Mi spiace che questa sia una delle poche volte in cui debbo dissentire da Enki, ma Max ha perfettamente ragione.
Io posso immaginare senza troppi problemi anche un essere per cui il tempo non esista o sia differente, anche se non metterei la mia mano sul fuoco sulla sua esistenza.
Ma anche ammesso ciò NON è questo il caso. Per loro il tempo esiste, scorre come per noi e ha la stessa VITALE importanza.
Nel resoconto c' era scritto, parola più parola meno, che
Cita:
sul pianeta c' erano tombe, segno che non erano immortali
e che al superstite sulla Terra avevano
Cita:
offerto l' acqua, che bevve
e che sul loro pianeta avevano il loro cibo.
Ora se sono come noi nel senso che sono fatti di carne e sangue e abbisognano di nutrimento come noi,
e se pure loro alla fine del loro ciclo vitale tirano le cuoia,
ERGO il tempo scorre per loro esattamente come per noi, cioè dalla nascita fino all' inevitabile fine,
mi spiegheresti come fanno a non concepire il tempo nella stessa modalità che pure loro vivono?
Anche ipotizzando che la loro tecnologia funzioni curvando lo spazio-tempo, e sono il primo a sostenere questa ipotesi,
questa sarebbe una conquista tecnologica, non certo la loro natura biologica, che continua a seguire l' adattamento evolutivo,
onde per cui la concezione del tempo ce l' hanno anche loro e anche meglio di noi sapendo manipolarlo.
Proprio non capisco, prima dici che non parli di esseri parafisici o madonne, e poi fai ragionamenti che in realtà si potrebbero applicare solo a loro.
Come Max ho pensato subito che questa bella incuranza del tempo, quando anche loro prima o poi finiscono cadaveri, non ha alcuna credibilità.
Sembra davvero l' elemento fabulistico inserito in un racconto che per altri versi potrebbe avere degli elementi di verità.