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In questi giorni su City, quotidiano della cosiddetta free press, è comparsa un'intervista a mio giudizio molto interessante. L'interlocutore della giornalista è Umberto Telarico, riconosciuto come uno dei più rigorosi studiosi in materia di ufologia. Telarico interviene sul famoso episodio dell'autopsia del presunto alieno di Roswell. Nel 1995 il produttore musicale inglese Ray Santilli diffuse su scala mondiale un filmato in bianco e nero, della durata di una ventina di minuti, nel quale si assiste all'esame di un umanoide. Questo essere sarebbe uno degli alieni rinvenuti dentro il disco volante che si sarebbe schiantato nel 1947 nei pressi della località del New Mexico. Le immagini furono trasmesse pure in Italia e il programma, "Misteri, speciale Ufo", ebbe un seguito notevole in termini di ascolti. Però nel 2006, dopo anni di dispute, Santilli dichiarò che era tutto un falso grossolano: l'alieno non era altro che un fantoccio in lattice realizzato ad hoc, mentre per gli organi interni furono usati parti di animali morti, come pecore e maiali. Ebbene, Telarico sostiene che quel controverso filmato è stato archiviato troppo in fretta come non vero. Il suo punto di partenza, per indagare a titolo personale, è stato il fatto che, dopo un enorme can-can, sulla materia sia calato l'oblio. Telarico precisa doverosamente che le sue conclusioni scaturiscono da analisi indirette ed evidenze indiziarie. Purtuttavia, anche questi elementi lo fanno propendere per un'origine non fraudolenta del filmato: "Il cervello che appare nelle immagini - dichiara - non può essere di pecora perché nettamente più grande di quello di un ovino adulto. Inoltre, ha una conformazione molto differente". Perché, allora, ci sarebbe stata questa clamorosa retromarcia? Risponde Telarico: "Perché è possibile che gli stessi ambienti che hanno consentito la circolazione delle notizie si sono poi resi conto che tutto ciò avrebbe potuto disorientare la popolazione mondiale". E' il concetto dell' "acclimatazione programmata delle masse": prima si favorisce un graduale rilascio di informazioni, poi si frena e si negano episodi che, se confermati, potrebbero sconvolgere scenari economici, politici, religiosi. Secondo Telarico è una normale prassi. Ed è pure quanto sostengono gli appassionati di ufologia di fronte alle obiezioni degli scettici e di tutti coloro che fanno notare come non ci sia ancora nulla di ufficiale. Insomma, scimmiottando un po' "X files": la realtà è là fuori, ma non può (ancora) essere ammessa.

A pagina 11
http://city.corriere.it/pdf/napoli_20090205.pdf



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Grazie mille dresda per la segnalazione...