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Deckard ha scritto: Cita:
Blissenobiarella ha scritto:
Per tanti motivi a volte consci a volte semi-consci a volte del tutto inconsci: per tentate a rafforzare la credibilità di un' esperienza mistica a cui la nostra società non riconosce alcun valore; per cercare di dare una spiegazione sulla base di informazioni complete o errate o inappropriate; perchè il nostro cervello tende a sovrapporre e mischiare il pensiero endogeno a quello esogeno senza poterlo distinguere; in alcuni casi per "vendersi meglio" al pubblico e altro ancora. E tutto questo sempre nell'ambito di un' esperienza vera e genuina.
Sembra che questa disciplina di ascolto critico ricordi molto l'indagine psicologica. Non metto in dubbio che molti contattisti riferiscano le loro esperienze di contatti alieni in buona fede. Altra cosa capire esattamente a cosa corrispondano esattamente. Senza ricorrere al cinema, posso pensare che esistano dei soggetti coinvolti in queste visioni, ma anche scaltri nel confondere percezioni e invenzioni, tali da "possedere" in modo sottile l'analizzatore, o quanto meno influenzarlo: un tranello che caratterizza anche il lettino del più preparato psicologo.
Perdonami se sono troppo categorico, ma, l'assenza di un punto di riferimento disciplinare e/o di punti di riferimento oggettivi sommata alla necessità di distinguo esterno (a forte rischio di contaminazione) tra verità e menzogna, mi porta a considerare la "rivelazione" contattista (stile Adamski) avvalorata dalla simbiosi contattista/analizzatore; una dualità, purtroppo anche nei migliore dei casi resa instabile dalla relatività delle due componenti. In sostanza, se volessi sapere se i dettagli di un contatto sono veri o meno dovrei sottoporre ad un critico esame contattista ed analizzatore...
Tutto questo a prescindere del livello di intelligenza, acume e sincerità delle persone...
In questo senso, Falcon, non prenderei una macchina usata direttamente da un contattista...
Permettetemi anche la provocazione (o sfogo personale): possibile che OGNI persona coinvolta in queste esperienze venga quasi automaticamente emarginato e perseguitato da tutti? Io conosco persone che vivono esperienze compatibili (medianiche) altrettanto sconvolgenti, ma vivono vite normalissime e non ne fanno neanche così segreto... tantomeno temono ritorsioni, prevaricazioni, rapimenti o repressioni. Non vorrei che un eccessivo vittimismo dipendesse da uno scorretto o sconsiderato modo di esporsi (qui o nel proprio ambiente), oppure sia una copertura per non approfondire l'argomento. Dico questo perchè mi è già capitato una volta di affrontare l'argomento da profano (o meglio da NON contattista) qui nel forum, facendo domande semplici ma rispettose... ricevendo da subito risposte del tipo "so già come la pensano
le persone come te... etc etc..." ....MA DE CHEEE?
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Non vorrei quindi che il pregiudizio fosse a doppio senso! Se un contattista o addotto che sia vuole mantenere l'intimità della propria esperienza (quale essa sia), non si faccia sentire proprio su un tavolo aperto di discussione. Il contattismo, piaccia o meno, è come le altre esperienze umane, i sentimenti, il sesso, il misticismo e la spiritualità, insomma coinvolgono il proprio intimo, di cui si è responsabili tutori; se uno parte sentendosi offeso la nevrosi, oltre l'alieno, cova sotto le bronze!
Certamente occorre fare anche un'indagine di tipo psicologico. E neurologico e statistico e liguistico e semiotico. Cos'altro resterebbe da studiare?
E si, bisogna fare i conti con il fatto che un' esperienza, per quanto genuina possa essere, non produrrà solo verità sacrosante, ma anche una buona dose di falsità inconsapevoli o meno che siano. E' frustante? Certo. MA le cose stanno così. Il caso di Giovanna Podda è esemplare: il contatto ET c'è stato, ma le bugie anche. Per parlare di casi più celebri, Zanfretta, caso reale farcito da qualche mistificazione.
Sarebbe bello poter fare ricerca in condizioni ideali, ma noi dobbiamo fare i conti con le cose che abbiamo.
Addotti e contattisti. Non è pregiudizio quelli degli addotti che non vogliono parlare sui forum, è solo mera constatazione della realtà delle cose. Ma al di là del fastidio di essere costantemente giudicati o dei bluff o degli ingenui da persone che pensano di saperla più lunga di te che magari è una vita che analizzi quello che ti capita, vuoi mettere la NOIA di ripetere sempre le stesse cose e rifare in continuazione gli stessi discorsi, rispondere alle stesse domande, fare le stesse litigate? Per non ottenere niente poi, perchè alla fine quello che le persone capiscono di queste esperienze non cambia. Anche se se ne parla un po' di più rispetto a qualche anno fa il livello di comprensione del fenomeno è quello di dieci anni fa. Nessun progresso.
E' ovvio dunque che poi chi fa un certo tipo di esperienze vada a parlarne nei posti dove ci sono persone con cui possono condividere, con cui possono fare un percorso di approfondimento comune, piuttosto che nei posti dove sono assaltati dalla solita solfa: "dammi le prove! Scatta la foto! Metti la telecamera!" e dove non si tiene conto che queste persone non hanno risposte più di chiunque altro, ma sicuramente si pongono molte più domande e che se loro si raccontano è perchè stanno cercando di soddisfarle.