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MessaggioInviato: 03/01/2013, 00:03 
Scusami la perchè la razza SAPIENS SAPIENS si è sviluppata lentamente? Non ti appare quanto meno strano che la nostra specie sia una eccezione per quel che riguarda le tempistiche evolutive nell'intero panorama delle specie terrestri?

Lo sfruttamento lascia tracce ma nell'arco di MILIONI di anni queste tracce scompaiono, anzi nell'arco di centinaia di migliaia di anni, quindi figuriamoci quante tracce possano essere rimaste di epoche molto più remote.



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MessaggioInviato: 03/01/2013, 04:52 
Dipende anche dal tipo di civiltà si sarebbe evoluta. .
ciò che ci sarebbe eventualmente rimasto come segno del suo essere.

Una piccola colonia di umani non terrestri ad esempio,pur dotata di mezzi tecnici avanzati ,ad esempio,potrebbe non aver lasciato tracce b

Parlo di umani non,terrestri seguendo l'idea che,nell'universo,l'evoluzione costruisca bipedi senzienti con corpo simmetrico umani o umanoidi

Se una di queste specie aliene umane o umanoidi ma non terrestri,avesse in tempi remiti,stabilito una colonia, sulla terra.. ..

Si sarebbe forse con ooportuni interventi genetici,potuta,ibridare con il nascentehomo terrestre fino a produrre il sapiens.

Questo spiegherebbe la natura anomala dell'evoluzione umana sulla terra : velocitá,apparizione delle nuove specie accanto e non dopi le vecchie.

Inoltre spiegherebbe anche la particolaritá della durata dell'infanzia nell'uomo e le sue caratteristich...umane in relazione alla cura dei piccoli e all'unico e incredibile narcisismo e autodifesa degl umani....simile a quello che un artista,nutre verso le sue creazioni o una madre per il suo bambino.

Come se homo sapiens avesse costruito sè stesso e lo sapesse



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MessaggioInviato: 03/01/2013, 05:11 
Scusate se insisto un, attimo su questo e non ê per imporre qui questa ipoteai.

Semmai aprirò un topic su di essa.

Peró:

#se davvero l'evoluzione universale seguisse le linee umane e umanoidi
Costruendo esseri viventi bipedi e senzienti,con il cervello come....centralina sempre migliore,4 arti,simmetria bilaterale,ecc....

Allora...l'idea che si sia stabilita una colonia molto civilizzata in tempi remoti non é peregrina

Se poi queati umani non terrestri,avessero deciso di ibridarsi con gli ominidi del tempi per ragioni che non sappiamo...potrevbe esssere una,scelta che spiega,come ho scritto,le caratteristiche della nostra evoluzione e della nostra specie.

Infine,forse ,questa ibridazione potrebbe aver inserito nel dna ominide nascente un quid umano ma non terrestre che potrebbe spiegare ad esempio l.evoluzione veloce e esponenziale del cervello umano e molte sue doti peculiari.

Bisogna che ci pensi bene.

Ciau



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MessaggioInviato: 03/01/2013, 08:56 
Cita:
Paolo Bolognesi ha scritto:

Ti metto qui sotto il solo testo, per le immagini puoi andare all' articolo:

E’ una mattina dell’estate 1978.
Un gruppo di ricercatori guidati da Mary Leakey scopre uno degli spettacoli più straordinari che un paleoantropologo possa immaginare: una serie di impronte lasciate sulle ceneri vulcaniche circa 3 milioni e 700.000 anni fa da due ominidi.
Siamo a Laetoli, in Tanzania (Africa).
Tra gli anni ‘80 e ‘90 si era imposta l’idea che fossero di un Australopitecus Afarensis, ma oggettivamente questa attribuzione è improntata ad un’ ideologia evoluzionista.
Il piede di Afarensis è ben diverso da quello che si rivela a Laetoli.
La controversia sulla conformazione del piede dell’ Australopiteco Afarensis è stata fino ad oggi il punto di forza su cui si basava la teoria evoluzionistica; infatti i suoi sostenitori hanno sempre affermato che questo ominide, nonostante fosse un primate arboricolo, camminasse anche in posizione eretta e di conseguenza dovesse avere un piede anatomicamente formato (quindi come il nostro) per sostenere questa posizione.
I primati arboricoli avevano (ed hanno) la prerogativa di avere i quattro arti prensili, con pollici ed alluci opponibili, mentre il genere Homo ha solamente i pollici con questa caratteristica. Finora non era mai stato ritrovato uno scheletro di australopiteco completo di estremità inferiori, quindi il gioco della scienza ufficiale di attribuire all’ australopiteco le orme di Laetoli non aveva mai incontrato molta resistenza.
Ma nel 1998, lo scheletro di un ominide vissuto circa tre milioni e mezzo di anni fa e’ stato ritrovato inglobato nella breccia di una grotta a Sterkfontein, una localita’ a una cinquantina di chilometri a nord di Johannesburg, in Sudafrica.
Si tratta di un esemplare di Australopiteco di cui si e’ conservato il cranio completo di mandibola e gran parte dello scheletro delle gambe e delle braccia (femore, tibie, piedi, omero, radio). Le ossa ancora in parte inglobate nel blocco di roccia indicano un individuo adulto alto circa un metro e venti centimetri.
La scoperta e’ stata fatta da un gruppo di ricercatori dell’ universita’ di Witwatersrand (Johannesburg), diretti dal paleoantropologo Ron Clarke, da anni impegnati nella zona.
L’ importanza del ritrovamento sta sia nell’ alta antichita’ del reperto (la celebre Lucy rinvenuta in Etiopia nel 1974 e’ datata a circa 3,2 milioni di anni), sia nella relativa completezza dello scheletro che ha permesso di stabilire definitivamente che l’ Australopiteco camminava in posizione eretta pur avendo ancora caratteristiche del piede che gli permettevano di arrampicarsi agevolmente sugli alberi.
Quindi piedi prensili con alluce opponibile, come tutti i primati.
Questa è la conferma che le impronte di Laetoli non appartengono ad un australopiteco, ma ad un essere con le stesse caratteristiche morfologiche e strutturali (del piede e quindi di tutto l’ apparato scheletrico) di un essere umano moderno, vissuto 3,7 milioni di anni fa quindi 1,7 milioni di anni prima della presunta data della sua comparsa sulla Terra (2 milioni di anni fa con l’ H. Habilis) e contemporaneo degli australopitechi.
Chi era quell’ essere umano moderno che lasciò quelle impronte ?
Una linea evolutiva del genere Homo che già allora aveva tutte le caratteristiche di un essere umano moderno, quando i generi Habilis, Erectus, Sapiens erano ancora lontani dall’ apparire sulla Terra ?
Avendo questi 1,5 milioni di anni di evoluzione precedente rispetto agli altri generi Homo (e 3,5 milioni rispetto al Sapiens), dove sarebbe potuto giungere il loro sviluppo fino alla comparsa del Sapiens ?




quindi se non ho capito male è stato scoperto che una forma simile all'uomo è esistita sulla terra e per qualche motivo o si è estinta o se l'è data a gambe levate difronte a qualche catastrofe.
Se dove c'è acqua c'è vita è fattibile che migliaia di anni fà siano esistite civiltà completamente divorate dalla vita stessa della terra e quindi un ciclo che continua .
Insomma la stessa fine che farà questa civiltà , poi passeranno altre migliaia di anni perchè si riformi vita simile alla nostra nel frattempo quasi tutte le prove saranno cancellate dal tempo .


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MessaggioInviato: 03/01/2013, 09:05 
Le ricerche fatte sul genoma umano convaliderebbero molte delle ipotesi da te suggerite.

http://www.mediafire.com/view/?041ydq0eb6i4vq6



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MessaggioInviato: 03/01/2013, 09:52 
Grazie Atlanticus,si,penso sia cosí

Quell'uno per cento di differenza tra il nostro dna e quello dei bonobo,non mi pare sufficiente,da solo,la velocitá e la comparsa di specie omi.idee ,l'una accanto all'altra e in sequenza rapida,tipica dell.umanizazione.

Forse il dna umano ma non terrestre ha una marcia in piú.

forse,ha un programma che riesce a utilizzare velocemente le mutazioni casuali combinandole in un modo altamente funzionale alla matrice di base .

Cmq,mi pare abbastanza sicura la natura ibrida dell'umanità,intendendo con questo un innesto di materiale genetico umano ma non terrestre .

A dopo,ciao



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MessaggioInviato: 03/01/2013, 13:55 
Cita:
gippo ha scritto:

Cita:
Paolo Bolognesi ha scritto:

Cita:
gippo ha scritto:


Tuttavia penso che l'esistenza di una civiltà altamente progredita avrebbe dovuto lasciare segni molto più evidenti della sua esistenza.
Dove sono le costruzioni e la tecnologia ?



hai letto l' articolo al link che ho postato ?
Non credo, altrimenti non mi avresti posto quella domanda...


In verità si ma me l'ero completamente scordato ...
Tuttavia mi resta il dubbio
Rileggendo sommariamente la risposta dovrebbe essere al punto "possibili reperti anomali" ma, secondo me, tali reperti non sono ne adatti ne sufficienti a dimostrare l'esistenza di una civiltà altamente progredita.
Ovviamente è un mio umile parere ...


Legittimo, ovviamente. [:)]

Cita:
Trovo piuttosto strano che una civiltà si possa sviluppare tanto celermente e in modo così circoscritto. Per quale motivo, nella sua evoluzione, non avrebbe sfruttato le risorse di ogni angolo del pianeta senza colonizzarlo?
Penso che ciò possa verificarsi per una civiltà che non abbia avuto uno sviluppo tecnologico ma per una ambizione tecnologica, simile alla nostra, penso sia inevitabile lo sfruttamento delle risorse a livello planetario. Il genere di sfruttamento che non può non lasciare tracce ...


Magari non ne ha avuto il tempo...



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MessaggioInviato: 03/01/2013, 14:00 
o non ne ha avuto il bisogno, magari non nella forma parassitaria con cui noi oggi ci poniamo rispetto alla nostra madre terra :)



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MessaggioInviato: 03/01/2013, 14:00 
Cita:
MaxpoweR ha scritto:

Scusami la perchè la razza SAPIENS SAPIENS si è sviluppata lentamente? Non ti appare quanto meno strano che la nostra specie sia una eccezione per quel che riguarda le tempistiche evolutive nell'intero panorama delle specie terrestri?




Il Sapiens si sarebbe sviluppato lentamente ?
No, scusami, ma l' Homo Sapiens è comparso circa 200.000 anni fa ed è lo stadio evolutivo del genere Homo più veloce rispetto all' Herectus, all' Habilis, ed a quelli prim di lui i quali hanno avuto milioni di anni di evoluzione (secondo Darwin) prima di scomparire e lasciare il posto al genere successivo.



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MessaggioInviato: 03/01/2013, 14:02 
Cita:
drake ha scritto:

Cita:
Paolo Bolognesi ha scritto:

Ti metto qui sotto il solo testo, per le immagini puoi andare all' articolo:

E’ una mattina dell’estate 1978.
Un gruppo di ricercatori guidati da Mary Leakey scopre uno degli spettacoli più straordinari che un paleoantropologo possa immaginare: una serie di impronte lasciate sulle ceneri vulcaniche circa 3 milioni e 700.000 anni fa da due ominidi.
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I primati arboricoli avevano (ed hanno) la prerogativa di avere i quattro arti prensili, con pollici ed alluci opponibili, mentre il genere Homo ha solamente i pollici con questa caratteristica. Finora non era mai stato ritrovato uno scheletro di australopiteco completo di estremità inferiori, quindi il gioco della scienza ufficiale di attribuire all’ australopiteco le orme di Laetoli non aveva mai incontrato molta resistenza.
Ma nel 1998, lo scheletro di un ominide vissuto circa tre milioni e mezzo di anni fa e’ stato ritrovato inglobato nella breccia di una grotta a Sterkfontein, una localita’ a una cinquantina di chilometri a nord di Johannesburg, in Sudafrica.
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Quindi piedi prensili con alluce opponibile, come tutti i primati.
Questa è la conferma che le impronte di Laetoli non appartengono ad un australopiteco, ma ad un essere con le stesse caratteristiche morfologiche e strutturali (del piede e quindi di tutto l’ apparato scheletrico) di un essere umano moderno, vissuto 3,7 milioni di anni fa quindi 1,7 milioni di anni prima della presunta data della sua comparsa sulla Terra (2 milioni di anni fa con l’ H. Habilis) e contemporaneo degli australopitechi.
Chi era quell’ essere umano moderno che lasciò quelle impronte ?
Una linea evolutiva del genere Homo che già allora aveva tutte le caratteristiche di un essere umano moderno, quando i generi Habilis, Erectus, Sapiens erano ancora lontani dall’ apparire sulla Terra ?
Avendo questi 1,5 milioni di anni di evoluzione precedente rispetto agli altri generi Homo (e 3,5 milioni rispetto al Sapiens), dove sarebbe potuto giungere il loro sviluppo fino alla comparsa del Sapiens ?




quindi se non ho capito male è stato scoperto che una forma simile all'uomo è esistita sulla terra e per qualche motivo o si è estinta o se l'è data a gambe levate difronte a qualche catastrofe.
Se dove c'è acqua c'è vita è fattibile che migliaia di anni fà siano esistite civiltà completamente divorate dalla vita stessa della terra e quindi un ciclo che continua .
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Esatto.



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MessaggioInviato: 03/01/2013, 14:03 
Cita:
MaxpoweR ha scritto:

o non ne ha avuto il bisogno, magari non nella forma parassitaria con cui noi oggi ci poniamo rispetto alla nostra madre terra :)


Possibile anche questa ipotesi. [:)]



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MessaggioInviato: 03/01/2013, 14:38 
Paolo Bolognesi hai mal interpretato la mia risposta :)

Era una domanda retorica per far notare a Gippo che la stessa razza sapiens si è sviluppata con quella celerità che lui crede impossibile

Cita:
gippo ha scritto:
Trovo piuttosto strano che una civiltà si possa sviluppare tanto celermente


Ed infatti nerl eguito della risposta dico:

Cita:
MaxpoweR scrive:
Non ti appare quanto meno strano che la nostra specie sia una eccezione per quel che riguarda le tempistiche evolutive nell'intero panorama delle specie terrestri?



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MessaggioInviato: 03/01/2013, 14:44 
Ciao Paolo, felice di leggerti di nuovo con tale assiduità sul forum!!!

[:68] [:71] [:72]

Vorrei fare osservare un punto che rimane comunque fermo: l'esistenza di una civiltà progredita precedente al diluvio.

Possiamo discutere sul livello tecnologico raggiunto da quest'ultima. Possiamo discutere sulle origini, terrestri, aliene, o ex-terrestri. Ma la sua esistenza rimane un fatto, non più una ipotesi, alla luce di tutti i reperti e siti ritrovati sul pianeta, specialmente di quelli sommersi.

Già ammettere questo provocherebbe un terremoto nella storiografia tradizionale. [;)]

Tornando all'affascinante teoria di Paolo Bolognesi. Come lui sa bene personalmente concordo sulla parte finale, ovvero sul fatto che questi "Ex-Terrestri" lasciarono il pianeta in un tempo lontano e oggi nulla vieterebbe loro di riaffacciarci da, sul pianerottolo della loro vecchia casa a vedere come si comportano i nuovi "affittuari"... ovvero noi!

Ciò in cui faccio maggiormente fatica a riconoscermi è il perchè questi "Ex-Terrestri", se autoctoni del pianeta Terra, avrebbero dovuto creare per ibridazione una nuova razza mescolando il proprio patrimonio genetico.

Se così fu (e io lo credo) nulla vieterebbe di pensare che a mescolare il proprio patrimonio genetico con gli ominidi indigeni della terra non fu una razza umana "terrestre", ma bensì una razza simil-umana "extraterrestre", trasferitasi qui e diventando in seguito gli "ex-terrestri" di Paolo Bolognesi.

Anunnaki? Elohim? Magari venivano da Marte invece che da Nibiru?

Insomma tanto per capirci avremmo "Ex-Terrestri Sapiens" e "Ex-Terrestri Anunnaki" originari questi ultimi da un altro pianeta.

Entrambi popolavano Atlantide... ma questo è un'altro capitolo del Progetto Atlanticus... [;)]



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MessaggioInviato: 03/01/2013, 14:47 
Cita:
MaxpoweR ha scritto:

Paolo Bolognesi hai mal interpretato la mia risposta :)

Era una domanda retorica per far notare a Gippo che la stessa razza sapiens si è sviluppata con quella celerità che lui crede impossibile

Cita:
gippo ha scritto:
Trovo piuttosto strano che una civiltà si possa sviluppare tanto celermente


Ed infatti nerl eguito della risposta dico:

Cita:
MaxpoweR scrive:
Non ti appare quanto meno strano che la nostra specie sia una eccezione per quel che riguarda le tempistiche evolutive nell'intero panorama delle specie terrestri?



Hai ragione. [xx(]

La fretta, scusami... [:142]



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MessaggioInviato: 03/01/2013, 14:50 
Nessun problema figurati :)



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