Persino molti cristiani ritengono l'idea del purgatorio contraria alla dottrina.
LA DOTTRINA DEL PURGATORIO PROVIENE DALLA BIBBIA?Il Nuovo Testamento conosce solo due classi di persone: i salvati e i non salvati. Esso parla dell'immediata felicità dei morti in Cristo (Luca 16:22; Luca 23:43; 2 Corinzi 5:6,8), e inoltre, riconosce un'efficacia senza limiti al sangue di Cristo, che ci purifica "da ogni peccato". Il destino di ognuno viene determinato in questa vita, che è il solo periodo di opportunità menzionato. La morte chiude il periodo delle opportunità, poi segue il giudizio secondo le opere fatte nel corpo (Ebrei 9:27; 2 Corinzi 5:10).
L'idea del purgatorio proviene dal paganesimo. Virgilio collocava le anime dei defunti in tre luoghi diversi: Tartaro per i dannati; Campi elisi per i buoni e un luogo di espiazione per i meno cattivi (Eneide 6, 1100-1105).
Spiegazione delle parole di Paolo ai CorinziPaolo disse ai Corinzi: "Io, secondo la grazia di Dio che m’è stata data, come savio architetto, ho posto il fondamento; altri vi edifica sopra. Ma badi ciascuno com’egli vi edifica sopra; poiché nessuno può porre altro fondamento che quello già posto, cioè Cristo Gesù. Ora, se uno edifica su questo fondamento oro, argento, pietre di valore, legno, fieno, paglia, l’opera d’ognuno sarà manifestata, perché il giorno di Cristo la paleserà; poiché quel giorno apparirà come un fuoco; e il fuoco proverà quale sia l'opera di ciascuno. Se l’opera che uno ha edificata sul fondamento sussiste, egli ne riceverà ricompensa; se l’opera sua sarà arsa, egli ne avrà il danno; ma egli stesso sarà salvo; però come attraverso il fuoco" (1 Corinzi 3:10-15).
Secondo i teologi cattolici, la frase "sarà salvo però come attraverso il fuoco" significa che il giusto dopo avere penato nel purgatorio per un certo tempo, sarà salvato in paradiso, perché il fuoco lo avrà purificato da ogni residuo di peccato. A sostegno di questa interpretazione essi citano le idee di Agostino di Ippona e Gregorio Magno (quest'ultimo credeva che il purgatorio si trovasse sulla terra).
Queste parole di Paolo non si riferiscono affatto ad un fuoco purificatore esistente in qualche luogo visibile o invisibile dove le anime degli uomini vanno per essere purificate dai loro peccati, ma al "fuoco" del giorno di Cristo, il che è un'altra cosa.
Diamo la spiegazione delle parole di Paolo. L'apostolo aveva predicato Cristo a Corinto e molti in seguito alla sua predicazione credettero nel Signore, dopodiché furono battezzati. Fu lui quindi a porre il fondamento (Cristo Gesù) di quella casa spirituale (la chiesa) di Corinto. Ma dopo di lui a Corinto erano giunti altri che avevano edificato dell'altro "materiale" sul fondamento da lui posto.
E lui a questo proposito dice a ciascuno di badare a come edifica sopra il fondamento, perché nessuno può togliere il fondamento che è Cristo Gesù per metterne un altro; e perché nel giorno di Cristo sarà ricompensata solo la fatica impiegata per edificare "oro, argento e pietre di valore" (cioè, cose che hanno valore) perché alla prova del fuoco rimarranno; mentre la fatica impiegata per edificare "legno, fieno, e paglia" non sarà premiata, e colui che ha edificato questo "materiale" sarà salvato, però, come uno che è passato attraverso il fuoco (cioè, come una persona scampata a un incendio perdendo nelle fiamme i propri averi e le cose per cui ha faticato); dunque senza alcun premio, perché le sue opere erano vane.
Riflessioni su altri esempi usati per giustificare l'idea del purgatorioUn esempio extrabiblico citato da alcuni è il diario di Perpetua. In questo diario, una donna di nome Perpetua parla di una sua visione e infine scrive: "Mi svegliai e compresi che la pena gli era stata rimessa...".
Queste parole non possono in alcun modo giustificare la dottrina del purgatorio; inoltre è evidente che non è ammissibile basarsi su delle visioni per avvalorare una dottrina che non ha nessun fondamento scritturale, e che nella chiesa del primo secolo non era né insegnata né creduta da alcuno.
Diversi cattolici per giustificare il purgatorio citano Agostino, il quale era convinto che "non si può negare che le anime dei defunti possono essere aiutate dalla pietà dei loro cari".
Ancora una volta si tratta di una dottrina senza fondamento biblico. E soprattutto, i cattolici dovrebbero ricordare che proprio Agostino disse: "Che cosa vogliono dire le parole 'Io edificherò la mia chiesa su questa pietra?'
Su questa fede, su quello che è detto: Tu sei il Cristo, il figlio di Dio vivente"; e anche: "Sopra questa pietra che tu hai confessato, io edificherò la mia chiesa, imperocchè Cristo era la pietra".
La chiesa cattolica invece dice che Pietro è la "pietra", e sulla loro interpretazione basano l'idea che la chiesa cattolica appartiene a Pietro ed è la sola vera Chiesa Cristiana.
Vediamo ora i passi biblici che i cattolici citano per giustificare l'idea del purgatorio. Uno di questi è 2 Samuele 12,1-19. Essi vi "vedono" il purgatorio in quanto "qui è evidente una colpa rimessa e tuttavia una pena da estinguere".
In realtà è chiaro che nel brano si parla di una punizione IN VITA, non dopo morti.
Un altro brano spesso citato dai cattolici è Matteo 5:25-26. Ma qui le parole di Gesù si riferiscono alle liti fra fratelli, perché prima di dire quelle parole egli disse: "Se dunque tu stai per offrire la tua offerta sull'altare, e quivi ti ricordi che il tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia quivi la tua offerta dinanzi all'altare, e và prima a riconciliarti col tuo fratello; e poi vieni ad offrire la tua offerta" (Matteo 5:23,24).
Se un fratello ha qualcosa contro di noi perché gli abbiamo fatto un torto, prima di offrire i nostri sacrifici spirituali a Dio dobbiamo andare dal fratello offeso e chiedergli perdono per riconciliarci con lui. Se non facciamo così, Dio ci punirà per il torto commesso contro di lui (Gesù lo sottolineò ancora in Matteo 6:14,15) e ci farà pagare fino all'ultimo il debito che abbiamo commesso con il fratello, in terra e non in qualche luogo immaginario chiamato purgatorio.
Altri ancora citano il fatto che Gesù andò ad annunciare la salvezza agli spiriti (1 Pietro 3,19). Queste "anime prigioniere" sarebbero, secono i cattolici, anime nel purgatorio.
In realtà, Gesù dopo la sua risurrezione andò in quella parte del soggiorno dei morti che l'Antico Testamento chiama figurativamente "il seno d'Abramo", dove prima della venuta di Cristo si trovavano anche i credenti morti in fede (come Abrahamo).
Prima di salire al Padre (Giov. 20,17), Gesù andò ad annunciare a quelle anime la salvezza per grazia che era ora possibile mediante il sacrificio espiatorio che Gesù aveva appena compiuto sulla croce: "È per questo che è detto: Salito in alto, egli ha menato in cattività un gran numero di prigionieri ed ha fatto dei doni agli uomini.
Or questo "è salito" che cosa vuol dire se non che egli era anche disceso nelle parti più basse della terra? Colui che è disceso, è lo stesso che è salito al disopra di tutti i cieli, affinché riempisse ogni cosa" (Efesini 4:8-10).
Un altro passo è quello della parabola del padrone della messe e degli operai ad ore. Questa parabola parla semplicemente di quelli che hanno faticato di più per il Padrone della messe (i primi apostoli, martiri, ecc. che hanno avuto l'incarico di diffondere il Vangelo nel mondo) e via via fino a noi, i lavoratori dell'ultima ora. Il Signore dà un diverso e giusto premio a ciascuno, ci sono ultimi che sono primi e viceversa, ma la paga, la vita eterna, è la stessa per tutti: "Amico, non ti faccio alcun torto; non ti sei accordato con me per un denaro?"
Infine, l'ultimo passo che vogliamo considerare è quello in cui Paolo menziona gli spiriti dei giusti "portati a perfezione".
Questo passo non sottintende affatto un presunto purgatorio. La spiegazione è semplice, se si intende il brano nel contesto delle altre dottrine cristiane.
Anzitutto, va ricordato che persino il più giusto tra gli uomini, con la sola eccezione del Figlio di Dio, è peccatore e "cade sette volte" (Proverbi 24:16).
"Non c'è sulla terra nessun uomo giusto che faccia il bene e non pecchi mai" (Ecclesiaste 7:20).
"Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù" (Romani 3:23,24).
I credenti sono resi perfetti mediante l'imputazione immeritata della giustizia perfetta di Cristo, la giustizia perfetta di Colui che ha adempiuto TUTTA la santa legge di Dio, e che ci viene messa in conto mediante la fede.
"Ma anche per noi, ai quali sarà pure messo in conto; per noi che crediamo in colui che ha risuscitato dai morti Gesù, nostro Signore, il quale è stato dato a causa delle nostre offese ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione." (Romani 4:24,25)
Siamo stati santificati "mediante l'offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre." (Ebrei 10:10)
Ed è sempre e solo grazie a Lui che siamo purificati da ogni peccato, se dimoriamo in Lui: "Ma se camminiamo nella luce, com'egli è nella luce, abbiamo comunione l'uno con l'altro, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da OGNI peccato." (1 Giovanni 1:7).
Come cristiani riconosciamo dunque che è Cristo Gesù è l'unico che per noi è "sapienza, giustizia, santificazione e redenzione" (1 Corinzi 1:30), e non un ipotetico purgatorio.
http://camcris.altervista.org/purgat.html Io non so più come dire che l'intera dottrina cattolica si basa ESCLUSIVAMENTE su un canone definito da UOMINI e successivamente modificato a loro piacimento nel corso dei secoli SOLO per perseguire e tutelare i PROPRI interessi e il DOMINIO/CONTROLLO sul loro 'pubblico' di riferimento.
E questo non ha nulla a che vedere con l'intima sfera religiosa (o meglio spirituale) di ciascuno di noi.