StampaSera - 16.09.1978 - numero 214 - pagina 25
Le autorità continuano a smentire, ma le spiegazioni non soddisfano
[color=blue]Troppi hanno visto gli Ufo Nella notte fra domani e lunedì nel cielo, fra Scandinavia e Italia Settentrionale, sarà avvistata una «palla brillante rosso fuoco». Ne danno l'annuncio l'agenzia spaziale europea (Asa) e l'ente spaziale americano (Nasa). Non si tratta di un «appuntamento» che ci hanno dato gli extraterrestri ma di un esperimento scientifico, il progetto «Cammeo». Ha lo scopo di studiare il campo magnetico terrestre e i fenomeni come le «aurore boreali».. Sempre domenica, poi, dovrebbe rientrare nell'atmosfera terrestre, bruciando per l'attrito e quindi sotto forma di .palla infuocata, il grosso satellite americano Pegaso 1. Di grandi dimensioni è anche la stazione americana Skylab che dovrebbe rientrare, con lo stesso sistema, l'anno prossimo. Altri avvistamenti di oggetti volanti «strani» sono stati segnalati ieri in tutt'ltalia. All'alba, a Firenze, un impiegato dell'ente provinciale per il turismo ha detto di aver visto un grosso oggetto metallico a forma di sigaro. Un oggetto «triangolare», illuminato da un'intensa luce gialla, è stato visto da un gruppo di persone a Roma. Un altro «ufo», infine, è stato segnalato, poco dopo mezzogiorno in Piemonte, a Borgomanero.
Ogni volta la storia si ripete: da un lato i testimoni oculari, dall'altro i governi. Una guerra «fredda» tra chi giura e spergiura di aver visto un ufo e chi, invece, è convinto del contrario. E' accaduto anche ieri. I giornali si sono sbizzarriti nei titoli ma il succo era uno solo: decine di persone, da più parti della Penisola, hanno dichiarato di aver visto oggetti volanti non identificati. Descrizioni precise, meticolose, su «globi luminosi» che si sdoppiano, si fermano in cielo, compiono virate a 90* gradi.
Il ministero della Difesa con poche righe di comunicato liquida il discorso: si è trattato di un satellite, il. Pegasus. E quando i satelliti non c'erano? Il primo entrò in orbita nel 1957 ma, già cinque anni prima, ben 208 avvistamenti ufo furono studiati dalle forze aeree di tutto il mondo. All'ondata di segnalazioni corrispose quella di scetticismo. «Quest'anno saranno riferiti 200 avvistamenti di ufo dei quali il Pentagono riuscirà a smentirne 210» aveva commentato la rivista americana Life. Fu questa, infatti, la politica dell'Air Force americana quando, nel marzo '52, decise di costituire il progetto Blue Book, il Libro blu che doveva raccogliere, analizzare . e, possibilmente, «smontare» i rapporti sugli Unidentified flying objects.
Negli ultimi anni gli Stati Uniti hanno cambiato completamente il loro atteggiamento verso questi fenomeni. Da più parti (istituti di fisica, di astronomia, di ingegneria aerospaziale, Nasa) il problema viene studiato con più serietà. Sono sempre più numerosi gli scienziati che aderiscono al cosiddetto Invisibile College, un gruppo internazionale di uomini di scienza che si dedica all'ufologia.
Anche in Francia le «soucoupes volantes» sono prese sul serio. A Var, nei pressi di Tolone, è stata impiantata una stazione automatica' dotata di computer per il rilevamento automatico della presenza di ufo al fine di determinare una serie di parametri che possano stabilire se l'oggetto è convenzionale o non. I vari distretti della Gendarmeria, inoltre, ricevono e catalogano le testimonianze sotto la voce di Ovni (Objets volants non identifiés).
In Italia, invece, si parla ancora di satelliti. Quasi come facevano gli esperti del Blue Book quando, di fronte a testimonianze come queste, risolvevano il problema a modo loro:
«19 ottobre '58. Michigan. Avvistati ventiquattro oggetti rotondi in gruppi di 12 ciascuno. Volavano a grande altezza». Il Blue Book rispose: «Meteoriti». «1° settembre '61. Cape Canaveral Oggetto in movimento verticale durante il lancio di un missile». Risposta: «Si tratta della stella Gamma Piscium».
«20 agosto '47. Sud Dakota. Un maggiore del Servizio informativo del 28° stormo bombardieri avvista dodici oggetti in formazione alla velocità di 500 chilometri l'ora grossi circa come un B 29».
La spiegazione del Blue Book fu: «Uno stormo di uccelli».
«5 gennaio '63. Longlsland: Un ferroviere vede un disco volare per più di un'ora, durante la quale incrocia ed oscura le luci di un aereo di linea».
L'Air Force decide che si tratta di «una stella o un pianeta».
La polemica sugli ufo continua. Centinaia di testimoni di «incontri ravvicinati» di tutti i tipi, spaventati, agitati, continuano a telefonare dappertutto: negli aeroporti, ai giornali, alla polizia, ai vigili del fuoco. Hanno visto qualcosa che non avevano mai visto prima. Centinaia di governi continuano a «mantenere la calma» dicendo che i fenomeni sono naturali. Ma non tutti i governi In Brasile, a Trinidade, l'allora presidente Kubitchek parlò di dischi volanti nel gennaio del '58. Recentemente, il 20 agosto scorso, il ministero dell'Interno del Madagascar ha comunicato che un ufo si era schiantato nella notte sulla piazza del mercato di Fort pauphin. •
Ufo o, addirittura, extraterrestri! Le spiegazioni ai fenomeni sono molteplici: effetti di rifrazione, ionizzazioni dell'atmosfera, palloni sonda, satelliti, fulmini globulari, allucinazioni collettive, isterismi di massa e volgari mistificazioni.
Perché tanta gente crede nell'esistenza degli ufo? È' l'antico : vecchio fascino dell'Ignoto.
Perché tanta gente non crede negli ufo? Forse per la solita, ancestrale, paura dell'Ignoto.
Ci sono scienziati che credono? Sì, stranamente. E ce ne sono stati in passato. «Noi non siamo soli», la frase riferita alla possibilità di vita extraterrestre, non è soltanto il sottotitolo dell'ormai famoso film di Spielberg. E' una frase di un uomo semplice e grande. Si chiamava Albert Einstein.
Daniela Daniele
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Autore: Daniela Daniele
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