Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




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Marziano
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MessaggioInviato: 12/03/2010, 19:25 
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orebro ha scritto:

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Ah.. ora capisco perchè sei così affezionato ad Urzi!


Quelli di Urzi sono autentici e solo che purtroppo lui é un personaggio particolare che da l`impressione di uno a cui piace apparire, quindi il video del cavallo e tutte le cose che si sono poi create attorno a lui gli hanno affibiato un etichetta sbagliata, questo é colpa dei midia e della gente che non ragiona. Cmq anche questa storia va benissimo cosí, altrimenti, immaginiamo se la faccenda di Urzi si fosse sviluppata diversamente, se fosse stata presa sul serio, non credete che ci sarebbe stato uno shook maggiore? Quindi va bene cosí...

É ovvio che oggi sembra di stare in una giungla fra fake, ciarlatani, cicap e compagnia bella... Ma bisogna guardare a lungo raggio, buttare lo sguardo lontano negli anni fra 10, fra 20..
Anche perché il fenomeno sta aumentando sempre piú.

Come andrá a finire non lo só, ma sicuramente come ho giá scritto tutto questo ha uno scopo....



Orebro....... i video di urzi sono FALSI.
Comincia a depennarli dalla tua lista di autentici... [V]


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Grigio
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MessaggioInviato: 12/03/2010, 23:50 
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Enkidu ha scritto:

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orebro ha scritto:

Secondo me non fa ne caldo ne freddo, anzi io credo che un pó di fake non faccia male e anzi aiuta le persone, le masse ad abituarsi al fenomeno lentamente, senza provocare shook, perché non dobbiamo guardare al presente, ma dobbiamo guardare al futuro.

Anche gli stessi E.T. hanno intensificato la loro presenza, perché sono loro che si fanno vedere apposta, sempre quando lo vogliono, stanno seguendo un preciso schema di disclosure, cosí insegnano lentamente alle masse la loro esistenza, la loro presenza.






La gente è già abituata all'idea dell'alieno da molto tempo, anche grazie a serie televisive come Star Trek, che sono infinitamente più serie e più scientifiche di trasmissioni radiofoniche come quella descritta da Tetronimo.
Credere che la gente debba "abituarsi" all'idea degli alieni tramite queste pacchianate, penso che sia un insultare ulteriormente il cosiddetto "popolo bue", considerato sempre come ignorante e stupido.
Penso che sia ora di fare il passo successivo e dire che, mettendo da parte certi aristocratici paternalismi, è ora di dare alla gente informazione concreta, razionale e attendibile.
Non ci sono giustificazioni al fatto che il giornalismo ricorra a bufale. Non lo devono fare i giornalisti che parlano di cose come la politica o l'ideologia, e non lo devono fare neanche i giornalisti quelle poche volte che parlano di ufologia. Loro meno di tutti gli altri, dato che in Italia si parla di ufologia poco e male.
Io non credo più a questa faccenda del "trauma" che la gente riceverebbe se venisse a sapere degli alieni. E' solo un altro alibi per permettere a qualcuno di sparare le sue bufale spacciandole per verità.
La gente va rispettata, ed è ora di cambiare!
Più che trauma, per esperienza, c'è la possibilità che la gente (parlo degli scettici) si metta a ridere.



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La storia è la menzogna comunemente accettata. (Voltaire)
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MessaggioInviato: 14/03/2010, 13:27 
Tempo fa incappai in questo blog......mi gusto molto quello che pone....

http://pinomorelli.splinder.com/post/11155384

IL BIVIO e (S)FORTUNATO ZANFRETTA

Non sono un esperto di trasmissioni tipo “Amici” oppure “Uomini e Donne”, ma in apertura di un post dedicato ad una nuova puntata de “Il Bivio”, condotta come noto dal cantante Enrico Ruggeri, il mio pensiero si rivolge proprio a format così nazionalpopolari come quelli sopra citati. Perché di programma misero si tratta. Per carità: nulla da ridire al presentatore, che parla come canta, da sempre. Però sentirmi sciorinare una pessima dialettica che non ha nulla a che fare con la dizione italiana (Presentatore italiano = pronuncia onorevole) è stato per me ancora una volta pesante. Per quanto riguarda i contenuti, beh, a quelli sono ormai abituato da decenni. Ed ogni volta che si prospetta una nuova possibilità di assistere ad un programma che tratta di UFO, non mi meraviglio più e non provo affatto sdegno tanto c’ho fatto, come si suol dire, il callo. Il Bivio e gli extraterrestri hanno fatto dunque bis. Dopo la commedia bongiovanniana ammirata neanche un mese fa, Italia 1 ci ha preso gusto a prender per i fondelli gli studiosi di ufologia di tutto lo Stivale. Non che le altre reti –ammiraglie e non della Mediaset – facciano meglio, intendiamoci. La farsa si è consumata ancora una volta, attraverso una sagace ma apparentemente inoffensiva delegazione di invitati che nulla di scientifico e di realmente ufologico hanno da spartire. Una puntata che ha riproposto in sintesi, il medesimo cliché di sempre, stavolta con nomi differenti: Cecchi Paone, che scienziato non è; "Sibilla&Antonio", novelli Romeo&Giulietta versione opinionisti dell'esopolitica da fastfood: ospitucoli intervenuti in studio a confermare di cavalli volanti ed esperienze reiterate di contatti con alieni di tipo Grigio, e Caponi, artigiano/marchigiano chiamato ad intervenire per confermare racconti e poco credibili fotografie di pupazzi in ceramica: Filibè! E smettila di mostrà stè polaroid, che non ci crede quasi più nessuno!Quasi nessuno...
Il circo è montato, venghino siori.
Caso a sé stante: Giorgio Pattera che è intervenuto, (come l'ufologa Emilia Balbi, che tra l'altro non ho mai visto in vita mia: questa è una mia pecca, evidentemente), ma solo in una frazione a parte, durante il servizio dedicato al personaggio-tema della puntata: Pier Fortunato Zanfetta. Già. Dunque, quali personaggi influenti hanno partecipato a questa trasmissione? Il presentatore, guardandosi (non so se bene o male) dal non ospitare ufologi di caratura e dialettica inossidabile (magari, perché no: Baiata da una parte e Pinotti dall’altra: sarebbero come minimo bastati a fare da cuscinetto alle idiozie blaterate sugli “spalti”), si è contornato di opinionisti e affabulatori degni di uno special trash. Mi dicono che Malanga abbia rifiutato di unirsi al gruppo. Ha fatto bene, ha fatto male. Ai posteri l’arduo dilemma. La sua presenza tuttavia, avrebbe altrettanto degnamente fatto da contraltare alle insistenti insinuazioni di un Cecchi Paone il quale a tratti, tutti i torti non ha avuto (a parte certe moine che poteva risparmiarsi: ridere in faccia a drammi umani, non è mai simpatico), soprattutto quando il presentatore attuale di quiz, ma ex intrattenitore popolar-scientifico, si è prodigato nel creare l’atavico distinguo tra realtà oggettive o prove, e illazioni a buon mercato prive di spessore. Zanfretta dal canto suo, sembrava l’uomo frustato e frustrato da una vita che il bivio già l’ha incrociato più di una volta. Il rapito infatti, avrebbe potuto come minimo accettare una volta tanto l’invito almeno di quella Tac desiderata pubblicamente da Paone e forse da molti spettatori impazienti dei possibili esiti, magari all’indomani di una liberatoria analisi che invece il Zanfretta si è ben guardato dall’offrire. Sempre a mio avviso, non sarebbe stato un male mostrare a tutti almeno uno straccio di prova. Sto benedetto chip in testa ce l’ha o non ce l’ha? Invece, come accaduto già con Giorgio Bongiovanni, Zanfretta ha rifiutato un’approccio scientifico, ma anche pratico: rifiutando di mostrare la famigerata “piramide” portatile che egli utilizza reiterando rituali quasi magico-mistici che, in piena solitudine effettua sovente, a quasi trent’anni dal suo traumatico incontro ravvicinato con un essere apparentemente rettiloide, almeno stando ai famosi disegni mostrati. Ha rifiutato persino di scegliere una selezionata donna “chiavi in mano”, scelta da una nota agenzia matrimoniale, dopo aver commiserato il fatto di essere irrimediabilmente single da tempo, al tramonto di un matrimonio fallito anche e soprattutto a causa di questi risvolti extraterrestri. Il Signor Zanfretta non ha mancato d’ironizzare sul suo nome battesimale che, esplicitamente un pizzico di s**** gliel’ha portata, questo dobbiamo riconoscerglielo.
Alla fine? Cosa ci rimane? Un nuovo pugno di mosche. Quanto mi piacerebbe piombare di fronte a Ruggeri e formulargli, con telecamera imbracciata in stile “Le Iene”, domande tipo: “chi sceglie ospiti?”, “chi scrive testi?”, “chi propone filmati di extraterrestri finti montati ad immagini ufologiche di provata genuinità?”. E ancora: “chi propone deliberatamente una scelta così poco professionale di esperti del settore che poi son messi a tacere in un sapiente “cut & loop” che solo una trasmissione in differita può permettersi, preferendo sguaiate messe in scena fra imbolsiti presentatori di quiz in preda a seppur moderate sentenze sull’ennesima infondatezza della realtà extraterrestre persino in ambito esogeno, e ambulanti assertori di un “alienismo” che nessuno, dico nessuno né da parte nostra, né da parte del CUN vorrebbe mai accostare con l’ufologia o esopolitica di qualsiasi livello?”.
Insomma: chi trarrà vantaggio da una ennesima trasmissione come questa? Nessuno, azzardo ad affermare. Perché non ci guadagna Ruggeri, che qualche sfanculata da parte di altrettante centinaia di migliaia di spettatori, se le sarà pure beccato. Sarebbe stato meglio il Festival dei Fiori, cribbio. Non ci guadagna Cecchi Paone, che ha confermato di essere un miscredente persino di fronte ai –diomio- miracoli dei Santi (e tal pensiero, di fronte a quelli del CICAP gli fa una cippa. Ma ora che ci penso: Paoni E’ del Cicap…). Non ci guadagna neanche tutta quella corte di visionari o mitomani che blaterano di contattismo, di rapimenti e fandonie attinenti alla baraccopoli ufologica montata per l’occasione. Alla fine, ho l’impressione che almeno lui, Pier Fortunato, sia uscito a testa alta, fiero del suo rifiuto di fronte ad un penoso romantico invito da parte di una sfiorita donna: rumena? Dall’accento si direbbe. Ehh, moglie, alieni e buoi, dei paesi tuoi.
Che squallore, che basso tiro mancino perpetrato dai “creativi” del format. Anziché un verosimile tentativo di redenzione scientifica propinata magari da un mite specialista realmente intenzionato a scoprire qualcosa in più dell’intricante storia del Zanfretta, un’ invito coniugale in stile “Stranamore”. Ci mancava la canzone-emblema “All you need is love”!
L’amaro in bocca è ancora forte prima di coricarmi. Ho scritto questo post tutto d’un fiato (e qualche ritocco di sintassi il giorno dopo n.d.a).
Le canzoni della prima serata di Sanremo hanno sfiatato l’ultima floreale nota e il silenzio avvolge di nuovo lo spazio circostante, a parte il ticchettio della tastiera del mio computer che scandisce il tempo residuo ad una provvidenziale e perentoria chiosa.
Non t’amo pio Bivio e mite un sentimento d’odio al cor m’infondi.
Pino Morelli


per chi vuole si legga anche questo articolo

http://www.ilgiornale.it/genova/la_stor ... comments=1


Ultima modifica di Diego il 14/03/2010, 13:30, modificato 1 volta in totale.


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« Innanzi a quella foce stretta che si chiama colonne d'Ercole, c'era un'isola. E quest'isola era più grande della Libia e dell'Asia insieme, e da essa si poteva passare ad altre isole e da queste alla terraferma di fronte. In tempi posteriori,essendo succeduti terremoti e cataclismi straordinari, nel volgere di un giorno e di una brutta notte tutto in massa si sprofondò sotto terra, e l'isola Atlantide similmente ingoiata dal mare scomparve. »


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MessaggioInviato: 14/03/2010, 13:47 
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fonte:http://www.corriere.it/cronache/09_febbraio_19/ufo_casi_italiani_vanetti_edc516ee-fe4b-11dd-9a41-00144f02aabc.shtml
La caccia agli Ufo, quattro casi italiani
Un globo bianco comparso anche nel film «Milano-Palermo» alle spalle di Raul Bova



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Avvistamento in Sicilia del comandante Garofalo
MILANO — Ammassi nero-petrolio, come se fossero prodotti da esplosioni, che appaiono ad aerei in volo. Filamenti appiccicosi denominati «capelli d'angelo», che piovono nel nord Italia. Sfere luminose, corpi conici e altri oggetti che si manifestano per aria, sono visti e vengono fotografati. O che, addirittura, finiscono al cinema: in Milano-Palermo: il ritorno, film del 2007, compare un globo bianco alle spalle di Raul Bova. Quella scena fu girata ad Allumiere, non lontano da Civitavecchia. Tanti oggetti così, un po' ovunque.

C'è un'Italia dal cielo misterioso (e non solo il cielo: pure sul territorio avvengono cose strane, spesso in concomitanza con tali avvistamenti) che fa notizia senza apparire, dal momento che di certi fatti non se ne parla. Ma questa Italia anomala esiste. Eccome, se esiste. Negli ultimi mesi del 2008 ci sono stati almeno quattro episodi da portare alla luce. Affiancandoli ad altri mai chiariti e che ci conducono nel basso Tirreno. È un'area da tempo caratterizzata da fenomeni speciali e da un intenso traffico di Ufo, o di Ovni, definizione che inquadra gli oggetti sconosciuti, depurando il concetto da suggestioni «aliene». Fino a prova contraria, almeno. Già, perché se da un lato lo stato di incertezza che aleggia su certe vicende non autorizza a sostenere che siamo frequentati da dischi volanti, dall'altro l'assenza di spiegazioni scientifiche non impedisce alla fantasia di galoppare e di pensare che se non c'è qualcosa di non terrestre che circola dalle nostre parti, allora potremmo essere in presenza di esperimenti «umani» sconosciuti, operati non si sa bene da chi.

Da che cosa cominciamo? Dall'incontro del 15 ottobre tra un velivolo di linea italiano, in crociera da Catania a Napoli alla quota di 28 mila piedi, e una massa scura aeriforme, con tanto di scia grigia che scende in basso e con un oggetto ignoto che semina l'aereo. Ufficialmente l'evento, osservato simultaneamente da terra, non trova riscontri: secondo l'Aeronautica militare non erano in corso attività di alcun tipo. Questo è il «c'è, ma non si vede». Invece il «c'è e si vede» sta, ad esempio, nell'osservazione di Ovni sul quartiere Prati di Roma, il 10 ottobre 2008, e in due avvistamenti nel Veneto. Il 16 novembre 2008 alle 11,30 un abitante di Montebelluna stava realizzando un filmato per documentare un caso di scia chimica in cielo. All'improvviso comparve un oggetto biancastro e sferico; per un po' seguì la scia in parallelo, poi virò a destra e sparì.

Non è la prima volta che gli avvistamenti sono concomitanti con il fenomeno del «chemtrails» e non è la prima volta che si registrano nel Nord-est. Ci spostiamo a Verona: 27 settembre 2008, di nuovo coinvolto un aereo civile. A ovest della città spunta un Ovni sferoidale che si sposta con moto autonomo e che viene fotografato. Palloni sonda, manifestazioni naturali, filmati falsi? È stato escluso. Sempre il Nord è stato infine caratterizzato da una pioggia di filamenti. Siamo dal 6 all'8 novembre. I capelli d'angelo, lunghi da 50 centimetri a 2 metri, cadono a Parma, Treviso, tra Milano e Pavia e in altri posti. Erano elettrizzati: acciuffati con le mani, si appiccicavano. Non solo: collocati in contenitori di vetro, si appallottolavano a gran velocità. Un caso? No. Qualcosa di simile accadde il 27 ottobre 1954: su Firenze apparvero oggetti bianchi e dall'alto scese una bambagia vetrosa i cui fiocchi si scioglievano al suolo. Sì, a volte ritornano...

Flavio Vanetti
19 febbraio 2009

le prove dell'ufo

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concludendo ...non solo le tv locali fanno Anti-ufologia spicciola [:(]


Ultima modifica di Diego il 14/03/2010, 13:55, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 14/03/2010, 14:32 
....e poi siamo noi i "falsi" perchè crediamo negli ufo..! Questo mi fà [:(!]!!!!!!



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