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UfoWatcher ha scritto:
Non andiamo sulla Luna perché A) Costi assurdi, B) attualmente non esiste nessun mezzo di trasporto per portarci fin lassù. Costruirlo ex-novo, come si è fatto negli anni dell'esplorazione lunare, avrebbe costi assurdi (A).

Allo stato attuale delle cose credo che una base lunare (così come qualsiasi altra esplorazione spaziale oltre la LEO) sia fuori discussione per almeno 25 anni.

Parlare di fratelli cosmici che non vogliono farci andare sulla Luna è come una sbornia del lunedì sera. Inutile e delirante.


Nei siti complottisti o di mistero si trovano spesso discussioni sul perché sono state interrotte le missioni Apollo, con la domanda "perché non sono più tornati sulla Luna?", facendo supporre chissà quali enigmi alieni ("siamo stati sulla Luna e gli alieni ci hanno cacciato!") o falsificazioni ("non siamo mai stati sulla Luna!").
Io all'epoca dei viaggi lunari passavo dalle scuole medie al liceo ed ero appassionatissimo di astronautica, leggevo tutto quello che mi capitava sottomano e dai cugini americani spesso ricevevo regali "in tema" (ad esempio una serie di diapositive da guardare nel visore 3D View Master, le ho ancora, e un libro intitolato We came in peace pubblicato pochi mesi dopo l'Apollo 11).
In famiglia si leggeva il settimanale illustrato Epoca, e oggi in una cassa ho ancora moltissimi numeri di quella rivista, dedicati ai viaggi spaziali da Mercury a Gemini ad Apollo. Da una di queste riviste ho ricopiato un articolo che tratta delle ragioni che già dopo l'Apollo 15, avevano fatto prendere la decisione di abbandonare il progetto spaziale Apollo. E la ragione era molto semplice, riassumibile in una parola: SOLDI.


============================================
PERCHE' SI ABBANDONA LA CORSA ALLA LUNA?

Come mai le missioni lunari verranno sospese dopo i voli di Apollo 16 e 17, quando la trionfale impresa appena conclusa ha dimostrato che si possono raggiungere ottimi risultati scientifici? (T. Di Marco, Roma)

Risponde Franco Bertarelli, redattore scientifico di Epoca.

La ragione è di ordine economico, perché la NASA ha subito un drastico «taglio» di fondi. Ogni missione Apollo costa circa trecento miliardi di lire, e perciò l'economia ottenuta con l'abolizione dei voli 18 e 19 tocca quasi i settecento miliardi, che non sono pochi. Ma il problema va visto in un modo più vasto. Partendo dal presupposto che si rendeva necessario risparmiare dollari, bisognava incidere laddove i risultati di «astronautica generale» apparivano minori.
Un problema di scelte, dunque.
E la scelta è caduta sulle ultime due missioni Apollo, proprio perché i loro limiti strutturali non avrebbero portato a conquiste di tecnologia spaziale ed a conoscenze scientifiche veramente nuove. Si è preferito perciò dedicare gli sforzi e i capitali rimasti disponibili, dopo le decurtazioni di bilancio per sviluppare settori di ricerca più promettenti. Questi sono in sostanza due, strettamente collegati tra di loro: la costruzione di stazioni (o laboratori) orbitali, e la realizzazione di astronavi-traghetto, capaci di fare la spola tra Terra e orbita e di essere riutilizzate per moltissime volte.
Il raggiungimento di simili traguardi renderà l'esplorazione dello spazio (e dunque anche della Luna, in un secondo tempo) molto più sicura e soprattutto molto più economica. L'astronave-traghetto, infatti, abolirà lo spreco immane di oggi: ricordiamoci infatti che ogni volta che parte un missile alto 110 metri, ritorna a Terra soltanto una navicella a forma di campana alta 4 metri e larga 3. Con l' «aeroplano spaziale», capace di decollare come un razzo e di planare e poi atterrare come un velivolo commerciale, non si avranno, al limite, altro che le spese di propellente.
Le stazioni orbitali, infine, serviranno mirabilmente la scienza e, in un tempo successivo, potranno essere ottime pedane di lancio di piccole astronavi dirette verso la Luna, o verso altri corpi celesti, alle quali imprimeranno - gratis poiché già orbitanti - la prima velocità cosmica, che è di circa 8 chilometri al secondo. Per ottenere la seconda velocità cosmica, che è di circa 11 chilometri al secondo, le astronavifiglie della stazione dovranno accelerare quel poco che basta per colmare la differenza tra le due velocità: quella già loro propria («prestata» dalla stazione orbitale) e quella necessaria per superare la forza d'attrazione terrestre e quindi effettuare un viaggio lunare.
L'astronautica della seconda generazione dovrà superare necessariamente queste tappe per uscire dall'impasse di costi e di rendimento in cui si trova adesso.

--------------------

Ricordo benissimo che dopo le prime entusiasmanti missioni lunari l'interesse del pubblico calò in poco tempo, accompagnato anche da feroci critiche alle "spese folli" per le missioni successive considerate inutili. Non solo nei giornali di sinistra o "alternativi", ma anche in quelli dell'establishment. Si diceva che con quei soldi si sarebbero potuti costruire ospedali, scuole, aiutare gli affamati del terzo mondo. Perfino Enzo Jannacci cantava:

ma tu guarda i miliardi che spendono
a prendere i sassi alla Luna nel cielo
questi prendono, vanno, vengono,
non fanno niente, è solo un volo
noi quaggiù ci sbraniamo, gridiamo ti amo
ma chi la sente la povera gente...


E ritornando alle riviste illustrate, le ultime missioni Apollo non ebbero neppure l'onore della copertina. Nel numero di Epoca del 28 febbraio 1971, che conteneva il servizio sull'Apollo 14, in copertina c'era una ragazza sulla spiaggia, e un titolo cubitale: Primavera, un momento cruciale per la nostra salute. Neppure un piccolo titoletto per avvertire che all'interno si trovava un bel servizio fotografico con le foto scattate sulla Luna dall'equipaggio dell'Apollo 14.



_________________
Vorrei proporre alla benevola considerazione del lettore una teoria che potrà sembrare paradossale e sovversiva. La teoria è questa: che sarebbe opportuno non prestare fede a una proposizione fino a quando non vi sia un fondato motivo per presupporla vera. (Bertrand Russell)
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MessaggioInviato: 01/12/2011, 15:36 
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Trystero ha scritto:

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UfoWatcher ha scritto:
Non andiamo sulla Luna perché A) Costi assurdi, B) attualmente non esiste nessun mezzo di trasporto per portarci fin lassù. Costruirlo ex-novo, come si è fatto negli anni dell'esplorazione lunare, avrebbe costi assurdi (A).

Allo stato attuale delle cose credo che una base lunare (così come qualsiasi altra esplorazione spaziale oltre la LEO) sia fuori discussione per almeno 25 anni.

Parlare di fratelli cosmici che non vogliono farci andare sulla Luna è come una sbornia del lunedì sera. Inutile e delirante.


Nei siti complottisti o di mistero si trovano spesso discussioni sul perché sono state interrotte le missioni Apollo, con la domanda "perché non sono più tornati sulla Luna?", facendo supporre chissà quali enigmi alieni ("siamo stati sulla Luna e gli alieni ci hanno cacciato!") o falsificazioni ("non siamo mai stati sulla Luna!").
Io all'epoca dei viaggi lunari passavo dalle scuole medie al liceo ed ero appassionatissimo di astronautica, leggevo tutto quello che mi capitava sottomano e dai cugini americani spesso ricevevo regali "in tema" (ad esempio una serie di diapositive da guardare nel visore 3D View Master, le ho ancora, e un libro intitolato We came in peace pubblicato pochi mesi dopo l'Apollo 11).
In famiglia si leggeva il settimanale illustrato Epoca, e oggi in una cassa ho ancora moltissimi numeri di quella rivista, dedicati ai viaggi spaziali da Mercury a Gemini ad Apollo. Da una di queste riviste ho ricopiato un articolo che tratta delle ragioni che già dopo l'Apollo 15, avevano fatto prendere la decisione di abbandonare il progetto spaziale Apollo. E la ragione era molto semplice, riassumibile in una parola: SOLDI.


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PERCHE' SI ABBANDONA LA CORSA ALLA LUNA?

Come mai le missioni lunari verranno sospese dopo i voli di Apollo 16 e 17, quando la trionfale impresa appena conclusa ha dimostrato che si possono raggiungere ottimi risultati scientifici? (T. Di Marco, Roma)

Risponde Franco Bertarelli, redattore scientifico di Epoca.

La ragione è di ordine economico, perché la NASA ha subito un drastico «taglio» di fondi. Ogni missione Apollo costa circa trecento miliardi di lire, e perciò l'economia ottenuta con l'abolizione dei voli 18 e 19 tocca quasi i settecento miliardi, che non sono pochi. Ma il problema va visto in un modo più vasto. Partendo dal presupposto che si rendeva necessario risparmiare dollari, bisognava incidere laddove i risultati di «astronautica generale» apparivano minori.
Un problema di scelte, dunque.
E la scelta è caduta sulle ultime due missioni Apollo, proprio perché i loro limiti strutturali non avrebbero portato a conquiste di tecnologia spaziale ed a conoscenze scientifiche veramente nuove. Si è preferito perciò dedicare gli sforzi e i capitali rimasti disponibili, dopo le decurtazioni di bilancio per sviluppare settori di ricerca più promettenti. Questi sono in sostanza due, strettamente collegati tra di loro: la costruzione di stazioni (o laboratori) orbitali, e la realizzazione di astronavi-traghetto, capaci di fare la spola tra Terra e orbita e di essere riutilizzate per moltissime volte.
Il raggiungimento di simili traguardi renderà l'esplorazione dello spazio (e dunque anche della Luna, in un secondo tempo) molto più sicura e soprattutto molto più economica. L'astronave-traghetto, infatti, abolirà lo spreco immane di oggi: ricordiamoci infatti che ogni volta che parte un missile alto 110 metri, ritorna a Terra soltanto una navicella a forma di campana alta 4 metri e larga 3. Con l' «aeroplano spaziale», capace di decollare come un razzo e di planare e poi atterrare come un velivolo commerciale, non si avranno, al limite, altro che le spese di propellente.
Le stazioni orbitali, infine, serviranno mirabilmente la scienza e, in un tempo successivo, potranno essere ottime pedane di lancio di piccole astronavi dirette verso la Luna, o verso altri corpi celesti, alle quali imprimeranno - gratis poiché già orbitanti - la prima velocità cosmica, che è di circa 8 chilometri al secondo. Per ottenere la seconda velocità cosmica, che è di circa 11 chilometri al secondo, le astronavifiglie della stazione dovranno accelerare quel poco che basta per colmare la differenza tra le due velocità: quella già loro propria («prestata» dalla stazione orbitale) e quella necessaria per superare la forza d'attrazione terrestre e quindi effettuare un viaggio lunare.
L'astronautica della seconda generazione dovrà superare necessariamente queste tappe per uscire dall'impasse di costi e di rendimento in cui si trova adesso.

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Ricordo benissimo che dopo le prime entusiasmanti missioni lunari l'interesse del pubblico calò in poco tempo, accompagnato anche da feroci critiche alle "spese folli" per le missioni successive considerate inutili. Non solo nei giornali di sinistra o "alternativi", ma anche in quelli dell'establishment. Si diceva che con quei soldi si sarebbero potuti costruire ospedali, scuole, aiutare gli affamati del terzo mondo. Perfino Enzo Jannacci cantava:

ma tu guarda i miliardi che spendono
a prendere i sassi alla Luna nel cielo
questi prendono, vanno, vengono,
non fanno niente, è solo un volo
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ma chi la sente la povera gente...


E ritornando alle riviste illustrate, le ultime missioni Apollo non ebbero neppure l'onore della copertina. Nel numero di Epoca del 28 febbraio 1971, che conteneva il servizio sull'Apollo 14, in copertina c'era una ragazza sulla spiaggia, e un titolo cubitale: Primavera, un momento cruciale per la nostra salute. Neppure un piccolo titoletto per avvertire che all'interno si trovava un bel servizio fotografico con le foto scattate sulla Luna dall'equipaggio dell'Apollo 14.


Per poi nell'81' intraprendere la strada verso gli SHUTTLE......scelta economica????



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MessaggioInviato: 01/12/2011, 21:52 
sì, quella doveva essere la nuova frontiera, il primo di una lunga serie di navette finalmente riutilizzabili, proprio come quelle della fantascienza.



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MessaggioInviato: 03/12/2011, 14:28 
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Messaggio di Raziel

E' da tempo che ci rifletto, in effetti ho considerato illuminanti per certi aspetti le dichiarazioni dell'ex ministro canadese...

Sappiamo tutti che una base, anche solo mineraria come quella nel bel film Moon, costerebbe una vagonata infinita di miliardi di dollari... Certo i vantaggi sarebbero grandissimi e di ogni genere: minerari, appunto, elio 3 a profusione e tanti altri dei minerali diffusi nella crosta terrestre; scientifica, sia per lo studio in sito, sia per le possibilità offerte dall'istallazione di telescopi sia ottici che radio; per le ulteriori spedizioni spaziali verso altri corpi del sistema solare, usando la Luna come trampolino; militari infine, poter controllare molto più efficacemente le rotte da e per la Terra.

La mia domanda, quella che pongo a me stesso è, a parte gli smisurati investimenti necessari, che tuttavia sarebbero abbondantemente ripagati una volta che la fusione nucleare sarà realtà diffusa, siamo sicuri che i nostri "cugini" (sic) cosmici permettano un tale gigantesco aumento delle capacità umane? Forse non gli conviene, tanto più se hanno già messo le mani loro sulla Luna e la adoperano come base strategica avanzata. Preciso che dico questo come mera ipotesi, io NON DO nulla per scontato, come molti fanno... Ecco perché più che ardite teorie, sarebbe giovante qualche risposta improntata alla rigorosa cautela, tanto meglio se saranno poste evidenze, che accoglierei molto volentieri, sulla assenza di attività aliene sul nostro satellite naturale.

In fin dei conti non sarebbe necessario andare ad uccidere gli astronauti con pistole al plasma, basterebbe "casualmente", far saltare i lanci più costosi, tanto per far passare la voglia al contribuente americano e terrestre in generale di bruciare i suoi denari. Certo che poi, qualche dubbio potrebbe anche venire agli Stati, che qualcosa non quadra a quel punto.

Comunque sia, in ultima istanza, date per scontate la volontà, e che le risorse, magari ammortizzate nell'arco di decenni, si troveranno, ce la lasceranno costruire sta benedetta base lunare?


Personalmente sono sempre stato convinto che, se finora l'uomo non ha colonizzato la Luna, è perché i costi e i rischi sono ancora troppo grandi per una sola nazione, ancorché molto potente come gli USA.
Il fatto stesso che finora una sola nazione, gli USA, sono riusciti a mandarvi degli uomini, mentre tutte le altre si sono dovute limitare a mandarvi delle sonde elettroniche, la dice lunga sul fatto che mancano ancora i mezzi, sia tecnologici che economici, per colonizzare la Luna.
A parte il fatto che non è dato ancora per scontato se gli uomini possono vivere per lunghi periodi sul nostro satellite, dire che "dopo" ci sarebbero degli indubbi vantaggi economici è una motivazione troppo vaga per installare colonie lunari.... "dopo" quanto?
Sì, la Luna ha delle grandi risorse minerarie, indubbiamente, e forse un giorno ci si potrà vivere come sulla Terra, con la costruzione di molte colonie.... ma fra quanto tempo?
Quanti sarebbero disposti a finanziare un progetto così.... cosmico, nel senso letterale del termine, rischiando di rimanere con i glutei per terra in caso di fallimento?
Secondo me, fino a quando l'umanità non disporrà di tecnologie nuove e più avanzate, in grado di abbattere i costi, la colonizzazione della Luna, o di Marte e di altri corpi celesti, rimarrà un sogno nel cassetto...
Quindi, personalmente, non credo che sia una questione di "far star buoni gli alieni", i quali poi non credo che potrebbero avere un particolare interesse per la Luna, corpo celeste insignificante nell'immensità dell'Universo, e ancora di più del Multiverso, se non allo scopo di osservarci meglio....


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MessaggioInviato: 03/12/2011, 14:51 
Sì concordo con te in effetti. Quello che non mi convince è: se dobbiamo aspettare che tutte le nazioni del pianeta siano ad un livello più o meno equi di sviluppo, ammesso ciò possa accadere, campa cavallo. E non è detto che questa ricerca dello sviluppo globale significhi poi disporre di maggiori risorse, magari anche questo può comportare ad un dissipamento facendo aumentare a dismisura (come già sta avvenendo) la massa biologica umana, con la necessaria conseguenza di nutrirla, vestirla, provvedere ad essa in ogni modo, e spesso a spese del resto della biosfera. Ricordo di aver letto che si riteneva che il "peso", o la massa se si preferisce, complessiva degli oggetti vitali si mantiene, in condizioni normali, grossomodo costante, ciò che varia è la distrubuzione di questa materia sotto forma dei vari pool genetici delle specie. Ora, non mi sembra una grande conquista quello di diventare venti miliardi (o più ancora) di formiche che vivono uno sopra l'altro con qualche centinaio di miliardi di insetti a fargli unica compagnia. Questo è il mio parere, doloroso finché si vorrà, inaccettabile secondo qualche anima candida, ma pazienza, ritengo sia preferibile un limite del numero di individui in un mondo in equilibrio tra le specie, compresa quella dominante.

Indi per cui, forse non è la ricerca spasmodica di egualitarmismo (forse più irraggiunbile, e da un punto di vista etico magari anche non giusto, delle stelle), ma far sì che le nazioni sviluppate si rendano conto degli immensi benefici, vaghi sì, ma determinanti in futuro che si potranno avere. Io penso, è un'ipotesi, che un balzo in questa direzione sarà dato dal raggiungimento dell'efficienza nella resa energetica della fusione nucleare. Allora il costo dell'Elio 3 lieviterà a livelli che possiamo solo immaginare, e, stante le riserve di idrocarburi sempre più limitate e costose da accedervi, stante l'abbattimento, ci si augura, dei costi dei viaggi spaziali almeno su tragitti limitati come per la Luna, sarà convieniente impiantarvi una bella base, scientifica innanzitutto, bisognerà prima vagliare tante cose, e poi subito mineraria, per recuperare le immense spese fatte.



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Raziel ha scritto:

Sì concordo con te in effetti. Quello che non mi convince è: se dobbiamo aspettare che tutte le nazioni del pianeta siano ad un livello più o meno equi di sviluppo, ammesso ciò possa accadere, campa cavallo. E non è detto che questa ricerca dello sviluppo globale significhi poi disporre di maggiori risorse, magari anche questo può comportare ad un dissipamento facendo aumentare a dismisura (come già sta avvenendo) la massa biologica umana, con la necessaria conseguenza di nutrirla, vestirla, provvedere ad essa in ogni modo, e spesso a spese del resto della biosfera. Ricordo di aver letto che si riteneva che il "peso", o la massa se si preferisce, complessiva degli oggetti vitali si mantiene, in condizioni normali, grossomodo costante, ciò che varia è la distrubuzione di questa materia sotto forma dei vari pool genetici delle specie. Ora, non mi sembra una grande conquista quello di diventare venti miliardi (o più ancora) di formiche che vivono uno sopra l'altro con qualche centinaio di miliardi di insetti a fargli unica compagnia. Questo è il mio parere, doloroso finché si vorrà, inaccettabile secondo qualche anima candida, ma pazienza, ritengo sia preferibile un limite del numero di individui in un mondo in equilibrio tra le specie, compresa quella dominante.

Indi per cui, forse non è la ricerca spasmodica di egualitarmismo (forse più irraggiunbile, e da un punto di vista etico magari anche non giusto, delle stelle), ma far sì che le nazioni sviluppate si rendano conto degli immensi benefici, vaghi sì, ma determinanti in futuro che si potranno avere. Io penso, è un'ipotesi, che un balzo in questa direzione sarà dato dal raggiungimento dell'efficienza nella resa energetica della fusione nucleare. Allora il costo dell'Elio 3 lieviterà a livelli che possiamo solo immaginare, e, stante le riserve di idrocarburi sempre più limitate e costose da accedervi, stante l'abbattimento, ci si augura, dei costi dei viaggi spaziali almeno su tragitti limitati come per la Luna, sarà convieniente impiantarvi una bella base, scientifica innanzitutto, bisognerà prima vagliare tante cose, e poi subito mineraria, per recuperare le immense spese fatte.


Vediamo di mantenere il discorso nei suoi ambiti e di non divagare con cose che c'entrano poco o nulla.
L'eguaglianza di diritti e benefici fra i popoli e il problema della sovrappopolazione non c'entrano in alcun modo con la conquista della Luna e la sua colonizzazione.
A parte il fatto che non sarebbe certo la colonizzazione della Luna o di altri corpi celesti del nostro o di altri sistemi solari che risolverebbe la sovrappopolazione, tale problema lo si risolverebbe invece con il controllo delle nascite (gli anticoncezionali esistono ormai da più di un secolo, no? O almeno credo....), cosa che è legata anche all'industrializzazione e allo sviluppo dei paesi del Terzo Mondo, dato che è notorio che i paesi industrializzati hanno una natalità notevolmente più bassa di quella dei paesi poveri, a tal punto che, per esempio, l'Italia non riesce a compensare le morti con le nascite, se non attraverso l'immigrazione.
Quindi meglio indurre la gente a usare sistemi contraccettivi, piuttosto che immaginare scenari di emigrazione forzata su altri pianeti, come avveniva nei vecchi libri di fantascienza.
Quindi l'uguaglianza di diritti e benefici fra i popoli sarebbe anche la via adatta a ridurre la popolazione.
In che modo poi si possa dubitare di tale uguaglianza come di qualcosa che non sarebbe "eticamente giusto", è una cosa che proprio mi risulta incomprensibile, a meno che uno non sia un nostalgico dei miti della razza e delle classi aristocratiche....
Se poi davvero la Terra avrà bisogno assolutamente di questo favoleggiato Elio-3 per produrre energia una volta esaurito il petrolio, è una cosa tutta da discutere, anche perché sappiamo tutti benissimo che se il mondo attuale è dipendente dal petrolio, non è certo perché non ci sia alternativa, ma solo perchè le compagnie petrolifere hanno fatto in modo che non venissero ricercate altre fonti di energia, magari molto più economiche e non esauribili, per evitare la perdita del loro monopolio economico e, più indirettamente, anche politico.
Quindi anche la storia dell'Elio-3 come futura fonte di energia potrebbe essere anche una proposta strumentale, atta a far credere alla gente che "bisogna" conquistare la Luna, se non si vuole fare una brutta fine...
Ma per tornare a bomba, cioè al discorso da cui siamo partiti, se gli alieni guardano con preoccupazione i nostri progressi scientifici e tecnologici, non è certo per paura di dover "dividere la torta" con noi (sarebbe come se gli abitanti di un'isola dell'oceano avessero paura di dover dividere l'acqua dell'oceano con altre isole), ma semmai per la nostra irrazionale bellicosità....


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Bene, allora portiamo il discorso entro binari di razionalità e dunque, chi ti dice che "loro" siano meno bellicosi? E' una cosa che non ho mai afferrato bene... Magari lo sono, o semplicemente non si pongono il problema "morale" del giusto o dell'ingiusto, fanno ciò che è nell'interesse della loro specie fare, una specie ipertecnologizzata e quindi, ritengo, altamente razionale nelle scelte, anche di lunghissimo periodo. Ed è un concetto che dobbiamo guardare questo del periodo, infatti scelte razionali nell'immediato non lo sono nel medio termine, e ancora diverse lo sono nel lungo o remotissimo. Ho scritto in un'altra discussione che questo discorso potrebbe essere semplice aria fritta, tutta una nostra paranoia, ma una paranoia d'altra parte, che ci rende in un certo senso migliori, almeno dal nostro punto di vista in cui riusciamo a distinguere bene e male, o almeno crediamo di poterlo fare secondo la nostra scala di valori. Per quanto ne sappiamo la loro scala potrebbe essere del tutto diversa, o non esserci affatto, se hanno avuto millenni o milioni di anni di evoluzione intelligente per stabilirla noi non possiamo immaginarla.
Quindi mi rifiuto di attribuirgli una qualche patente di superiorità morale, io non so nulla di loro tranne quello che si riscontra nelle loro attività sulla Terra, che non sono certo da benefattori.



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Raziel ha scritto:

Bene, allora portiamo il discorso entro binari di razionalità e dunque, chi ti dice che "loro" siano meno bellicosi? E' una cosa che non ho mai afferrato bene... Magari lo sono, o semplicemente non si pongono il problema "morale" del giusto o dell'ingiusto, fanno ciò che è nell'interesse della loro specie fare, una specie ipertecnologizzata e quindi, ritengo, altamente razionale nelle scelte, anche di lunghissimo periodo. Ed è un concetto che dobbiamo guardare questo del periodo, infatti scelte razionali nell'immediato non lo sono nel medio termine, e ancora diverse lo sono nel lungo o remotissimo. Ho scritto in un'altra discussione che questo discorso potrebbe essere semplice aria fritta, tutta una nostra paranoia, ma una paranoia d'altra parte, che ci rende in un certo senso migliori, almeno dal nostro punto di vista in cui riusciamo a distinguere bene e male, o almeno crediamo di poterlo fare secondo la nostra scala di valori. Per quanto ne sappiamo la loro scala potrebbe essere del tutto diversa, o non esserci affatto, se hanno avuto millenni o milioni di anni di evoluzione intelligente per stabilirla noi non possiamo immaginarla.
Quindi mi rifiuto di attribuirgli una qualche patente di superiorità morale, io non so nulla di loro tranne quello che si riscontra nelle loro attività sulla Terra, che non sono certo da benefattori.


Mah.... a me sinceramente la paranoia non è mai sembrata una cosa positiva. Le paure irrazionali sono sempre state nemiche dell'uomo.
Sono convinto che gli alieni sono meno bellicosi dell'uomo per diversi motivi:
1) Non ci sono tracce nella nostra storia di un attacco alieno accertato.
2) Se i visitatori alieni ci sono, avrebbero potuto attaccarci innumerevoli volte, e non l'hanno mai fatto.
3) Se anche prendiamo in considerazione la possibilità di un attacco, dobbiamo porci il perché di tale attacco, e se ci ragioniamo su, vediamo che non abbiamo dei validi motivi per pensare che ci vogliano attaccare.

In riferimento alla terza obiezione, mi spiego meglio:
1) Se davvero sono capaci di arrivare qui da stelle lontane (forse la loro origine "seconda" può essere molto vicina, ma la loro origine prima è sicuramente in un luogo molto lontano, almeno secondo quello che si sa dei pianeti e delle possibilità che hanno di sviluppare civiltà tecnologiche avanzate), allora devono avere un grado di civilizzazione e di razionalità enormemente superiore al nostro, e se mai hanno avuto irrazionali impulsi di violenza, devono averli banditi da tempo, altrimenti si sarebbero sterminati fra di loro. Bellicosità e razionalità sono in opposizione. Chi ragione aspetta sempre a sparare.
2) Se anche non avessero problemi morali a sterminare esseri che considerebbero nemici od inferiori, c'è da domandarsi perché dovrebbero perdere tempo a farlo con noi.
Per conquistare la Terra? Il nostro pianeta non ha niente di speciale. Tutto quello che si può trovare qui, lo si trova, in quantità miliardi di volte superiore, sparso in giro per l'universo.
Non è questione di vederli come "moralmente superiori" o no, è questione di capire se abbiamo davvero dei buoni motivi per considerare come importanti e determinanti certe possibilità.
Per me le possibilità di una guerra stellare sono razionalmente minime: se noi non li attaccheremo, non vedo perché loro dovrebbero attaccare noi.
Sulle loro presunte attività sul nostro pianeta, poi, ognuno può vederla come preferisce: non c'è ancora nulla di certo e dimostrato.
E questo, per quanto mi riguarda, vale sia le abductions, sia per il contattismo, sia per qualsiasi forma di avvistamento: di fatto, noi non sappiamo perché visitano la Terra.
Di fatto, quindi, non c'è nessuna dimostrazione che vogliano esserci ostili, e siccome io penso che è inutile vedere uno come colpevole solo perché non so cosa sta facendo, aspetto a tirare fuori il mitra e urlare: "chi va là? Identificatevi o sparo!".


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Allo stato attuale delle cose credo che una base lunare (così come qualsiasi altra esplorazione spaziale oltre la LEO) sia fuori discussione per almeno 25 anni.

Parlare di fratelli cosmici che non vogliono farci andare sulla Luna è come una sbornia del lunedì sera. Inutile e delirante.


Nei siti complottisti o di mistero si trovano spesso discussioni sul perché sono state interrotte le missioni Apollo, con la domanda "perché non sono più tornati sulla Luna?", facendo supporre chissà quali enigmi alieni ("siamo stati sulla Luna e gli alieni ci hanno cacciato!") o falsificazioni ("non siamo mai stati sulla Luna!").
Io all'epoca dei viaggi lunari passavo dalle scuole medie al liceo ed ero appassionatissimo di astronautica, leggevo tutto quello che mi capitava sottomano e dai cugini americani spesso ricevevo regali "in tema" (ad esempio una serie di diapositive da guardare nel visore 3D View Master, le ho ancora, e un libro intitolato We came in peace pubblicato pochi mesi dopo l'Apollo 11).
In famiglia si leggeva il settimanale illustrato Epoca, e oggi in una cassa ho ancora moltissimi numeri di quella rivista, dedicati ai viaggi spaziali da Mercury a Gemini ad Apollo. Da una di queste riviste ho ricopiato un articolo che tratta delle ragioni che già dopo l'Apollo 15, avevano fatto prendere la decisione di abbandonare il progetto spaziale Apollo. E la ragione era molto semplice, riassumibile in una parola: SOLDI.


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PERCHE' SI ABBANDONA LA CORSA ALLA LUNA?

Come mai le missioni lunari verranno sospese dopo i voli di Apollo 16 e 17, quando la trionfale impresa appena conclusa ha dimostrato che si possono raggiungere ottimi risultati scientifici? (T. Di Marco, Roma)

Risponde Franco Bertarelli, redattore scientifico di Epoca.

La ragione è di ordine economico, perché la NASA ha subito un drastico «taglio» di fondi. Ogni missione Apollo costa circa trecento miliardi di lire, e perciò l'economia ottenuta con l'abolizione dei voli 18 e 19 tocca quasi i settecento miliardi, che non sono pochi. Ma il problema va visto in un modo più vasto. Partendo dal presupposto che si rendeva necessario risparmiare dollari, bisognava incidere laddove i risultati di «astronautica generale» apparivano minori.
Un problema di scelte, dunque.
E la scelta è caduta sulle ultime due missioni Apollo, proprio perché i loro limiti strutturali non avrebbero portato a conquiste di tecnologia spaziale ed a conoscenze scientifiche veramente nuove. Si è preferito perciò dedicare gli sforzi e i capitali rimasti disponibili, dopo le decurtazioni di bilancio per sviluppare settori di ricerca più promettenti. Questi sono in sostanza due, strettamente collegati tra di loro: la costruzione di stazioni (o laboratori) orbitali, e la realizzazione di astronavi-traghetto, capaci di fare la spola tra Terra e orbita e di essere riutilizzate per moltissime volte.
Il raggiungimento di simili traguardi renderà l'esplorazione dello spazio (e dunque anche della Luna, in un secondo tempo) molto più sicura e soprattutto molto più economica. L'astronave-traghetto, infatti, abolirà lo spreco immane di oggi: ricordiamoci infatti che ogni volta che parte un missile alto 110 metri, ritorna a Terra soltanto una navicella a forma di campana alta 4 metri e larga 3. Con l' «aeroplano spaziale», capace di decollare come un razzo e di planare e poi atterrare come un velivolo commerciale, non si avranno, al limite, altro che le spese di propellente.
Le stazioni orbitali, infine, serviranno mirabilmente la scienza e, in un tempo successivo, potranno essere ottime pedane di lancio di piccole astronavi dirette verso la Luna, o verso altri corpi celesti, alle quali imprimeranno - gratis poiché già orbitanti - la prima velocità cosmica, che è di circa 8 chilometri al secondo. Per ottenere la seconda velocità cosmica, che è di circa 11 chilometri al secondo, le astronavifiglie della stazione dovranno accelerare quel poco che basta per colmare la differenza tra le due velocità: quella già loro propria («prestata» dalla stazione orbitale) e quella necessaria per superare la forza d'attrazione terrestre e quindi effettuare un viaggio lunare.
L'astronautica della seconda generazione dovrà superare necessariamente queste tappe per uscire dall'impasse di costi e di rendimento in cui si trova adesso.

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Ricordo benissimo che dopo le prime entusiasmanti missioni lunari l'interesse del pubblico calò in poco tempo, accompagnato anche da feroci critiche alle "spese folli" per le missioni successive considerate inutili. Non solo nei giornali di sinistra o "alternativi", ma anche in quelli dell'establishment. Si diceva che con quei soldi si sarebbero potuti costruire ospedali, scuole, aiutare gli affamati del terzo mondo. Perfino Enzo Jannacci cantava:

ma tu guarda i miliardi che spendono
a prendere i sassi alla Luna nel cielo
questi prendono, vanno, vengono,
non fanno niente, è solo un volo
noi quaggiù ci sbraniamo, gridiamo ti amo
ma chi la sente la povera gente...


E ritornando alle riviste illustrate, le ultime missioni Apollo non ebbero neppure l'onore della copertina. Nel numero di Epoca del 28 febbraio 1971, che conteneva il servizio sull'Apollo 14, in copertina c'era una ragazza sulla spiaggia, e un titolo cubitale: Primavera, un momento cruciale per la nostra salute. Neppure un piccolo titoletto per avvertire che all'interno si trovava un bel servizio fotografico con le foto scattate sulla Luna dall'equipaggio dell'Apollo 14.


Per poi nell'81' intraprendere la strada verso gli SHUTTLE......scelta economica????


Scelta economica si, e soprattutto militare (l'intero progetto shuttle è stato fortemente voluto dall'AirForce). Già prima che il programma Apollo fosse finalizzato era chiaro che non ci sarebbero stati fondi per altre spedizioni lunari.
Non è un caso che i russi abbiano presto abbandonato lo sviluppo di un programma lunare per buttarsi poi a capofitto nella copia del Programma Space Shuttle (il buran), contribuendo fortemente al collasso economico dell'URSS. Questo perché le applicazioni spaziali in LEO hanno gigantesche ricaduta militari, oltre dal punto di vista militare non serve andare. Andare sulla Luna, o su Marte, oggi, non fornisce alcun vantaggio strategico.

In ogni caso l'idea dello Shuttle è che avrebbe mostruosamente abbassato i costi di accesso alla LEO (si parlava di 100, CENTO, viaggi all'anno!). Con costi così mostruosamente ridotti sarebbe stato possibile costruire una navicella verso la Luna, e anche oltre, nei primi anni 90.

Purtroppo i costi non si sono abbassati. Quindi non è stato possibile sviluppare una navicella. L'alternativa per ritornare sulla Luna sarebbe stato allora un nuovo programma Apollo. Già di per sé l'impresa sarebbe stata costosissima e con pochi vantaggi strategici, per di più con il Programma Space Shuttle ancora attivo sarebbe stato una vera e propria follia economica attivarne un altro, o anche solo sostituirlo prematuramente.

Per queste ragioni sulla Luna non ci siamo tornati.



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Penso che colonizzeremo la Luna, Marte e gli altri corpi del Sistema Solare quando avremo inventato determinate conquiste scientifiche. Cioè quando:
1) Avremo scoperto una qualche forma di dispositivo antigravitazionale a basso costo, e ci permetterà di sollevare enormi navi spaziali in orbita senza spese eccessive e, soprattutto, senza rischi.
2) Avremo inventato propulsori al plasma in grado di raggiungere velocità enormemente superiori a quelle attuali.
Fino a quando non avremo queste invenzioni, non ci sarà modo di conquistare lo spazio senza svenarci economicamente.
Se poi pensiamo a come è ridotto il mondo oggi, ci sarebbe proprio bisogno di invenzioni a basso costo....


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MessaggioInviato: 04/12/2011, 12:26 
Cita:
Enkidu ha scritto:
1) Avremo scoperto una qualche forma di dispositivo antigravitazionale a basso costo, e ci permetterà di sollevare enormi navi spaziali in orbita senza spese eccessive e, soprattutto, senza rischi.


Basterebbe assemblare la nave spaziale in orbita ed usare una navetta Kliper-style per visitare i pianeti. Non per forza bisogna farla partire dalla terra IMHO. Addirittura la Nasa pensa già ai distributori spaziali... [:o)]


Ultima modifica di Biohazard il 04/12/2011, 12:28, modificato 1 volta in totale.


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Lo pensi veramente, hai presente uno shuttle??? hai presente un modulo di atterraggio LEM???? c'è una notevole differnza di tecnologia, e costi!

sai che negli ultimi 40 anni non hanno fatto altro che fare voli costosissimi con lo Shuttle impiegandolo come cargo per il trasporto di componenti per la ISS.
Entrambi ormai pensionati, di fatto lo shuttle è storia passata e la ISS è prossima al pensionamento, ottima strategia spaziale direi!

Ma la cosa più assurda che deve far riplettere è il fatto che si tornerà hai vecchi razzi di lancio, e qualcosa mi dice anche al vecchio LEM per atterrare nuovamente sulla Luna.



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MessaggioInviato: 04/12/2011, 16:40 
Cita:
Mero ha scritto:

Lo pensi veramente, hai presente uno shuttle??? hai presente un modulo di atterraggio LEM???? c'è una notevole differnza di tecnologia, e costi!

sai che negli ultimi 40 anni non hanno fatto altro che fare voli costosissimi con lo Shuttle impiegandolo come cargo per il trasporto di componenti per la ISS.
Entrambi ormai pensionati, di fatto lo shuttle è storia passata e la ISS è prossima al pensionamento, ottima strategia spaziale direi!

Ma la cosa più assurda che deve far riplettere è il fatto che si tornerà hai vecchi razzi di lancio, e qualcosa mi dice anche al vecchio LEM per atterrare nuovamente sulla Luna.



Ovviamente mi riferivo a una navetta più piccola con una forma simile a quella, non come lo shuttle, anche perché lo shuttle non aveva un sistema a decollo verticale, quindi sarebbe inutile dato che non potrebbe atterrare. Parlavo di un sistema di propulsione orientabile stile HARRIER:

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Per il fatto dei costi, ti credo... alla Nasa gli hanno tagliato i fondi, come tutte le cose, quando non ti servono più le accantoni... la cosa brutta di essere un ente civile è questo.


Ultima modifica di Biohazard il 04/12/2011, 16:41, modificato 1 volta in totale.


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non servono esotici, e al momento del tutto fuori orizzonte, dispositivi antigravitazionali, basterebbe portare a compimento il progetto Orione e usare motori al plasma ionizzato invece che al cherosene.



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La cosa bella è che noi stiamo qui a dire "Bisognerebbe inventare quello, questo..." quando magari invece hanno già a disposizione le cose di cui parliamo... [xx(]



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