26/06/2018, 16:21
MaxpoweR ha scritto:Ti rispondo volentieri.
Il pianeta X è in teoria (ma ormai anche in pratica) un copro celeste che pare sia molto grande e situato ai margini del sistema solare con un'orbita talmente particolare da risultare quasi inafferrabile ma detto ciò non c'è nulla di anomalo, nel senso che oltre al pianeta X i corpi celesti ai margini del sistema solare sono decine anche di buone dimensioni sparse in diverse zone de nostro sitema.In ordine di distanza dal Sole, gli otto pianeti sono: Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno; i cinque pianeti nani sono: Cerere, situato nella fascia principale degli asteroidi, Plutone, Haumea, Makemake, e Eris[3].
Insomma il pianeta X spiegherebbe tutta una serie di anomalie gravitazionali del sistema solare e del sole.
Nibiru cos'è? E' il pianeta di origine di una specie aliena che grazie al periodico avvicinamento al nostro pianeta permette loro di raggiungerci. questa specie aliena sarebbero gli Anunnaki. Ora mi chiedo come può questa specie aliena vivere su un pianeta che effettua orbite così particolari e lontane dal sole pure essere molto simile a noi? Punto abbastanza incomprensibile della teoria di Nibiru. C'è chi parla di una nana bruna, la gemella del sole (che se non avesse una gemella sarebbe una sorta di eccezione rispetto alla norma che vuole sistemi solari binari o più stelle) che periodicamente si avvicina ma anche in questo caso come potrebbe essere la patria degli Annunaki? vivono su un nana bruna? E perchè mai visto che nel nostro sistema solare ci sono posti più accoglienti?
I due pianeti vengono spesso accomunati per l'alone di mistero che li circonda ma sul primo pian piano si sta facendo luce, sul secondo dubito che ve ne sarà mai. Se vuoi la mia personale opinione penso sia molto più probabile che il "NIBIRU" sumero possa non essere un pianeta ma la nostra Luna, portata in orbita eoni fa, dato che vi sono molte testimonianze antiche che parlano di tempi in cui "la luna ancora non era nel cielo" e subito a ruota l'potesi che fosse semplicemente un nave madre in orbita attorno alla terra e che da qui appariva come un corpo celeste (un pò come accade ocn la ISS) dato che uno dei pochi riferimenti sull'origine di queste entità ci parla di un posto "SENZA ALBERI" che a mio avviso è una buona descrizione per indicare un luogo artificiale che una astronave madre (o anche la luna secondo alcune teorie di confine).Io la penso così e ritengo che bisogna partire dai fatti e dai dati noti per costruire congetture cercando di non piegare le informazioni che si hanno alle proprie convinzioni personali.
21/07/2018, 12:25
MaxpoweR ha scritto:Se vuoi la mia personale opinione penso sia molto più probabile che il "NIBIRU" sumero possa non essere un pianeta ma la nostra Luna, portata in orbita eoni fa, dato che vi sono molte testimonianze antiche che parlano di tempi in cui "la luna ancora non era nel cielo" e subito a ruota l'potesi che fosse semplicemente un nave madre in orbita attorno alla terra e che da qui appariva come un corpo celeste (un pò come accade ocn la ISS) dato che uno dei pochi riferimenti sull'origine di queste entità ci parla di un posto "SENZA ALBERI" che a mio avviso è una buona descrizione per indicare un luogo artificiale che una astronave madre (o anche la luna secondo alcune teorie di confine).Io la penso così e ritengo che bisogna partire dai fatti e dai dati noti per costruire congetture cercando di non piegare le informazioni che si hanno alle proprie convinzioni personali.
21/07/2018, 12:55
21/07/2018, 16:02
22/07/2018, 10:54
22/07/2018, 17:57
nokkiero ha scritto:@ Argia
Immagina gli Anunnaki che risate si stanno facendo: " Sti umani ci son venuti proprio male, si ostinano a vivere in un pianeta così inospitale come la Terra. La prossima volta che passiamo da quelle parti gli dobbiamo dare una ragolata".
23/07/2018, 08:28
andreacorazza ha scritto:mah...tra il pianeta X (o Nibiru come lo si chiama) e gli Annunaki (da Sirio) non c'e' nessun legame.
Tra l'altro chi scrive sopra che il pianeta X con orbita lunghissima( da venirci incontro ogni 10-15 mila anni), permette alla razza aliena di contattarci o produrre qualsivoglia interferenza con il nostro pianeta, dimentica che a qualsiasi razza aliena più evoluta di noi (ovvero il 90% dei casi) risulta facilissimo venire sulla Terra e non necessariamente approfittando della distanza minima Terra-Pianeta X.
Ricapitolando
1) non esiste relazione tra Annunaki e gli alieni del pianeta X
2) Gli alieni del pianeta X vengono qui quando vogliono e non quando il pianeta X risulta vicino a noi
3) d'accordissimo sul fatto che la vicinanza del pianeta X crea notevoli interferenze magnetiche/gravitazionali al nostro pianeta
Saludos da Narni
28/08/2018, 19:16
Una centrale magnetica a massa planetaria oltre i confini del sistema solare
Gli astronomi, guidati da Melodie Kao, sembrano aver rilevato un oggetto con un campo magnetico sorprendentemente potente a circa venti anni luce dalla Terra
Gli astronomi che utilizzano il Very Large Array (VLA) della National Science Foundation di Karl G. Jansky, sembrano aver realizzato, attraverso l’impiego di un radiotelescopio, il primo rilevamento di un oggetto dotato di massa oltre i confini del nostro Sistema Solare, denominato SIMP J01365663 + 0933473. Questo sembra avere una massa di una dozzina di volte superiore rispetto a quella di Giove e una potenza magnetica che gli permette di viaggiare nello spazio senza la presenza di alcuna stella madre.
Tra un pianeta e una nana bruna
La ricerca, pubblicata su Atrophysical Journal, è stata condotta da Melodie Kao, che ha realizzato la scoperta durante il suo percorso di laurea al Cal-tech ed è attualmente una borsista di Hubble presso l’Arizona State University. La massa, che può essere identificata tra un pianeta e una nanna bruna, potrebbe aiutare gli scienziati a capire il reale funzionamento dei processi magnetici su stelle e pianeti. Le nane brune hanno delle masse troppo ampie per essere considerate dei pianeti, ma non sono abbastanza grandi per poter sostenere la fusione nucleare dell’idrogeno nei loro nuclei, tipica delle stelle.
SIMP J01365663 + 0933473
Gli astronomi della VLA hanno localizzato per la prima volta SIMP J01365663 + 0933473 nel 2016. Da due anni i ricercatori stanno cercando di identificare correttamente l’oggetto con un campo magnetico 200 volte superiore rispetto a quello di Giove. La massa è stata inizialmente definita come una delle cinque nane brune studiate dal gruppo di scienziati della Very Large Array. Nel 2017, però, la scoperta della giovane età di SIMP J01365663 + 0933473, ha portato i ricercatori a compiere delle successive valutazioni per identificarne nuovamente la massa. La sua relativamente giovane esistenza, infatti, contrastava con i primi rilevamenti effettuati dagli astronomi. "Quando è stato annunciato che il SIMP J01365663 + 0933473 aveva una massa vicino al limite del deuterio, avevo appena finito di analizzare i suoi ultimi dati VLA", ha detto Kao, un’astronoma della ricerca. Un campo magnetico così forte può mettere in difficoltà la reale comprensione del funzionamento del meccanismo di dinamo, che permette la produzione dei campi magnetici delle nane brune; ma sembra invece essere una guida di fondamentale importanza nello studio degli stessi meccanismi sul nostro Pianeta.
29/08/2018, 19:26
vimana131 ha scritto:
Una centrale magnetica a massa planetaria oltre i confini del sistema solare
Gli astronomi, guidati da Melodie Kao, sembrano aver rilevato un oggetto con un campo magnetico sorprendentemente potente a circa venti anni luce dalla Terra
Gli astronomi che utilizzano il Very Large Array (VLA) della National Science Foundation di Karl G. Jansky, sembrano aver realizzato, attraverso l’impiego di un radiotelescopio, il primo rilevamento di un oggetto dotato di massa oltre i confini del nostro Sistema Solare, denominato SIMP J01365663 + 0933473. Questo sembra avere una massa di una dozzina di volte superiore rispetto a quella di Giove e una potenza magnetica che gli permette di viaggiare nello spazio senza la presenza di alcuna stella madre.
Tra un pianeta e una nana bruna
La ricerca, pubblicata su Atrophysical Journal, è stata condotta da Melodie Kao, che ha realizzato la scoperta durante il suo percorso di laurea al Cal-tech ed è attualmente una borsista di Hubble presso l’Arizona State University. La massa, che può essere identificata tra un pianeta e una nanna bruna, potrebbe aiutare gli scienziati a capire il reale funzionamento dei processi magnetici su stelle e pianeti. Le nane brune hanno delle masse troppo ampie per essere considerate dei pianeti, ma non sono abbastanza grandi per poter sostenere la fusione nucleare dell’idrogeno nei loro nuclei, tipica delle stelle.
SIMP J01365663 + 0933473
Gli astronomi della VLA hanno localizzato per la prima volta SIMP J01365663 + 0933473 nel 2016. Da due anni i ricercatori stanno cercando di identificare correttamente l’oggetto con un campo magnetico 200 volte superiore rispetto a quello di Giove. La massa è stata inizialmente definita come una delle cinque nane brune studiate dal gruppo di scienziati della Very Large Array. Nel 2017, però, la scoperta della giovane età di SIMP J01365663 + 0933473, ha portato i ricercatori a compiere delle successive valutazioni per identificarne nuovamente la massa. La sua relativamente giovane esistenza, infatti, contrastava con i primi rilevamenti effettuati dagli astronomi. "Quando è stato annunciato che il SIMP J01365663 + 0933473 aveva una massa vicino al limite del deuterio, avevo appena finito di analizzare i suoi ultimi dati VLA", ha detto Kao, un’astronoma della ricerca. Un campo magnetico così forte può mettere in difficoltà la reale comprensione del funzionamento del meccanismo di dinamo, che permette la produzione dei campi magnetici delle nane brune; ma sembra invece essere una guida di fondamentale importanza nello studio degli stessi meccanismi sul nostro Pianeta.
https://tg24.sky.it/scienze/astronomia/ ... olare.html
29/08/2018, 19:39
30/08/2018, 18:46
zakmck ha scritto:Ma sta a venti anni luce da qui!
Certo che fare riferimento ai confini del sistema solare mi sembra un tantino fuorviante.
03/10/2018, 17:24
Astronomia: scoperto un nuovo oggetto extrasolare durante la caccia a “Planet 9”, ecco di cosa si tratta
Scovato a circa 80 unità astronomiche dal Sole, è più piccolo di un pianeta nano. La sua orbita sembra essere influenzata dal misterioso "Planet 9"
E’ stata annunciata ieri, presso l’International Astronomical Union’s Minor Planet Center, la scoperta di un nuovo oggetto extrasolare, ottenuta grazie alle osservazioni di un team di astronomi del Carnegie Institution for Science. Il suo nome è 2015 TG387, ed è stato scovato a circa 80 unità astronomiche dal Sole – unità di misura definita come la distanza tra la Terra e il Sole.
Secondo il team, TG387 è più piccolo di un pianeta nano, con un diametro di circa 300 km. E’ stato osservato per la prima volta nell’ottobre 2015, ma gli astronomi hanno impiegato diversi anni prima di riuscire a rilevare la sua orbita. Si tratta – riporta Global Science – di uno dei pochi oggetti conosciuti a viaggiare così distante da non avvicinarsi mai abbastanza ai pianeti giganti del nostro Sistema Solare, come Nettuno e Giove. La sua orbita è molto allungata e il suo moto estremamente lento. La sua scoperta è stata fatta durante la caccia al misterioso inquilino del Sistema Solare, Planet 9, e secondo gli scienziati potrebbero esservi migliaia di altri piccoli oggetti come TG387 al di fuori del Sistema Solare. Ciò che rende la scoperta davvero interessante è che il misterioso Pianeta 9, sembra influenzare l’orbita di TG387 allo stesso modo in cui influenzerebbe quella di tutti gli altri pianeti estremamente distanti. Questo comportamento gravitazionale potrebbe spiegare perché gli oggetti più lontani nel nostro Sistema Solare hanno orbite simili, che impediscono loro di avvicinarsi troppo al pianeta proposto e aiutare gli astronomi a scoprire nuovi indizi sul Pianeta X.
“Quanti più oggetti possiamo trovare, tanto meglio possiamo capire il Sistema Solare esterno e qualcosa in più sul possibile pianeta che pensiamo stia modellando le orbite di questi pianeti distanti,” commenta Scott Sheppard, autore dello studio. “Una scoperta che ridefinirebbe la nostra conoscenza dell’evoluzione del Sistema Solare“.
05/10/2018, 08:04
05/10/2018, 09:08
05/10/2018, 20:31