12/04/2010, 21:37
bleffort ha scritto:quisquis ha scritto:
E' chiaro che la quantità di persone che crede ad una certa cosa non dice assolutamente nulla in merito alla verità o meno di quanto creduto. La quantità potrebbe semmai avere un certo valore (indiziario, più che altro) se le credenze in questione si fondassero su elementi oggettivamente accertati.
Per esempio se io la mattina vado a lavorare in macchina ed in mezzo al traffico, prima di un ponte, vedo che tutti tornano indietro dicendo che il ponte che io ancora non vedo è crollato, allora io ho due opzioni: o non ci credo e vado a verificare di persona (perdendo del tempo) oppure mi fido e torno indietro (rischiando di commettere un errore). La credenza che il ponte sia crollato per me è un mix di fede e di plausibilità ed il numero alto di persone che ci crede o dice di averlo visto crollato mi spinge a crederci. E' chiaro che qui ci sono degli elementi oggettivi: so per certo che il ponte esiste, che potrebbe in linea di principio crollare, che è possibile distinguere un ponte crollato da uno non crollato; però c'è anche un irriducibile elemento di fede, la fiducia negli altri che dicono di aver visto una cosa che io non ho visto; nel caso degli alieni tra noi (soprattutto se di forma umana) la bilancia secondo me pende ancora troppo dal lato fede, però si tratta di una credenza che io personalmente trovo plausibile.
Quindi non mi sento di dire che ci credo senz'altro, però penso che sia plausibile. Insomma se stessi nel traffico crederei che il ponte è crollato, ma sceglierei lo stesso di andare a dare un'occhiata per esserne veramente certo.
Forse il tuo paragone non rende giustizia,invece sarebbe più plausibile dire che se 80% delle persone che vedo ritornare mi dicono che il ponte è crollato e il 20% dice che non è vero ,allora avrei seri dubbi sulla effettiva caduta del ponte e andrei a controllare.Così anch'io ho dei dubbi che allo stato attuale esseri Alieni si potessero insediare fra noi Umani (siamo troppo feroci),forse nel passato è stato possibile.
13/04/2010, 14:42
13/04/2010, 17:55
greenwarrior ha scritto:bleffort ha scritto:quisquis ha scritto:
E' chiaro che la quantità di persone che crede ad una certa cosa non dice assolutamente nulla in merito alla verità o meno di quanto creduto. La quantità potrebbe semmai avere un certo valore (indiziario, più che altro) se le credenze in questione si fondassero su elementi oggettivamente accertati.
Per esempio se io la mattina vado a lavorare in macchina ed in mezzo al traffico, prima di un ponte, vedo che tutti tornano indietro dicendo che il ponte che io ancora non vedo è crollato, allora io ho due opzioni: o non ci credo e vado a verificare di persona (perdendo del tempo) oppure mi fido e torno indietro (rischiando di commettere un errore). La credenza che il ponte sia crollato per me è un mix di fede e di plausibilità ed il numero alto di persone che ci crede o dice di averlo visto crollato mi spinge a crederci. E' chiaro che qui ci sono degli elementi oggettivi: so per certo che il ponte esiste, che potrebbe in linea di principio crollare, che è possibile distinguere un ponte crollato da uno non crollato; però c'è anche un irriducibile elemento di fede, la fiducia negli altri che dicono di aver visto una cosa che io non ho visto; nel caso degli alieni tra noi (soprattutto se di forma umana) la bilancia secondo me pende ancora troppo dal lato fede, però si tratta di una credenza che io personalmente trovo plausibile.
Quindi non mi sento di dire che ci credo senz'altro, però penso che sia plausibile. Insomma se stessi nel traffico crederei che il ponte è crollato, ma sceglierei lo stesso di andare a dare un'occhiata per esserne veramente certo.
Forse il tuo paragone non rende giustizia,invece sarebbe più plausibile dire che se 80% delle persone che vedo ritornare mi dicono che il ponte è crollato e il 20% dice che non è vero ,allora avrei seri dubbi sulla effettiva caduta del ponte e andrei a controllare.Così anch'io ho dei dubbi che allo stato attuale esseri Alieni si potessero insediare fra noi Umani (siamo troppo feroci),forse nel passato è stato possibile.
Bleff, migliore o peggiore è un concetto astratto come quando sulle etichette delle merendine ti scrivono il 50% di grassi in meno, ma in meno rispetto a cosa? L' evoluzione è un passaggio obbligato per qualsiasi razza e non credo che una razza aliena che abbia raggiunto un livello tecnologico tale da permettergli di raggiungerci, sia sinonimo di migliore.
Avremo tanti difetti ma chi ti dice che siamo peggiori. Puo darsi che gli alieni " buoni " siano un po come i nostri politici, tante belle parole ma dietro che cosa c' è?.
Mi vengono in mente libri e film, dove dei visitatori alieni pretendevano di portare saggezza sul nostro pianeta e poi immancabilmente trovavano che in fondo forse avevamo qualcosa in più di loro.
13/04/2010, 18:59
13/04/2010, 20:02
greenwarrior ha scritto:
Non ti do torto Bleff, ma per risponderti ti cito alcuni passaggi di una discussione che ho avuto con dei miei colleghi svizzeri. Discutendo sulla neutralità svizzera, ho fatto notare loro che l' Italia ha vissuto secoli di guerre ma ha visto il rinascimento con tutti i suoi personaggi illustri, mentre la Svizzera dopo 1000 anni di pace ha inventato gli orologi a cucù e poco altro.
Con questo non voglio affermare che la stupidità dell' uomo sia legittima, ma che dalle guerre si impara sempre e più velocemente. Almeno finchè siamo ancora vivi.
13/04/2010, 20:08
bleffort ha scritto:greenwarrior ha scritto:
Non ti do torto Bleff, ma per risponderti ti cito alcuni passaggi di una discussione che ho avuto con dei miei colleghi svizzeri. Discutendo sulla neutralità svizzera, ho fatto notare loro che l' Italia ha vissuto secoli di guerre ma ha visto il rinascimento con tutti i suoi personaggi illustri, mentre la Svizzera dopo 1000 anni di pace ha inventato gli orologi a cucù e poco altro.
Con questo non voglio affermare che la stupidità dell' uomo sia legittima, ma che dalle guerre si impara sempre e più velocemente. Almeno finchè siamo ancora vivi.
Nel frattempo gli Svizzeri hanno fatto migliaia di Bunker antiatomici (chiamali fessi)e nemmeno puoi partagonare pochi milioni di abitanti Svizzeri con i nostri 60 milioni,però,l'esempio che hai fatto è molto relativo in quanto senz'altro ti ricorderai lo sviluppo economico e tecnologico che hanno fatto le nazioni che hanno perso la guerra,tra cui l'Italia,la Germania e il Giappone, i quali anche sè disarmati, hanno superato per tecnologia,i paesi vincitori,facendo un salto di qualità in tutti i campi anche in quello sociale,perciò la tua equazione non sempre calza.
13/04/2010, 20:15
greenwarrior ha scritto:bleffort ha scritto:greenwarrior ha scritto:
Non ti do torto Bleff, ma per risponderti ti cito alcuni passaggi di una discussione che ho avuto con dei miei colleghi svizzeri. Discutendo sulla neutralità svizzera, ho fatto notare loro che l' Italia ha vissuto secoli di guerre ma ha visto il rinascimento con tutti i suoi personaggi illustri, mentre la Svizzera dopo 1000 anni di pace ha inventato gli orologi a cucù e poco altro.
Con questo non voglio affermare che la stupidità dell' uomo sia legittima, ma che dalle guerre si impara sempre e più velocemente. Almeno finchè siamo ancora vivi.
Nel frattempo gli Svizzeri hanno fatto migliaia di Bunker antiatomici (chiamali fessi)e nemmeno puoi partagonare pochi milioni di abitanti Svizzeri con i nostri 60 milioni,però,l'esempio che hai fatto è molto relativo in quanto senz'altro ti ricorderai lo sviluppo economico e tecnologico che hanno fatto le nazioni che hanno perso la guerra,tra cui l'Italia,la Germania e il Giappone, i quali anche sè disarmati, hanno superato per tecnologia,i paesi vincitori,facendo un salto di qualità in tutti i campi anche in quello sociale,perciò la tua equazione non sempre calza.
L' equazione non è sempre valida, ma al 90% funziona così. Non si tratta di vinti o vincitori ma di chi ha ritrovato sconvolta la sua routine sociale.
13/04/2010, 21:11
bleffort ha scritto:greenwarrior ha scritto:bleffort ha scritto:
[quote]greenwarrior ha scritto:
Non ti do torto Bleff, ma per risponderti ti cito alcuni passaggi di una discussione che ho avuto con dei miei colleghi svizzeri. Discutendo sulla neutralità svizzera, ho fatto notare loro che l' Italia ha vissuto secoli di guerre ma ha visto il rinascimento con tutti i suoi personaggi illustri, mentre la Svizzera dopo 1000 anni di pace ha inventato gli orologi a cucù e poco altro.
Con questo non voglio affermare che la stupidità dell' uomo sia legittima, ma che dalle guerre si impara sempre e più velocemente. Almeno finchè siamo ancora vivi.
Nel frattempo gli Svizzeri hanno fatto migliaia di Bunker antiatomici (chiamali fessi)e nemmeno puoi partagonare pochi milioni di abitanti Svizzeri con i nostri 60 milioni,però,l'esempio che hai fatto è molto relativo in quanto senz'altro ti ricorderai lo sviluppo economico e tecnologico che hanno fatto le nazioni che hanno perso la guerra,tra cui l'Italia,la Germania e il Giappone, i quali anche sè disarmati, hanno superato per tecnologia,i paesi vincitori,facendo un salto di qualità in tutti i campi anche in quello sociale,perciò la tua equazione non sempre calza.
L' equazione non è sempre valida, ma al 90% funziona così. Non si tratta di vinti o vincitori ma di chi ha ritrovato sconvolta la sua routine sociale.
13/04/2010, 23:36
16/04/2010, 14:02
greenwarrior ha scritto:bleffort ha scritto:quisquis ha scritto:
E' chiaro che la quantità di persone che crede ad una certa cosa non dice assolutamente nulla in merito alla verità o meno di quanto creduto. La quantità potrebbe semmai avere un certo valore (indiziario, più che altro) se le credenze in questione si fondassero su elementi oggettivamente accertati.
Per esempio se io la mattina vado a lavorare in macchina ed in mezzo al traffico, prima di un ponte, vedo che tutti tornano indietro dicendo che il ponte che io ancora non vedo è crollato, allora io ho due opzioni: o non ci credo e vado a verificare di persona (perdendo del tempo) oppure mi fido e torno indietro (rischiando di commettere un errore). La credenza che il ponte sia crollato per me è un mix di fede e di plausibilità ed il numero alto di persone che ci crede o dice di averlo visto crollato mi spinge a crederci. E' chiaro che qui ci sono degli elementi oggettivi: so per certo che il ponte esiste, che potrebbe in linea di principio crollare, che è possibile distinguere un ponte crollato da uno non crollato; però c'è anche un irriducibile elemento di fede, la fiducia negli altri che dicono di aver visto una cosa che io non ho visto; nel caso degli alieni tra noi (soprattutto se di forma umana) la bilancia secondo me pende ancora troppo dal lato fede, però si tratta di una credenza che io personalmente trovo plausibile.
Quindi non mi sento di dire che ci credo senz'altro, però penso che sia plausibile. Insomma se stessi nel traffico crederei che il ponte è crollato, ma sceglierei lo stesso di andare a dare un'occhiata per esserne veramente certo.
Forse il tuo paragone non rende giustizia,invece sarebbe più plausibile dire che se 80% delle persone che vedo ritornare mi dicono che il ponte è crollato e il 20% dice che non è vero ,allora avrei seri dubbi sulla effettiva caduta del ponte e andrei a controllare.Così anch'io ho dei dubbi che allo stato attuale esseri Alieni si potessero insediare fra noi Umani (siamo troppo feroci),forse nel passato è stato possibile.
Bleff, migliore o peggiore è un concetto astratto come quando sulle etichette delle merendine ti scrivono il 50% di grassi in meno, ma in meno rispetto a cosa? L' evoluzione è un passaggio obbligato per qualsiasi razza e non credo che una razza aliena che abbia raggiunto un livello tecnologico tale da permettergli di raggiungerci, sia sinonimo di migliore.
Avremo tanti difetti ma chi ti dice che siamo peggiori. Puo darsi che gli alieni " buoni " siano un po come i nostri politici, tante belle parole ma dietro che cosa c' è?.
Mi vengono in mente libri e film, dove dei visitatori alieni pretendevano di portare saggezza sul nostro pianeta e poi immancabilmente trovavano che in fondo forse avevamo qualcosa in più di loro.
16/04/2010, 18:07
16/04/2010, 18:44
Enkidu ha scritto:
Io non so se gli alieni sono "migliori" di noi in senso morale. Certo, credo siano più razionali, più logici, meno esposti a impulsi istintivi e quindi a paure irrazionali. Ciò li rende, dal mio punto di vista etico e filosofico, "migliori" di noi per quanto riguarda appunto la capacità di valutare razionalmente le scelte e i rapporti fra persone, mentre magari hanno delle deficenze rispetto a noi per altre cose, magari per quanto riguarda lo sviluppo genetico o culturale, ma sinceramente per quanto riguarda quello non me ne preoccupo, e credo che non dovrebbero farlo neanche altri. Credo quindi che la loro superiore capacità logica li rende in grado di evitare inutili conflitti con noi, mentre noi non siamo ancora capaci di farlo nemmeno fra di noi, quindi tanto meno con loro.
In questo senso possiamo dire che sono "migliori" di noi, anche se il termine non ha nulla di scientifico, ma solo in base ai principi etici umani, in quanto di fatto essi non ci hanno mai invaso e apparentemente (se non forse in un passato remoto) non hanno mai interferito direttamente con la nostra storia, mentre invece noi non saremmo sicuramente capaci di fare altrettanto, dato che siamo troppo lesti a imbracciare il fucile e sparare non appena vediamo muoversi qualcosa che non sappiamo cosa sia. Penso che se si evita qualsiasi pensiero astratto al riguardo, si evita anche ogni facile relativismo morale.... non è questione di "migliore" o "peggiore" qui, ma di "sensato" o "insensato".
16/04/2010, 18:45
damomars ha scritto:
Dipende sempre dal punto di vista! Una cosa sensata per noi, potrebbe essere insensata per gli alieni....!
16/04/2010, 19:09
16/04/2010, 21:24
damomars ha scritto:
Dipende sempre dal punto di vista! Una cosa sensata per noi, potrebbe essere insensata per gli alieni....!