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 Oggetto del messaggio: Spunti di riflessioni dalla Teosofia
MessaggioInviato: 26/06/2012, 19:03 
Fonte: La dottrina segreta (Vol. 1)

Nei loro sforzi per riunire i fili delle numerose matasse della storia non scritta, i nostri orientalisti fanno un passo assai ardito negando a priori tutto ciò che non si accorda con le loro particolari conclusioni. Così, mentre si scopre ogni giorno l’esistenza di scienze e di arti importanti esistite in epoche remotissime, essi si rifiutano perfino di attribuire la conoscenza della scrittura ad alcune delle nazioni più antiche e, anziché riconoscere la loro cultura, esse vengono tacciate di barbarie. Tuttavia le tracce di un’immensa civiltà dovranno essere ancora scoperte in Asia Centrale. Questa civiltà è incontestabilmente preistorica. E come potrebbe esistere una civiltà senza una letteratura qualsiasi, senza annali o senza cronache? Il senso comune dovrebbe bastare a ricostituire gli anelli spezzati nella storia delle nazioni scomparse. La muraglia gigantesca e continua di montagne che circonda tutto l’altipiano del Tibet, dal corso superiore del fiume Khuan-Khé fino alle colline del Karakorum, è stata testimone di una civiltà durata millenni e millenni, e potrebbe narrare al genere umano strani segreti. Le parti orientali e centrali di queste regioni, il Nan-chan e l’Altyn-Tagh, erano un tempo ricoperte di città che potrebbero rivaleggiare con Babilonia. Tutto un periodo geologico è passato su quei luoghi da che scomparvero quelle città, come ne danno prova i piccoli monti di sabbia mobile ed il suolo ora sterile delle immense pianure centrali del Bacino del Tarim, di cui soltanto i
margini sono superficialmente noti ai viaggiatori.
Nell’interno di questi altipiani di sabbia si trova dell’acqua, e vi sono fresche e fiorenti oasi, dove nessun piede europeo si è ancora avventurato, delle quali nessuno ha calpestato il suolo, ora pericoloso.
Tra queste verdeggianti oasi, ve ne sono alcune completamente inaccessibili a tutti i profani, anche indigeni. Gli uragani possono “sgretolare le sabbie e spazzar via intere pianure”, ma sono impotenti a distruggere ciò che non possono raggiungere. Costruiti profondamente nelle cavità della terra, i magazzini sotterranei sono al sicuro; e siccome le loro entrate sono accuratamente celate, non vi è da temere che esse possano essere scoperte, anche se numerosi eserciti invadessero le solitudini sabbiose dove:
Non uno stagno, non un cespuglio, non una casa appaiono allo sguardo, e le catene delle montagne formano una ruvida cortina intorno alla spianata riarsa dell’arido deserto...
Ma non è necessario inviare il lettore nel deserto, quando le stesse prove di un’antica civiltà si trovano pure in zone relativamente popolate della stessa regione. L’oasi di Tchertchen, per esempio, situata a circa 4000 piedi sul livello del fiume Tchertchen-Darya, è circondata in tutte le direzioni da rovine di paesi e di città arcaiche. Vi sono là circa tremila esseri umani che rappresentano i resti di un centinaio di nazioni e di razze estinte, i cui stessi nomi sono ora sconosciuti ai nostri etnologi. Un antropologo troverebbe assai imbarazzo nel classificarli, dividerli e suddividerli, tanto più che i rispettivi discendenti di tutte queste razze e tribù antidiluviane sanno molto poco dei loro antenati, come se fossero caduti dalla luna.
Quando sono interrogati sulla loro origine, rispondono che non sanno da dove vennero i loro padri, ma ricordano di aver sentito dire che i loro primi, o primordiali, uomini erano governati dai grandi Geni di questi deserti. Tutto ciò può essere attribuito ad ignoranza e a superstizione; però, secondo la Dottrina Segreta, la risposta può essere basata su una tradizione primordiale. È così che la tribù del Khoorassan afferma di essere venuta dalle regioni dell’attuale Afghanistan, molto tempo prima dell’epoca di Alessandro, e queste affermazioni sono basate su racconti e leggende. Il viaggiatore russo Colonnello (ora Generale) Prjevalsky ha trovato, presso l’oasi di Tchertchen, le rovine di due enormi città, delle quali la più antica, secondo la tradizione locale, fu distrutta 3000 anni fa da un eroe gigante e l’altra dai mongoli nel X secolo della nostra era.
Il luogo in cui si trovavano queste due città è ricoperto adesso, a causa delle sabbie mobili e del vento del deserto, da strane rovine eterogenee, da porcellane rotte, da utensili di cucina e da ossa umane. I nativi trovano spesso monete d’oro e di rame, lingotti d’argento fuso, diamanti, turchesi e, ciò che è più rimarchevole, vetro rotto... Vi si trovano pure delle bare di legno o di altro materiale indeteriorabile, che contengono dei corpi imbalsamati in stato di perfetta conservazione. Tutte le mummie maschili sono di uomini grandi e robusti, con lunghi capelli ondulati... Fu scoperta una caverna nella quale si trovavano seduti dodici cadaveri. Un’altra volta abbiamo trovato, in una bara a parte, una giovane ragazza. I suoi occhi erano chiusi da due dischi d’oro e le mascelle fortemente unite da un anello d’oro che passava sotto il mento e sulla sommità della testa. Era vestita di una stretta tunica di lana; il seno era coperto di stelle d’oro ed aveva i piedi nudi.
Il famoso viaggiatore aggiunge che durante tutto il viaggio sul fiume Tchertchen, i membri della spedizione udirono raccontare leggende su ventitrè città seppellite da secoli sotto le sabbie mobili dei deserti. La medesima tradizione esiste sul Lob-nor e nell’oasi di Kerya.
Le tracce di una tale civiltà e le tradizioni analoghe ci autorizzano a prestar fede ad altre leggende confermate dai saggi nativi dell’India e della Mongolia, secondo le quali, immense biblioteche, recuperate dalle sabbie insieme a vari resti dell’antica Tradizione Magica, sono state messe al sicuro.


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MessaggioInviato: 29/06/2012, 11:22 
Fonte: La dottrina segreta (Vol. 1)

vi è un fatto ben conosciuto ed assai curioso, confermato da un gentiluomo rispettabile e degno di fede che per molti anni fu addetto ad un’Ambasciata russa, e cioè che esistono nelle biblioteche imperiali di San Pietroburgo diversi documenti comprovanti che, anche quando la Massoneria e le società segrete dei mistici fiorivano liberamente in Russia, cioè sul finire dell’ultimo secolo ed all’inizio dell’attuale, più di un mistico russo, passando per i monti Urali, andò in Tibet a cercare la conoscenza e l’iniziazione nelle cripte sconosciute dell’Asia Centrale. E più d’uno ritornò, diversi anni dopo, con una numerosa quantità di informazioni che non avrebbe potuto procurarsi in alcuna parte d’Europa.


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MessaggioInviato: 01/07/2012, 17:36 
Vabbé... molto suggestivo tutto quanto. L'idea dei resti di una civiltà sconosciuta in Afghanistan e in altre zone dell'Asia Centrale, difficilmente accessibili agli esploratori e particolarmente isolate nel corso dei secoli, è una vecchia serie di leggende e dicerie che a suo tempo ci ha affascinato tutti e nelle quali ha sguazzato l'archeologia misteriosa per molto tempo, ma.... dove sta il collegamento con gli extraterrestri? Certo, la Teosofia ha parlato spesso anche degli alieni, anche se, mi pare, come tema "accessorio" ai temi mistici che erano centrali nelle sue dottrine, ma in questo caso tale collegamento dove si trova?


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MessaggioInviato: 01/07/2012, 20:20 
Non capisco cosa centra con gli alieni...
Non l'ho aperto per quel motivo.
Visto che sto leggendo "la dottrina segreta", quando trovo spunti interessanti, li posto in questo topic.
Ti riferisci alla sezione dove ho aperto il topic?
È la prima che mi è venuta in mente.


Ultima modifica di Bastion il 01/07/2012, 20:22, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Spunti di riflessioni dalla Teosofia
MessaggioInviato: 16/05/2017, 08:56 
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 Oggetto del messaggio: Re: Spunti di riflessioni dalla Teosofia
MessaggioInviato: 30/05/2017, 09:20 
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