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Rettiloide
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 Oggetto del messaggio: Re: Mauro Biglino e gli ufo della bibbia
MessaggioInviato: 15/03/2016, 17:57 
barionu ha scritto:
CMQ questi interventi me li aspetto nei forum dei chirichetti o dei radio maria

Se pensi questo con me caschi prorio male ...
Desideravo solo capire come Tulip ha affrontato i grossi temi e, in sintesi, dove sta andando ... direi che mi ha risposto, questo mi basta.
Non sono assolutamente contrario al suo percorso, penso che porterà comunque dei risultati anche se non è detto che siano quelli sperati
Quando si alza il polverone salta sempre fuori qualcosa ...

Tuttavia non vedo perchè Tulip deve contestare il lavoro di Biglino, alla fine si tratta di un percorso analitico come il suo.
Se desidera contestarlo deve farlo nel merito delle traduzioni non basta dire "Io credo fermamente nell'evoluzione darwiniana"

MaxpoweR ha scritto:
mauro ha scritto:
caro Pier
Cita:
Certo che sarebbe possibile, ma in base a ciò che conosciamo non c'è nessuna traccia di questa esistenza

ciò che conosciamo o ciò che "vogliamo" conoscere? [;)]
a es Göbekli Tepe
https://it.wikipedia.org/wiki/G%C3%B6bekli_Tepe
ma ci sono altri siti [;)]
e gli ooparts? le impronte umane con dinosauri, più screditate che studiate ecc
Per quanto riguarda il Darwinismo, fa acqua da tutte le parti, soprattutto quello originale,anche se attualmente
c'è l'inutile tentativo di "mettere delle pezze" [;)]
ciao
mauro
p.s. anche per quanto riguarda LA FISICA, si sta scoprendo che questo mondo è fatto di "nulla" [;)]

Appunto :|

Da un punto di vista indiziario anche io sono più propenso a seguire questa strada


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 Oggetto del messaggio: Re: Mauro Biglino e gli ufo della bibbia
MessaggioInviato: 15/03/2016, 18:59 
gippo ha scritto:
Tuttavia non vedo perchè Tulip deve contestare il lavoro di Biglino, alla fine si tratta di un percorso analitico come il suo.
Se desidera contestarlo deve farlo nel merito delle traduzioni non basta dire "Io credo fermamente nell'evoluzione darwiniana"

Ma io non lo faccio mica per contestare e basta o per avallare la "teoria" evoluzionista. Per quanto creda nell'evoluzione darwiniana non è questo l'argomento che uso.
Ho portato sopra una serie di link a miei articoli.
Forse non vi hai dato una scorsa perchè non ti va di iscriverti ad Academia, allora spiego che su alcuni episodi biblici di cui mi sono occupato io trovo esegesi completamente diverse da quelle di Biglino utilizzando un'analisi esegetica allegorica basata sul mito solare.

Ripresento allora degli articoli pubblicati su Altrogiornale
Qui ad esempio do una interpretazione della Genesi biblica in chiave astrologica http://www.altrogiornale.org/cosmogonie-e-teogonie/
Qui invece presento la traduzione di quattro capitoli di Charles Francois Dupuis sul mito solare in cui tutta la teologia ebraica viene interpretata come mito solare http://www.altrogiornale.org/la-favola-di-cristo-traduzione-e-annotazioni-di-pier-tulip/
Comunque qui http://www.iuppiter.eu/KRST/articoli.htm si possono trovare quasi tutti i miei articoli, anche se per avere un quadro completo sarebbe necessario leggere il mio libro KRST - Gesù un mito solare.

Potrei citare altri riferimenti, ma per sintetizzare dirò che non contesto tutto il lavoro di Biglino, ma solo il suo modo di riferisi al dio ebreo, che come tutti gli altri dèi di tutte le religioni è una costruzione dell'uomo ed è l'uomo che ha creato dio a sua immagine e somiglianza e non vicevera.


Ultima modifica di Pier Tulip il 15/03/2016, 19:08, modificato 1 volta in totale.


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sphingis solis sapientibus
http://KRST.iuppiter.eu

Sono state scritte milioni di pagine per commentare i passi dei Vangeli, interpretandoli in modo letterale e per costruire impalcature teologiche o catechistiche; altri autori li hanno interpretati col fine di confutarli perché avevano individuato discrepanze e incongruenze nella narrazione: tutti sono caduti nell'errore di considerarli una testimonianza di fatti veramente accaduti. da KRST
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 Oggetto del messaggio: Re: Mauro Biglino e gli ufo della bibbia
MessaggioInviato: 15/03/2016, 19:05 
Ma infatti Biglino non si riferisce a YHWH come al DIO ebreo ma a QUEL QUALCUNO con cui una parte della famiglia di Abramo ha stretto un patto di alleanza che ancora non è stato rispettato tra l'altro ^_^

Che quello fosse un dio lo dicono i teologi sulla base di niente. E che quello fosse il sole lo vedo ancora meno improbabile visto quanto scritto in quel testo. Se poi con la scusa delle interpretazioni ci si vuol vedere altro prescindendo dal testo stesso e dalla sua coerenza allora ci si può vedere anche un ragno gigante.

Ed io mi riferisco al vecchio testamento, non ai vangeli che sono storia ancora più false; quel poco che ho letto sulla teoria della vita di gesù come metafora dei moti celesti lo trovo convincente, le evidenze sono abbastanza palesi, quindi niente da dire.

Per quanto riguarda l'assenza di una civiltà "superiore" precedente che ha modificato l'uomo in qualche modo ci sono altri topic ma le evidenze ci sono anche dal punto di vista scientifico e non solo per l'uomo basta solo volerle considerare :)

Ma in 4,5 miliardi di anni di civiltà su questo pianeta possono essercene state decine visto che la vita ha cominciato a germogliare mezzo miliardi di anni dopo la formazione del pianeta.



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 Oggetto del messaggio: Re: Mauro Biglino e gli ufo della bibbia
MessaggioInviato: 17/03/2016, 22:16 
Un articolo che commenta l'incontro fra Biglino ed i teologi
http://www.extremamente.it/2016/03/11/i ... i-teologi/


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 Oggetto del messaggio: Re: Mauro Biglino e gli ufo della bibbia
MessaggioInviato: 20/04/2016, 19:18 
DA MARCIONE A…MAURO BIGLINO


http://marcolarosa.blogspot.it/2016/04/ ... glino.html

L’IMPORTANZA STORICA (E PROFETICA ?) DI “Marcione di Sinope” ALLA LUCE DELL’ATTUALE CRISI “VETERO TESTAMENTARIA” IN ATTO NELLA CHIESA CATTOLICA.

"Io dividerò la vostra Chiesa e causerò una divisione al suo interno che durerà per sempre". (Marcione di Sinope 140 d.C. alla Chiesa di Roma sotto Papa Pio I).

di Marco La Rosa

Marcione ( dal creco greco: Μαρκίων; Sinope, 85 circa – Roma, 160) è stato un vescovo e teologo greco antico, fondatore della dottrina cristiana che prende il nome di “marcionismo”, considerata eretica dalla chiesa primitiva. L'ipotesi che il primo a redigere un canone del Nuovo Testamento sia stato Marcione, sviluppata da Adolf von Harnack,è tuttora oggetto di dibattito tra gli studiosi. Adolf Harnack, (Dorpat, 7 maggio 1851 – Heidelberg, 10 giugno 1930), è stato un teologo e storico delle religioni tedesco ed uno dei più rilevanti teologi protestanti e storici del cristianesimo della fine del XIX ed inizio del XX secolo. Ritornando a Marcione bisogna sottolineare che i suoi insegnamenti furono rilevanti ed influenti nel cristianesimo del II secolo, continuando poi ad essere molto considerati anche nei secoli successivi. Ciò fu percepito come una notevole minaccia dai Padri della Chiesa, in particolare dalla Chiesa di Roma, che poi emerse vittoriosa dalla lotta contro le altre correnti dei primi secoli venendo confermata nel concilio di Nicea del 325 d.C. Erroneamente incluso nella corrente gnostica, Marcione appoggiò in pieno la dottrina di Paolo di Tarso, che sottolineava come la salvezza non fosse ottenibile solo attraverso la Legge, e la portò alle sue estreme conseguenze: secondo Marcione esistevano due figure rilevanti nella storia umana, il cosiddetto Dio degli Ebrei, autore della Legge e dell'Antico Testamento, e il Dio Padre di Gesù Cristo, che aveva mandato il proprio figlio per salvare gli uomini, ma solo il secondo era il vero Dio da adorare e che portava la salvezza. Rifacendoci quindi agli studi di Harnack è decisamente auspicabile che fu proprio il Vescovo Marcione a redigere il primo canone cristiano di cui si ha notizia, che comprendeva dieci lettere di Paolo e un vangelo (quasi sicuramente quello secondo Luca ma epurato di alcune parti), denominato poi il Vangelo di Marcione. Contemporaneamente quindi Marcione rigettava la Bibbia ebraica, non considerandola ispirata dal vero Dio. Non discuteremo qui dell’ormai superata e confutata teoria di Epifanio di Salamina la quale sosteneva che Marcione di Sinope non fosse in realtà un Vescovo ma un laico espulso dal proprio Vescovo (vedasi pertanto Tertulliano). Marcione arrivò a Roma durante una sede vacante, "dopo la morte di Igino" ed inoltre è verosimile che Marcione fosse già vescovo consacrato poichè un laico non sarebbe stato in grado di disputare coi presbiteri sulle Sacre scritture come faceva lui, né avrebbe potuto dichiarare poco dopo il suo arrivo: "Io dividerò la vostra Chiesa e causerò una divisione al suo interno che durerà per sempre". Un laico non avrebbe potuto, inoltre, fondare un movimento così esteso, la cui caratteristica principale era l'episcopalismo (L'episcopalismo è una forma di governo della Chiesa che prevede una struttura gerarchica caratterizzata dalla presidenza di vescovi), che verrà ampiamente esercitato sopratutto nel medioevo e fino al Concilio Vaticano Primo, convocato da Papa Pio IX con la bolla Aeterni Patris del 29 giugno 1868.



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 Oggetto del messaggio: Re: Mauro Biglino e gli ufo della bibbia
MessaggioInviato: 28/04/2016, 18:41 
Sembra proprio che Biglino rappresenti, per Il Cecca, l'incubo peggiore [8]
In tutta onestà, forse anche a causa della mia ignoranza, in questo post non trovo confutazione alcuna all'affermazione di Biglino che Elohim non ha significato di Dio.

Davvero “Elohim” non significa “Dio”?
BY DANIELE SALAMONE – POSTED ON 06/01/2016
POSTED IN: ANTEPRIMA LIBRI, EBRAICO BIBLICO, ESTRATTI, MAURO BIGLINO

Prima di dire che il termine elohìm non significhi “dio” – tema principale delle analisi seguenti – occorre prima chiarire cosa significa “dio” nella nostra lingua italiana. Sul Forum di Consulenza Ebraica, l’utente Cecca suggerisce un’interessante analisi che ho voluto riportare di seguito e che tuttavia ritengo essere essenziale prima di argomentare la questione dal punto di vista ebraico. Prima di capire quindi qual è il significato di una parola ebraica o come andrebbe tradotta, sarebbe più corretto e utile capire in primis cosa significa quel termine nella nostra lingua. Se, dunque, si pensa che il termine “elohìm” non significa né si traduce “dio” è giusto affrontare l’argomento prima secondo il nostro vocabolario occidentale.

L’etimologia di elohìm per una traduzione è ininfluente, poiché la lettura di questo termine ebraico con “dio/déi/Dio” (ovvero “divinità”) è del tutto corretta sia in termini semantici che concettuali.

D’altronde – lo puntualizzo adesso visto che non viene generalmente colta l’importanza di questo punto fondamentale – puà incidere forse l’etimologia della parola “dio” sul significato stesso di “dio”? Il nostro italiano “Dio” viene tranquillamente tradotto in tutte le lingue del mondo, ad esempio con il tedesco “Gott” o l’inglese “god”, ma “dio” ha un’etimologia del tutto diversa da quella che si ha nella lingua iglese e tedesca (come del resto in tutte le altre lingue del mondo). Tuttavia, in tutte e tre le lingue significano e si riferiscono alla stessa cosa.

Le cose stanno nella maniera più complessa di quanto si crede, anche per ciò che riguarda il metodo del tradurre. Quindi, occorrono delle precisazioni: quando si vogliono trattare degli argomenti di carattere religioso non occorre soltanto la conoscenza della lingua in sé – che non è la “chiave” della conoscenza ma una semplice marcia in più per capire meglio determinate cose – ma parimenti la conoscenza delle categorie religiose di cui si parla e dei termini corrispondenti in altre lingue.

Ora, sul fatto che YHWH sia la divinità dell’Antica Alleanza penso siamo tutti d’accordo (qualcuno lo sarà un po’ meno). Ma allora, prima di dire con facilità che un termine X non significhi “dio” occorre affrontare due cose fondamentali:

La definizione del termine di paragone, cioè il termine “dio”;
Cosa vuol dire che un termine X (elohìm) significhi o non significhi il termine Y di un’altra lingua, “dio” nel nostro caso.
Ora, parlando in generale, che l’etimologia di un qualsivoglia termine possa non avere niente a che vedere con il significato attuale è abbastanza noto. L’utente di Consulenza Ebraica Cecca pone l’esempio col termine “foruncolo”: questa parola significa “bollicino” la cui etimologia è il latino fur-furis, “piccolo ladro”, detto metaforicamente per indicare il tralcio della vite che toglie il succo al ramo principale, quindi la gemma, infine il foruncolo.[1]

Qual è il significato del termine “dio”?

Nella storia delle religioni si identifica con il termine dio quell’essere immortale, oggetto di culto, che presiede al funzionamento di varie parti del mondo, della natura o della società umana (con la D maiuscola si indica invece il Creatore unico delle religioni monoteiste). Questo in linea generale. Stesso discorso vale per la parola “dio” in tutte le lingue del mondo.

Se analizziamo invece l’etimologia vediamo che “dio” deriva dal latino deus a sua volta derivato dall’indoeuropeo djew col significato di «splendere», da cui derivano i significati di «giorno» e “cielo”. Usando un pò di logica, tutto questo può avere qualcosa a che vedere col significato del termine “dio”? Certamente no. Il termine germanico “Gott”, ad esempio, deriva invece dal participio ghuto, «invocato». Anche questo influisce in qualche modo sul significato di “Gott” o “god”? Certamente no.

Parimenti le diverse etimologie non impediscono la traduzione di “Gott” con “dio”. Si dice piuttosto che l’etimologia ha importanza perché fornisce informazioni di base su come venisse concettualizzata la divinità da queste popolazioni. Niente di più, niente di meno.

Fondamentale è invece l’uso del termine per indicare una particolare categoria di esseri caratterizzati da quegli elementi di si è detto in precedenza.

Siccome con elohìm si indicano senza ombra di dubbio le o la divinità, valea dire sia YHWH che gli déi stranieri (Milkom, Molek, Astoreth, Baal, etc.), la traduzione “dio” è assolutamente legittima. Secondo l’esposizione di Cecca è quindi giusto dire che elohìm significa “dio” così come lo significa anche “God”. La corrispondenza, e quindi la traduzione, si basa su ciò che indicano i termini. Se per fare una traduzione si dovesse scegliere quei termini che hanno la stessa etimologia, o etimologie comparabili, non si potrebbe tradurre nulla, se non in modo incomprensibile.

Quando è nato il termine “dio”?

Secondo le affermazioni di Mauro Biglino in ebraico non esiste il vocabolo “dio”. Tuttavia, il termine “dio” è del tutto slegato da particolari concetti della divinità. È generico ed è anche adattabile a tutte le divinità del mondo. Si può infatti dire “un dio romano”, “un dio greco”, “un dio sumero”, “il dio dei musulmani”, “il dio degli ebrei” e “il dio dei cristiani”. Solo negli ultimi tre casi si può specificare l’unicità di Dio in quelle tre religioni scrivendo “Dio” con la D maiuscola di cui si è detto in precedenza. In ognuna di queste religioni il concetto di “dio” o di “Dio” o in generale della divinità, è diverso, ma tuttavia si usa sempre il termine “dio” (oppure “Dio”). Insomma, nemmeno i diversi concetti della divinità nelle diverse culture impediscono di usare “dio” in riferimento a quelle divinità (God, Gott, Dieu, Dios, etc.).

Chi afferma che il termine ebraico elohìm non significa “Dio/dio/ déi” (a loro dire nessuno conoscerebbe il suo vero significato originale) cade in una ridicola se non comica contraddizione, perché se da un lato si afferma che nessuno conosce il significato di questa parola, da un altro lato si vuole (o vorrebbe) dimostrare con vari salti mortali etimologici e filologici di sapere cosa non significa.

Reformed LiarMi chiedo: se davvero nessuno al mondo conosce il significato di questo termine, come si può affermare con estrema convinzione cosa non significa? Mi spiego meglio; se qualcuno non conosce il significato di una parola non può (o non dovrebbe) affermare di sapere invece cosa non significa. Da qui si ha una chiara dimostrazione di un’attività speculativa. Questo è un atteggiamento/approccio tutt’altro che scientifico perché predilige l’analisi di una lingua solo e soltanto verso la negazione di ciò che è evidente. Come per dire, pur sapendo che l’olio è bollente ci metto le dita dentro pur di dimostrare che non è bollente anche se mi scotto!

I “traduttori” come Mauro Biglino dicono: «Nessuno conosce il significato della parola Elohìm, però possiamo stare certi che almeno non significa Dio». Se non significa “Dio”, cosa significa allora? Ribadisco, queste sono solo speculazioni basate sulla negazione.

Il termine “Dio” avrebbe origine dal greco Theos.

È curioso però notare come gli stessi Aztechi chiamassero nella loro lingua nàhùatl la città di Teotiwàkan (Teotihuacan), il cui significato è molto discusso tra gli addetti ai lavori, anche se tutti condividono il medesimo significato per la radice teotl che si riassume in “dio”. In questa lingua la parola singola per identificare la divinità è moyokoyani, ma è curioso sempre notare che ogni nome che contraddistingue una divinità abbia come elemento proprio la particella teotl.

Guardiamo qualche esempio:

dio terribile = tetsauteotl;
dio nemico = apochlayaoteotl;
dio energia = teotl;
dio padre = ueueteotl;
dio affamato = apisteotl;
dio ispira = yoloteotia;
dio del vento = ajekateotl;
figlio di dio = teokonetl;
dea = siuateotl;
déi = teteo;
dio dei quartieri = kalpolteteo
È curioso notare come la singola parola teotl indichi «dio energia» o in una forma più leggibile «energia di dio», connotando un qualcosa di immateriale in accordo al passo di Gv 4:24 «Dio è Spirito». Desta la mia curiosità anche la parola teokonetl, «figlio di dio», dove la sillaba teo si ha sia all’inizio che a fine di parola, ma in forma abbreviata: tl. Questo significa che non si tratta di un semplice «figlio di dio» inteso come “credente” o “figlio di un dio”, ma connota il «figlio-dio» che lascia intendere che questo figlio di dio è il dio stesso. Tuttavia, se «facciamo finta che» la tradizione Azteca rappresenta un qualcosa di storicamente concreto e la paragoniamo per certi aspetti alla tradizione Neotestamentaria, entrambi i fronti ci parlano di un «Figlio di Dio che è Dio» (e non «un dio», Gv 1:1).[2]

Gli stessi Aztechi, quindi, lontani migliaia di chilometri dalla Grecia e almeno 1700 anni prima della loro “scoperta” nel Nuovo Mondo, adoperavano proprio quel termine che anche i greci e poi i latini usavano, da cui noi oggi occidentali ne ricaviamo la parola “dio”: teotl/theos.[3]

Tuttavia, la traduzione Septuaginta, più antica del Testo Masoretico e il cui periodo di redazione risale proprio verso il periodo in cui gli Aztechi erano nel loro pieno sviluppo (300-250 a.C.), riporta proprio la parola Theos quando nel corrispettivo ebraico troviamo scritto Elohìm.

I Sumeri chiamavano «coloro che dal cielo giunsero sulla Terra» (a.nun.na.ki) con l’appellativo di “déi” – in lingua sumera dingir, dio, ripetuto due volte dingir.dingir per indicare la forma al plurale, déi (ricorda la parola Azteca “teteo” per déi con la sillaba “te” ripetuta due volte per indicare la forma plurale).

Sembra quindi evidente che in epoche assai più antiche della stessa Bibbia esisteva già l’uso di quella parola che nel nostro mondo occidentale traduciamo con Dio, God, Gott, Dieu, Dios, etc.

[…]

Per cui, speculazioni a parte, Biglino si avvale della facoltà di tradurre elohìm in diversi modi nonostante nessuno sappia (a sua detta) cosa significhi. Riporto di seguito quanto egli dice:

Mauro-biglino«Il termine Elohim, viene infatti variamente ricondotto alle radici più diverse che rimandano in sintesi ai seguenti significati: “quelli dell’alto”, “splendenti”, “potenti”, “legislatori”, “governatori”, “giudici”, “ministri”.

Come si vede chiaramente, nessuno di essi postula il termine Dio, che non è neppure preso in considerazione nelle ipotesi formulate dalla filologia accademica, marcando in ciò una netta differenza rispetto alla forzatura teologica, che lo utilizza nelle traduzioni, senza alcun fondamento linguistico»[4]

Biglino cita la filologia accademica ma non si prende la cura di citare almeno un testo ufficiale che ne parli, tanto meno si preoccupa di citare riferimenti ai nomi appartenenti al gruppo di questi filologi. Tutti i vari epiteti come “splendenti”, “potenti, etc., tra l’altro, non rappresentano il “significato” della parola Elohìm, ma denotano ciò che effettivamente è Elohìm:

Elohìm è effettivamente «quello dell’alto» perché viene identificato più volte dalle Scritture come el elyòn in Ebraico e ὑψίστου, ypsistou in Greco: «l’Altissimo»;
Elohìm è effettivamente «lo splendente» perché viene identificato in 1Gv 1:5 come «Dio è luce»;
Elohìm è effettivamente «potente» perché viene identificato come el ha-gibbor, «Dio potente» (Ne 9:32);
Elohìm è effettivamente un «legislatore» perché è stato Lui a redigere i Dieci Comandamenti (cfr. Esd 7:21);
Elohìm è effettivamente un «giudice» perché la Scrittura lo identifica come «giudice tra di noi» (Gn 31:53) e il significato del nome del Profeta Daniele, Dani-El (che mi vanto di possedere), denota questa Sua caratteristica: «giudice mio (è) El».
Tutti questi aggettivi, quindi, non denotano il significato in sé del termine Elohìm, ma identificano i titoli d’appartenenza di Elohìm.



Poiché in merito al suddetto termine Biglino cita solo un paio di dizionari di dubbia attendibilità o magari limitandosi al dire la classica frase «gli esperti dicono che…», col proseguo di questo studio sfoglieremo insieme le pagine di quei dizionari che lui stesso usa per dare credito ad altre sue ipotesi. Da qui il lettore capirà da solo che Mauro Biglino ha l’abitudine di non citare alcuna fonte specifica (o se lo fa solo in maniera parziale e superficiale) quando i suoi stessi dizionari che usa lo contraddicono. Molto spesso egli cita un dizionario piuttosto che un altro perché preferisce una definizione piuttosto che un’altra: questo metodo prende nome di “metodo dei dizionari rotanti” che ho già spiegato in cosa consiste in un lavoro precedente. Se sei interessato ad approfondire questo capitolo puoi acquistare il libro dove ne parlo: La Bibbia non è un mito – gli speculatori ci raccontano un’altra storia.

Note

Ringrazio l’utente Cecca del foru Consulenza Ebraica per le preziose informazioni da cui sono state tratte le principali informazioni di questo estratto.

http://danielesalamone.altervista.org/2162-2/



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 Oggetto del messaggio: Re: Mauro Biglino e gli ufo della bibbia
MessaggioInviato: 28/04/2016, 23:17 
Non serve a nulla tradurlo quel termine, qualunque sia la TEORIA usata per trovare il significato rimarrà sempre e comunque una mera speculazione personale. Basta lasciarlo non tradotto e lasciare che sia il testo stesso a darne il significato o in ogni caso a farci capire di che tipo di entità si sita parlando :)



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 Oggetto del messaggio: Re: Mauro Biglino e gli ufo della bibbia
MessaggioInviato: 04/05/2016, 14:28 
Dopo il fumetto e le magliette a mezze maniche con la scritta ELOHIM
Pare che la Uno editori abbia anche intenzione di pubblicare un gioco di società basato sugli scritti dei libri di Biglino... [:299]

http://maurobiglino.it/2016/05/news-mau ... uoi-testi/

Dovremmo forse aspettarci una produzione di "pupazzetti" per bambini raffiguranti personaggi citati nelle sue opere letterarie?
(O anche il "pupazzetto" di Biglino Super eroe? [:300])
Mha... [8]



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 Oggetto del messaggio: Re: Mauro Biglino e gli ufo della bibbia
MessaggioInviato: 04/05/2016, 14:40 
MaxpoweR ha scritto:
Non serve a nulla tradurlo quel termine, qualunque sia la TEORIA usata per trovare il significato rimarrà sempre e comunque una mera speculazione personale. Basta lasciarlo non tradotto e lasciare che sia il testo stesso a darne il significato o in ogni caso a farci capire di che tipo di entità si sita parlando :)


Si, infatti... anche se lo chiamassimo Mario Rossi non è affatto difficile comprendere con che razza di individuo abbiamo a che fare..
Più che Biglino ringrazio i miei amici Testimoni di Geova che frequento da quando avevo 17 anni e che grazie alla loro ostinazione nel voler valutare tutte le mie obbiezioni, confrontandole con i testi biblici, mi hanno dato modo di prendere visione di quel testo tanto tempo fa..In pratica Biglino ha confermato quello che pensavo...certo, non avevo idea che yahweh fosse un alieno, ma che NON fosse un dio c'ero arrivata da sola...



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 Oggetto del messaggio: Re: Mauro Biglino e gli ufo della bibbia
MessaggioInviato: 31/08/2016, 16:39 
Interessante riflessione di Biglino
http://www.thelivingspirits.net/mauro-b ... fonte.html
Cita:
Chi può dire con assoluta certezza che Dio non stia chiedendo a qualcuno di ammazzarne altri visto che nella Bibbia lo ha fatto per secoli?
by Muro Biglino

In questi giorni sento spesso i buonisti di professione affermare che il Dio in cui credono i popoli del libro (ebrei, cristiani, musulmani) è lo stesso.
Ma allora mi chiedo – tralasciando volutamente questioni ben più profonde e importanti – come sia possibile che venga anche solo “chiamato, invocato, pregato” in tanti modi così diversi.
Possibile che i sapienti che si rifanno alla “stessa radice” non sappiano, in modo unico e inequivocabile, anche solo in che modo lui preferisce essere contattato dai suoi figli?
Perché sinagoghe, chiese cattoliche, templi protestanti, moschee, decine di riti così diversi e anche incompatibili…?
Se è sempre lo stesso Dio, perché ad esempio, per alcuni lui vuole che si mangi la carne e si beva il sangue di suo figlio mentre per altri questo non ha alcun fondamento?
Perché lui, padre amorevole, non interviene per porre fine a tanta confusione tra i suoi figli che ama di un amore infinito?
Chiedo di evitare la solita banale risposta sulla libertà che lui ci lascerebbe: quando per la prima volta Adamo ed Eva hanno deciso in autonomia, lui li ha subito puniti e sappiamo bene che se non facciamo come dice lui andiamo all’inferno: la libertà decisionale con lui non esiste (o si esegue o si viene puniti: Bibbia docet in un numero impressionante di passi).
Lui avrebbe parlato “direttamente” per millenni e ora sta in silenzio, lascia che i suoi figli vivano e si combattano nella confusione più totale: se non vuole le guerre di religione perché non lo dice chiaramente in modo che tutti comprendano?
Evitiamo anche di dire che lui parla alle anime ma che molte con capiscono: chi parla ha il "dovere" di farsi capire, tanto più se chi parla è l'assoluto e se dalle sue parole dipende la presunta vita eterna delle anime.
Se lui è confuso nella proposta non può chiedere chiarezza a noi nella risposta.
Oppure potremmo anche chiedere: chi può dire con assoluta certezza che Dio non stia chiedendo a qualcuno di ammazzarne altri visto che nella Bibbia lo ha fatto per secoli?
Perché dovrebbe avere smesso di utilizzare quello che era indubbiamente il suo sistema preferito?
Chi può autodefinirsi interprete unico e inappellabile del pensiero del presunto Dio?
In sostanza: a me pare che questo presunto Dio sia in vacanza a rilassarsi in un qualche universo parallelo mentre qui i suoi figli sono divisi su tutto e si ammazzano anche in suo nome.
Ma…c’è o non c’è questo presunto Dio del Libro? ;)
La domanda è ovviamente retorica perché la risposta è nel Libro stesso: “quel Dio” non c’è.
Di eventuali altri non so nulla per cui non ne parlo.


Già ... chi può dire, con assoluta certezza, che le richieste di sacrifici siano terminate??
http://www.mymovies.it/film/2011/thecabininthewoods/


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 Oggetto del messaggio: Re: Mauro Biglino e gli ufo della bibbia
MessaggioInviato: 02/09/2016, 08:36 
io credo,prosaicamente,che noi esseri umani INTUIAMO l 'esistenza di Enti,Forze ed Energie che vanno oltre i nostri limiti.

Ne abbiamo paura,vorremmo propiziare,non esserne usati o abusati,o,addirittura ,poterle usare noi.

Da ciô magia,sciamanesimo ,esoterismo e religioni.

Il fatto è che,sulla Terra,la maggior parte di quelle Forze non è umana nel senso...umano della parola,a volte,quasi il contrario,opositorie ,ostili ancheza volte.

Quindi,sapendo i nostri punti deboli,HANNO FATTO IN MODO DA COSTRUIRE IDEOLOGIE AD HOC.

Questo in tutti i campi in cui la loro presenza invisibile,da "materia oscura" sul serio secondo loro,sarebbe indispensabile e necessaria,naturalmente per LORO anche se la spacciano per "illuminazione " nostra e bontà loro.

Una MAFIA oscura.

ciao


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 Oggetto del messaggio: Re: Mauro Biglino e gli ufo della bibbia
MessaggioInviato: 05/09/2016, 16:13 
Sto leggendo il libro difendiamoci dagli dei di Freixedo e devo dire che è assolutamente allineato con quello che dice Biglino
Il libro in spagnolo (Defendàmonos de los dioses) è uscito nel 1984, l'anno scorso è stato aggiornato e ripubblicato


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 Oggetto del messaggio: Re: Mauro Biglino e gli ufo della bibbia
MessaggioInviato: 05/09/2016, 16:25 
un libro utile anche per capire,però una cosa:pure gli dei si decidano a difendersi da noi

Infatti,l'ibridazione sta creando una multispecie che a me personalmente fa schifo.


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 Oggetto del messaggio: Re: Mauro Biglino e gli ufo della bibbia
MessaggioInviato: 07/09/2016, 18:10 
ho notato che nell'ultimo batman vs superman , ovviamente supes come dice biglino è la trasposizione degli elohim su fumetto. ma comunque ho notato che quando il nemico elenca i vari dei del passato al posto di yhawe dice geova nella versione italiana.


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 Oggetto del messaggio: Re: Mauro Biglino e gli ufo della bibbia
MessaggioInviato: 08/09/2016, 00:45 
Forse la setta dei testimoni ci ha messo lo zampino [:298]



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