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MessaggioInviato: 09/02/2013, 15:51 
cosa centra pure il sumero può esere una lingua aliena eppure ha stato tradotto e così molte altre lingue scomparse, non è impossibile tradurre un testo sconosciuto.


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MessaggioInviato: 09/02/2013, 16:01 
invece si, perché non si tratta di tradurre una lingua scomparsa ma che ha comunque delle varianti a cui attingere, delle lingue successive che da essa derivano e da cui è possibile ricostruirla. Si basa sugli stessi processi mentali pur usando simboli diversi esprime concetti derivanti dalle medesime esperienze. E poi basti vedrete quante dispute ci siano nella traduzione di testi antichi.

Dimmi un pò una volta decodificato il messaggio, e mi chiedo cosa vi sia da decodificare visto che a parte la matematica, o meglio i principi matematici, di comune non c'è assolutamente nulla, da cosa hanno dedotto che fosse proprio un sos; quindi come hanno fatto a determinare il SIGNIFICATO DEL CONCETTO espresso dai simboli ricavati dalla decodifica del testo matematico?

Questo solo come primo dubbio, e non è poco. Addirittura si racconta la storiella fantascientifica che abbiamo letto... O questi alieni erano identici a noi ed usavano gli stessi mezzi di comunicazione nostri e lo stesso idioma e guarda caso hanno puntato l'antenna proprio verso una specie identica a loro oppure è solo una favoletta scritta male tra l'altro -_-


Ultima modifica di MaxpoweR il 09/02/2013, 16:04, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 09/02/2013, 21:11 
Difficile credere che questo messaggio possa essere giunto fino a noi.Troppe cose non corrispondono,troppa fantascienza e trama ricorrente di films sul genere.Una volta tanto però voglio lasciare la fisica e i dubbi alle mie spalle:sarebbe stato molto significativo,sentimentale e con un non so che di "non siete soli".Allora si accenderebbe la fantasia che alberga i noi tutti:una volta tanto saremmo tutti d'accordo.



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MessaggioInviato: 10/02/2013, 14:36 
ma quali varianti se erano lingue scomparse.


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MessaggioInviato: 10/02/2013, 14:55 
ma davvero vuoi mettere a confronto la decodifica di una lingua umana scomparsa ma che dalla quale ne discendono altre (e nonostante ciò per alcune è impossibile la decodifica) con una serie di simboli alieni dai quali ricavare significati? Senza sapere praticamente nulla di che specie si tratti di come funzionino, se sono anfibi, mammiferi, insetti, società batteriche evolute o qualunque altra diavoleria l'evoluzione può concepire, senza avere un riferimento culturale senza conoscere nulla dei loro processi mentali, dei loro valori (se ne hanno) ecc. ecc. ecc. e questi addirittura hanno capito il senso DI COLPA (tra le righe), ma non scherzare -_- Va bene credere alle favole ma con queste cose ci si fa solo prendere in giro -_-



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MessaggioInviato: 10/02/2013, 15:20 
e se era un'esca? [:D]



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MessaggioInviato: 10/02/2013, 16:36 
a che pro? -Magari per qualche vascello intergalattico passante per quella zona di certo non per noi visto che lo abbiamo ricevuto 80mila anni dopo e ne avremmo impiegati 80mila per arrivarci ^_^ Ma devo ancora capito come si sia giunto a catalogarlo come messaggio di SOS ^_^



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MessaggioInviato: 10/02/2013, 23:34 
Cita:
xfabiox ha scritto:

ma quali varianti se erano lingue scomparse.



Vediamo di essere chiari: sai come è stato tradotto per la prima volta l'egiziano? Perché hanno trovato una stele chiamata poi "stele di Rosetta", dove si trovava un testo scritto in egiziano con relativa traduzione in basso in greco.
Poiché il greco lo si conosceva bene, si è potuto risalire alla lingua egizia, che invece è una lingua scomparsa, scritta con un tipo di scrittura allora sconosciuta, che non aveva somiglianze con altre lingue.
Con questo sistema, si è potuto decodificare la lingua e la scrittura di civiltà scomparse.
Ma non di tutte, perché di alcune non è stata trovata alcuna "stele di Rosetta".
Per esempio, la civiltà dell'Indo, la cui scrittura resta indecifrata, perché è caduta in disuso presso le civiltà successive, e gli indiani di epoche più recenti non avevano perciò nessun motivo per lasciare delle traduzioni....
capisci come funziona, adesso?
Una lingua non la puoi decifrare senza qualche forma di traduzione, di decodificazione che deve essere fornita da un tramite, un traduttore.
Ora, se noi dovessimo ricevere un messaggio alieno senza traduzione, non avremmo nessuna possibilità di capirlo, perché non sapremmo a cosa appigliarci per capirlo.


Ultima modifica di Enkidu il 10/02/2013, 23:47, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 10/02/2013, 23:46 
Cita:
morpheus85 ha scritto:

e se era un'esca? [:D]


Ma va là! E' una BUFALA, tutto qua! Come ho detto: neanche nei fumetti di fantascienza vedi più storie del genere!
Mi ricordo che da bambino mi piaceva molto una storia di fantascienza pubblicata sul "Corriere dei Piccoli".
Gli astronauti Tangha e Maud venivano mandati dall'ente spaziale terrestre, l'EMC, verso un lontano pianeta distante 1000 anni-luce dalla Terra, perché era stato ricevuto un messaggio di SOS proveniente proprio da là.
Soprannominato "il pianeta morto", era quasi completamente sommerso dalle acque, con solo alcune isole che sporgevano dall'oceano senza fine.
Il messaggio diceva infatti che la civiltà di quel pianeta era stata colpita da una spaventosa, inspiegabile catastrofe: tutti i continenti del pianeta stavano sprofondando, e gli abitanti non conoscevano ancora le astronavi per poter fuggire.
Sul pianeta, gli astronauti incontrano i discendenti dei superstiti di questa civiltà, che vivono come uomini primitivi sulle poche isole rimaste, che sono in realtà le cime delle montagne degli antichi continenti scomparsi.
Uno degli uomini del pianeta racconta a Tangha e Maud che i loro antenati, chissà come, sapevano che la Terra era abitata da esseri come loro, e avevano lanciato il messaggio mille anni prima.
D'allora in poi, non ho mai più letto storie del genere, perché sono troppo ingenue per convincere lo smaliziato pubblico giovanile dei nostri tempi.... però sembra che riescano a convincere alcuni gonzi sulla Rete, sembra...


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MessaggioInviato: 13/02/2013, 17:04 
notizia vecchia, comunque ,per chi mastica un pò di astronomia, la distanza della galassia di andromeda è di circa 2 MILIONI DI ANNI LUCE, quindi qualsiasi segnale captabile da i nostri sistemi, non può in nessun modo essere posteriore a questo periodo di tempo.
80.000 anni luce sarebbe la distanza che c'è tra il nostro sole e il margine opposto della nostra galassia



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MessaggioInviato: 14/02/2013, 23:37 
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 Oggetto del messaggio: Re: La Nasa ricevette un S.O.S
MessaggioInviato: 18/04/2015, 18:41 
Cita:
Un messaggio in bottiglia dalle stelle?

Se in un lontano passato un'intelligenza aliena avesse voluto lasciare un "messaggio in bottiglia" per segnalare il suo passaggio dal sistema solare, dove lo avrebbe messo per essere sicura che una futura specie tecnologicamente evoluta sarebbe riuscita a ritrovarlo? Vari luoghi, come la Luna o il satellite di Marte Deimos, sarebbero più sicuri della Terra, ma meglio ancora sarebbe Plutone: a cui si sta avvicinando la sonda New Horizons della NASAdi Caleb A. Scharf

Un recente articolo di Samuel Arbesman sulla rivista scientifica “Nautilus” discute la straordinaria – e molto speculativa – possibilità di cercare indizi di un'intelligenza extraterrestre nel nostro DNA. E non solo nel DNA umano, ma nel codice genetico di tutti gli organismi viventi.

E' un'idea affascinante, anche se un po' fantasiosa, già avanzata un paio di volte negli ultimi anni. Se una specie volesse comunicare attraverso lo spazio e il tempo (molto, molto tempo), codificare un messaggio nell'ordito stesso della vita – nelle sequenze di coppie di basi – potrebbe essere un modo per farlo. E c'è chi l'ha davvero cercato.

Ma, come sottolinea Arbesman, uno dei problemi più difficili da gestire nell'uso del DNA per lasciare un messaggio “segreto” dalle stelle è che l'evoluzione può abbandonare o sovvertire un codice che non stia contribuendo positivamente alla funzionalità degli organismi viventi.

Quindi, se una civiltà tecnologicamente avanzata ha lasciato un biglietto da visita molecolare alcuni milioni o miliardi di anni fa, oggi non sarebbe più presente o riconoscibile, a meno che non sia stato costruito con una tale ingegnosità da farne una parte essenziale per la funzionalità della vita. Allo stesso modo, se qualche bizzarro retrovirus alieno fosse arrivato un miliardo di anni fa, potrebbe essere difficile scovarne la firma nel codice genetico di oggi.

Tuttavia, queste considerazioni mi inducono a ritornare sulla questione di come un ET adeguatamente motivato potrebbe lasciare un messaggio per segnare il suo remoto passaggio nel nostro sistema solare. Un esercizio alquanto speculativo? Senza dubbio, ma comunque divertente

Immagine

L'Allen Telescope Array, frutto della collaborazione tra l'Università della California a Berkeley e il SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), sonda lo spazio alla ricerca di possibili segnali di intelligenze aliene. (© Mark Richards/Corbis)
Una delle molte "soluzioni" possibili al cosiddetto paradosso di Fermi (se la vita aliena non è così rara, perché non si è ancora mostrata?) è la mancanza dei tempi giusti. Gli esseri umani biologicamente moderni esistono solo da cento-duecentomila anni. E' una finestra di opportunità piuttosto stretta per un tête-à-tête, anche se varie specie pan-galattiche ronzassero in giro per il grande vuoto dello spazio interstellare.

Ma supponendo - con una certa presunzione - che un ET abbia davvero voluto lasciare un biglietto da visita nell'improbabile speranza che prima o poi sarebbe comparso qualcuno abbastanza intelligente da leggerlo, quale sarebbe stato il modo migliore per farlo?

Anche ragionando in termini Terra-centrici, il nostro pianeta probabilmente non è un luogo ideale per lasciare una cosa che dovrebbe sopravvivere per milioni se non miliardi di anni. I cicli geofisici e geochimici devasterebbero le strutture artificiali, senza contare le possibili attenzioni di organismi microbici, soprattutto dei più tenaci, che si nutrono di deliziosa materia inorganica. Inoltre, non ha senso lasciare un messaggio dove è troppo difficile trovarlo, per esempio sepolto nel cuore roccioso di antiche montagne. E bisogna fare in modo che quando il messaggio sarà scoperto, lo sia da un specie abbastanza intelligente da capirlo.

Come in altre occasioni, Arthur C. Clarke, ebbe una visione del problema che precorreva i tempi. Nel suo racconto del 1948 La sentinella, Clarke descrive un artefatto lasciato sulla Luna, un radiofaro di avvertimento per segnalare la presenza di una specie distruttiva (noi) a cui stare attenti non appena fosse riuscita a raggiungere le stelle. E, naturalmente, nel suo 2001: Odissea nello spazio, un monolite alieno sepolto nel suolo lunare è il fulcro attorno a cui ruota il soggiorno dell'umanità nel cosmo.

Immagine

Se foste voi a girovagare per il nostro sistema solare, e pensaste che la Terra è il luogo più probabile in cui potrebbe emergere la vita intelligente, la Luna sarebbe un ottimo posto per lasciare un messaggio “più tardi chiamami”. L'ambiente lunare è antico, sostanzialmente stabile e praticamente privo del tipo di erosione chimica e biochimica che esiste sulla Terra. Anche se sulla sua superficie piove del materiale, quello grande è raro, quindi non c'è bisogno di una protezione particolarmente imponente. Un mucchio di morbida regolite lunare sarebbe sufficiente.

E dove mettereste il vostro messaggio sulla Luna? Probabilmente in un luogo interessante, un luogo che una specie spaziale vorrebbe visitare. Mi vengono in mente tre scelte ovvie: i depositi polari di ghiaccio d'acqua, le grotte formate dai cunicoli lavici, o una delle strutture più bizzarre e appariscenti, come l'altopiano di Aristarco: tutti luoghi che una specie curiosa (se non ambiziosa) finirà per studiare.

Ma questa idea ha un difetto. Presuppone che un ET di passaggio nel nostro sistema solare consideri la Terra come il miglior posto su cui puntare per avere in futuro un pubblico ricettivo. A seconda del momento in cui avviene la visita, però, potrebbe sembrare più attraente Marte, o una delle lune ghiacciate con i loro oceani sotterranei (molti dei quali possono aver avuto una lunga esistenza).

Collocare un manufatto su una delle lune di Marte - Phobos o Deimos - sembrerebbe logico per molte delle stesse ragioni per cui è un buon posto la nostra Luna. Lo svantaggio di Phobos è che sarà probabilmente frantumato dalle maree gravitazionali fra circa 50 milioni di anni. Un ET intelligente avrebbe ipotizzato questo possibile destino e optato per la luna più piccola ed esterna, Deimos.

Per un posto come il satellite gioviano Europa, le opzioni sono un po' più limitate, sia per quanto riguarda la sua superficie - che è relativamente giovane e probabilmente attiva su scale temporali geologiche – sia per lo spazio orbitale attorno a Giove, dove la radiazione di particelle è intensa.

Immagine

Una cavità, forse un cunicolo lavico, nel Mare Ingenii della Luna (Cortesia NASA/Goddard/Arizona State University)

Detto questo, lasciare il “messaggio” all'interno di Europa potrebbe essere una buona idea. Una specie ambiziosa proveniente da altre parti del sistema solare potrebbe volerne esplorare le profondità. Oppure lo stesso oceano sotterraneo di Europa potrebbe dare origine a una vita senziente (idea per il vero stiracchiata, considerato il basso livello di energia chimica disponibile). In entrambi i casi, sarebbe come lasciare in mare un messaggio in una bottiglia. Il punto sarebbe trovare il momento giusto per la scoperta, e non vedo come ci si possa riuscire.

C'è un'altra elegante opzione per garantirsi che chi riceve il messaggio abbia raggiunto un livello tecnologico sufficientemente avanzato per capirlo: collocarlo alle “porte” del resto dell'universo: il sistema solare esterno.

Questa "porta" potrebbe essere dalla regione esterna del sistema solare allineata con le orbite planetarie (ossia lungo la traiettoria scelta, per minimizzare l'energia richiesta, da un veicolo che volesse uscire dal sistema), e in tal caso il posto prescelto sarebbe Nettuno. Oppure potrebbe essere uno dei grandi oggetti della cintura di Kuiper che possa incuriosire una specie, o teoricamente utilizzabile come punto di sosta o di rifornimento. Uno di questi oggetti è Plutone.

Non sto suggerendo sul serio che, nell'estate del 2015, quando la sonda NASA New Horizons sfreccerà attraverso il sistema Plutone-Caronte potrebbe individuare un messaggio degli ultimi visitatori alieni. Ma non abbiamo ancora una vera risposta al paradosso di Fermi e, in questo senso, le possibilità sono aperte. Varrebbe la pena di dedicare qualche attimo di attenzione quando le prime immagini ravvicinate di Plutone ci arriveranno da una distanza di quattro ore luce e mezza. Non si sa mai.

[Avvertenza: Faccio parte del comitato consultivo della rivista “Nautilus”, e qualche volta vi scrivo, ma il mio riferimento all'articolo di Arbesman è una pura coincidenza].

-----
Caleb Scharf è direttore del Centro multidisciplinare di astrobiologia della Columbia University. Ha lavorato nel campo della cosmologia osservativa, dell'astronomia in raggi X e, più recentemente, dei pianeti extrasolari. È autore di vari libri di divulgazione, fra cui I motori della gravità, L'altra faccia dei buchi neri (La biblioteca delle scienze, Le Scienze, marzo 2013, e Codice Edizioni, Torino, 2013).


http://www.lescienze.it/news/2015/04/18 ... 70739/?rss


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 Oggetto del messaggio: Re: La Nasa ricevette un S.O.S
MessaggioInviato: 19/04/2015, 03:01 
L'errore è sempre lo stesso, si formulano ipotesi in cui le variabili superano di diversi ordini di grandezza e dati noti, si sta col naso all'insù alla ricerca di un messaggio che si presuppone qualcuno debba mandarci (perchè poi?) quando invece basterebbe mettersi col naso all'ingiù ed approfondire la conoscenza del nostro passato e delle nsotre origine. Qui si che probabilmente troveremmo TRACCE, MESSAGGI ed PROVE.

Io ho il sospetto che si cerchi così perchè in realtà non vi è alcun interesse reale a stravolgere l'omocentrismo che di fatto regna sovrano.



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 Oggetto del messaggio: Re: La Nasa ricevette un S.O.S
MessaggioInviato: 19/04/2015, 12:21 
C'è chi stila scale di valutazione a scendere, usando umorismo, prima che la notizia sia sviluppata.........chi compara principi tecnologici di nostra realizzazione con quelli presunti di una civiltà molto più avanti della nostra..........chi scomoda la 'prosa' nell'interpretare un comunicato......Io non so se la notizia sia vera. So di certo che qui c'è la solita volontà persistente di detrarre, riparandosi dietro il solito rigore di comodo, paventato per non screditare la ricerca ufologica, tramite l'avallo di notizie particolari.Anche l'ironia abbonda. So pure che i radiotelescopi hanno intercettato segnali radio potentissimi e interessanti, anche se di origine naturale probabilmente, provenienti da distanze dell'ordine di milioni o forse miliardi di parsec. La distanza non è un problema, quindi. Il problema è l'energia disponibile e la formulazione di un protocollo di trasmissione che risenta poco della dispersione o dell'assorbimento del segnale, dovuto, ad esempio, da ostacoli interstellari. Il problema è la limitazione della nostra tecnologia nelle trasmissioni/ricezioni radio e non solo(laser, modulazione di livello ecc.), relativamente giovane, rapportata alla scala 'cosmica'.Le leggi della fisica probabilmente sono le stesse in tutto l'universo, ma la tecnologia per gestirle è in continuo sviluppo e non oso pensare fra cento anni cosa potrebbe offrire. Apprezzo di più chi si dimostra cauto, magari scettico ma prudente e scevro da provocazioni e/o pindarismi. Qui a volte mi sembra di trovarmi nel sito del C.I.C.A.P.. Va bene! Viva la libertà di espressione comunque, ma anche quella quella di amareggiarsi.........



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 Oggetto del messaggio: Re: La Nasa ricevette un S.O.S
MessaggioInviato: 19/04/2015, 14:08 
Arriva un segnale con alta probabilità di essere artificale: come lo interpreti ???
Se il messaggio non è espressamente indirizzato ad altre specie la vedo dura.
Oltretutto come per le "sacre" scritture ognuno le può intreprentare a suo vantaggio.



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Ed è sbagliata.
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