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MessaggioInviato: 30/04/2009, 22:39 
caro giallop, e delle ricerche dell'università di Bologna, eri al corrente?
http://www-th.bo.infn.it/tunguska/index.html
ciao
mauro



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MessaggioInviato: 09/05/2009, 17:39 
Questo tabella dovrebbe dare più chiarezza alla teoria del macchinario alieno:
http://tabella-tunguska.blogspot.com/



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MessaggioInviato: 15/05/2009, 00:19 
Questo bellissimo link fa da ponte con il topic di Mohenjo Daro...almeno per alcuni aspetti per i quali trovo dei parallelismi...

http://www.edicolaweb.net/nonsoloufo/tu_calde.htm

ne estrapolo una parte...ma leggetelo tutto che ne vale la pena:

Cita:
Nella saga del Niurgun Bootor, l'Impetuoso, si trovano notizie sugli oggetti strani ed anche su esplosioni veramente forti che ogni tanto accadono sin dai tempi più remoti. Gli antichi nomi geografici della zona occupata dagli yakuti e dai tungusi, corrispondono totalmente al contenuto della leggenda, ma danno un'indicazione approssimativa sugli oggetti coperti dal terreno ghiacciato. Essa ci presenta il quadro seguente: gli oggetti sconosciuti sono apparsi nel tempo più remoto. Alcuni di essi sono delle grandi "case di ferro" che posano su appoggi multipli laterali. Non hanno né porte né finestre, ma solo un ingresso spazioso che permette di scendere con una specie di scala a chiocciola e che rassomiglia alla "gola" di un enorme buco, sistemato alla sommità di un'altissima cupola. Altri oggetti sono dei "coperchi" semisferici che si trovano in diversi posti e un "rampone trilaterale di ferro" che si vede emergere dalla terra solo per un po'.
Con l'andar del tempo tutti questi manufatti si sono quasi completamente nascosti nel gelo perpetuo. Le esplosioni, che ogni tanto succedono nella zona, sono strettamente legate a questi oggetti misteriosi.
La leggenda parla anche della causa reale di tutti i vari disastri avvenuti. Si tratta di un "cratere misterioso" eruttante fumo e fuoco, con un coperchio d'acciaio dentro il quale si trova un intero paese sotterraneo. In esso vive l'enorme gigante Uot Usumu Tong Duuray, il cui nome significa "alieno malvagio", che buca la terra e si nasconde sotto di essa. Egli, con un turbine di fuoco, distrugge tutto quello che trova nel suo intorno, seminando infezione e lanciando un "pallone" di fuoco. La leggenda aggiunge che, con quattro tuoni successivi, questo pallone si dirigeva ad un'altezza sempre più alta fino a scomparire dietro l'orizzonte dei cieli gialli occidentali, lasciando una "traccia di fuoco e fumo". Successivamente, in lontananza, si udivano una serie d'esplosioni. Visto così, l'eroe era considerato un personaggio positivo, dato che andava a distruggere delle altre tribù.
Sembra proprio che l'immagine data dalla leggenda sia incredibilmente simile a quella che si è verificata nella Tunguska nel 1908. Al momento dell'uscita dell'eroe malvagio Tong Duuray dal cratere, nel cielo appariva il messaggero del "Dyesegey Celeste", il gigante Kun Erbye, il quale, come una stella cadente più veloce del fulmine, attraversava il cielo per avvertire Nurgun Bootor della battaglia che stava per cominciare.

Disseminando una bufera di pietre,
facendo balenare lampi e rimbombare
un quadruplice tuono dietro di sé,
Niurgun Bootor volava senza deviare...

La sua descrizione nelle leggende è simile alla situazione di volo e dell'esplosione del bolide di Chulym che è penetrato nell'atmosfera fino all'altezza di circa 100 Km, ripetendo esattamente la traiettoria del meteorite della Tunguska ed è esploso con un fascio di scintille sopra il fiume Chulym il 26 febbraio 1984. La spedizione che si è recata sul posto non ha scoperto nessuna traccia di materiali di cui sono costituiti i meteoriti.
Esaminiamo allora alcuni fatti.
Durante gli eventi della Tunguska del 1908, gli abitanti del villaggio Tuoi-Khaya sono stati testimoni di un terremoto, nel corso del quale sono state distrutte alcune costruzioni, sono caduti dei cavalli, ma c'è stato anche un gran bagliore nel nord. Questo villaggio si trova a circa 500 Km, verso oriente, dal presunto luogo in cui è caduto il meteorite della Tunguska.
In sostanza dallo stesso posto, nel 1984, i pescatori hanno osservato che da dietro le colline, situate verso il nord, sono saliti verso il cielo due grandi palloni illuminati e che sono spariti dietro le nuvole.
In ambedue i casi si parla della direzione nord, dove si trova l'epica "Valle della Morte".
Per ritornare alle leggende, il più grande evento descritto riguarda proprio l'uscita di Tong Duuray dalle profondità terrestri e la sua battaglia con Nurgun Bootor. E più o meno succedeva questo: prima dal "cratere" usciva un turbine di fuoco rassomigliante ad un serpente, sul cui apice si formava un "pallone di fuoco" che, dopo una serie di colpi di tuono, si lanciava verso il cielo. Insieme con lui, dalla terra, usciva la sua scorta: "uno sciame di turbini sanguinari e perniciosi", che creavano distruzione nei dintorni. A volte succedeva che Tong Duuray incontrasse Nurgun Bootor proprio sopra il luogo della sua uscita, dopo di ché la zona rimaneva senza vita per moltissimo tempo.
In genere, la situazione di questi eventi è ben variegata: dal cratere potevano uscire più "giganti di fuoco" alla volta, volare per un certo tempo e poi esplodere tutti insieme. Lo stesso succedeva anche nel momento dell'uscita di Tong Duuray. Gli strati di terreno lasciano capire, in particolare, che tra le successive esplosioni potevano passare dai 600 ai 700 anni.


Moltissimo di quanto contenuto in quel link sui "calderoni sul fiume Viliuj" si ricollega a quanto è stato detto da voi nelle pagine precedenti...con l'aggiunta di questo misterioso retroscena su Tunguska: costruzioni metalliche semi sepolte in quelle remote aree siberiane...

Vorrei delle conferme che l'articolo su edicolaweb poggi su basi solide...ci vorrebbero delle conferme su questa storia...


Ultima modifica di Manny il 15/05/2009, 00:32, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 15/05/2009, 00:53 
IL CASO NIKOLA TESLA
Post n°203 pubblicato il 07 Marzo 2009 da njo28
Tag: Corado Springs, Edison, Energia, fbi, free energy, h.a.a.r.p., Long Island, Nikola Tesla, Raggio della morte, Tunguska, UFORICERCHE

Nella storia scientifica dell’evento della Tunguska è stato fatto entrare pure un grande personaggio, l’uomo che inventò la luce elettrica, che costruì la prima stazione al mondo di energia idroelettrica, che inventò la radio e tante altre interessantissime cose.
È stato pure lo scopritore dell’illuminazione a fluorescenza, della sismologia e di una rete di comunicazione di dati su scala mondiale. Nikola Tesla, uno scienziato che è senza dubbio lo sconosciuto eroe della scienza del XX° secolo. La sua vita è stata una serie incredibile di trionfi scientifici, seguiti da un’altrettanta inconcepibile serie di personali disastri commerciali.
Era nato a Smiljan Lika, nell’attuale Croazia, nel 1856. Dopo i primi studi condotti a Lika e a Carlstadt sotto l’influenza della madre Georgina Mandic, anch’essa inventrice, come d’altra parte il padre, Tesla si trasferì all’Università di Graz dove studiò matematica e fisica, laureandosi nel 1877. Ebbe poi la volontà di studiare filosofia a Praga. Nel 1881 propose a Budapest la sua prima invenzione: il telefono ripetitore. Nel 1884 emigrò negli Stati Uniti. Dopo un periodo in cui collaborò con T.A. Edison nel suo laboratorio di Menlo Park, lo lasciò in seguito ad un litigio. Lavorò poi per G. Westinghouse che aveva fondato da poco la Westinghouse Electrical Company. Preferì però, dopo poco tempo, lavorare per conto proprio sviluppando tutta una serie d’importanti invenzioni. Una caratteristica generale di molte di queste era la fiducia che Tesla aveva per le correnti alternate, a differenza di quanto inizialmente pensava Edison. La dimostrazione della superiorità di tali correnti la pose in atto nel 1893 illuminando l’intera esposizione universale di Chicago. Anticipò di almeno due anni la telegrafia senza fili, senza però svilupparla. Il sistema delle correnti alternate fu prescelto da Tesla anche per il progetto dello sfruttamento energetico, ceduto alla Westinghouse, della Cascata del Niagara.
Le moltissime invenzioni hanno fatto di lui uno dei più prolifici e geniali inventori dell’ottocento e novecento. Le sue capacità creative erano straordinarie come pure la competenza tecnica era notevolissima. Aveva il solo difetto di non essere stato letteralmente in grado di realizzare e approfondire le sue innumerevoli idee. Quelle che seppe portare a termine ancora oggi lasciano sbalorditi. Ogni possibilità però di celebrare i risultati conseguiti in vita si perse nella confusione creata dalla sua morte, avvenuta a New York il 7 Gennaio 1943, in epoca di guerra. Tutto il suo lavoro fu dichiarato "top secret" dalla FBI, dalla Marina Militare americana e dal Vicepresidente Wallace. Egli lasciò scritto: "Provo continuamente un senso di profonda e inesplicabile soddisfazione nell’apprendere che il mio sistema polifase viene usato in tutto il mondo per illuminare i momenti oscuri dell’esistenza, per migliorare la qualità della vita; e che il mio sistema senza fili, in tutte le sue essenziali caratteristiche, viene utilizzato per rendere un servizio e per dare felicità alla gente in ogni angolo del mondo".
È stato uno scienziato brillante, un profeta che leggeva realmente nel futuro, ma che il suo tempo non fu in grado di comprendere. Il risultato finale è stato che uno dei maggiori benefattori dell’umanità è stato dimenticato. Tesla morì come aveva vissuto: solo e nell’anonimato, destinato all’oblio per l’ordine top secret che proibiva di parlare dei suoi lavori.
Che cosa aveva potuto causare tutto questo? La rottura con Edison indusse Tesla ad abbandonare la concezione tradizionale dell’elettricità. Si trasferì a Colorado Springs, vicino a Denver, cercando di realizzare una concezione nuova sull’elettricità: comunicare in ogni parte del mondo non usando i fili. Secondo la sua teoria, la terra stessa costituiva un conduttore naturale e poteva essere sfruttata per far viaggiare le onde elettriche inviate da un trasmettitore centrale. Tali onde sarebbero state raccolte da ricevitori posti ovunque nel pianeta.
Dato che nessuno gli volle credere, nel 1899 Tesla costruì un trasmettitore che poteva anche fungere da ricevitore. Con questa struttura, piazzata sopra il suo laboratorio, sperava di inviare un’onda elettrica vagante per poi riprenderla. Intuendo che una singola onda avrebbe perso potenza nel trasferimento, pensò di fornire impulsi elettrici successivi, creando così un pacchetto energetico continuo di potenza crescente. A Colorado Springs tutti gli abitanti potevano osservare l’enorme e strana antenna, alta 60 metri che terminava con un globo di ferro. Molti sono stati i testimoni che videro accendersi 200 lampadine senza collegamento di fili elettrici a 40 Km di distanza. Un esperimento particolare con quell’antenna resterà nella storia di questa civiltà: un fulmine uscì dal globo di ferro in cima all’antenna, crebbe di dimensioni fino a diventare un globo elettrico che mandava verso il cielo lampi scoppiettanti di lunghezza almeno di 50 metri. La zona fu pervasa da rombi di tuono e l’erba assunse il colore di un verde brillante come se ci fosse fosforescenza. Il fatto più traumatico sicuramente fu quello sopportato dagli abitanti, i quali, camminando nelle strade, vedevano sprizzare scintille elettriche che dai loro piedi finivano sul selciato. Dopo tanto spettacolo anche il finanziere J.P. Morgan, convinto del genio inventivo di Tesla, investì ben 150.000 dollari nel progetto della trasmissione d’energia. Perciò Nikola Tesla si trasferì a New York e cominciò la costruzione della prima torre per le comunicazioni a Long Island: la Wardenclyffe. Questo avveniva nel 1900.

L’imponente torre Wardenclyffe, costruita da Tesla a Long Island.

Tre anni dopo, quando la Wardenclyffe fu completata, Tesla annunciò un’altra delle sue scoperte: sarebbe bastato dare una potente energia ai suoi trasmettitori per trasformare la litosfera terrestre in un gigantesco portalampade. Bastava in pratica infilare un bastone metallico nel terreno, collegarlo ad un trasformatore, per avere elettricità a volontà. Tesla era dell’opinione che per generare l’energia iniziale fosse sufficiente usare impianti idroelettrici. Il punto debole di tanta invenzione stava nel fatto che se il trasmettitore avesse inviato, anziché su tutto il globo in maniera uniforme, una forte quantità d’energia in un solo punto, allora si sarebbe verificata una distruzione totale. Secondo i calcoli, con questo sistema si poteva inviare tranquillamente un’energia pari ad una bomba nucleare da 10 megatoni. La storia ci ricorda che Tesla non ebbe mai la possibilità di sperimentare la sua rivoluzionaria invenzione. Nel 1903 il sostenitore Morgan ritirò il finanziamento. Sicuramente questo magnate americano avrà pensato che un raggio della morte da 10 megatoni poteva anche andar bene, ma fornire energia elettrica in forma illimitata e gratuita a tutto il mondo era assolutamente impensabile. A quel punto Tesla fu abbandonato da tutti. Sommerso dai debiti, dovette svendere il laboratorio di Colorado Springs per pochi dollari, tanto che nel 1906 non ebbe più soldi per pagare gli stipendi dei dipendenti della Wardenclyffe, che rimase vuota. Fu proprio in quel periodo che la vita di Tesla iniziò a rivestirsi di mistero.
Quando il mondo cominciò la corsa agli armamenti, che poi sfocerà nella prima guerra mondiale, Tesla cercò di portare acqua al suo "mulino" proponendo un sistema di distruzione più potente. Si crede però che siano state solo dicerie, appoggiate da un fatto insolito come la sparizione della nave francese Jena che saltò in aria in circostanze misteriose. È noto che Tesla rimase neutrale dinanzi a quest’esecrabile gesto. Egli aveva dichiarato, in precedenza, che il suo trasmettitore avrebbe potuto mandare "onde d’urto" d’intensità tale da causare un’esplosione nella santabarbara di una nave da guerra e farla saltare in aria. Il fatto poi che la Wardenclyffe, anche senza operatori, potesse funzionare senza problemi ha fatto sì che ci fossero state, in seguito, delle supposizioni su un suo impiego nel caso della Tunguska.
In pratica nel 1908 Tesla sembra che abbia detto: " Il mio non è un sogno. Si possono realizzare impianti senza fili in grado di rendere inabitabile qualsiasi zona della Terra, senza esporre la popolazione d’altre parti a seri danni o avere inconvenienti collaterali."
Non ci sono certezze in merito, considerando poi che Tesla, nel disperato tentativo di ottenere aiuti finanziari per la sua ricerca, si sia lasciato andare a dichiarazioni del tutto particolari.
È risaputo però che fino al 1915 Tesla non ebbe nessun finanziatore che lo potesse aiutare, tanto che la Wardenclyffe fu rasa al suolo nel 1917. Un fatto singolare è che egli avesse l’abitudine il 10 Luglio d’ogni anno, giorno del suo compleanno, di fare rivelazioni clamorose sul futuro dell’elettricità. Erano dichiarazioni così sensazionali che il rito finì col diventare una cosa ridicola.
Nel 1935 cercò di coinvolgere di nuovo il magnate Morgan in un progetto di difesa che impiegava raggi di particelle del tutto simili a quelle che conosciamo oggi tramite i film di "Star Trek".
Quando Tesla morì, le sue invenzioni vennero requisite dal governo americano e, molto tempo dopo, restituite al nipote, tranne quelle sul raggio della morte.
Il fatto che Tesla potesse aver effettivamente attivato la Wardenclyffe Tower per determinare la devastazione della Tunguska, resta una congettura di qualche autore che non tiene conto d’alcuni fatti assai importanti. Ciò non toglie, ripeto, che Tesla non fosse potenzialmente in condizione per effettuare una simile esperienza. Uno dei fatti tecnici che egli doveva superare era la disponibilità di una potenza energetica primaria per raggiungere i 30 megatoni finali. Non era possibile poi eseguire un simile esperimento di nascosto e soprattutto la centrale idroelettrica interessata non poteva essere assolutamente una sola. Un esperimento di questo tipo a chi poteva servire? Forse al Governo degli Stati Uniti? Un’altra incongruenza la ritroviamo nella probabile traiettoria che l’ipotizzato bolide energetico avrebbe dovuto compiere.

Presunta traiettoria del bolide che avrebbe colpito la Tunguska con l’energia generata dalla Wardenclyffe Tower ed ideata dalla geniale intuizione di Nikola Tesla.

Analizzando l’aspetto geometrico, essa doveva avere caratteristiche curvilinee e giungere da nord per colpire la zona disabitata della Tunguska: il contrario di quanto riferì la maggioranza dei testimoni dell’epoca.
Credo infine che, non avendo ancora oggi prove tangibili di una vera e propria sperimentazione in tal senso, sia abbastanza difficile stabilire se gli effetti possono essere comparati con quelli effettivi riscontrati nella taiga, con tutte le peculiarità dell’evento, esplosione compresa, nei termini già analizzati.
Una cosa è certa però: l’invenzione di Nikola Tesla, conosciuta come la trasmissione d’energia elettrica senza fili, verrà in seguito applicata ma non per scopi benefici. Tesla in proposito lasciò scritto: "Il successo pratico di un’idea, indipendentemente dalle sue qualità inerenti, dipende dalla scelta dei contemporanei. Se è al passo coi tempi, essa viene rapidamente adottata; in caso contrario, è destinata a vivere come un germoglio che sboccia, attirato dalle lusinghe e dal calore del primo sole, per essere poi danneggiato e crescere con difficoltà a causa del gelo che s’impone."
Questo gelo è stato recentemente sciolto, purtroppo. Nell’evoluzione tecnologica militare degli Stati Uniti da qualche anno è comparso il progetto HAARP (High Frequency Active Auroral Research Project). Il Pentagono ci sta facendo credere che si tratti di un innocuo esperimento, mentre ci troviamo di fronte ad un’arma che agisce sulla ionosfera con probabili sviluppi indescrivibili per gli esseri viventi. Nel 1987 il consulente dell’Atlantic Richfield Corporation (ARCO), il fisico Bernard J. Eastlund, applicò tutte le sue risorse intellettive per riprendere il brevetto di Nikola Tesla della Wardenclyffe. Il nuovo sistema è stato denominato: "Metodo ed apparecchiatura per l’alterazione di una regione dell’atmosfera, ionosfera e/o magnetosfera terrestre". In verità il metodo doveva servire ad Eastlund per scoprire vasti giacimenti di gas naturali che la compagnia petrolifera ARCO stava cercando in Alaska.
Quando gli studi avevano raggiunto un certo successo, intervenne il fisico nucleare Edward Teller (uno dei più accaniti scienziati USA, che si è dedicato alla costruzione della bomba atomica e soprattutto di quella all’idrogeno), che fece nascere nuove iniziative segrete, atte a portare avanti il sistema militare di "Guerra Stellare". In breve tempo l’Alaska si è trasformata nell’ultima frontiera di ricerca militare.

Le mastodontiche e numerose antenne dislocate a Gakona (Alaska), facenti parte del Progetto HAARP.

L’installazione principale del Progetto HAARP si trova in Alaska, a Gakona, 150 miglia circa a nord-est di Anchorage. La scelta di questo sito è stata fatta per tre motivi fondamentali:


La sua vicinanza al Polo e quindi alla zona di concentrazione delle linee magnetiche del nostro pianeta.
La presenza di notevolissime fonti energetiche naturali nel sottosuolo.
La sua distanza dai centri urbani.
Il programma HAARP ha portato alla costruzione di un sistema di 360 antenne, alte 23 metri, capaci di trasmettere, con l’obiettivo di migliorare le comunicazioni militari, un "raggio" d’energia ad alta frequenza nella ionosfera. La ionosfera è quella parte di regione atmosferica che inizia sui 50 Km d’altitudine e termina intorno agli 800 Km. Secondo le indiscrezioni più recenti, quest’arma sarebbe capace di interferire con estese zone dell’atmosfera e quindi, secondo la logica militare, abbattere missili ed aerei e qualche cosa d’altro.
Esistono oltre 400 brevetti collegati al progetto HAARP e la maggioranza di questi sono progetti offensivi o per meglio dire sono armi offensive. Rimane sempre la logica che sfrutta il sistema d’irraggiamento a fascio d’energia, diretto dalla terra verso lo spazio. Si può veicolare l’alta frequenza energetica in una zona dove è stata istallata un’antenna ricevente, ma si può irradiare, oltre che nelle zone militari, anche in centri urbani. Naturalmente non è sfuggito agli alti comandi militari l’utilizzo di una simile tecnologia per abbattere oggetti volanti d’origine extraterrestre, se ciò fosse naturalmente possibile. Pure gli scienziati sovietici si sono dedicati ad una simile ricerca per oltre 25 anni, sino a quando il cambio politico e lo smembramento dell’URSS hanno determinato un fortissimo indebolimento economico, con conseguente privazione dei necessari sostegni finanziari agli istituti d’investigazione.
Oltre alla sede di Gakona, ci sono altre installazioni simili, dislocate in varie parti del pianeta. La prima si può localizzare in Arecibo (Porto Rico), la seconda a Fairbanks in Alaska, la terza a Tromso (Norvegia), poi a Pine Bush in Australia ed infine a Steeplebush in Inghilterra. Sicuramente si stanno costruendo altre installazioni del genere nell’emisfero meridionale del pianeta.
Si è saputo che nell’impianto pilota di Gakona si è in grado di irradiare 1.700.000.000 di Watt in atmosfera. Questo è effettivamente lo sviluppo negativo dell’invenzione di Tesla. Egli odiava la guerra e, a tal proposito, dichiarò: "Non si può abolire la guerra mettendola fuori legge. Non vi si può porre fine disarmando i forti. Ma si può fermarla rendendo tutti i paesi in grado di difendersi. Ho appena scoperto una nuova arma di difesa che, se verrà adottata, trasformerà completamente i rapporti tra le nazioni. Le renderà tutte, grandi e piccole che siano, invulnerabili a qualsiasi attacco proveniente dalla terra, dal mare o dall’aria. Bisognerà, in primo luogo, costruire una grande officina per fabbricare quest’arma, ma quando sarà completata, sarà possibile distruggere uomini e macchine in un raggio di 320 Km."
Nel 1934 Tesla descrisse in un articolo un’apparecchiatura simile al laser, affermando: "Questo strumento proietta particelle che possono essere relativamente grandi o microscopiche, che permettono di trasmettere a gran distanza un’energia milioni di volte più forte di quella ottenibile con qualsiasi altro raggio. Così una corrente più sottile di un filo può trasmettere migliaia di cavalli vapore. E nulla le può resistere."
A causa delle sue dichiarazioni, corse voce che Tesla avesse inventato un "raggio della morte". Egli immediatamente replicò: "L’invenzione di cui ho parlato, a diverse riprese, non ha niente a che vedere con ciò che comunemente viene definito 'raggio della morte'."
Vorrei concludere su Nikola Tesla, uno dei più geniali uomini apparsi in questo pianeta, con una sua frase emblematica che descrive la sua natura di scienziato in maniera superlativa: "Il dono della forza della ragione ci viene da Dio, dall’Essere Divino, e se concentriamo le nostre menti su questa verità, stabiliamo un’armonia con questa grande forza. Mia madre mi aveva insegnato a credere nella bibbia".


Ultima modifica di NUMBER 1 il 15/05/2009, 00:56, modificato 1 volta in totale.


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"La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità"
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MessaggioInviato: 16/05/2009, 12:46 
Vorrei delle conferme che l'articolo su edicolaweb poggi su basi solide...ci vorrebbero delle conferme su questa storia...
[/quote]

Le conferme su queste misteriose costruzioni metalliche ci sono, oltre a Paglialunga, anche Uvarov un ricercatore Russo, le descrive in maniera dettagliata. Ricordo che Costantino Paglialunga ha agganci nella Russia, le informazioni che ha scritto non arrivano per sentito dire ma direttamente da fonti del posto:

LE STRANE COSTRUZIONI METALLICHE
RITROVATE NELLA SIBERIA ORIENTALE
Sostanzialmente nella sconfinata Siberia Orientale ci si trova di fronte quattro tipi diversi di costruzioni
metalliche sconosciute. Il primo di essi è conosciuto da remotissimo tempo. E’ un oggetto dalle
caratteristiche discoidali, seminterrato e di colore marrone scuro. Il metallo usato non è rame bensì afnio
purissimo. Per onor di cronaca, si deve chiarire che tale elemento è stato scoperto dai ricercatori
terrestri solamente nel 1923 in Danimarca ed in natura si trova combinato con i composti dello zirconio.
L’afnio non esiste come elemento libero. L’oggetto in questione è un vero e proprio disco volante del
diametro di circa 8 metri. Studiato a lungo dai militari, non è possibile nemmeno scalfirlo, tanto che il
solo contatto con altri metalli fa emettere delle pericolose scintille.
Il secondo oggetto è completamente interrato e vi si può accedere solo attraverso un’apertura metallica
posta proprio sulla superficie del terreno. Per mezzo di una scala a chiocciola si penetra in un artefatto
metallico composto di una serie di stanze, dotate d’altrettante arcate. Il visitatore si sente un po’ a
disagio psicologicamente, poiché si trova dinanzi una costruzione cui non sa dare nessuna spiegazione,
in particolare sulla sua composizione, sulla struttura e sull’eventuale utilizzo. La cosa più sconcertante è
che non si capisce il motivo della sua presenza in un luogo così accidentato e per di più disabitato.
L’apertura superiore ha un diametro di circa 2 metri ed il metallo usato per la sua costruzione è titanio
purissimo.
Il terzo tipo d’oggetto metallico, descritto solo dai militari russi, è in sostanza una sfera di notevoli
dimensioni, sorretta da una serie di pilastri metallici a contatto tra loro, e recante nella parte superiore
una cupola semisferica. Di quest’oggetto non si conosce molto e nemmeno della cuspide metallica
triedrica, anch’essa completamente interrata. Le autorità hanno il massimo riserbo sull’argomento come
pure gli scienziati. Coloro che hanno avuto possibilità di fare degli studi in merito, non ne vogliono
assolutamente parlare e affrontano il discorso mostrando qualche articolo di giornale, con cui si è resa
partecipe l’opinione pubblica di quelle poche conoscenze ritenute non compromettenti.
Attualmente quest’oggetto è rintracciabile sotto un cumulo di terra poiché è stato completamente avvolto
dai militari per evitare sguardi indiscreti. Si può notare, dal disegno allegato, che nei paraggi crescono
alberi dalle strutture bizzarre perché assai differenti da quelli comuni. Nello stesso elaborato grafico è
stata anche rappresentata l’entrata di un olguidach.
Recentemente, sulla Gazeta Yakutia del 18 Maggio 2007, è apparso un articolo con il quale s’informava
la popolazione che il giornalista della Repubblica Ceca, il praghese Ivan Mackerle, era riuscito
nell’intento di ritrovare un olguidach nella taiga siberiana, sorvolando la zona predetta con un parapendio
a motore. E’ riuscito a filmare tutto il viaggio esplorativo, ma quando si è trovato sopra la verticale della
costruzione metallica interrata si è sentito male, nel senso che il forte magnetismo della zona ha quasi
azzerato le sue normali facoltà. Non è più voluto ritornare in quella zona, ma ha lasciato agli scienziati
interessati tutta la documentazione per permettere ulteriori approfondimenti sull’antico mistero.



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MessaggioInviato: 16/05/2009, 15:53 
ti ringrazio giallop!!!

quindi abbiamo costruzioni molto probavilmente non umane in russia...la cosa è a dir poco sconcertante!!!

mi piacerebbe saperne di più su questa storia...è davvero molto intrigante ed è la prova che non siamo soli sul pianeta...almeno, una delle prove a quanto pare!!! [:0]



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MessaggioInviato: 16/05/2009, 17:13 
Piacerebbe anche a me saperne di più, posso Linkarti gli studi di Uvarov, qui finiscono le mie fonti:

La misteriosa valle della morte
siberiana - Nexus n° 51-57-58-59 2003-2004

in lingua inglese
http://www.bibliotecapleyades.net/cienc ... uska09.htm

Le prime testimonianze di questi "calderoni" risalgono al 1850 circa. Una di queste costruzioni è di anfio purissimo, chiaramente sulla Terra non esiste un materiale così, tantomeno eravamo capaci di produrlo nel 1800 (sarebbe interessante sapere se oggi siamo in grado di ottenere anfio puro).
Un cacciatore racconta di aver visto in una caverna dei piccoli automi, la descrizione fatta ricorda molto "L'astronauta di Kiev" (vedi foto) anche se non vi è nessuna prova di un eventuale collegamento. Questi Robot (stò sconfinando nel campo delle ipotesi) potrebbero essere stati utilizzati per fare "manutenzione" al macchinario alieno, i calderoni potrebbero essere i contenitori dei "pezzi di ricambio" successivamente abbandonati sulla superficie. Le caratteristiche poi che sembrano avere questi "calderoni" (emanare una qualche forma di radioattività, avere una temperatura interna mite anche nelle stagioni più fredde) mi fa supporre che potevano essere utilizzati come dormitorio per gli automi, e come magazzino.

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MessaggioInviato: 17/06/2009, 18:04 
Adesso nel Blog

http://tunguska-siberia.blogspot.com/

è possibile consultare un video che spiega la teoria relativa a Tunguska e il macchiario alieno.


Ultima modifica di giallop il 17/06/2009, 18:05, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 17/06/2009, 18:06 
Sarei grato se qualcuno riuscisse a farlo apparire come finestra direttamente sul forum



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MessaggioInviato: 24/06/2009, 20:20 
I video su Youtube che spiegano la teoria del Macchinario Alieno intervenuto a Tunguska :











Ultima modifica di giallop il 24/06/2009, 20:53, modificato 1 volta in totale.


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Ehm...non sono molto ferrato in questo campo e quindi è probabile che sia una mia lacuna ma...davvero esiste un materiale chiamato Anfio?



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Hai perfettamente ragione non esiste si tratta di afnio, anche io non sono molto ferrato in materia.
Grazie per l'informazione [:)]



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scusate ma se esiste questo macchinario perche' non lo trovano? Altro che Area 51, qua si tratta di scoprire la storia assoluta e i misteri dell' universo e NESSUNO FA NULLA???


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sarà in un "area 51" russa....


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cari amici sono spiegati qui
http://www.edicolaweb.net/nonsoloufo/tu_costr.htm
ciao
mauro



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