hai fatto un discreto copia e incolla
ma sei come sempre in malafede perché non hai riportato anche la mia risposta finale.
ci pernso io:
quando ti ho detto che la chiave di lettura è sbagliata intendevo proprio questo.
Siccome mi sembra di aver capito che tu consideri la Bibbia, o meglio la Torah, un testo non di origine divina ma bensì umana e -penso- nemmeno ispirato, né che JHWH esista davvero, allora la questione va posta in modo diverso.
È altresì importante rendersi consapevoli che la Bibbia non descrive sempre avvenimenti reali. Il caso ovviamente più evidente è la Genesi. La narrazione degli eventi propriamente storici è inoltre solo parzialmente attendibile.
Una volta accettate queste premesse, che son giustissime, la Torah va ricondotta al suo contesto storico. La figura del dio JHWH va vista all'interno del contesto storico religioso dell'Israele antico nonché del contesto storico religioso vicino orientale del primo millennio a.Cr. e diventa ora non solo inutile ma anche fonte di errore porsi domande che presuppongono la reale esistenza di JHWH.
È un cortocircuito argomentativo, cioè un errore di metodo: abbiamo già stabilito che la Torah non è né rivelata né ispirata e che JHWH non è reale ma è un costrutto umano.
Per quanto riguarda JHWH
Gli studi storici e storico religiosi hanno abbondantemente mostrato che nell'Israele antico mancava inizialmente l'assunto di JHWH come Dio universale. Questo è successivo alla riforma monoteista.
Non è vero che JHWH venga considerato nella Bibbia "uguale" alle altre divinità.
Il passaggio dei Giudici da te citato è la rivendicazione territoriale di Jiftah davanti al re degli Ammoniti dei territori che gli Ebrei avevano conquistato agli Amorriti. Secondo Jiftah il territorio è di legittima proprietà degli ebrei perché questi lo hanno conquistato grazie all'intervento divino. Già questo mette bene in mostra come tali rendiconti fossero sempre stati ideologicamente motivati.
Viene semplicemente fatto un paragone: Così come il re degli Ammoniti si prenderebbe il territorio che il suo dio gli concederebbe, così hanno fatto gli ebrei con il territorio degli Amorriti.
Parafrasando: ci siamo presi la terra 300 anni fa, così come avresti fatto te, nun ci scazza' o cazz'.
Sul piano reale siamo difronte ad una legittimazione ideologica della guerra e delle conquiste territoriali assolutamente in linea con la propaganda politica vicino orientale dalle iscrizioni dal 3 mill. a.Cr. (fino ad oggi). La propaganda e l'ideologia son chiare: le proprie rivendicazioni (e vittorie) sono sempre legittime e lo sono grazie al beneplacito dei propri dei (ovvero, come nelle iscrizioni assire, possono esser pure gli dei avversari a concedere la vittoria perché riconoscono le "giuste" rivendicazioni del re). È ideologia, giustificazione della guerra.
È altresì noto che nella Bibbia vengono tematizzate le sconfitte del regno di Israele e la conquista di Samaria, e cioè come opera di JHWH , che punisce il suo popolo usando per i suoi intenti anche il re assiro. è un elemento di forte novità.
Ma si tratta ovviamente di una rielaborazione di eventi storici tragici.
Non è assolutamente vero che nella Bibbia JHWH venga trattato come le altre divinità, anzi in più passi lo si contrappone agli altri dei, che vengono considerati idoli, statue opera di uomini ecc.
Lo stesso Salmo 82 è un esempio di argomentazione teologica in questo senso. pone il sugello alla supremazia di JHWH nei confronti degli altri dei. È ricezione di una religiosità politeista nel quadro della religiosità monoteista che fa di JHWH l'unico dio "vero". Ovviamente nell'ottica della religiosità ufficiale di Israele a partire dal VII sec..
Per quanto riguarda la perfezione ecc. Intanto però non mi sovviene che nella dottrina cattolica Dio non sia soggetto a sentimenti, anzi.
Si torna comunque al punto di prima: abbiamo a che fare con il dio dell'AT, non con visioni successive. Il concetto di "DIO" mutuato dalla filosofia non è applicabile al mondo antico.
Ancora non hai definito "divino" e nemmeno trascendente. Sono entrambi ampiamente attribuibili a JHWH. Per quanto riguarda la trascendenza JHWH è la divinità antica con il maggior grado di trascendenza , anche se nella bibbia questa viene articolata in modo non univoco (ma non per le considerazioni che hai fatto te e che riguardano tutt'altro)
Che JHWH sia un dio è ovvio. Sia dal punto di vista terminologico che qualitativo. Ti rimando alla definizione di "divinità" che trovi in qualunque manuale di storia delle religioni. Adesso non ho né voglia né tempo di ribadire una banalità come questa. La tua motivazione, che non sarebbe "divino"
Cita:
CITAZIONE
perchè altrimenti sarebbe un enorme controsenso sterminare migliaia e non proverebbe gelosia o ira
non ha semplicemente senso alcuno. Questa forse è l'idea che hai te di come dovrebbe essere un dio. Non è quella che avevano gli antichi popoli vicino orientali, che descrivono le divinità in termini assai diversi da come ci possiamo immaginare noi moderni , oggi, dopo secoli di discussioni filosofiche e teologiche, un dio (unico).
Anche questo è un grosso errore di metodo, quello di pressare il materiale antico attraverso gli stampini delle nostre concezioni moderne. Bisogna sforzarsi di vedere e capire il mondo antico con gli occhi di quelle culture.
arriviamo ad un altro punto.
JHWH non donò la terra agli Ebrei con lo schiocco delle dita.
Torniamo al discorso iniziale: JHWH non è realtà. Gli Ebrei potevano giustificare vittorie e sconfitte come volute dal loro dio. Si trattava in realtà di avvenimenti semplicemente umani rivestiti di un manto ideologico/religioso.
Fare il discorso che fai te non ha dunque senso perché le premesse che abbiamo posto, e che sono giuste, lo rendono inutile e fonte di contraddizioni.
Possiamo invece porre le condizioni in modo diverso, e cioè che JHWH sia realtà. Ma allora le coordinate secondo le quali indagare il testo cambiano e si pongono problemi teologici: perché Dio non interviene nel mondo? perché c'è il male? ecc. ecc.
sia per l'approccio storico sia per quello religioso esiste una marea di letteratura dove le conclusioni sono spesso diverse tra loro. Roba che le due cavolate di biglino non metteranno mai in discussione.
Stare dietro alle sciocchezze di biglino crea un problema di fondo enorme: mescola i modi di approccio e le domande che ne conseguono. Ciò che ne viene fuori è una gran confusione che mette solo fuoristrada.