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Marziano
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 Oggetto del messaggio: Il sogno della strana invasione
MessaggioInviato: 10/11/2010, 15:06 
Si è parlato di Cina in alcuni topic recenti, e la mia memoria incrinata ha fatto il solito “bip!”, attivando una storia alla quale non pensavo da un po’.
Eppure è stato uno dei sogni più angoscianti della mia vita e, essendo “in tema”, merita il mio solito racconto dettagliato. Sintentizzerò ma non troppo, perché sinceramente lo trovo interessante sia per l’immaginario “futurista-ma-non-troppo” che per la sua valenza di metafora politica che rischia di sembrare (ma non vuol essere assolutamente!) razzista.
Finchè ricordo i dettagli, ne approfitto. Voi diventate così la mia memoria “solida” [:p]


Nel sogno sono nell’appartamento in cui ho abitato per quasi tutta la vita. Pomeriggio sereno e soleggiato. Sono solo a casa.
La finestra del salotto si affaccia a nord. Un suono cupo, ovattato, attira la mia attenzione. Mi affaccio, noto qualcosa di scuro e ben definito in cielo, ma scompare a est, dietro un palazzo. Faccio il giro della casa per affacciarmi dalla finestra della cucina che da a sud.
L’oggetto nero è sospeso in aria, e a lui se ne avvicinano altri 4, silenziosamente a dispetto della velocità. Io resto affascinato e terrorizzato (sento che devo chiamare qualcuno, ma non trovo il cellulare in tasca). Sono neri e hanno più o meno la forma di motori nautici, con un corpo massiccio dall’aspetto pesante e un’appendice quasi dritta. Ogni oggetto è lungo più o meno 2 metri.
Galleggiano in aria praticamente a 10 metri dai miei occhi (sto al terzo piano, loro hanno raggiunto il quinto). Si uniscono “a stella”, con le appendici verso l’esterno e cominciano a ruotare lentamente. Producono dei botti simili ad un vecchio motore a scoppio, fortissimi ma cupi. Il suono si ripete man mano che ruotano più veloci, il suono è prodotto più volte in sequenza fino a quando il mio presentimento ha un’orribile conferma. Gli oggetti si fermano e dal centro della “stella” si producono istantaneamente e in ogni direzione delle linee nere disordinate ma perfettamente dritte, alle quali si intersecano altre provenienti dallo spazio esterno e che formano una rete più o meno fitta che letteralmente taglia di netto tutto ciò che incontra: palazzi (compreso il mio, che crolla quasi istantaneamente), automobili, persone, tutto.
Il paesaggio in pochi istanti si trasforma in un disgustoso fermo immagine del quartiere cui è sovrapposta questa rete nera, che persiste per non più di 5 secondi e scompare, lasciando la città in gran parte demolita, persone a terra morte, tagliate in due parti (le più fortunate), o tremendamente mutilate degli arti, devastate, affettate, più o meno gravi.
Io sono ferito, la caduta è stata parzialmente tamponata da macerie accatastate e cadaveri, raggiungo la strada e riesco a trovare altre persone più o meno indenni in mezzo alla disperazione generale. La consapevolezza di essere stati attaccati da un’arma infernale è chiara ma non ci si dice niente, si scava fra le macerie, si chiamano nomi di familiari, si urla e si piange. Gli oggetti neri sono fermi lassù, a godere dello sterminio che hanno causato.
Ci sono sopravvissuti che conosco, altri che non conosco. Abbiamo il terrore che la “rete” possa riapparire finendo il lavoro, ma non accade. Qualunque cosa sia, vuole che noi restiamo vivi. E man mano che il sogno va avanti, cerchiamo di riattivare alcune procedure salvavita, trovare dottori, avvicinarci ai resti degli ospedali e riorganizzarci in qualche modo in un luogo dove non esiste più elettricità, rete idrica, telefonia, ecc. Non sappiamo se la tragedia è limitata alla nostra città o è un fatto planetario, urge solo sopravvivere e salvare qualcun altro.

Nella seconda parte del sogno, è chiaro che la vita in qualche modo è andata avanti, ma sempre sotto l’algida “supervisione” di quei… cosi. Sono passate alcune settimane, si vive nei pochi edifici risparmiati dal massacro, sconosciuti che mangiano allo stesso tavolo uniti da disperata solidarietà, si dorme e ci si muove nel terrore costante. Perché man mano che i giorni passano si impara che i visitatori ci stanno lasciando vivere imponendoci un incomprensibile codice di comportamento basato su un tragico “chi-sbaglia-muore”.
Abbiamo imparato a non uscire di casa nelle ore del tramonto. Chi lo ha fatto è stato ucciso impietosamente da una nuova piccola “rete”. Abbiamo imparato a non avvicinarci alle autostrade, a non cercare di riparare i mezzi meccanici, a non accendere o spegnere elettrodomestici nei rari momenti in cui l’elettricità sembra ripristinata (un uomo barbuto, che avevo incontrato anche in altri sogni, mi ferma urlando quando cerco di spegnere un televisore rimasto acceso, ricordando come sono stati uccisi i precedenti abitanti della villa in cui adesso alloggiamo). Addirittura abbiamo imparato a non indossare certi colori in determinati giorni o in certe circostanze. Sono tutte cose che per noi non hanno senso, ma pare che per loro siano fondamentali. La cosa più angosciante è che “pretendono” che noi continuiamo le nostre antiche attività anche dove è impossibile, a costo di fingere come in una pantomima infantile. Comportamenti troppo dissimili da quelli usuali sono puniti nel solito modo, e quindi si assiste a singolari parate ogni mattino alle 8 di finti impiegati che si recano a piedi verso finti uffici, nei quali si finge di svolgere pratiche inesistenti cercando di ingannare gli occhi impassibili che ci fissano dal cielo. Sensazione orribile.
E questo congelamento sembra concludersi quando, dall’autostrada che per noi è ormai un tabù, vediamo arrivare in pieno giorno una lunga processione di utilitarie che, facendosi strada fra le nostre facce un po’ euforiche e un po’ perplesse, posteggiano per poi lasciar uscire decine di asiatici ben vestiti e sorridenti. Donne in tailleur, uomini incravattati, che si presentano a noi con sorrisi che percepiamo come finti ma comunque rassicuranti in una situazione del genere. Si “insediano” fra di noi, e si organizzano per direttive dettate in qualche modo dall’alto. Hanno un forte accento cinese e parlano a stento la nostra lingua, ma non si fermano mai e hanno direttive per tutto. E noi siamo ovviamente al centro di queste direttive. Veniamo coordinati con un impatto quasi tollerabile da questi burocrati spersonalizzati che si comportano come appendici non-pensanti degli invasori, e in pochi giorni la società assume connotati quasi umani, anche se siamo schiavi più di prima. Abbiamo l’elettricità, si comincia a ricostruire, torna anche a funzionare la televisione anche se trasmette solo film e vecchie trasmissioni.
Mentre riprendiamo a vivere ad un ritmo non nostro e la rassegnazione rasenta la follia, abbiamo modo di commentare sentendoci forse meno spiati. Ricordo perfettamente il discorso che ha concluso il lungo sogno, ripetuto tra sussurri prudenti dal tizio barbuto che mi ha accompagnato in quasi tutta la vicenda. In sintesi, la sua idea è che gli invasori avessero in qualche modo “prescelto” la Cina, dato che è una popolazione più abituata alla dittatura culturale e alla repressione, meno educata alla ribellione insomma. Lo sforzo richiesto per soggiogarli con una sorta di progressiva ipnosi sarebbe stato minimo e a quel punto, previa una ovvia pulizia “selettiva”, sarebbero diventati l’esercito perfetto per i loro scopi, prescelti per comandarci pur essendo servi dei nostri parassiti.

Il malessere provato al risveglio è indescrivibile.
Raramente ho provato tanto sollievo pensando “oddio, è stato solo un sogno…”

E’ solo un sogno, lo ripeto. Ne ero consapevole allora e ne sono consapevole adesso.
Ma è davvero inquietante in ogni suo aspetto e non penso ci sia luogo migliore di questo per condividerlo [:)]



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MessaggioInviato: 10/11/2010, 16:59 
Che sogno inquietante, sembra un film apocalittico/horror.



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MessaggioInviato: 10/11/2010, 19:16 
Cita:
Messaggio di Tetronimo

Si è parlato di Cina in alcuni topic recenti, e la mia memoria incrinata ha fatto il solito “bip!”, attivando una storia alla quale non pensavo da un po’.
Eppure è stato uno dei sogni più angoscianti della mia vita e, essendo “in tema”, merita il mio solito racconto dettagliato. Sintentizzerò ma non troppo, perché sinceramente lo trovo interessante sia per l’immaginario “futurista-ma-non-troppo” che per la sua valenza di metafora politica che rischia di sembrare (ma non vuol essere assolutamente!) razzista.
Finchè ricordo i dettagli, ne approfitto. Voi diventate così la mia memoria “solida” [:p]


Nel sogno sono nell’appartamento in cui ho abitato per quasi tutta la vita. Pomeriggio sereno e soleggiato. Sono solo a casa.
La finestra del salotto si affaccia a nord. Un suono cupo, ovattato, attira la mia attenzione. Mi affaccio, noto qualcosa di scuro e ben definito in cielo, ma scompare a est, dietro un palazzo. Faccio il giro della casa per affacciarmi dalla finestra della cucina che da a sud.
L’oggetto nero è sospeso in aria, e a lui se ne avvicinano altri 4, silenziosamente a dispetto della velocità. Io resto affascinato e terrorizzato (sento che devo chiamare qualcuno, ma non trovo il cellulare in tasca). Sono neri e hanno più o meno la forma di motori nautici, con un corpo massiccio dall’aspetto pesante e un’appendice quasi dritta. Ogni oggetto è lungo più o meno 2 metri.
Galleggiano in aria praticamente a 10 metri dai miei occhi (sto al terzo piano, loro hanno raggiunto il quinto). Si uniscono “a stella”, con le appendici verso l’esterno e cominciano a ruotare lentamente. Producono dei botti simili ad un vecchio motore a scoppio, fortissimi ma cupi. Il suono si ripete man mano che ruotano più veloci, il suono è prodotto più volte in sequenza fino a quando il mio presentimento ha un’orribile conferma. Gli oggetti si fermano e dal centro della “stella” si producono istantaneamente e in ogni direzione delle linee nere disordinate ma perfettamente dritte, alle quali si intersecano altre provenienti dallo spazio esterno e che formano una rete più o meno fitta che letteralmente taglia di netto tutto ciò che incontra: palazzi (compreso il mio, che crolla quasi istantaneamente), automobili, persone, tutto.
Il paesaggio in pochi istanti si trasforma in un disgustoso fermo immagine del quartiere cui è sovrapposta questa rete nera, che persiste per non più di 5 secondi e scompare, lasciando la città in gran parte demolita, persone a terra morte, tagliate in due parti (le più fortunate), o tremendamente mutilate degli arti, devastate, affettate, più o meno gravi.
Io sono ferito, la caduta è stata parzialmente tamponata da macerie accatastate e cadaveri, raggiungo la strada e riesco a trovare altre persone più o meno indenni in mezzo alla disperazione generale. La consapevolezza di essere stati attaccati da un’arma infernale è chiara ma non ci si dice niente, si scava fra le macerie, si chiamano nomi di familiari, si urla e si piange. Gli oggetti neri sono fermi lassù, a godere dello sterminio che hanno causato.
Ci sono sopravvissuti che conosco, altri che non conosco. Abbiamo il terrore che la “rete” possa riapparire finendo il lavoro, ma non accade. Qualunque cosa sia, vuole che noi restiamo vivi. E man mano che il sogno va avanti, cerchiamo di riattivare alcune procedure salvavita, trovare dottori, avvicinarci ai resti degli ospedali e riorganizzarci in qualche modo in un luogo dove non esiste più elettricità, rete idrica, telefonia, ecc. Non sappiamo se la tragedia è limitata alla nostra città o è un fatto planetario, urge solo sopravvivere e salvare qualcun altro.

Nella seconda parte del sogno, è chiaro che la vita in qualche modo è andata avanti, ma sempre sotto l’algida “supervisione” di quei… cosi. Sono passate alcune settimane, si vive nei pochi edifici risparmiati dal massacro, sconosciuti che mangiano allo stesso tavolo uniti da disperata solidarietà, si dorme e ci si muove nel terrore costante. Perché man mano che i giorni passano si impara che i visitatori ci stanno lasciando vivere imponendoci un incomprensibile codice di comportamento basato su un tragico “chi-sbaglia-muore”.
Abbiamo imparato a non uscire di casa nelle ore del tramonto. Chi lo ha fatto è stato ucciso impietosamente da una nuova piccola “rete”. Abbiamo imparato a non avvicinarci alle autostrade, a non cercare di riparare i mezzi meccanici, a non accendere o spegnere elettrodomestici nei rari momenti in cui l’elettricità sembra ripristinata (un uomo barbuto, che avevo incontrato anche in altri sogni, mi ferma urlando quando cerco di spegnere un televisore rimasto acceso, ricordando come sono stati uccisi i precedenti abitanti della villa in cui adesso alloggiamo). Addirittura abbiamo imparato a non indossare certi colori in determinati giorni o in certe circostanze. Sono tutte cose che per noi non hanno senso, ma pare che per loro siano fondamentali. La cosa più angosciante è che “pretendono” che noi continuiamo le nostre antiche attività anche dove è impossibile, a costo di fingere come in una pantomima infantile. Comportamenti troppo dissimili da quelli usuali sono puniti nel solito modo, e quindi si assiste a singolari parate ogni mattino alle 8 di finti impiegati che si recano a piedi verso finti uffici, nei quali si finge di svolgere pratiche inesistenti cercando di ingannare gli occhi impassibili che ci fissano dal cielo. Sensazione orribile.
E questo congelamento sembra concludersi quando, dall’autostrada che per noi è ormai un tabù, vediamo arrivare in pieno giorno una lunga processione di utilitarie che, facendosi strada fra le nostre facce un po’ euforiche e un po’ perplesse, posteggiano per poi lasciar uscire decine di asiatici ben vestiti e sorridenti. Donne in tailleur, uomini incravattati, che si presentano a noi con sorrisi che percepiamo come finti ma comunque rassicuranti in una situazione del genere. Si “insediano” fra di noi, e si organizzano per direttive dettate in qualche modo dall’alto. Hanno un forte accento cinese e parlano a stento la nostra lingua, ma non si fermano mai e hanno direttive per tutto. E noi siamo ovviamente al centro di queste direttive. Veniamo coordinati con un impatto quasi tollerabile da questi burocrati spersonalizzati che si comportano come appendici non-pensanti degli invasori, e in pochi giorni la società assume connotati quasi umani, anche se siamo schiavi più di prima. Abbiamo l’elettricità, si comincia a ricostruire, torna anche a funzionare la televisione anche se trasmette solo film e vecchie trasmissioni.
Mentre riprendiamo a vivere ad un ritmo non nostro e la rassegnazione rasenta la follia, abbiamo modo di commentare sentendoci forse meno spiati. Ricordo perfettamente il discorso che ha concluso il lungo sogno, ripetuto tra sussurri prudenti dal tizio barbuto che mi ha accompagnato in quasi tutta la vicenda. In sintesi, la sua idea è che gli invasori avessero in qualche modo “prescelto” la Cina, dato che è una popolazione più abituata alla dittatura culturale e alla repressione, meno educata alla ribellione insomma. Lo sforzo richiesto per soggiogarli con una sorta di progressiva ipnosi sarebbe stato minimo e a quel punto, previa una ovvia pulizia “selettiva”, sarebbero diventati l’esercito perfetto per i loro scopi, prescelti per comandarci pur essendo servi dei nostri parassiti.

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Raramente ho provato tanto sollievo pensando “oddio, è stato solo un sogno…”

E’ solo un sogno, lo ripeto. Ne ero consapevole allora e ne sono consapevole adesso.
Ma è davvero inquietante in ogni suo aspetto e non penso ci sia luogo migliore di questo per condividerlo [:)]




MOLTO inquietante ma MOLTO realistico............


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MessaggioInviato: 10/11/2010, 20:10 
Affascinante e terribile, sembra un buon soggetto per un romanzo, o un film..... mai sentito niente del genere....., neanche nei romanzi di fantascienza. hai altri sogni che consideri interessanti? Penso valga la pena approfondire il tema.


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Stellare
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MessaggioInviato: 10/11/2010, 20:15 
Tetronimo tetronimo...sempre sorprendente [;)]



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« Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Colui che tenta di recitarvi la parte di sovrano avrà a che fare con la risata degli dei » (Albert Einstein)

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(Margaret Mead)
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Marziano
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MessaggioInviato: 10/11/2010, 20:57 
Ci potresti fare una sceneggiatura davvero. Comunque realistica come storia.


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Astronave
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MessaggioInviato: 10/11/2010, 21:53 
anche io ho fatto dei sogni che stranamente si collegano tra di loro, ma li ho fatti in giorni differenti. erano perfettamente dettagliati e collegati. ero sbalordito non ci credevo anche io, ma stavo male. se volete lo racconto ma non oggi e troppo lungo



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MessaggioInviato: 10/11/2010, 22:11 
Figuratevi che io avendo molta fantasia, faccio sogni molto spesso simili a dei film con storie molto particolareggiate. Allora quando mi sveglio me li ripeto in testa per non scordarli e appena posso li scrivo. Ho già 2-3 storie da stendere, ma mi manca il tempo, sono ancora incasinato con la prima XD. Comunque halo se vuoi renderci partecipi..


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MessaggioInviato: 10/11/2010, 22:21 
ei perche non ci scriviamo un libro. sembrerebbe anche divertente.XD



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MessaggioInviato: 10/11/2010, 22:22 
domani ve ne parlero io ora vado a dormire che sono distrutto davvero. comunque ho notato che in tutti i sogni che facciamo, noi protagonisti ci salviamo sempre



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MessaggioInviato: 11/11/2010, 00:52 
Ciao Tetronimo,
alcune notti fa', ho sognato di un attacco extraterrestre. Un furioso bombardamento in cui noi eravamo veramente impossibilitati dal difenderci. Sono stato salvato (io e una mia amica) da una seconda razza extraterestre che seppur in difficolta' con gli attaccanti, ci traeva in salvo in altre navi. Mi sono svegliato e i ricordi sono un po' confusi, non vi so dire quindi i dettagli delle specie, la seconda a dire il vero lo saprei ma... non voglio dire altro.
Strane invasioni davvero...



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MessaggioInviato: 11/11/2010, 08:15 
In effetti ho preso spesso spunto dai miei sogni per scrivere racconti (anche l'esperienza ben più terribile dovuta all'allucinazione ketaminica è poi diventata un racconto), ma mi viene così difficile tradurre in "inchiostro" le cose che hanno avuto un forte impatto emotivo!

@Enkidu: sì, sono stati frequenti, specialmente in un periodo della mia vita, i sogni interessanti a tema ufologico e/o paranormale e ho trovato molti collegamenti tra loro e alcune "costanti" (vedi il signore barbuto che di solito compare per darmi consigli e spiegazioni). Negli stessi giorni del "sogno dell'invasione" ne ho fatti altri molto più "soft".
Potrei riempire centinaia di pagine raccontando ste mie stravaganze, ma come sapete sono piuttosto selettivo proprio per paura di diventare prolisso e pesante [8]


@Kasimir: in effetti ho notato che i sogni che riguardano invasioni (non per forza da parte di alieni) sono sempre più frequenti anche da parte di sognatori "non sospetti" [:)]
Che dire, se proprio dovessi scegliere, preferirei ripercorrere in sogno i momenti più belli della mia luna di miele piuttosto che affrontare orde di invasori più o meno incavolati [:D]


Ultima modifica di Tetronimo il 11/11/2010, 08:18, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 11/11/2010, 10:04 
Anche io circa un mese fa feci un sogno simile, di quei sogni che sembrano veri, e, anche io, appena sveglio non ero mai stato così felice che fosse stato solo un sogno...
premetto: non mi piacciono molto i film di fantascienza e le "americanate" di varie invasioni aliene ecc , quindi ne ho visti ben pochi!

Nel mio sogno mi trovavo insieme ad un amico, diciamo il mio migliore amico che conosco fino dall' infanzia, in una citta' sul mare, ad un certo punto il cielo è diventato grigio e si è materializzata una flotta di enormi dischi volanti, tutti siamo rimasti con gli occhi al cielo sbalorditi positivamente, non avevo paura, ero sicuro che fossero lì a fin di bene, ma ad un tratto uno di questi dischi ha sparato un raggio verde e giallo distruggendo un palazzo, noi siamo scappati verso il mare nascondendoci sotto una barca ormeggiata vicino a riva ma rigirata con la carena verso l' alto....poi mi sono svegliato di soprassalto!
C'è da dire che questo sogno reale e dettagliatissimo l'ho fatto in un periodo che al mio amico, che era con me nel sogno, è stata diagnosticata una forma di sclerosi multipla e questo ci ha molto colpiti tutti la mia famiglia e la sua, quindi l' ho attribuito ad una specie di messaggio inconscio come se le astronavi fossero la malattia che è comparsa all' improvviso cambiando la vita di tutti noi...e magari la speranza di riuscire a salvare il mio amico rappresentata da una barca, un mezzo d' appoggio, in mezzo al mare.

Scusate se sono andato un po' fuori tema...


Ultima modifica di El sabor il 11/11/2010, 10:05, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 11/11/2010, 17:03 
Stanotte invece ho fatto lo stesso sogno che faccio spesso da molti anni: vedo in cielo ciò che nel sogno riconosco come Ufo e li saluto, facendo gesti x farmi vere( [:D]) e molto contenta....mah...una volta i "miei" Ufo erano triangolari, stanotte invece luci a mò di stelle che si muovevano tutte insieme...PS: il sogno dell'invasione l'ho fatto diversi mesi fa.....ma come qualcuno qui dentro sa, io mi considero fusa [8D]


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MessaggioInviato: 11/11/2010, 18:45 
intervengo anchio in tema di sogni,
le prime "esperienze" le ebbi a 10 anni circa con gli arrivi di velivoli a triangolo, simili alla foto di Phoenix, non si vedeva il cielo, era uno sfondo bianco, ero nel nulla, chi pilotava questi veicoli doveva per forza essere in simbiosi con la macchina viste le manovre che effettuavano si avvicinavano vicino a me e esercitavano una forza che al risveglio pareva un risucchio sul petto, tutto ciò persistette per giorni, sempre la solita solfa, si presentavano in coppia e giù a capofitto verso di me.

poi cominciarono i "presunti contatti" per modo di dire, dico questo perchè se non fossi così informato su quanto accade, l'avrei messo tutto da parte, nello Spazio, un faccia a faccia con delle persone in tuta si presentavano e ci trovavamo fluttuando in questo ambiente magnifico popolato di spirali luminescenti, vivace, che se fosse reale ne possiamo solo osservare un punto della capocchia di uno spillo.

sarò sincero, da ignorante, spero che in futuro venga svelato questo ambiente e che il nostro popolo lo apprezzi.



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