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MessaggioInviato: 02/01/2015, 21:04 
Secondo un recente studio, che fra pochi giorni sarà pubblicato sulla rivista Astronomy & Astrophysics, Coryn Bailer-Jones, astrofisico all’istituto di astronomia Max Planck di Heidelberg, ha simulato al computer le orbite di oltre 50mila stelle e ha scoperto che c’è una probabilità del 90% che una nana bruna passi nell’orbita della nube di Oort, poco all’esterno del nostro Sistema solare, tra 240mila e 470mila anni.

Ciò rilancia l'ipotesi dell'esistenza di Nemesis (secondo la Dark Star Theory di Andy Lloyd) intorno alla quale orbita (o ha orbitato) Nibiru, utilizzato dagli Anunnaki per raggiungere il sistema solare e il pianeta Marte (prima di approdare sulla Terra dopo la 'morte' del pianeta rosso).

Guarda su youtube.com


Alcuni link di supporto (in lingua inglese)

http://www.forbes.com/sites/brucedormin ... 1_38086147

http://www.dailymail.co.uk/sciencetech/ ... years.html

Anche qui ci vorrebbe un anima pia che volesse cimentarsi nella traduzione

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MessaggioInviato: 03/01/2015, 02:28 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Secondo un recente studio, che fra pochi giorni sarà pubblicato sulla rivista Astronomy & Astrophysics, Coryn Bailer-Jones, astrofisico all’istituto di astronomia Max Planck di Heidelberg, ha simulato al computer le orbite di oltre 50mila stelle e ha scoperto che c’è una probabilità del 90% che una nana bruna passi nell’orbita della nube di Oort, poco all’esterno del nostro Sistema solare, tra 240mila e 470mila anni.

Ciò rilancia l'ipotesi dell'esistenza di Nemesis (secondo la Dark Star Theory di Andy Lloyd) intorno alla quale orbita (o ha orbitato) Nibiru, utilizzato dagli Anunnaki per raggiungere il sistema solare e il pianeta Marte (prima di approdare sulla Terra dopo la 'morte' del pianeta rosso).

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=AU4i5fKzLAk[/BBvideo]

Alcuni link di supporto (in lingua inglese)

http://www.forbes.com/sites/brucedormin ... 1_38086147

http://www.dailymail.co.uk/sciencetech/ ... years.html

Anche qui ci vorrebbe un anima pia che volesse cimentarsi nella traduzione

[:I]



interessante! sarebbe ancora più interessante valutare gli avvicinamenti passati magari per metterli in relazione con le varie fasi di estinzioni di massa verificatesi e che appaiono decisamente ciclici.


Ultima modifica di MaxpoweR il 03/01/2015, 02:29, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 03/01/2015, 09:30 
Caro MaxpoweR, ricordo a tal proposito la ricerca di due paleontologi di Chicago, David Raup e Jack Sepkoski, menzionata anche nel breve articolo de "La voce della Russia" pubblicato da Boris Pavlišcev

Cita:
Il sole ha davvero una “sorella” che porta la morte?

Immagine
© Foto: ru.wikipedia.org/ Anynobody/cc-by-sa 3.0

Il Sole potrebbe avere una" sorella", che costituirebbe con lui un sistema di doppia stella. Secondo gli scienziati, questa stella, una nana bruna, sarebbe legata alle periodiche estinzioni di massa delle specie terrestri. La storia di questa ipotetica stella risale al 1984, poi paleontologi David Raup e Jack Sepkoski di Chicago hanno pubblicato un articolo in cui sostenevano che l'estinzione di massa degli organismi terrestri si verificasse ogni ventisei milioni di anni.

La conclusione è stata fatta sulla base delle analisi dei fossili di organismi marini per un quarto di miliardo di anni. Gli scienziati hanno ipotizzato che la causa di questi cicli non deve essere ricercata sulla terra, e gli astronomi si sono messi alla ricerca di una soluzione.

Poco dopo uscirono delle pubblicazioni che spiegavano che il sole è una stella doppia. Il secondo e più numeroso componente della coppia, che è stato chiamato Nemesis, è una nana bruna. Nemesis si muove su un'orbita allungata, lasciando il Sole a un anno e mezzo luce di distanza. Quando questi, una volta ogni ventisei milioni di anni si avvicinano, la nana entra nella nube di Oort, una sfera gigante composta da migliaia di miliardi di blocchi di ghiaccio attorno al sistema solare. A causa delle perturbazioni gravitazionali la massa di blocchi viene fatta precipitare dalla nube, e cade sotto forma di comete sulla Terra e su altri pianeti. Sarebbe proprio questo forte e periodico "bombardamento" della Terra e causare la morte degli organismi.

Si è cominciato a cercare Nemesis ovunque, anche nel sistema solare, sebbene non potrebbe esserci, come afferma l'astrofisico professore dell'Università statale di Mosca Mikhail Sažin:

Esistono le cosiddette effemeridi, cioè la posizione e la velocità dei pianeti del sistema solare, e se ci fosse un corpo in più, allora questo risulterebbe nelle effemeridi.

La nana bruna è spenta, e può essere rilevata solo da sensori a infrarossi nella piccola differenza di temperatura con lo sfondo dello spazio. I tentativi di utilizzare dei telescopi a infrarossi non hanno portato a nulla. Nel 2012, la NASA ha rilasciato l'osservazione più completa di tutto il cielo, effettuata grazie al telescopio orbitante “WISE”. L’osservazione ha incluso le nane brune scoperte di recente a venti anni luce dal sole, ma i loro parametri non corrispondono alla Nemesis.

Di recente è stata ottenuta una nuova prova che le estinzioni di massa delle specie terrestri in realtà si siano verificate tutte dopo uno stesso periodo, solamente dopo ventisette invece che ventisei milioni di anni. Così i sostenitori della "stella della morte" si sono rincuorati. Oltre ai "paleoargomenti", puntano verso un altro: la stranezza nel movimento di Plutone e di altri corpi più lontani, i pianeti minori Haumea, Makemake, ed Eris. Si afferma infatti che le loro orbite siano fortemente inclinate rispetto al piano di rotazione degli altri pianeti proprio a causa dell'impatto con Nemesis. Il ricercatore dell'Istituto di Astronomia del RAN, Dmitrij Vibe, non è d’accordo con questo argomento.

L'effetto potrebbe essere singolo. Molto tempo fa, il sistema solare poteva entrare a far parte non di un doppio o triplo sistema, ma di un ammasso stellare, una ricca costellazione in cui le stelle sono spesso più vicine le une alle altre. Poi l’ammasso è precipitato, e le sue stelle ha continuato a muoversi per la galassia da sola. Una di queste singole stelle espulse dall’ammasso, è proprio il sole.

Anche i flussi di comete periodici possono essere spiegati non solo con Nemesis. Ad esempio, possono essere spiegate con il fatto che il sistema solare a volte attraversa il piano della nostra galassia, e che tali transizioni creano confusione nella nube di Oort.

Tuttavia, nessuno ha ancora dimostrato che la "stella della morte" non possa esistere. È infatti possibile che Nemesis "salti fuori" nelle future osservazioni del cielo, effettuate con telescopi più sensibili, di nuova generazione.

http://italian.ruvr.ru/2013_08_29/Il-so ... -la-morte/


Ultima modifica di Atlanticus81 il 03/01/2015, 09:32, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 08/01/2015, 10:25 
Immagine

Preso dal commento pubblicato da un altro utente su un gruppo facebook cui partecipo

Cita:
... Il fatto che il nostro potrebbe essere un sistema stellare binario nasce da un articolo pubblicato sulla rivista Scientific America (numero di ottobre 1990) nel quale i paleontologi David Raup e Jack Sepkoski avanzarono la possibilità (dopo studi sui fossili marini) che le estinzioni di massa, come quella che ha eliminato i dinosauri 65 milioni di anni fa, si verifichino ciclicamente ogni 32 mila anni circa.

L'unica spiegazione per la fine dei grandi rettili che dominavano il pianeta (che fino a quel momento sembrava la più giusta) è quella dell'impatto di un asteroide o di una cometa con la Terra. Questa ciclicità fa supporre che qualcosa disturbi la Nube di Oort e che le comete in essa contenute vengano sollecitate nel movimento creatosi.

Il movimento in questione sarebbe quello della stella Nemesis, una nana rossa in orbita ellittica molto larga intorno al Sole ad una distanza stimata che oscilla fra 1 e 3 anni luce con un periodo di 30 milioni di anni. Diversi astronomi hanno cercato di dare una spiegazione alle estinzioni di massa adducendo la teoria Nemesis, come Richard A. Muller ad esempio. Egli sostiene che sia una nana bruna. Che significa tutto ciò? Significa che si pensa esista una stella (nana rossa o bruna) dalla luce debole, tanto debole da non essere notata.

Grande quanto 4 volte Giove, questa stella passerebbe ogni 30 milioni di anni attraverso la nube di Oort causando scompiglio fra le comete e spingendo ancora di più il loro moto verso il centro del sistema solare. Dopo migliaia di anni sulla Terra si nota un aumento del numero di comete di passaggio nel nostro sistema solare interno e di conseguenza sale la percentuale di rischio di un impatto con il nostro pianeta indifeso.

Le prove a favore sono le seguenti: testimonianze geologiche dicono che circa ogni 30 milioni di anni si è verificata una grande estinzione di massa, studi sulle stelle di tipo solare dicono che l'84% di nane brune fa parte di un sistema solare binario

Le prove a sfavore invece sono queste: altri studiosi affermano che l'estinzione di massa da impatto potrebbe essere causata non per forza da un'altra stella, ma dall'oscillazione del sistema solare attraverso il piano della via Lattea. Ciò causerebbe una sollecitazione gravitazionale nella nube Oort che darebbe vita alla pioggia cometaria (anche se non è possibile valutarne il periodo, ossia ogni quanto avviene l'oscillazione).

Molti geologi non sono convinti della periodicità delle estinzioni di massa,
i telescopi di nuova generazione potrebbero rilevare facilmente la stella,
se Nemesis fosse una nana bruna sarebbe facilmente individuabile nel corso della missione WISE della Nasa.

E sicuramente non finisce qui... chissà quanti altri dati negano o confermano l'esistenza di Nemesis. Arrivati a questo punto si è portati a credere che la stella gemella del Sole non esista e, se si pensa che anche l'esistenza della Nube di Oort non è certa, i dubbi aumentano. Però tempo fa la Nasa, durante la presentazione di alcune nane brune superfredde scoperte dal telescopio Spitzer, ha ammesso: "Stiamo cercando Nemesis". Mai la Nasa aveva proferito parola sulla possibilità di trovare la stella gemella del Sole.

Ma adesso ammette che, attraverso il telescopio ad infrarossi Wise nell'ambito del Programma Explorer che scansiona il cielo catturando immagini con lo scopo di individuare nuovi oggetti, si cerca anche di trovare prove sull'esistenza di Nemesis.

Forse la pioggia di oggetti celesti è dovuta al movimento di questa stella dall'orbita diversa, chiamata anche Stella della Morte. La prova regina manca, ma quello che è evidente è un affollamento di comete, un traffico intenso di corpi celesti che ultimamente si è intensificato. Fa pensare. Se aumenta il numero di comete in transito, aumenta anche il rischio di un impatto con il nostro pianeta, è logico...


Ultima modifica di Atlanticus81 il 08/01/2015, 10:28, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 16/01/2015, 17:53 
IL SISTEMA SOLARE POTREBBE AVERE DUE PIANETI IN PIÙ - Una simulazione li ‘vede’ oltre Nettuno

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Potrebbero esserci due pianeti nascosti oltre Nettuno. Il che significa che il Sistema Solare potrebbe essere un po’ più grande del previsto. E’ un’ipotesi che fa discutere gli astronomi da anni, ma che ora sembra essere confermata da una nuova simulazione al computer, realizzata in collaborazione fra l’università Complutense di Madrid e quella britannica di Cambridge. Il risultato è pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society Letters.

Se confermata, l’ipotesi potrebbe rivoluzionare i modelli finora usati del nostro Sistema solare. Secondo i calcoli dei ricercatori, ci sarebbero non uno, ma ben due pianeti in più che potrebbero spiegare il comportamento delle orbite degli oggetti celesti oltre Nettuno. La teoria finora accettata sostiene che le orbite dei corpi celesti che si muovono oltre Nettuno dovrebbero essere distribuite casualmente e avere determinate caratteristiche di inclinazione dell’asse di rotazione.

Ma ciò che si è osservato in una dozzina di questi corpi è piuttosto diverso. ”Questo eccesso di oggetti con parametri orbitali inaspettati ci fa ritenere che alcune forze invisibili alterino la distribuzione di questi elementi orbitali – spiega Carlos de la Fuente Marcos, coautore dello studio – e la spiegazione più probabile che è che vi siano due pianeti sconosciuti oltre Nettuno e Plutone”.

https://gaetaniumberto.wordpress.com/20 ... ti-in-piu/



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MessaggioInviato: 16/01/2015, 18:05 
Io non credo all'esistenza di Nibiru, pianeta abitabile alla Sitchin perché non avrebbe senso, ma stavo per postarlo anche io quell'articolo. Quella zona è totalmente inesplorata e molto affascinante!


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MessaggioInviato: 17/01/2015, 16:38 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

IL SISTEMA SOLARE POTREBBE AVERE DUE PIANETI IN PIÙ - Una simulazione li ‘vede’ oltre Nettuno

Potrebbero esserci due pianeti nascosti oltre Nettuno. Il che significa che il Sistema Solare potrebbe essere un po’ più grande del previsto. E’ un’ipotesi che fa discutere gli astronomi da anni, ma che ora sembra essere confermata da una nuova simulazione al computer, realizzata in collaborazione fra l’università Complutense di Madrid e quella britannica di Cambridge. Il risultato è pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society Letters.

Se confermata, l’ipotesi potrebbe rivoluzionare i modelli finora usati del nostro Sistema solare. Secondo i calcoli dei ricercatori, ci sarebbero non uno, ma ben due pianeti in più che potrebbero spiegare il comportamento delle orbite degli oggetti celesti oltre Nettuno. La teoria finora accettata sostiene che le orbite dei corpi celesti che si muovono oltre Nettuno dovrebbero essere distribuite casualmente e avere determinate caratteristiche di inclinazione dell’asse di rotazione.

Ma ciò che si è osservato in una dozzina di questi corpi è piuttosto diverso. ”Questo eccesso di oggetti con parametri orbitali inaspettati ci fa ritenere che alcune forze invisibili alterino la distribuzione di questi elementi orbitali – spiega Carlos de la Fuente Marcos, coautore dello studio – e la spiegazione più probabile che è che vi siano due pianeti sconosciuti oltre Nettuno e Plutone”.

https://gaetaniumberto.wordpress.com/20 ... ti-in-piu/

Sono anni che si parla di questi ipotetici pianeti (Nemesis e Tyche), anzi più che di ipotesi dovremmo parlare di teoria poichè da un punto di vista matematico (calcoli astrofisici) si è ormai dimostrato ampiamente che c'è qualcosa che inflenza i moti gravitazionali dei pianeti esterni. Con ogni probabilità è la stessa cosa che ogni tanto trascina comete e meteore dalla nube di oort verso il nostro sistema solare.
In poche parole c'è sicuramente almeno un corpo celeste che non riusciamo a vedere

Non riesco a spiegarmi perchè riusciamo a vedere oggetti incredibilmente lontani con i super telescopi orbitali mentre non vediamo un pianeta che sta dietro l'angolo di casa.


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MessaggioInviato: 17/01/2015, 18:13 
potrebbe trattarsi di materia oscura che dà gravitazione con effetto di massa.

Secondo me,l'esistenza di due pianeti é improbabile,anche se non impossibile.

Però,non bisogna sottovalutare la possibilità dell'ipotesi che vi propongo.

La m.oscura è dappertutto, :

* "fredda" nelle galassie

* "tiepida" in tutto lo spazio aperto come reticolo gravitazionale

*"calda",come pioggia continua di particelle relativistiche

È probabile che materia oscura "fredda" ,sia in alcune aree del sistema solare.

ciau:-)!



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IL MIO SITO SPACEART:
http://thesky.freeforumzone.leonardo.it ... 1&f=183131

Inoltre,un ottimo sito per scrivere quello che volete!

http://www.scrivendo.it

eheheh....la verità prima o poi viene a galla no?!
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MessaggioInviato: 22/01/2015, 10:12 
Coerentemente con quanto raccontiamo nel podcast e in buona parte del materiale presentato nel nostro sito nell'intervista pubblicata nel seguente sito Sitchin afferma che, nonostante lui non fosse d'accordo, esiste una scuola di pensiero che ritiene essere Nibiru uno dei nomi con cui era conosciuto nell'antichità il pianeta Marte

http://www.universo7p.it/la-sfida-di-si ... accettata/

Da leggere anche

http://www.progettoatlanticus.net/2014/ ... esodo.html

http://www.progettoatlanticus.net/2015/ ... marte.html

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MessaggioInviato: 22/01/2015, 12:23 
Interessante.



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Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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MessaggioInviato: 22/01/2015, 19:24 
Beh spiegherebbe perchè è identificato come "dio della guerra" ^_^



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MessaggioInviato: 22/01/2015, 20:36 
tra l'altro i greci avevano atena(che aveva tutta una sua saggezza)e poi c'era ares un fior fiore di testa di c....da far voglia...forse si conoscevano
Cita:
MaxpoweR ha scritto:

Beh spiegherebbe perchè è identificato come "dio della guerra" ^_^


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 Oggetto del messaggio: Re: Perchè io credo all'esistenza di Nibiru!
MessaggioInviato: 18/02/2015, 19:35 
Quando una stella passò nel Sistema Solare
Scoperta la stella che ci è passata più vicina: si chiama stella di Scholz, una nana rossa di piccola stazza accompagnata da una nana bruna. 70.000 anni fa si è infilata dritta nella parte esterna della Nube di Oort, il guscio di comete che rappresenta il confine estremo del Sistema Solare

Mentre l’Homo Sapiens iniziava a migrare dal continente africano, una stella sorvolava a bassa quota il Sistema Solare. In un articolo pubblicato su Astrophysical Journal Letters un gruppo di astronomi provenienti da Stati Uniti, Europa, Cile e Sud Africa ha infatti determinato che circa 70.000 anni fa la cosiddetta stella di Scholz, un debole astro scoperto solo di recente, è molto probabilmente transitata attraverso la Nube di Oort, la remotissima fascia sferica di comete che circonda il Sistema Solare. Nessun altra stella è nota per avere mai avvicinato il nostro sistema in questo modo, cinque volte più vicino di quanto lo sia la stella attualmente più prossima, Proxima Centauri.

Immagine
Rappresentazione artistica della stella di Scholz e della sua compagna nana bruna (in primo piano)
durante il loro passaggio ravvicinato al sistema solare 70.000 anni fa.
Dal loro punto di vista, il Sole (a sinistra sullo sfondo) sarebbe apparso come
una stella molto brillante. Crediti: Michael Osadciw / University of Rochester.


Le stelle che hanno “fatto il pelo” al Sistema Solare sono in realtà sono due. I ricercatori hanno infatti analizzato la velocità e la traiettoria di un sistema binario costituito da una piccola nana rossa, con massa equivalente a circa l’8% di quella del Sole, e una compagna nana bruna ancora più leggera, di massa troppo piccola per fondere l’idrogeno nel nucleo e accendersi come una vera e propria stella. La designazione formale della stella è J072003.20-084651.2 WISE, ma è stata soprannominata stella di Scholz per onorare l’astronomo tedesco Ralf-Dieter Scholz che la svelò a fine 2013.

La sua traiettoria indica che la stella di Scholz 70.000 anni fa passò a circa 52.000 unità astronomiche di distanza da noi, ovvero più o meno 0,8 anni luce o 8.000 miliardi di chilometri. Un tiro di schioppo, in termini astronomici, considerando che Proxima Centauri si trova a 4,2 anni luce. Gli astronomi spiegano che con ogni probabilità la stella è passata attraverso la parte più esterna della Nube di Oort, ovvero di quella regione alle estreme propaggini del Sistema Solare in cui si pensano pullulare placide miliardi di comete, in attesa che una qualche perturbazione le scaraventi a precipizio verso la gravità solare.

Eric Mamajek dell’Università di Rochester e Valentin D. Ivanov dell’ESO (European Southern Observatory), due autori della ricerca, si sono interessati alla stella perché sembrava muoversi molto lentamente nonostante fosse relativamente vicina, a circa 20 anni luce. “La maggior parte delle stelle in questa zona mostrano un moto tangenziale molto più grande – spiega Mamajek. Il basso moto tangenziale e la vicinanza lasciavano presumere o che la stella si stava dirigendo direttamente verso il Sistema Solare, oppure che aveva avuto un ‘recente’ incontro ravvicinato e ora si stava allontanando. Le misure di velocità radiale erano più coerenti con la seconda ipotesi, che stesse allontanandosi dal Sole. Dunque, ci siamo resi conto che doveva aver compiuto un passaggio ravvicinato non troppo tempo fa”.

Per ricavare la traiettoria della stella, agli astronomi erano necessari due diverse informazioni, la velocità tangenziale e la velocità radiale, che sono state ottenute da Ivanov e collaboratori mediante osservazioni con gli spettrografi montati sui grandi telescopi Southern African Large Telescope (SALT), in Sud Africa, e Magellan, a Las Campanas in Cile. Da questi dati si è potuto stabilire che la stella di Scholz si sta allontanando dal nostro Sistema Solare dopo averlo visitato molto da vicino circa 70.000 anni fa.

Il gruppetto guidato da Mamajek non si è accontentato di stabilire un nuovo record per quanto riguarda le stelle che si avvicinano alla nostra, ma ha preso l’occasione anche per demolire quello precedente, appartenente alla cosiddetta “stella canaglia” HIP 85.605. Finora si prevedeva che HIP 85.605 si sarebbe avvicinata al Sistema Solare in un periodo compreso tra 240.000 e 470.000 anni da adesso. Tuttavia, il nuovo studio indica come la distanza originale di HIP 85605 sia stata probabilmente sottostimata di un fattore dieci, il che non la condurrebbe neanche a sfiorare la Nube di Oort.

Il passaggio ravvicinato della stella di Scholz, dicono i ricercatori, probabilmente non ha indotto particolari perturbazioni nella Nube di Oort, senza scatenare una “pioggia di comete”. Mamajek ci tiene però a sottolineare che “altri perturbatori dinamicamente importanti possono essere in agguato tra stelle vicine” e ricorda come con la missione spaziale europea Gaia, lanciata di recente, si preveda di tracciare le distanze e misurare le velocità di un miliardo di stelle. Con i dati di Gaia, gli astronomi saranno in grado di dire se e quali altre stelle possono avere avuto un incontro ravvicinato con noi nel passato, oppure lo avranno in un lontano futuro.

Attualmente, la stella di Scholz è una piccola, debole, nana rossa nella costellazione dell’Unicorno, a circa 20 anni luce di distanza. Se torniamo indietro di 70.000 anni e proviamo a immaginarla nel punto più vicino del suo volo radente sul sistema solare, sarebbe una stella di decima magnitudine, circa 50 volte più debole di quanto necessario per distinguerla a occhio nudo, pur nella perfetta tenebra notturna della preistoria. Tuttavia la stella è magneticamente attiva, il che può causare dei brillamenti che occasionalmente la rendono migliaia di volte più luminosa. E’ quindi possibile, in linea teorica, che la stella di Scholz sia stata visibile ad occhio nudo dai nostri antenati di 70.000 anni fa, durante le poche ore – o minuti – in cui durano i rari brillamenti. Statisticamente poco probabile, ma non per questo meno suggestivo.

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 Oggetto del messaggio: Re: Perchè io credo all'esistenza di Nibiru!
MessaggioInviato: 19/02/2015, 00:14 
Cita:
Scoperta la stella che ci è passata più vicina: si chiama stella di Scholz, una nana rossa di piccola stazza accompagnata da una nana bruna. 70.000 anni fa si è infilata dritta nella parte esterna della Nube di Oort, il guscio di comete che rappresenta il confine estremo del Sistema Solare


chissà magari ha smosso qualcosa che ci cadrà addosso a breve ^_^



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 Oggetto del messaggio: Re: Perchè io credo all'esistenza di Nibiru!
MessaggioInviato: 19/02/2015, 20:48 
Toh la notizia sulla stella di Scholz è stata ripresa anche dall0 ANSA.

http://www.ansa.it/scienza/notizie/rubr ... 91c74.html



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