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 Oggetto del messaggio: Salta fuori un codice binario da Rendlesham Forest
MessaggioInviato: 17/11/2011, 12:03 
RENDLESHAM FOREST: IL MISTERIOSO CODICE BINARIO

Articolo di Roberto La Paglia
Fonte: http://ufosigns.byethost14.com/index.ph ... 1321440504


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Qualcuno forse ricorderà alcuni miei interventi sul caso Rendlesham, forse uno tra i più documentati e allo stesso tempo intricati casi Ufo.
Alcune notizie provenienti da oltre oceano mi riportano su questa strada, ma non senza prima aver brevemente ricordato i fatti.
Nel 1983, il ricercatore americano Robert Todd, documentò alcuni misteriosi fatti accaduti nella foresta di Rendlesham, in Gran Bretagna, dando inizio a un caso che, per importanza, è stato paragonato all’avvistamento di Kenneth Arnold oppure ai fatti che si svolsero a Roswell.

Il 27 dicembre del 1980, intorno alle 3 del mattino, due uomini del servizio di sicurezza, notarono delle luci fuori dal cancello della base di Woodbridge; sospettarono subito di un aereo precipitato oppure di un atterraggio forzato; chiesero il permesso di uscire e si avviarono verso il luogo dell’avvistamento.
Ritornati alla base riferirono di aver visto un oggetto di forma triangolare, luminoso e dall’apparente aspetto metallico; l’oggetto si trovava ad una distanza di due o tre metri dalla base e, al momento dell’osservazione, si librava a circa due metri da terra.
Un’ora più tardi lo tesso oggetto venne avvistato vicino al cancello posteriore.
Il giorno seguente, sul luogo dell’avvistamento, vennero osservate tre profonde depressioni nel terreno, un pollice e mezzo per sette di diametro; la stessa zona venne setacciata al fine di rilevare eventuali radiazioni, ma gli unici picchi vennero registrati nelle depressioni e al centro del triangolo formato dalle depressioni stesse.
Durante lo stesso giorno, una intensa luce rossa fu vista muoversi attraverso gli alberi pulsando, quindi si divise in cinque oggetti di luce bianca e sparì alla vista degli
osservatori.
Quasi contemporaneamente apparvero nel cielo tre oggetti molto simili a delle stelle, due a nord e uno a sud; si trovavano a circa 10 gradi sull’orizzonte e si muovevano rapidamente producendo movimenti angolari illuminati da luci verdi, rosse e blu.
I due oggetti avvistati a nord erano ellittici e rimasero visibili per più di un’ora, quello a sud venne osservato per ben tre ore.
In occasione della mia disamina sul caso Rendlesham riportai la testimonianza di James Penniston, uno dei due uomini della sicurezza, interrogato a lungo sull’accaduto, il quale disse che l’oggetto non assomigliava a nessun aereo convenzionale da lui conosciuto, e che tanto meno ricordava di averne visti di simili nella guida pubblicata dal Ministero della Difesa Britannico.
Si deve proprio a Penniston il riacutizzarsi dell’interesse rispetto a questo caso,
Durante il 2010, infatti, il militare statunitense ora in pensione, diffuse ulteriori informazioni sul caso, raccontando che quel 27 dicembre riusc’ ad avvicinarsi tanto all’oggetto da poterlo sfiorare con una mano; proprio in quell’istante l’uomo si sentì “investito” da una forza sconosciuta, una improvvisa ondata di calore e una immagine che si fissò in maniera indelebile nella sua mente.
Si trattava di una serie numerica formata esclusivamente da tanti 0 e 1, un classico codice binario.
Rientrato alla base Penniston avvertì l’esigenza di trascrivere su un taccuino la sequenza, ma non riuscì a decifrarla; il taccuino rimase nell’oblio per molti anni e comunque fino a quando l’uomo non andò in pensione e decise di affidare il misterioso messaggio a un perito informatico.
Dopo vari tentativi l’esperto riportò questa traduzione: “Esplorazione dell’umanità per l’avanzamento del pianeta”, mentre un’altra parte del messaggio conteneva una serie di coordinate: “53 gradi 15 primi N; 10 gradi 08 primi W”.
A questo punto della storia sarebbe opportuno porsi alcune domande: perché Penniston attese tanto tempo? Possibile pensare che non fosse in grado, visto anche il suo lavoro, di accedere a risorse, uomini o conoscenze, che lo aiutassero nella decifrazione? Perché proprio adesso salta fuori questa storia?
Domande sicuramente legittime alle quali tenteremo di rispondere in seguito, visto anche che i colpi di scena non sono ancora finiti.
Le coordinate in questione sembrano riferirsi all’isola Hy Brasil, ò’isola della bellezza, ma non provate a cercarla perché difficilmente riuscireste nel vostro intento; si tratta infatti di un’isola fantasma, che probabilmente dovrebbe trovarsi nell’Oceano Atlantico, ad ovest dell’Irlanda.
A parlarne diffusamente sono proprio i miti irlandesi che la descrivono, tranne per un giorno ogni sette anni, come perennemente ammantata di nebbia; forse proprio per la sua ubicazione e per l’alone di mistero che la circonda è stata spesso accostata alla mitica Atlantide, ma non è del tutto estranea alle carte nautiche.
Un’isola chiamata “Bracile” venne riportata in un portolano di Angelino Dulcert nel 1325, e più tardi (1436) in una mappa del veneziano Andrea Bianco.
Numerose anche le spedizioni, tutte senza successo, avvenute nel 1480, 1481, 1497, 1500, così come numerosi gli autori che si sono occupati dell’argomento, ultimo Graham Hancock.
Ancora una volta ritornano prepotenti le domande: perché gli alieni dovrebbero indicare le coordinate di un’isola fantasma?
Ovviamente a questo quesito molti hanno subito risposto tirando in ballo i vecchi miti irlandesi e l’ipotesi che vede nelle antiche mitologie l’espressione di presenze aliene sul nostro pianeta.
Idea allettante ma non certo facile da tenere in piedi; anche volendo rispolverare la teoria di Atlantide (come qualcuno ha già fatto) come “territorio” alieno, non dimentichiamo che Hy Brasil è stata accostata al mitico continente perduto ma di certo non lo è.
In ogni caso, anche volendo far combaciare antiche leggende, vetuste tradizioni e ipotesi care all’archeologia misteriosa, rimane ancora da capire quanto sia attendibile l’intera storia e, soprattutto, se è attendibile la decifrazione del codice; cerchiamo quindi di analizzare meglio la questione del messaggio nascosto.
Il codice binario, o comunque una parte di esso, è stato decodificato da Nick Ciske, utilizzando un software disponibile nel suo sito web (http://www.nickciske.com/); non risulta però chiaro se le coordinate geografiche corrispondano esattamente alla misteriosa isola, così come rimane senza risposta l’interrogativo in merito all’interpretazione del codice stesso.
Quante possibilità esistono che un codice binario, di presupposta natura aliena, si riveli un testo significativo e che ciò avvenga proprio nella lingua parlata dal proprio decifratore?
Esistono altre possibilità di interpretazione che non siano in lingua inglese?
Domande forse ancora premature visto che non abbiamo la decifrazione dell’intero codice.
Esiste anche un altro aspetto del problema; sotto quale forma è stato rilasciato questo codice?
Sappiamo tutti che una informazione binaria, per lavorare, ha bisogno di essere divisibile per 8; la prima pagina di quello che possiamo ormai definire come il “Codice Penniston” contiene 181 caratteri e non è divisibile per 8. Le prime tre righe sono composte da 16 caratteri, che arbitrariamente potremmo suddividere in quattro righe da 8, ma rimarrebbe comunque una operazione del tutto illegittima.
Il codice dovrebbe quindi essere modificato in linee di 16 oppure 8, lasciando cinque caratteri inutilizzati.
Pensare che un messaggio composto da una tale disordinata sequenza provenga da una civiltà altamente evoluta risulta a questo punto abbastanza difficile.
Considerando infine il fatto che Penniston venne ritenuto all’epoca testimone di indubbia credibilità e attendibilità, si apre un nuovo possibile scenario.
Atteso che qualcosa realmente accadde nella foresta di Rendlesham, il codice binario portato ultimamente all’attenzione dei ricercatori potrebbe in realtà nascondere un ben diverso messaggio, forse molto più importante, e la decifrazione effettuata da Ciske dovrebbe essere inquadrata nell’ottica della casualità.
In poche parole non abbiamo la chiave di decifrazione e non conosciamo l’ordine esatto della sequenza.
Abbiamo appena intaccato la superficie di un mistero che potrebbe (il condizionale rimane d’obbligo) rivelarsi molto più complicato, così come complicata continua ad essere l’interazione tra umani e razze aliene.


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MessaggioInviato: 17/11/2011, 12:31 
Cita:
Sappiamo tutti che una informazione binaria, per lavorare, ha bisogno di essere divisibile per 8; la prima pagina di quello che possiamo ormai definire come il “Codice Penniston” contiene 181 caratteri e non è divisibile per 8. Le prime tre righe sono composte da 16 caratteri, che arbitrariamente potremmo suddividere in quattro righe da 8, ma rimarrebbe comunque una operazione del tutto illegittima.
Il codice dovrebbe quindi essere modificato in linee di 16 oppure 8, lasciando cinque caratteri inutilizzati.
Pensare che un messaggio composto da una tale disordinata sequenza provenga da una civiltà altamente evoluta risulta a questo punto abbastanza difficile.
Considerando infine il fatto che Penniston venne ritenuto all’epoca testimone di indubbia credibilità e attendibilità, si apre un nuovo possibile scenario.



Come se quelle le che sono le nostre conoscenze in proposito fossero controvertibile ed assolute...vedi i neutrini e la velocità della luce...
Abbiamo la presunzione spesso di cercare di capire le cose che non sappiamo partendo dai nostri punti fermi...che spesso molto fermi non sono...

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Perchè sono così sicuro esistano gli "ALIENI" ? Semplice...Perchè esisto "ANCHIO" !!!!

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MessaggioInviato: 17/11/2011, 12:41 
Chi conosce il codice binario sa che il codice binario è la traduzione dell'alfabeto (lettere e numeri) in "linguaggio macchina" (detto in maniera spicciola), quindi, se traducendo ad esempio delle cifre binarie esce fuori la parola: "HELLO" significa che quella parola è stata codificata in binario da una persona che conosceva la lingua inglese, non ha senso scrivere una frase in inglese per poi codificarla in binario, perché se la codifichi automaticamente significa che CONOSCI LA LINGUA INGLESE e a questo punto la cosa andava scritta direttamente in inglese, codificarla in codice binario è una delle cose più senza senso possibile.

Tra l'altro usando un banale traduttore Binary to Text per tradurre quel codice esce fuori la frase: EXPLORATION OG HUMANITY.

Per non parlare delle coordinate che portano in mezzo al mare, secondo me si tratta di una delle tante persone che si diverte ad offendere l'ufologia. IMHO


Ultima modifica di Biohazard il 17/11/2011, 12:51, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 17/11/2011, 13:38 
Cita:
Messaggio di Narrastorie
avvicinarsi tanto all’oggetto da poterlo sfiorare con una mano; proprio in quell’istante l’uomo si sentì “investito” da una forza sconosciuta, una improvvisa ondata di calore e una immagine che si fissò in maniera indelebile nella sua mente.
Si trattava di una serie numerica formata esclusivamente da tanti 0 e 1, un classico codice binario.


Sfido chiunque, anche dopo pochi minuti, a ricordarsi esattamente centinaia di caratteri in ordine visti solo per un breve tempo.



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MessaggioInviato: 17/11/2011, 17:04 
Be, ammesso e non concesso che sia avvenuto come ha detto l'uomo, la parte che si sia ricordato tutti i numeri, mi sembra sinceramente quella meno "strana". In fondo come facciamo a sapere cosa sia scattato nella sua testa quando ha sfiorato l'oggetto... [8]
Comunque è probabilmente una balla post avvenimento, infatti sembra che il tizio in questione abbia prima sbagliato a fare il codice perchè dopo il documentario mandato in onda dove veniva data questa notizia, disse che secondo lui era il posto sbagliato (sarebbe dovuto essere woodbridge). Infatti le coordinate venute fuori sono queste: 52° 09' 42.532" N - 13° 13' 12.69" W).
L'errore nelle coordinate sarebbe stato quello di aver trascritto la W al posto della E... se così fosse stato, con le nuove coordinate inserite in Google:

52.0942532 N
1.3131269 E

ecco dove si giunge: http://maps.google.it/maps?hl=it&q=52.0 ... CB0Q8gEwAA

Esattamente a Woodbridge, ovvero il luogo che il tizio voleva.

Oltre a questo, il codice binario in questione per essere creato usa una tabella ASCII. Fu inventata nel 1961 da un'ingegnere dell'IBM chiamato Bob Bemer, poichè ne esistevano diverse nel 1986 ne fu codificata una standard che comprendeva anche nuovi caratteri.
Attualmente usiamo la tabella codificata US ASCII, ANSI X3.4-1986 (ISO 646 International Reference Version) come dice la data dal 1986.
Peccato che il caso di Rendlesham forest sia avvenuto nel 1980.
Quindi, o gli alieni sono andati avanti nel tempo per creare la frase in codice binario grazie al linguaggio ASCII e poi sono tornati indietro nel tempo per fare quello che è avvenuto secondo tizio...
O questa storia del codice binario è pura fuffa.
A voi le riflessioni [;)]


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Penso che sia fuffa.... tutto sto ambaradan per darci coordinate di un luogo in mare aperto che, sinceramente, non vedo dove siano le prove che corrisponda alla mitica Hy Bresail.... da quanto ne sapevo, tale terra appariva sì nelle leggende irlandesi, e a sentire Kolosimo anche in quelle spagnole (dato che Spagna e Irlanda sono profondamente legate da legami culturali, a cominciare dai loro antichi nomi: Iberia e Ibernia, dovuto al fatto che fin dalla più lontana antichità hanno avuto rapporti e contatti frequenti), ma senza che fosse chiaro dove si trovasse. Il fatto poi che abbia dato il nome al Brasile, che si trova ben lontano da quelle coordinate, dimostrerebbe che la sua posizione è opinabile.
Inoltre, cosa dovremmo farci, con quelle coordinate? Scandagliare il fondo dell'oceano per trovare basi aliene? Credete che qualcuno finanzierebbe un'impresa del genere? Secondo me, il tizio in questione ha intravisto il modo per guadagnare un po' di notorietà e quindi di soldi..... tentazione a cui sono esposti tutti gli avvistatori e i contattati....


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MessaggioInviato: 20/11/2011, 18:46 
Cita:
Narrastorie ha scritto:

Be, ammesso e non concesso che sia avvenuto come ha detto l'uomo, la parte che si sia ricordato tutti i numeri, mi sembra sinceramente quella meno "strana". In fondo come facciamo a sapere cosa sia scattato nella sua testa quando ha sfiorato l'oggetto... [8]
Comunque è probabilmente una balla post avvenimento, infatti sembra che il tizio in questione abbia prima sbagliato a fare il codice perchè dopo il documentario mandato in onda dove veniva data questa notizia, disse che secondo lui era il posto sbagliato (sarebbe dovuto essere woodbridge). Infatti le coordinate venute fuori sono queste: 52° 09' 42.532" N - 13° 13' 12.69" W).
L'errore nelle coordinate sarebbe stato quello di aver trascritto la W al posto della E... se così fosse stato, con le nuove coordinate inserite in Google:

52.0942532 N
1.3131269 E

ecco dove si giunge: http://maps.google.it/maps?hl=it&q=52.0 ... CB0Q8gEwAA

Esattamente a Woodbridge, ovvero il luogo che il tizio voleva.

Oltre a questo, il codice binario in questione per essere creato usa una tabella ASCII. Fu inventata nel 1961 da un'ingegnere dell'IBM chiamato Bob Bemer, poichè ne esistevano diverse nel 1986 ne fu codificata una standard che comprendeva anche nuovi caratteri.
Attualmente usiamo la tabella codificata US ASCII, ANSI X3.4-1986 (ISO 646 International Reference Version) come dice la data dal 1986.
Peccato che il caso di Rendlesham forest sia avvenuto nel 1980.
Quindi, o gli alieni sono andati avanti nel tempo per creare la frase in codice binario grazie al linguaggio ASCII e poi sono tornati indietro nel tempo per fare quello che è avvenuto secondo tizio...
O questa storia del codice binario è pura fuffa.
A voi le riflessioni [;)]

Le coordinate portano in mezzo al mare, quelle inserite da te in google maps sono messe in modo errato.



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Biohazard ha scritto:
Le coordinate portano in mezzo al mare, quelle inserite da te in google maps sono messe in modo errato.

Forse non hai seguito la ricostruzione del caso, dove all'origine della fuffa/truffa c'è un errore del suo autore, che voleva verosimilmente approdare a Woodbridge, e non in mezzo al mare...



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_INSIDER_ ha scritto:

Cita:
Biohazard ha scritto:
Le coordinate portano in mezzo al mare, quelle inserite da te in google maps sono messe in modo errato.

Forse non hai seguito la ricostruzione del caso, dove all'origine della fuffa/truffa c'è un errore del suo autore, che voleva verosimilmente approdare a Woodbridge, e non in mezzo al mare...

Ennesima prova contro quindi, bene... leggendo veloce non avevo capito bene il senso.



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Biohazard ha scritto:
Ennesima prova contro quindi, bene... leggendo veloce non avevo capito bene il senso.

Direi di sì. Il furbetto autore del codice, nella traduzione dello stesso dall'inglese al binario, ha toppato (gli sarebbe sfuggito di sua bocca) una coordinata che, se fosse stata come da lui progettata, il vero luogo di approdo sarebbe stato - guarda caso - proprio Woodbridge.
Il bello è che il luogo errato è comunque un posto misterioso, ed accortosi dell'errore non ha potuto far altro che caldeggiare le nuove coordinate.


Ultima modifica di _INSIDER_ il 20/11/2011, 19:25, modificato 1 volta in totale.


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_INSIDER_ ha scritto:

Cita:
Biohazard ha scritto:
Ennesima prova contro quindi, bene... leggendo veloce non avevo capito bene il senso.

Direi di sì. Il furbetto autore del codice, nella traduzione dello stesso dall'inglese al binario, ha toppato (gli sarebbe sfuggito di sua bocca) una coordinata che, se fosse stata come da lui progettata, il vero luogo di approdo sarebbe stato - guarda caso - proprio Woodbridge.
Il bello è che il luogo errato è comunque un posto misterioso, ed accortosi dell'errore non ha potuto far altro che caldeggiare le nuove coordinate.

Direi che ha sbagliato anche nella traduzione in binario, invece di scrivere OF ha scritto OG.



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