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Grigio
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MessaggioInviato: 08/09/2010, 08:26 
bellissimi resoconti, me li son letti tutti d'un fiato

postate, postate... sopratutto resoconti (lettere) ummiti. Mi interessano molto [:)]



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UFO & ABDUCTIONS

Le atrocità in nome (e della) chiesa
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MessaggioInviato: 08/09/2010, 14:57 
Il caso UMMO

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In uno scenario al momento apparentemente dominato da "Grigi" sequestratori e "Umanoidi Volanti" bionici, la tipologia degli ufonauti "Nordici" (dal "contattista" G. Adamski al "rapito" T. Walton) è decisamente in ribasso. Ciò nonostante è forse il caso di ricordare che sono proprio entità del genere quelle che fanno capolino dal "caso Ummo".
Infatti sono alte e bionde, simili agli umani. Sanno scrivere ma sono favorevoli ai regimi totalitari. Sprovviste di senso artistico, apprezzano i profumi e ascoltano con stupore la musica; credono in un dio garante del benessere e possiedono uno spiccato senso dell'onestà. Non hanno una vera e propria voce e comunicano attraverso suoni metallici che ricordano il rumore di un registratore. Sono gli ummiti: normalmente stanno sul pianeta Ummo, facente parte del sistema solare della stella Iumma (conosciuta dagli astronomi con il nome di "Wolf 424") che assomiglia alla Terra pur distando dal nostro pianeta circa 15 anni luce.
Normalmente, perché dal marzo del 1950 sei di loro (quattro uomini e due donne, anche tra gli ummiti vi sono differenze di sesso), sono tra noi, per studiarci. Lo scrive in un libro, edito nel 1995, in Francia, lo scienziato Jean-Pierre Petit, ricercatore capo del Cnrs, ingegnere aeronautico, astrofisico, funzionario dell'osservatorio di Marsiglia. Petit non ha dubbi sul fatto che il suo libro lo "espone al ridicolo", ma difende quella che definisce "una teoria basata sui fatti".
E i fatti, per i quali Petit afferma di non avere peraltro prove concrete, riguardano il ritrovamento di documenti scritti che lo scienziato francese ritiene siano stati compilati dagli extraterrestri. Secondo il libro dello studioso, intitolato "Il mistero degli ummiti", a questo popolo di extraterrestri pervennero, verso gli anni Trenta, alcuni messaggi in Morse, lanciati dalla Terra.
Quindici anni più tardi Ummo continua a ricevere i nostri messaggi e questo, afferma ancora Petit, accende l'interesse degli scienziati del lontano pianeta. È iniziato così un dialogo esclusivo fra Petit e gli ummiti, nonché uno scambio costante su teorie scientifiche.
Gli esploratori extraterrestri, una volta sulla Terra, avrebbero cominciato a compilare relazioni dettagliate sullo stato della tecnologia cui il pianeta Ummo sarebbe giunto, le quali, opportunamente decrittate, avrebbero consentito allo scienziato francese di venire a conoscenza di "idee scientifiche assolutamente rivoluzionarie". Il punto è proprio questo, in effetti. Le informazioni tecnico-scientifiche estremamente avanzate contenute nei "messaggi ummiti".

[Fernando Sesma Manzano] In realtà fin dal 1965 era stata recapitata al funzionario spagnolo Fernando Sesma Manzano una serie di lettere inviate da sedicenti Extraterrestri operanti sulla Terra, con tanto di sigillo del pianeta Ummo, orbitante attorno alla stella (situata nella Costellazione della Vergine) da noi conosciuta con il nome astronomico di "Wolf 424" (Iumma, in "ummita"). Inutile dire che i contatti continuati (telefonici ed epistolari) di Sesma Manzano con la pretesa colonia terrestre di Ummo (giunta per la prima volta sul nostro pianeta nella regione francese delle Basse Alpi nel marzo 1950 presso il villaggio di La Javie e inizialmente appoggiatasi, per eludere le ricerche delle autorità locali, ad una fattoria del posto i cui proprietari sarebbero poi stati favolosamente indennizzati per la collaborazione prestata) furono presentati nel suo libro "Ummo, otro pIaneta habitado" (1967) uscito a ridosso del pur del tutto distinto caso (1-06-1967) di San Josè de Valderas, imperniato sulle fotografie di un presunto UFO disceso al suolo in tale località alla periferia di Madrid; e mostranti tutte, nella parte inferiore dell'oggetto, lo stesso simbolo ummita riscontrato da Sesma Manzano. Simile al simbolo astrologico della costellazione dei Pesci, nonché evocante sia la disposizione astronomica delle stelle della costellazione di Orione che la lettera russa (il carattere cirillico che corrisponde alla "J" francese), il segno in discorso è praticamente identico all'emblema della setta cristiana dei "Giurisdavidici" fondata il secolo scorso da David Lazzaretti, il "profeta dell'Amiata", a seguito di una serie di personali "visioni" di "inviati celesti" analoghe a quelle vantate dal profeta dei Mormoni Joseph Smith, dall'occultista elisabettiano John Dee, dal mitico svedese Emanuele Swedenborg e, più recentemente, da vari sensitivi quali l'americano Edgar Cayce e l'israeliano Uri Geller.

Ma è anche, stilizzato, estremamente simile al simbolo cattolico "J + C" ricavato unendo le iniziati del nome "Jesus Christus" con una croce. Ed è altresì analogo al simbolo astrologico del pianeta Urano (), la cui originale denominazione greca "Uranos" indica il Cielo, ovvero lo spazio siderale.
Com'è noto, le immagini fotografiche del caso di S. José de Valderas già ricordato (preceduto l'anno prima da un altro simile avvistamento in località Aluche sono state successivamente indicate come false da una analisi computerizzata eseguita dal fisico Claude Poher del GEPAN (oggi SEPRA, la nota commissione scientifica ufficiale del Governo Francese sugli UFO con sede a Tolosa), infirmando così la validità di quello che era stato definito inizialmente "un caso perfetto" dagli inquirenti spagnoli Antonio Ribera e Rafael Farriols. Ma non è così semplice.
[Antonio Ribera] Sul luogo dell'atterraggio, infatti, alcuni testimoni prontamente accorsi scoprirono dei misteriosi tubi metallici. La stampa recepì la cosa, e così si iniziò la caccia ai misteriosi reperti. Rafael Farriols e Antonio Ribera, dopo lunghe ricerche, vennero in possesso di uno di questi tubi e del suo contenuto. Chi se ne era impossessato sostenne che dal reperto, aperto con delle pinze, era uscito un liquido (subito evaporato) in cui erano immerse due strisce di una sostanza verdastra simile alla plastica, portanti in rilievo lo stesso simbolo visibile nella parte inferiore dell'UFO di San José de Valderas: una croce fra due archi disposti simmetricamente con le convessità rivolte l'una verso l'altra, contrassegno pressoché identico a quello che sarebbe stato visto altresì sul presunto UFO di Aluche nel 1966.

Quanto ai reperti, analizzati dall'INTA (l'Istituto Tecnico Nazionale di Aeronautica e Ricerche Spaziali spagnolo), erano costituiti di nichel ad un grado di purezza straordinaria. Le strisce verdi erano invece composte da fluoruro di polivinile, sostanza allora utilizzata esclusivamente dalla NASA per rivestire i satelliti artificiali e difenderli dagli effetti dell'attrito atmosferico.
Materiali, dunque, altamente sofisticati e che, se inseriti in una vasta azione di abilissima mistificazione di lungo periodo mirante a interagire con il pubblico da un lato e con gli "operatori del settore" (gli ufologi) dall'altro, non possono comunque che dare corpo all'idea che l'ideazione sia del tutto riferita ad un ambito caratterizzato da:

1) tecnologia d'avanguardia o superiore;
2) capacità di controllo mirato dell'attività di determinate persone a livello altamente sofisticato;
3) intenti di evidente interazione con gli ambienti degli "addetti ai lavori" (a vario titolo) in campo ufologico per fini non ancora chiari;
4) clima di riserbo dalle connotazioni peraltro in parte apparentemente contraddittorie.

Orbene, va da sé che per realizzare da oltre trent'anni a questa parte una mistificazione persistente di tale portata l'impegno profuso non può essere quello di uno più burloni. Dietro tutto ciò si intravede uno schema e un'organizzazione di tutto rispetto e con notevoli mezzi, terrestre o extraterrestre che sia.
In ogni caso, dal 1969 varie personalità ed organizzazioni ufologiche europee di grande prestigio hanno cominciato a ricevere regolarmente tutta una serie di "comunicati ummiti" contenenti dati tecnici di un certo interesse scientifico ma che i misteriosi mittenti invitavano espressamente a non divulgare. In Francia, Spagna, Italia, Inghilterra e Sud America ci si chiese dunque chi si nascondeva dietro questi comunicati inviati dai posti più disparati (Germania Occidentale, Australia, USA, URSS e perfino dalla Cina). Per qualcuno la risposta era evidente.
"Pensare che uomini di un altro pianeta, la cui ecologia differisce in qualcosa da quella terrestre, vivano tra di noi senza alcuna difficoltà di adattamento, con una padronanza perfetta della nostra lingua, dei nostri costumi e delle nostre capacità lavorative tanto da poter passare inosservati, è fantastico e molto improbabile. Niente ci impedisce di pensare - commenta in proposito l'ufologo sivigliano Ignacio Damaude Rojas-Marcos - che l'unica 'prova' di Ummo, le famose informazioni che vengono passate sottobanco di mano in mano, sia stata redatta da un gruppo di esperti a pagamento. Il 'movimento Ummo' sembra pertanto essere una formidabile e grossolana soverchieria puramente umana, troppo umana, ed è sorprendente constatare che ha a sua disposizione personale e mezzi finanziari. È evidente che il mito di Ummo viene deliberatamente fatto infiltrare nella coscienza pubblica da una poderosa e misteriosa organizzazione, l'identità e gli obiettivi della quale danno origine ad una infinità di ipotesi. Siamo dinanzi ad una nuova e sofisticata versione dell'oppio dei popoli e non ci resta che vedere se è tanto inoffensiva quanto folcloristica."

Le considerazioni di cui sopra si rifanno, in realtà, ad elementi tutt'altro che infondati. Dai molteplici "messaggi" ummiti si ricava un quadro d'insieme alquanto significativo. L'asepsi e l'igiene ossessive, l'avvicendarsi dei coniugi nei lavori domestici, la disponibilità di sofisticatissimi elettrodomestici e di sempre nuovi indumenti costantemente rigenerati dopo la distruzione dei precedenti, il fantascientifico mezzo volante privato usato dal capo famiglia per recarsi al lavoro, la natura indipendente dell'abitazione dell'unità familiare, il rispetto all'interno del gruppo di famiglia dell'altrui "privacy" e un certo puritanesimo di fondo nei confronti della nudità sono tutti fattori che potrebbero tradire una futuribile evoluzione di un "modus vivendi" ben preciso: la "American way of life" con il suo tipico perbenismo "w.a.s.p." (acronimo da "white, anglo-saxon, protestant") dominato dalla visione "bianca, anglo-sassone e protestante" della realtà.
Dietro l"'affare Ummo", dunque, si celerebbe solo una colossale burla condotta su larga scala da qualche organismo occulto d'oltre Atlantico per fini quanto mai misteriosi?
Forse. Ma gli "Ummiti", in ogni caso, erano qualcosa di più che dei grafomani calcolatori forse intenti a sondare le reazioni del pubblico e degli ufologi in Europa e Sud America. Come rileva Antonio Ribera: "La Senora Dona H.N. Franz de Penelas, uno dei nostri collaboratori, si prese la briga di estrarre da tutti i rapporti ummiti che siamo stati in grado di riunire (ammontanti a molte centinaia di pagine) tutte le parole del loro linguaggio, e con queste ha compilato un vocabolario ed un abbozzo di grammatica. Il risultato è stato sorprendente: davanti ai nostri occhi abbiamo osservato l'emersione di un linguaggio strutturato, con il suo proprio caratteristico modo di formare avverbi e derivati, con i suoi verbi, le sue regole di grammatica, e così via. Questo fatto del linguaggio - conclude Ribera - è ancora un'altra caratteristica che ci induce a pensare che l'intera faccenda di Ummo non possa essere soltanto una semplice presa in giro".

Ribera racconta anche la sconcertante storia di un docente alla Facoltà di Medicina di Madrid, che dopo alcune telefonate ricevute da un sedicente ummita, ricevette "una scatoletta quadrata" nera su una delle cui facce era "uno schermo traslucido unito al resto della scatola senza alcuna soluzione di continuità"; tanto che egli pensò "che l'unione fosse stata effettuata a livello molecolare". La scatoletta era accompagnata da alcune istruzioni per metterla in funzione, ma il docente, temendo che gli scoppiasse fra le mani, la attivò solo nel laboratorio della Facoltà, dove lo schermo si accese mostrando in trasparenza, all'interno della scatola, una successione di immagini relative a vari campioni istologici.
Il professore, prima che l'apparecchio venisse ritirato da un emissario, ebbe peraltro modo di riprendere la scatoletta in funzione con una "Canon", ed il film a colori restò in suo possesso. L'apparato si attivava mediante la pronuncia di determinate vocali in ordine fisso.
E che dire della faccenda del copista? Una delle comunicazioni ricevute dai destinatari dei "messaggi ummiti", infatti, era di tono piuttosto diverso. Suo autore era l'anonimo copista madrileno utilizzato per la stesura e la spedizione dei consueti comunicati, che rivelava ai propri corrispondenti di avere constatato che i suoi clienti - due stranieri alti e biondi qualificatisi inizialmente con lui come dei "medici danesi" - erano effettivamente gli extraterrestri che sostenevano di essere nei vari messaggi; ed invitava tutti ad un incontro per concertare qualcosa in merito al da farsi. Ma l'incontro non ci fu, in quanto l'interessato, debitamente richiamato e controllato dai suoi "datori di lavoro", desistette dall'idea. Ma c'è di più.
"Sono riuscito a procurarmi un certo numero di dichiarazioni estremamente interessanti sulle investigazioni svolte nella zona di La Javie. Queste dichiarazioni - scrive l'ufologo britannico Gordon Creighton - vengono da parecchi dei massimi studiosi francesi del fenomeno UFO, e ciò che hanno da dire non è roba da ridere. Sfortunatamente, sebbene del tutto comprensibilmente, alcuni di questi ricercatori sono legati dai regolamenti dei rispettivi governi al segreto per quanto riguarda i documenti ufficiali, e non vogliono essere nominati. Per cui non farò nomi, né li farò in futuro se non specificamente autorizzato a farli. Ma dirò questo: è assolutamente chiaro che qualcosa di estremamente strano e singolare ebbe luogo attorno a La Javie alla data citata. Gli elicotteri francesi intervennero davvero. Fu effettivamente localizzata la fattoria solitaria. Ed una scoperta più che straordinaria doveva essere fatta circa i precedenti proprietari di quella miserabile fattoria caduta in rovina. Si scoprì infatti che vivevano in stato di grande ricchezza, già sulla Riviera Francese, e che vi possedevano non meno di tre splendide ville. E le loro bocche erano sigillate come ostriche".

È dunque evidente che, chiunque ne sia la causa prima, tutto l"'affare Ummo" presenta coincidenze e dettagli significativi che portano ad escludere una montatura pura e semplice. Chi ne tiene le fila, dunque? Qualsiasi risposta semplicistica è purtroppo inaccettabile, e giudizi sommari saccenti quanto poco approfonditi, sul tipo di quello già espresso da Tullio Regge del CICAP, suonano pertanto riduttivi e inadeguati. Magari si trattasse solo di una semplice burla del cui "montare" sarebbe responsabile principale lo spagnolo José Luis Jordan Pena (tutto ciò in base a sue recenti "confessioni", tutt'altro che convincenti, alla stampa specializzata)! Il mondo è pieno di mitomani incolpevoli che si autoaccusano dei più vari delitti e reati, purtroppo. E i veri colpevole restano spesso a piede libero.
Comunque, abbiamo già detto che le foto del caso di S. José de Valderas sono state dichiarate false. Benissimo. Però questo non vuoI dire che UFO connotati dalle stesse caratteristiche non esistano davvero, indipendentemente da quel famoso "caso perfetto" (che poi non lo era). A parte infatti tali elementi fasulli a loro dire diffusi dagli stessi "ummiti" per limitare, con elementi di contraddizione, l'impatto e i rischi delle loro stesse rivelazioni, che dire, infatti, di tutta la serie di casi fotografici in cui apparvero, in varie parti del mondo, UFO simili o addirittura identici a quelli di Aluche e San José de Valderas?
Ricorderemo per primo quello neozelandese di un contadino di Elsthorpe (Hawks Bay), Mr. Michael Bennett, il quale scattò tre fotografie di un punto luminoso alle 23.45 del 14 gennaio 1969. La prima delle tre istantanee, debitamente ingrandita, mostra di profilo una sagoma luminosa identica all'UFO di San José de Valderas visto lateralmente.
Il secondo caso si verificò il 28 giugno 1967, dunque nello stesso periodo in cui si osservò e fotografò l'UFO di San José de Valderas. Un certo Gabriel Kozora stava facendo delle fotografie del figlioletto Jimmy di nove anni nella cittadina nordamericana di New Castle (Pennsylvania), quando osservò degli strani oggetti discoidali nel cielo, e li fotografò. L'oggetto in primo piano si vede di profilo, come quello della Nuova Zelanda, ed è ad esso identico. Sullo scafo del corpo volante in secondo piano, che appare in una prospettiva diversa, si intravede lo stesso emblema che caratterizzava gli UFO avvistati alla periferia di Madrid nel 1966 ed il primo giugno 1967.

Ma c'è di più. Poco dopo, il 3 luglio 1967, fu fotografato un UFO nel cielo di una regione boschiva di Calgary (Alberta), nel nord-est del Canada. Le due istantanee di Calgary, scattate alla presenza di altri due testimoni di Warren Smith, furono giudicate di estremo interesse dall'Aeronautica Militare canadese, che in quel periodo aveva ricevuto numerose segnalazioni di oggetti volanti non identificati. Ed è significativo che l'indagine svolta per l'Università del Colorado dal Dr. William Hartmann (l'esperto fotografico della "Commissione Condon") sui negativi non abbia potuto fornire un'altra spiegazione di questo corpo simile a due piatti sovrapposti combacianti lungo i bordi che, caratterizzato da una cupola nella parte superiore illuminata da una luce rossa, sembrava emettere una nebulosità bluastra. Di contro, come ha riferito il Dr. AllenJ. Hynek, già consulente scientifico dell'USAF sugli UFO, lo studio delle istantanee effettuato con un densitometro dal Dr. Fred Beckrnann dell'Università di Chicago ne avrebbe dimostrato la genuinità. L'ordigno doveva avere un diametro non inferiore ai 12 metri. Forma e dimensioni apparenti sono le stesse dell'oggetto che sarebbe stato visto a San José de Valderas. Anche se le foto che si riferiscono a questo caso sono state dichiarate false.
Infine, il 25 giugno 1971, in prossimità della città alsaziana di Mulhouse (Alto Reno), si sarebbe verificato l'atterraggio di un UFO, avvistato da più testimoni. Erba bruciacchiata, una specie di triangolo ed un distinto segno simile ad una specie di "H" maiuscola (che tanto evoca il "sigillo" di Ummo) furono le evidenti tracce che l'oggetto misterioso avrebbe lasciato al suolo.

Successivamente, il finlandese Jorma Viita ha reso nota tutta una serie di istantanee di UFO (isolati e in formazione) da lui avvistati e fotografati nel corso del 1974. Gli avvistamenti a suo dire effettuati il 20 ottobre e il 15 dicembre su Odense (Danimarca), documentati entrambi da foto diurne a colori, mostrano (con impressionante chiarezza e ricchezza di particolari) rispettivamente una formazione di due ed un UFO identici a quello di San José de Valderas. Tutti e tre portano sullo scafo l'inconfondibile emblema di Ummo. Peccato che si tratti di un falso accertato. Ma che dire degli altri? Tutti falsi anch'essi, montature di un'unica "regia occulta"? Riteniamo che sia ben difficile poterlo sostenere, anche se certo i Servizi Segreti degli USA, e dell'ex-URSS oggi sarebbero in grado di farlo. Lo ha fatto presente a suo tempo Antonio Ribera e, più di recente, nel suo libro "L'Affaire Ummo: les extraterrestres qui venaient du froid" (1993), Renaud Marhic, puntando l'indice verso il KGB. Un'accusa che l'ufologo russo Boris Chourinov ritiene del tutto infondata, però.

D'altronde non ci sono, a questo punto, troppe alternative. Escludendo gli extraterrestri, infatti, potremmo trovarci di fronte alle attività di un organismo dai mezzi ingenti e di avanguardia, russo o americano, in grado di operare a livello internazionale per testare apparentemente azioni e reazioni degli ufologi. Se si tratti di un ente di studio e ricerca sul tipo della "RAND Corporation" (Ricerca e Sviluppo) ovvero di "intelligence" sul genere della CIA, la NSA o il KGB, è difficile dire, certo. L'altra opzione è che gli Ummiti siano davvero degli alieni, naturalmente; e in tal caso potrebbero cautelarsi inserendo nella faccenda anche dati fasulli atti a creare una voluta "cortina fumogena" di scetticismo che consenta loro di operare senza rischi eccessivi, per non essere ricercati e individuati. Lo scrivono loro stessi. Pertanto, sulla base di quanto sopra non è possibile non concludere, come ha rilevato oltre 20 anni Jacques Vallée, che tutto l'"affare Ummo", nelle sue luci ed ombre, "sembra dimostrare una cosa sola: sulla Terra esiste un gruppo che è al corrente della natura degli UFO e la utilizza per i propri scopi".
Ma quali possono mai essere gli scopi di un gruppo potentissimo e perfettamente organizzato che, spacciandosi per extraterrestre, tradisce goffamente aspetti fin troppo terreni del suo "modus operandi" così sofisticato? Il depistaggio? Il "cover up"? In ogni caso, un intento mistificante inteso a complicare e contraddire, squalificandolo in tal modo anche agli occhi di quanti in prima persona lo seguono attivamente, come certi ufologi prestigiosi di fama mondiale, un ancor più vasto e scottante problema - quello degli UFO - che a livello politico da sempre si tende indiscutibilmente a minimizzare presso le masse per ragioni militari e di ordine pubblico?
D'accordo. Potrebbe essere tutto un grande disegno disinformativo di "Intelligence".
Ma allora come spiegare, a questo punto, l'inequivocabile collegamento con le varie apparizioni di mezzi rivoluzionari che nessuna Potenza terrestre sarebbe certo tanto facilmente in grado di replicare?
Non è così semplice, dunque. Qualunque sia il senso da attribuirgli, il mistero degli "Ummi" persiste e si infittisce. Sempre di più.
Come ci conferma Vallée: "Quasi tutti i dettagli forniti dai documenti ummiti in merito alle condizioni incontrate alla data del loro primo atterraggio del 1950 sono stati confermati da indagini precise. Gli agenti di Ummo avrebbero, per esempio, trovato una fattoria dove lavoravano dei braccianti agricoli spagnoli. Per curiosità, essi vi avrebbero rubato diversi oggetti, in particolare un contatore elettrico. Orbene, la Gendarmeria delle Basse Alpi ha ritrovato agli atti la denuncia sporta nel 1950 contro ignoti per il furto di un contatore elettrico". Che coincidenza!
E allora? Allora, forse, una chiave di lettura può essere fornita anche dall'analisi dei "messaggi ummiti" inviati per posta. È quanto faremo adesso, esaminando vario materiale inedito ed esclusivo di fonte "ummita" ricevuto a suo tempo in Italia, da almeno due diversi destinatari.

Fonte




I messaggi di UMMO in Italia


In Italia l'ultimo a toccare l'argomento di Ummo, con un giudizio totalmente negativo, è stato nel 1994 il fisico torinese Tullio Regge, del CICAP.
Fino ad oggi si sapeva che in Italia una lettera contenente un messaggio a firma dei supposti "Ummiti" era pervenuta, con timbro postale da Berlino Ovest, al torinese "Gruppo Clypeus", in data 1 settembre 1969. Sull'argomento l'organo di tale associazione, il periodico "Clypeus", riferì in due diverse occasioni, sul n. 33 e sul n. 41. Riproduciamo di seguito il contenuto della missiva, indirizzata al Direttore Gianni Settimo, tradotto dal francese:

Caro Signore,
Siamo consci della straordinarietà di ciò che stiamo per dirvi. Comprendiamo che una affermazione di questo genere è formulata di solito da un burlone, da uno squilibrato o forse anche da qualche giornalista, pubblicitario o agente di qualche organizzazione politica, esoterica o religiosa che pretende di sfruttare la sua versione o la notizia a profitto del suo gruppo.
Quando un'ipotesi o un racconto si scostano da aspetti di verosimiglianza e quando si difetta di mezzi tecnici e elementi di giudizio per testimoniarne la realtà, ogni intelligenza equilibrata ha il dovere e deve adottare un atteggiamento scettico o diffidente. Non si deve mai accettare la semplice testimonianza ed ancor meno quando, come nel caso attuale, se ne ignora l'origine. Questo la rende sospetta di inganno.
Per noi, è ovvio, ciò che stiamo per rivelarvi è certo, tuttavia non possiamo logicamente esigere che voi accettiate una informazione cosi fantastica. Ammettiamo che al vostro posto reagiremmo allo stesso modo.
Ma, per altro, l'atteggiamento di colui che accetta a priori qualsiasi versione è ammissibile solo se l'analizza senza passione e obiettivamente alla ricerca della verità. Di fatto tutti gli scienziati del Pianeta Terra hanno seguito questo criterio. Se concetti che "ieri" sembravano fantastici e assurdi non fossero stati analizzati da esperti in materia sareste forse giunti all'attuale stadio culturale?
Negli ultimi anni, a seguito dell'apparizione degli UFO nella atmosfera terrestre, la fantasia degli uomini si è scatenata, e si sono trovate nella stampa notizie spesso fraudolente, raramente autentiche di questo fenomeno.
Consapevoli che queste versioni abbiano creato un logico clima di diffidenza, sappiamo che la nostra dichiarazione deve essere accolta con una estrema riserva.
Tuttavia il nostro obiettivo, inviandovi questo documento dattiloscritto da uno dei nostri collaboratori, non è di essere creduti senza altre prove che questi pochi paragrafi.
In realtà analoghe comunicazioni sono state inviate tempo fa a professori ed esperti di diversi paesi. In Canada, Australia, Spagna e Jugoslavia vi sono gruppi di persone erudite che conoscono la nostra esistenza, anche se su nostro suggerimento conservano un silenzio discreto su questo argomento. E anche se dobbiamo riconoscere che parecchi uomini di Scienza con i quali abbiamo stabilito contatti verbali o scritti hanno stracciato indignati le lettere inviate, confondendole logicamente con scherzi di cattivo gusto o di atti di paranoici, in alcuni casi la stupefacente selezione di dati scientifici apportata finì semplicemente per convincere alcuni che le nostre intenzioni potevano essere serie e prive di intenti immorali.
Per cui noi vi preghiamo di leggere attentamente la nostra dichiarazione. Poco importa se all'inizio scarterete la verità o la fondatezza delle nostre affermazioni. Noi non ci auguriamo neppure che la realtà della nostra esistenza passi ora a conoscenza della massa sociale senza una preparazione sufficiente.
Insomma: la situazione è strana ed imbarazzante. Noi, se vogliamo essere fedeli alla verità, dobbiamo farvi pervenire la nostra testimonianza. Voi, quale uomo equilibrato ed obiettivo, siete libero di accettarla o meno. Ma vi preghiamo ad ogni modo, sia in un caso che nell'altro, di non stracciare questa copia. Un giorno potrete constatare la veridicità delle nostre affermazioni.
Il 28 marzo 1950 alle 4 e 17 minuti, una Oawolea Ouewa (astronave di forma lenticolare) stabili, per la prima volta nella nostra storia, un contatto con la litosfera della Terra. L'atterraggio ebbe luogo nei dintorni del villaggio di La Javie, dipartimento Basse Alpi, in Francia.
Il processo di adattamento che comprende l'assimilazione del linguaggio, l'informazione sui costumi sociali, ecc... degli esseri di questo pianeta è difficile a sintetizzarsi in una semplice lettera. Alcuni vostri fratelli del Canada e della Spagna conoscono dettagliatamente tutta la storia.
In quel marzo, sei miei fratelli discesero come primi esploratori di un mondo a noi sconosciuto. In seguito siamo venuti più numerosi per studiare ed analizzare la cultura terrestre. Per il momento sono state installate due basi operative: Adelaide (Australia) dove risiede il nostro fratello capo della spedizione, e Berlino Ovest (Germania).
Noi proveniamo da un astro solidificato, le cui condizioni geologiche sono leggermente differenti da quelle della Terra, mentre la composizione atmosferica è molto, simile (in certi casi utilizziamo le unità di misura terrestri)
Equatore: raggio massimo E = 7251,608 x 103
Massa del pianeta m = 9' 36 x 1024 kg
Accelerazione di gravità
misurata in AINHA.OXO gell,9 m/sec
Rotazione sul suo asse: 30' 92 ore (noi misuriamo in OUIW 30' 92 h = 600 OUIW)

Noi chiamiamo il nostro pianeta con un fonema che voi potreste trascrivere così: UMMO. Un solo continente e la scarsa superficie insulare non occupa che il 38% della superficie del nostro pianeta. UMMO si sposta in traiettoria ellittica d'eccentricità 0,078 attorno ad un astro che noi chiamiamo IUMMA (nostro "sole").
La distanza media UMMO-IUMMA è di 9' 96 x 1012 cm.
IUMMA è una stella di massa in gr m = 1'48 x 1033. La distanza che separa IUMMA dal vostro Sole è di 14'42 anni luce. Noi calcoliamo che voi localizzerete questa stella a
ascensione retta 12h31'
declinazione 9;9°18'
Ma la luce che voi noterete sarà molto ridotta causa la presenza di un ammasso di polvere cosmica che l'attenua e la riduce ad una grandezza apparente dell'ordine di 26.
La temperatura superficiale di 4580'3 K. Le sue alterazioni del campo magnetico sono elevate. Noi registriamo dal nostro pianeta valori che raggiungono 216 gauss, molto superiori a quelli di UMMO. Queste perturbazioni ci vietano la utilizzazione normale di frequenze elettromagnetiche, ragione per la quale noi dobbiamo usare onde gravitazionali per le comunicazioni.
Noi, abitanti di UMMO, abbiamo un corpo dalla forma fisica molto simile a quella dell'"Homo Sapiens" della Terra. Questo è logico, se considerate che le leggi biogenetiche sono valide per tutto l'Universo e allorché le condizioni ambientali sono analoghe, la struttura biologica subisce poche variazioni. Noi siamo quindi esseri che voi non qualifichereste come "mostri". Solo qualche piccola differenza anatomica ci differenzia da voi. Una grande quantità dei miei fratelli ha gli organi fonetici ipertrofizzati (corde vocali) e noi suppliamo a questa deficienza con mezzi artificiali di espressione verbale.
Siamo un popolo più vecchio del vostro e abbiamo raggiunto un grado di civilizzazione più elevato. La nostra struttura sociale è differente. Siamo governati da quattro membri che vengono scelti in base a valutazioni psicofisiologiche. Le leggi sono regolate in funzione di costanti sociometriche calcolate in funzione del tempo. Anche il nostro sistema economico è differente. Noi non conosciamo il denaro, dato che gli scambi di alcuni beni di valore che esistono su UMMO sono effettuati da una rete di quelli che voi chiamate cervelli elettronici. I beni di consumo normali sono appena valutabili, dato che la loro abbondante produzione supera di molto la domanda.
La nostra società è profondamente religiosa. Noi crediamo in un Creatore (WOA) o Dio e abbiamo prove scientifiche in favore dell'esistenza di un fattore che voi chiamate "anima". Conosciamo un terzo fattore che la lega al corpo e che è costituito da atomi di crypton, situato nella massa encefalica.
I nostri costumi sono ugualmente differenti. Non ci sono differenziazioni di razza e le specie e le varietà ecologiche sono meno numerose.
Noi non pretendiamo di interferire nell'evoluzione sociale del vostro pianeta per due ragioni fondamentali. Una morale cosmica vieta ogni atteggiamento paternalistico nei riguardi delle strutture sociali planetarie che devono essere formate gradualmente e indipendentemente. In più, una nostra presentazione ufficiale produrrebbe gravi alterazioni, perturbazioni sociali incalcolabili e in questo modo lo studio e l'analisi della vostra società non sarebbe possibile nelle attuali condizioni di verginità.
I nostri modesti tentativi di contatto come quello che effettuiamo ora con voi, non causeranno per contro una grande alterazione, poiché noi prevediamo in anticipo il naturale scetticismo con il quale vengono accolti.
Il nostro sistema di numerazione è 12; come curiosità vi accludiamo una tavola con alcuni algoritmi matematici così come li scriviamo noi:
(...)
Signore le porgiamo distinti saluti



A suo tempo due collaboratori di Clypeus, C. Bernacchia e R. D'Amico, commentarono negativamente il contenuto di tale lettera, ritenendola un falso (con argomentazioni peraltro discutibili). Comunque sia, il Gruppo Clypeus è stato per anni indicato come l'unico referente degli "Ummiti" in Italia. Ma non è così.
Infatti, ad esempio, il 9 ottobre 1978, il bolognese Roberto Negrini doveva ricevere. il primo comunicato dattiloscritto di un "agente Kheuzo": un foglietto in esperanto timbrato in alto con il sigillo di Ummo. In allegato un cartoncino con uno schema tecnico di una astronave ummita.

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Il testo era il seguente:

"Stimatissimo Signore, vi meraviglierete ricevendo una lettera da uno sconosciuto. Il mio nome è Kheuzo, e vengo dal pianeta Ummo. Vi chiarirò i costumi e la scienza di Ummo; certamente i terrestri conoscono una piccola parte dell'Universo. Voi, Signore, troverete nella lettera una immagine di una nave spaziale (Ouawolea Uewa Oemm) e una piccola descrizione tecnica. Poi Vi spiegherò la di questa corrispondenza. Saluti, Kheuzo".

Il giorno successivo perviene a Negrini un analogo cartoncino dattiloscritto:

"Signore,
se volete parlare con noi, pubblicate su IL RESTO DEL CARLINO del 14 ottobre 1978: 'ME INTERESSA AFFARE - ROBERTO'. Noi attendiamo. Saluti, Kheuzo (agente)".


Sul retro, in inglese, si leggeva: "Non parlate in pubblico di questa comunicazione. Non pubblicatela! Dopo averla letta, distruggetela!". Questo però non fu fatto. In allegato due diagrammi tracciati su carta millimetrata, caratterizzati dal codice alfanumerico ummita e schemi tecnici su "Considerable sequences of a flying UFO"

Immagine


e "Diagram of frequences of a cathodic propeller"

Immagine


Il primo dei due sembra incidentalmente macchiato di inchiostro, lasciando supporre l'uso di una penna stilografica.
Negrini aderisce alla richiesta e, il 14 ottobre, l'inserzione viene pubblicata nella rubrica "Annunzi vari" con qualche modifica per rendere il tutto accettabile dal quotidiano nel particolare clima del momento, dominato dal terrorismo. Di conseguenza, il 18 ottobre vengono ricevuti, in una terza missiva, due fogli di normale carta da lettera battuti a macchina in lingua italiana (con qualche piccolo errore). Nel primo leggiamo:

Moltostimato Signore,
la ringraziamo per l'interesse mostrato.
Le scriviamo in Italiano, come vuole la procedura con cui effettuiamo i nostri contacti epistolari.
Riceverà saltuariamente & irregolarmente i nostri comunicati.
Per quanto riguarda il pubblicarli o no, lasciamo a lei la facoltà di decisione in proposito; consigliandole però di NON renderli palesi, almeno ora.
Non riceverà, come vorrebbe, comunicazioni telefoniche o personali.
Non apprezziamo la sua iniziativa de l'"Ordine Solare", come non apprezziamo nessuna forma iniziatica o mistica di studio de fenomeno "U.F.O.".
Non ci sembra utile né opportuno che lei sottoponga ad esame specialistiko i documenti ora in suo possesso.
Saremo noi a metterci sempre in contacto con lei; se - però - deve rivolgerci domande di rilevante importanza, può esporcele su rivista "Solaris", ma non accennando a noi né a questa vicenda.
Scriva soltanto la domanda, firmandola o ponendo sue initiali.
Poi risponderemo per lectera.
Proximamente riceverà nuovi comunicati, non creda però - sebbene egli sia da noi stimato - d'essere un uomo prediletto o superiore o diverso da altri.
Verrà nformato di molte cose.
Salutj,
KH de UMMO (Agente del Governo Generale)
3 15
14


Il secondo foglio si riferisce ad una piccola foto allegata. In bianco e nero, sfocata e dal contenuto assolutamente indecifrabile (con sul retro una freccetta segnata a mano con penna biro blu per indicarne probabilmente l'orientamento), l'immagine non è certo significativa Ma tant'è.
Il testo del foglio recita:

Signore,
Conoscendo lo strano amore che gli uomini della Terra nutrono per le prove fotografiche, e rispettandolo, ecco in questa lectera uno di questi documenti visivi.
In verità pare che voi desideriate queste fotografie solo per affermare che sono false.
Divertente.
Ecco comunque una imagen ottenuta con una vostra macchina fotografica entro un "disco volante".
Gli oggetti ritratti sono:
1) pannello chiaro a sinistra: schermo OZAAOWE-UU
2) asta a estrema sinistra: scarico electrictà negativa (OOZE WA AEOL)
3) asta con pomello al centro: direzionale del deflettore catodico (AZEO OOBE AO WAAE BAEMU)
4) piccola sfera in angolo destro: polo locale de magne tismo (YIOOA AE LOEO OOEMM)
5) spigolo a destra de loggia de pilota (QEMM OUA OAMM)
La fotografia fu scattata quando il disco era fermo e non vi appàjono piloti.
La figura ottenuta è un poco opaca a causa delle radiazioni electriche presenti.
Conoscete un poco de functionamento de nostri dischi volanti.
L'energia da noi usata è l'electromagnetica, ma il significato di questa parola è un poco diverso pei due pianeti.
Credo che riceverete ancora documenti visivi di questo tipo.
Salutj,
OZEE de UMMO
KHEUZO Ag. Gov. Gen. U.
KH.4311 / Uh.s.tt.m
A.KH.


Lettera del 19 ottobre.

Signore,
desideriamo fornirle interessanti notizie al riguardo d'un insolito avvenimento. Credo sappia che UMMO è informato in modo sufficientemente esauriente sugli avvenimenti terrestri; questo nostro compito - che alcuni hanno equivocato e inteso come missione salvifica o cose simili - è puramente scientifico.
Credo sappia pure che UMMO non è il solo pianeta che possiede un'Aviazione operante su Terra. Ebbene, noi de UMMO abbiamo raccolti notizie dettagliate su un caso de atterraggio forzato de "U.F.O." (non de UMMO!) su suolo Bulgaro.
L'objecto cadde - causa inefficienza d'una turbina elettrostatica - a circa 10 Kilometro a Nord de città chiamata Elhovo, l'objecto cadde presso il fiume Tundza. Il fatto ebbe luogo nel 19 maggio 1966, giovedì, a hora 16,06.
L'"U.F.O." precipitò senza explodere e diversi testimoni (fra cui il più estimato era il doctor Treujan) videro il disco finire a terra con boato. Fu tosto advertita la Polizia e questa venne sul luogo, facendo allontanare i pochi presenti.
La zona fu tosto dichiarata "in stato di sicurezza" e venne chiamato l'Esercito.
Il Generale Wlako Popesnu fu incaricato di dirigere le operazioni.
Immediatamente furono costruite attorno al disco delle pareti di legno, erigendo così un capannone che celasse l'objecto poiché esso era irremovibilmente poggiato a terra. Il mattino stesso del 21 maggio 1966 furono convocati a Burgas sette noti esponenti della scienza e tecnika, pare - ma ciò non è ancora assodato in modo definitivo - che fossero presenti due delegati sovietici: Kazantsev e Kortohkjìn dell'Accademia delle Scienze Moscovita.


I destinatari:

[Gianni Settimo] GIANNI SETTIMO è il fondatore, l'animatore e il direttore del "Gruppo Clypeus" e della omonima rivista, dagli anni '60 promotrice di studi e divulgazione sulle tematiche ufologiche. È dal suo Convegno di Torino del 1965 che nacque il CUN. Oggi Settimo ha stretto legami con il torinese CISU.

[Roberto Negrini]ROBERTO NEGRINI assunse nel 1975 il ruolo di Segretario Nazionale per il Centro Italia del Centro Studi Fratellanza Cosmica di Eugenio Siragusa. Successivamente distaccatosi dal contattista, che scioglierà nel 1978 il suo Centro, Negrini fondò, quell'anno, in chiave esoterica e "keeliana", un suo "Ordine Solare" in cui è subentrato l'O.T.O. (Ordo Templis Orientis) che tuttora dirige, dalle connotazioni magiche e neopagane.

Il 22 maggio 1966 gli esperti erano tutti sul luogo, massicciamente presidiato da un intero battaglione di fanteria.
Dapprima si cercò un mezzo per entrare nel disco, ma esso si presentava senza la più piccola apertura esterna. Il metallo che componeva l'"U.F.O." era di una lega sconosciuta; in seguito - con spettrografia - si rivelò contenente una alta percentuale di cadmio.
Dopo numerosi quanto vanj tentativi d'entrare, il 29 maggio 1966 si riuscì a creare una fessura atta ad entrare nel disco. Ignorando cosa esso contenesse, si chiese l'operazione d'un volontario. Si presentò il caporale Mlavek il quale (attrezzato con bombole d'oxigeno) si entrodusse. Egli era in contacto-radio con l'esterno; noi possediamo un nastro magentico con il colloquio registrato intieramente.
Mlavek entrò in una cavità a volta, larga circa 10 metri (exatt.: 9,78 mt.) e alta quasi tre (3,07 mt.). Una luce calda e diffusa pareva fluire da ogni parte.
All'interno il caporale trovò due corpi apparentemente morti, uno era adagiato al suolo, l'altro zaldamente legato ad una specie di trespolo davanti al pannello-comandi.
I due occupanti erano effectivamente cadaveri e l'autopsia (eseguita dal Prof. Osea Smoljan) accertò che erano morti per asfissia allorché si aprì l'objecto.
Erano uomini normali, alti mt. 1,80 ca., magri; indossavano tute blu scuro.
I tecnici tentarono di capire come funzionasse il velivolo, ma non ne capirono molto.
Notarono che, tutt'attorno alla flangia esterna, correva un grosso cavo di materiale sconosciuto (con buona parte di stagno, pare).
L'"U.F.O." risultò fortemente electizzato, ma non radioactif.
Attualmente l'objecto si trova - fu infatti smontato dopo quasi tre mesi di lavori - a Plovdiv, nell'Istituto Ricerche Aeronautiche (Levaea Smalej da Brudnev 33, Plovni) e viene ancora studiato.
Il motore fu inviato con treno speciale in Russia e venne studiato a lungo, solo dopo pressanti insistenze esso tornò in Bulgaria.
Incaricato di redigere un rapporto e di coordinare le ricerche fu il Prof. Ing. Smetan Krnobat, il quale presentò nel giugno del 1969 un dossier di quasi 1000 pagg. al suo governo; purtroppo non ci è stato poxibile visionare tale documento.
I corpi dei due occupanti si troverebbero in obitorio militare di Stara Zagbra; altre fonti, invece affermano che furono sepolti nell'agosto 1966 nel cimitero di Elhovo, sotto i nomi di Wladimir Bennek e Ostmar Ljudvar.
Effectivamente esistono tali tombe - le vedemmo noi - e, nel registro del Cimitero portano le sigle: A/662 e A/664.
La autorizziamo a divulgare la notizia, vietandole però fermamente di citare la fonte da cui proviene. Non parli mai de UMMO e dei suoi contacti.
Salutj,
KHEUZO
(Ag. Gov. Gen. U.)
Elo
S 16
15


Commento doveroso è l'evidenziazione che si tratta di una serie di informazioni di notevole interesse, anche in considerazione del fatto che - vere o false che fossero - anticipano di anni la sempre più attuale tematica degli "UFO crashes".
Giungiamo così al quinto comunicato, pervenuto il 9 novembre e contenente un nuovo diagramma tecnico, in carta millimetrata, siglato a mano con il sigillo di Ummo e contenente una sorta di studio grafico sulle finestre di comunicazione tra dimensioni parallele e spazi euclidei e non, alquanto stimolante.

"Signore,
- il governo Generale de UMMO la autorizza a rendere pubblici tutti i documenti che le furono invjati dai suoi agenti.
La consiglia però di mostrarsi assai sceptico nei confronti della vicenda e a non credere alla origine extraterrestre dei documenti.
Salutj,
KHEUZO"


Sarà l'ultima comunicazione del genere ricevuta da Negrini, il cui misterioso mittente ha inoltrato tutte e cinque le lettere da Forlì.
Va da sé che, come nel caso del materiale inviato nove anni prima a Torino, non si può prescindere da una serie di considerazioni doverose, prima di esprimersi. È quanto faremo adesso, a conclusione di questa nostra indagine.

Fonte



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MessaggioInviato: 08/09/2010, 17:53 
Cita:
cagliari79 ha scritto:

Il caso UMMO


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Fonte




Il simbolo ummita mi ha sempre ricordato quello di Gustavo Rol, un uomo che visse tra Francia,Italia e Svizzera e dotato di facoltà paranormali eccezionali.

Immagine:
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23,2 KB

Attaccate alla croce,si distinguono infatti una C e una J capovolte.
Una particolarità di Rol è che,quando egli si trovava in casa, i domestici o il personale a lui vicino vedevano volare nelle stanze delle sfere metalliche,che a volte si posavano a pavimento,altre volte sparivano.
Il periodo di massimo successo di Rol è proprio a cavallo di quello relativo alle lettere ummite.
Certo,da qui a dire che egli fosse di Ummo.... un pochino ce ne passa.
Ma è solo un particolare che avevo notato tempo addietro. [:)]



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MessaggioInviato: 08/09/2010, 22:41 
Volevo chiedere al caro Paolo una cosa.... considerando l'atteggiamento generale su questi argomenti e il coverup totale sugli ufo di stampo transnazionale adottato dal '47 in poi dal Presidente americano Truman, può essere considerata come un'azione da vero e proprio "debunker patentato" la smentita circa il caso Ummo portata avanti dallo psicologo Jose Luis Jordan Peña avvenuta nel 1950? Grazie



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MessaggioInviato: 08/09/2010, 23:39 
Ciao TTE,

in effetti ho l'impressione che la "smentita di Peña" si possa considerare come un debunking nel pieno senso della parola.

Di tutto quanto, la cosa che in assoluto meno convince è il fatto che Peña non abbia mai prodotto alcuna prova oggettiva che supportasse le sue affermazioni.

L'unica cosa che va un po' in questa direzione (ma solo un poco) è il fatto che alcune delle lettere ummite siano state scritte con una macchina da scrivere Hispano Olivetti, macchina peraltro piuttosto diffusa all'epoca in Spagna.

Mi sembra logico che, se lui si sentiva veramente oppresso dalla colpa per aver messo in piedi un fenomeno che ha prodotto danni a delle persone (perchè questo è la considerazione che, afferma, lo ha spinto alla denuncia), dopo avere pubblicamente confessato la frode avrebbe dovuto produrre materiale a supporto delle sue affermazioni.

D'altronde, un fenomeno come quello ummita che ha prodotto talmente tanto materiale deve necessariamente avere prodotto anche molto materiale di scarto (versioni diverse non pubblicate della stessa lettera, pagine iniziate e non terminate a causa di errori, bozzetti di disegni, collages, prove di scrittura in alfabeto ummita, liste di nomi e verbi ummiti eccetera).

Ma Peña non ha mai prodotto nulla del genere.

Per questo ritengo che la sua confessione sia molto poco credibile.

Concludo questo messaggio riportando una parte dell'intervista in cui si autodenuncia, in cui, parlando degli UFO in generale, afferma che "The UFO phenomenon, the OVNI phenomenon, Unidentified Flying Objects, it's all a hoax. Ufologists do not realize that 100% of all these cases are hoaxes."
(tratto da http://inexplicata.blogspot.com/2006/11/ummo-at-bay-jose-luis-jordan-pea.html).

E questo mi sembra che sia sufficiente per far capire di che personaggio si tratta.

Ciao a tutti,

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MessaggioInviato: 08/09/2010, 23:42 
Altra cosa...... scusa se approfitto eh? [:I]

in merito a quanto detto in uno dei messaggi e cioè: "Il 28 marzo 1950 alle 4 e 17 minuti, una Oawolea Ouewa (astronave di forma lenticolare) stabili, per la prima volta nella nostra storia, un contatto con la litosfera della Terra. L'atterraggio ebbe luogo nei dintorni del villaggio di La Javie, dipartimento Basse Alpi, in Francia.", vorrei sapere se secondo te è possibile che proprio in Francia esistano ancora delle, diciamo così, "delegazioni" del popolo Ummita.

Ti ringrazio [;)]



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MessaggioInviato: 09/09/2010, 01:34 
Cita:
IdentFlyObj ha scritto:


Il simbolo ummita mi ha sempre ricordato quello di Gustavo Rol, un uomo che visse tra Francia,Italia e Svizzera e dotato di facoltà paranormali eccezionali.



Ciao IdentFlyObj,


Se ti va, perchè non apri un thread su Gustavo Rol (magari su Non Solo UFO, o, dove è più opportuno)? Secondo me, a molti interesserà seguire/partecipare. [;)]



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P.S.: Questo thread è molto interessante. [:)]



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MessaggioInviato: 10/09/2010, 23:12 
Credo ne abbiano già parlato,in passato.Dal canto mio,ho affrontato in molti forum la discussione circa questo strano uomo,che non ha eguali nel mondo.
Un'altra particolarità di Rol ,citata dai testimoni anni addietro,fu questa:
''''«Rol mi dà un mazzo di carte da mescolare e tagliare. Lo pongo davanti a me. Con altro mazzo e con tecnica varia viene indicato il quattro di cuori . Rol mi dice di porre la mia mano sul mio mazzo, di chiudere gli occhi, di cercare di vedere, di visualizzare un quattro verde e di pronunciare 'Hamma Hemma'. Fatto ciò mi dice: "Tagli il mazzo". Apro gli occhi e taglio. Taglio proprio esattamente dove c'è il quattro di cuori rovesciato, cioé con la carta a seme visibile, mentre tutte le altre sono regolarmente volte con la faccia in basso».'''

Ecco,quel 'Hamma Hemma' mi ricorda,in maniera impressionante,il linguaggio utilizzato dagli ummiti [8)] E tale linguaggio lo usò varie volte,di fronte a testimoni sempre diversi.
Mi sembra quasi che la lingua,il simbolo verde soprastante,i globi argentati che volteggiano dentro casa ....siano caratteristiche di un alieno ummita dotato di poteri fuori dal comune.


Ultima modifica di IdentFlyObj il 10/09/2010, 23:13, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 11/09/2010, 11:51 
Per TTE:

Non saprei proprio se in Francia siano rimaste "delegazioni" di Ummiti.

Il fatto è che di solito si collegano gli Ummiti con la Francia, ma da quanto risulta dalle lettere i nostri supposti, dopo aver preso terra presso i nostri cugini d'oltralpe, si sono poi insediati in Spagna, vi sono rimasti per un certo periodo poi si sono sparsi in varie parti del globo.

Sembra che i Paesi più visitati siano stati gli Stati Uniti, l'URSS, il Canada, l'Australia, con molti altri luoghi visitati e/o abitati in maniera più saltuaria.

Oltre a questo però non vi sono altre informazioni disponibili.


Per IdentFlyObj:

Non vedo molti collegamenti fra il buon Rol e gli Ummiti, se non il fatto delle sferette flottanti.
Gli Ummiti infatti raccontano di utilizzare degli strumenti di prospezione/telerilevamento della forma e delle dimensioni di una palla da baseball, capace di spostarsi in aria grazie ad un sistema propulsivo gravitazionale, controllati da una specie di valigetta che l'operatore può comodamente portarsi dietro.

Gli Ummiti comunque non hanno mai affermato di disporre di poteri psichici fuori dall'ordinario, con l'unica eccezione della telepatia, che peraltro imparano ad utilizzare nel periodo di formazione scolastica.


Per tutti:

E' da un po' di tempo che lavoro ad un documento destinato, nelle mie intenzioni, alla creazione di una pagina sulla questione ummita nella versiona italiana di Wikipedia.

Il documento ha raggiunto ormai quello che considero lo stadio di bozza avanzata (insomma, una pre-release), quindi mi sono deciso a pubblicarlo.

Come ho scritto nelle note esplicative: "Essendo Wikipedia un progetto collaborativo, mi farebbe piacere che anche la genesi della relativa pagina ummita fosse collaborativa, per cui sarò ben lieto di ricevere osservazioni, spunti, idee e quant'altro possa contribuire a creare una pagina completa, istruttiva ed utile su tale questione."

La pagina dedicata al documento, che ho denominato "UMMO - Ipotesi per una pagina di Wikipedia" si trova qui: http://paolog.webs.com/UMMO/wk.htm

(Nota: inserirò questa comunicazione anche nel thread dedicati ai 60 anni dell'Affaire Ummo)

Grazie come sempre per l'attenzione e ciao a tutti,


PaoloG - paolog.webs.com



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MessaggioInviato: 11/09/2010, 12:27 
Cita:
Paolog ha scritto:


Per TTE:

Non saprei proprio se in Francia siano rimaste "delegazioni" di Ummiti.

Il fatto è che di solito si collegano gli Ummiti con la Francia, ma da quanto risulta dalle lettere i nostri supposti, dopo aver preso terra presso i nostri cugini d'oltralpe, si sono poi insediati in Spagna, vi sono rimasti per un certo periodo poi si sono sparsi in varie parti del globo.

Sembra che i Paesi più visitati siano stati gli Stati Uniti, l'URSS, il Canada, l'Australia, con molti altri luoghi visitati e/o abitati in maniera più saltuaria.

Oltre a questo però non vi sono altre informazioni disponibili.



Ti ringrazio molto Paolo.... [;)]

Speravo, in realtà, in qualche traccia più consistente che potesse
spiegare, anche solo in parte, la mia personale esperienza avuta
proprio da quelle parti.



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Bè, penso proprio che qui sarebbe il luogo giusto dove potresti raccontare tale esperienza, TTE sempre che come si dice in burocratese "nulla osti"...

Ciao,

Paolo



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Sicuramente vuol dire poco e non prova nulla, però in merito all'ipotetico rapporto Extraterrestri umani - Francia mi vengono in mente due episodi contattistici che si inserirebbero bene in questa cornice:
1) Nel suo libro dedicato all' "Atomo Magnetico" Ighina racconta del contatto che avrebbe avuto con degli extraterrestri di forma umana; la cosa simpatica è che prima si sarebbe rivolto loro in italiano senza ottenere risposta, poi in francese ottenendone risposta. Al di là della veridicità o meno della storia, su questa cosa si è sempre fatta della facile ironia (alieni che parlano francese?). Però, se si accetta l'idea di una relazione privilegiata tra servizi segreti francesi ed ipotetici alieni di forma umana discretamente infiltrati tra noi, la cosa acquista un suo senso (il che non vuol dire che sia vero, ovvio).
2) Come è noto Truman Bethurum, un camionista che lavorava alla costruzione di strade nel deserto della California, avrebbe avuto negli anni '50 tutta una serie di incontri con un gruppetto di sedicenti extraterrestri provenienti da Clarion e di forma umana capeggiati da una donna che si faceva chiamare Aura Rhanes; sarebbe più volte salito a bordo del loro disco. Ora, in uno di questi incontri la bella Rhanes avrebbe dato prova della sua conoscenza della lingua francese traducendo un messaggio che Bethurum aveva portato con sé. Certo, abbigliata così ce l'avrei vista bene Aura Rhanes a passeggio per le vie di Parigi negli anni '50.

http://www.theironskeptic.com/articles/ ... larion.htm



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Paolog ha scritto:

Bè, penso proprio che qui sarebbe il luogo giusto dove potresti raccontare tale esperienza, TTE sempre che come si dice in burocratese "nulla osti"...



Caro Paolo.... io ci provo. Nella speranza che possa essere utile a questa interessantissima discussione e a chi vi partecipa..... [8]


Premessa
Sono una persona che ha una memoria fotografica clamorosa…. generalmente rivivo e (in un certo senso) rivedo le esperienze che più mi hanno segnato, come se fossero immagini fotografiche ad alta risoluzione o addirittura, in alcuni casi, come se fossero dei filmati visti in un monitor.

Sono un ottimo fisionomista…. nel senso che se incontro uno sconosciuto oggi, che memorizzo per un dato motivo o in una determinata occasione, sarei capace di riconoscerlo tra quindici anni, in mezzo alla folla, invecchiato, con i baffi e con un altro taglio di capelli.

Sono consapevole del fatto che la mia storia potrà suscitare ilarità. Ma me ne frego… anche perché non è assolutamente nelle mie intenzioni convincere nessuno. Lo scopo di quanto scriverò è legato puramente alla volontà di condividere con voi la mia semplice esperienza.

Sono sicuro che ciò che vi racconterò, per voi, non avrà alcun senso… almeno se vediamo la cosa dal punto di vista logico. Anzi, se vediamo la cosa dal punto di vista logico, il fatto non ha alcun senso neanche per me. Credo piuttosto che per quanto mi riguarda, possa avere un valore al livello interiore, esperienziale, perché quanto ho vissuto in questa circostanza mi ha sconvolto abbastanza e per certi versi, ha cambiato il mio modo di percepire le cose che mi circondano, soprattutto relativamente al mio approccio a questo genere di fenomenologie. Dico questo pur consapevole del fatto che ad oggi, come dicevo, una risposta sul perché abbia vissuto una cosa del genere, ancora non l’ho personalmente trovata.

I fatti
E’ l’estate del 2007, la terza settimana di Agosto. Mi trovo in località Sestriere e sono in vacanza e con la mia ragazza.

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Sestriere

La struttura recettiva che ci ha ospitato era dotata di mini appartamenti completi di cucina e la mattina si andava in centro (chiamiamolo così) per andare a fare la spesa. Il secondo giorno raggiungiamo questa piazzetta con annessi esercizi commerciali di vario genere per fare dei semplici acquisti.

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Foto piazzetta

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Ad un certo punto, la mia ragazza entra in un negozio per comprare una cosa, io aspetto fuori e mi guardo intorno. La giornata è meravigliosa, con un sole pieno e un cielo limpido. Mi passa davanti una donna con un passeggino….. io la guardo, all’inizio così, come si guarda una qualsiasi persona…. Poi in effetti, mi soffermo sul suo aspetto; bionda, alta, magra….. non una bellissima donna per carità, ma particolare. Con una carnagione molto chiara e con un taglio di capelli che mi ricorda qualcuno. Lei prosegue e va verso il centro della piazzetta (quella specie di aiuola che si vede nella foto sopra). In quel preciso istante mi viene in mente una cosa strana, così d'amblè …..mi viene in mente la consistente somiglianza della donna che ho appena intravisto con un volto celebre dell’ufologia…… e cioè Asket, la ragazza bionda che secondo Mayer era una pleiadiana (e che invece si rivelò una semplice showgirl). Ve la ricordate?

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Asket


A quel punto penso e mi dico tra me e me…. “caspita…. ma che sei un’extraterrestre e non mi dici niente?” beh ragazzi……. il tempo di formulare quel pensiero nella mia mente e…. lei si ferma improvvisamente, si volta verso di me e mi guarda. Come se mi avesse sentito. Passano secondi interminabili. Io, lievemente imbarazzato ribatto, sempre tra me e me……”cosa c’è? Mi hai sentito”?

La distanza tra me e lei è di circa 20 o 25 metri. Passano altri lunghi secondi. Io sono perplesso. La donna si gira e prosegue nella stessa direzione di prima, cioè verso l’aiuola e si siede. Arriva la mia ragazza e mi fa….. “cosa c’è, tutto ok?”…. “si tutto ok” rispondo io. Facciamo un giro nei negozi che segnano il perimetro della piazzetta. A distanza di una decina di minuti scarsi, decidiamo di tagliare l’area per andare al bar che si trova di fronte. La tipa era sempre lì seduta, ma in quel momento si alza e ci viene incontro. Io vago ma nello stesso tempo incuriosito, proseguo con la mia ragazza al mio fianco e proprio mentre stiamo per incrociarla, alzo lo sguardo verso di lei per guardarla dritta negli occhi e….

Non l’avessi mai fatto! [8)]

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Fotomontaggio 1

E’ stato un secondo, un frame, un flash. L’immagine di quel volto e SOPRATTUTTO di quegli occhi rimangono impressi nella mia mente. Una cosa allucinante, impossibile, che lascia il segno. Era come se il bianco dei suoi occhi non fosse stato per me visibile. Infatti erano quasi completamente neri…… o meglio, questa è stata la mia precisa percezione.

Torniamo nel nostro appartamento, ripenso a quella cosa molte volte durante il giorno ma lascio correre. In fin dei conti può essere stata una suggestione… un’allucinazione, un prodotto della mia mente “malata”, mi sono detto…..

E’ notte, domani è un altro giorno e si vedrà.

La mattina però, il risveglio non è dei migliori…. Avevo sognato molto, ero andato in giro parecchio con Morfeo, in quelle situazioni irreali e sconnesse, che non hanno né capo e né coda..

Un altro flash improvviso. La donna del giorno prima. Sì sempre lei. Ci ripenso e mi rendo conto di averla sognata. Sono sicuro di averla sognata. L’ho sognata che si avvicinava a me e che mi parlava. L’unica cosa che ricordo delle sue parole nel sogno è questo: “Sono anni che cerchi le prove della nostra esistenza….. posso solo dirti che le troverai…. Troverai le tracce del nostro popolo… e le troverai nella rete”…..

Mah… mi sono detto. Ma che senso ha questa cosa ridicola?
Forse nulla….. perché è solo un sogno, giusto? [:D]

Stesso giorno, decidiamo di scendere ancora a valle. Nella solita piazzetta per comprare del vino e gli ingredienti per un pranzetto come dico io. Passiamo a prendere il pane fresco, poi andiamo dal macellaio per della carne…… usciamo dal negozio e……… la tipa è dall’altra parte della piazza! Sempre con il passeggino. Ma questa volta non è sola. Sembra essere il compagno l’uomo che le sta accanto. Biondo, quasi albino, alto…… insomma il classico tipo nordico, slavato. Andiamo verso il bar per un aperitivo. Lei ci vede, farfuglia qualcosa al suo compagno. Il tipo si gira e mi guarda. La donna fa un cenno con il capo e il tipo si dirige abbastanza frettolosamente verso il bar che io e la mia ragazza stavamo per raggiungere. Si poggia su una colonna come se stesse aspettando qualcuno all’uscita di un negozio e guarda verso di noi. Anzi… non stacca gli occhi da noi. Stiamo per incrociarlo, i suoi occhi sono chiari e vitrei. Io, sempre più perplesso ma vago allo stesso tempo. Alzo gli occhi proprio nel momento in cui lo incrociamo (distanza 1,5 mt) con l’intento quasi di sfidare il suo sguardo e……. ZAC! [:13]

Altro flash, altro frame per me oramai indelebile……

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Fotomontaggio 02

Il colore era azzurro chiaro. Le pupille verticali. Si amici miei…. proprio come quelli che vedete in questo fotomontaggio. Mai visto nulla di simile in vita mia. Ho ancora i brividi se solo ripenso ai suoi occhi.
“Ma perché fanno così?”, mi domando….. la cosa mi sconvolge e ricordo solamente ciò che ho pensato in quel preciso istante….. e cioè che quelli lì, nonostante le apparenze, non fossero umani. Mi hanno forse sentito? Sono davvero telepatici e così sensibili a dei semplici e praticamente innocui pensieri? O forse sono io che sto impazzendo? Volevano forse dimostrare qualcosa, comunicare qualcosa? Io non lo so……

La cosa mi lascia alquanto turbato. Cerco conforto nella mia ragazza…… “ma hai visto quel tipo appoggiato alla colonna?”, dico con voce mezza spezzata mentre il cuore mi era salito in gola….. “sì l’ho visto……. Cos’ha che non va?”……. “niente….. aveva due occhi grandi… molto chiari….. sembrava un extraterrestre”. “Ma va……”, risponde lei con un sorriso…….


Quarto giorno
Decidiamo di andare in Francia…. che è lì, praticamente a due passi. Ci armiamo di tutto punto per stare fuori tutto il giorno e partiamo all’avventura. Superiamo in auto le Alpi francesi che in un certo senso ci separano dalla Francia. La giornata è molto bella e nonostante l’altitudine, è anche abbastanza fresca per essere quasi fine di Agosto. Non sono neanche le 11,00 e raggiungiamo Briançon… un’interessante località posizionata nella larga vallata della Durance, un comune di 10.700 abitanti situato a 1325 metri nel dipartimento delle Alte Alpi nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

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Foto Briançon


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Mappa.

Dopo una passeggiata di rito nella parte più antica, ci dirigiamo in una via molto frequentata. Questa…..

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Briançon - Grand-Rue

Ci sono molti ristorantini e negozietti in questa via e la gente passeggia serena. Pensiamo di pranzare lì. Tra un negozietto e l’altro veniamo colpiti da un esercizio in particolare dove si vendevano saponi coloratissimi “al taglio”. Un profumo inebriante avvolgeva quel luogo. La mia ragazza decide di entrare…. Mentre io mi soffermo a dare un’occhiata al menu di un ristorantino che si trova di fronte, molto carino, tutto in legno. Anche questa volta ero momentaneamente solo (ma tu guarda il caso). Menu che era scritto su una specie di pergamena e sistemato all’interno di una bacheca di legno e protetta da un vetro. Mi avvicino ad una distanza di circa un metro, quando ad un certo punto vedo riflessa nel vetro della bacheca la sagoma di due persone che si trovavano evidentemente alle mi spalle sulla destra. I due si avvicinano… come per leggere il menu. Sono un uomo e una donna. Lui me lo trovo praticamente al mio fianco destro…. Lei alla sua destra ma un po’ avanti e quindi più vicina alla bacheca. Ho modo di vederla bene perché è quasi a 45 gradi rispetto alla posizione frontale mia e del suo compagno. Rimango praticamente folgorato dai suoi occhi. “Ci risiamo?” Mi domando…. Mentre continuo a guardare, un po’ con la coda dell’occhio per non farmi scorgere e un po’ direttamente, e noto che i suoi occhi azzurro chiarissimo sono grandi, troppo grandi. Oserei dire decisamente sproporzionati rispetto alla grandezza del viso. Sempre tra me e me, penso “ma tu non sei un essere umano….. hai degli occhi troppo grandi per essere umani….. sono incredibili”. Qui l’ennesimo fotomontaggio che ho realizzato per darvi un’idea della sproporzione tra occhi e viso.

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Fotomontaggio 3

Passa un solo secondo e avviene per me l’imponderabile. Sento nitidamente all’interno della mia testa una voce. Una voce che parla in italiano perfetto. Una voce che quasi mi rimbomba nelle orecchie. Il mio respiro si blocca, rimango quasi paralizzato per lo stupore. E la sua voce, mentre le sue pupille ruotavano lentamente, mi dice nitidamente questo: “….guarda pure i miei occhi e non aver paura…… siamo come voi, fatti della stessa sostanza….. non hai nulla da temere…….” E ripete ancora “….nulla da temere”. Credo che l’espressione del mio viso abbia cambiato decisamente aspetto. Il tempo, anche se parliamo probabilmente di una manciata di secondi, è come se in quel momento si fosse fermato.

La faccia del tipo che l’accompagnava, mentre avveniva questa specie di “scambio”, aveva un’espressione quasi compiaciuta….. oserei dire quasi da "ebete". Sembrava nulla di nuovo per lui ma il suo ghigno era come per dire “guarda un po’ la mia compagna com’è disinvolta nell’approccio telepatico con i terrestri….. eheheh”. Una cosa quasi grottesca la sua faccia. Ricordo solo le mascelle molto pronunciate, gli occhi chiari, e i capelli biondi. Un nordico vero…. Anche se credo non fosse più alto di un metro e ottanta circa.

Mi dispiace dirlo perché, con il senno di poi, rimpiango molto di non aver in un certo senso risposto per via “telepatica” (perché credo che questa sorta di comunicazione possa solamente definirsi come tale) e magari proseguito in questa specie di comunicazione…… ma è stato più forte di me e – istintivamente - l’unica cosa che ho sentito in quel momento di fare era quella di girare i tacchi e andarmene. Ero visibilmente turbato…. Perché mai e poi mai mi sarei aspettato di sentire così nitidamente la voce di una persona che pur stando vicino a me, comunicava con il pensiero.

Sesto giorno
Torniamo in piazzetta nel pomeriggio per un caffè. Incontriamo di nuovo la tipa del primo giorno, sempre con il bambino e il passeggino. Il suo compagno si trova sempre nella zona e sta parlando con un’altra persona che in quel momento è seduta a leggere il giornale. Mi lancia uno sguardo che permane per qualche secondo. Noi ci sediamo al bar, ai tavolini rivolti verso la piazzetta. Il personaggio con il giornale si alza, ripiega il quotidiano e si guarda intorno. E’ un uomo che non passa di certo inosservato. Credo sia stato alto almeno un paio di metri se non di più. Almeno… rispetto alle persone circostanti, questa è stata la mia attenta valutazione. Capelli un po’ lunghi, riga in mezzo e baffi….. sembrava un vichingo. Era possente. Anche lui si girò verso di noi…. Come se l’amico gli avesse detto qualcosa circa “il contatto” avvenuto giorni prima. Ma forse è solo la mia suggestione. Che mai come in questa vicenda, deve aver avuto FORSE, un ruolo dominante. So che il giorno dopo saremmo ripartiti per tornare a casa….. e decido di fare un ultima cosa. Prendo la macchina fotografica digitale della mia ragazza, faccio finta di guardare le foto al suo interno e la poggio sul tavolino allo scopo di inquadrare i soggetti che erano ad una quindicina di metri da noi. Cerco di non farmi vedere, avvicino lo zoom e faccio una paio di scatti…. nonostante l’espressione perplessa della mia ragazza che aveva assunto nel frattempo una faccia da punto interrogativo.

La vacanza finisce qui.

Tornando a casa di lei, rivedo quelle foto relative al tipo con le pupille verticali. Niente di chè. So che non possono dimostrare proprio nulla….. perché ritraggono solamente un essere umano, nordico, biondo. Alzo le spalle ripensando al tutto quanto avevo vissuto nei giorni precedenti e…… NON trasferisco quelle foto nella mia pennetta. Convinto di avere la possibilità di farlo in una prossima occasione.

Passano circa due anni….. e in uno degli incontri con Myriam, formulo questa domanda a Odearea’n:




Domanda: vorrei sapere qualcosa in merito alla discendenza degli esseri umani e al fatto che ultimamente la scienza stia mettendo in dubbio la teoria secondo la quale proveniamo dalle scimmie. E poi sapere qualcosa sulla teoria che invece dice che esseri extraterrestri simili agli umani siano davvero tra noi.

Un tempo la terra era senza anime, poi vennero gli Antichi a portare le loro conoscenze e la loro stessa coscienza fece sì che lo spirito permeasse la materia presente. Coloro che vivono sulla terra sono quasi tutti discendenti degli Antichi ma nel tempo si sono mescolati ad altre razze provenienti dallo spazio e ad altre forme di vita meno coscienti e più incentrate sulla materia. Nel percorso della nostra e vostra evoluzione, essi non ci hanno mai abbandonato poiché si considerano i nostri e vostri generatori e quindi con noi e voi hanno costituito un legame indissolubile nel percorso evolutivo. Gli Antichi si sono assoggettati alle regole del vostro pianeta sposando la materia nella sua debolezza e spesso soffrendo il martirio e la persecuzione per le idee evolute che si sentivano chiamati a diffondere. Dal medioevo in poi essi si sono protetti per poter rimanere a svolgere il loro compito e molti dei libri e dei film che vedete e leggete con divertimento nascono da verità sinora nascoste dal potere che soffoca la terra. Alcuni tra voi, spesso sollecitati da sofferenze traumi o anche soltanto dal percorso di riflessione profonda che si è svolto nel loro intimo, sono attualmente in grado di riconoscere gli Antichi e coloro che appartengono alle prime discendenze. Un contatto fisico può scatenare immagini ancestrali, uno sguardo può riportare alla conoscenza del compito per il quale siamo venuti alla vita. Alcuni di voi hanno provato spavento poiché riescono per alcuni istanti a vedere le vere fattezze degli Antichi e pensano che sia frutto della loro follia. Non è così. Di solito la vera immagine appare solo per alcuni istanti in cui si percepisce la conoscenza e la serenità degli Antichi. In particolare questo riconoscimento o visione della realtà non illusoria avviene attraverso gli specchi, una vetrina di un negozio, uno specchio di acqua o anche attraverso la nebbie e contro luce. Questa capacità implica una particolare sensibilità e sottintende la richiesta di impegno nel diffondere messaggi di amore proveniente dall’universo. Le tue percezioni non sono frutto di fantasia e appartengono alla famiglia di tua madre anche se sono state dimenticate anche le tracce del vostro passato di comunicatori.
(Odearea'n)





Da notare che nella mia domanda a Odearea’n, non c’è alcun riferimento all’evento in oggetto se non alla questione “alieni dall’aspetto umano”. Non ne ho parlato con nessuno prima e il fatto che nella sua risposta ci sia un chiarissimo e, a mio modo di vedere lampante riferimento a ciò che ho visto e vissuto in quella circostanza, mi ha lasciato ulteriormente perplesso. Penso che lo stesso sarebbe accaduto per chiunque di voi….. o almeno credo.

Le domande che oggi mi pongo sono le seguenti: cosa ho visto veramente? Qual è lo scopo di questa mia esperienza? E soprattutto….. chi sono gli Antichi? Ho forse incontrato una specie di delegazione extraterrestre che si è in qualche modo insediata da quelle parti, tra l’Italia e la Francia??


PS: Qualcuno si chiederà come mai, non ho parlato chiaramente di questa mia esperienza all’unica potenziale testimone dei fatti…. e cioè alla mia ragazza. Io l’ho fatto….. forse in modo superficiale, forse in modo non idoneo, ma l’ho fatto. Tuttavia sono certo, conoscendola, che la sua razionalità e il suo scetticismo nei confronti di cose come queste, non le avrebbe permesso di concepire o, quanto meno di accettare ciò ho visto (o che perlomeno credo fortemente di aver vissuto nonostante la mia razionalità).

Dimenticavo……. lei, la mia ragazza, non l’ho mai più rivista da quella vacanza. Il mio rapporto sentimentale con lei ha avuto una fine assolutamente inaspettata… perché ci siamo lasciati dopo questa vacanza a Sestriere. Non l’ho mai più rivista e quindi non ho mai più avuto la possibilità di recuperare quelle fotografie che avevo scattato nella piazzetta con la sua macchina fotografica e che avevo riversato nel suo computer. Evidentemente doveva andare così…..


Questo è quanto.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 12/09/2010, 18:23 
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Caro Paolo.... io ci provo. Nella speranza che possa essere utile a questa interessantissima discussione e a chi vi partecipa.....



E' un racconto veramente interessante, grazie.

Ci sono diversi elementi che mi fanno pensare che una spiegazione non ordinaria possa essere plausibile:

1) La bruciante sincronia di pensieri ed azioni; questo secondo me è l'elemento che pesa di più: capisco perfettamente il tuo sconcerto.
2) Il fatto che questo si sia ripetuto diverse volte nell'arco di pochi giorni.
3) Il fatto che sembrassero quasi divertirsi. Secondo me questa gente ha un senso dell'umorismo molto molto sviluppato; per questo una volta ho scritto che avrei pagato molto per vedere la scenetta (ammesso che sia avvenuta veramente) di Ighina che candidamente avrebbe confessato a due di loro di essere lui involontariamente la causa dell'avaria al loro disco. Penso che si siano tutti fatti una risata.
4) il fatto che tu non te la sia sentita di interagire più a lungo con loro; anche qui ti comprendo benissimo e penso che sia la prova migliore che ci fosse qualcosa di reale in atto e che non fosse solo frutto della tua suggestione.

Poi che dire? Sulle pupille verticali, io non credo che questo significhi necessariamente che la loro vera natura non sia umana; io credo che possa essere un semplice adattamento ad un sole diverso, ad una vita diversa. In fondo anche i gatti, che sono mammiferi come noi, hanno le pupille dilatabili a piacere a seconda del grado di luce che vogliono captare.
Potrebbe essere una di quelle differenze secondarie tra noi e loro ma innestate su una base umana comune. Stesso discorso per la grandezza degli occhi; tra l'altro, per chi fosse abituato a vivere sotto terra ma avesse anche la necessità di spostarsi in superficie, avere le pupille dilatabili sarebbe un vantaggio; e qui mi torna in mente quel che avrebbe detto "Valiant Thor" e cioè che la maggior parte dei pianeti abitati lo sarebbero nel sottosuolo, solo pochi possono esserlo in superficie come la Terra.

Sulle comunicazioni di Odearea'n invece non mi esprimo, è troppo difficile farlo, non perché io non veda in quelle comunicazioni della concordanze difficilmente spiegabili senza l'intervento di un'intelligenza, ma perché l'origine di quest'intelligenza non è chiara; potrebbe anche essere uno spiritello che si diverte a farsi passare per extraterrestre, tanto per capirci. Certo, spiritello o meno, in quest'occasione quanto comunicato sembra proprio chiudere il cerchio nel senso di una spiegazione non ordinaria.


Ultima modifica di quisquis il 12/09/2010, 19:07, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 13/09/2010, 02:10 
Ciao a tutti,


Bellissima esperienza Thethirdeye. Mentre leggevo ciò che hai riportato, lo facevo con un sorriso compiaciuto (ancora presente sulle mie labbra -non è una paresi- [:)]).

Domandina: e tornare da quelle parti (se ti è possibile)?


Grazie per aver condiviso. [;)]




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