Qui si affrontano discussioni su argomenti riguardanti l'Ufologia moderna, ricerche e misteri.
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20/01/2011, 02:50


LaStampa - 20.09.1978 - numero 218 - pagina 6

[color=blue]Guarda, c'è l'Ufo!

Decine di telefonate sono giunte ieri sera alla «polstrada» di Susa per un «misterioso» oggetto comparso in cielo, sul massiccio del Moncenisio. Le prime segnalazioni si sono avute verso le 19,30. L'oggetto (probabilmente si tratta di un pallone-sonda meteorologico) secondo le telefonate assumeva di volta in volta forme diverse. C'era chi lo vedeva ovale, chi a forma di pera, chi rotondo. Variava anche il colore: argenteo, bianco, arancione, luminoso.


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20/01/2011, 02:52

LaStampa - 21.09.1978 - numero 219 - pagina 2

[color=blue]Ufo o palloni sonda nel cielo di Savona?


SAVONA — Ufo o pallone sonda? Un oggetto misterioso, che assumeva le forme più diverse, è rimasto a lungo a dondolare ieri mattina sul cielo di Savona. L'hanno avvistato in molti, qualcuno lo ha anche fotografato, e, quindi, è del tutto esclusa la tesi che si tratti di un fenomeno di suggestione collettiva. Molto più probabilmente potrebbe essere un pallone lanciato dall'Aeronautica.

•Mi stavo preparando per andare al lavoro — racconta un operaio che vuole mantenere l'anonimato («non voglio essere preso in giro») — quando il mio sguardo si è fissato su un oggetto bianco. E'rimasto a lungo in quella posizione e poi, lentamente, è salito più in alto».

(n. s.)


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20/01/2011, 02:53

StampaSera - 22.09.1978 - numero 219 - pagina 26

Le lettere dei lettori

[color=blue]Medioevo: colpa degli Ufo


Basta con i dischi volanti e con gli Ufo che ogni tanto un pazzo afferma di avere avvistato! Siamo piombati in pieno Medioevo.

Federico Tallo, Rivolta


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20/01/2011, 02:54


LaStampa - 22.09.1978 - numero 220 - pagina 1

«Un punto luminoso molto intenso veniva contro il mio aereo»

[color=blue]Dopo Orta, Ufo anche vicino a Novara? Li ha visti un pilota dei jet di Cameri


NOVARA — Avvistamenti di Ufo nel Novarese? Il tenente colonnello Giulio Mainini, comandante il 21' gruppo caccia intercettori di stanza a Cameri, ha notato, come tanti altri, qualche cosa di misterioso nel cielo.

«Ero decollato alle 20 diretto a Sud ((pilotava un bisonico F.104) ed a circa metà strada tra Cameri e Genova, dopo avere virato a sinistra verso Piacenza, ho notato sulla destra, ad una distanza imprecisabile, un punto luminoso assai intenso. Ho avuto l'impressione che quel "punto" si ingrandisse e venisse verso di me e l'ho guardato con una certa preoccupazione. Non credo potesse trattarsi di un aereo o di un pallone illuminato dal sole cadente poichè la luce era troppo intensa. Non poteva essere neppure una stella in quanto troppo bassa all'orizzonte. Ho proseguito sulla mia rotta — conclude Mainini —e dopo tre minuti quell'oggetto è sparito dalla mia vista».

Non è la prima volta che gli aviatori di Cameri conosciuti come i «cacciatori di stelle» avvistano nel cielo «cose» misteriose; ogni avvistamento dà luogo ad una relazione molto riservata ed a commenti tra i più disparati. Il comandante della base aerea, colonnello Carlo Sabbatini, è piuttosto scettico: lui al dischi volanti non ci crede.

«Anch'io — racconta — ho visto una volta, mentre ero in volo sull'Italia meridionale un punto luminoso ed ho avuto qualche perplessità. Ho poi scoperto trattarsi di una nube di sodio originala da un lancio sperimentale da una base della Sardegna». E' un po' il settembre degli Ufo: la scorsa settimana turisti e residenti di Orta sono stati per una decina di minuti con il naso all'insù ad osservare le evoluzioni di due oggetti volanti luminosi e misteriosi. Decine di testimoni oculari raccontano di avere visto «quei cosi» provenire dalla Valsesia, volteggiare e poi sostare a perpendicolo sulle acque del lago d'Orta per poi allontanarsi a grande velocità,

p. b.


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20/01/2011, 03:00

LaStampa - 22.09.1978 - numero 220 - pagina 11

E' il comandante del 21" caccia di Cameri (Novara)

[color=blue]Un "asso,, dell'Aviazione italiana avvista un Ufo sopra Piacenza?

Dal nostro inviato speciale
NOVARA — Un incontro ravvicinato di primo tipo — — avvistamento — è avvenuto al crepuscolo di qualche giorno fa nel cielo di Piacenze!, a diecimila metri di quota.

Non c'è da stupirsene, perché questo mese di settembre sembra consacrato agli Ufo. Oggetti volanti non identificati nei giorni scorsi erano già stati segnalati sopra Roma, Nuoro, Savona, Aosta, Alessandria, Trento, Firenze, Urbino, Alassio.
Questo l'elenco — per professione — di chi li ha visti: due tecnici dell'Alitalia, il titolare d'un negozio di materiali edili, una ragazza che cercava fui.ghi, tre operai d'una fabbrica di pneumatici, una coppia di pescatori, lo speaker d'una radio libera e tanti altri cittadini rimasti anonimi.

Mai era capitato però, come sopra Piacenza, che l'avvistamento avesse un particolare sapore, proprio per la professione del suo autore: un pilota dell'Aeronautica militare, il comandante del 21° Gruppo di caccia intercettori di stanza a Cameri (Novara). Protagonista di questa storia è il tenente colonnello Giulio Mainini, 38 anni, sposato e padre d'una bambina.

Ha raccontato: « Pilotavo un bisonico F104 monoposto. M'ero alzato in volo verso le 20 da Cameri, diretto a Sud. Prima di Genova, dopo aver virato a sinistra su Piacenza, ho visto un punto d'intensa luminosità. Ho avuto l'impressione che si ingrandisse e si spostasse verso me, ma non saprei precisare a che distanza fosse. L'ho guardato con qualche preoccupazione. Non credo che potesse trattarsi di un aereo o di un pallone sonda illuminato dal sole cadente, perché la sua luce era troppo vivida. Non ho mutato rotta. Dopo tre minuti, l'oggetto è scomparso ».

Ieri il pilota, comandato in missione a Napoli, non era a Cameri e non ha potuto soddisfare le curiosità dei cronisti che avrebbero preteso più dettagliate notizie su quel suo « incontro ravvicinato di primo tipo ». Più fortunato, il colonnello Carlo Sabbatini, comandante della base aerea, ha già ricevuto dal pilota un rapporto riservato e rigorosamente tecnico dell'accaduto, come sempre avviene nei casi di intercettamenti di oggetti volanti « non ufficialmente noti ».

Ma Sabbatini fa professione di scetticismo: « Anch'io una volta ho visto un punto luminoso, mentre ero in volo sull'Italia meridionale, e ho avuto qualche perplessità. Poi ho saputo che si trattava di una nube di sodio, sprigionatasi durante l'esperimento scientifico di una base in Sardegna ». L'ufficiale di picchetto della base di Cameri ieri pomeriggio commentava con analoga pacatezza l'accaduto. « Si noterà come la dichiarazione del tenente colonnello Mainini sia ineccepibile.

Non porge il destro ad alcuna interpretazione fantastica, tipo disco volante o astronave di extraterrestri. Certo chi vuol lavorare di fantasia è libero di farlo. Ma non sarebbe più serio attenersi ai fatti? ». — Uno dei fatti, appunto, è che il tenente colonnello per qualche minuto si è preoccupato della presenza di quell'oggetto nel cielo di Piacenza... « Certo, perché non sapeva con che cosa aveva a che fare. Ma è il comandante di un gruppo di caccia intercettatori; viaggia a duemila chilometri l'ora su apparecchi sofi catissimi; ogni anno, come minimo, solca i cieli per 180 ore complessive: fra breve andrà a dirigere un corso di alta specializzazione alla Scuola aeronautica di Pozzuoli. Non lo si vorrà mica paragonare a chi vede sigari volanti misteriosi e navicelle da film di fantascienza? ». — Bisognerebbe leggere il suo rapporto riservato, consegnato al comandante della base dopo quel particolare volo.

« Non credo che egli si lasci andare a delle ipotesi, penso che abbia registrato il fatto freddamente, da testimone attento e imperturbabile. Sulle ipotesi tutti possono sbizzarrirsi, facendone anche di molto fondate: per esempio era stato segnalato il rientro nell'atmosfera del satellite "Pegasus 1" (14 anni di vita nello spazio), proprio dopo la metà di settembre; s'era avuta notizia, per lo stesso periodo, d'un esperimento che sarebbe stato compiuto dagli americani presso il Circolo polare artico, con un razzo che doveva spargere nell'atmosfera tre chili di litio e con la possibilità di avvistamenti di "palle brillanti, rosso fuoco", fin nei cieli mediterranei.

Sì, è pittoresco pensare ai marziani o agli omini un po' viscidi ma profondamente buoni del film "Incontri ravvicinati di terzo tipo". Però siamo uomini o bambini?».

Franco Giliberto

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Autore: Franco Giliberto
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20/01/2011, 03:03

StampaSera - 25.09.1978 - numero 221 - pagina 2

[color=blue]Marziani in "panne" rubano benzina da un'auto in corsa.


BAHIA BLANCA (Argentina) — Due piloti cileni, Carlos Aeevedo e Bamirez Molla, che partecipano al Giro automobilistico d'America del Sud, affermano d'aver incontrato ieri un «Ufo» (oggetto volante non identificato) vicino a Viedma, più di 1000 chilometri a sud di Buenos Aires.

Al suo arrivo a Bahia Bianca, a quasi 700 chilometri da Buenos Aires, Carlos Aeevedo ha affermato che l'«Ufo» ha sollevato dal suolo la loro auto, una «Citroen GS», e ne ha svuotato il serbatoio della benzina.

«Correvo a circa 140 chilometri l'ora quando ho visto riflessa sullo specchietto retrovisore una luce intensa che, in un primo momento, mi sembrava quella di un'auto o un autocarro che si avvicinava ad alta velocità», ha spiegato il pilota.

«Poi questa luce ha illuminato completamente l'abitacolo della vettura e il motore s'è improvvisamente spento», ha proseguito Aeevedo con una voce nervosa e inquieta.

«La vettura, mentre rallentava la corsa, ha cominciato a sollevarsi per la durata di un minuto circa, poi la luce s'è spenta e il veicolo ha ripreso contatto col suolo».

«Ho riacceso e il motore è ripartito regolarmente, ma fermandomi una ventina di chilometri più avanti ad un distributore di benzina per raccontare ciò che mi era accaduto, mi sono accorto che il serbatoio di benzina, che era quasi pieno al momento dell'incontro con l'Ufo, era quasi completamente vuoto.

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Autore: n/a
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21/01/2011, 14:35

LaStampa - 02.08.1978 - numero 177 - pagina 8

Molti giurano di avere visto gli Ufo volteggiare nel cielo della zona
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Quest'anno Iesolo offre anche extraterrestri

Palle luminose sono apparse sopra la striscia del litorale - "Testimoni oculari" hanno detto di avere visto gli strani oggetti luminosi sibilare e allontanarsi a grande velocità - Oltre agli Ufo l'estate iesolana ha portato anche una piccola onda di terrorismo (alcune molotov contro un albergo) ma gli ospiti tedeschi sono rimasti del tutto sereni

Dal nostro inviato
Iesolo — Ci sono stati anche gli «Ufo» nell'estate di lesolo. Palle luminose e colorate nel cielo stellato sopra la striscia del litorale veneto. In qualche caso addirittura «incontri ravvicinati», in altri sconvolgenti visioni dalla lontana. E poi migliaia di nasi all'insù, grida di gente, padri e madri che chiamavano a raccolta i figli nell'attesa del ripetersi del prodigio. Così questa spiaggia ha avuto una dose di suspense, a compenso dei malumori del tempo che l'hanno infastidita per parecchi giorni.

I primi ad avere la sensazione di una presenza extraterrestre sono stati, una decina di giorni fa, otto giovani che viaggiavano in moto, lungo la strada che corre parallela al lido: come un lampo, poi il calare di una cosa rotonda, iridescente, rimasta infine sospesa sopra le loro teste a circa duecento metri. Stridore di freni, e quasi il gruppo stravolto di motociclisti provoca un pauroso groviglio. I «testimoni oculari» avvertono, al cospetto di quel disco, un preoccupante aumento della temperatura. Ma può darsi che sia l'intensità dell'emozione a incalorirli a tal punto. Qualche attimo di smarrimento, infine, il grosso oggetto volante non identificato si muove senza un sibilo e scompare a velocità incredibile nella volta celeste.

Il mattino dopo uno dei ragazzi che si sono imbattuti nella strabiliante avventura andrà all'azienda di soggiorno a raccontare tutto, concitatamente. Si sa che, in genere, gli «Ufo» non viaggiano soli. Nelle sere successive altri ne compaiono, vertiginosi, sopra i grappoli di alberghi di lesolo. Chi ne vede tre e chi quattro: ora compiono inverosimili evoluzioni nel pezzo di cielo tra il mare e la spiaggia, o s'arrestano e sembrano enormi lampadari. Il fenomeno richiama qui anche qualche specialista in «ufologia», nell'ipotesi che vi sia qualcosa di concreto nella serie di apparizioni. Uno studioso di origine russa allestisce un'apparecchiatura che dovrebbe consentire di percepire l'avvicinarsi di oggetti che non appartengono a questa terra. E sui muri della località balneare compaiono dei manifesti attraverso i quali si invita a segnalare con urgenza qualsiasi misterioso avvistamento. Si apre così nella vacanza iesolana una specie di gara di scrutatori, appena si fa buio, e una trepidante ricerca di dischi volanti. Ma di «Ufo» non se ne vedono più......

.......... Può darsi che, per via dei dischi volanti, stavolta le casalinghe sarabande di fuochi artificiali somiglino a «Guerre stellari». Giuliano Marchesini


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Autore: Giuliano Marchesini
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21/01/2011, 14:38

LaStampa - 03.08.1978 - numero 178 - pagina 2

[color=blue]Incontri ravvicinati di terzo tipo alla radio di Laveno

Laveno — S'è iniziato da Radio Paesi Uniti» di Laveno un ciclo di trasmissioni dedicato agli Ufo. Durerà una settimana ed è diretto da Antonio Cosentino, un milanese «esperto in ufologia». Sulla vetta del Monte Sasso del Ferro, a quota 1000, immediatamente alle spalle di Laveno, è stata creata una base per «oggetti volanti» e negli ultimi anni parecchi sarebbero stati gli avvistamenti di Ufo nei cieli del Lago Maggiore.
Cosentino vuole sensibilizzare sul problema gli ascoltatori e le popolazioni della zona e ottenerne un'attiva collaborazione. «Noi — dice — non siamo dei visionari: siamo convinti che esistano oggetti volanti extraterrestri e stiamo raccogliendo tutte le documentazioni possibili sulle loro incursioni entro l'atmosfera terrestre; in particolare negli spazi sovrastanti la zona dei laghi piemontesi e lombardi. Ogni segnalazione che ci perverrà sarà per noi veramente preziosa». (a. c.)


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Autore: a. c.
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21/01/2011, 14:40

StampaSera - 07.08.1978 - numero 181 - pagina 8

Inaugurata la pista senza incontri ravvicinati
I marziani non atterrano airUfoporto del Verbano

Laveno — Delusione per gli ufologi, che per una settimana intera avevano sperato che i loro amici di altri pianeti aderissero all'appello per un convegno se non proprio alla base spaziale approntata ai mille metri di quota di Monte Sasso del Ferro, almeno facendosi vedere in maniera concreta nei cieli del Verbano.

Inutilmente, per sette sere, l'ufologo milanese Antonio Cosentino (già noto per altri appuntamenti mancati ad Arona, Angera, Quasso al Monte, Laveno) ha lanciato dai microfoni di «Radio paesi uniti» (una delle tante emittenti private che operano nella zona) appelli, coordinate, inviti, sollecitazioni: gli Ufo non sono arrivati. Ed anche a chi ha creduto di vedere qualcosa sfrecciare molto alto nei cieli del Iago Maggiore è rimasto il dubbio che quelle luci appartenessero più realisticamente a qualcuno dei molti aerei le arni rotte tagliano in diagonale il lago.

Nessun incontro ravvicinato, quindi; molta delusione per la mancata «inaugurazione ufficiale della nuova base spaziale» (come può essere definito e consacrato un ufoporto ove gli Ufo non atterrano?), ma ancora fede incrollabile di Cosentino e dei suoi amici: «Le astronavi vengono da lontano, da mondi distanti centinaia di migliaia di anni luce. Cosa volete che significhi per loro un ritardo di un giorno, di una settimana, dì un mese?».
E' vero, l'importante è avere fede.

a.c.

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Autore: a.c.

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21/01/2011, 14:42

LaStampa - 12.08.1978 - numero 186 - pagina 1

Quattro o cinque punti luminosi; disturbate le trasmissioni radio

[color=blue]"Dischi volanti" avvistati nella notte nel cielo di Gavi, Mornese e di Parodi

Gavi Ligure — Nel tratto di cielo compreso tra Gavi Ligure. Mornese e Parodi, l'altra notte sono stati avvistati alcuni oggetti volanti, punti luminosi che si muovevano a scatti, formando delle croci: questo affermano numerosi abitanti della sona e diversi radioamatori. Dopo la prima osservazione di uno di loro, Aldo Gualco di Parodi Ligure, si sono poi «passati» l'un con l'altro la notizia, mettendosi quindi a scrutare l'orizzonte.

Gli strano oggetti, i cosidetti «Ufo» secondo la segnalazione delle persone che li avrebbero avvistati, provenivano dalla direzione di Genova. «Avevano una luce molto intensa, pulsante, che variava tra il blu e il rosso —dice Gualco —; facevano spostamenti rapidissimi, poi si bloccavano». In pochi attimi, provenienti appunto dalla direzione di Genova, questi oggetti misteriosi — almeno quattro o cinque — hanno coperto un arco di cielo di 180 gradi, fermandosi poi proprio sulla perpendicolare di Gavi Ligure. Messi in allarme dalla prima segnalazione, alcuni radioamatori della zona si sono posti in osservazione, avvistando gli Ufo: da Cremolino uno di loro ha cercato anche di scattare alcune fotografie. I risultati però sono stati, purtroppo, negativi: quel poco che è rimasto impresso sulla pellicola non può assolutamente dimostra re la presenza in cielo dei misteriosi oggetti.

«A Mornese — dice Gualco —molta gente, ancora fuori di casa, ha notato gli oggetti e ne ha seguito i movimenti. E' fuori dubbio che siamo stati parecchi a vederli: che poi fossero dischi volanti oppure resti di satelliti lanciati nello spazio, o razzi vettori di precedenti veicoli spaziali è un'altra cosa: noi non possiamo certo stabilirlo». La presenza degli Ufo è durata qualche minuto, poi si sarebbero allontanati in direzione nord-ovest. Ci sarebbero stati, durante il tempo della osservazione, alcuni fenomeni strani; ad esempio i radioamatori hanno notato disturbi alle trasmissioni, come si fosse in presenza di un campo magnetico. Gli animali, inoltre, avrebbero dato segni di agitazione; molti cani si sono messi a latrare senza motivo; sono stati anche uditi muggire, inspiegabilmente, mucche e buoi. Come è noto gli animali sembrano più sensibili nel recepire fenomeni paranormali

«Penso che fossero dischi volanti — afferma un radioamatore che non vuole rivelare il nome —: ci credo e sono convinto che quanto ho osservato l'altra notte fossero veri Ufo». Altri invece non vogliono credere; dire chi abbia ragione è sempre difficile in questi casi. Unico fatto certo la presenza delle sorgenti luminose nel cielo tra Gavi Ligure - Mornese e Parodi.

f. m


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Autore: f. m.

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21/01/2011, 14:44

LaStampa - 12.08.1978 - numero 186 - pagina 3

Non passa la voglia dell'assurdo

[color=blue]Un Ufo per l'estate

Esiste oramai una tale letteratura sulla fantascienza, che pare impresa disperata supporre esistano annotazioni che ancora attendano di essere scritte, ignote prospettive da scoprire e disegnare. Per chi è stato, fin dai tempi meno sospetti, un vagheggino di questo genere spurio, è una situazione demoralizzante.

Quando scopersi Charlie Brown ancora inedito in Italia, il ragazzino aveva una strana testa, e Snoopy era un ingenuo cane, senza segretario. Come cambiano i tempi. Suppongo che i primi cinquanta cristiani, quando si accorsero che stavano diventando cinquantamila, avranno provato un analogo senso di frustrazione. Qualcuno sarà tornato al tempio di Iside, in quei bei tempietti semivuoti, con le sagrestane che lucidavano le statue.

Incoraggiata dall'interesse di. psicologi, etnologi, letterati, storici, sociologi, profeti, futurologi, inventori, e ragazzini con le efelidi, la fantascienza ha assunto una tale dignità da diventare il salotto buono in cui si danno convegno tutti i simboli, che nessuno accoglie più nei romanzi da premio.

Gli autori di fantascienza non leggono, credo, i formalisti russi e nemmeno gli storicisti, ma i classici orientali e Eliade. Nel film Guerre stellari c'era tanta buona salsa taoista e zen, e nel successivo Incontri ravvicinati c'è il Monte Meni: prima di leggere questi libretti o incunaboli da edicola, meglio ripassare i Simboli della scienza sacra di Guénon, e il Trattato di Storie delle Religioni di Eliade. Simbolici, irrealistici, catastrofici, angosciosi, i libri di questo genere sono gli unici esempi che oserei chiamare «la letteratura del nostro tempo».

Quest'anno sono di moda gli Ufo, che cominciano ad avere un dolce sapore di cose lievemente invecchiate in solaio; cose con cui abbiamo giocato. Forse ci saranno anche Ufo con i pizzi, oppure con il monogramma di lato, per non confonderli quando li lavano; Ufo che mandano orchidee, che portano garofani all'occhiello, che giocano al solitario e si cambiano per cena.

Agli Ufo hanno dedicato una della loro consuete, sempre gustosissime antologie Frutterò e Lucentini: Questa notte attenti agli Ufo (Mondadori, lire 7000). Si comincia con il testo di quella famosa trasmissione radio — dico «radio» — manipolata da Orson Welles, che nel 1938 gettò nel panico l'intera America — dico 1938, e America —. Anche letto, lascia pensare che doveva essere una trasmissione abile; tuttavia quello sgomento di un continente ci sgomenta. Qualcosa era già in opera, un tarlo, una volontà di paura e, insieme, di farla finita come che sia, dateci la Notte di Valpurga e non pensiamoci più.

Erano ancora gli anni di Marte come «stella», s'era fatto una buona posizione dal tempo di Schiapparelli, ricordo un libro or-mai disperso, autore un logorroico demente, Desiderius Papp, che dimostrava fuor d'ogni dubbio che Marte era tutto un fervore di vita, di acque, di industrie: meglio della Ruhr e della Costa Azzurra. Nessuno sospettava che fosse uno dei tanti cadaveri mai nati in mezzo ai quali ci tocca campare.

Ray Bradbury scopre quali sono i veri complici dell'invasione, coloro che portano la distruzione con gioia: i bambini. Semplice, no? Ci sono certi giochi, vero? Un racconto sull'infanzia oggi deve essere lievemente macabro. Grazie, Freud. Lasciate che i perversi polimorfi vengano a me.

Degli Ufo si può a.iche ridere, ma con giudizio. Ci si prova Philip K. Dick, un autore che abbiamo imparato a conoscere in questi ultimi mesi, bella ed estrosa fantasia. Non vi dirò qual è il punto debole degli Snul, così come lascerò a Eric Frane Russell il compito di spiegarvi con quali metodi si può tenere testa alle ingegnose astuzie di un Vegano. Il lettore di fantascienza vuole anche spaventarsi e dormire male: Robert Moore William ha messo assieme un macchinoso ma abbastanza orroroso racconto su una' miniera, (birra, simboli, panini) con dentro tante cose che fanno terrore. Il pezzo esemplare della raccolta viene da uno scrittore che in genere dà un po' sul didattico, Arthur C. Clarke, con un sapiente enigmatico incontro con Rama: dove Rama... bene, leggetelo, vi darà una lieve tachicardia da lettore di libri pii.

Pii! Ecco la parola giusta. Quando si chiude un libro come questo, si ha l'impressione di aver sfogliato un libro di pietà. L'ultimo racconto è il disperato, inconcluso tentativo di un tale di farsi risucchiare dentro un Ufo. Come Dedalo, che s'era finto meccanico, per viaggiare nelle regioni del cielo e del sole. Pietà: ma di quale pietà si tratta? Si è scritto che si tratta di cascami religiosi — perché no? Non sarà l'unico caso che il nostro universo va avanti a furia di cascami, surrogati, plastica e vilpelle, giochi delle tre tavolette e contorsionisti che vogliono passare per Dio, o almeno studiano, la sera, da Arcangelo. E allora? Avete di meglio da proporci? Ci sono modi più tranquilli per parlare di miracoli, di senso, e che ,so io, con gente che non campa più con la normale razione di «realtà» e di «realismo»?

Quando si è in galera si scappa, se si può, come si può. Sarebbe meglio scappare con la cravatta, e con l'abito chiaro delle evasioni. Non tutti possono. Intanto, sui giornali colti, qualcuno parla ancora di «ondata irrazionale», di «moda» dell'assurdo. E si scrive anche che si deve tornare al «razionale». Sarà.

Chesterton ha scritto che «il pazzo è colui che ha perso tutto fuorché la ragione». La moda degli Ufo passerà, ma badate non passerà la voglia dell'assurdo. Fate attenzione che dopo la gola degli Ufo, non venga la smania della fine del mondo! Quel panico, quella frenesia che cominciarono quarant'anni fa, in America.

Giorgio Manganelli


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Autore: Giorgio Manganelli

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21/01/2011, 14:45

StampaSera - 21.08.1978 - numero 191 - pagina 9

[color=blue]Madagascar, “UFO cade sul mercato?”


Madagascar - Un oggetto- Volante non identificato (Ufo) si sarebbe schiantato ed è esploso venerdì notte nella piazza del mercato di Fort Dauphin, ha comunicato il ministero dell'Interno del Madagascar.
Secondo Radio Madagascar l'Ufo, a forma di sigaro, ha sorvolato l'intera città prima di cadere. Gli abitanti sono saltati dal letto per correre a spegnere le fiamme. Non ci sono stati feriti. La radio non ha però detto da dove l'Ufo potesse venire e nemmeno cosà né sia stato dei rottami.


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21/01/2011, 14:47

StampaSera - 21.08.1978 - numero 191 - pagina 20

La notizia è ufficiale: è stata annunciata dal governo di Tananarive
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È caduto un disco volante su un mercato nel Madagascar

A quanto sembra, l'oggetto volante precipitando ha provocato un incendio - Ma non si trova alcun resto del misterioso apparecchio - Scetticismo nell'opinione pubblica - I precedenti «avvistamenti» di Ufo e le testimonianze degli italiani

La notìzia giunta per telescrivente (Ansa-Reuter) Il ministero degli Interni del Madagascar sta seguendo con molto interesse la storia di un Ufo, uno dei misteriosi «dischi volanti», che secondo quanto ha comunicato ufficialmente lo stesso ministero, dando quindi credibilità alla notizia, è «precipitato» su una città dell'isola, Port Dauphin.

Radio Madagascar ha dato ampio rilievo alla notizia: venerdì notte molti abitanti di Port Dauphin hanno visto un «sigaro» luminoso sorvolare la città. L'Ufo volava a bassa quota. Poi si è ulteriormente abbassato, ha sfiorato i tetti di alcune case e proprio quando si trovava perpendicolarmente sulla piazza principale della cittadina, quella del mercato, si è schiantato al suolo ed è esploso. Secondo la nota diramata ieri sera dalle agenzie Ansa e Reuter, gli abitanti del quartiere sono balzati dal letto e sono corsi in piazza per spegnere l'incendio, evidentemente di grandi proporzioni. Fra gli abitanti di Port Dauphin non ci sarebbero stati né vittime né feriti. Radio Madagascar non ha però spiegato cosa ne è stato dei rottami.

Port Dauphin è una cittadina di circa 15 mila abitanti situata sulla costa occidentale dell'isola a Sud della capitale. Tananarivo, che si trova proprio davanti alle isole Mauritius. Questa è la prima volta che un Ufo viene «ufficialmente» preso in considerazione da un ministero degli Interni. Ma la realtà è diversa.

Anche la Nasa (l'ente spaziale statunitense) e la Nato seguono con particolare attenzione ogni avvistamento che viene segnalato sul pianeta. In Italia per esempio chi avvista un Ufo e ne informa i giornali, viene dopo qualche tempo avvicinato da un ufficiale della Nato e lungamente interrogato. La notizia di questi viaggi di ufficiali viene però poi regolarmente smentita dalle fonti ufficiali.

Negli Stati Uniti il governo ha investito milioni di dollari per investigare sugli «Ufo». Uno dei più grandi studi sull'argomento è stato battezzaato Blue Book e a collaborarvi venne chiamato anche Joseph Alien Hynek, attualmente preside della facoltà di atronomia della Northwestern University e collaboratore dei progetti spaziali Gemini, Apollo e Skylab.

Inizialmente il suo impegno era quello di dissipare le fantasie dei patiti dei «dischi volanti». Nel maggio scorso a Firenze, a un convegno di specializzati in ufologia, spiegava perché si era convertito agli Ufo, perché crede che siano una realtà, anche se per ora inspiegabile.

A Torino gli Ufo sono stati avvistati molte volte. Nel dicembre del 1973 si verificò l'episodio sul quale si raccolse il maggior numero di testimonianze. L'oggetto misterioso sorvolò a bassa quota l'aeroporto di Caselle, «giocò», secondo le testimonianze di molti tassisti che fuggirono, con un aereo di linea, il Parigi-Torino, e con il pilota di un aereo privato che cercò di inseguirlo, sempre stando alle testimonianze dei piloti.

Infine sfuggì all'inseguimento dei caccia militari levatisi in volo dall'aeroporto di Cameri per cercare di intercettare il misterioso oggetto volante. Ai giornalisti i piloti descrissero le esibizioni dell'Ufo, la sua supervelocità, superluminosità, supermanovrabilità.

Le interviste le concessero dopo essere stati braccati e sottoposti ai mille tranelli del cronista, compreso l'impegno a non scrivere una sola riga di quanto avrebbero raccontato «perché — spiegarono — noi mangiamo volando, e se diciamo di aver visto e inseguito un Ufo ci prenderanno per' passi o ubriachi e allora addio carriera».

Curiosamente, qualche collegamento fra liquori e Ufo esiste. Una ditta di whisky ha messo una grossa taglia sugli Ufo, un miliardo e mezzo di lire che verrà versato a chi fornirà al «Museo delle scienze» di Londra le prove materiali dell'esistenza dei dischi volanti, ossia almeno un grosso frammento di un Ufo.

Ora, stando alle notizie diramate dal ministero degli Interni del Madagascar, questa prova concreta dovrebbe essere a portata di mano. Per la ditta produttrice di whisky non sarà un grande danno: quando ha annunciato la «taglia» faceva tanto sul serio che si è assicurata presso i famosi «Lloyd's».

u. z.


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21/01/2011, 14:48

LaStampa - 22.08.1978 - numero 193 - pagina 13

La notizia diramata da Tananarive in Madagascar

[color=blue]Quell'Ufo caduto arriva dalla Terra

Una notizia da Tananarive, capitale del Madagascar, ci fa sapere che venerdì scorso un oggetto volante non identificato (Ufo) si è schiantato sulla piazza del mercato della cittadina di Fort Dauphin ed è esploso. Secondo la radio locale, l'Ufo, a forma di sigaro, ha sorvolato l'intera città prima di precipitare; gli abitanti sono saltati dal letto per spegnere l'incendio. Fin qui la notizia. Questa volta crediamo che sia vera.

Quell'Ufo a forma di sigaro assomiglia maledettamente ad un missile e la radio locale, che parla di esplosione e di fiamme, non si è certamente inventata tutto. Riteniamo quindi che si sia trattato di un ordigno bellico sperimentale lanciato da una qualche potenza, o del vettore andato fuori strada d'una sonda spaziale, o d'un prototipo collaudato in segreto o d'un satellite artificiale disintegratosi per il tuffo nell'atmosfera.

E' facile ora prevedere che tutti gli Stati si dichiareranno all'oscuro di ogni cosa e faranno gli innocenti. Comunque non si è trattato di un'allucinazione collettiva e non è nemmeno il caso di scomodare gli extraterrestri, come si fa usando il termine Ufo che di per sé, anche se non lo si vuole, evoca altri mondi. E' stata semplicemente una malefatta tutta terrestre.

Quanto ai presunti abitanti di altri mondi, quelli appunto che se ne andrebbero in crociera a bordo degli Ufo, nessuno sa se esistano davvero, nell'universo, esseri viventi intelligenti come noi; (non ci vuole poi tanto). Sappiamo soltanto che là dove la vita è possibile, è probabile che la vita ci sia. In questo caso, sulla base d'una semplice numerazione statistica dei pianeti e delle stelle, è da credere che ci siano tanti esseri viventi, nel cosmo, da soddisfare qualsiasi ipotesi. Ma si tratterebbe di esseri viventi su mondi talmente lontani da noi, talmente remoti nel tempo e nello spazio quadridimensionale, da rendere estremamente improbabile, per non dire impossibile, un incontro. Si pensi soltanto che se viaggiassimo alla normale velocità dei veicoli spaziali che vanno e vengono dalla Luna, impiegheremmo trecentomila anni solo per raggiungere la stella più vicina. Non saremo dunque soli, nell'universo, ma certo siamo isolati, il cosmo è un immenso vuoto.

Del resto è un fatto che nessun ultraterrestre è mai venuto a trovarci, apertamente, per esempio scendendo con il suo veicolo in Place de la Concorde a Parigi. No, sempre comparse fuggevoli ed evanescenti, sempre misteriosi andirivieni seguiti da velocissime fughe, sempre bagliori e aloni e mai nessuna immagine precisa. E tutte queste fugaci apparizioni, tutte queste visioni più o meno ingannevoli sono cominciate una trentina d'anni fa, esattamente quando sulla Terra ha preso l'avvio l'avventura spaziale; soltanto da allora tanta gente ha cominciato a vedere dappertutto dischi e sigari volanti, piccoli uomini verdi e cose del genere.

Nell'era prespaziale non si vedeva mai nulla. Perché? La risposta è una sola, l'uomo ha bisogno di sognare; e ora che la scienza e la fantascienza gli propongono possibilità e visioni meravigliose, come un tempo gliele proponevano l'idolatria, la superstizione e la magia, subito se ne è impadronito e le ha fatte sue.

L'uomo proietta se stesso fuori del suo piccolo guscio corporeo e della sua anima e si tuffa negli spazi infiniti; l'uomo confronta se stesso con la sterminata vastità del cosmo e con l'inimmaginabile potenza del tutto: l'uomo calcola e prevede, misura e combatte, ma dinanzi alla morte trema come il bambino nella stanza buia. E si aggrappa, disperatamente si aggrappa, a tutto ciò che lo fa trascendere da se stesso e lo fa uscire da questa piccola Terra.

Umberto Oddone


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Autore: Umberto Oddone

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21/01/2011, 14:51

LaStampa - 24.08.1978 - numero 195 - pagina 8

Sezione: I Lettori Discutono

[color=blue]Non credeva agli Ufo ha dovuto ricredersi

Un breve commento all'articolo sugli Ufo di Giorgio Manganelli (La Stampa 12-8-'78).

Gradirei che mi spiegasse che cosa diavolo fosse quel « coso » che con le sue audaci evoluzioni, la sua luce accecante e il suo calore insopportabile ha letteralmente terrorizzato me e altre 15 persone tutte adulte, sane di mente e assolutamente astemie in una notte d'agosto del 1974, in quel di Pont Canavese, frazione Trucca.

Naturalmente i libri di fantascienza esagerano, d'altronde un libro del genere si dovrebbe leggere per puro divertimento. Anche io non credevo agli Ufo, poi mi sono ricreduta.

Donatella Bergamasco, Torino


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Autore: Donatella Bergamasco
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