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damomars ha scritto:
Dipende sempre dal punto di vista! Una cosa sensata per noi, potrebbe essere insensata per gli alieni....!
Io invece credo che determinate leggi della logica siano valide anche per loro. Di fatto, da tutto quello che si è potuto capire, anche se l'evoluzione genetica ci divide da loro, la struttura dell'universo e presumibilmente della logica ci unisce a loro.
Per esempio, sono convinto che il principio aristotelico di non-contraddizione, cioè che non si può affermare e negare una cosa nello stesso momento e dallo stesso punto di vista, valga anche per loro.
Così anche le leggi fondamentali della fisica e della matematica devono valere anche per loro, come per noi. Certamente loro conoscono poi leggi fisiche e matematiche che noi non conosciamo e forse non saremmo neanche in grado di comprendere, ma questo non impedisce di ritenere che al fondo delle nostre basi di pensiero esistono dei concetti comuni.
Non è un caso che Carl Sagan, nella sua opera "Contact", da cui è stato tratto il film con la Jodie Foster, immaginava che gli alieni prendessero contatto la prima volta con una serie di numeri primi, che sono uguali per tutto l'universo, e forse per tutti gli universi possibili.
Certo, poi ci sono cose che sicuramente li caratterizzano e che ai nostri occhi apparirebbero "insensate", ma questo non dovrebbe farci pensare a spiegazioni relativistiche (e irrazionalistiche) secondo cui logico e illogico sono solo una faccenda di punti di vista. Semplicemente, dovremmo pensare che ci sono degli aspetti di loro che ci sono completamente sconosciuti e che solo per questo ci appaiono inspiegabili ed insensati, esattamente come apparirebbe al momento insensato quello che fanno due partecipanti a una partita di scacchi, anche se forse potrebbe intuire che è un gioco... ma potrebbe anche pensare qualsiasi altra cosa, anche che si tratta di un rito magico o religioso, o di un atto di diplomazia politica.
Altrimenti, l'alternativa al non credere a una logica comune sarebbe pensare a un universo insensato, dove le cose accadono senza nessuna logica coerente, e dove non è possibile alcun linguaggio di comunicazione.