Qui si affrontano discussioni su argomenti riguardanti l'Ufologia moderna, ricerche e misteri.
24/07/2010, 11:27
23 luglio 2010
Un segreto è segreto
E quello di stato non può essere sacrificato all’utopia della trasparenza totale
Si discute molto, a proposito e a sproposito, dei “segreti” che ammorberebbero la vita della Repubblica. Si potrebbe obiettare che, caso mai, sono le propalazioni giudiziarie di illazioni e mezze verità non controllate a suscitare tensione.
[color=maroon]
Al di là delle considerazioni relative alle vicende più recenti, bisognerebbe esaminare oggettivamente il tema dell’esigenza che tutti gli stati hanno di mantenere il segreto su questioni e vicende particolarmente delicate.
Lo stato di diritto delimita, ma non abolisce, la ragion di stato, della quale il segreto è una conseguenza. E’ ragionevole porsi il problema del senso specifico che conserva (o meno) la ragion di stato in un regime democratico.
Com’è noto il segreto di stato è stato opposto in varie occasioni, e talora sugli stessi argomenti, sia da governi di centrodestra sia di centrosinistra.
E’ naturale che le opposizioni pretendano sempre la “trasparenza”, ma se poi si trovano a governare, le parti si invertono sistematicamente.
Questo significa che ci sono legittimi interessi nazionali che richiedono di essere tutelati anche col segreto, e sarebbe bene che senza ipocrisie o strumentalità questo fosse riconosciuto da tutte le parti politiche responsabili.
D’altra parte il caso più celebre di pubblicazione dei segreti di stato vide come protagonista il Consiglio dei commissari del popolo sovietico, che però, dopo aver rivelato i segreti della diplomazia zarista, costruì il sistema più rigidamente segreto della storia contemporanea.
La conduzione delle guerre richiede il segreto, e questo vale sia per quelle esterne come per quelle interne.
Combattere le bande armate terroristiche o la criminalità organizzata richiede strategie, che debbono avvalersi di strumenti di intelligence, che possono agire, spesso ai margini della legalità, solo se coperti dal segreto.
Naturalmente si rispetta, almeno in linea di principio, la ragion di stato se si riconosce il ruolo unitario dello stato come tutela fondamentale dell’interesse nazionale.
Se si introduce il dubbio, si affaccia la tesi del “doppio stato”, si abbatte la base stessa su cui si fonda il sistema.
La democrazia, che è una forma di stato, viene proposta come antagonista allo stato, cui non viene riconosciuto il carattere democratico in base al principio della sovranità popolare.
L’utopia di uno stato senza segreti, apparentemente affascinante, in realtà finisce col minare proprio le fondamenta dello stato, e quindi, da noi, della democrazia.[/color]
© - FOGLIO QUOTIDIANO
24/07/2010, 11:29
A proposito di "vera e propria guerra"....
'IL RADAR DI POGGIO BALLONE REGISTRO' 15 AEREI MILITARI'
Repubblica — 24 giugno 1990 pagina 6
ROMA Le tracce identificate dal radar di Poggio Ballone, la sera del disatro di Ustica, che si riferiscono ad aerei militari sono quindici. Lo ha affermato l' on. Luigi Cipriani, componente della Commissione stragi. Il parlamentare ha precisato che il dato è tratto dal tabulato consegnato alla Commissione la scorsa settimana e non più dalla semplice trascrizione su cartine dei tracciati radar. Dopo aver reso noto gli orari, le sigle degli aerei e la loro velocità, l' on. Cipriani ha detto: Non sono in grado di collocare su una cartina queste tracce perché non corrispondono alle rappresentazioni grafiche di Poggio Ballone finora conosciute ed anche perché molte risultano illegibili. Comunque, quello che è certo, è che dai tabulati emergono 15 tracce senz' altro di aerei militari data la velocità, aerei presenti nell' area di competenza del radar toscano che va dalla Corsica al centro del Tirreno, a partire dalle ore 20,12 fino alle 21,05, cinque minuti dopo il disastro di Ustica.
24/07/2010, 11:39
Un altro articolo interessante del 5 Novembre 1988...
'SU USTICA, ECCO LA MIA VERITA' Repubblica —
05 novembre 1988 pagina 11 sezione: 'GIALLO' DEL DC-9
ROMA Io non accuso nessuno. Dico soltanto che c' è qualcuno che da otto anni copre, mente spudoratamente. Qualcuno che sa e che tiene nascosto questo terribile segreto. Giuliano Amato, oggi ministro del Tesoro, torna a parlare di Ustica, del terribile segreto che avvolge il giallo del Dc 9 dell' Itavia. Ne parla volentieri, soppesando con grande cura ogni parola, ogni espressione. Perché le parole, precisa, in questa vicenda pesano come macigni. Ha letto i giornali di venerdì mattina e le dichiarazioni che gli vengono attribuite sul caso Ustica lo hanno seccato. Sono stato frainteso, aggiunge, io non ho mai detto che conoscendo i rapporti che legano le autorità militari a quelle politiche è possibile che le prime abbiano coperto qualcosa. Ho detto che se succede un fattaccio del genere e qualcuno decide di coprirlo è ben possibile che non ne sia informata l' autorità politica. Mi scusi ministro: è un modo di dire la stessa cosa. No. La mia era una risposta ipotetica ad una domanda ipotetica. Ammesso che la dinamica dell' incidente sia quella proposta dal servizio di Tg Sette, mi si chiede se è possibile che l' autorità politica non ne sappia niente. Ebbene io rispondo che questo può anche essere successo. Perché quando accade un evento del genere, quando si butta giù un aereo civile, anche per errore, indipendentemente dai responsabili, e se si decide su questo non c' è ombra di dubbio di coprire, di mentire, allora si cerca di tenere il segreto nel numero più ristretto di persone. E l' autorità politica non è affidabile ai fini del mantenimento del segreto. Perché? Perché è la più assoggettata alle pressioni, nel parlamento, nelle assemblee nazionali. Questa è la mia risposta e di questo sono convinto. Ma è una deduzione. Non un' accusa. Quindi, al di là di quale sia la nazionalità del missile o del caccia, la cosa più probabile è che l' autorità politica di quel paese sia stata tenuta all' oscuro. Proprio allo scopo di mantenere in una cerchia ristretta un segreto tremendo. Quindi, questo vuol dire che c' è qualcuno che copre. Ma chi? Questo vuol dire che esistono dei soggetti militari che sono a conoscenza di questo segreto. A quale livello? Questo non sono in grado di dirlo. Sicuramente qualcuno in alto, non certo dei bassi ranghi.... Ministro Amato, lei, nel governo Craxi, venne incaricato di seguire il caso del Dc 9 di Ustica. Ha letto gli atti, ha attinto informazioni, conosce a fondo la vicenda. Oggi parla di missile. Anche lei è convinto che quell' aereo sia stato abbattuto da un missile? Sì. Già allora, al 99 per cento, si sapeva che era stato un missile. Credo che il lavoro utile svolto dalla presidenza Craxi su questo argomento fu proprio quello di rilanciare la causa e di polarizzare l' attenzione sul missile. Il sostegno e l' avallo all' operazione di recupero del relitto aveva del resto questo scopo. Pensavamo: tiriamo su la carlinga con l' aspettativa che questo dia la certezza non più confutabile che si tratta di un missile. Sapevamo che il relitto non aveva l' indirizzo del mittente, ma eravamo convinti che in questo modo sarebbe stato più facile inchiodare chi non dice la verità. Continuare a insistere sulla tesi della bomba o addirittura sul cedimento strutturale, serviva solo a perdere tempo rispetto alla direzione giusta delle indagini. Proprio per questo era utile avere ulteriori reperti che dicessero, al di là di ogni ragionevole dubbio: è stato un missile. Perché questo poneva fine a tante forme di... depistaggio. Lei crede alla ricostruzione fatta da Tg Sette? Credo alla dinamica dell' incidente suggerita dalla trasmissione. Perché, per poter ricostruire la vicenda, è importante capire la dinamica dei fatti. Partiamo da un primo elemento: sui corpi sono stati trovati dei frammenti che appartenevano al carrello. Se il Dc 9 fosse stato raggiunto da un missile ad attrazione termica, questo avrebbe colpito la carlinga all' altezza delle turbine. Se invece il missile fosse stato lanciato per errore da un aereo, il velivolo lo avrebbe guidato con il suo muso. Ma se errore c' è stato, l' aereo avrebbe avuto il tempo di correggere la direzione e il missile sarebbe stato deviato. Ragionando attorno a queste due ipotesi, arrivammo ad escludere che la causa dell' abbattimento del Dc 9 fosse stata il missile. Adesso, la nuova ricostruzione fa quadrare il cerchio. Dai reperti raccolti, si ritiene che il missile sia stato lanciato per colpire qualcosa di diverso dal Dc 9. E questa è la parte più convincente del servizio di Tg Sette. Ma per colpire cosa? Un caccia o un radiobersaglio? Questo non sono in grado di stabilirlo. Così come non sono in condizione di dire la nazionalità dell' aereo, né il marchio di fabbrica del missile lanciato. Lo ripeto: l' unica parte accreditabile del servizio è la meccanica dell' incidente. Ma questo non risolve il giallo. Esatto. Questo ci riporta al dunque: chi stava lanciando un missile e a cosa in quel momento? Questa è la domanda alla quale dobbiamo trovare una risposta. Una domanda che, dopo 8 anni, ancora non trova una risposta. Non le pare un po' assurdo? Che qualcuno non dica la verità, che copra, a questo mondo c' è di sicuro. Ma chi, allora? Un ristretto numero di persone. E il pilota, per esempio? Possibile che il pilota del caccia, o gli stessi avieri del centro radar di Marsala, non abbiano visto niente? Mai nessuno, in tanti anni, che abbia parlato, accennato a qualcosa? Certo... il pilota di quell' aereo... ma probabilmente lo ha saputo solo successivamente. Ci sono aspetti tecnici da rendere difficilmente compatibili con questa ipotesi. Non è possibile, infatti, che un aereo decollato da un nave o da una base a terra, magari munito di quattro missili, se ne torni tranquillo con uno in meno. Ogni cosa è registrata, c' è il libro di carico e di scarico. Io non ho visto i registri dei paesi interessati alle manovre di quei giorni. Ma deve essere una lettura interessante, importante. E' difficile tenere nascosta una simile circostanza. In una trasmissione tv, il 5 gennaio del 1987, lei disse testualmente: La verità in qualche cassetto c' è. A quale cassetto si riferiva? Io ho cercato di capire. E in una situazione nella quale ogni ipotesi può essere opinabile, qualunque risposta si riceve uno se la tiene. Esistono risposte più lambiccate e ci sono coincidenze strane. E tali rimangono se non si ha la leva che può agire su di esse e consentire di incastrare chi dice frottole. Ministro, chi ha lanciato il missile. Lei si sarà pure fatto un' idea? Nessuno lo sa. Si può andare avanti per esclusione. Terroristi? Dubito. Restano i sei paesi che gravitano nel Mediterraneo. Per via diplomatica ci hanno dimostrato che non c' entrano. I servizi non hanno trovato piste attendibili. Non resta che mettere alle strette le autorità competenti degli Stati interessati, perché finisca questa lunghissima vicenda. Perché nessuno c' entra, ma il Dc 9 qualcuno lo ha buttato giù. E si torna al punto di partenza. Questo dimostra che esiste una menzogna, efficacemente coperta. Al momento non c' è altra spiegazione. Ma chi potrebbe coprire? Quale apparato istituzionale? (
) Non c'è bisogno di trovare un apparato istituzionale. Bastano 5 persone. Cinque persone che riescono a tenere segreta una vicenda così grave? Se sono 5 sì, se sono venti è più difficile. Per tanto tempo? Sì, proprio perché quell' aereo è stato abbattuto da un missile. E chi può essere? Secondo lei, i missili chi li tira?. Le Forze Armate. E allora....
di DANIELE MASTROGIACOMO
24/07/2010, 12:31
Ma altri aerei sono stati buttati giù o da missili o da caccia, sia per errore che intenzionalmente ... Qual'è il problema? E' sempre stato detto e spiegato tutto!
Perchè per Ustica no? E siamo da capo!
24/07/2010, 12:41
La cosa incredibile che non capisco come fa la gente a non ribellarsi a un governo che copre dei fatti cosí gravi! booo...
24/07/2010, 12:59
Ufologo 555 ha scritto:
Ma altri aerei sono stati buttati giù o da missili o da caccia, sia per errore che intenzionalmente ... Qual'è il problema? E' sempre stato detto e spiegato tutto! Perchè per Ustica no? E siamo da capo!
Infatti...... che male ci sarebbe a distanza di 30 anni ad affermare: “Si è stato un tragico errore.” Purtoppo, credo che, anche a seguito della documentazione riportata in questo topic, dietro l’abbattimento del DC-9, della morte di 81 persone e tredici “suicidi” vi sia ben altro. Non è possibile che a seguito di un “errore” delle proprie forze, impiegate in una manovra di routine, la NATO ponga sulla intera vicenda un classificazione "COSMIC TOP SECRET” imponendo agli stati coinvolti la permanenza del Segreto di Stato.
Leggete qui...... l'ennesimo articolo:
Bruxelles, il giudice Priore nel quartiere generaleUstica, la Nato ora frena sulle carte della strage
Continua la trattativa ma per i magistrati in pratica
e' quasi una porta in facciaTratto da: Corriere della Sera - Pagina 13 (18 dicembre 1996) Fonte:
http://archiviostorico.corriere.it/1996 ... 4914.shtml-----------------------------------------------------------------
Bruxelles, il giudice Priore nel quartiere generale Ustica, la Nato ora frena sulle carte della strage Continua la trattativa ma per i magistrati in pratica e' quasi una porta in faccia DAL NOSTRO INVIATO BRUXELLES - Dire che ancora una volta la Nato ha sbattuto la porta in faccia alla magistratura italiana che sta indagando sull' esplosione del DC9 Itavia sarebbe forse eccessivo. Intanto, perche' il terzo round di trattative sulla richiesta d' informazioni che potrebbero completare lo scenario della strage e individuarne i responsabili si chiude oggi. E poi perche' ci sono moltissimi modi per lasciar credere che in realta' la collaborazione prosegue, magari pure con sentita partecipazione. Ad esempio, si possono dotare giudice istruttore e periti del "Cosmic top secret / Atomal", il nullaosta massimo di sicurezza che consente accesso a tutti i documenti e le procedure dell' Alleanza. Salvo poi mostrargli poco o niente (con la scusa che i manuali sono stati distrutti o se ci sono non si trovano) e surrogare le simulazioni in sala operativa, con la convocazione di un paio di tecnici che spieghino a voce cio' che non si puo' vedere. Come se per capire che cosa e' una partita di calcio, al posto di una domenica a San Siro uno fosse costretto a guardare Sacchi che gioca con la lavagna magnetica e le pedine colorate. Ma tant' e' . La trasferta che sembrava decisiva per le sorti dell' inchiesta di Ustica, rischia di trasformarsi in una sconfitta dell' impegno con cui governo, magistratura italiana e Segretario generale della Nato hanno provato a perforare il muro dei segreti della struttura militare dell' Alleanza. Ieri mattina, mentre il vicepresidente del Consiglio, Walter Veltroni, e la presidente dell' Associazione dei familiari delle 81 vittime della strage, Daria Bonfietti, discutevano a Palazzo Chigi la situazione di un' indagine che e' arrivata al punto di svolta (da alcune settimane il pm Giovanni Salvi sta valutando una cinquantina di nuove richieste di incriminazione di altrettanti militari per reati gravissimi che vanno dalla falsa testimonianza alla distruzione e falsificazione di atti), qui a Evere, nel quartier generale della Nato, il giudice istruttore Rosario Priore e i suoi tre periti (Dalle Mese, Tiberio, Donali) si ritrovavano per la terza volta faccia a faccia con quattro generali americani, un generale britannico della struttura militare della Nato e con il consulente giuridico del segretario generale, Javier Solana, per discutere come procedere con la richiesta italiana di acquisire i documenti necessari al proseguimento dell' inchiesta. Un mese fa c' era stata anche una mezza promessa di consentire a Priore e ai tre periti l' accesso al centro di programmazione del sistema Nadge di Glons, nei pressi di Liegi. Con l' obiettivo di verificare il funzionamento del Nadge rispetto ai tabulati dei centri radar in funzione la sera della strage di Ustica. Risultato: niente trasferta a Glons e, dopo due ore consumate a fare slalom tra le procedure, convocazione di due tecnici della Nato che hanno affrontato i quesiti degli esperti italiani. Bilancio deludente. Anzi, peggio. Priore, in un rapido scambio di battute nel tardo pomeriggio, ha riassunto la situazione dicendo che "si sta cercando di avere delle risposte", che quelle gia' date sono "interlocutorie", che il manuale dei codici "e' stato distrutto come da prassi ma potrebbero esserci delle copie e le stanno cercando", che se anche oggi le cose andranno avanti in questo modo non esclude affatto di considerare inutile una nuova trasferta in Belgio. "Il risultato dell' inchiesta non dipende in toto dalle risposte della Nato", ha detto rassicurante Priore. E nemmeno dalla scarsa collaborazione degli alleati, ha quindi aggiunto, tra i quali il piu' disponibile ad aiutare l' indagine si e' rivelato essere la Germania (che non a caso e' anche il meno sospettato). Un modo diplomatico e implicito per sottolineare la reticenza parziale o completa di Stati Uniti e Francia. Insomma, vale ancora la pena sperare che la Nato ci dia una mano? Sembra di no. Anche oggi, le questioni al centro della trattativa saranno due. Il funzionamento del Nadge, il sistema radar integrato di difesa aerea della Nato. E il manuale che identifica gli aerei militari alleati attraverso il codice di trasponder registrato dai radar. La sera del 27 giugno 1980, nel cielo di Ustica (ma anche a Nord e a Sud) c' erano una quantita' di tracce non identificate. Non solo. Reticenze e depistaggi di decine di militari in servizio nei centri radar hanno impedito fino a un anno fa di scoprire che il sistema Nadge offre una quantita' impressionante di dati sulle intenzioni stesse degli operatori. Vale a dire che con gli opportuni strumenti di rilettura a disposizione, un nastro radar del Nadge puo' raccontare la storia di cio' che accade ovunque all' interno dello spazio aereo posto sotto il controllo dall' Alleanza, secondo dopo secondo. Chi ha paura del capitolo di Ustica?
Purgatori Andrea
24/07/2010, 13:04
Esatto; il Sistema Nadge (Difesa Aerea) funziona benissimo ...
24/07/2010, 13:14
rmnd ha scritto:
23 luglio 2010
Un segreto è segreto
E quello di stato non può essere sacrificato all’utopia della trasparenza totale
Si discute molto, a proposito e a sproposito, dei “segreti” che ammorberebbero la vita della Repubblica. Si potrebbe obiettare che, caso mai, sono le propalazioni giudiziarie di illazioni e mezze verità non controllate a suscitare tensione.
[color=maroon]
Al di là delle considerazioni relative alle vicende più recenti, bisognerebbe esaminare oggettivamente il tema dell’esigenza che tutti gli stati hanno di mantenere il segreto su questioni e vicende particolarmente delicate.
Lo stato di diritto delimita, ma non abolisce, la ragion di stato, della quale il segreto è una conseguenza. E’ ragionevole porsi il problema del senso specifico che conserva (o meno) la ragion di stato in un regime democratico.
Com’è noto il segreto di stato è stato opposto in varie occasioni, e talora sugli stessi argomenti, sia da governi di centrodestra sia di centrosinistra.
E’ naturale che le opposizioni pretendano sempre la “trasparenza”, ma se poi si trovano a governare, le parti si invertono sistematicamente.
Questo significa che ci sono legittimi interessi nazionali che richiedono di essere tutelati anche col segreto, e sarebbe bene che senza ipocrisie o strumentalità questo fosse riconosciuto da tutte le parti politiche responsabili.
D’altra parte il caso più celebre di pubblicazione dei segreti di stato vide come protagonista il Consiglio dei commissari del popolo sovietico, che però, dopo aver rivelato i segreti della diplomazia zarista, costruì il sistema più rigidamente segreto della storia contemporanea.
La conduzione delle guerre richiede il segreto, e questo vale sia per quelle esterne come per quelle interne.
Combattere le bande armate terroristiche o la criminalità organizzata richiede strategie, che debbono avvalersi di strumenti di intelligence, che possono agire, spesso ai margini della legalità, solo se coperti dal segreto.
Naturalmente si rispetta, almeno in linea di principio, la ragion di stato se si riconosce il ruolo unitario dello stato come tutela fondamentale dell’interesse nazionale.
Se si introduce il dubbio, si affaccia la tesi del “doppio stato”, si abbatte la base stessa su cui si fonda il sistema.
La democrazia, che è una forma di stato, viene proposta come antagonista allo stato, cui non viene riconosciuto il carattere democratico in base al principio della sovranità popolare.
L’utopia di uno stato senza segreti, apparentemente affascinante, in realtà finisce col minare proprio le fondamenta dello stato, e quindi, da noi, della democrazia.[/color]
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Si consiglia al Sig. Dir . Giuliano Ferrara di andare a farsi fottere.zio ot
Ultima modifica di
barionu il 24/07/2010, 13:16, modificato 1 volta in totale.
24/07/2010, 13:20
Thethirdeye ha scritto:
A proposito di "vera e propria guerra"....
'IL RADAR DI POGGIO BALLONE REGISTRO' 15 AEREI MILITARI'
Repubblica — 24 giugno 1990 pagina 6
ROMA Le tracce identificate dal radar di Poggio Ballone, la sera del disatro di Ustica, che si riferiscono ad aerei militari sono quindici. Lo ha affermato l' on. Luigi Cipriani, componente della Commissione stragi. Il parlamentare ha precisato che il dato è tratto dal tabulato consegnato alla Commissione la scorsa settimana e non più dalla semplice trascrizione su cartine dei tracciati radar. Dopo aver reso noto gli orari, le sigle degli aerei e la loro velocità, l' on. Cipriani ha detto: Non sono in grado di collocare su una cartina queste tracce perché non corrispondono alle rappresentazioni grafiche di Poggio Ballone finora conosciute ed anche perché molte risultano illegibili. Comunque, quello che è certo, è che dai tabulati emergono 15 tracce senz' altro di aerei militari data la velocità, aerei presenti nell' area di competenza del radar toscano che va dalla Corsica al centro del Tirreno, a partire dalle ore 20,12 fino alle 21,05, cinque minuti dopo il disastro di Ustica.
ECCOCI !Scenario probabile : i caccia USA e France che intercettano l'UFO ,
CON UNA BATTAGLIA INFERNALE ,e i 2 F104 Italy che rientrano con la coda tra le gambe ...
zio ot
24/07/2010, 13:39
15 tracce radar!? 15?!?!?!?
Mio Dio, ma c'era il mondo lassù quella notte...
24/07/2010, 18:45
Vi consiglio il libro documentario (con DVD annesso): Sopra e sotto al tavolo, confezionato proprio pochi mesi fa, a seguito delle dichiarazioni di Cossiga, e che riguarda, ovviamente, la strage di Ustica.
Non si parla mai di U.F.O. ma si parla di missili, servizi segreti e politica occulta. Il DvD contiene un'ora di intervista a politici come Cossiga, Andreotti, giudici come Priore e parenti delle vittime..
E' molto, molto interessante..
24/07/2010, 18:55
Grazie mille per la segnalazione stalker!
24/07/2010, 20:35
Se la cantano e se la ... suonano.
24/07/2010, 22:04
Ogni volta che sento parlare di Ustica mi si drizzano i capelli
2 giorni prima avevo utilizzato quell'aereo nella tratta
Roma Ciampino - Orio al Serio
24/07/2010, 22:10
Ufologo 555 ha scritto: Se la cantano e se la ... suonano.
![Compiaciuto [8)]](./images/smilies/UF/icon_smile_shy.gif)
Sulle morte improvvise di Ustica ci sarebbe da discutere, ma è una cosa è sicura: si è posta troppa enfasi su questo elemento.
Questo non vuol dire che non vi siano morti sospette, significa semplicemente che MOLTE di quelle morti NON sono sospette.
Riguardo al Cosmic Top Secret, again chi scrive questi articoli non sa di cosa parla. Il Cosmic Top Secret è I N U T I L E senza il Need To Know.
Sareste molto sorpresi dal conoscere il numero d'italiani che sono Cosmic.
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