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Io comincio a credere che anche se venisse lo stesso Darwin a dire di avere preso una mezza cantonata continuereste a sostenere che Darwin avesse avuto ragione.

Non so se avevo già postato questo articolo

http://www.scienzaeconoscenza.it/artico ... azione.php

dove si afferma e dimostra che

1 - Il darwinismo (un po' come il marxismo e, più tardi, il freudismo) era nato ancor prima dell'uscita di scena del suo iniziatore, assumendo quei caratteri di paradigma tendenzialmente autoreferenziale che non lo avrebbero più abbandonato

2 - Darwin ha costruito la sua teoria su basi molto più precarie, dal punto di visto scientifico, di quel che generalmente si creda...

3 - Gli scienziati acconsentono a una tale manipolazione per tutelare i propri interessi accademici, i profani la accolgono per pigrizia mentale e per aver delegato il criterio di verità agli 'esperti', cioè agli scienziati stessi.

Grazie peraltro al contributo di Giuseppe Sermonti,

Chi è Giuseppe Sermonti?

Nato a Roma nel 1925, ha tenuto la cattedra di Genetica a Palermo e poi a Perugia, svolgendo anche numerose e importanti ricerche nel campo della genetica dei microorganismi. Ha scritto importanti testi scientifici tra cui ricordiamo Genetics of antibiotics producing microorganisms (Wiley & Sons) e Genetica generale (Boringhieri). Ha diretto la prestigiosa «Rivista di Biologia-Biology Forum». Nel 1986 ha fondato con altri studiosi, biologi, matematici, fisici, il "Gruppo di Osaka", finalizzato alla elaborazione di una biologia "strutturalista", quindi antimeccanicista e antiriduzionista. Già con alcuni suoi libri degli anni settanta, Il crepuscolo dello scientismo (Rusconi, 1971) e La mela di Adamo e la mela di Newton (Rusconi, 1974), ha sviluppato una ferma critica dello scientismo, successivamente con Dopo Darwin (Rusconi, 1980), scritto in collaborazione con Roberto Fondi, dell'Università di Siena, ha iniziato una approfondita opera di demistificazione dei miti fondanti del darwinismo e del neodarwinismo, proseguita poi con altri libri, tra Dimenticare Darwin (Rusconi, 1999) e il più recente Il tao della biologia (Lindau 2007) . Sermonti coltiva anche studi sul simbolismo, in particolare quello delle fiabe, ed è autore di alcune rappresentazioni teatrali incentrate sulla vita di famosi personaggi della scienza.

Poi.. se invece vogliamo che l'unica "scienza" degna di tale nome sia quella supportata dal CICAP, allora tanto valeva rifarsi all'Inquisizione e continuare a credere che era il Sole a girare intorno alla Terra...


Ultima modifica di Atlanticus81 il 21/02/2014, 12:15, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 21/02/2014, 12:19 
Scavando scavando...

1. LE AFFERMAZIONI DEL DARWINISMO:

Nel 1859, Charles R. Darwin, all’età di 50 anni, pubblicò la sua opera più famosa: On the Origin of Species by Means of Natural Selection (L’origine delle specie per mezzo della selezione naturale), nella quale affermava che le specie sono soggette a variazioni (evoluzionismo). Quattro sono i concetti fondamentali dell’opera di Darwin:

1. Le specie sono soggette a variazioni;
2. Il processo evolutivo è lento, graduale, continuo e non presenta salti o bruschi cambiamenti;
3. Tutti gli organismi discendono da un comune e unico antenato;
4. La formazione di una specie è dovuta esclusivamente all’azione della selezione naturale.

Secondo Darwin, riassumendo, la selezione naturale (the survival of the fittesi) attraverso un processo evolutivo graduale, lento e continuo (gradualismo), permetterebbe la formazione di nuove specie meglio dotate. In questo articolo esamineremo le critiche di paleontologi, biologi e genetisti ai quattro punti fondamentali del darwinismo.

2. LE SPECIE SONO SOGGETTE A VARIAZIONI:

Quando parliamo di evoluzione biologica occorre fare una distinzione fondamentale tra microevoluzione e macroevoluzione. La microevoluzione è l’insieme dei piccoli cambiamenti che si osservano nell’interno di una popolazione.[1] Il genetista Sermonti scrive: «La microevoluzione […], cioè le variazioni delle frequenze dei geni nelle popolazioni […] è un fenomeno superficiale, piuttosto ovvio».[2]

La microevoluzione può spiegare le piccole modiche entro la specie, nonché l’origine delle razze e delle specie affini. Pensiamo, per esempio, alle diversificazioni dei fringuelli delle Galápagos, che hanno portato alla formazione di 14 specie di fringuelli. Naturalmente, trattandosi di microevoluzione, le variazioni si svolgono entro limiti ben stabiliti, producendo solo nuove razze o specie affini.

La macroevoluzione è invece l’insieme dei cambiamenti evolutivi di grande portata che sarebbero accaduti durante lunghi periodi di tempo. Non è cosa facile ricostruire il passato. Lo studio dei processi macroevolutivi è oggetto di accese discussioni da parte dei paleontologi e dei genetisti.

Il paleontologo evoluzionista Eldedgre scrive: «Alla macroevoluzione fa da contrappeso la microevoluzione […]. Il dibattito verte su questa domanda: i tradizionali processi microevolutivi darwiniani sono sufficienti a spiegare l’intera storia della vita? Per gli ultradarwinisti, lo stesso termine macroevoluzione suggerisce automaticamente una risposta affermativa. A loro giudizio, la macroevoluzione implica l’azione di processi — anche genetici — che per ora sono sconosciuti, ma che si devono immaginare come generatori di una spiegazione soddisfacente della storia della vita. Ma la macroevoluzione non deve reggere necessariamente un carico concettuale così pesante. Nel suo significato di base, vuol dire semplicemente evoluzione su larga scala».[3]


3. IL PROCESSO EVOLUTIVO È LENTO, GRADUALE E CONTINUO:

Eldredge scrive: «Alla domanda: “Che cosa accade alle specie quando l’ambiente cambia?”, la risposta standard dell’epoca post-darwiniana divenne: “Evolvono”. Le specie subiscono un processo di trasformazione per arrivare a soddisfare le nuove condizioni. In mancanza di ciò, sono destinate a estinguersi. Qui l’immaginazione contrasta con il buon senso e, peggio ancora, con la realtà empirica. Con il vantaggio di circa 130 anni di minuziosa analisi post-darwiniana del mondo naturale, è ormai più che chiaro che nella stragrande maggioranza dei casi in risposta al cambiamento ambientale le specie si spostano, vanno a vivere in un altro luogo […] È questo l’inseguimento dell’habitat (habitat tracking), che prosegue incessantemente, generazione dopo generazione, nell’ambito di ogni specie sulla faccia della Terra».[4] Quando poi le specie non riescono a trovare un habitat adatto, si estinguono.

Eldredge e il biologo-paleontologo Gould hanno fatto notare che «i paleontologi sono rimasti attaccati al mito della trasformazione adattativa graduale anche di fronte alla prova evidente del contrario. La responsabilità per il mancato inserimento nel quadro dell’evoluzione della realtà empirica della stasi[5] è dovuta, per lo più, alla riluttanza dei paleontologi a incrociare le armi con la tradizione darwiniana».[6]

Nonostante le obiezioni fatte da Eldredge e Gould, però, «gli ultradarwinisti continuano a perpetrare blandamente il mito originario secondo cui la selezione naturale più la variazione ereditabile più il tempo portano inevitabilmente al cambiamento».[7]


#9650; 4. TUTTI GLI ORGANISMI DISCENDONO DA UN COMUNE ANTENATO:

Questo terzo punto, per essere considerato valido, dovrebbe anch’esso trovare conferma nella documentazione fossile, ma anche se gli ultradarwinisti affermano che la macroevoluzione sia un fatto ormai accettato da tutti, essa in realtà non trova conferma nella documentazione fossile. «In che cosa», scrive il genetista Sermonti, «consisteva questo fatto? Per ognuno che non fosse specialista di paleontologia, il fatto era ovvio: la graduale derivazione delle specie dalle forme microscopiche, su su fino ai Vertebrati, ai Primati, all’Uomo». [8] Scrive sempre Sermonti: «La testimonianza fossile della prima comparsa dei viventi (metazoi) era precedente di trent’anni all’opera di Darwin ed era stata fatta da Roderick Murchinson nel 1830. Egli aveva trovato che nelle rocce fossilifere, riferite al periodo Cambriano […] si trovavano fossili di tutti i tipi di viventi, mentre gli strati sottostanti non contenevano tracce di vita […] La scoperta di Murchinson non è stata contraddetta, e, cento anni dopo di lui, il geologo G.G. Simpson la confermava […] I tipi fondamentali dell’organizzazione biologica compaiono improvvisamente e tutti insieme, e permangono fino al giorno d’oggi. Questo è un fatto che bisogna fare un bello sforzo per chiamare gradualismo evolutivo».[9]

Il paleontologo Fondi scrive: «Tra i fatti che scaturiscono dall’esame diretto della documentazione paleontologica, quello che forse lascia più sconcertati è l’improvvisa apparizione all’inizio del periodo Cambriano, cioè agli albori dell’eone Fanerozoico, di una fauna marina ricchissima e straordinariamente eterogenea, da includere rappresentanti della maggior parte dei phyla animali a noi noti: Protozoi, Archeociati, Poriferi, Celenterati, Brachiopodi, Molluschi, Anellidi, Artropodi ed Echinodermi. Ciò risulta tanto più enigmatico quando si considera l’assenza praticamente completa di fossili nelle formazioni rocciose sottostanti […] che formano l’ossatura principale di tutti i continenti […] Per più di un secolo e mezzo si è cercato con assiduità e speranza negli affioramenti pre-fanerozoici di ogni continente […] ma il risultato complessivo di tutto questo lavoro è stato magro e desolante».[10]

Le stesse cose affermano, nel loro libro, il paleontologo Garassino e il geologo Stoppato: «Tuttavia, improvvisamente, negli strati inferiori dell’Era Paleozoica le testimonianze fossili scompaiono quasi completamente. Se gli strati del Cambiano (primo periodo dell’Era Paleozoica) conservano una grande varietà di organismi […] negli strati immediatamente sottostanti la documentazione paleontologica manca».[11]

Un altro punto debole di questo terzo punto del darwinismo è sicuramente la mancanza nella testimonianza paleontologica di stadi intermedi (i cosiddetti «anelli di congiunzione») tra una classe animale e l’altra.


5. LA FORMAZIONE DI UNA SPECIE È DOVUTA ESCLUSIVAMENTE ALL’AZIONE DELLA SELEZIONE NATURALE:

Sermonti osserva che la funzione principale della selezione naturale «è quella di eliminare gli anormali, i marginali, i trasgressivi e di normalizzare la composizione delle popolazioni naturali, un ruolo chiaramente conservativo […] un processo di difesa della specie dalle deviazioni […] Dal punto di vista molecolare, cioè della variazione nel testo del DNA, la mutazione è il fenomeno per eccellenza, l’errore di copiatura […] La cellula possiede meccanismi di riparo della mutazione, e l’organismo opera processi eliminatori dei mutanti che comprendono la selezione e la sessualità. Senza queste difese la mutazione distruggerebbe in breve tutti i testi genetici. In ogni caso il suo compito, poiché i biologi molecolari la pretendono cieca, è demolitiva».[12]

Sermonti osserva: «A questo punto sorge legittima la domanda: tutte le variazioni […] riequilibrate dalla selezione o da essa eliminate o ignorate, hanno qualche cosa a che vedere con l’evoluzione o con l’adattamento delle specie? Sono esse il materiale dell’evoluzione? Ebbene no. Quello di cui la teoria neo-darwiniana ha bisogno sono le famose mutazioni favorevoli (adattative). Di esse nessuna traccia […] Noi cerchiamo un gene nuovo, prodotto dalla mutazione, che si faccia largo nella popolazione per il suo effetto benefico, sostenuto dalla selezione. E non uno ma innumerevoli di questi geni. E questi non si sono mai presentati».[13]

La selezione naturale ha avuto un ruolo importante nella storia della vita, ma esattamente quello opposto al compito immaginato da Darwin: essa ha piuttosto conservato stabile e funzionale il materiale genetico esposto all’avaria dei millenni.

Sermonti conclude dicendo che «la biologia molecolare ha prodotto una rivoluzione molto più profonda di quella che da essa ci si poteva attendere […] ha dimostrato il carattere sostanzialmente astorico della vita […] Migliaia di batteri volteggiano invisibili nell’aria intorno a noi. Essi contengono la vita in tutta la sua complessità biochimica. Nella loro inavvertibile presenza c’è non già il germe della vita, ma la vita intera con tutte le sue innumerevoli costellazioni funzionali […] Sotto molti aspetti un batterio (e più in particolare un’alga azzurra) è una struttura vitale più completa di un mammifero, che per crescere ha bisogno di utilizzare strutture biologiche preformate […] Ma come e dove è iniziata una vita più completa? Non lo so io […] La lettura della natura ci presenta questa vita già completa e ci dimostra l’impossibilità di immaginarne una più elementare».[14]

Sono tali le difficoltà da sormontare e le coincidenze favorevoli da presumere, affinché la selezione naturale possa veramente considerarsi come l’agente che forma le nuove specie, che è praticamente impossibile farne la causa della comparsa della grande varietà dei viventi.

Ogni teoria scientifica, per essere considerata valida, deve essere provata sperimentalmente, invece nel caso del darwinismo ci troviamo di fronte a diverse anomalie, e cioè le seguenti:
#9632; Una delle anomalie riguarda una macroevoluzione che richiede l’azione di processi sconosciuti, che devono essere immaginati.
#9632; Un’altra anomalia riguarda la trasformazione adattativa graduale che è diventata un mito al quale restano aggrappati gli ultradarwinisti, nonostante che i paleontologi abbiano provato il contrario.
#9632; Un’altra anomalia ancora riguarda una selezione naturale che ha un ruolo esattamente opposto a quello immaginato da Darwin, un ruolo di mantenimento che ha conservato il materiale genetico esposto all’avaria dei millenni.
#9632; Un’ultima anomalia riguarda un’evoluzione, infine, prodotta dal puro caso che si limita a mettere insieme materiali senza sapere che cosa sta facendo e senza alcun fine predeterminato.

Tutto ciò non ha alcun senso e sicuramente non avrebbe potuto formare né piante, né animali e né l’uomo, esseri viventi così ben organizzati da richiedere necessariamente un progetto definito nei minimi particolari.

Nota biografica: Il professore emerito Michele Buonfiglio ha insegnato rapporti tra scienza e religione in Italia e in Sud America. Studioso appassionato, ha pubblicato diversi saggi in varie lingue sul rapporto tra scienza e religione, fra cui: Scienza o Dio?, La più grande catastrofe della Preistoria, Sulle tracce del diluvio, eccetera.


[1]. La popolazione è l’insieme degli individui della stessa specie che vivono geograficamente isolati.
[2]. Giuseppe Sermonti, La luna nel bosco (Rusconi, Milano 1985), p. 11.
[3]. Niles Eldredge, Ripensare Darwin (Einaudi, Torino 1999), p. 127.
[4]. Ibid., pp. 66s.
[5]. Per «stasi» si intende che le specie, lungi dall’evolversi, rimangono relativamente immutate per tutta la durata della loro esistenza.
[6]. N. Eldredge, op. cit., pp. 66, 71. Corsivo nostro.
[7] . Ibid., p. 106. Corsivo nostro.
[8]. G. Sermonti, op. cit., p. 13.
[9]. Ibid. pp. 13s.
[10]. Giuseppe Sermonti - Roberto Fondi, Dopo Darwin (Rusconi, Milano 1982), pp. 190s.
[11]. Alessandro Garassino - Marco Stoppato, Fossili (Mondadori, Milano 2003), p. 70.
[12]. Giuseppe Sermonti, Dimenticare Darwin (Rusconi, Milano 1999), pp. 9-11.
[13]. G. Sermonti - R. Fondi, Dopo Darwin, p. 52.
[14]. Ibid., pp.76s.

http://www.puntoacroce.altervista.org/_ ... win_Oc.htm

[:D]

Come vedi Raziel è lo stesso darwinismo a nascere senza avere in realtà nessuna base scientifica!



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Cita:
il mito originario


Proprio quello che è l'evoluzione Darwiniana un mito da venerare e proteggere ^_^ E la fede in un mito non ha bisogno di prove ma di MISTERI IN CUI CREDERE. Direi che l'articolo da te postato mette in evidenza la differenza che c'è tra una teoria scientifica validata e la fede in un mito (darwinismo)



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MessaggioInviato: 22/02/2014, 18:41 
SCIENZIATI E GIURISTI PREOCCUPATI PER L’ESPERIMENTO CHE POTREBBE DISTRUGGERE IL MONDO

Dopo il Large Hadron Collider (LHC) del CERN di Ginevra, il Relativistic Heavy Ion Collider (RHIC) del Brookhaven National Laboratory è il secondo acceleratore di particelle più grande al mondo. E' questo lo strumento dove presto verrà realizzato un esperimento ambizioso che preoccupa scienziati e giuristi degli Stati Uniti: il rischio, infatti, è la distruzione della Terra.

Sebbene somigli alla trama di un ‘disaster movie’ di serie b, la vicenda che vede coinvolto il Relativistic Heavy Ion Collider (RHIC) del Brookhaven National Laboratory supera ogni più fervida fantasia.

Immagine

Scienziati ed esperti legali degli Stati Uniti hanno infatti sollevato preoccupazioni circa un ambizioso esperimento che precede l’utilizzo del secondo più grande acceleratore di particelle mai creato dall’uomo.

La posta in gioco è davvero alta, per non dire definitiva: la distruzione del pianeta Terra!

....

http://www.ilnavigatorecurioso.it/2014/ ... -il-mondo/

[8)]



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MessaggioInviato: 23/02/2014, 02:42 
dal quel poco che so il rischio dovuto ai micro buchi neri è pressoché inesistente in quanto sono molto instabili di dimensioni assolutamente microscopiche al punto che la stessa radiazione di Hawkins li farebbe evaporare. E' un pò lo stesso timore che si generò ai tempi della prima accensione dell'acceleratore del cern, almeno da quel che traspare nell'articolo.



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MessaggioInviato: 23/02/2014, 06:46 
Nell'articolo ho letto queste due frasi:
- i fatti hanno dimostrato che è improbabile che buchi neri stabili possano essere creati da un acceleratore di particelle
- il rischio di una catastrofe cosmica appare eccezionalmente basso

Sarei stato più tranquillo se al posto di improbabil ed eccezionalmente basso avessero usato la parola IMPOSSIBILE
Quelle frasi mi fanno pensare che non hanno il pieno controllo su quello che stanno facendo.


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beh è improbabile essere colpiti da un fulmine seppur possibile ma non è che stiamo chiusi in casa :) E per gli eventi descritti nell'articolo si tratta di probabilità di almeno un paio di ordini di grandezza inferiori



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Cita:
MaxpoweR ha scritto:

beh è improbabile essere colpiti da un fulmine seppur possibile ma non è che stiamo chiusi in casa :) E per gli eventi descritti nell'articolo si tratta di probabilità di almeno un paio di ordini di grandezza inferiori

Si, vero ... ma se le probabilità sono avverse nel caso dei fulmini l'incidenza statistica sul genere umano è poco rilevante, invece nel caso di quell'esperimento si sbaglia una sola volta.
D'altra parte con quello che è costato bisognerà pure sfruttarlo quell'arnese [:)]


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Il ritorno di Nibiru
da un articolo del 2004 di Mauro Paoletti

Immagine

Come già scritto nell’articolo "La battaglia degli Dei", la ricerca del Decimo Pianeta iniziò quando venne accertato che le orbite di Urano e Nettuno erano disturbate da un corpo celeste che non poteva essere Plutone.

Nel momento in cui il sistema solare prese forma gli elementi leggeri vennero spinti all’esterno dalla radiazione del sole, di conseguenza i primi quattro pianeti sono piccoli, solidi, ricchi di elementi pesanti. Al contrario i pianeti più lontani sono molto più grandi, gassosi e quindi formati da elementi leggeri. Quando nel 1930 venne individuato Plutone, in base alle anomalie di Urano, si pensò che il nuovo pianeta fosse grande e gassoso in modo da influenzare l’orbita di Urano.

Plutone è però meno luminoso del previsto, la sua rotazione di sei giorni è tipica dei piccoli pianeti; possiede un orbita più estesa ed ellittica fuori di 17 gradi e quando raggiunge il perielio attraversa l’orbita di Nettuno e non può causare anomalie nelle orbite degli altri due pianeti a lui vicini.

Per questo è iniziata la caccia al decimo pianeta (Pianeta X), sicuramente un gigante gassoso con una massa capace di causare le anomalie accertate ...

Tale pianeta è stato segnalato due volte, la prima nel 1972 dall’astronomo Brady che ne calcolò addirittura l’orbita con un afelio di 150 milioni di chilometri dal sole, un orbita di 464 anni, un’eccessiva inclinazione e una massa tripla rispetto a Saturno. Ma un tale pianeta non poteva essere sfuggito alle frequenti osservazioni e quindi non esisteva, perché la sua massa avrebbe influenzato tutto il sistema e non solo due pianeti. La seconda rilevazione, più recente e affidabile, proviene dal satellite astronomico IRAS che avrebbe segnalato un oggetto nel profondo spazio; secondo la NASA il corpo avrebbe una massa tale da poter causare irregolarità nelle orbite di Urano e Nettuno.(1)

Accertare la sua esistenza non permetterebbe solo di potere rispondere ad alcuni quesiti, come spiegare la concentrazione della terraferma in un solo lato del nostro pianeta o il ricorrente ciclo di cataclismi e misteriose estinzioni di massa, ma chiarirebbe alcuni simbolismi religiosi; il segno della Croce emblema del Pianeta dell’Attraversamento, che si pose sul crocevia dei cieli; il sette come uno dei numeri sacri; la terra difatti è il settimo pianeta iniziando a contare dal pianeta X. Sarebbero ampiamente chiariti gli eventi storici del bacino del Mediterraneo e dell’America del centro sud. Dalla fondazione di Gerico nell’8000 a.C., alla Grande Piramide e alle altre costruzioni megalitiche nel mondo, all’interesse delle varie culture per i calendari e l’astronomia, alla comparsa e improvvisa scomparsa di alcune civiltà come gli Olmechi, i Sumeri, gli Assiri e del popolo che costruì Tiahuanaco; alle linee di Nazca, alle sfere del Costarica, fino agli eventi catastrofici che si sono abbattuti nel Sinai, a Mohenjo Daro e a Creta.

Per assurdo ci indicherebbe dove si trova l’inferno, l’ebraico Sheol del Vecchio Testamento che si riferisce al mondo dei defunti, l’Ade greco, il mondo inferiore, quello di sotto. Shehol, o She’hol, la fossa, la tomba comune, il luogo oscuro, quello dei defunti. La Dea Ereshkigal era chiamata anche "signora del luogo di sotto", ed era la padrona delle miniere dell’Africa sfruttate dagli Anunnaki discesi da Nibiru. Al suo regno si giungeva a mezzo di un traghetto; troppe coincidenze per negare che l’idea dell’Ade sia stata originata da tutto ciò. Il lavoro in miniera era massacrante; lontano dalla luce del sole, dalla vista del cielo indicato come luogo degli Dei; era un inferno.

Comunque il grande interrogativo di oggi è: "Se veramente esiste quando tornerà Nibiru? All’inizio della prossima era precessionale?". Ne parliamo in un altro articolo.

A questo punto bisogna considerare l’orbita di Nibiru indicata dai Sumeri; se l’ultimo passaggio si è verificato intorno al 200 a.C. e da quel tempo non si sono avute sue notizie, può darsi che il suo nuovo passaggio avvenga nel 3400.

Ma perché fare riferimento alla precessione? Solo perché qualche profezia ne parla?

Immagine

Secondo gli indiani Hopi la Grande Purificazione avverrà oltre il 2011 e sarà contraddistinta da una nuova stella. I Dogon hanno profetizzato che una nuova stella riapparirà quando l’arca di Nommo discenderà dai cieli. La profezia Inca indica la fine del calendario nel 2013 quando un grande asteroide, tre volte Giove, passerà vicino alla Terra causando cataclismi disastrosi per l’umanità.

Il Codice Biblico dice che finirà al settimo mese del 2026 quando la cometa "Swift Tuttle" ritornerà nel sistema solare.

Secondo Fulcanelli, tra la fine dell’era dei Pesci e l’inizio dell’Acquario, si verificherà un cataclisma ciclico che avverrebbe ogni 13.000 anni; solo due zone non saranno colpite.

San Giovanni nell’Apocalisse menziona l’apertura di sette sigilli prima della fine, del giorno del giudizio. In un suo articolo Terzoli li accomuna alle sette ere precessionali.

Sembra che il pericolo reale non provenga sotto forma di asteroide o cometa, in quanto Cotterel avrebbe scoperto che dopo 18.980 anni i campi elettromagnetici solari si sovrappongono causando un’inversione magnetica solare che porterebbe ad un ribaltamento magnetico terrestre. Gli antichi ne erano a conoscenza e avrebbero lasciato un avvertimento attirando l’attenzione verso i condotti della Grande Piramide.

Adesso sappiamo che nel 2450 a.C. erano allineati con alcune stelle. Quindi dal 10.450 al 2.450 sarebbero passati ottomila anni; un numero che diviso per 72 fornirebbe 111,111. La distanza dalla Sfinge alle piramidi curiosamente corrisponde a 111,111 gradi precessionali, chiaro riferimento al ciclo delle macchie solari. La "Royal Astronomical Society" pur dimostrando che le inversioni magnetiche sono reali non è della stessa opinione e non concorda nel ciclo medio di 11,11 gradi. per le scarse conoscenze sulla vera forma del campo magnetico solare, ma è indicativo che gli studi condotti da Cotterel si sono basati su dati forniti proprio dalla "Royal Astronomical Society".

Un ciclo di macchie solari si compie in 187 anni e 20 cicli (1.366.040 giorni) si collegano alla data di inaugurazione del Tempio della Croce di Palenque (1.359.540).

I Maya prestavano molta attenzione al ciclo di 260 giorni perché in tale periodo si sovrappongono i campi magnetici solari; equatoriale e polare. Solo con le moderne tecnologie è stato possibile determinare questo, quindi ci domandiamo come hanno potuto i Maya apprendere tale particolare. Dalle indagini di Cotterel emerge che il pianeta Venere veniva proprio osservato per tenere sotto controllo i cicli delle macchie solari dato che dopo venti cicli si verifica l’inversione del campo magnetico.

In particolare le macchie solari fluttuano secondo un ciclo medio di 11,1 anni; nel 1943 Woolf fu il primo a stabilire uno schema ciclico di 11,1 anni, segnalando l’attività elettromagnetica del sole. Il campo magnetico dell’astro s’inverte ogni 3.756 anni e in un periodo di 18.139 anni si verificano cinque inversioni della durata di 374 anni ognuna.

Quando il campo magnetico solare cambia direzione tende a sbilanciare la terra dal suo asse, esponendosi a terremoti, inondazioni ed eruzioni vulcaniche.

Oggi ci troviamo nella condizione opposta al 10.450 a.C. in quanto Orione si trova al suo culmine, il Drago è nel punto più basso, la Sfinge guarderà sorgere l’Acquario; siamo nell’età del ferro, quella che finirà quando la piramide rivelerà il segreto dello Zed.
Finisce con i Pesci un semiciclo materialista e inizia una fase ascendente guidata dagli Dei; ciò significa che è imminente il ritorno di Nibiru?

Quale ruolo può avere un decimo pianeta se ciò che deve accadere è ciclico e naturale?

Tutto sommato il ritorno di Nibiru è alquanto incerto e imprevedibile, ma sembra che qualcuno si stia preparando a tale evento; può darsi che gli Dei stavolta trovino gli uomini con il coltello fra i denti e non con i fiori in mano.

È risaputo che il rischio più grande della Terra è subire l’impatto con una cometa o un asteroide che potrebbe perturbare il suo clima e decimare le forme di vita. Attualmente non vi sono oggetti in rotta di collisione, ma esiste sempre la possibilità che avvenga l’impatto con un corpo celeste di un chilometro di diametro, quindi dobbiamo poter essere preavvisati del suo arrivo per tempo in modo da conoscerne la natura e provvedere in merito, anche se non è molto chiaro in che modo farlo.
Da tempo si sta operando per raggiungere tale obbiettivo.

Nel 1966 prese il via una missione chiamata NEAR ("Near Earth Asteroid Rendezvous") per monitorare Eros. I radiotelescopi della NASA, di Arecibo e di Portorico sono già a disposizione per l’avvistamento di oggetti in avvicinamento. Sembra che gli USA vogliano disporre al più presto un sistema missilistico difensivo chiamato "Clementine 2" capace di deviare o distruggere una cometa, un asteroide che rappresenti una minaccia per il pianeta. "Clementine 2" è un veicolo spaziale di 180 Kg provvisto di una tecnologia sofisticata, leggera, con tre moduli d’atterraggio che costerà 120 milioni di dollari, derivato da "Clementine 1" lanciata nel 1994 e utilizzata per scandagliare la superficie lunare.
Un progetto che insieme al piano spaziale militare risulta vitale per l’Air Force nell’inizio delle esplorazioni nello spazio profondo. Progettato in comune al "Balistic Missile Defense Organization", il "Naval Research Laboratory", il "Lawrence Livermore National Laboratory" e la NASA.

L’importanza di tale missione viene sottolineata in una lettera del 1997 indirizzata al Presidente degli USA con la quale lo si pregava di appoggiare con adeguati fondi "...il programma Clementine 2 ideato per monitorare la natura di alcuni oggetti vicini alla terra, quali asteroidi e comete. Un veicolo spaziale dotato di una tecnologia - si specificava nella lettera - che può essere usato in ambito commerciale, nelle comunicazioni satellitari e nel campo della sicurezza nazionale."

Un veicolo, secondo la lettera, destinato al controllo e alla ricognizione spaziale.

Ricognizione. Cosa si sta cercando nello spazio profondo attraverso l’utilizzo di telescopi sensibili? Comete e asteroidi? Pianeti?

Note:
1. Estratto dal Washington Post: "Scoperto misterioso corpo celeste. Forse grande come Giove. - Un corpo celeste forse grande come il gigantesco pianeta Giove e forse così vicino alla Terra che potrebbe far parte di questo sistema solare, è stato trovato nella direzione della costellazione di Orione, da un telescopio a infrarossi a bordo di un satellite astronomico U.S. in orbita. L’oggetto è così misterioso che gli astronomi non sanno se è un pianeta, una cometa gigante, una protostella vicina che non è diventata abbastanza calda da divenire una stella; oppure una galassia così giovane che si trova ancora nel processo di formazione, o una galassia avvolta dalle polveri che nessuna delle luci emesse dalla sue stelle passi attraverso la cortina. "Tutto ciò che posso dire è che non sappiamo cos’è." - ha detto il Dr. Gerry Neugebauer capo scientifico dell’IRAS "Jet Propulsion Laboratory California" e direttore dell’Osservatorio di Palomar. La più affascinante spiegazione di questo corpo misterioso, così freddo da non emettere luce e non essere mai stato avvistato da telescopi ottici situati sulla terra o nello spazio, è che si tratta di un gigante gassoso grande come Giove e vicino alla Terra a 50 bilioni di miglia. Mentre può sembrare una grande distanza in termini terrestri, è ad un tiro di sasso in termini cosmologici; così vicino infatti che potrebbe essere il corpo celeste più vicino alla Terra oltre Plutone. Il Dr. James Houck, del "Centro di radio Fisica" dell’Università di Cornell, ha dichiarato: "Se è realmente così vicino potrebbe far parte del nostro sistema solare".

http://crepanelmuro.blogspot.it/2014/06 ... ibiru.html



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MessaggioInviato: 28/12/2014, 23:36 
Cita:
Mehmet Ali Agca in Piazza San Pietro: Siamo alla fine del Mondo

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“Sono venuto oggi perché il 27 dicembre è il giorno del mio incontro con il Papa. Sono ritornato nel luogo del miracolo. Qua fu compiuto il terzo segreto di Fatima. Io con l’attentato al Papa ho compiuto un miracolo”, ha dichiarato Ali Agca in un’intervista esclusiva ai microfoni di AdnKronos in piazza San Pietro, prima di recarsi alla tomba di Giovanni Paolo II. Quindi ha aggiunto di essere tornato “dopo 34 anni per gridare che siamo alla fine del mondo. La Madonna di Fatima ha annunciato la fine del mondo” (immagini AdnKronos).

Guarda su youtube.com


http://portalemisteri.altervista.org/bl ... del-mondo/



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 Oggetto del messaggio: Re: E se fossimo qui
MessaggioInviato: 17/04/2015, 12:36 
Il titolo del thread è " E Se fossimo qui 'a scadenza'?"

Aggiungerei... "Scadenza naturale o... artificiale?"

Usa: le élite si preparano per qualcosa di grosso

Quale disastro naturale potrebbe essere tale da costringere l'interruzione di tutte le operazioni alla Federal Reserve di New York?

Gli Usa hanno speso $700 milioni per tornare nelle montagne di Cheyenne, con la giustificazione che il luogo è al riparo da impulsi elettromagnetici.

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NEW YORK (WSI) - Pare che la Federal Reserve di New York si prepari a una calamità di grandi dimensioni. La preoccupazione è tale da spingere il trasferimento di personale a Chicago e la costruzione di un ufficio succursale.

Inoltre le autorità federali statunitensi hanno previsto lo svolgimento di "esercizi di addestramento" inusuali in tutta la nazione.

Quale disastro naturale potrebbe essere tale da costringere l'interruzione di tutte le operazioni alla Fed della Grande Mela? Potrebbe trattarsi di semplice paranoia delle autorità.

Fatto sta che nella storia degli Stati Uniti nella città di New York non si è mai verificato un disastro naturale così grave da portare alla sospensioni delle attività della banca centrale cittadina per un periodo prolungato.

Il tutto mentre il Dipartimento della Difesa americano ha deciso di comprare 62 milioni di set di munizioni che di solito sono usate per fucili semi automatici AR-15 e che verranno utilizzate in sessioni di addestramento.

A rendere la situazione ancora più strana è la notizia secondo cui dopo dieci anni dalla sua chiusura, il sito nelle Rocky Mountains di Cheyenne ospiterà nuovamente le apparecchiature più avanzate di comunicazione dell'esercito americano. Il commando aerospaziale nordamericano (NORAD) si sposterà nel Colarado per far si che i server e i sensori più sensibili del Pentagono siano al riparo da eventuali attacchi di impulsi elettromagnetici (EMP).

La settimana scorsa la Difesa ha stretto con Raytheon un contratto del valore di $700 milioni per chiedere la supervisione delle operazioni del NORAD e del commando del nord (USNORTHCOM), incaricato di proteggere il territorio statunitense e fornire sostegno alle autorità locali e federali.

Spendere 700 milioni di dollari per tornare in una montagna solo perché il luogo è al riparo dagli impulsi elettromagnetici, è una motivazioen che deve destare qualche sospetto.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... rosso.aspx



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 Oggetto del messaggio: Re: E se fossimo qui
MessaggioInviato: 19/04/2015, 16:39 
La caduta di mille soli
di Kevin Curran

In questo articolo, si discute degli ultimi impatti di frammenti di cometa e delle ramificazioni culturali a lungo termine di tali cataclismi. Dovremmo fare attenzione, Kevin è convinto, degli avvertimenti che i nostri antenati ci hanno tramandato di questi disastri.

Nel 2007, un gruppo di ventiquattro scienziati ha presentato prove che massicci frammenti di cometa sono esplosi sul Nord America 12850 anni fa, uccidendo milioni di creature e persone. Se questo evento è accaduto in un passato non così lontano, perché i nostri antenati non hanno condiviso questa esperienza terrificante con i loro figli e sottolineato l'importanza di raccontare la storia alle generazioni future? Fall of A Thousand Suns dimostra che lo hanno fatto. Ci sono descrizioni del cataclisma in decine di testi religiosi e miti in tutto il mondo.

In mancanza di scienza, ogni cultura ha descritto l'impatto della cometa come meglio poteva: come un leone inviato dal Sole che "ha ruggito" e bruciato la terra, un serpente di fuoco gigante volato in aria uccidendo le persone, un sole caduto su terre lontane, o un angelo caduto dal cielo sulla Terra. Con l'aiuto di studiosi di religione, antropologi e astrofisici del JPL e della NASA, l'autore ha speso anni ad indagare ciò che i nostri antenati sapevano sulle comete e il loro potere distruttivo divino.

Spaventosamente, mentre l'autore scavava a fondo, ha scoperto che alcuni testi religiosi, miti, e le scienze puntavano a un più recente passaggio di una cometa, una cometa serpente che ha attraversato l'intero cielo notturno, perdendo frammenti i cui impatti rasero al suolo le città, e ancora un'altra cometa massiccia che ha colpito il nostro pianeta e ucciso milioni di persone. Questo impatto più recente sembra avere creato megatsunami alti centinaia di metri che decimarono le civiltà costiere. Anche quella storia è stata tramandata oralmente, fino a quando finalmente è stata registrata nei testi religiosi popolari noti ad ogni ebreo, cristiano e musulmano che vivono oggi.

Non lo dobbiamo forse ai nostri antenati, che hanno lottato per sopravvivere a seguito di questi cataclismi celesti, usare nel nostro mondo progredito la scienza e la religione comparata per cercare la verità nel passato?

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Facciamo un passo indietro

Nel 2007, due dozzine di scienziati, guidati dal geologo Allen West, hanno presentato la prova dell'impatto di una cometa a una conferenza in Messico.

In breve, hanno studiato decine di campioni di terreno provenienti da Stati Uniti, Canada ed Europa. L'alta concentrazione di elio-3 intrappolato nel terreno era chiara evidenza di una cometa in prossimità dei Grandi Laghi del Nord America intorno 10.850 a.C. Allora ... come sembrava questo mostro mentre si avvicinava e, infine, precipitava contro il nostro pianeta a decine di migliaia di chilometri l'ora?

West e la sua squadra hanno suggerito che i nostri antenati osservarono i frammenti della cometa diventare più grandi e più luminosi per settimane.

Quando finalmente ci fu la collisione con la Terra, le esplosioni sono state centinaia di migliaia di volte più potente di Little Boy, la bomba atomica sganciata su Hiroshima. Animali ed esseri umani vicino al Ground Zero sono stati inceneriti. Altri milioni sono stati uccisi da migliaia di miliardi di pezzi di ferro microscopici che volavano in tutte le direzioni a circa 3.000 chilometri l'ora, squarciando la carne e gli organi vitali. Palle di fuoco con traiettorie ad arco scagliate per migliaia di chilometri nello spazio. Quando gli innumerevoli detriti scesero sulla Terra, hanno provocato incendi in quattro continenti. La cenere e i detriti hanno oscurato i cieli, uccidendo le piante. Senza le piante per nutrirsi gli erbivori sono morti per primi, seguiti dai carnivori.

A causa dell'impatto, lo strato di ghiaccio nel Nord America si ruppe, migliaia di miliardi di litri d'acqua fredda si riversarono nel Nord Atlantico ed interrompendo la corrente che trasporta aria calda fino all'emisfero settentrionale. Le temperature medie in Europa e Nord America si abbassarono di 10° C in meno di un decennio. La morte è stata seguita da ancora più morte per anni, ma nessuno ha dimenticato ciò che ha iniziato questa catena di eventi da incubo - una "stella" caduta dal cielo colpendo la terra.

Per i sopravvissuti sarebbe stato brutalmente evidente che quando queste "stelle erranti" scendevano sulla Terra, avevano un insondabile potere distruttivo, "come un dio". I nostri antenati erano intelligenti quanto noi. Lo avrebbero detto ai loro figli e sottolineato l'importanza di condividere la storia con le generazioni future.

Dopo l'invenzione della scrittura, le storie sono state registrate su pietra o pergamena. Non abbiamo perso la conoscenza dei nostri antenati, e la giustificata paura, di questi "esseri" celesti o di "mostri" che cadevano dal cielo. Abbiamo semplicemente e scioccamente respinto le loro antiche storie della fine del mondo come finzione religiosa o morali racconti cautelativi. Hanno fatto del loro meglio, senza la scienza, per descrivere quello di cui furono testimoni.

Una cosa è chiara. Se continuiamo ad ignorare i racconti di prima mano dei nostri antenati, poi un giorno ci rivolgeremo ai canali televisivi di News per vedere le immagini satellitari del nostro prossimo assassino.

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Credenze nella fine del mondo

Diverse culture e religioni credevano che il mondo fosse finito più volte con "fuoco dal cielo". Alla luce di diverse religioni che credono in più cataclismi, non semplicemente uno nella recente storia umana, le parole di Platone nel Timeo (360 a.C.) sono ossessionanti, anche se gli studiosi sono incerti se siano una narrazione completamente romanzata o in parte basate sulla verità.

Nel Timeo, un legislatore greco di nome Solone - un vero uomo che ha vissuto durante il VII secolo a.C. - si recò in Egitto per determinare cosa sapessero i sacerdoti egizi sulla storia antica. Mentre si trovava nella città di Sais, un sacerdote egiziano disse a Solone,

Ci sono state, e ci saranno ancora una volta, molte distruzioni del genere umano derivanti da molte cause; le più grandi sono state portate dal fuoco e dell'acqua, e altre minori da innumerevoli altre cause.

Una volta Fetonte, figlio di Helios, dopo aver aggiogato i cavalli nel carro di suo padre, poiché non era in grado di guidarli nel percorso di suo padre, bruciò tutto quello che era sulla Terra ed è stato lui stesso distrutto da un fulmine.

Ora, questo ha la forma di un mito, ma rappresenta in realtà una declinazione dei corpi in movimento nei cieli attorno alla Terra e una grande conflagrazione di cose sulla Terra, che si ripresenta dopo lunghi intervalli ... E tutto ciò è accaduto sia nel tuo paese o nel nostro, o in qualsiasi altra regione, di cui siamo informati, se ci fossero eventuali azioni nobili o grandi o in qualsiasi altro modo straordinarie, tutti sono state scritte e sono conservate nei nostri templi. Mentre proprio quando tu e le altre nazioni stanno cominciando a essere fornite con le lettere e gli altri requisiti della vita civile, dopo il consueto intervallo, il flusso dal cielo, come una pestilenza, arriva come una pioggia a dirotto e lascia solo quelli di voi che sono privi di lettere e istruzione, e quindi si deve ricominciare da capo come bambini che non sanno nulla di ciò che è accaduto in tempi antichi, sia in mezzo a noi che tra di voi."

Almeno Platone ha identificato un possibile cataclisma del mondo reale che, anche nel 350 a.C., è stato respinto come un mito (Fetonte). Dopo la pubblicazione del Timeo, alcuni greci hanno indubbiamente riesaminato altri miti e testi religiosi, che accennavano a cataclismi reali del passato, tra cui la guerra tra i Titani e gli dei dell'Olimpo che pose fine all'età dell'oro, la distruzione del mondo da parte di Zeus, alla fine della Silver Age, la fine del Bronzo e del Ferro, alcune delle dodici fatiche di Ercole, e la caduta di Efesto sulla Terra.

Purtroppo per i greci che vivevano nel IV secolo a.C., non avevano capito la natura o il potere delle comete. Quindi non potevano identificare le comete come la causa diretta della distruzione descritta nei loro antichi miti e storie religiose. Eppure, le parole di Platone dimostrano che tutti erano a conoscenza, o almeno costretti a considerare la possibilità, che "dopo il consueto intervallo, il flusso dal cielo ... arriva a dirotto" per uccidere quasi tutti.

I greci avevano tutti i pezzi del puzzle. Semplicemente non potevano mettere insieme il puzzle.

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Proteggere il nostro futuro

Purtroppo gli scienziati moderni ignorano o trascurano ancora in gran parte i testi religiosi, i miti e le tradizioni orali che descrivono il fuoco che cade dal cielo, e impossibili megatsunami e alluvioni epiche. Questi testi e miti ovviamente meritano un altro sguardo. Oggi, gli scienziati sono almeno coscienti che una grande cometa o un asteroide potrebbe devastare la vita a livello regionale o mondiale, a seconda della sua dimensione, ma solo pochi paesi stanno spendendo soldi dei contribuenti nella ricerca per difenderci. Ad aprire la strada è il governo federale degli Stati Uniti che, nel 2012, ha speso 20 milioni dollari in programmi che scoprono, calcolano, e tracciano asteroidi e comete. Sembra una buona fetta di soldi se non si considera il fatto che, nel 2011 e nel 2012, Disney ha speso dieci volte tanto per il film di John Carter - un disastro epico a sé stante.

Stiamo vivendo in un periodo unico nella storia umana. Arriva un momento in cui le specie eccezionalmente intelligenti, non importa quale delle centinaia di migliaia di miliardi di sistemi solari dell'universo chiamano casa, sfuggono l'atmosfera del loro pianeta, per la prima volta. Lo abbiamo fatto a metà del XX secolo. Molti ancora tra i vivi ne sono stati testimoni in prima persona.

La Terra ha dimostrato di essere un pianeta bello e resiliente, ma nello spazio le cose si scontrano con una velocità e una forza spaventose. Attualmente, gli scienziati tradizionali non credono che gli impatti si verifichino così di frequente come le credenze religiose dei nostri antenati suggeriscono, ma come possono esserne così sicuri, se meno del 0,00000001% delle comete che si pensa esistano sono state scoperte? In cima a questo, ci sono solo 186 impatti confermati sulla Terra - di cui uno solo è noto per essersi verificato in acqua. Marte e la Luna sono costellati con centinaia di migliaia di crateri, e i nostri padri ci dicono senza mezzi termini che la divinità-cometa scese sulla terra, il fuoco è sceso dal cielo, e ucciso la maggior parte della popolazione. Non era nemmeno un incidente isolato. Eventi di impatto multipli, separati da migliaia di anni, sono descritti negli antichi testi di tutto il mondo. Alcuni testi hanno anche un profezia sulla "fine del mondo", che include una "entità" o "stella" che cade dal cielo alla Terra.

Non dovremmo ascoltare i nostri antenati, che ci avvertono chiaramente del pericolo? Una volta che la sopravvivenza della nostra specie è garantita allora possiamo, e dobbiamo, esplorare l'universo. Dopo il nostro primo incontro con una vita intelligente extraterrestre - e l'universo ne è certamente brulicante - troveremo il momento migliore per chiedere se abbiano mai avuto la religione o il denaro, e ottenere il loro parere in merito alla decisione della nostra specie per finanziare inutili film, invece di programmi che riconoscono, deviano o distruggono comete e asteroidi con orbite che incrociano la Terra.

http://tycho1x4x9.blogspot.it/2015/04/l ... -soli.html


Mi pongo allora una domanda... partendo dal presupposto che le religioni contemporanee sono in sostanza un rifacimento dell'antico culto solare-astronomico attraverso il quale civiltà antidiluviane catalogavano e descrivevano il loro sapere esoterico-tecnologico in modo "alchemico", non è che l'Apocalisse, il ritorno degli dei previsto praticamente da molti culti, non sia semplicemente la ciclica fine catastrofica per mezzo di un meteorite o di un flare solare?

D'altronde la domanda anche oggi non è "SE", ma "QUANDO"... sia per il meteorite, sia per la venuta del messia...

[:291]



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MessaggioInviato: 19/04/2015, 17:48 
Ipotesi interessante! [:264]



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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 Oggetto del messaggio: Re: E se fossimo qui
MessaggioInviato: 24/05/2015, 12:28 
I cambiamenti della Terra e le Ere del mondo degli indiani Hopi - Prima Parte

"Dio diede a Noè il segno dell'arcobaleno,
non più acqua, ma il fuoco la prossima volta."


Abbastanza Mondo, e Tempo

Gli Hopi hanno vissuto nel deserto del nord dell'Arizona per millenni. Si tratta di un deserto alto, che vede sia estati torride che inverni freddi. Il paesaggio sembra un telescopio verso l'esterno, dando all'osservatore mortale un senso estatico di eternità. L'agricoltore Hopi, dotato di semplici sacchi di semi e bastoni per scavare, ha umilmente scelto di abitare in questo luogo difficile ancora indimenticabilmente bello, fin dall'inizio dell'attuale Era del mondo non per il proprio beneficio, ma semplicemente per svolgere il loro ciclo annuale di cerimonie sacre . In questo modo credono di stare mantenendo tutto il mondo in equilibrio.

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Proprio come i Maya in Messico meridionale e America centrale, gli Hopi concettualizzano il tempo come una serie di Età del mondo, o epoche, che sono venute e andate distrutte non solo a causa dei cambiamenti casuali della terra o fenomeni astrofisici ma anche dal disprezzo del genere umano per la Madre Terra e i dettami spirituali del Creatore, o divinità suprema. In altre parole, gli eventi catastrofici nel mondo naturale sono causalmente connessi alle trasgressioni, cioè alle azioni umane negative.

Ogni Età del mondo devolve lentamente iniquità aumentando gradualmente fino al punto in cui la Terra non è più comodamente vivibile, praticamente sostenibile, o spiritualmente sana. Questo tema comune tra la maggior parte delle culture tradizionali del mondo è l'opposto del nostro paradigma occidentale contemporaneo che prevede un progresso illimitato su un lungo arco ininterrotto verso un futuro sempre più grande. Gli antichi greci, ad esempio, sapevano di quattro Età del mondo: oro, argento, bronzo e ferro.

Nella Bibbia, il Libro di Daniele interpreta il sogno metaforico del re Nabucodonosor, che rivela una statua con una testa d'oro, il petto e le braccia d'argento, il ventre e le cosce di bronzo, le gambe di ferro, e piedi di ferro mescolato con argilla cotta. L'interpretazione è fondamentalmente temporale, mostrando i regni successivi che seguirebbero il regno d'oro di Nabucodonosor.

Il degrado ambientale dovuto alle pratiche avare del nostro mondo tecnologico è, naturalmente, sempre più evidente, nonostante i negazionisti del cambiamento climatico. Uno studio del 2010 dalla National Academy of Sciences ha rilevato che oltre il 97% dei climatologi convengono che i gas a effetto serra di origine antropica sono responsabili per la maggior parte del riscaldamento globale nella seconda metà del XX secolo e il primo decennio del il XXI.

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Gli Hopi hanno sempre riconosciuto che le azioni sempre più negative degli esseri umani nei termini sia dei nostri sistemi sociali che dell'ecosistema in generale sono soltanto segni di una involutiva e moralmente degradata Età del mondo, con il suo concomitante declino della salute spirituale. La mancanza di qualsiasi azione apprezzabile sulla questione del cambiamento climatico affretta solamente la nostra discesa nel caos.

Anche se gli Hopi guardano a questo problema da una struttura religiosa e morale, il modo in cui trattiamo la nostra Terra come un organismo vivente (il principio Gaia) non è solo una nozione di controcultura di una moda ecologica passata; è, infatti, un problema cruciale che continua a coinvolgere ognuno di noi, indipendentemente dal paese, dalla classe, dallo status socio-economico, o dal livello di istruzione.

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Donne Hopi

Molti Hopi riconoscono che i tre mondi precedenti siano finiti in eventi cosmici terribili. Secondo varie profezie Hopi, la maggior parte degli anziani credono che il nostro comportamento negativo come specie e l'attuale aumento di eventi naturali distruttivi siano segni che siamo alla fine del mondo attuale (Quarto Mondo). Diamo uno sguardo ai tre mondi precedenti, ognuno distrutto in un modo diverso. In tal modo, si cercherà di assegnare una cronologia specifica per queste età mitologiche.

Al fine di comprendere le successive epoche, abbiamo prima bisogno di fare una breve panoramica della Terra durante la più recente era glaciale. Il picco dell'ultima era glaciale, o ultimo massimo glaciale (LGM), avvenuto circa 23.000 anni fa. Con una parte sostanziale di acqua del pianeta bloccato nei ghiacciai, il livello del mare in tutto il mondo era più basso in media di 120-130 metri di quanto lo sia oggi. Ma questa cosiddetta era glaciale non è monoliticamente ghiacciata. Invece, periodi più freddi chiamati stadiali sono stati punteggiati da periodi più caldi chiamati interstadiali.

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Dopo l'ultimo massimo glaciale, le lastre di ghiaccio hanno cominciato a retrocedere quando è iniziato un progressivo scioglimento. Seguì un periodo più freddo chiamato Oldest Dryas, durato dai 19.000 ai 15.000 anni prima di oggi.

Questo stadiale e gli altri due principali stadiali prendono il nome dal fiore di campo artico Dryas octopetala, resistente al freddo. Un successivo periodo più caldo (interstadiale) chiamato l'Oscillazione di Bølling durato dai 15.000 ai 14.000 anni fa, momento in cui ci fu uno stadiale molto breve chiamato Older Dryas, dai 14.000 ai 13.700 anni fa - durato solo circa 300 anni. Il prossimo interstadiale chiamato Oscillazione di Allerød durò dai 13.700 ai 12.900 anni fa. (Naturalmente, diversi studi producono date leggermente diverse.

In realtà, la scienza empirica comporta congetture tanto intuitive quanto dati concreti.) Lo Younger Dryas è stato l'ultimo, ma più intenso con una maggiore ondata di freddo, sottolineando il clima di tutto il mondo da 12.900 a 11.700 anni fa. Soprannominato il "Big Freeze," questo periodo geologico può essere contemporaneo con quello che gli Hopi chiamano la seconda guerra mondiale.


Il Primo Mondo degli Hopi: da circa 20.000 a 12,900 anni fa

Il Primo Mondo era stato un paradiso in cui uomini e animali coesistevano in pace in natura. Come Gaia, la Grande Madre Terra, era un essere vivente che dava sostentamento e soccorso a tutte le creature. Gli Hopi credono che l'essenza del suo latte fosse il mais, così è stata chiamata anche Madre Mais, che insieme con Padre Sole forniva sia bontà che bellezza. (La cronologia nativa è in qualche modo errata qui, dal momento che il mais era stato addomesticato in Mesoamerica solo da circa 7000 anni fa).

Durante questa epoca, l'uomo e gli animali potevano capirsi telepaticamente, e tutte le specie vivevano in una rete unificata di vita, una autoregolazione, di matrice complessa di interrelazioni. In realtà, è stato un po' come gli ecosistemi del pianeta Pandora raffigurati nel film Avatar. La maggior parte delle persone possedevano poteri psichici, paranormali o soprannaturali di chiaroveggenza, chiaroudienza, telecinesi, bilocazione, ecc. Molto semplicemente, quasi ogni essere umano aveva capacità sciamaniche.

Alla fine, però, quest'armonia ecologica e psicologica ha cominciato a disfarsi, e si sviluppò dissenso. Secondo la leggenda Hopi, apparve una creatura bella e seducente di nome Kato'ya "... in forma di un serpente, con una grande testa." Suona familiare? Un altro nome Mochi, noto anche come Lavaíhoya (letteralmente, "l'oratore"), parlando a gran voce come il tordo fa oggi, insieme la coppia ha pianificato il male.

A causa del continuo parlare di queste creature, la gente ha cominciato a spettegolare e combattere, distratta dalle vie del Creatore. Hanno cominciato a notare come fossero diversi dagli animali. Hanno anche cominciato a vedere le divisioni di razze, lingue e religioni. In termini biblici, avevano mangiato da "l'albero della conoscenza del bene e del male." (Genesi 2:17) Come risultato, il paradiso è stato perso.

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Sacerdote Hopi

Il Primo Mondo degli Hopi è stato distrutto da due tipi di fuoco:

1- celeste, sotto forma di un numero di impatti di comete/asteroidi o espulsioni di massa coronale dal sole, e

2- terrestre, sotto forma di estremo vulcanismo.

Il Creatore, a volte conosciuto come il dio del sole Taawa, disse al dio del cielo Sotuknang di eliminare i malvagi e distruggere la terra su cui vivevano. (Questi due esseri celesti avrebbero giocato un ruolo anche nella distruzione di due successive altre Età del mondo.)

Secondo il classico volume Il libro degli Hopi dell'autore Frank Waters e del testimone Hopi Oswald Orso Bianco Fredericks", Sotuknang ha distrutto il mondo col fuoco perché il Clan del fuoco era stato suo leader. Fece piovere fuoco. Aperto i vulcani. Fuoco vennne dall'alto e dal basso e tutto intorno fino a quando la terra, le acque, l'aria, tutto era un elemento, il fuoco, e non c'era più niente, tranne le persone all'interno del ventre della terra."

Se il Clan del Fuoco, o Ko'kop, era effettivamente responsabile del Primo Mondo, allora forse la magia di questo clan è stata almeno in parte responsabile per la sua distruzione. Il Ko'kop sarebbe anche parzialmente coinvolto nella devastazione della seconda guerra mondiale. Durante la scomparsa di entrambi i mondi, i giusti proto-Hopi avrebbero cercato rifugio in caverne sotterranee. I sopravvissuti erano protetti da quella che chiamavano le persone Formica, o Anu Sinom, che accolsero i nativi eletti nelle loro "kivas formica." (Una Kiva è una camera sotterranea comune di preghiera che gli Hopi utilizzano per riti religiosi ancora oggi.)

Ho visto personalmente petroglifi (incisioni rupestri) nel nord dell'Arizona che rappresentano questo tipo di entità teriantropiche, metà formica, metà umana. Queste cripto creature benevole hanno insegnato alla gente come far germogliare i fagioli nel buio e come conservare il cibo. Queste abilità sono attualmente celebrate durante il Powamu, o Cerimonia della Danza del fagiolo, nel mese di febbraio nella riserva Hopi.

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Powamu

Che cosa ha causato il fuoco nel cielo che ha portato a tale distruzione assoluta? Alcuni scienziati sostengono che una cometa massiccia sia esplosa sopra il Nord America circa 12.900 anni fa, spazzando via un numero di specie animali, tra cui mammut, mastodonti, cammelli e cavalli americani, bradipi terrestri, tigri dai denti a sciabola, orsi dal muso corto, lupi terribili, e tapiri. Tristemente, la distruzione comprendeva molti dei quali gli archeologi chiamano il popolo Clovis e che gli Hopi chiamano i loro antichi antenati, o Hisatsinom.

Questa super cometa può aver causato una esplosione aerea simile, ma molto più devastante dell'evento di Tunguska del 1908 in Russia. La prova della sua detonazione sulla terra comprende uno strato di carbone che contiene livelli di iridio 2 o 3 volte superiore rispetto al normale. E' significativo che l'iridio si trova anche nei meteoriti.

Un gran numero di piccole sfere magnetiche o microsferule, sono stati inoltre trovati nello strato corrispondente a 12.900 anni fa. In realtà, questo strato conteneva il 3% in più di microsferule degli strati adiacenti. Questi minuscoli lucidi "cuscinetti a sfera", che precipitavano sulla Terra a oltre 5.000 km all'ora, sarebbero stati letali per qualsiasi animale o umano in piedi al momento.

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Inoltre contenuto in questo orizzonte cronologico c'è uno strato di materiale organico denso chiamato "mat nero". Questo strato, che misura da pochi a 30 cm di spessore, è stato causato da enormi fioriture di alghe. Indica una massiccia moria sia di megafauna che di esseri umani, perché nessuno scheletro animale o umano (o anche reperti di Clovis) sono stati mai trovati sopra questa coperta nera.

Un'altra anomalia scoperta nello strato Clovis era una moltitudine di nanodiamonti esagonali, che possono essere causati solo da un colpo di vento cometario.

Nel suo recente libro Forgotten Civilization, il geologo Robert M. Schoch scrive che uno scoppio di plasma solare potrebbe essere stato un evento di livello di estinzione (ELE) sia per 12.900 che per 11.700 anni fa - o nei termini di questo saggio, sia la fine della prima che della seconda guerra mondiale.

Questo ha senso perché gli antichi Hopi furono costretti sottoterra nel corso di queste due distruzioni delle Età del mondo, mentre un rifugio sotterraneo era apparentemente non necessario durante la distruzione del Terzo mondo circa 8000 anni fa a causa di una alluvione. (Vedere discussioni sia del Secondo Mondo e Terzo Mondo sotto.) Schoch ammette, tuttavia, che la devastazione di 12.900 anni fa potrebbe essere stata il risultato di una cometa o una eruzione solare innescata da una cometa.

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Come accennato in precedenza, la leggenda Hopi afferma che ci sono stati sia il fuoco nel cielo e "il fuoco in basso". Schoch commenta: "Immaginate l'ultima era glaciale, con enormi masse di ghiaccio sotto forma di ghiacciai continentali. Qualsiasi fattore, come ad esempio una maggiore attività solare che invia verso di noi una CME [espulsione di massa coronale] e una SPE [evento protonico solare] avrebbe potuto fondere rapidamente il ghiaccio, causare un brusco dislocamento e innalzamento della crosta terrestre dopo essere stata schiacciata per così tanto tempo da tale peso.

Forse questo avrebbe potuto causare terremoti e improvvisi cataclismi e attività vulcanica in tutto il mondo ad un ordine di grandezza molto più grande di quello che stiamo vivendo oggi ". Per dirla semplicemente, il rilascio improvviso di pressione causata dalla rapida fusione del ghiaccio avrebbe smosso le viscere infuocate della Terra.

Ancora un'altra teoria per la fine del primo mondo comporta uno scenario ritratto nel film del 1998 Armageddon: la collisione di un asteroide con il nostro pianeta. In uno studio del 2012 pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, James Kennett, professore alla University of California, Santa Barbara, suggerisce che un meteorite che colpì la terra ha causato il cataclisma globale. In 18 siti diversi ha trovato microsferule di silice e uno spesso strato di carbone che indicano un impatto meteorico, seguito da incendi massicci.

Tuttavia, in tre dei luoghi, Kennett ha anche scoperto un sottile strato di roccia chiamata vetro-fuso risalente a circa 12.900 anni fa. Questa roccia vetrificata è anche definito Trinitite perché è simile al vetro-fuso verde trovato dopo la prima esplosione nucleare nel 1945 al Trinity Site in New Mexico. Il vetro-fuso si forma a temperature che vanno da 3.100° a 3.600 F. Non è né di origine vulcanica né cosmica, ma è causata esclusivamente dall'impatto di un bolide in arrivo. Questa fusione di vetro è stata trovata in tre sedi principali: L'alta Valle dell'Eufrate della Siria, così come negli Stati americani della Pennsylvania e del South Carolina.

Uno studio più recente pubblicato anche dalla National Academy of Sciences conferma questa teoria. Michail Petaev e i suoi colleghi dell'Università di Harvard hanno prelevato campioni di carote di ghiaccio della Groenlandia e hanno trovato un aumento del platino a circa il livello di 12.900 anni fa. "Un picco 100 volte maggiore della concentrazione di platino si riscontra nel ghiaccio risalente a circa 12.890 anni fa, nello stesso momento in cui il rapido raffreddamento del clima è indicata dalle misurazioni di isotopi di ossigeno. Questo coincide con l'inizio di un periodo climatico chiamato Younger Dryas." (11) Lo studio suggerisce che la fonte di platino fosse extraterrestre piuttosto che di origine vulcanica.

L'astrofisico Paul A. LaViolette, Ph.D., ha sviluppato una teoria aggiuntiva di incendio in tutto il mondo. Egli sostiene che una serie di raffiche di raggi cosmici che chiama "superonde galattiche" sono state generate dal centro della Via Lattea 26 mila anni fa, ma ha raggiunto il nostro sistema solare solo verso la fine dell'ultima era glaciale.

Queste potentissime onde hanno fatto saltare la Terra con la radiazione elettromagnetica, che comprende i mortali raggi gamma, i raggi X e i raggi ultravioletti. Come risultato, i residui cometari congelati sono stati vaporizzati e una densa nube di polvere cosmica e gas avvolse il Sole, provocando enormi CME che riscaldarono l'atmosfera e causarono enormi morie di mammiferi troppo grandi per rifugiarsi sottoterra. "Attraverso questi effetti solari, la superonda è stata anche responsabile dell'estinzione di massa avvenuta 12900 anni fa, in cui il 95 per cento delle specie di grandi mammiferi del continente nordamericano furono stati spazzati via. I paleontologi concordano sul fatto che questa è stata la peggiore estinzione di massa dalla scomparsa dei dinosauri."

Indipendentemente da quale specifico agente naturale abbia causato la fine del Primo Mondo degli Hopi - cometa, esplosione di plasma solare, asteroide, o superonde galattiche - il cumulo delle trasgressioni umane è in realtà la causa principale della morte di massa a causa del fuoco. Questa età primordiale, incontaminata e paradisiaca, in ultima analisi, ha fatto strada al periodo successivo nel ciclo - la ruota inesorabilmente gira.


Il Secondo Mondo degli Hopi: da 12.900 a 11.700 anni fa

Secondo gli Hopi, il Secondo Mondo fu distrutto dal ghiaccio, dai ghiacciai, o dal freddo estremo specificamente innescato da uno spostamento dei poli. Questo mondo-età fu un tempo in cui gli esseri umani non erano più uno con gli animali, come nel primo mondo (sopra descritto), ma da loro separati. La popolazione era emigrato in diverse parti della Terra lungo sentieri ben consolidati. Il popolo aveva costruito villaggi sostanziali ed avevano anche sviluppato reti commerciali complesse. Tuttavia, l'acquisizione di beni materiali divenne una passione divorante. Le persone erano divenute bellicose e diffidenti verso chiunque.

Selvaggi e incivili, cominciarono anche a praticare il cannibalismo. Il dissenso e il caos che ne seguirono, alla fine inaugurarono la distruzione di questo mondo. Il termine Hopi per questo stato di disequilibrio è koyaaniqatsi, che significa "vita collettiva fuori equilibrio", o "la vita di corruzione morale e agitazione."

Tra le loro figure mitiche primordiali, gli Hopi riconoscono un paio di leggendari gemelli guerrieri. L'anziano di nome Pöqanghoya seduto al Polo Nord come il dio delle cose solide, mentre il più giovane Palöngawhoya, posizionato al Polo Sud, come il dio del suono, o di un eco. Erano anche considerati eroi culturali, a volte come Ercole uccidevano mostri. Non solo questi due sono stati responsabili della creazione di montagne e canyon, ma hanno anche monitorato i centri vibranti della terra, come i punti di vortice trovati, per esempio, a Sedona, Arizona.

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Sirio e Orione

I gemelli guerrieri - chiamati insieme Pokangs - a volte sono associati sia con l'aggressivo Clan Hopi del Fuoco (Ko'kop, già citato) e la società Yaya. Quest'ultimo gruppo ha guadagnato i suoi poteri attraverso la stregoneria dal regno animale.

Questi poteri includevano la capacità di vedere al buio e di visualizzare gli oggetti lontani come fanno alcuni mammiferi come le antilopi. La stella protettrice della società Yaya era Sirio nella costellazione del Cane Maggiore. Il nome Hopi per questa stella è Ponotsona, che letteralmente significa "succhia dalla pancia", cioè, un mammifero.

Questa società praticava anche il fire-walking e il mangiare le spade. I membri degli Yaya avrebbero spesso rapito e ucciso persone al fine di estendere la propria vita, a volte uccidendo anche i loro parenti. (16) La seconda morte del mondo a causa del ghiaccio può in effetti essere stato il risultato della stregoneria, o della iniquità umana che affligeva il mondo naturale.

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Sotuknang

I gemelli guerrieri hanno avuto un ruolo diretto nella risoluzione del Secondo Mondo. Il dio del cielo Sotuknang ordinò ai gemelli di lasciare i loro posti polari senza preavviso. Frank Waters scrive: "I gemelli avevano appena abbandonato le loro postazioni quando il mondo, con nessuno a controllarlo, barcollò fuori equilibrio, girò all'impazzata, capovolgendosi due volte. Le montagne sprofondarono in mare con una grande spruzzata, mari e laghi si agitarono sulla terra; e mentre il mondo girava attraverso lo spazio freddo e senza vita si congelò in ghiaccio solido."

Poco prima di questa calamità, Sotuknang aveva provocato negli anziani sacerdoti delle visioni interiori, istruendo i giusti del popolo Hopi a seguire una nuvola di giorno e una certa stella di notte per arrivare in un luogo prestabilito. Come per l'annientamento del Primo Mondo, questo dio del cielo è apparso al gruppo che si era radunato.

Ha condotto questi pochi eletti ad un grande tumulo di terra, in cui scendevano attraverso passaggi sotterranei e caverne. Rimasero in questi rifugi fino alla fine della distruzione provocata dal gelo sulla superficie del pianeta. Quando i gemelli Pöqanghoya e Palöngawhoya furono tornati al loro posto presso i Poli Nord e Sud, e l'asse terrestre tornò ancora una volta alla sua corretta rotazione, risalirono dalle grotte per emergere alla luce del sole del nuovo Terzo Mondo.

Questa è la leggenda, ora la scienza.

Il periodo geologico già citato chiamato Younger Dryas può corrispondere al Secondo Mondo degli Hopi. E' durato da circa 12.900 a 11.700 anni fa - dalla fine del primo mondo (vedi la discussione sopra) alla fine del secondo, rispettivamente. Durante questo arco di 1.200 anni, le temperature globali sono crollate.

Ad esempio, si stima che la temperatura della Groenlandia sia stata quasi 60° F (15° C), inferiore a quella di oggi, che non è affatto uno scherzo. L'autore Graham Hancock descrive il cambiamento climatico radicale e rapido: "In molti modi misteriosi e inspiegabili, questa è stata una inversione climatica incredibilmente veloce - da condizioni che sono calcolate per essere stato più calde e umide di oggi 13 mila anni fa, a condizioni che erano più fredde e più secche rispetto a quelli dell'ultimo massimo glaciale, non molto di più di un migliaio anni dopo".

Fin da circa 20.000 anni fa il clima a livello mondiale è stato generalmente in fase di riscaldamento, con l'eccezione di quegli stadials periodici indicati in precedenza - segni di punteggiatura fredda in una frase temporale che cerca sempre più calore. Lo strato di ghiaccio Laurentide, che un tempo si estendeva dall'Oceano Atlantico a ovest verso le Montagne Rocciose e dal Circolo Polare Artico a sud verso i fiumi Missouri e Ohio, ha iniziato a sciogliersi.

Dopo che una o più dighe di ghiaccio si ruppero, enormi volumi di acqua dolce, di conseguenza si riversarono giù dalla St. Lawrence River Valley e nell'Atlantico dal Lago Agassiz e dal Lago Ojibway - due enormi laghi glaciali che hanno coperto gran parte del Manitoba, Ontario e Quebec. Questo miscuglio di acqua dolce e acqua di mare salata ha generato lo stallo delle correnti atlantiche, in particolare la nord-atlantica e la corrente del Golfo.

Queste correnti circolanti, note come Circolazione termoalina (termo = calore, alina = sale), di solito portano verso nord le più calde acque superficiali equatoriali dell'oceano. Nelle alte latitudini le correnti si raffreddano e si depositano sul fondo.

Questa battuta d'arresto nelle più calde, le correnti più salate o forse anche un completo collasso della circolazione termoalina ha probabilmente causato una ondata di freddo globale, o stadiale, punteggiando il periodo interglaciale caldo. Questa è fondamentalmente la premessa alla base del libro del 1999 The Coming Global Superstorm, di Art Bell e Whitley Strieber, così come il film del 2004 "The Day After Tomorrow".

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Circolazione Termoalina

Un po' sorprendente è la recente evidenza che l'inizio dello Younger Dryas potrebbe essersi verificato in meno di un mese, o al massimo un anno. Al contrario, in circa 12.000 anni durante la metà dello Younger Dryas, l'Antartide e la Nuova Zelanda si sono riscaldati, non raffreddati. Un articolo pubblicato sulla rivista Nature cita questo dato di fatto. "I ghiacciai in Nuova Zelanda si ritirarono in modo drammatico in questo momento, il che suggerisce che la maggior parte del sud del mondo si stava scaldando con l'Antartide," ha detto l'autore dello studio, Michael Kaplan, un geochimico del Lamont-Doherty Earth Observatory della Columbia University."

Questo suggerisce forse anche un Antartide libero dai ghiacci durante questo periodo, che è esattamente quello che un sostenitore dello spostamento polare, Charles H. Hapgood, ha dichiarato dopo il suo studio di quella che viene chiamata la mappa di Piri Re'is. Tratto da fonti originali anteriori alla Grecia classica, ma forse risalenti all'Era glaciale stessa, la mappa mostra il continente come si presentava senza la sua massa di ghiaccio entro 6000 anni fa. Disegnata da un ammiraglio della marina turca nel 1513 d.C., questa curiosità cartografica fornisce anche le longitudini relativamente corrette per l'Africa e il Sud America, una prodezza compiuta dalla scienza occidentale solo nel 1700. Hapgood descrive l'alta civiltà che ha prodotto i prototipi di questo e portolani simili.

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La mappa di Piri reis

Le prove presentate dalle antiche mappe sembrano suggerire l'esistenza in tempi remoti, prima del sorgere delle culture conosciute, di una vera civiltà, di una specie relativamente avanzata, localizzata in una zona, ma che commerciava in tutto il mondo, o era, in un senso reale, una cultura unica in tutto il mondo. Questa cultura, almeno per certi aspetti, potrebbe essere stata più avanzata della civiltà dell'Egitto, di Babilonia, di Grecia e Roma. In astronomia, scienza nautica, cartografia e, eventualmente, costruzione navale, è stata forse più avanzata rispetto a qualsiasi stato della cultura prima del XVIII secolo dell'era cristiana.

La possibile esistenza di una civiltà molto sviluppata, come testimoniano queste mappe, corrobora lo scenario di una cultura tecnologicamente sofisticata che le leggende Hopi del Terzo Mondo evocano. (Si veda la discussione di seguito.) Qui vediamo un esempio di come a volte la ricerca scientifica convalidi i miti, che nella nostra epoca, cioè, l'ultima parte del quarto mondo, sono generalmente attualizzati come falsità e storie infantili della storia umana. In questo caso, la nostra moderna arroganza sembra non conoscere limiti.

Il professor Hapgood, un laureato di Harvard e storico, ha sviluppato anche un'ipotesi (approvata da nientemeno che Albert Einstein), che nel corso degli ultimi 100.000 anni si siano verificati tre consecutivi spostamenti dei poli. Questi sono stati causati quando la crosta terrestre (litosfera) si è spostata su un livello più morbido sotto di essa (astenosfera), molto simile alla pelle allentata di un'arancia che scivola sopra il suo frutto. Ha chiamato in vari modi questo fenomeno "spostamento della litosfera," "vagabondaggio polare" o "spostamento della crosta terrestre."

L'ultimo spostamento ha avuto luogo nel corso di un periodo di 5000 anni tra circa 17.000 e 12.000 anni fa, quando il polo ha migrato di circa 30 gradi dalla Baia di Hudson nella sede attuale. Il primo spostamento dei poli dallo Yukon al Mare di Groenlandia si è verificato tra circa 80.000 e 75.000 ani fa, e il secondo dal Mare di Groenlandia alla Baia di Hudson tra circa 55.000 e 50.000 anni fa. Tutti questi spostamenti polari hanno causato varie ere glaciali e il riscaldamento o il raffreddamento dei climi polari. Ci hanno anche fornito i meccanismi che spiegano i cambiamenti topografici in elevazione, sia a terra che in mare. Hapgood credeva anche che il più recente spostamento dei poli sarebbe stato responsabile, in parte per l'estinzione della megafauna nel tardo Pleistocene, circa 11.700 anni fa. (25)

Potremmo concludere che gli il Secondo Mondo degli Hopi ha coinciso con una mini era glaciale (Younger Dryas) attivata da uno spostamento dei poli. Insieme con lo spostamento dell'asse della Terra, l'attività sismica sostanziale è indubbiamente aumentato. La leggenda Hopi dice che le montagne si immersero negli oceani, cosa che l'attività sismica può certamente avviare.

Tuttavia, una supernova è stato proposto anche per il cataclisma globale di circa 11700 anni fa, che ha chiuso il Dryas recente. Citando il lavoro di DS Allan e JB Delair, il ricercatore indipendente e astrologo Barbara mano Clow sostiene che:

... L'asse della Terra è stato messo in tilt da frammenti di una supernova nel sistema stellare Vela che sono arrivati nel nostro sistema solare nel 9500 a.C. Secondo questi autori, prima di allora l'asse terrestre era verticale , e abbiamo vissuto nell'Età dell'Oro. Molti studiosi hanno notato questo cambiamento distintivo nella cultura 11.500 anni fa, quando il Pleistocene si chiuse e cominciò l'Olocene. La mia ipotesi di lavoro è che l'avvento della precessione [degli equinozi] nel 9500 a.C. ha causato questo cambiamento culturale da alterare in modo sostanziale la nostra esperienza del tempo. Improvvisamente l'umanità ha adottato l'agricoltura in risposta alla nuova stagionalità. Indipendentemente da ciò, è praticamente certo che un grande cataclisma ha cambiato ogni cosa sulla Terra 11.500 anni fa...

Robert Schoch ha proposto che l'evento causale che ha concluso il Primo Mondo degli Hopi 12.900 aani fa abbia anche concluso il Secondo mondo 11.700 anni fa. Egli postula che massicce esplosioni solari hanno inviato onde di plasma sulla Terra. Il plasma è talvolta chiamato il quarto stato della materia, gli altri tre sono solido, liquido e gas. Si compone di ioni, che sono particelle elettricamente cariche, che interagiscono con il campo magnetico della Terra e la magnetosfera. Espulsioni di massa coronale (CME) o eventi protonici solari (SPE) disturbano i modelli meteorologici spaziali e inoltre causano le aurore familiari in ciascuno dei poli - boreale e meridionale. Se l'eruzione solare è abbastanza intensa, tuttavia, può causare interruzioni catastrofiche a terra in tutto il pianeta. Il Dott. Schoch scrive:

Il plasma che colpisce la superficie della Terra potrebbe riscaldare e fondere le rocce, incenerire materiali infiammabili, sciogliere le calotte di ghiaccio, vaporizzare corpi idrici superficiali, e spedire il clima in un incantesimo di riscaldamento. Il rilascio di pressione che segue la fusione di migliaia di metri di spessi strati di ghiaccio può indurre terremoti e anche causare la fusione della roccia calda sotto pressione provocando in superficie fenomeni vulcanici. Interagendo con il campo magnetico e la magnetosfera, questo evento estremo di plasma, questo sfogo solare, può anche influenzare la rotazione e l'asse della Terra.

In questo scenario le piogge di plasma sbattono contro la Terra, innescando lo scioglimento delle calotte polari, terremoti, vulcanismo, vetrificazione della roccia, piogge torrenziali e massivi incendi boschivi. Quindi una complessa interazione di forze naturali messe in moto dalle trasgressioni umani ha portato il Secondo Mondo degli Hopi alla sua fine.

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