StampaSera - 14.12.1978 - numero 288 - pagina 14
StampaSera - 14.12.1978 - numero 288 - pagina 15
Tuttti i governi, dall’URSS, agli USA, all’Australia sono d’accordo
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Parola d’ordine: non parlare di UFOSi temono psicosi di paura, complicazioni per gli organi che difendono lo Stato, manovre politiche e sociali - Su alcuni casi clamorosi e inesplicabili è calata una pesante coltre di silenzio«Un oggetto globulare — hanno scritto nel loro rapporto gli agenti della polizia stradale, che domenica mattina alle 3 circa erano in normale servizio di vigilanza sull'autostrada Napoli-Bari al chilometro 92 fra i caselli di Grottaminarda in provincia di Avellino — è stato avvistato intorno alle 3». «Attorno alla massa di luce c'era un alone intermittente. Dopo qualche minuto, dalla sfera sono cominciati a partire dei raggi verso terra. Chiamata via radio, è sopraggiunta una seconda pattuglia dotata di macchina fotografica, che ha scattato alcune istantanee. «Per due ore il fenomeno — continua il rapporto — è stato ben visibile. Alle sei del mattino l'oggetto luminoso è sparito dirigendosi a forte velocità in direzione di Bari».
Alle 5 di ieri una pattuglia di carabinieri in servizio al Foro Italico di Palermo avvista un Ufo che «emetteva una luce bianca». Dalla torre di controllo dell'aeroporto di Capodichino non si hanno conferme di avvistamenti. «Non sappiamo nulla — ha risposto un operatore seccamente — ed anche se lo sapessimo non potremmo dire nulla, perché il rapporto sui fatti di questo genere viene inoltrato per via gerarchica». Il comando generale della Nato per il Sud-Europa sostiene di non essere al corrente di nulla. «Non credo che l'oggetto avvistato in Irpinia sia un Ufo — dichiara il professor Roberto Falciani, astronomo dell'osservatorio di Capodimonte —.
La scienza nei confronti, di questo problema ha un atteggiamento scettico. Troppe volte si definiscono Ufo fenomeni naturali che hanno una semplice spiegazione». J. Alien Hynek per oltre vent'anni consulente scientifico dell'aeronautica americana sulla questione degli Ufo (ha poi rinunciato all'incarico, volendo proseguire i suoi studi fuori da ogni condizionamento militare e accademico) scrive nella prefazione al suo «Rapportò sugli Ufo» (Arnoldo Mondadori): «All'inizio ero completamente scettico. Mi divertivo moltissimo a dimostrare l'inconsistenza di quelle che mi sembravano pure assurdità. Ero l'acerrimo nemico di quei gruppi di "patiti dei dischi volanti", che desideravano con tutto il cuore che gli Ufo fossero di origine extraterrestre. La mia conoscenza di tali gruppi era quasi interamente basata su quanto me ne aveva detto il personale del progetto "Blue Book": ovvero, che erano tutti "pazzoidi e visionari". Opporsi a tale posizione non avrebbe avuto alcuna utilità; sarebbe stato un chiaro caso di "lotta al Sistema". «La mia trasformazione è stata graduale, ma alla fine degli Anni 60 era completa. Oggi non dedicherei un minuto di più alla questione degli Ufo — continua J. Alien Hynek (che tra l'altro è stato anche consulente del regista Seven Spielberg per il film "Incontri ravvicinati del terzo tipo") — se non fossi convinto che il problema è reale e che gli sforzi per investigarlo, comprenderlo e infine risolverlo potrebbero avere conseguenze di grande portata, rappresentare addirittura l'inizio di una rivoluzione nella visione che l'uomo ha di se stesso e del proprio posto nell'universo».
Benché il progetto Blue Book (libro azzurro) sia sempre stato ufficialmente classificato come «non segreto», molti rapporti avevano la dicitura «confidenziale» e «segreto». Nessun cittadino (neppure dopo l'avvento del la legge sulla libertà d'informazione, che consente l'accesso al materiale per anni classificato «segreto») è riuscito a superare la barriera di cortesi dinieghi dei funzionari dell'Air Force. I dati sugli Ufo in America non sono accessibili al pubblico. La pubblicazione del «Rapporto sugli Ufo» che attinge appunto a questa fonte, è stata vista un po' come un «tradimento». Eppure rimane il sospetto che manchino parti di documentazioni ben più interessanti di quelle che arrivano oggi al lettore. La documentazione, comunque, contiene 13.134 rapporti, fotografie, registrazioni telefoniche. Le alte sfere di Washington fin dal principio avevano adottato la decisione di liquidare sommariamente gli Ufo spiegandone gli avvistamenti come errori di percezione, scherzi, nevrosi postbelliche, o effetti meteorologici; questo soprattutto quando erano rapporti di civili. L'Ufficio di consulenza scientifica «aveva deciso» che oggetti simili «non potevano esistere». Era contrario a tutte le cognizioni scientifiche: stupefacenti accelerazioni da fermo, virate ad angolo retto, rapide e silenziose sparizioni in aperta sfida alle forze di gravità. La posizione del Pentagono riguardo agli Ufo è «... che l'enfasi continuamente posta sulle segnalazioni di detti fenomeni rappresenta in questi tempi difficili un perìcolo per il buon funzionamento degli organi protettivi dello Stato...». L'ordine è di minimizzare.
E gli scienziati, che ne pensano? Hynek ha formulato un assioma: «Uno scienziato confesserà in privato d'interessarsi ad una questione controversa o non ancora scientificamente accertata, ma in generale non ammetterà questo suo interesse in "sede di comitato". Hanno un terrore mortale di passare per stupidi», dice. Quando a Torino ci fu alcuni anni fa un sensazionale avvistamento radar, intervistammo il pilota dell' Alitalia che aveva seguito il fenomeno dal suo apparecchio, mentre da terra i radar confermavano la presenza dello strano oggetto. Ebbene alla domanda «Lei pensa che sia un Ufo? la risposta colse di sorpresa il cronista: «Cosa vuole che le dica? Io sono giovane e voglio continuare a volare. Non voglio essere messo a terra».
C’è una coltre di silenzio, non dissimile all'omertà di certi ambienti della malavita, che circonda gli Ufo ed è fatta di preoccupazioni di «cadere nel ridicolo», di timore di passare per pazzi, o visionari o di andare contro i desideri ufficiali e di essere danneggiati nella carriera. Apparentemente le autorità si liberano del fenomeno con una scrollata di spalle; in. realtà i vari «servizi segreti», i centri di osservazione di tutte le aeronautiche, gli osservatori radar fanno incetta di informazioni e redigono fiumi di rapporti «top secret».
Il 23 ottobre scorso a Melbourne scompare il monomotore con il pilota Frederick Valentich, 20 anni, dopo aver inviato alcuni sconcertanti messaggi alla torre di controllo (il piccolo Cessna era seguito da un grande oggetto volante con quattro vivide luci che viaggiava a fortissima velocità). Un funzionario insinua subito che «può darsi che Valentich si sia disorientato, che l'aereo si fosse capovolto e che il pilota abbia visto, i riflessi di fari di Cape Otway e di King Island sulle nubi sopra il suo apparecchio». Non importa se le condizioni atmosferiche erano ideali. Il portavoce precisa che Valentich «volava da diciotto mesi; stava accumulando ore di volo per la licenza di pilota commerciale, non aveva esperienza di volo notturno e prima d'ora non si è mai recato a King Island nell'oscurità». Tutte le ricerche sono state inutili, il mistero rimane.
Il padre del pilota (attualmente istruttore capo di una pattuglia acrobatica) accusa il ministero dei Trasporti di «celare la verità per non creare allarmi nella popolazione» e aggiunge di «essere certo» che suo figlio è stato catturato dall'Ufo e che pertanto le ricerche saranno vane. In realtà gli esperti dell'aviazione civile e militare australiana non sanno spiegare i forti rumori metallici captati dalla radio di controllo poco prima che l'aereo perdesse contatto. Un aviatore veterano che controlla una società aerea di Melbourne ha affermato di «non credere ai dischi volanti», confessando tuttavia che «se la descrizione del pilota era esatta c'erano sufficienti motivi per indagare seriamente sulla vicenda».
I giornali pubblicano pagine di lettere di comuni cittadini, che simpatizzano col padre del pilota e chiedono l'apertura di un'inchiesta ufficiale. Il pilota Valentich aveva chiamato per la prima volta la torre di controllo alle 19,06 chiedendo se risultasse la presenza di traffico nella zona al di sotto dei 5000 piedi (circa 1500 metri). Risposta negativa. Dice: «C'è un grosso aereo sotto i 5 mila piedi, ma non sono in grado di indicarne il modello. Ma quattro luci brillanti, mi sembrano luci di atterraggio... Mi ha appena superato un migliaio di metri sopra». Gli chiedono se è in grado di identificare l'aereo. «Non è un aereo, è...». A questo puntò la trasmissione si interrompe. Due minuti più tardi tardi, Valentich si rifà vivo: «Melbourne —richiama — si sta avvicinando da Est e sembra che stia facendo qualche specie di gioco... vola ad una velocità che non riesco a valutare... mi sta sorpassando... Ha una forma allungata... Non riesco ad identificarlo di più... Adesso punta diritto su di me. Sembra stazionario... Sto girando in cerchio e la cosa fa altrettanto sopra di me... Ha una luce verde e una specie, di luce verde metallica all'esterno...». Ore 19,12: dopo aver detto che l'oggetto è sparito, Valentich fa sapere che il motore del suo aereo tossisce: «Procedo verso King Island. L'aereo sconosciuto rimane adesso sopra di me». Poi un lungo rumore metallico e la torre di controllo perde il contatto con il Cessna.
Il 25 ottobre Felix Zigel docente all'istituto aeronautico di Mosca dichiara in una intervista alla «Agenzia Tass» che «il misterioso "corpo" che ha devastato tutta una regione della Siberia il 30 giugno 1908, era un oggetto volante non identificato (Ufo)». Secondo Zigel l'ipotesi più frequentemente ammessa finora, secondo cui d'esplosione al di sopra della foresta di Tunguska (di una potenza di 40 megatoni, equivalenti a 2200 bombe della potenza di quella lanciata su Hiroshima) sarebbe stata provocata dal nucleo di una cometa, non regge». Basandosi su testimonianze raccolte all'epoca lo scienziato dice: «Il corpo celeste cambiò due volte traiettoria penetrando negli strati derisi dell'atmosfera: venendo da Sud si diresse verso Est, per finire poi verso ovest. Una cometa non cambia traiettoria così bruscamente». Zigel ritiene che «il nucleo di una cometa formato di ghiaccio, metano e ammoniaca si sarebbe disintegrato al momento della penetratone nell'atmosfera».
Durante la scorsa estate l'esploratore Aleksis Zolotov ha rilevato sul luogo dell'esplosione una radioattività aumentata, rispetto alle zone vicine; prove di mutazione di insetti e di piante; tasso anormalmente alto di zinco, bromo, sodio e ferro. Ziegel dice: «Sono elementi assolutamente non tipici dèi nuclei delle comete, ma molto validi per costruzioni artificiali». Immediatamente anche in questo caso le reazioni «ufficiali» non si fanno attendere. «Il segretario-scientifico della società astronomica e geofisica dell'Urss, Vitaly Bronstein ha respinto — scrive la "Tass" —categoricamente l'ipotesi di Zigel». Un altro scienziato Nikolai Vassiliev che è stato più volte sul luogo è a sua volta drastico: «La mancanza di un cratere di frammenti di grosse dimensioni ed il fatto che dopo l'esplosione vi siano state notti anormalmente luminose stanno del tutto in favore dell'ipotesi della cometa». Ed aggiunge: «E'stata la coda della cometa diffondendosi verso Ovest al di sopra della Terra sino in Gran Bretagna sotto l'effetto dei raggi solari che è all'origine di queste notti bianche straordinarie che hanno meravigliato le genti.
La «Tass», pur sottolineando che il mistero di Tunguska, «continua a sollevare una animata discussione negli ambienti scientifici sovietici» scrive che sebbene siano state emesse in proposito nell'Urss e all'estero centinaia di ipotesi tra cui quella di una origine artificiale, la maggior parte dei ricercatori sovietici ritiene che sia proprio il nucleo di una piccola cometa ad essersi disgregato nell'atmosfera siberiana».
Dal canto suo Zigel ricorda: «Un anno fa ho tenuto un simposio nel quale ho chiaramente detto che nel nostro Paese sono proibite tutte le pubblicazioni che parlino degli Ufo». Di quel seminario furono pubblicati i documenti clandestinamente e migliaia di copie giunsero agli appassionati della materia. Da essi risulta che in Russia ci sono stati circa trecento avvistamenti di Ufo. Uno di essi fu visto sorvolare per 36 ore la città di Nalchik. Un altro «tallonò» un aereo di linea da Vorkuta ad Omsk ed un terzo costrinse numerose auto a fermarsi ad un passaggio a livello della ferrovia di Golitsyin, a 40 chilometri da Mosca.
Mario Barione
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Autore: Mario Barione
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