che scendono sulla terra per sfruttarne le risorse, tra le quali l'oro sembrava di grande interesse (come sosteneva Sitchin).
A tale scopo creano l'uomo che fungerà da schiavo ...
In seguito decidono di colonizzare l'intero pianeta insediando il frutto della loro genetica (noi) e assicurandosi che domini il pianeta stesso. Ma perchè?
Se il loro scopo era lo sfruttamento delle risorse avrebbero potuto semplicemente andarsene e abbandonare a se stessi gli schiavi creati.
Probabilmente, tali schiavi, avrebbero avuto la peggio nel confronto con gli ominidi presenti sul resto del pianeta, se non altro per questioni numeriche.
Per qualche motivo, gli Elohim, avrebbero deciso di fare un'opera di insediamento che ha richiesto notevoli sacrifici?
Analizzando i modi e l'atteggiamento, non certo amorevoli, di Javhè verso il suo popolo la mia sensazione è che gli Elohimi consideravano gli esseri umani come noi consideriamo gli animali, in altre parole avrebbero insediato un allevamento.