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Qui si affrontano discussioni su argomenti riguardanti l'Ufologia moderna, ricerche e misteri.
Rispondi al messaggio

11/02/2013, 20:39

Ciao Byrus,

le lettere dei supposti Ummiti che oggi rimangono ammontano a circa 1.500 fogli dattiloscritti in formato A4, equivalenti a tre risme di carta.
E queste sono quelle che sono state, per quanto possibile, "validate" da un gruppo franco-spagnolo di appassionati che si sono dedicati allo studio e catalogazione di questi documenti.
Dico questo perchè esistono molte altre lettere apocrife o quantomeno dubbie, come ad esempio la serie ricevuta a suo tempo da Eufemio Del Buono a Roma, di cui un esemplare è riprodotto qui: http://www.edicolaweb.net/ummof18g.htm .

Che io sappia almeno, non hanno mai inviato alcuna lettera annunciando la definitiva dipartita, ne' tantomeno quindi un loro ritorno.

Effettivamente, sembra che i mezzi utilizzati dai supposti si siano evoluti nel tempo; dopo la macchina da scrivere Olivetti meccanica delle prime lettere alla fine degli anni '60 sono passati a macchine da scrivere elettromeccaniche negli anni '80-'90 per arrivare nei primi anni 2000 a messaggi inviati mediante la posta elettronica (molto pochi questi ultimi, a quanto pare).

Ciao,

Paolog - paolog.webs.com

11/02/2013, 20:58

Ciao a tutti,

mi inserisco in questa discussione aperta per comunicare a tutti che ho predisposto una mailing list che utilizzerò per comunicare agli iscritti la pubblicazione di nuove traduzioni o, più occasionalmente, modifiche alla struttura del sito.
La ML utilizza la piattaforma MailChimp, e la pagina per l'iscrizione si trova a questo indirizzo:
http://paolog.webs.com/mailinglist.htm .
Al momento è solo disponibile l'iscrizione; appena ho tempo preparerò e inserirò nella stessa pagina anche i campi per la cancellazione.

Grazie dell'attenzione come sempre e ciao a tutti,

Paolog - paolog.webs.com

11/02/2013, 22:49

Paolog ha scritto:

Ciao Byrus,

come ad esempio la serie ricevuta a suo tempo da Eufemio Del Buono a Roma, di cui un esemplare è riprodotto qui: http://www.edicolaweb.net/ummof18g.htm .



Per quel che ne so io, in questo caso non si tratterebbe di ummiti; questa è un'altra storia che avrebbe coinvolto non solo Del Buono, credo solo marginalmente toccato da essa (stando a quanto raccontava ed a quel che ho capito io) ma avrebbe toccato persone coinvolte nel caso "speculare" ad Amicizia, ossia persone che sarebbero state contattate dai CTR. Infatti il caso dei cosiddetti "ummiti italici" rimanda ai CTR e quindi alla storia di Amicizia, non a quella ummita. Ne parlano sia Stefano Breccia nel suo "Contattismi di massa" che Paolo di Girolamo nel suo "Noi e loro". In pratica CTR che si sarebbero finti ummiti.

Effettivamente, sembra che i mezzi utilizzati dai supposti si siano evoluti nel tempo; dopo la macchina da scrivere Olivetti meccanica delle prime lettere alla fine degli anni '60 sono passati a macchine da scrivere elettromeccaniche negli anni '80-'90 per arrivare nei primi anni 2000 a messaggi inviati mediante la posta elettronica (molto pochi questi ultimi, a quanto pare).




Penso che, per chi volesse conservare l'anonimato, sia molto più rischioso un contatto via mail o via cellulare piuttosto che una lettera cartacea o un contatto telefonico vecchio stile.
Breccia (che fu dirigente SIP) in relazione ai CTR parlava di telefonate che, quando arrivavano, avevano un'origine non rintracciabile; inoltre parlava di numeri molto lunghi, costituiti anche da 14 o 15 cifre per contattare "gli amici" ; è evidente che chi dall'altra parte chiamava o riceveva non si avvaleva di normali apparecchi telefonici, semplicemente li sfruttava come supporto mimetico e di contatto con il terrestre, ma senza passare per la rete normale.

12/02/2013, 20:48

Ciao Quisquis,

dei cosiddetti "Ummiti italici" non ne so molto, a parte quello che è scritto nei libri che hai citato.
Ho riportato una delle lettere che furono ricevute da Del Buono solamente come esempio di una delle tante lettere apocrife che sono state inviate.
Il fenomeno dell'imitazione delle lettere ummite non è certo nuovo; già in una lettera dei primi anni '70 (se ben ricordo così a memoria) i supposti mettevano in guardia dalle lettere false e specificavano le misure che adottavano per contrastarle (ovvero l'uso di una macchina da scrivere Hispano Olivetti con carattere Pica e carta di grammatura pesante e colore giallino, insomma un tipo di supporto non facilmente reperibile).

Per quanto riguarda il fatto di usare clandestinamente i sistemi di telecomunicazione terrestre, i supposti specificano già a fine degli anni '60 di essere costretti ad effettuare "derivazioni anomale" nei circuiti telefonici.
Per quanto riguarda i messaggi inviati tramite Internet, ci sono ben poche notizie, anche perchè a quanto se ne sa di tali messaggi ne rimangono molto pochi e non contengono alcuna menzione sulla tecnica utilizzata per inviare messaggi di posta elettronica clandestinamente.
Anche se mi rendo conto che sono considerazioni che lasciano il tempo che trovano, penso che se veramente si tratta di membri di una civiltà tanto tecnicamente avanzata, non dovrebbero certo avere grossi problemi a manomettere le strutture comunicative della Internet terrestre in modo da usarle senza lasciare traccia così come decenni prima avrebbero fatto con la rete telefonica analogica.

Ciao,

Paolog - paolog.webs.com

12/02/2013, 21:10

Paolog ha scritto:

Ciao Quisquis,

dei cosiddetti "Ummiti italici" non ne so molto, a parte quello che è scritto nei libri che hai citato.
Ho riportato una delle lettere che furono ricevute da Del Buono solamente come esempio di una delle tante lettere apocrife che sono state inviate.



Ed hai fatto a mio parere bene; dal canto mio volevo solo far notare che le due tecniche di approccio tipicamente ummite, la lettera ed il telefono, sono presenti anche in storie di contatto diverse da quella propriamente ummita. Interessanti anche le contromisure ummite, grazie per averle riportate, altrimenti trovarle nel mare magnum delle lettere non sarebbe stata cosa semplice.

Per quanto riguarda il fatto di usare clandestinamente i sistemi di telecomunicazione terrestre, i supposti specificano già a fine degli anni '60 di essere costretti ad effettuare "derivazioni anomale" nei circuiti telefonici.



Necessariamente, altrimenti sarebbero stati individuati. Il che concorda con quanto riportato sui contatti telefonici con i supposti Weiros (CTR).

Anche se mi rendo conto che sono considerazioni che lasciano il tempo che trovano, penso che se veramente si tratta di membri di una civiltà tanto tecnicamente avanzata, non dovrebbero certo avere grossi problemi a manomettere le strutture comunicative della Internet terrestre in modo da usarle senza lasciare traccia così come decenni prima avrebbero fatto con la rete telefonica analogica.



Probabilmente hai ragione, tuttavia da terrestri, non sapendo fino a che punto possa spingersi tale supposta tecnologia, penso sia lecito ipotizzare una maggiore difficoltà di approccio nel nascondersi, viste le dimensioni globali della rete e la gran quantità di tracce che si lasciano in essa.
Inoltre si potrebbero aggiungere considerazioni di tipo "culturale" e "sociale"; internet è percepito come maggiormente anonimo di una telefonata diretta, inoltre l'importanza che 3 o 4 decenni fa si dava alla lettera scritta giunta in casella di posta (fisica) era maggiore a mio parere dell'importanza che oggi si dà alle innumerevoli mail (tra cui un'infinità di puro spam) che ci arrivano nella nostra casella di posta virtuale, quindi anche solo per questa ragione se io fossi un ummita giudicherei quest'ultimo approccio poco adatto; i tempi sono cambiati, se sono ancora fra noi e se sono ancora interessati ad esperimenti microsociali è probabile che abbiano cambiato strategia.
Ultima modifica di quisquis il 12/02/2013, 21:11, modificato 1 volta in totale.

12/02/2013, 21:36

quisquis ha scritto:
se sono ancora fra noi e se sono ancora interessati ad esperimenti microsociali è probabile che abbiano cambiato strategia.
come ho detto prima, nutro dei dubbi sulla effettiva utilità di esperimenti microsociali, specialmente se protratti per più di qualche mese dopo lo sbarco - asserzione chiaramente da interpretare non come inutile critica degli ummiti, ma come dubbio sull'autenticità del fenomeno.
detto questo, mi ritrovo mio malgrado ad avere abbastanza interesse alla cosa, e quindi vado ad iscrivermi alla mailing list, di cui ringrazio paolo.
aggiungo che il mio interesse è dovuto al fatto che sarebbe un mio grade desiderio conoscere episodi di storia aliena, in particolare come si è evoluta una civiltà fino ad arrivare alle stelle. in mancanza di storie autentiche certe, mi accontento di quello che passa il convento
Ultima modifica di toctoc il 12/02/2013, 21:47, modificato 1 volta in totale.

12/02/2013, 22:07

come ho detto prima, nutro dei dubbi sulla effettiva utilità di esperimenti microsociali, specialmente se protratti per più di qualche mese dopo lo sbarco - asserzione chiaramente da interpretare non come inutile critica degli ummiti, ma come dubbio sull'autenticità del fenomeno.


Come già detto io invece penso che questo modo di agire sia plausibile, anche se ovviamente non prova l'autenticità del fenomeno.

Per quel che mi riguarda di persona non ha molta importanza il fatto che ci siano o meno ET in mezzo a noi, la mia vita non cambierebbe comunque (come ho già detto in passato in altre discussioni).

Tuttavia trovo la questione ummita stimolante a prescindere dal fatto che sia di origine ET piuttosto che terrestre; anzi, in quest'ultimo caso il cui prodest di una farsa tanto ben congegnata (ricordo che in tal caso si sarebbero dovuti anche inventare una lingua costruita coerente) diventerebbe motivo di curiosità perfino maggiore.

Trovo poi che le lettere ummite siano letteratura molto sui generis, molto stimolanti a prescindere dalla loro autenticità o meno, insomma sono ricche di spunti di riflessione e critica.

Storie autentiche certe penso che non le avrai mai, ti devi rassegnare a ciò che "passa il convento", a meno di non trovarti tu stesso a viverle in prima persona; allora tu sarai certo (naturalmente chi ti sta attorno no); ma non penso che sia auspicabile quest'ultimo caso, io penso che nell'ipotesi che questa gente sia tra noi in incognito allora non convenga andarsi ad immischiare in faccende su cui il potere di controllo di cui il singolo individuo terrestre può disporre è quasi pari a zero. Meglio lasciarli andare per la loro strada e noi andare per la nostra, a ciascuno il suo.

Mi sembra poi utile ricordare anche queste due vecchie discussioni sugli ummiti, in cui Paolo aveva postato del materiale interessante:

http://www.ufoforum.it/topic.asp?TO...&whichpage=1
http://www.ufoforum.it/topic.asp?ra..._ID=244#2686

13/02/2013, 08:16

quisquis ha scritto:

come ho detto prima, nutro dei dubbi sulla effettiva utilità di esperimenti microsociali, specialmente se protratti per più di qualche mese dopo lo sbarco - asserzione chiaramente da interpretare non come inutile critica degli ummiti, ma come dubbio sull'autenticità del fenomeno.



Come già detto io invece penso che questo modo di agire sia plausibile, anche se ovviamente non prova l'autenticità del fenomeno.

degli esperimenti microsociali fatti all'inizio dopo lo sbarco per capire penso siano forse plausibili. dopo 50 anni, molto meno.
Storie autentiche certe penso che non le avrai mai, ti devi rassegnare a ciò che "passa il convento", a meno di non trovarti tu stesso a viverle in prima persona; allora tu sarai certo (naturalmente chi ti sta attorno no); ma non penso che sia auspicabile quest'ultimo caso, io penso che nell'ipotesi che questa gente sia tra noi in incognito allora non convenga andarsi ad immischiare in faccende su cui il potere di controllo di cui il singolo individuo terrestre può disporre è quasi pari a zero. Meglio lasciarli andare per la loro strada e noi andare per la nostra, a ciascuno il suo.
non cerco avventure personali, e non vedo cosa se ne potrebbero fare di un impiegatuccio come tanti come me. a me piacerebbe leggere dei libri di storia alieni accreditati, non storie raccolte qui e lì. cose certe. magari non succederà, ma questo è il mio sogno.

13/02/2013, 21:37

toctoc ha scritto:
a me piacerebbe leggere dei libri di storia alieni accreditati, non storie raccolte qui e lì. cose certe. magari non succederà, ma questo è il mio sogno.


Non capisco cosa intendi per libri di storia alieni accreditati; a mio parere, come ti dicevo, non c'è nessun libro in cui potrai trovare storie legate agli ET per le quali ci sia la certezza assoluta che siano vere. Potrai trovare libri e/o storie più o meno ben documentati, più o meno plausibili, con una probabilità più o meno maggiore di veridicità, più o meno ben studiate, ma mai la certezza assoluta che siano veramente da imputarsi ad un contatto con ET. Altrimenti avremmo la "pistola fumante", ossia la prova certa che gli ET esistono, ed a mio parere questa prova ad oggi non c'è, anche se di sospetti a favore ce ne sono a mio parere tanti. Era questo che intendevo.

14/02/2013, 10:00

quello che intendevo era esattamente un libro di storia, scritto da alieni o terrestri o insieme che appunto descriva la storia di una razza aliena. scritto ovviamente dopo un primo contatto serio e incontrovertibile. post pistola fumante insomma:-)

14/02/2013, 23:33

toctoc ha scritto:

quello che intendevo era esattamente un libro di storia, scritto da alieni o terrestri o insieme che appunto descriva la storia di una razza aliena. scritto ovviamente dopo un primo contatto serio e incontrovertibile. post pistola fumante insomma:-)


Allora, per quel che ne so io, il materiale ummita è la cosa che più si avvicina a ciò che cerchi, con l'accortezza di ricordare che non si ha la certezza assoluta che l'origine sia davvero ET, anche se secondo me c'è una seria possibilità (ma non certezza) che il nucleo della faccenda ummita sia davvero di origine ET.

15/02/2013, 17:06

navigando in cerca degli ummiti, ho ritrovato questa vecchia ma interessante pagina di paolo:
http://paolog.webs.com/UMMO/wk.htm
nella proposta di wiki di paolo si parla dei tentativi di decodificare il linguaggio di pollion e denocla (contrastanti fra loro).
notavo che entrambi i tentativi cercano di trovare una struttura all'interno dei vocaboli, ma non una struttura della frase (se ho capito bene)

mi domandavo: possediamo qualche [supposto] pezzo di testo completo?
oppure tutto quello che abbiamo sulla [supposta] lingua ummita sono delle parole inserite qui e lì nelle [supposte] lettere ai terrestri scritte, appunto, in lingua terrestri?

e mi domandavo: per quanto se ne sa, in questa lingua non ci sono frasi composte da termini, verbi e simili cosicchè anche gli ummiti avrebbero la possibilità di dire/capire frasi come "Giuseppe mangia la pizza", "Giuseppe ama dormire sul divano", "Giuseppe consegna il messaggio di Filippo a Matilde" ecc ecc?
Ultima modifica di toctoc il 15/02/2013, 17:08, modificato 1 volta in totale.

21/02/2013, 21:20

Ciao a tutti,

mi reinserisco in questa discussione per comunicare che ho pubblicato il quarto articolo monotematico sulla ipotetica civiltà ummita, che tratta della tecnologia di questo ipotetico popolo.

La pagina si trova a questo indirizzo:
http://paolog.webs.com/UMMO/Articoli/tecnologia.htm


Grazie dell'attenzione e ciao a tutti,

PaoloG - sito: http://paolog.webs.com - newsletter: http://paolog.webs.com/mailinglist.htm .

22/02/2013, 16:24

ho ricevuto la mail :) leggendo l'articolo sembra grossomodo di rivedere tecnologie attuali, soprattutto in merito ad internet ed ai computer quantici :) Se fosse tutto falso quanto meno hanno azzeccato la linea di sviluppo tecnologico che avremmo seguito noi, e non è sempre così scontato e facile fare previsioni futuristiche ^_^

22/02/2013, 18:44

MaxpoweR ha scritto:

ho ricevuto la mail :) leggendo l'articolo sembra grossomodo di rivedere tecnologie attuali, soprattutto in merito ad internet ed ai computer quantici :) Se fosse tutto falso quanto meno hanno azzeccato la linea di sviluppo tecnologico che avremmo seguito noi, e non è sempre così scontato e facile fare previsioni futuristiche ^_^
beh, riguardo ai computer quantistici non direi proprio: paolo non ne parla nel suo articolo; controllerei sulla lettera stessa cui si riferisce il pezzo che citi - (6) I computer ummiti (Lettera D71)- ma non è fra quelle linkate da paolo.
mi pare farina del tuo sacco, insomma.

ricordo inoltre che la mia domanda sul linguaggio precedente, molto circonstanziata direi, non ha ricevuto risposta.
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