INTERVISTA AD ALFREDO LISSONI
Alfredo Lissoni, giornalista e scrittore, è il responsabile lombardo del CUN
. Già caporedattore del mensile Oltre la conoscenza e corrispondente del Nuovo Giornale di Bergamo, è stato coautore dell' enciclopedia Misteri e Verità, e consulente televisivo. Ha gestito un videotel ufologico ed è il webmaster di 15 siti internet fra cui La R, una vera e propria ANSA dell' ufologia. Ha scritto 18 volumi tematici, tra cui il libro-inchiesta sull' ufo crash di Vergiate.Dottor Lissoni, dall' uscita del suo documentatissimo libro sull' ufo crash di Vergiate ci sono stati ulteriori sviluppi riguardo questa faccenda?Purtroppo no, dato che il misterioso mittente anonimo che ci aveva inviato il materiale cartaceo da cui siamo partiti per le nostre indagini non ci ha più inviato nulla, probabilmente nel timore di poter essere identificato con sicurezza.
Appare chiaro infatti, a questo punto della nostra indagine, che si tratta di un personaggio imparentato con una famiglia di spicco dell' ex regime fascista.
Secondo lei che cosa' era quell' oggetto che si schiantò (o atterrò) a Vergiate nel 1933?A mio parere l' oggetto di Vergiate non era un prototipo militare segreto, ed era probabilmente telecomandato. Secondo me era di origine extraterrestre, anche se la cosa non esclude altre teorie ugualmente interessanti che sono state spesso avanzate per spiegare il fenomeno ufo, come per esempio provenienze da altri mondi a da un altro tempo.
Del resto oggi negli ambienti scientifici non si parla più di "universo" ma di "multiverso", e inoltre non è escluso che in futuro i viaggi nel tempo possano divenire realtà, recapitando nel nostro presente qualcuno da un epoca a venire. Per quanto riguarda l' aspetto discoidale degli ufo indicati anche sui documenti originali degli anni 30 che ci sono pervenuti, c' è da aggiungere che la loro forma risulta poco adatta a muoversi all' interno della nostra atmosfera, ma risulta ottimale per muoversi nello spazio.
E' ciò che pensa anche l' igegnere progettista Giorgio Stiavelli, che lavora anche per le Frecce Tricolori. Nonostante Stiavelli sia scettico nei confronti di una possibile origine aliena degli ufo, un giorno mi disse che, provando a progettare un velivolo che avrebbe dovuto muoversi nello spazio extraterrestre, si sorprese nel constatare che, in base ai calcoli da lui effettuati, la sua forma ideale sarebbe stata proprio quella di disco.
Perchè si può parlare di provenienza extraterrestre dell' oggetto caduto a Vergiate? Del Gabinetto RS/33, istituito proprio in seguito ai fatti di Vergiate, facevano parte personaggi molto particolari, che non avrebbero dovuto essere reclutati se non per studiare qualcosa che avesse a che fare con lo spazio esterno e organismi viventi sconosciuti. Primo fra tutti Marconi, che era un sostenitore dell' esistenza di forme di vita extraterrestri. Diceva di aver captato segnali dallo spazio, e che disponendone la traccia a figura era comparso il disegno di un volto umano. Durante una conferenza stampa a Roma parlò anche di una nave che aveva captato echi ritardati, come in un tentativo di comunicazione.
Nell' RS/33 c' erano poi Crocco, che già negli anni 1934-35 progettava addirittura la fattibilità del viaggio sulla Luna, e infine Bottazzi, un fisiologo. Cosa c'entravano uno studioso dei viaggi nello spazio, un genio sostenitore della vita extraterrestre e un esperto di anatomia e di organismi in un gabinetto che avrebbe dovuto studiare normali (seppur clandestini) velivoli terrestri?
A suo parere, oggi, i militari sono al corrente dei fatti accaduti nel 1933?Oggi esiste un nucleo simile all' RS/33, si chiama servizi SIOS (servizio informativo Operativi Sicurezza), e fa parte dell' Secondo Reparto dell' Aereonautica Militare Italiana. Ogni due anni, però, i suoi vertici cambiano e per motivi di sicurezza e segretezza tutto riparte da zero.
Per questo ritengo che oggi i militari non sappiano nulla.
L' ufo crash di Vergiate, secondo quanto da lei ricostruito, rappresenta il primo caso documentato dell' ufologia contemporanea. Inoltre lo stesso incidente sarebbe anche il punto di partenza per gli studi di ingegneria aerospaziale riguardante velivoli terrestri a forma di disco, che da quel lontano 1933 cominciarono a essere svolti da diverse nazioni. La comunità ugologica mondiale riconosce questa importanza al caso di Vergiate?L' importanza dell' evento è ampiamente riconosciuto in Europa, ma non in America, per sciocchi motivi di rivalità di primato. Infatti l' evento di Vergiate non solo retrodata l' inizio dell' ufologia ufficiale, ma sposta il primo caso documentato dall' America all' Italia. C' è d a dire, però, che anche gli USA studiarono il caso varesino: dopo la guerra infatti, si sa che la stessa CIA si interessò a Vergiate.