rmnd ha scritto: Si però il rischio è quello di dover 'criticare' le affermazioni degli altri utenti invece che il caso in questione. Deviando così dal soggetto e non arrivando a nulla.
Per esempio potrei dire che è inesatto sostenere che negli anni '60 non esistessero test di gravidanza.
Esistevano da molto tempo prima, inattendibili magari, con moltissimi falsi positivi forse, ma esistevano.
Poi proprio nel 1960 fu introdotto un nuovo test che non richiedeva l'uso di cavie animali, quindi più vicino ai test di gravidanza moderni.
...1960 - Hemagglutination inhibition test: Also known as the Wide-Gemzell test, this was the first pregnancy test that did not require an animal. It tested urine for certain reactions with purified hCG. Much faster and cheaper than previous tests, it was, however, not as accurate...
http://history.nih.gov/exhibits/thinblueline/timeline.htmlhttp://books.google.it/books?id=4JCud50 ... 60&f=falseQuindi negli anni 60 il test di gravidanza non era una pratica sconosciuta.
Poi che dire degli appunti della Hill sull'ipotetico alfabeto alieno?
Sembrano in parte elementari simboli matematici scopiazzati male.
Scopiazzati poi da un libro alieno... Gli alieni usano uno strumento 'antiquato' come un libro?
Scommetto che se la Hill fosse stata rapita in questo periodo avrebbe sostituito la parola libro con e-reader...
![Palla Otto [8]](./images/smilies/UF/icon_smile_8ball.gif)
Non so se quanto accaduto ai coniugi hill sia vero oppure no. Ma a me pare che poi, come spesso capita con i rapiti e/o contattisti mediatici, si passi da un fondo iniziale di verità a delle storie inventate di sana pianta.
Voglio dire che questi soggetti avevano e hanno parecchio materiale dal quale trovare ispirazione per le loro 'balle'.
La fantascienza era ed un genere letterario piuttosto datato come questo racconto del 1929 dal quale potremmo benissimo trovare ispirazione per la stesura di un libro (ennesimo) di ufologia e abduction.
I rapiti, quelli veri, ammesso che esistano, difficilmente acquisicono o vogliono acquisire una grande notorietà mediatica.
Sono rimasto perplesso anche io di fronte a certe descrizioni della Hill. Ma questo non inficia l'importanza del caso, che è dato da un particolare che è unico rispetto a tutti gli altri casi di IR3. La Hill descrisse e disegnò sotto ipnosi una "mappa stellare" che descriveva le principali rotte fra i diversi sistemi planetari visitati dagli alieni, e che le era stata mostrata dal comandante della nave, che cercò inutilmente di spiegarle da dove venivano.
La disegnò solo come immagini, non come riferimenti conosciuti.
In essa apparivano le varie stelle come cerchi più grandi o più piccoli a seconda della distanza e dell'importanza delle varie rotte, collegati da linee multiple, doppie, uniche e tratteggiate in base sempre all'importanza e alla frequenza dei viaggi.
Le linee multiple e doppie rappresentavano le rotte commerciali, quelle uniche le rotte dove si recavano di tanto in tanto, e quelle tratteggiate quelle che erano percorse dalle spedizioni di esplorazione.
Al centro della mappa stavano due grandi cerchi ravvicinati, collegati da molte linee, e dovevano rappresentare il loro luogo d'origine.
Quando la Hill disegnò la "mappa stellare", si cercò in giro per la volta celeste a quali costellazioni poteva corrispondere. Inizialmente si pensò alla costellazione di Bootes, che aveva qualche somiglianza, ma in seguito si abbandonò tale ipotesi.
Anni dopo però una ricercatrice astronoma (di cui purtroppo non ricordo più il nome e non posso recuperarlo, perché non ho più il libro dove avevo letto questo resoconto), ebbe la brillante idea di fare una ricostruzione tridimensionale delle stelle attorno alla Terra, in quanto aveva pensato giustamente che la mappa non poteva rappresentare gli astri così come sono visti dalla Terra, bensì dal pianeta d'origine degli alieni.
Purtroppo l'astronomia normalmente non si preoccupava (almeno a quel tempo) di stabilire qual è la distanza fra le varie stelle, ma solo la loro distanza dalla Terra.
L'astronoma ci mise anni per operare una ricostruzione a 3D del cielo attorno al nostro sistema solare, e per fare questo dovette farlo solo con quegli astri che avevano buone possibilità di avere pianeti abitati.
Alla fine, riuscì a individuare a quali stelle corrispondeva la mappa stellare, e scoprì così che i due grandi cerchi al centro della mappa corrispondevano a una stella binaria della costellazione del Reticolo, la stella Zeta Reticuli appunto, una costellazione insignificante e visibile solo dall'emisfero australe.
Tutti gli altri sistemi appartenevano effettivamente a stelle che presentavano buone possibilità di essere abitate, e alla fine di una delle linee uniche, una di quelle che appunto, a detta degli alieni, erano percorse di tanto in tanto, trovò proprio il nostro Sole!
Tuttavia c'erano ancora delle imperfezioni e discrepanze fra le sue misurazioni e la mappa, ma col passare di altri anni quelle imperfezioni furono corrette con il progresso della ricerca astronomica!
Tutto questo, appunto, dimostrerebbe che, anche se la signora Hill era così colta in astronomia da conoscere a memoria le stelle del Reticolo, non avrebbe potuto conoscerle viste da un altro punto di vista stellare.
Sarebbe poi stata un formidabile genio ad inventarsi il dialogo con il comandante che le chiese: "Dimmi dove siete voi su questa mappa e io potrò mostrarti da dove vengo!" Lei avrebbe risposto, naturalmente: "E io che ne so?" Perciò il comandante avrebbe ribattuto che non poteva allora fargli capire da dove venivano.
Probabilmente il comandante riteneva assurdo spiegare una cosa del genere alla donna, in quanto sarebbe stato come spiegare la tavola periodica a un bambino di cinque anni. Infatti lei disse che in quell'occasione di sentì "una perfetta cretina".
Se davvero era una che recitava la parte del "genio che fa crede di essere un povero cretino", allora era qualcosa di veramente incredibile, dato che lo scopo della sua recita si sarebbe palesato solo dopo anni, e grazie a un'astronoma coraggiosa (sempreché non si voglia pensare che le due donne erano d'accordo fin dall'inizio.... immagino che qualcuno vorrà avanzare anche questa ipotesi...)
Insomma, questo solo particolare della mappa stellare confermerebbe che non di bufala si tratta, ma di un caso autentico. O che perlomeno è legato ad eventi reali. Soprattutto, ha dato un indizio su dove bisogna cercarli, gli alieni, e che le attuali deduzioni dell'astronomia sulla possibilità di vita attorno a determinate stelle non è peregrina.
Non so però se in seguito altri astronomi recentemente possano essersi preoccupati di studiare meglio Zeta Reticuli e di stabilire se vi si trova un sistema di pianeti, dato che attualmente sono ormai stati scoperti centinaia di pianeti extrasolari, alcuni dei quali sembrano buoni candidati per possedere forme di vita.
Infatti Zeta Reticuli, a quanto ne so, si trova a soli 37 anni-luce dalla Terra, un tiro di schioppo su scala galattica, e sicuramente c'è la concreta possibilità di stabilire se possiede dei pianeti.
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Enkidu il 06/01/2012, 21:40, modificato 1 volta in totale.