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MessaggioInviato: 17/02/2009, 10:27 
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L'allarme della Faa ai piloti "Attenti alla spazzatura spaziale"
Scritto da Sirius_Cily
Satelliti spenti per sempre, ultimi stadi di razzi, motori al plutonio esauriti, schegge di collisioni fra oggetti spaziali e perfino cassette degli attrezzi perse dagli astronauti durante le passeggiate nel cosmo. La soffitta del nostro pianeta è affastellata di ferraglie di cui niente e nessuno - se non la fine della Terra - riusciranno mai a fare pulizia. Ma a differenza delle soffitte normali, dove basta chiudere la porta per isolare il vecchiume, la "spazzatura spaziale" è diventata talmente abbondante da minacciare che alcuni frammenti abbandonino il turbinio d'alta quota e piovano sulla Terra.



La collisione fra un satellite commerciale americano e un relitto di satellite militare russo, avvenuta martedì scorso 790 chilometri sopra la nostra testa, ha spruzzato nell'orbita terrestre un migliaio di nuovi frammenti metallici, che si aggiungono ai 18 mila che da anni non vengono mai persi d'occhio da telescopi e satelliti perché considerati pericolosi. E la Federal Aviation Administration (Faa), che controlla il traffico aereo negli Stati Uniti, sabato ha lanciato un avvertimento ai suoi piloti: è possibile che in questi giorni schegge dei due oggetti orbitanti (che messi insieme pesavano una tonnellata e mezzo) possano cadere nell'atmosfera incendiandosi e raggiungendo le rotte percorse dagli aerei civili.

Poche ore dopo, nella mattinata di domenica, decine di segnalazioni di oggetti volanti non identificati hanno raggiunto le autorità del Texas. Una fiammata nel cielo simile a una stella cadente e un tonfo che ricordava un aereo che rompe la barriera del suono hanno scatenato una ridda di allarmi "all'ufo". La Faa non esclude che si tratti delle schegge dei satelliti russo e americano, mentre l'U. S. Strategic Command è più scettico sulle cause della palla luminosa, il cui video è finito sui siti internet.

Se gli ufo possono sembrare un'ipotesi remota, ben più concreto è il rischio che le schegge dei satelliti provochino altre collisioni e ancora altre schegge, in una reazione a catena che gli esperti della Nasa all'inizio degli anni '90 hanno soprannominato "sindrome di Kessler" e minaccia col tempo di rendere impraticabile lo spazio a satelliti e missioni con astronauti a bordo. A quelle velocità d'altronde (i due satelliti viaggiavano a 28 mila chilometri all'ora: quasi 8 chilometri al secondo) anche un frammento piccolo come una moneta ha un potere di penetrazione superiore a un proiettile. E un oggetto del diametro di mezzo centimetro - la Nasa spiegò ai suoi astronauti in partenza per la missione Apollo - quando orbita intorno alla Terra acquista la stessa energia di una palla da bowling lanciata a 100 chilometri all'ora.

"La probabilità che quei due satelliti si scontrassero erano bassissime. E tuttavia questo è avvenuto. Ora c'è il rischio, sempre minimo, che alcuni frammenti colpiscano la Stazione spaziale internazionale" spiega Giovanni Bignami, che insegna astronomia all'Istituto universitario di studi superiori a Pavia, è stato presidente dell'Agenzia spaziale italiana e ha diretto il consiglio scientifico dell'Agenzia spaziale europea. Se finora ci sentivamo protetti dalla teoria del "Big sky", secondo cui le dimensioni dello spazio sono talmente grandi da rendere praticamente impossibile la collisione fra due satelliti, lo scontro russo-americano ci ha fatto ricredere di colpo. Tanto da diffondere l'inquietudine anche fra le autorità che regolano l'aviazione civile.

"Dopo l'impatto - spiega Bignami - migliaia di detriti si sono sparsi in tutte le direzioni. Alcuni hanno mantenuto la stessa orbita, altri sono stati scagliati verso il basso, in direzione della Terra. In generale questi frammenti si dissolvono con una fiammata tra i 30 e i 10 chilometri di altezza. Ma non è escluso che possano sfiorare le rotte degli aeroplani. A quel punto, non vedo a che serva mettere in guardia i piloti. Seguire la traiettoria dei frammenti a quote così basse, e quindi lanciare l'allarme, è impossibile".

Di fronte al problema della spazzatura spaziale, tutto il mondo, insieme con il suo cielo, si trova a essere come un'unica casa: le collisioni possono avvenire ovunque. E infatti frammenti di razzi o navi spaziali da quando lo Sputnik, il primo satellite artificiale, ha colonizzato l'orbita nel 1957, sono stati ritrovati in Sudafrica come a Cuba, nel deserto dell'Arabia Saudita o in Costa D'Avorio, sono stati trasportati sulla spiaggia alle Bahamas o raccolti dalle reti dei pescatori in Brasile. Nel 1969 una nuvola di pezzi di metallo contorto pesanti almeno dieci chili l'uno sono caduti sul ponte di una nave giapponese. Martedì scorso lo scontro fra i due satelliti di Mosca e Washington è avvenuto sopra la Siberia, ma gli avvistamenti delle ipotetiche schegge sono avvenuti in Texas. E a essere minacciati da ulteriori detriti alla deriva sono ora gli astronauti russi e americani che coabitano nella Stazione spaziale internazionale a un'altezza di 350 chilometri.

"Big Sky" è grande, "ma i satelliti artificiali si concentrano in particolari gusci di cielo" dice Bignami. Che finiscono per essere affollati come autostrade. "I 18 mila detriti che superano i 10 centimetri di diametro sono seguiti costantemente da radar e telescopi a terra e da satelliti nel cielo" prosegue l'ex presidente dell'Asi. "Qualora la Stazione spaziale fosse minacciata da qualche frammento di spazzatura spaziale, da terra lancerebbero l'ordine di modificare l'orbita. Basta uno spostamento lieve per evitare lo scontro". Fino a quando non arriverà un giorno - all'incirca fra una decina d'anni - in cui la stessa Stazione si trasformerà in un detrito. "Trovandosi in un'orbita bassa, verrà fatta precipitare sulla Terra un pezzo alla volta, in modo controllato e puntando su qualche oceano il più possibile disabitato".

Un'operazione simile venne condotta (dopo 15 anni di orbite intorno al pianeta e oltre 100 astronauti di 46 paesi ospitati) con la stazione orbitante Mir, nel 2001. Non senza qualche brivido, le sue 135 tonnellate sorvolarono il Giappone, tagliarono come una spada luminosa il cielo delle Fiji per sprofondare infine al largo delle coste dell'Australia.

E se oggi lo scontro fra due oggetti spaziali targati Mosca e Washington ci rimanda al problema di una spazzatura impossibile da smaltire e al nostro contributo nell'inquinare il pianeta e il suo cielo, qualche decennio fa incidenti simili sarebbero stati avvolti probabilmente dal silenzio, scatenando a livello militare brividi da guerra nucleare. "Oggi ci lamentiamo della mancanza di cooperazione fra i paesi, e delle difficoltà con cui le informazioni sullo spazio circolano - ricorda Bignami - ma all'epoca della guerra fredda in orbita avvenivano cose ancor più tremende, avvolte nel silenzio siderale. Satelliti che si distruggevano a vicenda a colpi di laser e propellenti al plutonio dagli standard tecnologici non proprio accurati". Soprattutto i satelliti spia, che avevano il compito di scrutare la terra con radar potenti e ad alta risoluzione, non si accontentavano di un'alimentazione a base di energia solare. "Accadeva che i sovietici caricassero a bordo reattori nucleari con qualche decina di chili di plutonio e li lanciassero in cielo senza troppe preoccupazioni. Molti di quei residui oggi sono ancora lì". Non comportano pericoli per la salute umana sulla Terra, al massimo disturbano i telescopi ai raggi gamma. Ma di certo raccontano come il cielo un tempo (e non solo) fosse considerato una discarica comoda e senza fondo. Un po' sede del senso divino e un po' pattumiera, a seconda delle convenienze.

Fonte: http://www.spazioufo.net



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MessaggioInviato: 17/02/2009, 10:27 
Segnalo un pò di link del caso
http://news.google.com/news?hl=it&ncl=h ... aabc.shtml

1. http://www.news8austin.com/shared/video ... &AdShown=1

2. http://tv.repubblica.it/copertina/texas ... 9510?video

3. http://www.ticinolibero.ch/misteriosa-p ... 6/02/2009/

4. http://www.voceditalia.it/articolo.asp? ... el%20cielo

5. http://iltempo.ilsole24ore.com/adnkrono ... htbCI7fQ==



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MessaggioInviato: 17/02/2009, 11:13 
Il punto, per me è questo: qualsiasi oggetto che viene giù arriva con una traiettoria ben precisa e veloce, invece, mi sembra, che questo arrivi giù come seprecipitasse un aereo in difficoltà.... (Ben sapendo che non lo è...)



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MessaggioInviato: 17/02/2009, 12:05 
Palle di fuoco e detriti spaziali:
allarme e mistero nel mondo
Stato di emergenza in Canada, apparizioni luminose in Italia, Kentucky e Texas

PANICO IN CANADA - Partiamo dall’unico allarme sicuramente collegato con la caduta di un oggetto artificiale dall'orbita, quello scattato nella regione di Alberta. E’ successo alle prime ore del mattino di venerdì 13 febbraio, tempo locale, ma solo a emergenza superata ne sono stati rivelati i particolari. Il North American Aerospace Defence Command (NORAD) degli Stati Uniti, un ente che sorveglia lo spazio e tiene d’occhio tutti i corpi orbitanti attorno alla Terra, avverte i rappresentanti del governo canadese: «Un cargo spaziale russo delle dimensioni di un autobus, che era stato utilizzato per trasportare materiali sulla Stazione spaziale Internazionale, è fuori controllo e sta per precipitare su di voi. I calcoli indicano che potrebbe schiantarsi sulla città di Calgary, attorno alle 10 antimeridiane, ma la traiettoria è incerta. La stiamo definendo minuto per minuto. Vi faremo sapere». Scatta l’allarme degli operatori della protezione civile canadese, sia a livello nazionale che locale. Ci si interroga se sia il caso di avvertire la popolazione e predisporre piani di evacuazione, almeno nella parte più popolosa del centro cittadino. Mentre le concitate consultazioni sono in corso, si rifà vivo il NORAD: la traiettoria del maxi proiettile spaziale è cambiata, ora sembra puntare su Kneehill o su Wheatland Country, circa cento chilometri a est di Calgary. Lì, per fortuna, la densità della popolazione è più bassa, c’è meno pericolo di impatto diretto con le persone e le cose. Ma si affaccia un’altra preoccupazione. Il relitto del vettore russo contiene materiale radioattivo che, disperdendosi in seguito all’impatto, potrebbe contaminare una vasta aerea di territorio. Scattano altri livelli di allerta per il monitoraggio dell’eventuale nube radioattiva. «Ma proprio mentre un operatore del nostro staff stava per diffondere l’allarme al pubblico –racconta Colin Lloyd, direttore esecutivo dell’Agenzia di gestione delle emergenze dell’Alberta-, dal centro operativo di Ottawa ci arriva un contro ordine: il relitto spaziale è rimbalzato nell’atmosfera, finendo nell’Atlantico. Pericolo scongiurato. E’ una mattina che non dimenticheremo facilmente».

LO SCONTRO IN ORBITA - L’allarme spaziale dell’ Alberta segue di appena tre giorni uno scontro in orbita terrestre da primato, avvenuto il 10 febbraio, a circa 800 km di altezza, fra due satelliti per telecomunicazioni: il russo Kosmos 2251 e l’americano Iridium 33, rispettivamente da 1.000 e 500 kg di peso. Non era mai successo prima d’ora che due grandi satelliti, ciascuno ruotante sulla propria orbita, facessero un involontario urto frontale. (I cinesi, invece, due anni fa, avevano volontariamente effettuato un impatto fra un loro missile balistico e un satellite in disuso). A causa delle alte velocità in gioco (25 mila km all’ora), un crash spaziale genera migliaia di frammenti grandi e piccoli che, sparpagliandosi progressivamente in vari livelli orbitali, si possono trasformare in potenziali proiettili-killer a danno di altri satelliti, della Stazione spaziale abitata in permanenza dagli astronauti a 400 km di altezza e, scendendo più giù, della stessa Terra.

GLI AVVISTAMENTI «ITALIANI» - Per questo motivo, quando la sera del 13 febbraio l’astrofilo Diego Valeri da Contigliano (Rieti), specializzato nell’osservazione delle meteore, riesce a registrare con la sua telecamera per la sorveglianza del cielo una palla di fuoco dieci volte più luminosa della Luna (VEDI), è inevitabile chiedersi se non si tratti di un frammento dello scontro orbitale, piuttosto che del solito sasso cosmico venuto giù dal cielo. E la domanda si fa più pressante quando analoghi avvistamenti vengono fatti, sempre la sera del 13 febbraio, ancora da altre località italiane e, oltre l’Atlantico, a Morehead nel Kentucky (dove l’apparizione è accompagnata da vibrazioni e boati).

FRA UFO E METEORE - Il 15 febbraio, poi, in molte località del Texas, un’altra palla di fuoco è talmente luminosa da rendersi visibile in pieno giorno. Fatti debiti calcoli, gli specialisti del NORAD escludono che le molteplici palle di fuoco possano essere i frammenti del crash spaziale. Un’ ipotesi alternativa è che si tratti di uno sciame di meteore, provenienti chissà da dove, che ha colpito il nostro pianeta, dando luogo a una molteplicità di fenomeni. Ma, mentre gli astronomi sono impegnati nei calcoli, le ipotesi, anche le più spericolate dei soliti ufologi, si affastellano. Il rischio che l’aumento della spazzatura spaziale possa costituire un pericolo sia per la navigazione spaziale e aerea, che per noi inermi abitanti della Terra, è stato intanto ribadito dal direttore dell’United Nation Office for Outer Space Affairs (UNOOOSA), Mazlan Othman, che ha richiamato al rispetto di una risoluzione già adottata dall’assemblea generale dell’ONU, che esorta a una non proliferazione degli «space debris», allo scopo di preservare l’ambiente spaziale e la sicurezza del pianeta. In pratica, a questo scopo, i vari Paesi del club spaziale, dovrebbero limitare le attività e le manovre potenzialmente pericolose e le agenzie addette al monitoraggio dei corpi artificiali dovrebbero migliorare le loro capacità di osservazione e calcolo per prevenire gli incidenti con la migliore regolazione dell'ormai congestionato traffico orbitale.

Franco Foresta Martin

fonte:http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/09_febbraio_17/palle_fuoco_allarme_foresta_martin_18ed49d4-fcdc-11dd-b299-00144f02aabc.shtml


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MessaggioInviato: 17/02/2009, 12:48 
Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Il punto, per me è questo: qualsiasi oggetto che viene giù arriva con una traiettoria ben precisa e veloce, invece, mi sembra, che questo arrivi giù come seprecipitasse un aereo in difficoltà.... (Ben sapendo che non lo è...)

Quoto.E per giunta dovrebbe essere rilevabile il luogo dell'impatto data la massa apparentemente non piccola dell'oggetto.Come è possibile che non si siano trovati segni di alcuna collisione con il terreno?' possibile allora che l'oggetto sia di notevoli dimensioni e quindi molto distante.Ma da qualche parte dovrà avere impattato no?E allora?Forse è caduto nel deserto....



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MessaggioInviato: 17/02/2009, 19:36 
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Palle di fuoco e detriti spaziali:
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Stato di emergenza in Canada, apparizioni luminose in Italia, Kentucky e Texas
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Scontro fra satelliti nello spazio
La «striscia di fuoco» apparsa in italia la sera del 13 febbraio registrata con una telecamera dall'astrofilo Diego Valeri di Contigliano (Rieti)
ROMA - Ora i detriti spaziali («space debris» in inglese) fanno davvero paura. Nella regione di Alberta, in Canada, stanno tirando un respiro di sollievo per un impatto dallo spazio scongiurato in extremis . E poi in Texas, nel Kentucky e finanche nella nostra Italia, ecco stagliarsi nel cielo misteriose «palle di fuoco», ancora non si sa fino a che punto imparentate con i detriti spaziali o dipendenti da uno sciame di meteore.

PANICO IN CANADA - Partiamo dall’unico allarme sicuramente collegato con la caduta di un oggetto artificiale dall'orbita, quello scattato nella regione di Alberta. E’ successo alle prime ore del mattino di venerdì 13 febbraio, tempo locale, ma solo a emergenza superata ne sono stati rivelati i particolari. Il North American Aerospace Defence Command (NORAD) degli Stati Uniti, un ente che sorveglia lo spazio e tiene d’occhio tutti i corpi orbitanti attorno alla Terra, avverte i rappresentanti del governo canadese: «Un cargo spaziale russo delle dimensioni di un autobus, che era stato utilizzato per trasportare materiali sulla Stazione spaziale Internazionale, è fuori controllo e sta per precipitare su di voi. I calcoli indicano che potrebbe schiantarsi sulla città di Calgary, attorno alle 10 antimeridiane, ma la traiettoria è incerta. La stiamo definendo minuto per minuto. Vi faremo sapere». Scatta l’allarme degli operatori della protezione civile canadese, sia a livello nazionale che locale. Ci si interroga se sia il caso di avvertire la popolazione e predisporre piani di evacuazione, almeno nella parte più popolosa del centro cittadino. Mentre le concitate consultazioni sono in corso, si rifà vivo il NORAD: la traiettoria del maxi proiettile spaziale è cambiata, ora sembra puntare su Kneehill o su Wheatland Country, circa cento chilometri a est di Calgary. Lì, per fortuna, la densità della popolazione è più bassa, c’è meno pericolo di impatto diretto con le persone e le cose. Ma si affaccia un’altra preoccupazione. Il relitto del vettore russo contiene materiale radioattivo che, disperdendosi in seguito all’impatto, potrebbe contaminare una vasta aerea di territorio. Scattano altri livelli di allerta per il monitoraggio dell’eventuale nube radioattiva. «Ma proprio mentre un operatore del nostro staff stava per diffondere l’allarme al pubblico –racconta Colin Lloyd, direttore esecutivo dell’Agenzia di gestione delle emergenze dell’Alberta-, dal centro operativo di Ottawa ci arriva un contro ordine: il relitto spaziale è rimbalzato nell’atmosfera, finendo nell’Atlantico. Pericolo scongiurato. E’ una mattina che non dimenticheremo facilmente».

LO SCONTRO IN ORBITA - L’allarme spaziale dell’ Alberta segue di appena tre giorni uno scontro in orbita terrestre da primato, avvenuto il 10 febbraio, a circa 800 km di altezza, fra due satelliti per telecomunicazioni: il russo Kosmos 2251 e l’americano Iridium 33, rispettivamente da 1.000 e 500 kg di peso. Non era mai successo prima d’ora che due grandi satelliti, ciascuno ruotante sulla propria orbita, facessero un involontario urto frontale. (I cinesi, invece, due anni fa, avevano volontariamente effettuato un impatto fra un loro missile balistico e un satellite in disuso). A causa delle alte velocità in gioco (25 mila km all’ora), un crash spaziale genera migliaia di frammenti grandi e piccoli che, sparpagliandosi progressivamente in vari livelli orbitali, si possono trasformare in potenziali proiettili-killer a danno di altri satelliti, della Stazione spaziale abitata in permanenza dagli astronauti a 400 km di altezza e, scendendo più giù, della stessa Terra.

GLI AVVISTAMENTI «ITALIANI» - Per questo motivo, quando la sera del 13 febbraio l’astrofilo Diego Valeri da Contigliano (Rieti), specializzato nell’osservazione delle meteore, riesce a registrare con la sua telecamera per la sorveglianza del cielo una palla di fuoco dieci volte più luminosa della Luna (VEDI), è inevitabile chiedersi se non si tratti di un frammento dello scontro orbitale, piuttosto che del solito sasso cosmico venuto giù dal cielo. E la domanda si fa più pressante quando analoghi avvistamenti vengono fatti, sempre la sera del 13 febbraio, ancora da altre località italiane e, oltre l’Atlantico, a Morehead nel Kentucky (dove l’apparizione è accompagnata da vibrazioni e boati).

FRA UFO E METEORE - Il 15 febbraio, poi, in molte località del Texas, un’altra palla di fuoco è talmente luminosa da rendersi visibile in pieno giorno. Fatti debiti calcoli, gli specialisti del NORAD escludono che le molteplici palle di fuoco possano essere i frammenti del crash spaziale. Un’ ipotesi alternativa è che si tratti di uno sciame di meteore, provenienti chissà da dove, che ha colpito il nostro pianeta, dando luogo a una molteplicità di fenomeni. Ma, mentre gli astronomi sono impegnati nei calcoli, le ipotesi, anche le più spericolate dei soliti ufologi, si affastellano. Il rischio che l’aumento della spazzatura spaziale possa costituire un pericolo sia per la navigazione spaziale e aerea, che per noi inermi abitanti della Terra, è stato intanto ribadito dal direttore dell’United Nation Office for Outer Space Affairs (UNOOOSA), Mazlan Othman, che ha richiamato al rispetto di una risoluzione già adottata dall’assemblea generale dell’ONU, che esorta a una non proliferazione degli «space debris», allo scopo di preservare l’ambiente spaziale e la sicurezza del pianeta. In pratica, a questo scopo, i vari Paesi del club spaziale, dovrebbero limitare le attività e le manovre potenzialmente pericolose e le agenzie addette al monitoraggio dei corpi artificiali dovrebbero migliorare le loro capacità di osservazione e calcolo per prevenire gli incidenti con la migliore regolazione dell'ormai congestionato traffico orbitale.

Franco Foresta Martin
17 febbraio 2009

http://www.corriere.it/scienze_e_tecnol ... aabc.shtml


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