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LE TRAME DEL MJ - 12

Fonte: http://www.edicolaweb.net/nonsoloufo/nu21_01i.htm

Un documento ottenuto tramite il dott. Michael Wolf.
Il rapporto che presentiamo è stato redatto il 12 ottobre del 1996 dal col. in congedo Steve Wilson, dell’Aeronautica Militare Statunitense (USAF) ed ex-direttore del Project Pounce
di Steve Wilson

MJ-12 è un’operazione "ultra top secret" di ricerca e sviluppo dell’Intelligence; MJ-12 fu istituito il 24 settembre 1947 dal Presidente Truman e, nel 1954, elevato a Comitato dal Presidente Eisenhower, all’interno del National Security Council (NSC - Consiglio Nazionale per la Sicurezza) con un Ordine Esecutivo Segreto, Order Number 54-12.
Il National Security Council lo denominò Comitato 54-12, con il Presidente responsabile dell’approvazione di tutti i "black projects" (progetti ombra). Da allora il Gruppo MJ-12 è stato denominato Comitato Speciale, Comitato 303 e, attualmente, Comitato 40. È definito il Direttorato del NSC.
Il Comitato 40 8PI-40 accede alla tecnologia avanzata e ai gruppi di lavoro tesi alla esecuzione di "cover-ups". Nel passato, Henry Kissinger era a capo di questo comitato (Nome in codice The Overseer - Sovrintendente).

Operation Majority
CR-20M7/6.2 - FILE: MTR/K-25 MWC/JL - FMWC/1972USN
"Operation Majority" è il nome dell’operazione responsabile di tutti gli aspetti, il progetto e le conseguenze della presenza aliena sulla Terra.
"Majesty" fu catalogato come nome in codice, per il Presidente degli Stati Uniti, per le comunicazioni relative a questa informazione. "Grudge" contiene 16 volumi di informazione documentata raccolta dall’inizio delle indagini condotte negli Stati Uniti sugli Oggetti Volanti Non Identificati (UFO) e Velivoli Alieni Identificati (IAC). Il progetto fu fondato dalla CIA, (fondi riservati, non-stanziati) con il denaro proveniente dal traffico illecito di droga. (Ai vertici dell’Air Force correva voce che la partecipazione nel traffico illegale di droga era giustificata in quanto tesa ad identificare ed eliminare le figure deboli della nostra società). "Grudge" mirava a raccogliere tutta l’informazione scientifica, tecnologica, medica e dell’intelligence di avvistamenti di UFO e di IAC oltre a contatti con Forme di Vita Aliena. Questo archivio di informazioni è stato usato per promuovere il Programma Spaziale dell’Air Force statunitense ("Ultra Top Secret").
JASON SOCIETY (Jason Scholars); l’ex Presidente Eisenhower commissionò una società segreta nota come "Jason Society" (o Jason Scholars) sotto il comando delle seguenti personalità: il direttore della Central Intelligence, Allen Welsh Dulles, il dott. Zbigniew Brzezinski, Presidente della Commissione Trilaterale dal 1973 al 1976 e il dott. Henry Kissinger, Capo delle strutture scientifiche interessate a tutti i fatti, le prove, la tecnologia, le menzogne e le coperture, finalizzate alla scoperta della verità sulla questione Aliena. La società era formata da 32 tra le personalità più autorevoli negli USA.
MJ-12 è il nome del gruppo di controllo segreto all’interno della "Jason Society". I migliori 12 dei 32 membri della "Jason Society" erano designati MJ-12.
MJ-12 esercita il totale controllo ed i loro partecipanti sono contrassegnati con il codice J-1, J-2, J-3 e così via, tra i componenti della "Jason Society".
Il direttore della Central Intelligence, denominato J-1, è il Direttore del gruppo MJ-12. MJ-12 era esclusivamente responsabile nei confronti del Presidente degli Stati Uniti (oggi non è più così). Il reale ammontare dei finanziamenti ai progetti connessi agli Alieni va al di là dell’immaginabile! Lo si creda o meno, MJ-12 gestisce il principale traffico di droga illegale internazionale. Questo per nasconderne il finanziamento agli occhi del Congresso e dei cittadini americani. Era giustificato in quanto identificava ed eliminava gli elementi deboli e indesiderati della nostra società.
Nel Maryland fu costruita una base segreta di incontro per il Gruppo MJ-12, accessibile solo dall’alto, costituita da strutture operative, ricreative e di vario genere per il gruppo MJ-12 e la "Jason Society". La base è denominata in codice ""The Country Club"", Il terreno su cui è edificata è stato donato dalla famiglia Rockefeller. Si tratta di un’installazione riservata alle sole persone con nullaosta ultra top secret-MAJI.
La MAJI - Majority Agency for Joint Intelligence - raccoglie e valuta l'informazione, la disinformazione e l'intelligence. Questa agenzia è responsabile di tutta la disinformazione ed opera in collaborazione con la CIA, la NSA, la DIA e l'Office of Naval Intelligence. È un'organizzazione molto potente di controllo dei progetti alieni. MAJI dipende solo dal MJ-12
MAJIC è la classificazione di sicurezza e nullaosta di tutto il materiale, i progetti e l'informazione circa gli Alieni. MAJIC significa "controllato dal MAJI" (MAJI + Controllato = MAJIC).
NOTA: MJ-1 è la classificazione del Direttore del MAJI, che è il Direttore della CIA e riferisce esclusivamente al Presidente. Altri membri del MAJI sono denominati MJ-2, MJ-3, ecc.
È per questo che si fa confusione sui riferimenti del MJ-12, come gruppo MJ-12 o come persone che ne fanno parte.
Designazione MJ-12 come gruppo: MAJI o MAJIC.
Nei documenti ufficiali concernenti il MJ-12 la designazione MJ-12 significa solo la persona.
Nel 1947, il "Project Sign" fu creato per acquisire quante più informazioni possibili sugli UFO, le loro prestazioni e scopi. Per garantire la sicurezza, la connessione tra "Project Sign" e MJ-12 era limitata a due figure di collegamento all’interno della divisione Intelligence dell’Air Material Command, il cui ruolo era filtrare determinate informazioni attraverso i canali.
Nel dicembre del 1948, "Project Sign" divenne "Project Grudge" con una palese controparte civile denominata "Project Blue Book" nota a tutti. Solo i rapporti sicuri venivano consegnati al "Project Blue Book".
L’MJ-12 fu organizzato originariamente dal generale George C. Marshall, nel luglio 1947, per indagare sul recupero e i rottami dell'UFO crash di Roswell-Magdalena. L’ammiraglio Hillenkoetter, direttore della CIA dal primo maggio 1947 fino al settembre 1950, decise di attivare il "Robertson Panel", incaricato del monitoraggio dei centri civili di ricerca ufologica emergenti in tutto il Paese. Nel 1956, egli si unì anche al NICAP, di cui fu eletto membro del consiglio direttivo, il che gli consentì di divenire una "talpa" per conto del MJ-12, insieme al suo gruppo di esperti segreti. Riuscivano così a pilotare il NICAP a piacimento.
Con il "Flying Saucer Program" sotto il totale controllo del MJ-12 e le prove occultate, il generale Marshall si sentiva più tranquillo, in una situazione tutto sommato piuttosto bizzarra. Questi personaggi ed i loro successori hanno finora costantemente ingannato il pubblico di gran parte del mondo occidentale, mediante l'infiltrazione di esperti di cui usano l'influenza per rendere efficaci i loro piani, il che accade ancora oggi con considerevole successo.
A sei mesi dal Roswell crash del 2 luglio 1947 e dalla scoperta di un altro UFO precipitato nei Piani di San Augustin, nei pressi di Magdalena, New Mexico, il 3 luglio 1947, si attuò una vasta riorganizzazione di agenzie e ricollocamento del personale.
Il motivo principale alla base della "Copertura di Sicurezza" e il reale motivo della sua costituzione erano l'analisi ed il tentativo di duplicare le tecnologie aliene.
Alla guida delle attività c'erano i seguenti gruppi:

Consiglio di Ricerca e Sviluppo (R&DB)
Air Force Research and Development (AFRD)
The Office of Naval Research (ONR)
CIA Office of Scientific Intelligence (CIA-OSI)
NSA Office of Scientific Intelligence (NSA-OSI)

Nessuno di essi era a conoscenza dell'intera situazione. Ogni gruppo aveva accesso solo a particolari che il MJ-12 consentiva loro di sapere. MJ-12 opera anche attraverso vari gruppi civili investigativi e di intelligence. La CIA e l'FBI sono manipolati dal MJ-12 per espletare i loro scopi.
La NSA fu creata in primo luogo per proteggere il segreto dei dischi volanti recuperati ed avere inoltre il controllo totale su tutte la comunicazioni di intelligence. Tale controllo consente alla NSA di monitorare ogni persona via e-mail, telefono, telex, telegramma ed oggi via computer in linea, sorvegliandone le comunicazioni private e personali.

I PROGETTI MAJIC
SIGMA è il progetto che per primo stabilì contatti con gli Alieni ed è responsabile delle comunicazioni.
PLATO è responsabile delle Relazioni Diplomatiche con gli Alieni. Questo progetto assicurò un negoziato formale con gli Alieni.
AQUARIUS è il progetto storico-analitico della presenza aliena e della sua interazione sulla Terra con l'Homo Sapiens.
GARNET è responsabile del controllo di tutta l'informazione e dei documenti concernenti la materia aliena, nonché della loro valutazione e verifica.
PLUTO è il progetto responsabile della valutazione di tutta l'informazione concernente gli UFO e gli IAC in relazione alla tecnologia spaziale.
POUNCE è un progetto istituito per recuperare tutti i velivoli alieni abbattuti e/o precipitati. Forniva una copertura operativa per occultare ciò in cui si era realmente impegnati, quando necessario, vale a dire in operazioni che venivano coperte dichiarandole relative ad incidenti di velivoli sperimentali, a progetti edili e ad estrazioni minerarie, ecc. Il progetto ha avuto pienamente successo ed è tuttora in corso.
NRO è la National Reconnaissance Organization stanziata a Fort Carson, Colorado. È responsabile per la sicurezza di tutti gli Alieni e di tutti i Velivoli alieni connessi ai progetti.
DELTA è la designazione della specifica unità della NRO addestrata ed incaricata della sicurezza di tutti i progetti del MAJI. È un team di sicurezza ed emergenza della NRO, appositamente addestrato per fornire protezione ai progetti operativi inerenti gli Alieni e il LUNA. Il gruppo LUNA ha anche un nome in codice: Men in Black (MIB). Questo progetto è in corso.
BLUE TEAM è il primo progetto responsabile per l'intervento e/o il recupero di Velivoli alieni abbattuti e/o precipitati e/o Alieni. Era programmato e gestito dall'U.S. Air Force Material Command.
SIGN è il secondo progetto responsabile di raccogliere le informazioni segrete e determinare l’eventuale minaccia della presenza aliena nei confronti della Sicurezza Nazionale degli USA. Era un progetto della U.S. Air Force e della CIA.
REDLIGHT era il progetto impegnato nei test sperimentali sui velivoli alieni recuperati. Venne posposto dopo tutti i tentativi risoltisi con la distruzione del velivolo e la morte dei piloti. Questo progetto fu portato avanti nell'Area 51, Groom Lake, (Dreamland) nel Nevada. Il "Project Redlight" fu ripreso nel 1972 e ha avuto un certo successo. Gli avvistamenti di UFO accompagnati da elicotteri neri sono proprietà del "Project Redlight", ora operativo nell'Area 51 nel Nevada (i test forse sono stati trasferiti in Messico).
SNOWBIRD fu istituito come copertura del "Project Redlight". Venne costruito un velivolo di tipo discoidale utilizzando tecnologia convenzionale. La notizia fu divulgata alla stampa e il velivolo mostrato in pubblico in diverse occasioni. Lo scopo era di spiegare avvistamenti accidentali o informazioni inerenti il "Redlight" come velivoli "Snowbird". Si è trattato di un'operazione di disinformazione altamente efficace. Tale progetto viene attivato solo in caso di necessità e per molti anni non è stato usato. Anche oggi è sotto naftalina.
BLUE BOOK fu un progetto di raccolta e disinformazione dell'Intelligence della U.S. Air Force sugli UFO e gli Alieni. Una volta chiuso, i suoi dati ed il personale furono assorbiti dal progetto "Aquarius". Un rapporto classificato, denominato "Grudge/Blue Book", "Report Number 13", contiene le uniche informazioni significative provenienti dal progetto, ma non è mai stato divulgato, né è accessibile ancora oggi.

Non avevamo dati disponibili (nell'aprile 1990) sull'Operazione "Warp Drive" delle astronavi di Rigel (la stella Beta della costellazione di Orione, n.d.r.), ma l'Air Force sa che esse funzionano sul principio dell'"Antimateria Contenuta al Plasma Energizzato". Abbiamo il sistema motore di impulso secondario utilizzato per velocità inferiori a quelle della luce. Questa reazione di fusione è localizzata a poppa del principale quadro di comando del disco e può spingere il velivolo fino al 75 per cento della velocità della luce. Il sistema di guida ad impulsi funziona canalizzando l'energia di scarico di plasma caldo del velivolo lontano dallo scafo stesso: questo plasma di scarico non è il sottoprodotto della materia al plasma semplice, generata in laboratorio, bensì un plasma ad alta energia prodotto in un sistema di contenimento di un reattore a fusione. Enormi quantità di plasma vengono dapprima accelerate ad alta velocità lungo un anello di spirali magnetiche e poi iniettate nelle bobine conduttrici spazio-temporali, la componente centrale del sistema propulsivo ad impulso. Tali bobine producono una distorsione limitata del continuum spazio-temporale locale, (simile ad un campo di stasi locale) ed accelerano ulteriormente l'energia e la velocità del motore ad impulso al plasma, approssimativamente sino alla velocità relativistica della loro fuoriuscita.

Il Propulsore a Rapporti di Velocità
Il principale sistema di guida propulsivo delle più comuni "Astronavi-Madre" impiega il propulsore "FIF-M2 Multi-Field Speed Gear Drive" - sistema multicampo a rapporti di velocità. Entro condizioni "Normal", il sistema FIF-M2 può imprimere all'incrociatore spaziale una velocità di 8 "speed gear" (rapporti di velocità), vale a dire 8x8x8x8x8x la Velocità della Luce Terrestre, con velocità di emergenza equivalenti a 9 "speed gear" e oltre. Nel cuore di questo masssiccio sistema di trasmissione cè l'insieme di Cristallo MAGNIUM che controlla le collisioni della materia antimateria. Lo chiamano MAGNIUM... Mmgnium... o Magnium ed è l'unico materiale appena scoperto che può sopportare l'esposizione alle particelle dell'antimateria per periodi limitati nel tempo. Per la sua struttura cristallina eccezionale, Magnium può tratttenere l'antimateria sospesa in spazi vuoti tra i suoi atomi solo con una trascurabile annichilazione sia del Magnium che degli atomi di antimateria. Se un cristallo è difettoso, la sua struttura permetterà a troppi atomi di antimateria di toccare i normali atomi, degradando quindi la struttura del cristallo stesso ad una velocità superiore al normale. Tale procedura è nota come decristallizzazione del Magnium.
Il cristallo Magnium è contenuto in una intelaiatura blindata di Megaplastium (oppure, in linguaggio alieno MMGPLTUM), la sostanza più resistente conosciuta dalle civiltà aliene. Durante le operazioni normali, la materia e l'antimateria sono introdotte nel cuore del motore di trasmissione di velocità attraverso iniettori separati di plasma. Gli elementi di cristallo Magnium assemblati sono localizzati direttamente sulla traiettoria di due correnti di materia che, altrimenti, colliderebbero con un esplosivo rilascio di energia. Invece, particelle di antimateria penetrano attraverso la superficie del cristallo Magnium riposto nel blocco di assemblaggio, gli atomi di materia si staccano in reazioni agli atomi al Magnium, riassociandosi in una combinazione di alta energia. Questi nuovi atomi combinati ricevono cariche energetiche supplementari nel passaggio da un cristallo all'altro durante l'assemblaggio. Naturalmente, alcuni atomi di Magnium e di antimateria collideranno sulla superficie del cristallo, ma una bobina magnetica elissoidale contiene l'energia e la radiazione da queste collisioni. Le correnti di Magnium di antimateria energizzata provenienti dagli elementi di cristallo Magnium, si dividono ora in correnti separate al plasma, canalizzate magneticamente lungo trasmettitori di energia della carlinga, mentre le correnti modificate di antimateria producono una vicendevole annichilazione e la conseguente emissione di enorme energia. Un sottoprodotto della distruzione del Magnium - gli atomi energizzati di antimateria - è il rilascio di proprietà elettromagnetiche uniche che producono il Campo di Velocità di trasmissione (Speed Gear Drives) attorno alla Nave Madre. Tutti i sistemi di guida a Velocità di Campo si dividono in Tre Tipi:

1. Le unità Standard di Trasmissioni di Velocità (Standard Speed Gear Drives) creano un singolo campo di Trasmissione di Velocità che circonda la nave mentre si muove attraverso la Spazio, permettendole una velocità superiore alla Velocità Terrestre della Luce.

2. I Sistemi di Guida a Trans-Velocità (Trans-Speed Gear Drives) creano un campo simile, ma sono migliorativi rispetto al progetto originale, proiettando frazioni del campo di Velocità di Trasmissione davanti alla navicella. Questo crea un fenomeno moltiplicatore naturale di velocità, aumentandola con minimi incrementi sui costi energetici.

3. Sistemi di Trasmissione di Velocità multipla (Multi-Speed Gear Drive System). La cosiddetta Nave Madre combina entrambi i sistemi menzionati per creare un progetto di ingegneria di un campo di Trasmissione a multi-Velocità. Sebbene l'astronave Madre non sia un vero scafo a Trans-Velocità, a causa delle sue dimensioni (probabilmente ragguardevole n.d.r.) il suo sistema a Trasmissione di Velocità presenta vantaggi rispetto agli altri sistemi di guida a Trasmissione di Velocità.

La trasmissione di Velocità della Nave Madre funziona attraverso una coppia di due unità di trasmissione di velocità lungo ogni cabina motore fuoribordo. Ognuno di queste quattro unità proietta il suo proprio Campo a Trasmissione di Velocità davanti all'oggetto mentre si muove nello spazio.
Questi campi si sovrappongono, con una conseguente alta Velocità di Trasmissione per uno scafo della dimensione di un'Astronave Madre, come anche per la maggior parte di cambi istantanei da velocità sub-luminali a Velocità di Trasmissione, rendendo anche possibile salti quasi istantanei a livelli superiori di Velocità di Trasmissione, senza dover costruire un contenimento magnetico incorporato.
Nella vecchia generazione di sistemi a Velocità di Trasmissione, la miscela di temperatura materia-antimateria all'interno dei Sistema di Trasmissione di Velocità (Speed Gear Engine) dovette essere attentamente ricalibrata per accogliere pressioni superiori prima che lo scafo potesse muoversi da un livello di Velocità all'altro. Il tempo richiesto, per aumentare la forza dei campi magnetici circostanti, potrebbe variare da diversi secondi a qualche minuto.


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L'AVIAZIONE AMERICANA DA LA CACCIA AI DISCHI VOLANTI

http://centroufologicotaranto.wordpress ... i-volanti/

L’articolo che vi proponiamo è la trascrizione fedele che apparve sul periodico “Tempo” numero 28, del 5 luglio 1952. Il periodico all’epoca ebbe l’esclusiva a pubblicarlo dal periodico statunitense “Look”. Il CUT (Centro Ufologico Taranto), grazie alla “fortuna” avuta da Antonio De Comite (Direttore Generale), che ha trovato questa rivista ad un mercatino delle pulci a Matera, pubblica questo straordinario articolo delle epoca, con le ipotesi, le certezze e le paure dell’epoca. Le immagini, che fanno da corollario all’articolo, sono state scannerizzate dalla rivista, che visto gli oltre 50 anni passati, non è in ottime condizioni. Buona lettura.

Immagine

Negli ultimi cinque anni di dischi volanti ne sono stati visti, ma non ne è mai stato catturato uno. Ciò ha creato confusione nelle idee ma anche un diffuso senso di disagio nell’opinione pubblica americana. Qualcuno ne è persino atterrito. E’ logico dunque che le Forze Aeree, alle quali spetta la difesa del cielo degli Stati Uniti, e che per alemno due anni hanno ignorato l’argomento, stiano allestendo una vera e propria caccia ai dischi, controllando, innanzi tutto, a una a una, le ipotesi che finora sono state avanzate. I comandi e i centri di studio dell’Aeronautica hanno iniziato in questi giorni esperimenti per verificare la nuova teoria radicale del prof. Menzel dell’Universià di Harvard. Questi, come è noto (ne hanno diffusamente parlato le riviste Time e Look), sostiene che si tratti, nella maggior parte dei casi, di illusioni ottiche. Partendo dalla constatazione che quasi tutte le osservazioni più importanti erano state fatte in territori desertici. Menzel si richiamò al fenomeno ben conosciuto come “inversione della temperatura”. Si tratta di una manifestazione assai semplice: normalmente l’aria diventa più fredda via via che si sale dalla superficie della terra ma talvolta accade il contrario, accade cioè, particolarmente nel deserto e di notte, che uno strato di aria calda che si comporta come una lente – lente imperfetta, sicchè l’immagine che si trasmette è falsata, irreale. – Ecco dunque ciò che si chiama comunemente “miraggio”, ma a rovescio. Quando infatti la lente d’aria è vicina alla terra abbiamo il miraggio diurno: lo strato concavo verso l’alto, riflette il cielo, che apparirà come un lago al viaggiatore assetat; quando invece la lente è sospesa in alto, concava verso il basso, per effetto appunto dell’ “inversione della temperatura”, i raggi di luce si curvano in direzione inversa, procedendo lungo la superficie della terra. In tal modo, per esempio, le luci lontane della città possono apparire a grandissima distanza alte nel cielo notturno. Se l’atmosfera poi è instabile, queste luci fluttuano, dando l’impressione di muoversi a grande velocità con sbavature che diventano scie luminose. Se infine la sorgente di luce è una linea di lampade di una strada, ecco la “formazione” di dischi in volo. Il prof. Menzel arricchisce naturalmente questa sua teoria di tutte le ipotesi possibili, che qui non abbiamo spazio di esaminare. Egli spiega per esempio con “inversioni” diurne le apparizioni di dischi in pieno giorno, talvolt provocate da strati di nebbia condensata dall’alta temperatura dell’atmosfera, talvolta da “bolle d’aria” fredda: in questo caso, la bolla forma una specie di lente a molti ingrandimenti, che proietta intorno a sè altrettanti immagini, come il riflesso del sole sui frantumi di uno specchio. Il Menzel, per dimostrare la sua teoria, ha ricostruito in laboratorio tali fenomeni mediante un vaso cilindrico riempito per metà di benzolo, nel quale galleggia uno strato di acetone: il primo ha le qualità ottiche dell’aria fredda e il secondo quelle dell’aria calda. Quando poi ai globi di fuoco verde, non spiegabili con la teoria del miraggio, Menzel si richiama alla ipotesi del suo collega di Harvard, Fred Whipple, secondo il quale potrebbe trattarsi di meteore costituite prevalentemente di magnesio incandescente. La spiegazione del prof. Menzel è stata considerata come una delle più interessanti spiegazioni dei piatti volanti che sia stata finora fornita. Sui fenomeni aerei comunemente conosciuti come piatti volanti la rivista Look ha ora interrogato il gen. Hoyt S. Vanderberger. Capo di S.M. dell’Aeronautica, ricevendone dichiarazioni che rappresentano la prima pubblica trattazione dell’argomento da parte di una alta autorità militare. Egli ha detto: “Le Forze Aeree sono interessate a qualunque cosa si trovi nell’aria. Ciò comprende i fenomeni aerei comunemente conosciuti come piatti volanti. Molti di questi casi sono stati chiariti in modo soddisfacente. Altri non ancora. Non possiamo permetterci di starcene tranquilli data l’inquietudine mondiale“.

OTTOCENTO AVVISTAMENTI
L’Aeronautica ha raccolto i dati di oltre ottocento avvistamenti di dischi volanti, e i rapporti continuano ad affluire dall’Alaska, da Terranova e dalle località dove sorgono impianti atomici vitali. Per dare una risposta all’enigma sono stati mobilitati i detective dell’Aeronautica, quegli ufficiali, cioè del Comando Informazioni Tecniche Aeree (A.T.I.C.), che lavorano dietro uno scudo di piani segreti e di documenti classificati con cura dalla base aerea rigorosamente sorvegliata di Wright-Patterson, all’esterno di Dayton, nello Stato dell’Ohio. Un alto ufficiale del Servizio Informazioni ha dichiarato: “Il nostro compito è di scoprire qualunque ordigno possa esser usato contro gli Stati Uniti. Nel futuro si potrebbe dimostrare che un ordigno che secondo le apparenze era una meteora è invece un perfetto razzo“. I resoconti di avvistamenti non possono mai fornire al Servizio Informazioni dati accurati su velocità, altitudine, ampiezza e composizione degli oggetti avvistati. Per ottenerli è stato proprio ora redatto un piano metodico e scientifico di grande ampiezza. Esso comprende l’impiego dei seguenti mezzi:

1) Sotto la direzione della A.T.I.C., un fisico dell’Università di California sta mettendo a punto e sperimentando a Los Angeles un apparecchio speciale da presa per fotografare i piatti volanti. Elemento base di questo nuovo apparecchio è un cristallo rigato da gran numero di sottili linee che, posto sopra l’obiettivo, diffrange l’immagino in segmenti luminosi. Dall’esame di questi, gli scienziati possono risalire a determinare la natura del corpo. Se il piatto è disco incandescente, il dispositivo potrà rivelare di che materia esso è fatto. Se la luce che emana gli proviene da carburante o da un riflesso, il dispositivo identificherà la sorgente della luce. Con questo mezzo si controllerà anche la teoria del prof. Menzel. La prima delle nuove macchine da presa sarà collocata nella zona sud-occidentale degli Stati Uniti, che ha registrato un forte numero di apparizioni di piatti. Duecento macchine fotografiche saranno costruite e distribuite alle guardie degli impianti atomici, agli operatori delle torri delle basi aeree e agli addetti radar.

2) Per la caccia ai piatti volanti sono stati adattati anche i “cine-teodoliti”, strumenti per i missili guidati. Il personale delle basi di lancio potrà precisare la esatta dislocazione dei piatti volanti e l’orbita descritta, potranno infine fotografarli con gli apparecchi da presa collocati nei teodoliti. Mezzi e personale di determinate stazioni per missili guidati sono già stati posti in stato di allarme. Con i teodoliti si è tentato di seguire la pista dei piatti almeno tre volte nell’estate 1950, alla base aerea di Holloman nel Nuovo Messico. Una squadra che si dedicava alla soluzione di un problema relativo alla guida dei missili, vide l’apparizione improvvisa di un oggetto ignoto; lo seguì, ma non potè fissarne l’immagine perchè nessun strumento di rilevazione era in quel momento in azione. Quattro settimane dopo, due equipaggi addetti alla base di ricerca afferrarono un’immagine, ma la verifica provò che ognuno aveva seguito un oggetto diverso: almeno otto oggetti sconosciuti si trovarono in aria nello stesso momento. Furono prese fotografie, ma non furono pubblicate.

3) L’Arma Aerea spera di utilizzare su larga scala, per la caccia ai dischi volanti il radar. Il radar ha registrato corpi estranei nei cieli di alcune basi e impianti come Oak Ridge, nel Tennessee, e Goose Bay nel Labrador. Non si può tuttavia affermare con sicurezza se questi rilevamenti siano da attribuire a corpi in volo oppure a disturbi atmosferici o anche a cattivo funzionamento degli impianti.

4) Saranno usati “ecometri” della Marina modificati. L’assenza di qualsiasi rilevamento di rumore è una caratteristica della maggior parte dei rapporti su apparizioni di piatti volanti (tutti i mezzi aerei conosciuti possono essere uditi, anche quando non è possibile vederli data la loro distanza). Questa strana caratteristica ha indotto un ufficiale informatore a prospettare che “può darsi che qualcuno abbia scoperto un nuovo tipo di propulsione“.

Ogni risultato che sia ottenuto con apparecchi da presa elettronici e meccanici, da teodoliti e aerofoni, l’Arma Aerea lo sottoporrà a uno speciale comitato di duecento tra scienziati e tecnici costituito presso un istituto di ricerche del Medio Ovest che già procede a una serie di studi segreti. Ufficiali dell’Arma Aerea vigilavano su questi fenomeni aerei assai prima che essi diventassero oggetto di notizie e commenti di stampa. Già durante la seconda guerra mondiale, si ebbe notizia di oggetti misteriosi segnalati sopra le basi germaniche di telearmi. I piatti volanti sbocciarono nel giugno 1947, quando Kenneth Arnold di Boise, nell’Idaho, raccontò di averne visti nove mentre pilotava il suo apparecchio privato sul monte Rainer, nello Stato di Washington. Ma anche quindici giorni prima di quel sensazionale avvenimento, erano stati visti piatti volanti (allora chiamati “palloni d’argento” su talune zone dell’Ungheria. Quando i dischi volanti, dopo il rapporto di Arnold, minacciarono di provocare un panico nazionale, l’Aeronautica cominciò a interessarsene e fu preparato il “Progetto Grudge” (sulle prime conosciuto come “Progetto Sign”), uno speciale progetto segretissimo per l’attuazione del quale erano stanziati 34 mila dollari e grazie al quale, per due anni, sono state raccolte e analizzate informazioni di tutto il mondo. Molta emozione suscitò, il 7 gennaio 1948, la morte del capitano Thomas F. Mantell jr. rimasto ucciso mentre col suo “P-51#8243; nel cielo di Godman Filed (Kentuchy) si avventava alla caccia di un oggetto sconosciuto. Nell’agosto 1949, le Forze Aeree decisero di tirare le somma del “Progetto Grudge”. I dati di 375 avvistamenti furono annotati in un rapporto che asseriva che i piatti volanti non esistono e attribuiva gli avvistamenti a “errata interpretazione” di vari oggetti convenzionali, a isterismo collettivo, psicosi bellica, illusioni, vertigini, abilità pubblicitaria e casi psicopatologici. Tuttavia per 34 casi, disse il rapporto, si era trattato di “buone segnalazioni che non potevano avere una spiegazione“. Il “Progetto Grudge” fu mandato in soffitta, malgrado che alcuni scienziati consultati raccomandassero di continuare nelle ricerche. Quando, l’ottobre scorso, due informatori di un reparto speciale del “Comando Informazioni Tecniche dell’Aeronautica”, divulgarono di aver riunito quasi ottocento rapporti nei loro schedari, più del doppio cioè del numero delle osservazioni registrate nel 1949 l’interesse della investigazione si riaccese ed ora ha raggiunto le più alte sfere del Pentagono.

IDEE CHE SEMBRANO PAZZE
Il “Progetto Grudge” – che dal 25 marzo di quest’anno ha cambiato il nome in “Progetto del Libro Azzurro” – è stato affidato al tenente Edward J. Ruppelt di Ames, nello Iowa, pilota in guerra di un bombardiere “B-29#8243;, decorato di due “Distinguished Flying Cross” con trentatre missioni di combattimento e un diploma in ingnegneria aeronautica dello Iowa State College. Il personale addetto al nuovo Piano si è messo subito allo studio degli ottocento avvistamenti avvenuti in cinque anni. Si sa che il 18,03 per cento dei rapporti proviene in generale da personale militare, l’11,02 per cento da piloti dell’Arma aerea in missione di volo. Con sorpresa si è rilevato che civili senza speciale istruzione sono responsabili soltanto del 57,08 per cento dei rapporti. Un colonnello del Servizio Informazioni ha detto: “Questi rapporti vengono da gente sincera. Non si tratta di pazzi nè di imbroglioni. Essi hanno visto qualche cosa; dobbiamo scoprire di che si tratta“. L’analisi degli ottocento avvistamenti descritti in 16 mila cartelle è fatta tenendo conto della frequenza degli avvistamenti, della qualità degli informatori e della forma segnalata. L’Aeronautica ha appreso che il 23,54 per cento dei rapporti parla di forme a disco o sfera, l’8,25 per cento di forme a sigaro o razzo, il 2,55 per cento di ali volanti, e lo 0,6 di gruppi di luci. E’ stato anche rilevato che il 38 per cento delle osservazioni può essere classificato come di corpi astronomici, il 13 per cento di palloni, il 10 per cento come troppo nebuloso per essere valutato, il 22 per cento di uccelli, aerei, ecc., solo il due per cento come mistificazione e invece il 15 per cento come di fenomeni “non spiegati”. E’ appunto questo quindici per cento che imbarazza l’Aeronautica. Utili rapporti continuano ad arrivare alla media di dieci al mese; il numero delle segnalazioni di piatti volanti accettate all’ “A.T.I.C.” è di tre volte maggiore. Un alto ufficiale informatore sostiene: “Ci occorrono tutte le notizie possibili. Terremo in considerazione anche le idee più pazze. Qualcuno può scoprire qualche cosa importante“. E il gen. Vanderberg ha aggiunto: “L’Arma aerea apprezza grandemente lo sforzo di parecchie persone sincere e patriottiche che hanno offetto la loro collaborazione”. Sulla scorta di 63 rapporti provenienti da piloti, da osservatori di navi, da un colonnello dell’aeronautica, da scienziati civili, da ufficiali osservatori e informatori, nessuna catalogabile con una certa sicurezza, il ten. Ruppelt appuntò in corrispondenza delle varie località altrettanti spilli su una carta geografica: un rappresentante del Pentagono che la esaminò rilevò che gli spilli ricoprivano esattamente l’area dove sorgono gli impianti atomici. L’uomo del Pentagono riferì la cosa concitatamente al suo Quartier Generale, e fu subito convocata una conferenza a Washington.
Il Servizio Informazioni ha comunicato al Pentagono che non c’è alcuna prova che i piatti volanti possano essere un mezzo di spionaggio o una minaccia per il programma atomico degli Stai Uniti. Ma il timore resiste ancora nella mente di personaggi responsabili. Un ufficiale informatore, ha detto: “Potrebbe essere la ricognizione russa, ma perchè dovrebbero rischiare un ordigno del genere per vedere gli impianti atomici? Se potessimo volare 5000 piedi al di sopra delle installazioni atomiche russe e osservare la forma, l’ampiezza e il posto della loro costruzione, potremmo dire che cosa succede là dentro. La cosa buffa è che quasi tutte le informazioni sul nostro lavoro atomico sono state rese pubbliche. I russi non hanno bisogno di volare sui nostri impianti di bombe A.”. L’Aeronautica ha abbandonato la facile idea che tutto sia causato da isterismo collettivo. E’ stato infatti disposto che il Quartiere Generale dell’ “A.T.I.C.” riceva immediatamente notizia di ogni nuovo avvistamento. Se precedenti rapporti ne suggeriscono l’utilità, si provvede anche a inviare investigatori particolarmente allenati, sul posto delle segnalazioni. Nelle ultime settimane ufficiali informatori hanno fatto sopralluoghi a Minneapolis, nel New Jersey, a Columbus, Chicago, Detroit, Long Island e nel Texas. Secondo gli ufficiali aviatori, la soluzione finale dell’enigma dovrebbe trovarsi in una delle seguenti ipotesi.

1) I piatti volanti possono essere un’errata interpretazione di oggetti noti. Gente che ha visto palloni, aerei a reazione o simili li ha chiamati dischi volanti. Ma tali errate interpretazioni non possono spiegare molti di questi avvistamenti. Persino le autorità aeronautiche più prudenti affermano che nessun mezzo aereo conosciuto viaggia a così alta velocità, senza rumore di sorta, e manovra con alta accelerazione ed impeto, virando perfino ad angolo retto.

2) Il mistero potrebbe essere causato da fenomeni naturali od ottici. La più promettente è la teoria proposta dal prof. Menzel. Altre possibilità naturali sono: scariche elettriche nell’atmosfera superiore; meteoriti non comuni, o una nuova posizione della Terra nell’Universo che causi fenomeni che il genere umano non ha sperimentato e non può quindi identificare. Il ten. Ruppelt dice: “Ci attendiamo che la teoria del prof. Menzel risolva alcuni di questi casi. Se i piatti volanti si dimostreranno fenomeni naturali, lasceremo cadere la cosa e affideremo il problema agli scienziati. Ma se risulterà che sono mezzi nemici, li prenderemo“.

3) Si può provare che i piatti siano costruiti dall’uomo. Potrebbe essere una scoperta straniera e molto probabilmente russa. Il ten. Ruppert aggiunge: “Se sono fatti dall’uomo, chiunque li faccia è tecnicamente più progredito di noi“. Oppure, sebbene sia costantemente ed enfaticamente negato, fanno parte di un segreto progetto relativo ad una scoperta nord-americana. Ufficiali informatori ammettono infatti che, se un progetto è proprio segreto, se ne negherà perfino l’esistenza. Ma un ufficiale informatore bene al corrente ha recentemente detto che è più facile che si tratti piuttosto di ordigni provenienti da Marte che di materiale americano.

4) I dischi volanti potrebbero essere aeronavi interplanetarie o missili. Uomini del Servizio Informazioni dell’Aeronautica sono continuamente stupiti dal numero di scienziati sperimentati che ritengono che siano di origine interplanetaria. Il ten. Ruppelt dice: “Possiamo occuparci di queste cose se vengono dalla Russia, ma se vengono da Marte, non so cosa faremo. Non abbiamo, comunque, alcuna prova che non possano provenire dalla stratosfera e bisogna comprendere l’ipotesi tra quelle possibili“.

Il Servizio Informazioni delle Forze Aeree, dal canto suo, dice che qualunque cosa siano i piatti volanti – miraggio, mezzi aerei male identificati, fenomeni naturali, ordigni nemici o navi interspaziali – l’Arma aerea non può muovere al contrattacco finchè non abbia accuratamente stabilito che cosa vede la gente. Questa è la “caccia” che si deve fare ora. Il tem Ruppelt tira le somme: “La sola conclusione cui siamo giunti” – ha dichiarato – “è che i dischi volanti non sono una immediata e diretta minaccia contro gli Stati Uniti. Sono andati in giro per cinque anni e non hanno colpito. Ma ciò non significa che non siano una minaccia potenziale“.


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MessaggioInviato: 14/10/2013, 15:44 
DAVVERO LA NSA HA RICEVUTO MESSAGGI EXTRATERRESTRI?

Fonte: http://www.centroufologicoionico.com/ar ... aterrestri

Mentre il mondo scientifico e non discute sulla chiusura, o per meglio dire "ibernazione", dei telescopi della NASA dediti alla ricerca di segnali inviati da civiltà extraterrestri nel Cosmo, la comunità ufologica è letteralmente "impazzita" per la declassificazione di documentazione sugli UFO da parte della NSA (National Security Agency).
Bisogna subito dire che non c'è stata nessuna nuova declassificazione. Se si va a leggere in basso alla pagina in questione, ci si renderebbe subito conto che l'ultimo aggiornamento è datato al 15 gennaio 2009.
E non solo, molti organi di informazione di settore o meno sono andati in "fibrillazione" per un documento online, dal titolo "Key to Extraterrestrial Messages", in quanto all'interno c'era - tra l'altro - scritto che "recentemente (dalla data di compilazione del documento) erano stati uditi una serie di messaggi radio provenienti dallo Spazio Esterno (...)".

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Ma siamo sicuri che sia realmente accaduto? Innanzitutto, ammesso che la NSA - o chi per essa - abbia captato dei segnali inequivocabilmente provenienti da una civiltà extraterrestre, la stessa avrebbe catalogato un documento del genere, epocale, con la dicitura "Unclassified"? Avrebbe sicuramente utilizzato un livello di segretezza altamente maggiore.
Inoltre, nel documento in questione l'esperto Howard H. Campaigne analizza algoritmi per decodificare dei presunti messaggi e propone una chiave per risolvere il problema.
La "fibrillazione" online di molti siti e blog di settore è aumentata dal fatto che, probabilmente, tutto è nato dalla decontestualizzazione del testo tecnico del dottor Campaigne.
Per questo motivo, alcuni portali d'informazione hanno effettuato una ricerca in Rete, nella speranza di trovare gli scritti di questo ricercatore dell'Agenzia di Sicurezza Nazionale americana. Si è partiti dall'introduzione di presentazione del testo che afferma: "il Dr. Campaigne ha presentato una serie di 29 messaggi provenienti dallo Spazio esterno in 'Extraterrestrial Intelligence, NSA Technical Journal, Vol. XI, n° 2, pag. 101 e in Special Edition of Mathematics and Engineering' del giornale, a pag. 117. Il seguente articolo presenta una chiave per questi messaggi...".
Effettuando questa ricerca si è "scoperto" che lo studio effettuato dal Dr. Campaigne è stato ispirato da un testo precedente, pubblicato da un altro collega specializzato nella Crittografia.
Il nome dell'esperto crittografo è Lambros Demetrios Callimahos, personalità di spicco nel campo della Crittografia ed autore di oltre 40 libri sul tema.
Ma chi era Callimahos? Nato in Grecia nel 1910, Callimahos emigrò negli "States" ed ebbe l'opportunità di entrare nella NSA. Andò in pensione nel 1976, per morire un anno dopo. Il suo contributo all'Agenzia di Sicurezza Nazionale fu prezioso e il suo lavoro nel campo di Crittografo gli valse l'opportunità di essere menzionato nella "Hall of Honor (Sala d'Onore)" della NSA.
Callimahos pubblicò, nel numero precedente del NSA Technical Journal (Vol. XI, n°1), il testo dal titolo "Communications with Extraterrestrial Intelligence", una specie di esercizio dove si discutevano - in modo superficiale - le probabilità di esistenza di vita al di fuori della Terra, per poi - in seguito - concentrarsi sul tema focale del discorso: ossia, le sfide matematiche che affrontano gli specialisti in linguaggio, codici e crittografia per stabilire una comunicazione, ipotizzando che - probabilmente - questa arrivi attraverso i radiotelescopi.

Immagine

A partire dal sopracitato articolo, che già presentava alcuni enigmi, Howard H. Campaigne pretende di ampliare il dibattito, suggerendo di inserire nell'edizione successiva del NSA Technical Journal la questione dei "29 messaggi", creata per testare "l'ingenuità dei lettori" (vedi immagine sopra) - come descritto - in queste curiosità matematiche. Propose, quindi, coppie matematiche di lavoro sul tema.
In un articolo successivo, pubblicato su NSA Technical Journal (Vol. XIV), Campaigne - proprio lui - presentò la soluzione, discutendo sull'utilità di mutare i "bits" e i numeri in lettere e simboli per fini di decodificazione.
E' davvero curioso che questo "gioco matematico" sia diventato la "prova" che la NSA abbia captato una comunicazione proveniente da una civiltà extraterrestre. Soprattutto, perchè, questi studi sono conosciuti da - almeno - l'anno 2003. Fu tramite il FOIA (Freedom Informaction Act) che il cittadino contribuente Michael Ravnitzky ebbe risposta dell'esistenza di questa documentazione. Tutto tramite una semplice richiesta formale.
Quindi, come spesso accade ultimamente, "troppo fuoco"...per nulla.


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MessaggioInviato: 14/10/2013, 15:47 
L'INCONTRO DEL PRESIDENTE EISENHOWER CON GLI ALIENI A MUROC

Fonte: Periodico “Ufo: la visita Extraterrestre”

Nel 1954 una delegazione guidata dal Presidente USA avrebbe incontrato gli ambasciatori alieni nel campo d’aviazione, poi divenuto l’attuale Base Edwards.

Titoli a caratteri cubitali apparvero sui giornali statunitensi in quel lontano luglio del 1952. Formazioni di UFO avevano sorvolato più volte la capitale, Washington D.C. Quattro mesi dopo, il generale Dwight Eisenhower, divenuto capo di Stato Maggiore dell’Esercito USA al termine della Seconda Guerra Mondiale (quindi, nel 1951, comandante supremo delle forze alleate della NATO), fu eletto presidente. Era il gennaio 1953 e, in quello stesso mese, all’Ufficio di Intelligence Scientifica (OSI) della CIA fu ordinato di determinare se gli UFO fossero di natura interstellare. L’OSI riunì la commissione scientifica Robertson (il "Robertson Panel"), che raccomandò tra l’altro l’ampliamento del Progetto "Blue Book", vale a dire un maggiore studio degli UFO da parte dell’Aeronautica militare.

Immagine

Un anno dopo, nell’aprile 1954 (come documentato da Gerald Light), il Presidente Eisenhower effettuò un viaggio segreto per Muroc Field (l’odierna Base Edwards dell’USAF), situato nel deserto californiano. Il suo seguito comprendeva alcuni generali, il reporter Franklin Allen dell’Hearst Newspapers Group, il vescovo cattolico di Los Angeles James McIntyre, ed altri. Il presidente aveva precedentemente fatto in modo di trovarsi nella vicina Palm Springs, in California, giustificando il suo viaggio con la scusa di una vacanza di golf. Una notte venne portato di nascosto a Muroc, mentre, come copertura, ai reporter fu detto che il Presidente aveva mal di denti ed aveva dovuto consultare un dentista.
Mentre si trovava al campo di aviazione di Muroc, Eisenhower fu testimone dell’atterraggio di un disco extraterrestre. Diversi visitatori stellari ne uscirono, per conversare con il Presidente e i generali. Gli extraterrestri chiesero che Eisenhower rendesse immediatamente pubblico il contatto tra gli alieni e la Terra. Il Presidente rispose che gli umani non erano ancora pronti, avevano bisogno di tempo per prepararsi a questa stupenda realtà.
Secondo Lord Brinsley Le Poer Trench, investigatore inglese (conosciuto anche come Lord Clancarty) e autore di diversi libri di argomento ufologico, il Presidente degli Stati Uniti, David D. Eisenhower ebbe incontri e conversazioni segrete con esseri di altri mondi nel 1954, nella base della forza aerea di Murdoc, nello stato della California.
Lord Poer Trench si batté per anni affinché la camera del Lords del Parlamento britannico effettuasse una seria investigazione sul fenomeno e che il governo britannico declassificasse le informazioni segrete sugli UFO.
Fu un pilota collaudatore americano che gli raccontò dell'incontro.
"Il pilota disse di essere stato una delle sei persone presenti all'incontro tra il presidente Eisenhower e gli esseri" spiegò l'investigatore inglese. E aggiunse: "Era stato chiamato in qualità di assistente tecnico grazie alla sua reputazione e alla sua abilità di pilota collaudatore".
Il pilota disse a Tranch: "Cinque diversi tipi di navi atterrarono all'interno della base. Tre erano dischi volanti, le altre due avevano la forma allungata, come sigari. Eisenhower si trovava in quei giorni in vacanza a Palm Springs, quando ci fu l'atterraggio. Fu chiamato immediatamente e gli fu chiesto di raggiungere la base il più in fretta possibile…
Il presidente non poteva credere ai suoi occhi. Mentre guardava sbigottito insieme al suo ristretto gruppo di collaboratori, gli esseri scesero dai loro velivoli e si avvicinarono. 'Sembravano umani, ma c'erano alcune differenze', disse il pilota e descrisse i lineamenti degli esseri come molto simili ai nostri, l'altezza e la costituzione fisica più o meno come quelle di un uomo medio terrestre "...però erano calvi; e la testa di dimensioni leggermente più grosse della nostra... respiravano senza nessun casco o altro ausilio."
Parlavano inglese, e dissero a Eisenhower che intendevano cominciare un programma di educazione per la gente della terra, per renderla cosciente della loro presenza. Eisenhower, molto nervoso, disse di non credere che il mondo fosse sufficientemente preparato per questo e che una rivelazione del genere avrebbe creato una situazione molto difficile per tutti." Il pilota continuò a raccontare: "Gli stranieri sembravano comprendere e condividere l'opinione del Presidente. Quindi gli dissero che avrebbero seguitato a contattare individui isolati fino a quando l'umanità non si fosse abituata alla loro presenza. Eisenhower accettò, a condizione che questo non creasse panico o confusione nel pianeta".

DIMOSTRANO LA CAPACITA' DELLE LORO NAVI
"Poi, mostrarono al Presidente le loro capacità tecnologiche; come si muovevano le loro astronavi, in grado di vincere la forza di gravità, e come potevano renderle invisibili all'occhio umano e alla nostra tecnologia. Questo preoccupò il Presidente; significava infatti che nessuno poteva vederli anche se loro erano sul nostro pianeta. Successivamente gli extraterrestri rimontarono a bordo delle loro navi e ripartirono. Tutti noi fummo obbligati a prestare giuramento di segretezza su tutto ciò che avevamo visto e sentito alla base quel giorno."
Tranch aggiunse inoltre che "il pilota non ne aveva mai parlato con nessuno, però, oggi, tutti coloro che erano coinvolti in questo evento, ad eccezione di lui, sono morti".
Le voci sulla riunione segreta di Eisenhower con gli extraterrestri nella base di Muroc sono circolate per decenni. Di fatto, durante gli anni '50, un sergente militare parlò al ricercatore UFO Gabe Green del sorprendente atterraggio degli extraterrestri alla base di Muroc. Quanto segue è ciò che rivelò: "Mi trovavo al poligono di tiro, durante l'addestramento sotto il comando di un generale. Stavamo sparando contro i nostri bersagli, quando improvvisamente cinque UFO volarono sopra le nostre teste. Il generale ordinò di aprire il fuoco contro le navi. Sparammo, ma i nostri proiettili non fecero alcun effetto. Ci fermammo e vedemmo gli UFO scendere in uno degli hangar più grandi della base."

ALTRE CONFERME
Nel suo libro "L'incidente di Roswell", lo scrittore e "investigatore dell'ignoto" Charles Berlitz rivela un altro testimone dello sconcertante evento. Un uomo chiamato Gerald Light inviò una lettera datata 16 aprile 1954 in relazione all'incidente.
Stando a quanto riportato dallo stesso Berlitz, "nella sua lettera Light diceva di aver visto cinque navi spaziali aliene che erano state portate dagli extraterrestri nella base".
"Light scrisse: 'Avevo la sensazione che il mondo così come lo avevo conosciuto fosse giunto alla fine. Era accaduto davvero! Avevamo visto e avuto un contatto con esseri di un altro mondo !".
Precisamente, secondo Berlitz, Eisenhower sparì dal luogo in cui stava in villeggiatura a Palm Springs, nelle vicinanze di Muroc, il 20 febbraio 1954, proprio nella data in cui sarebbe avvenuto l'incontro.
"Il Presidente aveva una conferenza stampa per quel giorno, ma non si presentò mai", scrisse Berlitz "semplicemente sparito". "Alcune voci dicevano che il Presidente era malato. La spiegazione ufficiale fu che Eisenhower dovette andare urgentemente da un dentista del luogo, però nessun giornalista riuscì mai a scoprire il nome del supposto dentista". Il famoso astrofisico, astronomo e investigatore Allen Hynek, venuto a conoscenza di queste informazioni disse quanto segue: "Ho ascoltato molte volte la storia dell'incontro di Eisenhower, però non ho potuto mai confermarla. Con questa nuova informazione potremo investigare più in profondità". Se Hynek avesse trovato qualcosa di più prima di morire, non lo rivelò mai.

PIU' TESTIMONI DELL'INCONTRO?
Alcuni anni fa, due testimoni rivelarono in un articolo uscito su un quotidiano nel 1954, nella stessa data in cui Eisenhower avrebbe avuto questo incontro, di aver visto un disco volante in una zona non lontana dalla base. Uno di loro scattò anche una fotografia dell'oggetto, dopodiché fecero una registrazione nella quale descrissero l'OVNI e tutto quello che era successo. "Abbiamo visto qualche cosa di storico" dichiarò Don Johnson, che allora aveva 48 anni ed era impiegato presso il Los Angeles Time, "qualcosa che è stata tenuta segreta per tantissimi anni."
Quando Johnson lesse la storia dell'incontro di Eisenhower nel quotidiano, si impressionò. Poi cercò e rispolverò il nastro che lui e il suo amico avevano registrato dopo aver visto l'OVNI e rimase di stucco quando lesse la data che avevano scritto sull'etichetta: 21 febbraio 1954. Meno di 24 ore dopo il momento in cui, secondo le testimonianze, il Presidente si sarebbe incontrato con gli E.T. Johnson chiamò immediatamente il suo vecchio amico Phil Umbrello, che si trovava con lui in macchina quella notte del 1954. "Stavamo guidando verso sud lungo la costa" disse Johnson. "Quando ci trovavamo a circa 100 miglia dalla base di Muroc lo vedemmo... un disco volante! Ci fermammo e scendemmo dall'auto. "Prima ci fu una gran luce che cresceva in grandezza. Dopo vedemmo che era color argento e con una superficie esterna di metallo scuro, il metallo più brillante che io abbia mai visto. Non emetteva alcun rumore, e si muoveva come se fluttuasse nell'aria. Presi la mia macchina fotografica e cominciai a scattare foto".
Umbrello, un imprenditore commerciale, aggiunse: "Emetteva una luce dalla tonalità ambrina, e volava in un modo molto strano per essere un aereo. Il disco sorvolava l'oceano. Era una notte molto scura e potemmo vederlo molto chiaramente".
Johnson continuò: "Lo osservammo per circa 20 minuti. Volò sopra di noi, poi salì velocissimo e sparì". Umbrello concluse: "Se quello è lo stesso disco o almeno uno di quelli che vide Eisenhower, lo abbiamo visto solo poche ore dopo che lo vide lui". Per assicurarsi che nessuno dei due uomini mentisse venne utilizzata la macchina della verità durante l'intervista sull'avvistamento. Vennero analizzate anche le voci registrate nel 1954. Charles Mc Quiston, co-inventore della macchina della verità, studiò i risultati della macchina e concluse che i due uomini erano sinceri.


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L'ONOREVOLE McELROY CONFERMA L'INCONTRO DI EISENHOWER CON GLI ALIENI

Fonte: http://centroufologicotaranto.wordpress ... isenhower/

L’On. Henry W. McElroy Jr, Rappresentante dello Stato del New Hampshire in pensione, ha dichiarato l’11 di Maggio 2010 che l’ex presidente degli Stati Uniti Eisenhower fu informato con una lettera circa la presenza di esseri intelligenti extraterrestri sulla Terra. McElroy ha anche detto che nel documento che ha visto mentre era legislatore si faceva riferimento alla possibilità di Eisenhower di incontrare i visitatori alieni. Come i lettori ricorderanno, un incontro tra Extraterrestri e il presidente D. Eisenhower fu organizzato nella Base di Muroc Army Air Field, ribattezzata poi nel 1949, in onore del pilota collaudatore Glen Edwards. Il contatto ufficiale tra ET e la delegazione presidenziale, avvenne nel 1954. In seguito a questo incontro si generarono tutto un insieme di politiche che ancora oggi influenzano la nostra storia. McElroy ha ringraziato le persone e gli stati, fra cui l’Italia, che fino ad ora hanno parlato apertamente del problema.
Di sotto un estratto del discorso tradotto dal sito “Corvide” che ha riportato per primo la notizia in Italia:

“Buongiorno, vi sto parlando te da Fort Monroe, Virginia. Il mio nome è Henry McElroy, Jr., ex deputato dello Stato del New Hampshire. Il documento che ho vistoera una lettera ufficiale al presidente Eisenhower.
Per quanto a mia memoria questa lettera era pervasa da un senso di speranza, e informava il presidente Eisenhower della continua presenza di esseri extraterrestri qui negli Stati Uniti d’America. La letera sembrava indicare che un incontro tra il presidente e alcuni di questi visitatori avrebbe potuto essere organizzato se desiderato.
Il tono della lettera indicava che non c’era bisogno di preoccuparsi, dato che questi visitatori non sono stati in alcun modo, causare alcun danno, o avesse intenzioni, qualunque, di provocare perturbazioni allora, né in futuro.

Sebbene io non possa verificare i tempi o i luoghi o che una o più riunioni si siano verificate direttamente tra Eisenhower e tali visitatori, per via del suo ottimismo nel suo discorso di addio nel 1961 personalmente credo che Eisenhower abbia davvero incontrato questi extraterrestri, astronauti ‘non di questo mondo’.
Spero che la mia testimonianza personale aiuterà la nazione nella sua ricerca per la veritá. Sono onorato di seguire le orme di coloro che si sono fatti avanti con la loro testimonianza personale – coloro che meritano l’ammirazione del popolo americano per la pubblica condivisione dei loro racconti , nel tentativo di elevare le nostre conoscenze per una comprensione maggiore della nostra esistenza. Persone come:

* L’ex astronauti John Glenn, Edgar Mitchell, Gordon Cooper, e Buzz Aldrin
* Ex presidenti Ronald Reagan e Jimmy Carter
* Bill Uhouse capitano della United States Marine Corps
* John Williams Lt. Col. della United States Air Force
* Co Phillip Corso Sr. dell’esercito degli Stati Uniti
* Graham Bethune Comandante della Marina degli Stati Uniti

Insieme a:
David Hamilton del Dipartimento di Energia, Donna Hare della NASA, e James Kopf della National Security Agency
Vorrei anche ringraziare i paesi di Francia, Brasile, Gran Bretagna, Russia, Italia, Danimarca, Svezia, Norvegia, Nuova Zelanda, il nostro vicino del nord – Canada, Uruguay e Australia, per avere aprirto i loro files consentendo l’accesso a informazioni che sono molto importanti per l’evoluzione dell’umanità.
Grazie “.


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DOSSIER MUROC: LA LETTERA DI GERALD LIGHT

Un’ulteriore ed illuminante conferma sui fatti di Muroc, in realtà, sarebbe giunta quasi a distanza di due mesi da quel 20 febbraio 1954 attraverso una lettera privata pervenuta al ricercatore metafisico Meade Layne del Borderland Sciences Research Association (oggi Borderland Sciences Research Foundation) dal suo amico Gerald Light che insieme ad altri testimoni asserì di essere stato presente all’incontro di Eisenhower con entità aliene. Tuttavia la storia della lettera di Light vide la luce solo nel 1980 quando venne pubblicata negli USA all’interno del volume “The Roswell Incident” scritto da Moore e Berlitz. Nel 1954 Layne, allora direttore del Borderland Sciences Research Association, aveva sentito anche lui quelle voci, ma vi aveva prestato scarsa attenzione finché, tre mesi dopo, il 16 aprile, non ricevette una lettera stupefacente da uno dei suoi soci, Gerald Light di Los Angeles. In quella lettera Light dichiarava di avere trascorso circa quarantott’ore nella Base Aerea di Edwards, in compagnia di altri tre uomini: il giornalista Franklin Allen del gruppo Hearst, il finanziere Edwin Nourse del Brookings Insitute e il vescovo, poi cardinale, James F. A. McIntyre di Los Angeles.
Quanto segue è la traduzione dell’originale della lettera di Light:

Mio caro amico, sono appena rientrato da Muroc. Il resoconto è vero, devastantemente vero!
Ho viaggiato in compagnia di Franklin Allen delle Edizioni Hearst, Edwin Nourse del Brookings Institute (un tempo consulente finanziario di Truman) e del vescovo McIntyre di Los Angeles (che questi nomi restino per ora confidenziali, perfavore). Quando ci è stato consentito di entrare nel settore riservato della base ( dopo circa 6 ore in cui sono stati verificati tutti i possibili fatti, eventi, momenti e aspetti delle nostre vite a livello pubblico e privato), ho avuto la netta sensazione che il mondo fosse finito, e con un realismo incredibile. Non ho mai visto tanti esseri umani in uno stato simile di completo collasso e confusione mentale, come se avessero compreso che il loro mondo era davvero finito, in modo estremamente definitivo e indescrivibile. La realtà dei mezzi volanti provenienti da “altri piani” del creato è ora e per sempre avulsa dall’ambito delle ipotesi per divenire invece parte – con tutti i problemi che ciò evoca – della coscienza di qualunque nostro gruppo responsabile di carattere scientifico e politico. Durante la mia visita di due giorni ho visto separatamente cinque diversi tipi di velivoli allo studio di nostri ufficiali piloti – con l’assistenza e il permesso degli “Eterici” (termine coniato da Light x gli alieni ndr). Non ho parole per esprimere le mie reazioni. Finalmente è accaduto. Adesso è un problema che riguarda la Storia. Il presidente Eisenhower, come forse già saprai, è stato portato segretamente una notte a Muroc durante la sua recente visita a Palm Springs. E’ mia convinzione che egli ignorerà il tremendo conflitto fra le varie “autorità” e invece si rivolgerà direttamente alla gente attraverso la radio e la televisione, se questa soluzione di impasse si prolungherà. A quanto ho potuto saperne, una dichiarazione ufficiale al Paese è in preparazione, per essere divulgata verso la metà di maggio. Lascerò alle tue eccellenti capacità di deduzione il costruire un quadro di insieme del pandemonio emotivo e mentale che sta attualmente colpendo le coscienze di centinaia di esponenti delle nostre “autorità” scientifiche e di diversi “dotti” nelle varie conoscenze specialistiche alla base della fisica odierna. In certi momenti non riesco a non provarne pietà in me stesso di fronte al patetico disorientamento di menti alquanto brillanti nel loro disperato tentativo di ottenere qualche spiegazione razionale in grado di giustificare ancora i loro vecchi concetti con tutte le loro teorie. Ho ringraziato il mio destino personale per avermi da tempo aperto a prospettive metafisiche e imposto così di trovare le dovute risposte. Vedere delle pur valide menti vacillare di fronte ad aspetti totalmente inconciliabili per la loro “scienza” non è piacevole. Ho ormai dimenticato quanto comuni i fenomeni quali la smaterializzazione di oggetti solidi siano diventati per me adesso. La possibilità per un corpo di andare e venire attraverso dimensioni “eteriche” o spirituali è divenuta così familiare per me nel corso degli anni da farmi dimenticare che tali manifestazioni potrebbero in effetti compromettere l’equilibrio mentale di un uomo che non vi fosse stato preparato. Non dimenticherò mai quelle 48 ore a Muroc.
Gerald Light


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THE BLUE ROOM PROJECT

Fonte: http://ufologiaglobale.blogspot.it/2012 ... oject.html

Molto spesso il colore blu viene associato al volo e, in particolare, viene usato come identificativo rispetto a tutto ciò che orbita intorno alla tecnologia aerospaziale e all’aviazione militare.
Si tratta del colore dell’Air Force, che ricorda il cielo e i suoi infiniti misteri; non a caso quindi, dato che uno degli enigmi più impenetrabili è quello degli Ufo, il progetto sviluppato nella base di Wright Patterson venne battezzato “Blue Room Project”.
Su questo identificativo sono sorte decine e decine di ipotesi, tutte legate tra loro da un unico filo conduttore: il progetto Blue Room riguarda artefatti extraterrestri in mano al governo, sarebbe quindi la prova definitiva del fatto che la verità è stata per anni manipolata e abilmente nascosta ai nostri occhi.
Una affermazione del genere, che rispecchia in fondo quel ragionevole dubbio ormai presente nella maggior parte di coloro che, direttamente o indirettamente, seguono la questione Ufo, potrebbe acquistare maggior valore qualora si riuscisse a rispondere con assoluta certezza ad un semplice quesito: esiste veramente il Blue Room Project?

I dati in nostro possesso, provenienti da indagini effettuate da ricercatori indipendenti, riescono a fornirci soltanto due informazioni, due indizi che diventano il punto di partenza per questa indagine: il progetto Blue Room nacque intorno agli Anni ’50 e fu sicuramente operativo nel periodo tra il 1955 e il 1965; esisterebbe uno spezzone di pellicola in 35 mm che documenterebbe quanto classificato all’interno del progetto.
Trovandoci costretti a confrontarci con quelle che, al momento, appaiono come pure e semplici ipotesi, non possiamo fare altro che scavare più a fondo in cerca di notizie più consistenti.
Nel gergo in uso presso l’Intelligence, una Blue Room identifica una porzione di spazio posta all’interno di un edificio di massima sicurezza, uno spazio progettato e attrezzato per contenere elementi classificati ad alta sensibilità o di elevato interesse tecnologico.
A questo punto è lecito supporre che, se Wright Patterson è effettivamente collegata con la questione Ufo, una Blue Room al suo interno non può essere di certo casuale; anche in questo modo, comunque, rimaniamo ancora legati al campo delle ipotesi, proviamo quindi a spostare la nostra attenzione su un altro fronte, quello della documentazione.
Una delle prime richieste inoltrate al FOIA (Freedom of Information Act), venne fatta il 30 dicembre del 1980 dal ricercatore William Moore; il 7 gennaio del 1981, Moore ricevette una laconica risposta da parte della U.S. Air Force attraverso la quale veniva informato che non esiste alcun file riguardante un Progetto Blue Room, così come non esiste materialmente nessuna Blue Room in nessuna delle basi dislocate nel territorio americano.
Nonostante ciò bisogna registrare un evento che sembra smentire queste due affermazioni: il fatto in questione riguarda il senatore ed ex generale Barry Goldwater, il quale, durante una intervista, riferì di un suo colloquio avvenuto nella prima metà degli Anni ’60, con il generale Curtis LeMay. Durante quella conversazione il senatore disse di essere a conoscenza di una stanza nella base di Wright Patterson nella quale venivano custodite attrezzature e macchinari posti sotto il massimo codice di segretezza.
Si potrebbe ovviamente obiettare che non necessariamente il senso di questa frase debba essere riferito a materiali di origine aliena, potrebbe anche trattarsi di tecnologia terrestre in fase di sperimentazione, questo però non chiarisce per quale motivo, quando Goldwater chiese di accedere alla sala, gli venne bruscamente negato il permesso.
Riconoscendo che anche questo dubbio non scioglie completamente le riserve sulla questione, non ci resta che passare ad un successivo documento, la lettera di un privato cittadino, Brian Parks, indirizzata al FOIA; proprio a questa lettera i militari risposero in maniera del tutto sorprendente, contraddicendo quanto scritto in risposta a William Moore.
“…esiste una sala chiamata Blue Room ma tutti i file e i documenti che la riguardano, siano essi fotografici che contributi video, sono stati bruciati”!

Immagine

L’Air Force ammette quindi l’esistenza di una Blue Room, un progetto in funzione già da anni che per qualche misterioso motivo è stato soppresso, arrivando addirittura a distruggere completamente ogni tipo di documentazione.
La lettera riportata in foto è del tutto chiara, riporta un numero di progetto e un numero di identificazione USAF entrambi relativi alla Blue Room; i fraintendimenti, a questo punto, sono ridotti al minimo: i filmati girati in 35 mm sono stati distrutti, insieme a tutto il resto del materiale, il 9 settembre del 1965, stranamente dopo qualche anno dall’interesse manifestato da Goldwater e dal rifiuto di fargli visitare il progetto.
Il Blue Room Project quindi, come la stessa lettera conferma, venne avviato nel 1955 e andò avanti per diversi anni; i relativi filmati vennero distrutti (?) dalle Forze Armate nel 1965; il colonnello Anderson, che firma la lettera, fornisce anche un numero di protocollo e un identificativo.
Potremmo a questo punto ragionevolmente affermare che un Blue Room Project è effettivamente esistito, anche se non possiamo con altrettanta certezza identificare di cosa il progetto stesso si occupasse.
L’indagine sarebbe quindi chiusa, ma in realtà non è così!

La questione si complica
Proprio quando alcuni dubbi stavano per sciogliersi la questione si complica; d’altra parte chiunque abbia un minimo di esperienza rispetto a questo tipo di indagini non dovrebbe certo stupirsi.
Nel maggio del 2012 Anthony Bragaglia spedisce una mail al centro richieste del FOIA, chiedendo maggiori delucidazioni rispetto al progetto Blue Book.
Dopo poco tempo una mail di risposta lo avvisa del fatto che è stato assegnato un numero di protocollo alla sua richiesta; passano ancora pochi giorni e una nuova mail, firmata Lynn Kane Centro Analisi FOIA, lo avvisa che la sua richiesta è stata girata al NASIC (National Air and Space Intelligence Center), il quale si ripromette di rispondere al più presto essendo l’ente al quale fa riferimento il Blue Room Project.
In pratica, nella risposta, Lynne Kane, ammette nuovamente che l’Air Force è a conoscenza del Blue Room Project, che questo è stato ospitato presso la base di Wright Patterson, e che adesso è parte del NASIC che ne è responsabile.
Questa risposta riapre l’intera questione e aggiunge una nuova, curiosa, coincidenza al discorso rimasto in sospeso che riguardava la vera finalità della Blue Room.
Pur confermando ancora una volta l’esistenza del Progetto non si accenna a nessuna distruzione o chiusura dello stesso, mentre il riferimento al NASIC risulta particolarmente curioso, visto che proprio in un documento rilasciato da questa organizzazione, documento che ne definisce la mission, si legge testualmente: “…raccogliere e analizzare dati di intelligence su attuali e future minacce provenienti dall’aria e dallo spazio”.
La tentazione di accostare questo estratto all’idea diffusa che la Blue Room contenga reperti alieni è di certo molto forte, ma andiamo avanti con il nostro racconto.
Il 17 maggio 2012, ad appena tre giorni dall’ultima mail, Bragaglia riceve una lettera che fa cadere nuovamente un velo misterioso sull’intero caso:




“Department of the Air Force
National Air & Space Intelligence Center (AF ISR Agency)
Wright-Patterson AFB Ohio

17 maggio 2012
NASIC / SCOK (FOIA)
4180 Watson Way
Wright-Patterson AFB OH 45433-5648

Mr. Anthony Bragalia
(Indirizzo)

Gentile Signor Bragalia:

Questa lettera viene scritta in merito alla sua richiesta, datata 26 aprile 2012 e indirizzata al Freedom of Information Act (FOIA), in merito ai record relativi al "Blue Room".Alla sua richiesta è stato assegnato il numero di protocollo FOIA 2012-03668-F.
E’ stata condotta una ricerca in merito ai record da lei richiesti, ma senza nessun risultato.
Abbiamo cercato più volte in passato per quanto riguarda i record associati a "Blue Room" ma senza alcun esito. Qualora interpretasse questa risposta come una negazione di informazioni potrà appellarsi al segretario dell'Air Force entro 60 giorni dalla data della presente lettera. In questo caso dovrà allegare al suo appello i motivi per il riesame e una copia della presente lettera. L'appello sarà trasmesso al segretario dell'Air Force, Thru: NASIC / SCK (FOIA), 4180 Way Watson, Wright-Patterson AFB OH 4533-5648.

Cordiali saluti,
Gery D. Huelsman
Libertà NASIC Manager Information Act”




Se non esiste alcun record, a cosa si riferiva il colonnello Anderson?
Questa stessa domanda venne rivolta da Bragaglia il 5 giugno 2012 proprio al NASIC, insieme a un altro dubbio: come avrebbe fatto il colonnello Anderson ad ammettere che la pellicola della Blue Room era stata distrutta se di questa misteriosa camera non esiste alcun record? Quali fonti aveva consultato? Se non esiste alcun record da dove provengono i numeri di identificazione riportati nella risposta?
In merito alle nuove richiesta si attende ancora una risposta; sembra quasi di assistere ad un remake della vicenda che ebbe come protagonista la misteriosa IPU (Interplanetary Phenomenon Unit), sulla quale ancora si attendono risposte, ma questa è un’altra storia, l’ennesimo racconto di verità nascoste che purtroppo sembra ormai diventato così comune quando si cerca di capire cosa realmente si muove dietro gli spessi drappi che nascondono il potere ai nostri occhi.


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MessaggioInviato: 14/10/2013, 16:00 
YVES SILLARD: "L'ESISTENZA DI CIVILTA' EXTRATERRESTRI E' ALTAMENTO PROBABILE"

Fonte: http://www.centroufologicoionico.com/ar ... probabileq

Grande figura aerospaziale francese ed europea, uno dei padri del missile Ariane, Yves Sillard ex Direttore Generale del CNES (Centro Nazionale di Studi Spaziali), presiede oggi il comitato direttivo del GEIPAN (Groupe d'Etudes et d'Informations sur les Phénomènes Aérospatiaux Non-identifiés) in seno al CNES. Ha risposto alle domande della rivista Nexus (edizione francese) nel suo ultimo numero di marzo 2011.

Immagine

Nexus: oggi stiamo assistendo ad un vasto movimento di scoperchiamento del segreto sui dossiers concernenti gli UFO. Il qualità di Presidente del comitato direttivo del GEIPAN, cosa ne pensa?

Yves Sillard (vedi immagine sopra): io stesso, nel 2007, sostenni e ottenni, in pieno accordo con la direzione del CNES, l'opportunità di rendere di dominio pubblico i documenti che il GEIPAN aveva in suo possesso. Ora possiamo, anche, consultare liberamente il tutto online sul sito internet del CNES. Negli ultimi anni, più di una dozzina di Paesi hanno seguito l'esempio. Solo la politica degli Stati Uniti, che dal 1969 e in contrasto all'evidenza non è interessata a questi dossier. E ciò rimane totalmente incomprensibile.
Sono rammaricato sull'assenza di collegamenti tra diversi organismi esistenti in tutto il mondo. Ci auguriamo vivamente che i PAN (phénomènes aérospatiaux non identifiés) siano analizzati secondo le stesse procedure in tutti i Paesi e che i risultati vengano condivisi in comune. Ciò permetterà di avere una visione d'insieme, la più obiettiva possibile, per creare un clima favorevole alla deposizione delle testimonianze e di sviluppare un'archiviazione globale. Il GEIPAN non ha risorse umane sufficienti per mantenere le relazioni in corso con altri gruppi, dello stesso genere, nel mondo.
Eppure, è un famoso paradosso, è un modello per numerosi paesi che hanno attuato delle strutture analoghe, ad esempio in America del Sud. Il comitato direttivo ha raccomandato, a più riprese, che la squadra del GEIPAN sia leggermente rinforzata da personale appartenente al CNES o altre agenzie, ma ciò non è stato ancora reso possibile.

Nexus: a parte l'assenza di cooperazione internazionale, vede altri ostacoli alla divulgazione?

Yves Sillard: il primo ostacolo è la raccolta delle testimonianze. E' essenzialmente banale nella mente del pubblico, che porta il testimone a deporre ciò che ha visto alla Gendarmeria, ma ci sono, certamente, molte persone che non testimoniano per paura del ridicolo. I PAN di categoria D - che non possono essere spiegati con nessun fenomeno conosciuto - sono assimilati agli UFO, agli ET, ai piccoli omini verdi...e questo può dissuadere i numerosi testimoni, dell'aviazione civile o militare per esempio, di apportare il loro contributo alla raccolta d'informazione. Il secondo ostacolo è quello di passare oltre la disinformazione, di ignorarla, che non possiamo che deplorare. Gli Stati Uniti hanno imparato l'arte della disinformazione o della ridicolizzazione delle testimonianze, e questo dal Rapporto Condon del 1969 il quale concluse che non c'era nulla di serio negli avvistamenti di UFO. Da allora, questo rapporto è stato ampiamente riportato dall'Agenzia Federale dell'Aviazione americana (FAA) e tutti gli studi seri sembrano suscettibili di essere bloccati, e comprendono molti casi interessanti come i giganteschi fenomeni luminosi di Phoenix in Arizona del 13 marzo 1997, oppure l'osservazione dell'aeroporto O'Hare di Chicago del 7 novembre 2006.
Tra noi, penso che nessuno in Francia avrebbe avuto la possibilità di presentare delle spiegazioni fantasiose, come quelle emanate dalle autorità federali americane dopo i due avvenimenti. Il terzo ostacolo concerne l'approccio della comunità scientifica. Il lavoro del GEIPAN non è, a tutt'oggi, ben compreso da loro e un'azione continua di informazione e la persuasione resta necessaria per gli scienziati, che possono avere un interesse ai PAN di categoria D, senza che questo porti a pregiudicare la loro carriera.
Questa azione è stata ostacolata dall'atteggiamento veemente, forse rafforzata da azioni di disinformazione volontaria da parte degli Stati Uniti, in alcuni circoli razionalisti. L'atteggiamento di questi è probabilmente motivato da delle lodevoli preoccupazioni di lotta contro l'oscurantismo e le credenze alienanti. E' tuttavia profondamente antiscientifico, rifiutare di guardare in faccia l'esistenza di testimonianze inconfutabili, e ciò non è accettabile quando uno studio obiettivo ed intelligente di questi fenomeni viene intrapreso.
L'approccio del GEIPAN, contrariamente a ciò che si pensa, ha un approccio rigorosamente scientifico: ci confrontiamo con dei fenomeni che, per alcuni, sono inesplicabili; quindi bisogna individuarli, classificarli, analizzarli, eccetera...Noi non abbiamo ancora delle conclusioni, noi possiamo fare delle ipotesi.

Nexus: l'ipotesi extraterrestre fa parte di queste?

Yves Sillard: è una possibilità che dobbiamo prendere in considerazione, con serietà, serenità e imparzialità. L'esistenza di civiltà extraterrestri è altamente probabile, anche se sono oltre la nostra comprensione. Se si considera la genesi dell'Universo, queste civiltà possono, in alcuni casi, essere di secoli, migliaia oppure milioni di anni più avanzati rispetto a noi, e noi dobbiamo fare prova di una grande modestia circa la valutazione delle loro capacità scientifiche e tecnologiche eventuali; altre, invece, possono accusare un ritardi importante comparata alla nostra.

Nexus: alcuni credono di vedere nell'atteggiamento degli USA la volontà di mantenere i segreti delle tecnologie extraterrestri, con le quali gli americani sono entrate in contatto.

Yves Sillard: io non lo credo affatto, per una ragione semplice e logica: se così fosse, noi vedremmo queste applicazioni da molto tempo, soprattutto nel settore aerospaziale. Tuttavia, ciò che fa la differenza oggi tra Stati Uniti e gli altri Paesi, è l'enorme quantità di denaro nella ricerca per scopi militari, che si traduce in particolare con l'alto costo dei loro aerei di combattimento. E mi viene in mente l'aereo F-35...

Nexus: il GEIPAN è, a volte, criticato per il suo relativo tepore. La documentazione che viene pubblicata evoca molto spesso "oggetti" e non semplicemente dei "fenomeni". Perchè, allora, non dire semplicemente che il GEIPAN si occupa di UFO?

Yves Sillard: questo perchè molte osservazioni riportate sono di natura molto diversa e non possono, sistematicamente, ricevere la classificazione in oggetti e il termine UFO ha preso un determinato significato, viziato dal suo utilizzo in film di fantascienza molto discutibili. Il GEIPAN si interessa ad un ampio spettro di PAN, che sono riportati e utilizzati per classificare la nomenclatura ABCD, i quali permetteranno di ordinare le indagini che sono state condotte.
Così, oggi, tra i 1650 casi di fenomeni osservati, attorno ai quali è stato possibile raggruppare 6000 testimonianze contenuti nel database del GEIPAN, lo studio ci ha concesso di notare che 690 sono spiegabili o molto probabilmente spiegabili (PAN A e B), 500 sono inspiegabili per mancanza di precisione (PAN C), e 460 appartengono alla categoria dei fenomeni la cui realtà non può essere contestata, ma che sono inesplicabili al nostro livello di conoscenza (PAN D).
In questa ultima categoria, alcune testimonianze descrivono incontestabilmente degli oggetti, per esempio l'osservazione di Nuku Hiva, nella Polinesia francese, nella notte del 21 ottobre 1988, quando dei pescatori videro tre sfere luminose volare ad alta quota. La loro testimonianza fu corroborata da quella di equipaggi di compagnie aeree della Air New Zealand e UTA che, a largo delle isole Marquises, osservarono da tre a sei "UFO" la stessa notte.

Nexus: esistono alcuni casi che sono fonti di dibattito. Tra i quali, ciò che è stato osservato il 5 novembre 1990 sopra la diagonale Biarritz - Strasburgo. Per lei, si trattò di un rientro atmosferico, per altri un caso spettacolare di osservazione di UFO.

Yves Sillard: effettivamente, un centinaio di testimonianze su questo avvenimento sono state raccolte dal SEPRA (Service d'expertise des phénomènes de rentrées atmosphériques), che all'epoca sostituiva il GEPAN. Dopo aver preso contatto con la NASA, si è capito che si trattava del rientro in atmosfera del terzo stadio del un missile sovietico Proton, su una diagonale del golfo di Gascogne - Alsace.
Il caso è dunque chiaro e questa spiegazione permise di comprendere le poche differenze esistenti tra le testimonianze: a seconda del luogo e al momento dell'osservazione, fu possibile che i movimenti dell'oggetto apparvero ascendenti per alcuni testimoni. Tuttavia, su insistenza di alcuni testimoni che consideravano questa spiegazione insufficiente, rispetto a ciò che avevano osservato, mi parve giusto approfondire l'inchiesta.
Mi confidai a Jean-Jacques Velasco che dirigeva il SEPRA all'epoca delle osservazioni, ma lui mi convinse del carattere rigoroso ed esaustivo dell'inchiesta iniziale e non sembrò convinto di riaprire il dossier dopo cinque anni il verificarsi dei fatti. Se si vuole essere onesti, ma si tratterebbe allora di una coincidenza straordinaria, non si può scartare totalmente l'ipotesi secondo la quale ci fosse, nello stesso momento e sulla stessa zona geografica, un rientro atmosferico e l'osservazione di uno o molti altri fenomeni inspiegabili.

Nexus: avete sentito, in un modo o nell'altro, qualche pressione su come orientare i vostri lavori?

Yves Sillard: Mai, il comitato direttivo del GEIPAN comprende degli scienziati e dei rappresentanti dell'Aeronautica Militare, dell'aviazione civile, della sicurezza civile, della Gendarmeria...ma in nessun momento ho percepito la volontà di qualcuno di orientare i nostri lavori. Io non ho, comunque, tutti gli elementi per affermare con assoluta certezza che le autorità civili oppure militari comunichino al GEIPAN tutto quello che conoscono in tema PAN; ma, da parte mia, non ho mai notato la minima volontà di occultare informazioni importanti.

Nexus: in questo momento, quali sono le principali inchieste in corso?

Yves Sillard: il GEIPAN ha diverse indagini in corso, ma sembra che il numero di testimonianze, suscettibili di essere classificate nella categoria D, sono diminuite nel corso di questi ultimi anni. Questo può significare che i PAN di categoria D osservati in Francia sono meno numerosi, mentre si moltiplicano in altre parti del mondo, oppure semplicemente che ci sono meno persone che testimoniano ufficialmente in Gendarmeria.
Penso che sia ugualmente interessante discutere della situazione a Hessdalen, in Norvegia, dove sono osservati da, almeno, alcuni decenni dei fenomeni prevalentemente luminosi, totalmente inesplicabili. Si tratta di un caso unico al mondo di regolari apparizioni di PAN, sullo stesso luogo e su scala temporale molto lunga. Io ci sono andato nel 2007, su invito del professore Erling Strand, dell'Università di Oslo. Con l'aiuto di ricercatori italiani, ha organizzato da più di una ventina d'anni, delle campagne d'osservazione con l'utilizzo di macchine fotografiche, magnetometri, lasers e radars. Purtroppo, se l'esistenza indiscutibile dei fenomeni è stata ampiamente confermata, i mezzi impiegati non sono stati sufficienti per poter formulare una ipotesi circa la loro origine.
Il comitato direttivo del GEIPAN ritiene che il carattere eccezionale di Hessdalen merita qualche attenzione in più. Grazie ad un concorso di circostanze favorevoli, un progetto internazionale, che coinvolge gli scienziati norvegesi dell'Università di Oslo, i francesi del CNRS e della CEA e gli italiani del radio-osservatorio di Bologna, è stato messo in piedi. Il GEIPAN ha preso in carico diverse missioni in Norvegia, ma la responsabilità del progetto è nelle mani, naturalmente, degli scienziati coinvolti. Un primo passo, mettendo a disposizione un numero ancora limitato di strumenti di misura, è stato avviato nel mese di dicembre 2010. I risultati registrati saranno disponibili dopo il periodo invernale; i team di scienziati vedranno se converrà proseguire questo studio con dei mezzi più sofisticati.


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LO SCACCHIERE FRANCESE, L'ESAGONO E I DISCHI VOLANTI

Fonte: http://www.alfredolissoni.net/france.htm

La Francia, ha dichiarato l'ufologo italiano Franco Ossola, "merita senza dubbio una citazione particolare per l'intensa attività ufologica di molti suoi ricercatori, per la valida apertura mentale della sua popolazione, per le iniziative lodevoli delle sue organizzazioni di investigazione sia private che governative, per l'elasticità dei suoi uomini politici in riferimento al tema".

Nel 1951 il giurista francese Marc Thirouin fondava la Commissione Internazionale di Inchieste Scientifiche Urano (Ouranos), in seguito ribattezzata Commissione Studi Urano. Tale gruppo, privato, per anni dominò nell'immenso panorama d'oltralpe, analizzando casi e raccogliendo documentazione, con scrupolo e puntiglio. Nel 1972, alla morte del fondatore, la primitiva organizzazione mutò nome e aprì ai nuovi aderenti, pur vantando già un centinaio di fedelissimi antichi collaboratori.
Attualmente Urano è stata sostituita da altri gruppi di ricerca, fra i quali torreggia la prestigiosissima e paludata redazione di "Lumières dans la nuit"; si tratta di una rivista nata nel 1967 e che ha al suo attivo preziosi collaboratori come l'astrofisico Pierre Guèrin e che ha avuto il merito di avvicinare al problema molti scienziati, un tempo chiusi verso il fenomeno. Altrettanto attivo è l'AESV SOS OVNI (ove OVNI è la sigla francese che indica gli UFO) che ha al suo interno due correnti in lotta, una scettica facente capo alla rivista "Ovni présence" con sezioni in Francia e Svizzera, l'altra, più possibilista, che ha come portavoce la rivista bimestrale Phénomèna, diretta da Renaud Marhic, Thierry Rocher, Perry Petrakis e Jean-Pierre Troadec. Ancora, a Brest esiste un Comitato di Ricerca Ufologica, a Saint-Jean-de-Bray una Commissione Nazionale di Ricerca, un Gruppo di Studio sulle tracce UFO a Perthuis ed un centro, l'IMSA, a Marsiglia, assolutamente convinto che il governo francese sappia e taccia di proposito, ingannando l'opinione pubblica. Fra le organizzazioni più attive e più arrabbiate per il cover up governativo spiccano la Banca Internazionale Dati UFO diretta da Franck Marie a Bagneux, che nel 1990 ha realizzato un monumentale dossier di oltre 400 testimonianze su un'ondata UFO locale, verificatasi il 5 novembre; il gruppo marsigliese CERPA, che periodicamente organizza convegni a livello internazionale ai quali partecipano personaggi "scomodi", pronti ad attaccare tutti i governi, come il profugo trotskista Dante Minazzoli (morto nel 1996, era convinto che gli UFO non fossero tanto un problema scientifico, quanto politico, di ordine pubblico), l'esule cinese Shi Bo, lo studioso russo Boris Shurinov (ripetutamente minacciato dal KGB). Il CERPA è stato fondato da tre gendarmi affatto d'accordo sulla necessità di celare al pubblico informazioni vitali; la lotta che il CERPA conduce contro le istituzioni è a volte aspra; basti pensare che, nel 1993, uno dei suoi membri, militare, è finito in carcere con l'accusa di spionaggio perchè, durante l'anno di leva, scoperto a fotocopiare illegalmente materiale riservato dell'Esercito sugli UFO. L'associazione in assoluto più rivoluzionaria è l'"Unione Europea Ricercatori per il diritto di sapere", retta da un comitato di scienziati letteralmente inferociti contro la congiura governativa, autori di articoli veementi ed infuocati contro le istituzioni, che scatenano spesso violenti dibattiti.
Quest'atteggiamento controcorrente che dagli inizi degli anni Novanta caratterizza l'ufologia d'oltralpe non è solo frutto della tendenza tipicamente francese alla contestazione; esso è dovuto principalmente a due fattori: il fatto che, sin dal 1954, la Francia sia stata al centro di importantissime ondate di avvistamenti UFO; l'atteggiamento ambiguo tenuto dalle autorità verso il fenomeno.
"In Francia abbiamo avuto molti casi interessanti", mi ha raccontato l'ufologo Dante Minazzoli; "casi così interessanti che abbiamo capito che, ad un certo punto, i servizi segreti francesi hanno smesso di passare tutta la documentazione alla CIA, decidendo di tenere tutto per sé e di studiare in proprio il fenomeno. Una volta, invece, essendo anche la Francia un Paese della NATO, tutti i carteggi sugli UFO finivano per competenza a Washington. Ma adesso non è più così".

AVVISTAMENTI E SMENTITE
I casi interessanti sono molti, dicevamo; ed è dal '54 che le autorità parigine guardano al fenomeno con crescente preoccupazione.
In quell'anno Francia e Italia vennero infatti investite con una ridda di avvistamenti a catena, molte volte culminanti in atterraggi e contatti, davvero eccezionale. A Saint Père en Retz, Mèral e Vienne in Francia e A Firenze e Roma, in diverse occasioni, squadriglie di dischi volanti scaricarono centinaia di filamenti biancastri di boro e silicio, simili a bambagia, ricoprendo intere vie. I frammenti filamentosi, ribattezzati "capelli d'angelo" o "bambagia silicea" si dissolvevano molto rapidamente. Ciò che venne qualificato come una sorta di prodotto residuo, di scarto, del combustibile dei dischi volanti, analizzato in laboratorio risultò essere una prova materiale dell'esistenza degli UFO. In quell'anno una pagina fondamentale della storia degli UFO venne scritta proprio in Francia. Fu poi la volta degli atterraggi e della comparsa degli umanoidi macrocefali, la cui tipologia è in seguito diventata uno standard. Come il caso, accaduto a Quarouble il 10 settembre alle 22.30, di Marius Dewilde. "Uscii di casa attirato dai guaiti del mio cane", dichiarò Dewilde, "e mi trovai dinnanzi due creature che non avevo mai visto prima; portavano una tuta ed un elmetto; erano molto bassi e con le teste enormi. Come mi avvicinai, mi paralizzarono con un fascio di luce e si ficcarono dentro una navicella che si alzò verticalmente e sparì". Al suolo rimasero tre fori, dovuti ai sostegni di atterraggio dell'ordigno, che accurati calcoli dimostrano essere stati prodotti da una struttura pesante 14 tonnellate e mezzo (misure identiche vennero rilevate in Russia dopo un atterraggio UFO a Voronezh, nel 1989).
"La testimonianza di Dewilde", ha dichiarato l'ufologo inglese Timothy Good, "fu presa molto seriamente dalla polizia. Le indagini vennero in seguito affidate alla gendarmeria mobile e alla Direzione di Sorveglianza del territorio o DST, il corrispettivo francese dell'FBI americana".
Da allora i nanerottoli macrocefali cominciarono a farsi vedere sempre più spesso (ma casi analoghi, pur se sporadici, erano stati registrati in Italia già nel 1947).
Il clamore degli avvistamenti sopra citati portò, verso la metà dell'ottobre del 1954, alla creazione di una commissione ufficiale di studio. Essa si chiamava SEMOC, acronimo per Sezione di Studio dei Misteriosi Oggetti Volanti, e dipendeva dall'ufficio scientifico dello Stato Maggiore dell'Armata Aerea. Le inchieste erano condotte da ufficiali della polizia aerea, con la collaborazione della gendarmeria, agli ordini del colonnello Richard Martin. Ma i risultati veri di quelle inchieste non vennero mai divulgati.
Sebbene la casistica non mancasse, ed in Francia operassero validissimi ricercatori come il defunto Aimé Michel (autore di alcune idee rivoluzionarie sugli UFO - come il fatto che questi sembrassero seguire delle ben precise traiettorie di volo, ogni due anni), la SEMOC dichiarò ufficialmente al Paese che "non vi era materiale sufficiente per studiare gli UFO", e che quindi chiudeva i battenti. Con argomentazioni pretestuose il governo cercava di sbarazzarsi degli UFO, incurante del fatto che da diversi ambiti militari provenissero continuamente richieste di chiarificazione del fenomeno, come una domanda inviata dal generale Navereau al comandante Cotel, specialista delle Forze Antiaeree. Il 12 gennaio 1955 il Ministero dell'Aria rendeva nuovamente nota la posizione "ufficiale" dei militari francesi: gli UFO erano soltanto misinterpretazioni di fenomeni conosciuti; pure, in evidente contraddizione, le Armate dell'Aria erano comunque "invitate a redigere dei rapporti ogni qual volta veniva segnalato un UFO; il rapporto doveva poi essere inviato agli organi di grado più elevato". Si invitavano inoltre tutti i militari a filmare o a fotografare gli UFO.
Questa risposta ambigua suscitò lo sdegno del deputato Jean Nocher, diretto interlocutore proprio del Ministero dell'Aria, che contestò le conclusioni ufficiali, subito imitato dai deputati De Leotard e Dejeau. Quest'ultimo, in particolare, chiedeva al presidente del Consiglio francese "se fosse stato creato o no un servizio per vagliare la documentazione a questo proposito e per studiare la natura e l'origine di questi ordigni".
Le alte sfere lasciarono però cadere il problema; sino a che, ben diciassette anni più tardi, nel '71, la gendarmeria faceva sapere di interessarsi ai dischi volanti. Parte del suo materiale, una volta declassificato, sarebbe finito negli archivi degli ufologi che, alcuni anni dopo, avrebbero dato alle stampe dei libri pregevolissimi. É il caso delle inchieste del giornalista francese Jean-Claude Bourret, che ebbe modo di intervistare molti testimoni militari; le raccolte dati di François Lagarde, attivissimo investigatore UFO; il diario di François Gardes, pseudonimo dietro cui si celerebbe un notissimo funzionario dei servizi segreti francesi, incaricato di studiare gli UFO, interrogando direttamente i testimoni, e autore del volume "Cacciatori di UFO".

L'AFFARE DEL VERDON
Proprio Gardes ha rivelato, nel 1977, il caso di un fotografo professionista di Cannes che, il 15 dicembre 1974 aveva filmato un tramonto sul Verdon. "Il testimone", ha raccontato Gardes, "aveva ripreso la zona di Moustiers-Sainte-Marie con una pellicola all'infrarosso; l'aveva poi spedita ad un laboratorio tedesco, per lo sviluppo, e si era sentito dire che la pellicola era bianca. Risposta cortese, incidente chiuso. Ma alcune settimane dopo il nostro uomo ricevette una copia della sua pellicola. Proiettandola, scopriva stupefatto di avere filmato un disco volante. Ho visto due immagini dell'oggetto; esse non lasciano alcun dubbio. L'UFO è circondato da un fantastico alone luminoso e ha la classica forma dei dischi volanti. É di grandi dimensioni e staziona al di sopra del triangolo Valensole-Monosque-Cadarache, ove si trova un centro nucleare sperimentale francese. La sua massa scura resta netta ed immobile mentre le nebbie grigie dell'orizzonte cambiano di forma e posizione. Una sottile striscia luminosa giallo-arancio ne sottolinea i contorni. Un caso eccezionale, ma mi chiedo: perchè inizialmente al testimone era stato detto che la pellicola del film non era stata impressionata?" Forse era servito del tempo perchè qualcuno, altrove, si facesse una copia del filmato?
Nella zona di Valensole, nel 1965, si sarebbe verificato un interessante incontro ravvicinato. Il testimone, signor Maurice Masse, disse di avere assistito all'atterraggio di un UFO nel suo campo di lavanda. Dal disco era poi uscito un umanoide macrocefalo. Nel campo erano poi rimaste le tracce dell'atterraggio. L'episodio è considerato uno dei migliori della casistica francese.
Sempre Gardes, a proposito di prove, ebbe a rivelare un altro caso ben documentato. "Migliaia di osservazioni e misurazioni hanno confermato la presenza di campi magnetici potenti al passaggio di un UFO. In Provenza, a Vins-sur-Caramy, il 14 aprile 1957, alcuni testimoni sentirono vibrare dei cartelli metallici di segnaletica stradale mentre vedevano una bizzarra trottola, di un metro e mezzo di altezza, saltare silenziosamente nei campi. La vibrazione a rapida cadenza dei cartelli rivelò un potente campo magnetico alternativo. L'assordante rumore di ferraglia fu dovuto alle vibrazioni dei bulloni rugginosi e consunti. Le nostre verifiche indicarono una deviazione di 15 gradi di un ago magnetico".
Casi di questo genere avevano in più occasioni attirato l'attenzione dei gendarmi.

COMMISSIONI DI GOVERNO
Negli anni Settanta la gendarmeria aveva distribuito fra i propri agenti una rivista interna nella quale si diceva chiaramente che "i gendarmi credevano ai dischi volanti"; in quello stesso periodo l'Aeronautica aveva intensificato le ricerche, agendo però nell'ombra, registrando con cura tutti i fenomeni anomali segnalati dai piloti, e rifiutandosi tenacemente di offrire una chiave di lettura. Inoltre, sulla scia degli studi effettuati già nel 1954 da un team creato dal Ministero della Guerra, agli inizi degli anni Settanta anche il Centro Nazionale di Studi Spaziali di Tolosa aveva iniziato ad interessarsi del fenomeno; lo rivelava in un'intervista nel febbraio 1974 il ministro della Guerra Robert Galley.
Nel 1977 il CNES, la NASA francese, aveva dato vita al GEPAN, sigla che sta per Gruppo di studio sui fenomeni aerei non identificati; si trattava di una commissione d'inchiesta che avrebbe dovuto approfondire il fenomeno, basandosi sui rapporti di avvistamenti inoltrati dalla Gendarmeria. La sigla GEPAN sembrava un omaggio ad uno dei più rappresentativi centri ufologici francesi del passato, il GEPA, o Gruppo di studi dei fenomeni aerei, il cui direttore era stato negli anni Sessanta il generale dell'Aviazione Lionel Chassin.
Il GEPA era il gruppo ufologico meglio costituito; possedeva gli studiosi più competenti. Si era sciolto con la creazione del GEPAN.
Fondato nel 1962 dallo scienziato René Hardy, il GEPA divulgava le proprie indagini attraverso la rivista Phénomènes Spatiaux, diretta da René Fouéré, un pioniere dell'ufologia d'oltralpe.
Il GEPAN, chiuso nel 1988 ufficialmente senza avere trovato casi di rilievo, è stato sostituito da un'altra commissione governativa, con sede a Tolosa, nota come SEPRA, o Servizio di esperti sui fenomeni di rientro atmosferico. Tale gruppo, che già nella sigla evita di menzionare esplicitamente il termine UFO, consta di sole due persone ed è stato guidato, negli anni Novanta, dallo scienziato Jean-Jacques Velasco. Quest'ultimo, nonostante abbia ricevuto centinaia di rapporti dalla Gendarmeria, ha accreditato soltanto due casi UFO, il sorvolo di un oggetto sopra un albero di amaranto (con conseguente disidratazione delle foglie superiori della pianta) e l'atterraggio di un piccolo disco a Trans-en-Provence, nel 1981, dinnanzi all'abitazione di un signore di origine italiana, Bruno Nicolai. L'atterraggio dell'ordigno ha lasciato sul terreno una traccia circolare e ha disidratato la vegetazione.
Il fatto che questi risultati non siano stati adeguatamente mediatizzati dal SEPRA, eccezion fatta per un libro di Velasco uscito solo nel 1993, hanno spinto molti ufologi ad accusare la commissione di cover up. Qualcosa del genere era già accaduto all'epoca del GEPAN, i cui direttori, Claude Poher e Alain Esterle, molto vicini agli ambienti degli ufologi, avevano poi denunciato le pressioni restrittive imposte dal governo.
Contro quest'ultimo hanno da tempo puntato il dito alcuni fra i più autorevoli personaggi dell'establishment ufologico: lo scrittore Jean Sider e l'astronomo Pierre Guérin, entrambi convinti assertori dell'esistenza di un cover up internazionale, il primo da parte della CIA, il secondo anche da parte della NASA; il pilota Jean-Gabriel Greslé, autore di un memoriale intitolato "Un pilota di linea parla", ove ricostruisce numerosi avvistamenti UFO di cui fu testimone, in volo come a terra; il giornalista francese Robert Roussel, che ha ripetutamente denunciato l'incapacità del governo nel gestire i dati sugli UFO. "Negli anni Ottanta", ha dichiarato Roussel, "la Gendarmeria mi ha permesso di consultare i suoi archivi, presso la Direzione generale. Ero interessato ad una grande ondata di avvistamenti francesi, fra il 1979 ed il 1980. Sapevo dell'esistenza di almeno 312 rapporti. Con grande stupore scoprii che la maggior parte dei rapporti riferivano situazioni altamente strane, riportate da testimoni la cui serietà e moralità era confermata dai gendarmi. Questi casi non erano però stati studiati, se non a livello statistico, dalla commissione d'inchiesta del CNES. Questo è molto strano, dato che il GEPAN aveva costituito anni prima una banca dati di 1650 verbali della Gendarmeria, a partire dal 1974, la cui analisi statistica aveva permesso di individuare delle caratteristiche ricorrenti. Venti casi in particolare, frutto di inchieste approfondite, avevano consentito di risalire a certe caratteristiche fisiche standard del fenomeno, come gli effetti a corona (bruciature circolari) sul suolo o la calcificazione del terreno. Questo materiale avrebbe dovuto essere pubblicato ma, come mi confidò un giorno il direttore del GEPAN, la Direzione del CNES si era opposta alla divulgazione".


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MessaggioInviato: 14/10/2013, 16:04 
SPIONAGGIO UFOLOGICO FRANCESE

Fonte: Tratto da un'intervista a Robert Dean

BD: Beh, ti dirò come è andata. Una mattina l’una o le due del mattino, ero in questi lunghi turni. Ero annoiato a morte. Il caffé era così nero che non potevo berlo. I telefoni non squillavano. I telegrafi non lavoravano. Era una noia infernale.

Succede spesso. La storia è che la vita militare è 99% noia e l’1% un totale disastro, terrore totale. Ma stavamo attraversando il 99% di noia. Ero lì seduto mezzo addormentato, avevo letto tutti i vecchi giornali, riviste e il resto. Il controllore di turno a quel tempo era un Colonnello dell’Aviazione ciò che chiamavamo O-6. Tutti i controllori erano di 6°-livello, e io dirigevo le turnazioni. Mi guardò, andò verso il caveau, tirò fuori questa cosa e me la tirò sulla mia scrivania. Disse, “Ehi, questo ti sveglierà. Leggilo.” Era il rapporto, e aveva a che fare con gli UFO, e concludeva che c’erano degli extraterrestri che venivano qui, che venivano da molto tempo. A volte stimati in mille anni, duemila anni. I registri storici nel rapporto stesso indicavano che i Romani gli avevano prestato attenzione duemila anni fa.

Così, leggo questa cosa, la storia era una delle mie materie preferite al college. Dio mio, questa è dinamite! Più leggevo, più volevo leggere, e l’ho letto fino in fondo, e successivamente ogni volta che ero di turno a SHOC andavo verso il caveau, lo tiravo fuori, e lo leggevo di nuovo.

KC: Hai mai avuto una conversazione con questo ufficiale?

BD: Abbiamo avuto una conversazione limitata, perché non potevi parlare del materiale classificato fuori da SHOC perché c’erano troppe orecchie. Stavamo avendo dei problemi in quei giorni. Ti dirò una piccola parte di storia. Eravamo nel mezzo di un vasto cerchio di spionaggio francese. Il quale se vuoi un seguito su questo, prendi un libro di Leon Uris chiamato Topaz.

KC: Oh, fantastico.

BD: Ne fecero un film.

KC: Giusto.

BD: Uris lo ha esposto. Un cerchio di spionaggio francese era in atto a Parigi. Io ero la’ a quel tempo e noi trovavamo ufficiali dell’Aviazione francese, una volta trovammo un generale francese nei boschi fuori lo SHAPE con un buco di proiettile in testa. Gente che saltava fuori da appartamenti a Parigi. Fu un grosso scandalo, De Gaulle era il presidente…

KC: Quale era l’obbiettivo dello spionaggio?

BD: Bene lo spionaggio era Sovietico, per cercare di sapere cosa noi sapevamo che loro non sapessero. Quindi stavano corrompendo e comprando gente da tutta Europa… Ungheresi, Francesi, Tedeschi…

KC: Allora cosa aveva a che vedere con il rapporto?

BD: Quello che aveva a che vedere era la questione UFO. Nessuna informazione veniva da Washington o Londra al quartier generale di SHAPE sulla questione UFO a causa dello spionaggio Francese. Tutto quello che veniva da Washington e Londra per Parigi finiva a Mosca.

C’era un Maresciallo d’Aviazione Britannica, Thomas Pike. Thomas Pike era Deputato al SACEUR (Supreme Allied Commander Europe). Era Assistente Deputato del mio capo, un Generale americano di quattro stelle di nome Lyman Lemnitzer. Sir Thomas Pike, dopo l’incidente del Febbraio ’61 disse, “Dobbiamo cercare di capire cosa diavolo sta succedendo qui. Non riceviamo niente da Washington o Londra riguardo questo problema. Noi chiediamo… non spediscono niente. Gli chiedevamo informazioni e un opinione su questi oggetti. Cosa sono, cosa sta succedendo? Niente.” Nulla arrivava da Washington e Londra perché tutto finiva a Mosca grazie ai francesi, agli ungheresi e i tedeschi.

Quindi lo studio era iniziato come un’idea strettamente militare per concludere cosa diavolo stesse succedendo a noi.
C’è o no una minaccia? Conclusero che apparentemente no non c’era, perché questi tizi vanno e vengono da tanto tempo. L’annesso storico li fa risalire a due millenni fa. I registri, le fotografie, i disegni, i dipinti era un materiale incredibile. Questo era tutto troppo folle per me, capisci.

KC: Okay, ma questo era dopo la seconda guerra mondiale…

BD: Si.

KC: Era dopo che la Germania aveva, sai… Paper Clip… [progetto Paper Clip dove i principali scienziati missilistici nazisti furono portati in America dopo la guerra].

BD: La Germania era divisa.

KC: E tu eri nell’ovest…

BD: Noi eravamo nell’Europa dell’ovest

KC: Certamente.

BD: Il patto di Varsavia era Europa dell’est.

KC: Quindi stai dicendo che la tecnologia che era usata da Hitler e il suo gruppo, di cui parte fu portata negli Stati Uniti non era conosciuta dall’ovest, sai, dalle persone della NATO che stavano facendo questo rapporto?

BD: Certo che no, era altamente classificato.

KC: Ma è un documento classificato. Quindi stai dicendo che c’era una classificazione nella classificazione…

BD: Hai un documento classificato qui e hai un documento classificato la, e i tizi che scrissero questo avevano accesso a questo, ma non potevano leggere quello perché non ne avevano bisogno perché non avevano il bisogno di sapere. Ora quei tizi che avevano quest’altro e che lo scrissero, che lo lessero e che ne parlarono, non potevano leggere l’altro perché è un altro documento classificato separato.

KC: Okay… quindi questo tizio Pike, giusto, era il tizio in carica?

BD: Thomas Pike, Maresciallo d’aviazione Sir Thomas Pike, ha iniziato lo studio nel febbraio del ’61 e disse…

KC: Aveva il bisogno di sapere.

BD: “Voglio sapere che diavolo sta succedendo”, e cominciarono lo studio.

KC: C’era della certa ostilità, tuttora, fra la NATO, giusto e Stati Uniti e…

BD: Tesoro. Avresti dovuto vedere l’animosità che esisteva nel quartier generale di SHAPE.

KC: Ah, okay…

BD: Era così pessima che i greci e i turchi non potevano nemmeno camminare sullo stesso lato del corridoio. Cipro era un problema a quei tempi. Lo è ancora. Così avevamo greci e turchi che ringhiavano e si aggrottavano le sopracciglia a vicenda, ed avevamo i francesi. Uh ohi, ohi… Scusami, che Dio li benedica, i francesi erano un spina nel fianco fin dall’inizio.

KC: Perché?

BD: Beh prima di tutto De Gaulle odiava il fatto che Churchill e Truman non gli avevano dato il rispetto appropriato che riteneva meritasse. Una delle ragioni che ci furono mentre io ero li, era che la Francia si ritiro dall’alleanza militare. De Gaulle ci cacciò. Abbiamo dovuto trasferire baracca e burattini da Parigi a Brussel. Ero la quando è successo.

KC: Okay dove eri quando hai letto questo rapporto, prima o dopo che questo è accaduto?

BD: Ho letto il rapporto a Parigi. SHAPE era localizzato in una piccola città chiamata Chatou… Rocquencourt, appena fuori Parigi. Lì ci fu una piccola battaglia napoleonica da qualche parte. In ogni modo, c’era ostilità tra i francesi e tutti gli altri… i tedeschi, gli italiani, gli americani e i britannici erano tutti uniti (forma un pugno con le due mani). I francesi erano qui (punta verso destra).

KC: Ma dici che Pike è il tizio che ha iniziato lo studio?

BD: Pike.

KC: Dici, ovviamente aveva bisogno di sapere se cerano sorvoli e gli Stati uniti ne avevano sentito parlare, la Gran Bretagna anche. La gente in alto ne ha sentito parlare. Così lui fa il rapporto di sua iniziativa o…

BD: No.

KC: …o cosa… questo è quello che sembra. Aveva bisogno di sapere così teoricamente…

BD: Era un Maresciallo d’Aviazione di cinque stelle. Aveva l’autorità di iniziare uno studio come questo e così fece.

KC: Okay, da lì dove è andato il rapporto? Lo sai? E’ andato negli Stati Uniti? E’ andato a…

BD: No, no.

KC: Stava in una cassetta di sicurezza da qualche parte?

BD: Ne pubblicarono quindici copie.

KC: Bene.

BD: La prima, la copia n°1 andò al segretario generale della NATO. Ma non puoi immaginare com’è un quartier generale internazionale. E’ come un… nido di vespe.

KC: [ride]

BD: Come ho detto i greci e i turchi si ringhiavano tutto il tempo. I francesi erano sempre arrabbiati con tutti.

KC: Okay allora, come dici quindici copie…

BD: Quindici copie erano state pubblicate. Una copia andò agli Stati Uniti, una copia andò all’Italia, una andò alla Francia, una andò alla Gran Bretagna e così via. Quindici copie pubblicate. Una copia, credo la 14° o la 15°, arrivo nel caveau di SHOC

KC: Okay.

BD: Materiale di lettura per i controllori, i Colonnelli che facevano funzionare la “War Room” 24h al giorno.

KC: Quindi non eri l’unico ad averlo letto?

BD: Oh no,no,no. Oh no. Avemmo un Generale dell’Aviazione Americano dal nome di Robert Lee. Robert Lee lo lesse. Ho conosciuto il suo assistente abbastanza bene… era un Colonnello Lt. Nella “War Room” eravamo un gruppo selezionato. Avevamo tutti le più alte autorizzazioni possibili. I reclutati e gli ufficiali erano a stretto contatto. Gli uomini reclutati avevano… i reclutati anziani, molti di noi erano TOP E-7 o E-8 e un paio di E-9. Quindi eravamo a stretto contatto ma non ci chiamavamo per nome, c’era sempre rispetto per i gradi. Ma quando lavori in una “War Room” così, si lavora a stretto contatto per anni, si finisce col conoscersi abbastanza bene.

L’assistente del generale Lee mi ha detto: “quando il vecchio ha letto quella storia, quel rapporto, fu come fosse stato colpito come da un camion.” Mi disse che il generale scaglio il suo cappello sulla scrivania e disse: “Sai cosa diavolo vuole dire questo? Tutto ciò che abbiamo, tutto ciò che abbiamo fatto, tutto ciò che abbiamo avuto, non ha più alcun significato.”

Lo shock fu piuttosto serio. Qui abbiamo un Generale dell’Aviazione altamente decorato della II° Guerra mondiale che è stato da tutte le parti… penso che abbia volato i B29 nel Pacifico… ha detto “Se questo è tutto vero, se questo è la realtà, quello che abbiamo, tutti le nostre Forse Armate, la nostra Aviazione, le nostre bombe, i nostri aeroplani, non hanno alcun significato.”

La conclusione dei tre anni di studio fu che era da moltissimo tempo che venivano qua. Che loro apparentemente erano coinvolti con l’origine della nostra specie. Un grande shock per i tradizionalisti, particolarmente per cristiani e i mussulmani. Era interessante perché all’apparenza non c’era minaccia. Se fossero stati ostili o aggressivi sarebbe tutto finito da molto finito da molto tempo.

Ora: quale era il loro scopo? Beh lo studio non fu in grado di rispondere a questo. Diceva che la commissione militare avrebbe continuato questa ricerca, il quale mi fa capire che lo studio è continuato… che questo documento del ’64 era semplicemente una conclusione iniziale.

KC: Okay.

BD: Ma quando hanno concluso che c’erano quattro diversi gruppi di extraterrestri coinvolti, e uno di loro era totalmente umano, che hanno lo stesso aspetto nostro, che fu un ENORME shock dal punto di vista militare tradizionale. Gli Ammiragli e i generali non erano in grado di affrontarlo.

KC: Disse anche che c’era qualcosa a che vedere con le religioni, che tutte le religioni del mondo…

BD: Bene ti dirò lo studio non era poi cosi accurato. Era un inizio per me. Fu l’evento iniziale che scaturì la mia curiosità. Mi lanciò in quaranta anni di ricerca. E molto di ciò che ho concluso è stato un risultato degli anni di studi fin da allora. Vedi, ho continuato a scavare, ho continuato a sondare. Ho fatto diventare matti i miei amici.

KC: Okay hai visto questo materiale, hai appreso molto. Non eri l’unico. Mi hai convinto. Supponendo che queste persone che conoscevi lo abbiano letto anche loro. Non erano i tuoi amici più intimi, presumo?

BD: Beh non erano i miei amici più cari, no.

KC: Okay ma eri in grado di parlargli o di avere relazioni con loro dopo il 1967? Avete mai comparato gli appunti?

BD: Formammo in quei giorni quello che chiamavamo il “the old boys network”. Questa rete era fatta di persone come me, reclutate e commissionate. Di tutti i servizi, Aviazione, Marina, Esercito. Come ho detto tutti i ranghi.

C’erano altri come me che erano così presi e eccitati da questo e da ciò che significava. Ne senti alcuni di loro che stanno venendo fuori anche oggi, quelli che sono ancora vivi, dicendo quello che ho visto, quello che ho appreso, quello che ho concluso. I documenti che ho studiato, i contatti che so che sono avvenuti. Alcuni dei quali hanno avuto loro stessi contatti.

KC: Certo.

BD: Contatti personali con alcuni di quei tizi (puntando verso l’alto). Phil Corso era un esempio. Sei a conoscenza di chi era?

KC: Assolutamente.

BD: Io conoscevo Phil abbastanza bene. Lui ed io eravamo oratori a parecchie conferenze insieme. E in Italia ho avuto modo di conoscerlo abbastanza bene. Phil ha condiviso con me cose che gli erano successe. Non solo cosa aveva visto, ma che lui aveva avuto contatti personali con alieni a White Sands. Lui era in carica della sicurezza del poligono a quel tempo. Qualcosa entrò, il radar lo captò. Saltò in macchina ed andò a vedere cosa diavolo fosse. C’era un UFO per terra. C’era un tizio in piedi accanto all’ UFO, Corso cammina verso di lui e dice, “Cosa diavolo sei, chi sei, da dove vieni e perché sei qui? Questo tizio dice, “Sono solo venuto a parlare”. Corso gli chiede, “Bene, sei con noi, o contro di noi? Semplice domanda militare. Questo tizio dice, “Ne con voi ne contro di voi”. Ebbe una conversazione con questo tizio che durò oltre un ora. Il tizio dice, “Per favore spegni il radar, disturba il mio controllo o il mio sistema di guida, così posso andare.”Corso tornò indietro al quartier generale, e spense il radar… e quello se ne andò. Ho avuto modo di conoscere attraverso l’”old boys network” dozzine di tipi come me, che erano eccitati e entusiasti riguardo questa cosa come me.

KC: Ma loro non divennero informatori. Quale è la differenza?

BD: Alcuni di loro lo divennero. Alcuni persero le loro commissioni, alcuni persero i loro gradi.

KC: Puoi nominare qualcuno? Se sono diventati informatori, li conosco?

BD: No, no, no.

KC: Cos’è successo?

BD: Molti sono andati in pensione e sono morti.

KC: Okay, quindi anno provato a parlare, ma non sono diventati conosciuti? Non sono durati…

BD: Fammi spiegare una cosa.

KC: …ma tu lo sei.

BD: Io ero il più chiassoso tra tutti, questo è nella mia natura. Sono andato in pensione come Comandante Sergente Maggiore. Questo grado mi da il privilegio di aprire la bocca con chiunque. I Generali, gli Ammiragli e tutti quelli fra di loro, capisci? E’ un tipo di grado unico da avere.

KC: Capisco.

BD: I Generali dipendono da te nel dirgli la verità che gli piaccia o no quindi impari a dirgli la verità. Beh, sono finito per diventare un chiacchierone. Non ho detto niente per… quando ho iniziato a parlare di questo?

KC: Giusto, okay dal 1967…

BD: Non ne ho parlato dal ’67 al ’92 o ’91? Credo che ho iniziato a parlare nel ’91.

KC: Okay, quindi un periodo abbastanza lungo.

BD: Si. Ho rispettato il mio giuramento. Ho giurato che non avrei mai condiviso nulla di quello di cui venivo a conoscenza in ambito classificato mentre ero in servizio. Sapevo che se lo avessi fatto, potevo andare in prigione per 10 anni, $10.000 di multa, perdita dello stipendio e privilegi, pensione e quant’altro per sempre.

KC: Okay quindi sei uscito fuori. Cosa ti è successo?

BD: Sono uscito fuori nel ’91 ad una conferenza a Tucson, Arizona. Il risultato fu una monumentale esasperazione e frustrazione per il governo che ha continuato per anni a mentire alle persone. Non solo stavano mentendo alle persone, stavano rovinando vite per continuare a mantenere il segreto sulla faccenda. Ne avevo abbastanza. Ho visto cari amici, tizi che… hanno detto cose alle persone sbagliate, nel modo sbagliato e nel momento sbagliato, e li hanno spediti in Islanda, sai?

KC: Gli fu conferito un altro incarico?

BD: Gli avevano assegnato un altro incarico in Islanda senza i loro familiari. Un incarico di tre anni in Islanda. E’ come i russi che ti spediscono in Siberia. Noi abbiamo questa possibilità in questo paese. Ci sono incarichi in varie parti, sai, non voglio usare una terminologia sbagliata e metterti in imbarazzo… hai mai sentito del termine anus mundi?
Abbiamo posti nel mondo dove abbiamo basi militari, e se ti spediscono li, tutti dicono, “Ciao, probabilmente non sentiremo più niente da te”, lo sai?

KC: Okay, ma questo a te non è successo.

BD: No non è successo. E ti dirò…

KC: Perché no? Sai il perché?

BD: Più venivo a conoscenza, più divenivo esasperato. E nel ’91, credo che fosse, quando uscii fuori… Wendelle Stevens è un mio caro amico. Ricordi l’”old boys network”? Il Luogotenente Colonnello, pilota fighter dell’Aviazione Militare Wendelle in pensione è tuttora vivo in Tucson.
Lui ed io eravamo amici intimi per anni. Quando poi sono andato in pensione dall’Arma, comprai una casa a Tucson e guarda caso, scopro che ero proprio dall’altra parte della strada da Stevens. Comunque, andò in prigione, fu un invenzione, un accordo politico organizzato. Io ho sempre sospettato che fosse perché aveva parlato apertamente dell’argomento.
Ora ci sono persone che dicono, “No, no Wendelle ha fatto solo un stupido sbaglio, ed ha violato la legge”, e così se ne andò. Trascorse tre anni in prigione. Bene questo è un esempio per te. La gente dice, “Beh, ha sbagliato”. Bene, io non ho mai creduto che lui avesse sbagliato in quella maniera. Credo che in parte il suo andare in prigione fosse il risultato di essere stato troppo schietto. Ora, questo è il trattamento che devi affrontare.
Nel ’91 ne avevo fin qui (mette la mano sulla fronte). Il mio primo matrimonio era alla fine per vari motivi. Avevo un nuovo lavoro. Presi un lavoro nel dipartimento dello sceriffo. Veramente lavoravo per la FEMA come un direttore delle emergenze. Ma ero così frustrato e esasperato, aspettando che il governo dicesse alla gente un poco di qualcosa.
Ed ero così frustrato e arrabbiato dal fatto che non solo non stavano dicendo la verità, ma che stavano sfacciatamente mentendo, e stavano anche distruggendo le vite di persone. C’erano persone che hanno avuto contatti, le quali il governo metteva in come si chiamano, cos’è quando la polizia ti mette in copertura…?

KC: custodia protettiva, una casa sicura?

BD: Beh non solo custodia, ti creano una nuova vita.

KC: Ah si, okay.

BD: Ho visto esempi di famiglie di militari distrutte perché…

KC: Perché la persona aveva parlato?

BD: Beh, un pilota poteva tornare da una missione, e prima che potessero arrivare a lui diceva qualcosa a qualcuno: “Mio Dio, avresti dovuto vedere coso ho visto li su! C’era una dannata nave che mi volava accanto e cerano delle facce che mi guardavano!”
Questo usci pubblicamente. E questo povero figlio di passeggiatrice, lo presero e lo spedirono in Kwajalein. Credo sia un piccolo atollo nel mezzo del pacifico, dove non puoi portare la tua famiglia. Ed andò in Kwajalein per chissà per quanto tempo, lontano dalla sua famiglia per aver detto una sola cosa.
Sono venuto a conoscenza di queste cose, mi colpì come qualche cosa d’ingiusto. Che nessun governo, maledizione, aveva il diritto di fare questo alle persone. Venni fuori in GRANDE.

KC: Giusto.

BD: Non solo ho condiviso tutto quello che avevo conosciuto a SHAPE nello studio, “The Assessment”, il quale di per se era dinamite. Ma la vera dinamite era tutto quello che avevo appreso da allora. E che ho appreso anche dopo che sono andato in pensione dall’Arma nel ’76.
Avevo ancora autorizzazioni. Ho lavorato per FEMA. Ricevetti quello che era l’equivalente di un Master in “management emergency” all’istituto in Emmitsburg, Maryland.

KC: Okay, ma loro non sono venuti a prenderti e spedirti in Siberia o Islanda…

BD: Non l’hanno fatto perché una volta che ho iniziato ad aprire la bocca ho avuto persone che sono venute da me a dirmi, “Bob, questa è la tua unica difesa, questa è l’unica sicurezza che tu hai. Continua a parlare. Perché se ti venissero a zittire adesso, sarebbe troppo ovvio…”

KC: Oh, capisco.

BD: …alla gente che saresti stato zittito, e che ciò che stavi dicendo dovesse essere vero.” Come ti ho detto, credo di averlo condiviso con Bill, sono stato intimidito. Ho avuto chiamate da persone che non si identificavano. Voci maschili che dicevano, “Non credi di aver parlato di questo abbastanza? Perché diavolo… è tempo che chiudi la bocca. (mima il telefono all’orecchio) “Chi è?” “Non importa. Tieni la tua dannata bocca chiusa.” Click. Ne ho avute varie di queste. Avevo una piccola casa in Tucson in un vicolo ceco. Vivevo li, l’ho comprata nel ’60 qualcosa. Un giorno sto li seduto leggendo o qualcosa, e sento (imitando il suono di un elicottero), un suono molto distinto. Conoscevo un elicottero. Conoscevo il suono di un Huey perché sono stato in Viet Nam, e l’Huey ha un suono tutto suo. Ho pensato, sai, sta passando? E continuava (imitando il suono) e il dannato coso era li sopra la mia casa. Così esco dalla porta, nella strada d’accesso e guardo in alto, ed ecco li un elicottero tipo Huey totalmente nero, non più di 30m sopra la mia casa, violando le leggi dell’FAA, violando totalmente le regole. Il dannato coso era lì sopra e non aveva alcuna registrazione. Neanche un marchio, era totalmente nero e quella era una violazione della FAA. Questi tizi violano la legge ogni volta. Stavo lì in piedi e pensavo, “Chi diavolo sei? Ho guardato in alto e l’ho studiato, e lì c’era un grande apparato circolare di vetro sulla base di questo coso. Era parte dell’aeromobile. Ed ho concluso più tardi che probabilmente era un di quelle finestre a 360°. C’erano sicuramente tizi seduti che mi guardavano attraverso il vetro. Ma era nero, totalmente nero. Il vetro era nero. Il coso era lì su, come per sbeffeggiare. Voglio dire cosa ci puoi fare? Così ho agitato il mio pugno mostrando il dito medio, dicendo un paio di bestemmie. Li ho chiamati con alcuni nomi, “Io vi conosco, figli di passeggiatrice! So chi siete e cosa state facendo!”

KC: Okay.

BD: a quel punto lì stavo proprio mandando al diavolo. Sono sicuro che hanno pensato, “Va bene, abbiamo la sua attenzione”, e andarono via. Prima di tutto, totalmente nero, nessun marchio… una violazione. Stava volteggiando sopra una residenza privata… una violazione.

KC: Certamente.

BD: Lo sai, non gli importa. Era un’intimidazione. Questo era appena dopo che sono andato pubblicamente a quella conferenza a Tucson.

KC: Okay. Allora dimmi, avevi amici in alto, perché so che hai passato del tempo a Washington. Chi ti sta proteggendo? Perché… è umano, è extraterrestre…?

BD: Ti dirò cosa penso. Io credo che dopo che sono venuto fuori pubblicamente, parlando regolarmente. Dal ’91, ho viaggiato per il mondo, sono stato in 18 paesi. Penso che uscire allo scoperto probabilmente è stata la cosa che mi ha salvato. Oltre alle telefonate e all’Huey nero e tutto il resto, ho avuto persone che venivano da me alle conferenze, tizi che non si introducevano, in completo, tu sai cosa significa il termine completo?

KC: Certo.

BD: Un completo a tre pezzi…

KC: Ride.

BD: …un tipica cosa da agenti governativi.” Hai parlato abbastanza apertamente di questa cosa, perché lo stai facendo?” “ Beh, chi sei?” “ Non importa, perché stai facendo questo?” ” Bene prima di tutto, la verità ha bisogno di essere detta.” “Ah, si, pensi di sapere la verità?” “ Penso di saperne un po’, come ti sembra? A dire la verità ne so un bel po’. Ancora meglio.” E mi sono capitate cose del genere negli anni.
Ho trascorso un periodo interessante… Ho parlato a Leeds ad una conferenza. Ho ricevuto una telefonata da un tipo che si identificò come “ Mr Sweeting.” Sai, un tipico nome inglese, immagino,” Mr Sweeting.” Abbiamo scoperto, Tony Todd controllò il numero telefonico di Mr Sweeting che mi chiamò e disse che era imperativo parlarmi prima che io andassi avanti. Tony e io entrammo nella cabina telefonica insieme, stipati. Tony ascoltava mentre io parlavo con Mr Sweeting, e lui mi disse, “ è imperativo Mr Dean che io le parli prima che vada avanti. Cosa dirà?” E io dissi,”Bene, signor Sweeting se sei nella zona, perchè non viene alla conferenza a sentire?” “ Beh, no, non posso farlo. Volevo solo sapere cosa pensa di dire.” Io dissi,”ho intenzione di dire parecchio.”


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MessaggioInviato: 14/10/2013, 16:07 
LO STUDIO DEGLI UFO IN U.R.S.S.

Fonte: http://www.cisu.org/r8urstor.htm

L'ondata di avvistamenti UFO che ha colpito l'URSS nel 1989 non è caduta in un "vuoto ufologico".
A differenza di quanto hanno scritto o implicato alcuni commentatori italiani in occasione del clamore giornalistico suscitato dai fatti di Voronezh, l'interesse per gli UFO nell'Unione Sovietica ha una lunga storia, che risale ad oltre quarant'anni fa.
Per meglio comprendere i fatti dell'89 abbiamo ritenuto utile offrire una breve panoramica storica, per poi soffermarci più dettagliatamente sul contesto attuale.

Mentre in Occidente si registravano i primi avvistamenti di dischi volanti, alla fine degli anni '40, segnalazioni di oggetti e luci insolite in cielo si avevano anche nell'Est europeo. Si conoscono avvistamenti sovietici fin dal 1943, compresa una piccola "ondata" contemporanea all'epidemia di "razzi fantasma" sulla Scandinavia nel 1946, ed altre concentrazioni di casi nel 1949.

GLI ANNI '50
I commenti sulla stampa di regime sovietica furono però fin dall'inizio improntati al negativismo più assoluto: riportando gli avvistamenti occidentali in un periodo in cui all'Ovest si pensava ancora che potesse trattarsi di armi segrete russe, nel 1953 Radio Mosca lanciò il ritornello che avrebbe caratterizzato gli anni della guerra fredda: "I dischi volanti sono un'invenzione dei militaristi occidentali per spaventare i loro contribuenti e fargli accettare forti spese di difesa". Successivamente, la stampa sovietica mantenne per anni il silenzio più completo sull'argomento, spingendo addirittura la CIA a pensare che in realtà gli UFO potessero essere un'arma della guerra psicologica.
Invece il silenzio tradiva l'imbarazzo delle autorità circa gli avvistamenti che venivano segnalati anche all'interno delle frontiere russe, al punto che nel 1957 veniva riaffermato per tranquillizzare i cittadini sovietici che i dischi volanti non avevano alcun fondamento nella realtà, perché non erano mai stati visti in Unione Sovietica. Il che non era affatto vero.
Nel 1962 venne pubblicato nell'URSS il primo libro sugli UFO del celebre astronomo americano Donald Menzel, nel quale si sosteneva che tutti gli avvistamenti erano riconducibili a cause convenzionali, in particolare con il riflesso di luci terrestri sullo strato di aria che separa zone aventi temperatura diversa (c.d. inversione termica). Per molti anni questo sarà l'unico libro ufologico pubblicato in russo, e costituirà in proposito una Bibbia per l'ambiente scientifico sovietico.
L'argomento ufologico era invece di grande interesse per i cittadini di un paese dove la fantascienza ha sempre avuto una grande diffusione e dove la possibilità di esistenza di forme intelligenti di vita extraterrestre ha sempre avuto un maggior seguito che in Occidente, sia a livello popolare sia pure presso l'ambiente scientifico.
Ma dato l'atteggiamento ufficiale di chiusura totale verso il problema UFO, questo interesse non trovava sbocchi né fonti di informazione.
Occorre infatti considerare che in URSS fino a pochissimi anni fa non esistevano una libera stampa ed un giornalismo di informazione come lo intendiamo noi. Le fonti di stampa sono sempre state emanazioni dirette del Sistema sovietico e delle sue componenti: ad esempio fra i quotidiani la Pravda (Verità) è quello del Partito comunista, Izvestija quello del governo, Trud dei sindacati, Krasnaja Zvezda (Stella rossa) il giornale delle forze armate, e così via, comprendendo anche l'agenzia "ufficiale" di stampa TASS (Agenzia Telegrafica dell'Unione Sovietica), alle dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L'interesse per gli UFO continuò così per molti anni a manifestarsi solo a livello di contro-cultura sotterranea, attraverso la diffusione di voci incontrollabili e racconti che passando da una bocca all'altra venivano inevitabilmente deformati.
Negli anni '50 e nella prima metà degli anni '60 filtravano infatti in Occidente notizie di avvistamenti a volte incredibili da parte di piloti, militari e scienziati sovietici, dei quali era ed è difficile determinare la veridicità, non esistendo possibilità di alcuna verifica. Non a caso, alcuni dei casi UFO sovietici più clamorosi riportati dalla letteratura ufologica americana ed europea non hanno trovato alcun riscontro presso gli studiosi locali. Addirittura, in qualche caso i russi hanno appreso di alcuni avvistamenti in URSS da fonti occidentali e li hanno successivamente ripresi senza verificarli, proprio in quanto venivano da Ovest. La loro citazione da parte di ufologi russi è rimbalzata nuovamente in Occidente, conferendogli ulteriore attendibilità "circolare".
Solo occasionalmente la cortina del silenzio parve aprirsi sul problema UFO, salvo richiudersi subito fragorosamente. Ad esempio l'8 gennaio 1961 il quotidiano dei giovani comunisti Komsomolskaja Pravda pubblicò addirittura la foto di un UFO e fece cenno ad un'ondata di avvistamenti di dischi volanti a bassa quota nell'Uzbekistan e nel Tagikistan, che terrorizzavano la popolazione e gli animali, lasciando anche tracce circolari di atterraggio. Il giorno successivo, il quotidiano del partito comunista e voce ufficiale del potere, la Pravda, affermò drasticamente che "i cittadini sovietici che dicono di aver visto questi dischi sono idioti o bugiardi incorreggibili" e, sottolineando che gli avvistamenti sovietici erano uguali a quelli americani, arrivò addirittura ad accusare i testimoni di essere traditori che ascoltavano di nascosto l'emittente radio Voice of America.
Nel 1960 la rivista Literaturnaja Gazeta pubblicò con grande risalto l'opinione di Matest Agrest secondo la quale alcuni episodi descritti nella Bibbia si riferirebbero in realtà ad interventi di esseri extraterrestri, e che lo stesso Gesù Cristo sarebbe stato un extraterrestre e la stella di Betlemme la sua astronave. La notizia ebbe grande risonanza in Occidente, e venne in seguito spesso citata e ripresa dagli autori di clipeologia ed archeologia spaziale. In realtà, le dichiarazioni di Agrest, così come tutto il ricco filone di letteratura russa sul "paleo-contatto" (con autori popolari come Alexandr Kazantsev) nacque nell'ambito e come strumento di una vivace campagna antireligiosa e a favore dell'ateismo, per la quale qualsiasi mezzo era buono per sradicare il sentimento religioso.

GLI ANNI '60
Un cambiamento parve arrivare a metà degli anni '60, con la fine della fase più acuta della guerra fredda e la ripresa di scambi culturali e scientifici fra Est e Ovest, in concomitanza con alcune nuove ondate di avvistamenti sul territorio sovietico.
Nel 1965 il Kazakistan fu nuovamente invaso da segnalazioni e voci incontrollate di avvistamenti UFO, così distorte che raggiunsero dimensioni preoccupanti ed il governo inviò nella regione degli esperti per "spiegare" gli avvistamenti e tranquillizzare la popolazione che interpretava tali fenomeni aerei come segni soprannaturali che annunciavano una prossima catastrofe, con conseguente revival religioso. Il che non toglie che lo stesso anno Radio Mosca ribadiva che gli UFO erano un'invenzione del ministro americano della difesa Robert McNamara per allarmare il mondo.
Nel 1966 e nel 1967 grandi ondate di segnalazioni vennero riportate non solo in URSS ma in tutti i paesi del Patto di Varsavia.
Nel 1966 si tenne a Mosca il Congresso Internazionale di Matematica e in quell'occasione l'informatico e ufologo franco-americano Jacques Vallée poté addirittura tenere una conferenza sugli UFO e pubblicare degli articoli sui giornali sovietici. Vallée tornò in Occidente con informazioni sensazionali, secondo le quali l'Aeronautica militare sovietica aveva raccolto circa 15.000 avvistamenti (più del Project Blue Book americano), ma l'effetto maggiore della sua visita fu di incoraggiare un gruppo di persone privatamente già da anni interessate all'argomento UFO, in particolare Felix Zigel, professore di matematica all'Istituto Aeronautico di Mosca.
Il 18 ottobre 1967 si tenne presso il Comitato inter-repubblicano di Astronautica a Mosca, davanti a 400 persone, la riunione costitutiva del primo vero e proprio gruppo ufologico sovietico, di cui vennero nominati presidente il generale d'aviazione in pensione Porfiry Stoljarov, vice-presidenti lo stesso Zigel e lo scrittore Alexandr Kazantsev e segretario l'ingegner Arkhadi Tikhonov. Del gruppo facevano parte un cosmonauta, diciotto scienziati e circa 200 altri studiosi. Il 10 novembre, Zigel e Stoljarov apparvero alla televisione di stato nell'ora di massimo ascolto, mostrando foto e disegni di UFO, affermando che si trattava di "un argomento serio che merita uno studio approfondito", ed invitando i testimoni a mettersi in contatto col comitato. I milioni di telespettatori allibiti credettero che l'invito venisse da un qualche ente governativo, e disciplinatamente cominciarono a segnalare centinaia di avvistamenti da tutta l'Unione.
Ma la trasmissione televisiva ebbe l'effetto di un boomerang a causa dei mass media occidentali, che annunciarono con clamore la costituzione di una commissione ufficiale in URSS, parallela alla Commissione Condon istituita in quel periodo in America presso l'Università del Colorado. Inutilmente l'Accademia Sovietica delle Scienze tentò di ribattere che non si trattava di un'iniziativa ufficiale ma di un gruppo di scienziati che in privato si interessavano ad un argomento anti-scientifico. In un incontro della Sezione di fisica generale ed astrofisica dell'ASS, venne addirittura invocato l'onore degli scienziati russi, che si stavano rendendo ridicoli agli occhi dei colleghi occidentali.
Il 29 febbraio 1968 la Pravda publicò un durissimo articolo, co-firmato dai direttori dei Comitati di Astronautica, Astronomico-geofisico e di Fisica dell'Accademia stessa, nel quale veniva ribadito l'atteggiamento ufficiale sovietico che il "mito dei dischi volanti" era stato definitivamente chiarito anni prima. A seguito di quest'articolo calò nuovamente il silenzio sull'argomento nella stampa sovietica, il comitato Stoljarov cessò di esistere e alcuni suoi esponenti furono costretti addirittura a smentirne l'esistenza. A Zigel venne proibito di rilasciare interviste, in particolare a giornali occidentali, e venne impedita la pubblicazione del libro che aveva scritto presentando una selezione di circa 200 "Avvistamenti UFO in URSS", sulla base delle testimonianze ricevute.
In realtà, le vere ragioni dell'eliminazione di questo primo gruppo ufologico sovietico erano altre: proprio in quegli anni i russi stavano realizzando esperimenti segreti di lanci missilistici dalle basi di Tyuratam e di Baikonur, con l'obiettivo di arrivare a collocare in orbita bombe all'idrogeno, in violazione degli accordi sottoscritti con gli Stati Uniti d'America. Inoltre, proprio nel 1967 vennero iniziati i lanci di satelliti-spia dal cosmodromo segreto di Plesetsk. Il rientro di uno dei razzi vettori, osservato casualmente da un aereo in volo, venne descritto dettagliatamente come UFO in un articolo di Felix Zigel sulla rivista Vita sovietica. Le attività degli ufologi potevano in sostanza minare la segretezza di operazioni militari, e per questo vennero messi a tacere.

GLI ANNI '70
Seguirono dieci anni di virtuale silenzio sugli UFO. E' significativo che la maggior parte degli avvistamenti russi riportati nel libro dell'ufologo romeno Ion Hobana "Gli UFO al di là della cortina di ferro" (1972) risulta ripreso non da fonti russe ma da riviste ufologiche occidentali.
Negli anni '70 una parte delle discussioni sugli UFO nella stampa scientifica sovietica vennero pubblicate nell'ambito degli studi sui fulmini globulari, un argomento più accettabile e sul quale anche riviste tecniche e scientifiche accettavano articoli, ospitando più volte articoli e dibattiti sull'argomento scritti non solo da scienziati ma anche da studiosi dilettanti e addirittura da testimoni. Fra i casi esposti, per la verità, più che fulmini globulari alcuni potevano definirsi veri e propri UFO.
Intanto però, tra il 1976 e il 1977 gli avvistamenti si susseguivano in varie regioni dell'URSS. Il più clamoroso fra questi avvenne il 20 settembre 1977 sulla città di Petrozavodsk, dove migliaia di persone osservarono una specie di gigantesca "medusa" volante che gettò la città nel panico di un attacco nucleare americano.
Mentre sorprendentemente i giornali sovietici parlavano di "fenomeno extraterrestre", la vera spiegazione era da cercare nel lancio del satellite-spia Kosmos 955 dalla base di Plesetsk (si veda l'articolo "URSS: la base segreta" su UFO - Rivista di informazione ufologica n. 7, giugno 1989).
Anzi a questo proposito successe qualcosa di strano: il giornalista Henry Gris, del settimanale scandalistico americano National Enquirer, riuscì ad intervistare Felix Zigel pubblicando una serie di servizi sensazionali sul fatto che i russi avevano le prove che gli UFO fossero extraterrestri (in Italia il servizio venne pubblicato dal settimanale Gente). Il fatto che Zigel potesse essere intervistato e, abbandonando la sua tradizionale prudenza scientifica, rilasciasse dichiarazioni clamorose, secondo cui la medusa di Petrozavodsk era un vero oggetto extraterrestre e che l'avvistamento moscovita del 1980 sarebbe stato la più grande apparizione di alieni mai avvenuta sulla Terra, parve a molti sospetto.
A spiegare questo strano voltafaccia fu un altro ufologo sovietico, Nikita Schnee, che sulle pagine della rivista inglese Flying Saucer Review acccusò Zigel di essere al soldo del KGB (i servizi segreti sovietici) e di sabotare gli altri ufologi sovietici. Indagini condotte dal gruppo di Shnee su alcuni avvistamenti riferiti da Zigel avrebbero dimostrato che erano inventati di sana pianta. Zigel non sarebbe stato altro che un agente della contro-informazione sovietica, che, a differenza del 1967, non esitava ad accreditare favole di visite extraterrestri pur di "coprire" attività militari segrete.
Ma che l'interesse per gli UFO rappresentasse ancora qualcosa di non gradito alle autorità è dimostrato dalle vicende degli ufologi estoni. A Tallinn esisteva fin dai primi anni '70 un attivo gruppo di appassionati all'argomento UFO intorno al giornalista Juri Lina, che faceva circolare traduzioni clandestine di articoli ufologici occidentali e relazioni su avvistamenti locali. Sospettati di essere un gruppo religioso e potenzialmente sovversivo, gli ufologi lettoni cominciarono nel 1975 a subire le "attenzioni" del KGB: considerato un dissidente, Lina perse il lavoro e venne minacciato di arresto ed internamento in manicomio, finché nel 1978 gli ufologi finlandesi riuscirono a farlo espatriare con lo stratagemma di un finto matrimonio. Ma il KGB continuò a perseguitarlo anche in Finlandia, finché decise di trasferirsi in Svezia, dove vive tuttora. Meno bene andò all'ufologo Vyaceslav Zaitsev, di Minsk, che nel 1978 venne condannato a cinque anni di Siberia per "propaganda religiosa".

GLI ANNI '80
Ma se era impossibile perseguire un associazionismo ufologico a livello "privato", in quegli stessi anni stava avvenendo una svolta presso l'ambiente scientifico sovietico.
Alla fine degli anni '70 il fisico Vladimir Azhazha, vice-direttore della "Sezione di ricereche sottomarine" dell'Accademia delle Scienze aveva tenuto una serie di seguitissime conferenze sugli UFO, il cui testo circolava a Mosca come samiszdat (dattiloscritti ricopiati e distribuiti clandestinamente).
Nel 1978 Azhazha ed altri appassionati ufologi (fra cui diversi scienziati e militari) costituirono a Mosca un "gruppo di iniziativa" per spingere alla creazione di una commissione di studi ufologici. Il gruppo, che in pratica puntava a riprendere alla luce del sole le attività del disciolto "comitato Stoljarov" dopo oltre dieci anni, ebbe subito vita difficile. Si tenga presente che fino all'avvento di Gorbaciov in URSS non esisteva il diritto di associazione, quindi i gruppi ufologici come tali non potevano esistere se non camuffandosi come "sezioni" all'interno di associazioni professionali riconosciute. Ed essendo quasi impossibile menzionare esplicitamente gli UFO (in russo, NLO: Neopozhannje Lietajushkie Objecti) il gruppo di Azhazha venne formalizzato nel 1979 come "Sezione per la ricerca elettronica di civiltà extraterrestri nelle vicinanze della Terra" (sic) dello NTORES (Società Tecnico-Scientifica A. Popov di Radio, Elettronica e Comunicazioni). Pochi mesi dopo, lo NTORES li obbligò a cambiare nome, diventando "Sezione per le indagini sui fenomeni atmosferici anomali".
Nel 1979 la stessa Accademia Sovietica delle Scienze pubblicò a firma dell'astronomo L. Gindilis, del fisico D. Menkov e di una ricercatrice dell'Istituto di ricerche spaziali, I. Petrovskaya, uno studio statistico su 256 casi di "fenomeni atmosferici anomali" avvenuti in URSS (la maggior parte dei quali durante l'ondata del 1967) nel quale si sosteneva che una parte delle osservazioni non erano spiegabili con cause note, per cui meritava condurre uno studio più approfondito. Il lavoro ebbe una certa risonanza sia in Occidente, dove venne tradotto e pubblicato in Francia e negli Stati Uniti, sia in Unione Sovietica, dove contribuì a far rivedere la posizione ufficiale dell'Accademia delle Scienze verso l'argomento UFO.
Nel 1981 lo stesso Gindilis costituì una "Sezione per lo studio dei Fenomeni Atmosferici Anomali" in seno alla Commissione di Radio-astronomia dell'Accademia delle Scienze. Un'altra sezione analoga nacque nell'ambito dell' Istituto per lo studio del Magnetismo terrestre, della ionosfera e la diffusione delle onde radio dell'Accademia delle Scienze (IZMIRAN). All'interno dell'Accademia si sono inoltre occupati di "Fenomeni Atmosferici Anomali" l'Istituto di Oceanografia e la Commissione per le ricerche cosmiche.
La prima "Conferenza nazionale sui fenomeni atmosferici anomali" si tenne a Kiev nel 1981: vi e parteciparono dodici ricercatori universitari e 45 laureandi in discipline scientifiche. Uno dei partecipanti, il noto radio-astronomo e membro corrispondente dell'Accademia delle Scienze, Vsevolod Troitsky, riassunse le conclusioni della conferenza sulla rivista Scienza e religione, sottolineando l'ampiezza e la complessità di uno studio del fenomeno, oltre che l'interesse interdisciplinare del problema.
Alla seconda conferenza nel 1982 parteciprono 50 specialisti, fra cui diversi accademici.
Nel 1982 Edward Ermilov, professore di radio-elettronica e cibernetica all'Università di Gorky e membro del guppo ufologico costituito in seno allo NTORES, accettò di far parte del comitato redazionale della rivista ufologica scientifica UPIAR Research in Progress, diretta dallo spagnolo Vicente-Juan Ballster Olmos e pubblicata dalla nostra Cooperativa editrice. Era la prima volta che il nome di un ufologo sovietico figurava fra i redattori di una rivista ufologica occidentale.
Nel febbraio 1984 venne creata la "Commissione Sociale Moscovita sui Fenomeni Anomali", sotto l'egida del Consiglio Inter-repubblicano delle Società Tecnico-Scientifiche (VSNTO), diretta dall'accademico Troitsky e dal cosmonauta Pavel Popovich.
In pratica, a partire dalla seconda metà degli anni '80 esistono in Unione Sovietica due tipi di ufologia: quella "ufficiale", rappresentata da scienziati e ricercatori universitari, di solito raggruppati sotto l'egida di istituti accademici, tendenzialmente favorevoli ad ipotesi di tipo naturale (interazioni Sole-terra, elettricità atmosferica) e dichiaratamente contrari all'ipotesi extraterrestre (fra questi studiosi i più noti sono Vladimir Migulin e Yuliy Platov); ed una seconda ufologia "privata", camuffata all'interno di associazioni o società tecnico-scientifiche, costituita da appassionati, in gran parte favorevoli invece all'ipotesi extraterrestre, con alcune frange parapsicologiche. Gruppi di appassionati esistono da anni nelle principali città sovietiche: Mosca, Leningrado, Kiev, Gorky, Tallinn, Jaroslavl.

IL CONTESTO CULTURALE
Negli ultimi due o tre anni l'interesse per gli UFO ha guadagnato crescenti consensi presso il pubblico e sulla stampa sovietica. O forse è meglio dire che la politica gorbacioviana della glasnost, stimolando la libertà di stampa e di opinione, ha liberalizzato anche un argomento come quello ufologico, che fino a ieri era considerato tabù.
Nel corso del 1988 sono stati eseguiti i primi veri e propri sondaggi di opinione in URSS. Fra questi anche il primo mai realizzato in quel paese sugli UFO, da parte del centro ricerche della Lega dei giovani comunisti, su un campione di 420 studenti e giovani intellettuali di Mosca e Leningrado: quelli che hanno dichiarato di essere interessati ai fenomeni paranormali e agli UFO sono stati l'80%, una percentuale senza pari nei paesi occidentali, e tanto più stupefacente se riferita ad un paese in cui non esiste virtualmente letteratura ufologica.
Forse proprio per rincorrere questo enorme interesse popolare per gli UFO, i giornali sovietici hanno continuato a dare sempre più spazio all'argomento, sulla base di una logica "di mercato" che - se è nuova per quel paese - risulta invece ben collaudata dalla stampa occidentale.
Non a caso, il noto scrittore e commentatore politico G. Borovik ha affermato che i dischi volanti compaiono in URSS più frequentemente quando è in corso qualche campagna di abbonamenti a giornali e riviste. E secondo gli stessi ufologi sovietici "c'è qualcosa di vero in questa battuta: alcuni periodici - sostiene V. Musinskij - hanno trovato nell'ufologia un argomento che porta denaro senza problemi, per cui non tutti si preoccupano dell'autenticità di quello che pubblicano, purché sia scritto in modo incisivo ed allettante".
Alcune delle notizie pubblicate dai giornali sono infatti non solo incredibili, ma infondate. Un esempio è la storia dell'UFO che sarebbe atterrato nella cittadina siberiana di Spassk-Dal'ny e dal quale sarebbe uscito un tentacolo che avrebbe cercato di afferrare alcune bambine: una di queste, toccata dal tentacolo, sarebbe morta o (secondo altre fonti) si sarebbe ammalata gravemente. Il direttore del giornale locale, interpellato per lettera dagli ufologi di Jaroslavl, avrebbe confermato l'atterraggio e la scioccante esperienza della bambina, che però sarebbe viva e in buona salute.
Nel mese di luglio, a Mosca si era addirittura diffusa la "voce" che un UFO era atterrato in un sobborgo della capitale, lasciando sul terreno una traccia circolare bruciata di 9 metri di diametro. Sia il quotidiano dei sindacati, Trud, sia quello economico del governo, Sozialisticeskaja Industria, hanno ripreso acriticamente tali voci, intervistando anche un ufologo, Alexander Kuzovkin, secondo il quale toccando la traccia si sentivano bruciare le dita, ed una batteria scarica posta all'interno del cerchio bruciato si sarebbe ricaricata da sola. Questa volta però era stata proprio l'agenzia TASS a demistificare il caso: in realtà, la traccia era quello che restava di una balla di fieno che aveva accidentalmente preso fuoco, come confermato dai Vigili del fuoco accorsi a domare il piccolo incendio.
Questo atteggiamento della stampa (dovuto forse anche ad una certa "ingenuità" dei giornalisti sovietici) spiega alcune storie incredibili riportate da diversi giornali russi (e riprese anche sui giornali italiani di ottobre), secondo le quali di volta in volta giornalisti si sarebbero messi in contatto telepatico con extraterrestri; scienziati avrebbero confermato la realtà di alcuni contatti, ipotizzando proiezioni di "immagini stereoscopiche"; commissioni di studiosi dell'Accademia delle Scienze sarebbero riusciti a osservare e fotografare oggetti luminosi ricorrenti; per non parlare della "biolocazione" e delle "rocce extraterrestri" di Voronezh; e così via con una sequela di presunte "conferme scientifiche" che - se corrispondessero al vero - avrebbero già bell'e risolto il problema ufologico.
Oltre alla glasnost, anche la perestrojka (cioè la ristrutturazione economica) sembra aver tratto spunto dagli UFO, applicandovi uno dei primi tentativi di spirito imprenditoriale. Già alla fine di ottobre, veniva pubblicata dal giornale Sovietskaja Turgovlia (Commercio sovietico) la notizia che la cooperativa "Stalker" (così battezzata dal titolo di un celebre film di fantascienza russo) da Mosca organizzava viaggi di tre giorni a Voronezh, "paese degli extraterrestri", con tanto di visita sul luogo dell'atterraggio, pur senza ovviamente garantire l'incontro ravvicinato, per soli 59 rubli (circa 130 mila lire).

L'UFOLOGIA OGGI
In ogni caso la vita degli ufologi in URSS è divenuta molto più facile, da quando i giornali, specialmente quelli locali, pubblicano un numero sempre maggiore di avvistamenti UFO.
Inoltre il nuovo clima di libertà che si respira nell'era Gorbaciov ha avuto un effetto positivo anche sulle attività degli ufologi sovietici, perché il riconoscimento del diritto di associazione ha portato rapidamente alla formalizzazione dei gruppi ufologici fino a quel momento semi-clandestini. Parallelamente ai gruppi "ufficiali" e a quelli "camuffati" come sezioni sui "fenomeni anomali" delle varie associazioni tecnico-scientifiche, sono così proliferati i cosiddetti "gruppi di iniziativa sociale", cioè libere associazioni di appassionati, che adoperano talvolta apertamente anche il termine "NLO".
Il primo a farsi avanti è stato - forse non a caso - nella repubblica baltica dell'Estonia: nel 1987 il gruppo ufologico che era stato diretto da Juri Lina e che, dopo il suo espatrio, aveva proseguito clandestinamente le attività, è stato finalmente riconosciuto dal governo locale. I gruppi ufologici riconosciuti sono attualmente più di cinquanta in tutta l'URSS.
La libertà di pubblicazione ha anch'essa avuto diretti riflessi sull'ufologia sovietica. Nel 1988 è stato pubblicato apertamente il primo libro ufologico scritto da un sovietico, Vladimir Gakov, con una tiratura iniziale di ben 200.000 copie. Inoltre, i dattiloscritti clandestini (samiszdat) sono stati sostituiti da vere e proprie pubblicazioni: attualmente vengono pubblicati almeno due bollettini ufologici, a Leningrado e a Jaroslavl.
Poche settimane prima del caso di Voronezh, il fisico Vladimir Azhazha (rieletto a luglio presidente della Commissione ufologica dell'Unione sovietica delle società degli ingegneri, la SNIO) ha avviato l'iniziativa di aprire una "Scuola tecnico-scientifica di ufologia" a Mosca, con corsi di "Introduzione all'Ufologia", "Aspetti filosofici", "Paleo-ufologia", "Astronomia e UFO", "Metodologia di indagine" ed altre materie teorico-pratiche. E sempre in quel periodo è stata organizzata a Mosca una mostra di fotografie e disegni sugli UFO al Museo dello Spazio.

IL CONGRESSO DI TOMSK
Anche la libertà di movimento ha favorito contatti e incontri fra studiosi di tutta l'Unione Sovietica.
Basti pensare che nei giorni dal 18 al 24 aprile del 1988 si è tenuto nella città siberiana di Tomsk un seminario di studio organizzato dal Comitato ufologico della SNIO, la sezione locale dell'Accademia delle Scienze ed il Politecnico di Tomsk, sul tema "Fenomeni transitori non periodici nell'atmosfera". I lavori erano divisi in sette sezioni:

- approccio filosofico e metodologico (con relazioni su argomenti come "La crisi metodologica della moderna fisica teorica", i "micro-leptoni", "un nuovo tipo di campo magnetico", oltre a "Basi teoriche sulla natura di alcuni UFO" e "Una nuova classificazione dei dati sui fenomeni anomali");

- connessioni cosmiche (con discussioni sulle "risonanze non lineari nel sistema solare e previsione dei terremoti", oltre a "La ricerca di civiltà extraterrestri" e le analisi chimico-fisiche di una misteriosa sostanza trovata a Dalnegorsk dove nel 1986 sarebbe caduto un UFO);

- interazioni atmosferico-terrestri(quasi tutte relazioni sui fulmini globulari);

- litosfera e campi fisici (su alcuni fenomeni naturali che generano avvistamenti);

- tecnosfera e correlazioni col mezzo (dagli effetti fisiologici del plasma alle interferenze causate dagli UFO);

- tracce biologiche (con accese discussioni sulla "bioenergetica" e le tecniche di "bio-locazione");

- aspetti tecnici (organizzazione delle indagini; metodi strumentali di rilevamento).

Già dai titoli risulta che l'ufologia sovietica ha seguito strade in parte simili, in parte molto diverse rispetto a quella dei paesi occidentali.
In tutto nei tre giorni sono state presentate 250 tra relazioni e comunicazioni, davanti a 400 partecipanti provenienti da più di 50 città sovietiche, fra cui 25 professori e 116 ricercatori universitari, ma anche studiosi appartenenti ai "gruppi sociali". Per la prima volta sono stati pubblicati in URSS gli atti di un congresso ufologico, in tre ponderosi volumi.

I CONTATTI CON L'ESTERO
Altro fatto senza precedenti, oggi gli ufologi sovietici possono viaggiare liberamente, oltre che all'interno dell'URSS, anche all'estero. Nel 1988 si ebbe la prima partecipazione di un ufologo russo ad un congresso in Occidente: Vladimir Rubtsov, docente al Politecnico di Kharkov, ha infatti partecipato al Congresso Europeo organizzato a Bruxelles (vedi UFO - Rivista di informazione ufologica n. 6, dicembre 1988) e, cosa ancor più impensabile fino a pochi anni fa, ha accettato di divenire rappresentante sovietico di un'organizzazione americana, la Mutual UFO Network (MUFON). L'anno scorso altri ufologi sovietici hanno partecipato ad incontri e manifestazioni ufologiche in Eurropa occidentale.
Di converso, nel 1989 lo scrittore e ufologo inglese Timothy Good, in visita nell'Unione Sovietica, non solo ha potuto incontrarsi liberamente con gli studiosi locali (uno dei quali, Nikolai Lebedev, ha collaborato alla stesura del suo recente libro "The UFO Report 1990" con un capitolo sugli avvistamenti in URSS), ma da un giorno all'altro è stato addirittura invitato alla televisione di Leningrado, da un giorno all'altro, ad un "programma dell'accesso" per parlare di UFO.
Il "nuovo clima" sta avvicinando sempre più l'ufologia sovietica a quella occidentale. Segno dei tempi che cambiano, il seminario nazionale ufologico tenutosi nel 1988 a Petroskoi ha avuto per tema la divulgazione ufologica attraverso la stampa: ai lavori hanno infatti partecipato giornalisti delle agenzie di stampa, della televisione nazionale e del settimanale Moskovskie Novosti.
Se poi sembra già insolito che un ufologo russo si permetta di scrivere al Ministro della Difesa ponendo domande e contestazioni che pochi anni prima l'avrebbero fatto finire in un campo di lavoro in Siberia, che dire del fatto che il ministero risponda, e per di più quasi con le stesse parole delle loro controparti occidentali? Il Maggiore Generale Filimonov scriveva infatti recentemente: "Caro Compagno, la sua lettera del 22 marzo 1989 al Ministro della Difesa è stata presa attentamente in considerazione. Le organizzazioni militari non si occupano dello studio degli UFO né di questioni riguardanti gli oggetti volanti non identificati o problemi relativi alle attività sulla terra di civiltà extraterrestri. Pertanto non c'è nessuna raccolta di informazioni riguardanti gli UFO ad eccezione dei fenomeni anomali naturali apertamente pubblicati da parte di organi del Ministero della Difesa, compresi quelli da lei menzionati. Non mi risulta un programma di indagine su astronavi extraterrestri che sarebbero nelle mani dell'URSS".

UFO: FIGLI DELLA GLASNOST?
Non è nostra intenzione offrire in questa sede un'analisi del "perché" di questo crescente e diffuso entusiasmo per gli UFO e l'ufologia in URSS. In quest'articolo abbiamo solo cercato di fornire un quadro di riferimento storico ed una panoramica del contesto attuale più ampi di quelli riportati dai giornali italiani, pochi dei quali sono andati oltre scontate (e spesso insulse) riproposizioni di luoghi comuni.
Segnaliamo peraltro che alcuni commentatori occidentali hanno sottolineato la contemporaneità fra quest'ondata di avvistamenti e di interesse per gli UFO ed altri fenomeni "paranormali" e soprannaturali segnalati in URSS in questi mesi: l'imperversare di un noto guaritore televisivo, la cattura di un "almasti" (l'"uomo delle nevi" russo), l'apparizione di mostri nei laghi e di fantasmi alla Biblioteca Lenin di Mosca. Il "ritorno degli UFO" non sarebbe quindi tanto un prodotto della glasnost, quanto un effetto delle difficoltà incontrate dalla perestrojka gorbacioviana: "lo smantellamento del dogma materialista e la riscoperta del cielo come proiezione del soprannaturale e valvola di sfogo delle frustrazioni terrene" (Paolo Rumiz su Il Piccolo del 22/10/89) se non addirittura un utilizzo consapevole dell'"emozione collettiva, la quale faccia vedere un mondo diverso o semplicemente faccia distrarre lo sguardo dal mondo esistente", in un paese "strangolato dai bisogni elementari, minacciato dai conflitti etnici, messo in ginocchio da scioperi"; con l'effetto però che "alla fine l'emozione farà scendere in campo la trascendenza" che, in un paese materialista, piuttosto che con apparizioni religiose si manifesterà sotto forma di UFO ed extraterrestri (Marcello Pera su La Stampa del 1/11/89).
Sulla base dei pochi dati disponibili, non siamo in grado di stabilire se si tratti solo di considerazioni astratte di sociologi da tavolino oppure invece di osservazioni pertinenti che ci aiutino a comprendere la "nuova ondata sovietica".
E' interessante però che sembrano condivise anche dagli stessi vertici del potere sovietico: "Pare diffondersi nel Paese la convinzione che i problemi possano essere risolti per miracolo, magari per mano di qualche essere uscito da un UFO", è il significativo commento di Leonid Abalkin, principale consigliere economico di Gorbaciov e vicepresidente del Consiglio, a proposito delle resistenze e difficoltà incontrate dalla perestrojka, con conseguente caduta di fiducia presso la popolazione.
Ci sembra indubbio che il contesto sociale e culturale dell'URSS gorbacioviana (perestrojka e glasnost) abbiano fornito un ambiente favorevole alla diffusione di notizie e commenti su avvistamenti UFO in quel paese, oltre che stimolato la rinascita dell'ufologia sovietica. Ma non ci sentiamo di sostenere che questo sia sufficiente a generare gli avvistamenti stessi, specialmente atterraggi ed incontri ravvicinati, in così gran numero e diffusione.
Per il momento possiamo solo constatare che il fenomeno UFO esiste e si manifesta al di là di quella che era la Cortina di Ferro. Proprio dall'esame delle somiglianze e delle differenze con il fenomeno ed il suo studio in Occidente, potrebbe scaturire qualche considerazione di utilità per una migliore comprensione del problema nella sua interezza.


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TUTTI I SEGRETI DEL KGB

Fonte: http://www.edicolaweb.net/nonsoloufo/nu03_01i.htm

Agli inizi di febbraio del 1994 i servizi di Intelligence sovietici avevano cominciato ad aprire i propri archivi e, con molto senso pratico, a venderne il materiale; in particolar modo alla CIA americana venivano svenduti i dossier sugli UFO. Si veniva così a sapere che nel 1965 ad Hanoi, per esempio, la contraerea sovietica aveva fatto fuoco contro un UFO in piena guerra del Vietnam e che addirittura l'UFO avrebbe risposto al cannoneggiamento con un raggio luminoso provocando duecento morti. A parte ogni smentita, rapporti del genere sono stati sinora custoditi negli archivi dell'"Apparato", termine con il quale si indicano in gergo tutti i servizi segreti dell'ex URSS. L'Apparato ha sede in un enorme edificio di via Lubjanka a Mosca. Al quarto piano dello stabile c'è il quartier generale del vecchio KGB. Nel medesimo edificio si trova lo "Zapisky" (Informazioni), il repertorio centrale dell'Intelligence, un servizio di archivi unico al mondo.
Là giacciono anche gli incartamenti sugli UFO, inviati dalla direzione del GRU (Glavnoie Razvedyvatelnoie Upravlenye), una sezione speciale del KGB il cui compito è quello di assicurare la protezione dei segreti militari. I documenti UFO raccolti pare si riferiscano a rapporti segretissimi sulla concreta possibilità dell'esistenza di una civiltà aliena interessata al pianeta Terra.

STALIN E L'ECO DI ROSWELL IN URSS
Già Stalin, avendo saputo del caso di Roswell nel 1947, aveva cominciato ad interessarsi all'argomento, commissionando un rapporto al responsabile dei primi programmi spaziali Serghiei Koroliev, al matematico Mytislav Keldish, al chimico Alexandr Topciep e a Igor Kurciatov, uno dei padri dell'atomica sovietica. Il verdetto di Koroliev era stato singolare: "Gli UFO non sono un'arma misteriosa degli avversari occidentali dell'URSS e dunque non rappresentano un pericolo per la sicurezza della patria". Se dunque gli UFO non erano americani e quindi terrestri, chi li guidava? Esseri di altri mondi. Ciò che forse poteva essere in contrasto con la religione cristiana, non lo era con il materialismo dialettico. Infatti Marx addirittura prevedeva l'esistenza di altre intelligenze, e anche Mao ne era convinto. E il "cosmista" Bogdanov, celebre romanziere amico di Lenin e ideologo del bolscevismo, vagheggiava perfino una futura realizzazione del comunismo su Marte, chiamato "Stella rossa" (e di una stella rossa le armate sovietiche non portavano il simbolo sul berretto?). Altro cosmista comunista fu poi Platonov, i cui romanzi influenzarono il padre della cosmonautica (segretamente spiritista) Konstantin Ziolkovsky ed il geochimico Vernasky, nelle cui opere si trovano molti brani che preconizzano un'epoca "noosferica" di prossima venuta. Combattuto da Stalin, l'approccio del cosmismo ridivenne pubblico all'epoca dei voli spaziali e della distensione. E forse non è azzardato pensare che proprio la credenza nell'esistenza di altre vite extraterrestri abbia in buona parte incentivato i voli spaziali. Con il sogno inconfessato di portare il marxismo nell'universo. Il Vaticano, in fondo, suggerisce di fare la stessa cosa con il Cristianesimo e non è forse casuale che il primo astronauta sovietico, Gagarin, nel corso del suo viaggio salutasse proprio Nikolai Roerich, noto pittore teosofista e cosmista. Per contro, per molti anni negli ambienti scientifici sovietici la versione ufficiale sugli UFO fu che si trattasse di fenomeni naturali sconosciuti, versione, questa, costantemente ribadita dall'accademico Yuri Platov, articolista di "Selskaya Zhyzn" o Vita Agricola e talvolta come prodotto della decadente mentalità capitalistica (per il ministro degli Esteri Molotov).

MINACCE ALL'UFOLOGO BORIS SHURINOV
Quantunque Gromyko e Rogers si fossero segretamente accordati per passarsi nel 1971 tutte le informazioni sugli UFO e sebbene nel 1955 agenti del KGB e della CIA, riuniti a Ginevra, già avessero concordato un piano analogo, per il regime gli UFO non potevano esistere. O meglio, non dovevano esistere agli occhi della popolazione. In realtà lo Zapisky continuava a ricevere dossier e in alcuni casi, come dopo l'avvistamento di UFO sopra Petrozavodsk, il 20 settembre del 1977, gli agenti segreti erano intervenuti violentemente per far tacere i testimoni e confiscare tutte le evidenze del fatto (foto, vetri fusi dal calore dell'UFO a bassa quota). Ora, più recentemente, il KGB ha venduto importanti dossier alla CIA, forse in virtù degli accordi del 1955. Secondo l'ufologo sovietico Boris Shurinov tali dossier contenevano importanti informazioni tecniche. Dopo aver svelato al "Mufon UFO Journal" e alla stampa americana e italiana la verità, Shurinov si è visto minacciare di morte per iscritto e, verso la fine di aprile del 1994, qualcuno ha tentato di bruciargli, con della benzina, la porta di casa. Chi? Non si sa, ma è ovvio pensare al KGB che, al contrario di quanto si pensa, non è scomparso né è certo stato abolito, ma semplicemente si è trasformato. La denominazione odierna è FSB (Servizi di Sicurezza Federali). Il 23 dicembre 1993 il presidente Yeltsin annunciava l'abolizione dell'ultimo bastione del totalitarismo sovietico, il Ministero della Sicurezza, che per 75 anni, di pari passo col KGB, aveva spiato la vita dei sovietici. Pure, dei dipartimenti di quel ministero, è rimasto più che mai attivo il controspionaggio estero. "Per proteggere i nostri interessi nazionali", ha ribadito Boris Yeltsin. E già in aprile il KGB aveva convocato una conferenza stampa ove alcuni responsabili quali il colonnello Alexandr Zhilin del dipartimento investigativo ed il generale Andrei Bykov, viceministro alle Telecomunicazioni, avevano denunciato il grave deficit, di mezzi e di uomini e avevano cercato di sfatare il mito della potenza del servizio segreto. Negando ad esempio di avere migliaia di spie ed informatori e lasciando intendere di essere meno fiscali di quanto sinora pensato. Come mai allora il reporter del "Baltimore Sun", autore di una clamorosa intervista ad uno scienziato che si occupa di armi chimiche, era stato interrogato per la seconda volta, il giorno precedente, nella prigione di Lefortovo dal KGB? E per quanto riguarda quest'ultimo, non è forse vero che dietro le oltre 25 morti inspiegabili dei ricercatori inglesi della Marconi, impegnati in studi sugli UFO e sullo Scudo Spaziale, ci fosse la "Ionga manus" di Mosca? Questo è quanto sinora accaduto dietro le quinte.

L'OPERATO DI ZHIGEL E KAZANTSEV
Ufficialmente gli scienziati, disinformati dal regime, si sono mantenuti scettici sull'argomento, più o meno come con i loro colleghi americani. Il 1967 però ha rappresentato un momento di rottura di questa tendenza. Un decreto governativo del 18 ottobre, difatti, dava vita alla Commissione Cosmonautica dell'URSS un organismo incaricato di studiare gli UFO. Cosa poteva aver prodotto un simile cambiamento? Le pressioni di due scienziati e ufologi convinti, i professori Felix Zhigel e Alexandr P. Kazantsev, entusiasti dell'ipotesi aliena e convinti che gli UFO ci avessero già visitato nella preistoria, probabilmente manipolando la nostra evoluzione. I due facevano così parte della Commissione, presieduta da Anatoli Stolyarov, generale delle Forze Aeree e dal dottor A.Tikhonov suo segretario.

UFO E ACCADEMIA DELLE SCIENZE SOVIETICA
La riuscita di una grande iniziativa era in parte merito di Zhigel che, in agosto, si era incontrato a Praga con i colleghi russi e americani, al Congresso dell'Unione Astronomica Internazionale. Là Zhigel, un po' a sorpresa, aveva dichiarato ad un giornalista sovietico che da più di 20 anni erano stati segnalati UFO sui radar e che parecchie celebrità del Paese erano state testimoni dell'evento. Per questo Zhigel ne aveva approfittato per chiedere una cooperazione internazionale. Dato che lui ed i suoi collaboratori possedevano già 200 rapporti. Sull'onda dello scandalo causato, il governo fu costretto a costituire una squadra di 20 scienziati, mentre la Polonia aderiva al progetto, creando una rete fra le stazioni meteo locali ed extranazionali. Per Zhigel "la documentazione raccolta suggeriva che il fenomeno UFO fosse reale e che non potesse essere scambiato per alcun fenomeno naturale conosciuto, tipo i fenomeni ottici dell'atmosfera". I risultati della Commissione del 1967 furono però molto elusivi (l'omologo ente diretto in USA dal Prof. Condon seguirà le stesse tracce), specie dopo l'episodio che segue.
Stolyarov, nel corso di una trasmissione televisiva, aveva mostrato numerose foto di UFO riprese da aerei; una di queste mostrava un ordigno circolare sormontato da una cupola. Ci si sarebbe aspettati un incentivo agli studi ed invece poco dopo il generale abbandonava misteriosamente le ricerche. Dicendo di essere malato. Il colpo mortale alla Commissione arrivò più tardi, quando il professor Kostantinov, vicepresidente dell'Accademia delle Scienze, dichiarava alla Pravda: "L'Accademia ha studiato il problema da vicino, in relazione alle apparizioni, prendendo in esame quanto scritto dai giornali e commentato dalla televisione sovietica sugli UFO e ha concluso che la propaganda fatta in URSS a proposito dei pretesi dischi volanti non ha nulla del carattere proprio della scienza: queste invenzioni non hanno alcuna base di serietà; gli oggetti osservati hanno un'origine ben conosciuta..."
Quale? Quel che è certo è il fatto che nel 1979 l'Accademia delle Scienze dell'URSS realizzava lo studio statistico L'OSSERVAZIONE DEI FENOMENI ATMOSFERICI ANOMALI IN UNIONE SOVIETICA, curato dai Prof. L. M. Ghindilis, D. A. Menkov e I. G. Petrovskaya dell'Istituto di Studi Cosmologici di Mosca sulla base dei dati raccolti fra il 1959 e il 1979 dal Prof. Zhigel; e che 10 anni dopo, a seguito di un ondata di segnalazioni senza precedenti, il muro del silenzio sul problema veniva finalmente sbrecciato oltre cortina.
Il crollo dell'URSS ha fatto il resto.


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INTERVISTA ALL'UFOLOGO BORIS SHURINOV

Fonte: http://www.centroufologicoionico.com/ar ... to-a-mosca

L'intervista che segue fu pubblicata, nel mese di luglio del 1998, sullo speciale della rivista francese "VSD" dal titolo "OVNIS: Les Prevues Scientifiques".
La rivista, tra le altre cose, pose delle domande all'ufologo Boris Shurinov che illustrò la situazione di quel periodo in Russia (ex Unione Sovietica), situazione che non sembra essere cambiata totalmente oggi.
Ecco di seguito l'introduzione e l'intervista all'ufologo russo.

Immagine

Boris Shurinov, 62 anni (ndr oggi ne ha 75), è stato professore di Linguistica all'Università di Mosca dal 1975 al 1990. Il suo primo libro sugli UFO, "Paradosso del XX° secolo", scritto nel 1980, fu pubblicato nel 1990 ed ebbe una tiratura di trecento mila esemplari. Nel 1991, lascia il suo posto di lavoro all'Università per consacrarsi al suo studio sugli UFO. Oggi è presidente dell'Unione Ufologica di Russia, scrittore e conferenziere.

Domanda: con la Perestroika e la fine dell'Unione Sovietica, l'informazione sugli UFO nell'ex URSS è diventata più accessibile al pubblico?

Risposta: In Russia, gli UFO sono un soggetto "tabù". Gli studiosi non vogliono più studiare questo problema per paura del ridicolo. Qualche ufologo lavora sulla questione, ma non ha più i mezzi...Durante l'era comunista, gli UFO costituivano un Segreto di Stato. Le persone testimoniavano delle cose...La spiegazione ufficiale aveva il merito di essere chiara: gli UFO erano dei fenomeni luminosi occasionali originati dai lanci dei missili. Fino a quando la localizzazione delle basi fu tenuta segreta, non fu riferito nulla. Dal 1995, fu reinstaurata la censura sulla stampa e non fu possibile parlare di UFO che in tre rubriche: missili, scienze ed esperienze militari.

Domanda: che dicevano gli archivi del KGB (ndr oggi FSB)? A tutt'oggi sono inaccessibili?

Risposta: sugli UFO, esiste ufficialmente un rapporto di 124 pagine. A seguito dello scioglimento dell'URSS, hanno venduto qualche documento agli Americani. Un certo colonnello Sokolov, che mantenne il contatto tra le unità militari e le accademie scientifiche, ha privatizzato (rubato) una parte degli archivi militari del KGB collezionati in dieci anni. Figurano tutte le osservazioni di UFO. Arrivavano da ogni unità militare, con dei rapporti contrassegnati dai rappresentanti del KGB, che controllavano la veridicità dei fatti esposti. Esistono dei documenti ufficiali concernenti dei caccia sovietici. Durante un periodo, mi resi conto che ogni volta che un aereo precipitava, constatavo sistematicamente la presenza di un UFO nei paraggi dieci minuti prima!

Domanda: si trovano delle testimonianze d'osservazione di UFO nell'aviazione civile sovietica?

Risposta: è molto difficile, se non impossibile, ottenere delle informazioni. Ma ho avuto l'opportunità di avere un compagno di scuola, Kabatchinov, divenuto co-pilota della compagnia Aeroflot. Mi raccontò cosa gli successe. Il 7 settembre 1984, al di sopra della Bielorussia, il comandante di bordo Goridze e lui videro bene un oggetto fortemente luminoso nel cielo a bordo del loro bireattore TU-134A. Dopo si ammalarono a seguito di questa osservazione, presentando al ritorno dal loro volo alcuni sintomi comparabili a quella di una irradiazione. Noi realizzamo una intervista all'equipaggio in video, filmato che comprendeva anche la testimonianza del meccanico navigante Gvénétadzé. Egli vide l'oggetto passare, senza mutare forma, da sinistra a destra del loro Tupolev, come se ci fossero salti d'immagine.

Domanda: nel vostro libro menzionate ugualmente delle testimonianze di cosmonauti...

Risposta: mi sono basato sui libri di bordo e i rapporti ufficiali della missione Soyouz T4 lanciata nel marzo 1981. Il cosmonauta Victor Savinykh vide una bizzarra sfera di fuoco attraverso l'oblò, mentre effettuava un esercizio di ginnastica nel complesso orbitale Saliout 6. Non fece a tempo a scattare delle foto, ma potè disegnare con precisione quello che osservò (vedi sotto disegno fatto dal cosmonauta dell'oggetto).

Immagine

Il suo collega Vladimir Kovalyonok vide il fenomeno soltanto verso la fine. Questo episodio generò un intero romanzo fiume in Occidente su degli angeli extraterrestri che vennero fuori dal vuoto spaziale e che senza tute spaziali si dimenavano davanti ai cosmonauti, una leggenda spacciata per vera da molti autori e ufologi (ndr l'avvistamento avvenne il giorno 5 maggio 1981). Il giorno 11 novembre 1989, tenni una conferenza alla "Città delle Stelle" davanti ad una sala colma di cosmonauti. In quel momento, mi diedero il microfono. Nessuno voleva parlare. Lessi quindi un passaggio inerente questa osservazione. Fu allora che una signora disse al cosmonauta Savinykh, presente in sala: "Ascolta! Di qualche cosa...". E lui rispose: "Lasciami tranquillo!" Nessuno voleva dire la verità. Un altro cosmonauta, Vladimir Soloviev, che partecipò alla missione Soyouz T-5 a bordo della stazione orbitale Saliout 7, vide un oggetto mentre il cargo Progress 14 si avvicinava a circa 500 metri dalla cabina Soyouz 5! La sua spiegazione? Si mantenne duro come il ferro e disse di aver visto fluttuare 'il coperchio di un filtro d'aria'. La sua negligenza fu davvero non plausibile. Quanto al suo collega Lebedev, abbandonò la sua attività in quel momento critico per incollare il suo volto all'oblò e seguire la corsa di questo oggetto misterioso!

Domanda: che cosa sapete del caso Roswell?

Risposta: gli Americani possiedono un gran segreto, è sicuro. L'incidente di Roswell ha innescato una operazione più importante del famoso progetto Manhattan, che portò alla bomba atomica. Noi sappiamo che gli Americani hanno costruito, nel più grande segreto, dei giganteschi laboratori sotterranei nel deserto del Nevada. Noi ignoriamo su cosa lavorano. Una cosa è certa: essi studiano degli oggetti volanti dalle forme inedite. Resta quanto meno improbabile che siano riusciti a riprodurre, totalmente, un disco volante....

Fin qui l'interessante intervista a Boris Shurinov. Nello stesso servizio della rivista "VSD" è evidenziato il caso (con foto) accaduto ad un meteorologo russo. Ecco di seguito l'episodio:

Nel 1962, il meteorologo Yuri Bortnikov effettua un volo di prelievo atmosferico a bordo di un bombardiere Ilyushin II-28 in compagnia di un pilota e di un navigatore.
Mentre il bireattore volava a 7.000 metri di altitudine nella regione di Mosca, Bortnikov, che occupava la torretta posta posteriormente sulla coda trasformata in laboratorio volante, intravede uno strano punto luminoso sulla scia dell'aereo. Potè scattare una serie di otto fotografie.

Immagine

Su questi documenti realizzati durante l'avvicinamento dell'UFO (sopra una delle foto scattate da Bortnikov del misterioso oggetto), è stato possibile evidenziare le seguenti fasi: durante l'avvicinamento all'aereo, l'oggetto sembra cambiare di forma e luminosità. Rassomiglia ad un animale con due grandi occhi-faro. Si avvicinò per una quindicina di secondi. Ogni tre secondi, il meteorologo notò un cambiamento di intensità di luminosità in entrambi gli "occhi" e in quelle specie di "tracce" laterali. Tutto ad un tratto, l'UFO si trasforma in una sfera, avvolta da una specie di nuvola di condensazione. Durò una dozzina di secondi. L'oggetto finì con lo scomparire producendo un enorme squasso.


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IL COVER UP IN RUSSIA

Fonte: http://www.alfredolissoni.net/0urss.htm

Sugli UFO "non c'è alcun complotto e il governo russo non ha niente da nascondere, dal momento che gli scienziati di quel Paese hanno dichiarato che gli UFO non esistono". Questa frase, forse ironica, è stata attribuita diversi anni fa all'ufologo e scrittore rumeno Ion Hobana, che per questo venne accusato dalla comunità ufologica di essere un agente segreto della Securitate di Ceausescu, impegnato in un'operazione di discredito oltre cortina. Ho intervistato Hobana nel 1993 e non ho avuto questa impressione ma, dalle informazioni che lui e altri mi hanno rilasciato sull'ufologia nei Paesi dell'Est (avvistamenti clamorosi e congiure del silenzio, sospetti fra ufologi, testimonianze astronautiche occultate...) ho capito che il caso Hobana fu indicativo di come in tutto il mondo, fosse esso dominato dalle dottrine marxiste, capitaliste o dal credo islamico, il fenomeno UFO suscitasse identiche paure nelle autorità costituite. E di come gli UFO si presentassero con identiche modalità, al di là delle barriere culturali o ideologiche di ogni singolo Paese, divenendo così un fenomeno globale. Ed un problema planetario.

I SEGRETI DEL KGB
Agli inizi di febbraio del 1993 i servizi di Intelligence sovietica, in piena perestrojka, avevano cominciato ad aprire i propri archivi e, con molto senso pratico, a venderne il materiale. In particolar modo, venivano ceduti alcuni dossier sugli UFO. Una buona fetta di questi erano acquistati in blocco dalla CIA; altro materiale, un centinaio di pagine sino ad un tempo top secret, veniva inviato nel 1994 all'ufologo ed ex cosmonauta sovietico Pavel Popovich, che ne aveva fatta espressa richiesta al nuovo direttore del KGB generale Nikolaj Sham. Nei rapporti erano contenute le testimonianze dettagliate di alcune decine di piloti che non solo avevano avvistato gli UFO in volo, ma che addirittura avevano riportato effetti fisici permanenti sulle strutture dei propri aerei, a causa della prolungata esposizione alle radiazioni o ai campi elettromagnetici sprigionati dai dischi volanti.
"Il rilascio di questi rapporti non ha niente di eccezionale", mi ha precisato lo studioso russo Boris Shurinov, uno dei più seri rappresentanti della moderna ufologia dell'Est. "Tutto è successo in maniera casuale, per un colpo di fortuna. Il generale Sham era stato eletto da pochissimo alla direzione del KGB e non sapeva bene come comportarsi, cosa insabbiare e cosa divulgare. In quello stesso periodo l'ufologo Popovich aveva scritto ai servizi segreti chiedendo copia del materiale UFO. Non so se sperasse veramente in una risposta. Fatto sta che il generale Sham, che non si rendeva bene conto dell'importanza di quel materiale, lo accontentò. Ma non è il caso di esultare. Il materiale rilasciato non è di grande importanza. Ho controllato i dossier ed ho notato che in essi mancano moltissimi casi dei quali sono venuto a sapere attraverso fughe di notizie. Quello che è stato rilasciato è solo una minima parte del materiale del KGB, e neppure di grande importanza".
Dunque, il generale Sham, ben lungi dall'essere lo sprovveduto che tendeva ad apparire, aveva di proposito rilasciato agli ufologi del materiale di scarso interesse, giusto per acquietarli? É molto possibile visto che, come vedremo, anche in Italia è accaduta la stessa cosa.
I veri rapporti top secret sugli UFO russi sembra siano stati custoditi, ancora fino agli anni Novanta, negli archivi dell'Apparato, un enorme edificio di via Lubjanka al 6 di Mosca, in cui hanno sede tutti i servizi segreti dell'ex Urss. Al quarto piano dello stabile si trova il quartier generale del vecchio KGB, come puro lo "Zapiskj" (=Informazioni), l'archivio centrale dei servizi segreti. É là che confluiscono tutti gli incartamenti sugli UFO, inviati dalla direzione del GRU (Glavnoye Razvedyvatelnoye Upravleniye), una sezione speciale del KGB il cui compito è quello di assicurare la protezione dei segreti militari. I documenti UFO raccolti pare si riferiscano a rapporti segretissimi sulla concreta esistenza di una civiltà aliena interessata al pianeta. Queste indagini risalgono al 1947, allorchè Stalin, avendo saputo dalle sue spie del crash di Roswell, aveva commissionato uno studio sul fenomeno ad alcuni dei suoi collaboratori più fidati. Costoro erano scienziati di tutto rispetto, il responsabile dei primi programmi spaziali Serghiei Koroliev, il matematico Mytislav Keldish, il chimico Alexandr Topciep, e Igor Kurciatov, uno dei padri dell'atomica sovietica. Costoro fecero forse farte di una sorta di Majestic 12 sovietico, a detta dell'ufologo canadese Stanton Friedman: "Sembra che Stalin possa aver creato un suo gruppo MJ-12 per scoprire il possibile del crash del Nuovo Messico. E ciò è ipotizzabile, in assenza di informazioni più dettagliate, per il numero elevato di spie sovietiche che si trovavano, affatto casualmente, a Roswell in quel periodo. Queste spie erano state distaccate in Nuovo Messico già durante la Seconda Guerra Mondiale".
I rapporti che Stalin ricevette dalle sue spie distaccate in America portarono Koroliev a formulare un verdetto singolare, sulla questione degli UFO. "Essi non sono un'arma misteriosa degli avversari occidentali dell'URSS e dunque non rappresentano un pericolo per la sicurezza della patria", pare abbia detto lo studioso al premier.
Ciò nonostante, anche nella ex Unione Sovietica il governo centrale impose da subito una censura sul fenomeno; degli UFO non si parlava quasi mai sulla stampa, se non in termini negativi, e quasi mai venne riportata casistica locale. Per molti anni la versione ufficiale degli ambienti scientifici fu che si trattasse di fenomeni naturali sconosciuti, a detta dell'accademico Yuri Platonov; quando addirittura non si aveva a che fare con terrorismo psicologico del governo americano o, a detta del ministro degli esteri Molotov, di "un prodotto della decadente mentalità capitalistica statunitense".
Nel 1980 si è saputo che, in un incontro segreto del 1955 a Ginevra, servizi segreti americani e sovietici si erano però accordati per scambiarsi tutte le informazioni sugli UFO, temendo un possibile attacco alieno o addirittura una guerra nucleare fra le due superpotenze, causata da una mancata identificazione di un UFO. Ciò che le autorità dei due Paesi leader temevano era di scambiare un sorvolo di UFO su America o Unione Sovietica per un attacco missilistico nucleare da parte di una delle due. Per questo motivo, apparentemente, le due superpotenze avrebbero dovuto informarsi reciprocamente, e tempestivamente, di ogni avvistamento di oggetti volanti non identificati. Questo accordo, non rispettato in quanto ognuno preferì restare geloso custode dei propri segreti, venne ribadito anni dopo, in un incontro al vertice parzialmente segreto, fra i ministri degli esteri americano e sovietico, Rogers e Gromyko.
Nonostante certi accordi alle spalle dell'ignara popolazione, per il regime di Mosca gli UFO non potevano esistere. O meglio, non dovevano esistere agli occhi della popolazione. Fu così che in diverse occasioni venne attuata una vera e propria congiura del silenzio, spesso con metodi violenti. Uno dei casi più celebri si verificò dopo l'avvistamento di un UFO a forma di medusa sopra la città di Petrozavodsk, il 20 settembre del '77. L'oggetto che centinaia di persone videro nel cielo era ad una quota talmente bassa che il suo brusco passaggio causò la fusione di diversi vetri nelle case, tale era il calore che l'ordigno sprigionava. La versione ufficiale, in seguito smentita dagli ufologi, fu che si era trattato di un missile esploso a bassa quota. Per l'occasione, Petrozavodsk fu circondata da decine di agenti segreti che imposero violentemente ai testimoni oculari di tacere e confiscarono tutte le prove, dalle varie foto scattate all'oggetto ai vetri bucati dal calore dell'UFO. "Sul caso Petrozavodsk abbiamo centinaia di rapporti", mi ha raccontato l'ufologo Shurinov, "che provano che non si trattò dell'esplosione di un missile. Ma allora come ora certe informazioni andavano protette. Da quando ho denunciato sulla stampa del mio Paese che il KGB ha venduto, nel 1993, importanti dossier UFO contenenti preziose informazioni tecniche, ho ricevuto diverse minacce. Mi hanno minacciato di morte per iscritto e, nell'aprile del 1994, qualcuno ha incendiato la porta della mia casa con della benzina".
Colpevoli di questo misfatto sono stati probabilmente gli agenti del KGB; tale ente, al contrario di quanto si pensa in clima di disgelo, non è scomparso, non è stato abolito, ma semplicemente si è trasformato.
Le sue funzioni sono state fatte proprie dal Servizio Federale di Informazioni, una sorta di FBI russo che ha adottato metodi e sistemi del vecchio KGB. E che, ora come allora, spia, indaga e minaccia.

L'URSS SCOPRE GLI UFO
Il 1967 ha rappresentato per i sovietici il primo momento di rottura verso la tendenza governativa ad occultare tutto e sempre. Un decreto statale del 18 ottobre, difatti, dava vita alla Commissione Cosmonautica dell'URSS, un organismo incaricato di studiare i dischi volanti. Cosa poteva aver prodotto un simile cambiamento? Le pressioni di due scienziati ufologi convinti, i professori Felix Ziegel e Alexandr P. Kazantsev, entusiasti dell'ipotesi aliena e convinti che gli UFO ci avessero già visitato nella preistoria, probabilmente manipolando la nostra evoluzione. I due diedero vita alla Commissione, presieduta da Anatoli Stolyerov, generale delle Forze Aeree, e dal dottor A. Thikhonoff. La riuscita di una simile, clamorosa iniziativa era in parte merito di Ziegel che, nell'agosto di quell'anno, si era incontrato a Praga con i colleghi russi e americani, al Congresso dell'Unione Astronomica Internazionale. In quell'occasione lo scienziato aveva dichiarato ad un giornalista sovietico che da più di 20 anni erano stati segnalati UFO sui radar dell'Unione Sovietica e che parecchie celebrità del Paese erano state testimoni di questi eventi. Ziegel chiedeva una cooperazione internazionale, mettendo a disposizione gli oltre 200 rapporti raccolti sino a quel momento. Sulla scia del clamore suscitato da queste dichiarazioni il governo sovietico non poté più negare la realtà dei fatti e fu costretto a costituire una squadra di 20 scienziati; anche la Polonia aderiva al progetto, creando una rete fra le stazioni meteo locali ed extranazionali.
"La documentazione raccolta", dichiarava Ziegel, "suggeriva che il fenomeno UFO fosse reale e che non potesse essere scambiato per alcun fenomeno naturale conosciuto, tipo i fenomeni ottici dell'atmosfera". L'euforia degli scienziati ufologi venne smorzata ben presto. Stile Commissione Condon, i risultati della Commissione del '67 furono però molto elusivi, specie dopo l'episodio che segue. Stolyerov, nel corso di una trasmissione televisiva, aveva mostrato numerose foto di UFO riprese da aerei; in una di queste si vedeva un ordigno circolare sormontato da una cupola. Ci si sarebbe aspettati un incentivo agli studi ed invece poco dopo il generale abbandonava misteriosamente le ricerche, con il pretesto di essere malato. L'improvvisa ed inaspettata ritirata di Stolyerov arrestava i lavori della Commissione, liquidata in seguito allorchè il professor Kostantinov, vicepresidente dell'Accademia delle Scienze, dichiarava alla Pravda: "L'Accademia ha studiato il problema da vicino, in relazione alle apparizioni, prendendo in esame quanto scritto dai giornali e commentato dalla televisione sovietica sugli UFO e ha concluso che la propaganda fatta in URSS a proposito dei pretesi dischi volanti non ha nulla del carattere proprio della scienza: queste invenzioni non hanno alcuna base di serietà; gli oggetti osservati hanno un'origine ben conosciuta". Tanto bastava al Cremlino per decidere la sopressione definitiva della scomoda Commissione, che tanto fastidioso clamore aveva suscitato in tutto l'Est. Boicottata dall'interno e dall'esterno, la Commissione Condon sovietica cessò di esistere. E da allora il governo non autorizzò mai più alcuno studio ufficiale sugli UFO.

IL DOSSIER UFO
Questo episodio non deve stupire più di tanto. Sfogliando la documentazione riguardante gli avvistamenti in URSS, si ha l'impressione di assistere continuamente ad un processo di "rivelazione" e "normalizzazione" o revisionismo. Con questi due termini intendo indicare le continue affermazioni esplosive di scienziati e militari, che con candore ed innocenza rivelano a noi occidentali i più clamorosi (e spesso molto ben documentati) avvistamenti verificatisi nel grande Paese, ai quali seguono immediatamente delle spiegazioni scettiche di revisionisti che ridimensionano e razionalizzano il fenomeno UFO, basandosi sempre sulle classiche argomentazioni scettiche.
Per tutto questo c'è un'unica spiegazione, che diventa lampante se teniamo conto del fatto che anche in Unione Sovietica il cover up è stato gestito dai servizi segreti, che volta per volta hanno orchestrato e manipolato il fenomeno in base all'occorrenza. Secondo un rapporto non confermato, la CIA venne a conoscenza di ciò nel 1952 dal GRU, il Glavnoye Razvedyvatelnoye Upravlenye, il direttorato dell'Intelligence sovietica. Il cui capo, il luogotenente Yuri Popov, aveva ordinato, con la direttiva segreta UZ-11/14, di scoprire immediatamente se gli UFO fossero "veicoli segreti di potenze straniere che stavano penetrando nello spazio aereo sovietico, attività propagandistica disinformativa, fenomeni naturali sconosciuti o dischi volanti extraterrestri".
Come già affermato, e confermato da documenti CIA declassificati, l'Unione Sovietica si interessò abbastanza presto agli UFO. In un memorandum segreto del 22 agosto 1952 George Carey, assistente direttore delle Operazioni CIA, scriveva al direttore dei servizi segreti Allen Dulles che "negli ultimi due anni la stampa nei Paesi satelliti non faceva alcuna menzione del fenomeno UFO (segno quindi che c'era un imbavagliamento di notizie) ma che Mosca aveva comunque diramato un dispaccio, il 10 giugno del 1951, con il quale si liquidavano gli UFO come studi stratosferici". Sappiamo che la CIA spiava accuratamente tutto ciò che veniva pubblicato nei Paesi dell'Est. La base operativa per queste operazioni si trovava a Monaco, ove Allen Dulles aveva collocato Radio Liberty e Radio Free Europe, due emittenti radiofoniche che si intrufolavano nelle frequenze sovietiche per divulgare della propaganda antigovernativa. L'11 settembre 1952 l'assistente direttore della CIA, Marshall Chadwell, inviava un memorandum al generale Walter Bedell Smith, del Majestic 12, in cui si valutava: "L'attuale livello di conoscenze russe circa il fenomeno UFO; eventuali intenzioni e capacità dei sovietici d'utilizzare questi fenomeni a danno della sicurezza degli Stati Uniti; le ragioni del silenzio della stampa sovietica circa i dischi volanti".
Questo silenzio stampa durò sino al 1954, anno in cui l'accademico Ivan Lonhinov dichiarava: "Gli UFO non esistono. Le notizie vengono inventate dalle nazioni occidentali alla scopo di distrarre l'opinione pubblica dalle difficoltà economiche che stiamo attraversando". Il 26 ottobre 1965 la stampa italiana riportava quest'altra dichiarazione: "I dischi volanti per Mosca sono un'invenzione del ministro McNamara. Radio Mosca ha dichiarato oggi che i misteriosi oggetti volanti avvistati a più riprese in cielo in vari punti della Terra sono un'invenzione del Ministero della Difesa americano per diffondere allarmismo nel mondo. Un pericolo sconosciuto allarma la gente sempre più di un pericolo di cui ci si rende ben conto - ha detto Radio Mosca - e se la stampa e la radio menzionano quotidianamente un pericolo sovrannaturale può accadere che persino gente perfettamente sobria veda oggetti misteriosi in cielo".
A quali "misteriosi oggetti" si riferisse la stampa sovietica è presto detto. UFO erano stati visti, il 21 novembre 1959, sopra la base geofisica Stolb in Antartide. Avvistamenti analoghi erano stati segnalati dalle équipe inglesi, argentine e cilene. Altri casi, come dimostra un documento originariamente top secret, coinvolsero alcuni membri dell'ambasciata americana a Praga, spettatori di un avvistamento ad alta quota. Testimoni, il senatore repubblicano Richard Russell, il colonnello E. Hathaway e l'ufficiale Ruben Efron, che il 4 ottobre 1955, in viaggio sulla Transcaucasica, notavano un disco volante che scendeva e risaliva in cielo.
Nel 1956 era stata la volta del celebre aviatore Valentin Akkuratov, che era stato inseguito da una palla di luce sopra la Groenlandia; altri incontri ravvicinati, che rimbalzarono persino sulla stampa italiana, accaddero fra il 1959 ed il 1961. Sino a che, dall'ambasciata sovietica a Londra, si seppe che in quello stesso anno un UFO era rimasto cinvolto nella caduta di un aereo. Si diceva che un Antonov AN-2P in volo sopra Sverdlosk e con sette persone a bordo era scomparso improvvisamente dai radar. Partiti i soccorsi, l'aereo era stato ritrovato, assolutamente intatto, in un grande spiazzo in mezzo alla foresta. Ma a bordo non vi era più nessuno! L'Istituto Aviatorio di Mosca dichiarò in seguito di avere avvistato un UFO con il radar, nello stesso momento in cui l'aereo scompariva.
I sette passeggeri non sarebbero stati più ritrovati.
Nel 1962 una grossa astronave sarebbe stata avvistata a nord di Mosca, inquadrata dal radar e vista da molti testimoni. Sigariforme, larga oltre 900 metri ed alta 6 km (!), essa era comparsa sopra una base militare, immediatamente allertata. Dal sigaro sarebbero usciti tre dischi volanti che avrebbero iniziato un giro di ricognizione a bassa quota. In quel momento alcuni caccia si alzavano in volo per intercettare i dischi, mentre dalla base la contraerea sparava alcuni missili contro il fuso volante. I missili terrestri sarebbero però esplosi in volo prima di raggiungere il bersaglio mentre i dischi, abbassatisi sulla base, creavano un improvviso black out dei sistemi elettrici, compreso il gruppo elettrogeno d'emergenza. Circa questo episodio l'ufologo italiano Luciano Gianfranceschi, che lo ha divulgato, ha commentato: "A questo punto la missione UFO da ricognitiva doveva essere diventata dimostrativa: in un adiacente deposito di esplosivo scattava "casualmente" l'allarme di pericolo, e i militari addetti facevano appena in tempo a porsi in salvo, che dall'astronave scendeva una sfera di fuoco e tutto saltava in aria. Nel frattempo anche la seconda scarica di missili, che era stata sparata prima del forzato buio, non riusciva ad avvicinarsi all'astronave ed esplodeva a vuoto. Il fatto dei cannoneggiamenti fu riportato in seguito dall'agenzia di stampa Reuters citando fonti ufficiali giapponesi".
Se questo e gli altri episodi sono veri, si capisce perchè nell'agosto del 1963 la stampa estera si scatenò, titolando: "Temendo la psicosi dell'invasione del cielo la stampa sovietica parla dei dischi volanti e ne ammette l'avvistamento anche nei Paesi occidentali. Le autorità del Cremlino reagiscono in maniera inattesa alla divulgazione di fatti operata dalla stampa dei Paesi satelliti: un disco rimase immobile per un quarto d'ora a quota basssissima su un aereoporto militare cecoslovacco e i caccia non riuscirono a decollare perchè l'impianto elettrico dei loro motori non funziova. Un inaspettato comunicato dell'Izvestia segna l'inizio di una politica che prepara le masse all'eventualità della discesa di abitanti di altri pianeti. In esso si dice che la vita extraterrestre è possibile".

UFO NELLO SPAZIO
Altri avvistamenti avrebbero coinvolto gli astronauti delle Voskhod 1 e 2, fra il 1964 ed il 1965. Di questi fatti non esiste una conferma ufficiale, ma si sa che, durante una conferenza stampa all'Università di Mosca, quando fu chiesto ad uno di questi piloti, Vladimir Komarov, se avesse visto degli UFO in orbita, il nostro lasciò la sala senza rispondere. Segno che non poteva parlare, forse? É lecito pensarlo. Altrettanto discreto è stato difatti il cosmonauta Gennadij Strekalov che, solo in occasione di un colloquio privato in terra romana nel marzo del '92, si è deciso a raccontare all'ufologo e ricercatore aerospaziale Roberto Pinotti di aver avvistato un UFO nello spazio, all'altezza dell'isola di Terranova, durante il recente volo sulla Mir. "Un corpo luminoso ci ha incrociato in direzione opposta; era come una palla di fuoco, una luce cangiante, iridescente. Ricordava un po' le luminarie di un albero di Natale. Era sferica, o sferoidale. L'avvistamento non è durato molto, almeno 7 secondi, direi, e meno di 10", ha raccontato il cosmonauta.
Notizie di questo tipo sono spesso rimbalzate in Occidente, ma quasi mai i cosmonauti sovietici le hanno confermate, un po' per paura del ridicolo, un po' perché vincolati al segreto di stato.
Si dice, ad esempio, che Gagarin abbia visto "qualcosa di strano nel cielo", e che Titov e Bikovski, della Vostok 2, abbiano notato "curiosi oggetti luminosi" nello spazio.

CIA E KGB
Nel 1966 si verificò in Unione Sovietica una vera e propria ondata di avvistamenti, e questo attirò l'attenzione dei servizi segreti occidentali.
Il 18 agosto 1967, secondo un documento declassificato CIA, uno scienziato americano ebbe, in barba alla guerra fredda e alla chiusura delle frontiere tra le due superpotenze, "una conversazione con scienziati sovietici sull'argomento UFO in URSS". Il nome dello scienziato americano che agì per conto della CIA non è noto, ma l'ufologo inglese Timothy Good sospetta che questi fosse il dottor Robert Low, coordinatore della Commissione Condon che, proprio in quel periodo, si trovava a Praga a discutere degli UFO "oltre la Cortina di Ferro".
Sempre in quell'anno usciva il Russia il volume "Abitanti del cosmo"; a scriverlo erano stati illustri scienziati sotto la guida del professor P. Kostantinov, vicepresidente dell'Accademia delle Scienze. Il capitolo sugli UFO era stato redatto da Felix Ziegel ed era una risposta alla versione russa del libro dell'astronomo americano Donald Menzel, "Flying saucers". Quest'ultima opera, un testo scettico e violentemente antiufologico, era stato divulgato in cirillico, probabilmente per volontà dei servizi segreti sovietici, già dal 1962.
Agli inizi del 1968 la rivista Soviet Weekly rendeva noto che nella Russia meridionale, nei due anni precedenti, si erano verificati almeno duecento casi credibili. E nel marzo dello stesso anno l'Aurora, il periodico di informazioni sovietiche per la Romania, pubblicava un resoconto di Vasilij Kuprevicij, presidente dell'Accademia delle Scienze della Bielorussia, in cui si diceva che nella regione gli avvistamenti si stavano intensificando.
Il controllo CIA sul fenomeno UFO in URSS e nelle altre contee si intensificò a partire dagli anni Settanta. Si venne così a sapere che, nel settembre del 1976, un UFO aveva incrociato un aereo della British European Airways in volo da Mosca a Londra. In quello stesso anno il giornale Sovietskaja Latvia pubblicava un articolo in cui si diceva che "gli scienziati sovietici hanno rivelato che la maggior parte degli UFO erano solo dei grossi "corpi perlacei", con al centro una massa sferica. Secondo Vitolinik, capo di una stazione sovietica di rilevamento a terra, alcuni di questi misteriosi oggetti avevano anche la proprietà di rendersi invisibili assorbendo onde elettromagnetiche di differente lunghezza".
Per fronteggiare il fenomeno, USA e URSS avrebbero istituito un vero e proprio "telefono rosso", una linea diretta, per "prevenire e ridurre i rischi di uno scoppio accidentale di un conflitto atomico". La firma del documento era avvenuta il 16 luglio 1976 a Mosca, ma l'annuncio era già stato dato dal presidente francese Giscard D'Estain mentre si svolgevano a Parigi i lavori annuali della Grande Commissione Francosovietica e si commemorava il viaggio in URSS di De Gaulle del 1966 che portò alla creazione di un telefono rosso anche tra Mosca e Parigi.

PRIME RIVELAZIONI
La stampa internazionale rivelava nel dicembre nel 1973, dandovi grande risalto, che "segnali extraterrestri erano stati captati nell'URSS. Un gruppo di scienziati sovietici aveva scoperto una serie di segnali radio provenienti dall'universo che nessuno, sino ad allora, aveva mai registrato. I segnali erano stati captati prima a Gorki, sul Volga, e successivamente in altre città. Essi duravano alcuni minuti e si ripetevano più volte al giorno. Secondo Samuel Kaplan, professore dell'Università di Gorki, era possibile che essi provenissero da una civiltà extraterrestre molto evoluta: era stato infatti escluso che fossero emessi da satelliti lanciati dalla terra. I segnali erano divenuti oggetto di attento studio da parte di una trentina di scienziati".
Le conclusioni cui arrivarono quegli scienziati non sono note, ma dovettero essere clamorose se, il 24 ottobre 1978, la stampa mondiale poteva pubblicare la seguente notizia: "Ora anche Stati Uniti e URSS vanno in cerca di extraterrestri. É l'impressione che si ricava dalle due sessioni sulla "Comunicazione con intelligenze extraterrestri" svoltesi durante il ventinovesimo congresso della Federazione Astronautica Internazionale a Dubrovnik, URSS. Il progetto americano, sotto l'auspicio della NASA, si chiama "SETI".
Il fatto che anche l'Unione Sovietica si dicesse disponibile, in uno con l'America, ad intercettare segnali radio provenienti dallo spazio lasciava pensare che qualcosa di anomalo era stato effettivamente rilevato, nelle trasmissioni del 1973. In quello stesso anno, tra le altre cose, vi era stata una massiccia ondata di avvistamenti UFO in Italia.

VITA EXTRATERRESTRE
Gli anni seguenti erano caratterizzati dal tentativo di offrire il carisma della scientificità alla ricerca di vita extraterrestre, prescindendo dal fenomeno UFO, e anzi sbarazzandosi dello stesso. Nel marzo del 1979 l'accademico Vladimir Migulin, dell'Istituto di Magnetismo e Radioattività terrestre di Mosca, dichiarava: "Nell'atmosfera della Terra si notano spesso fenomeni fisici che gli osservatori prendono per oggetti volanti non identificati. Mi riferisco alle aurore boreali, all'alterazione delle misure reali dei corpi celesti in seguito alla rifrazione, all'osservazione di aereoplani, satelliti artificiali, palloni sonda ed altri oggetti di produzione umana in condizioni insolite. Credo che l'idea degli UFO tanto in voga, non abbia alcuna seria ragion d'essere. Le osservazioni dei fenomeni anomali a distanza ravvicinata, che si sarebbero avute nell'URSS e all'estero, non sono abbastanza documentate e possono servire piuttosto da spunto ai racconti di fantascienza. Non vale la pena di prendere sul serio l'idea della presenza di astronavi extraterrestri in orbita intorno alla Terra"
Agli inizi di settembre un accalorato dibattito sull'esistenza di vita aliena si svolgeva in URSS alla conferenza annuale in onore di Konstantin Ziolkovsky, il fondatore della teoria del volo spaziale.
Boris Panovkin, matematico, ribadiva scetticamente che la scienza non aveva in mano nessuna prova tangibile dell'esistenza di altre forme di vita intelligenti nell'universo, oltre alla Terra. Gli ribatteva il filosofo Ieugeny Faddev: "La tesi secondo cui l'intelligenza dei terrestri è un fatto unico ed irripetibile contrasta con il materialismo dialettico".
Dieci giorni dopo i ricercatori dell'Istituto di Oceanonologia dell'Accademia delle Scienze a Mosca "normalizzavano" il fenomeno UFO, come "accumulazioni vaporizzate d'acqua o di polvere". La stampa internazionale scriveva che "i geofisici sovietici citati dalla Tass attribuiscono l'aumento di UFO all'aumento d'inquinamento...".
Nel 1981 la televisione sovietica trasmetteva un interessante programma intitolato "Ovvio, impossibile" e presentato da Sergej Kapitsa, figlio di un premio nobel per la fisica. Questi esordiva dicendo: "Esiste la possibilità di giungere ad incontri ravvicinati con abitanti di altri mondi?". La premessa serviva per un dibattito che coinvolgeva l'astronauta Georgij Gretchko, pilota delle Sojuz 17 e 26 e della Saliut 6. Questi riferiva, pur se con cautela ed ostentando scetticismo, di aver visto durante le sue missioni spaziali strani ordigni orbitanti che sembravano seguirlo. Uno di questi sembrava "un blocco di un iceberg nello spazio", gli altri erano veri e propri "oggetti luminosi che stazionavano all'esterno delle astronavi".
Il Daily Telegraph del 25 settembre 1989 pubblicava infine una notizia clamorosa: "Mentre l'Unione Sovietica modifica il suo atteggiamento verso le guerre stellari, i giornalisti russi se ne sono usciti con un altro argomento per mettere in discussione il sistema antimissile americano SDI... che potrebbe accidentalmente buttar giù un disco volante.
L'ultimo numero della Rivista Sovietica Militare pubblica la risposta ad una lettera di un signore dello Zimbabwe, preoccupato che gli UFO rappresentino una minaccia diretta alla pace sulla Terra.
Gli scienziati sovietici si occupano seriamente dell'argomento. Infatti il Moscow Aviation Institute studia gli UFO sin dal 1958.
"Il passaggio di un UFO lungo le traiettorie vicine a quelle dei missili armati potrebbe essere interpretato dai computers come un attacco. In condizioni SDI, stato di massima allerta, tali incidenti potrebbero provocare un'immediata reazione dei computers per distruggere gli obiettivi". La rivista conclude che se un alieno non è distrutto accidentalmente, potrebbe comunque causare una contromossa dei suoi colleghi "di là delle stelle", quindi occorre una maggiore cooperazione internazionale. Un funzionario dell'ambasciata americana ha dichiarato: "É un argomento nuovo. Sono sicuro che la Casa Bianca nei prossimi negoziati ne terrà conto".

ESPLODE L'UFOMANIA
Gli inizi degli anni Novanta coincidevano con l'esplosione, nella
nuova Russia di Gorbachov, di una vera e propria UFOmania, alimentata dai mass media, finalmente liberi di riportare notizie di avvistamenti, e dal fatto che sin dall'estate del 1989 decine e decine di segnalazioni di incontri ravvicinati con alieni e di atterraggi UFO stessero arrivando da tutto il Paese.
Tutto era cominciato nella regione di Vologdà, nel villaggio di Kharovsk, il 6 luglio 1989. Dinnanzi a quattro ragazzini fra gli unidici e i tredici anni era sceso, sulla riva del fiume di Kharovsk, un disco volante. Dall'oggetto era uscita una figura giallo-nera, senza testa, con braccia lunghe sino alle ginocchia. "Abbiamo visto quattro globi luce che roteavano sopra le nostre teste", hanno raccontato i ragazzi. "Una di esse, abbassatasi all'altezza del prato, si è posata lungo la riva del fiume, si è aperta a metà ed è uscita quella strana sagoma. In quello stesso momento abbiamo visto una contadina avvicinarsi all'oggetto. Noi le abbiamo gridato di non farlo, perchè era pericoloso, ma lei non ci ha dato retta. Come la donna si è avvicinata al disco volante, è scomparsa ed è riapparsa, dopo un secondo, quaranta metri più in là, terrorizzata e lanciata in una corsa a gambe levate". "Gli specialisti dell'Accademia delle Scienze", ha scritto la stampa, "hanno cercato di capire cosa fosse successo in quel breve secondo. Un dato di fatto è che, appena entrati nella zona ove l'UFO era atterrato, tutti gli scienziati hanno avvertito un forte mal di testa e l'orologio al quarzo del capogruppo si è improvvisamente fermato. Gli scienziati hanno rintracciato un altro testimone che, mentre tornava a casa sua nella periferia di Mosca, la notte del trenta aprile, aveva visto una palla luminosa fermarsi sulla riva del fiume. Sullo sfondo si erano stagliate due strane figure, come di uomini senza testa, gambe nere, busto giallo".
L'evento più clamoroso di comparsa di robot umanoidi venne registrato però a Voronezh, una pololosa città a 500 km da Mosca, il 27 settembre 1989. Erano le 18.30 quando, nel parco cittadino, un gruppo di bambini vedeva una luce rossastra in volo orizzontale, che si fermava sopra gli alberi. La sfera di luce iniziava a roteare, sostando a 130 cm dal suolo. In quel momento si apriva un portello nell'oggetto ed un umanoide senza collo, con la testa incassata tra le spalle, si sporgeva a guardare. L'essere aveva un disco ramato sul petto e tre occhi, di cui due immobili ed uno centrale più simile ad un faro, rosso e ruotante come un fascio laser. Poco dopo, l'UFO scendeva a terra. Ne uscivano tre giganti, alti 3-4 metri, accompagnati da un essere più piccolo che, azionato da uno dei tre, cominciava a camminare meccanicamente. Uno dei giganti emetteva dei suoni, forse degli ordini, mentre dal disco proveniva un fascio di luce che strappava un triangolo di terra dal prato. Il disco avrebbe poi lasciato a terra due pietre fuse ed una discreta dose di radioattività.
Qualche giorno dopo il disco ricompariva a Voronezh ed atterrava nuovamente. Questa volta fra i presenti vi era un ragazzo sedicenne che, vedendo scendere il gigante alieno, si metteva ad urlare. L'essere, senza scomporsi minimamente, lo avrebbe colpito con un fascio di luce, polverizzandolo. Quando il disco si allontanò, il ragazzo ricomparve come per magia. Il disco avrebbe sorvolato Voronezh una terza volta.
Per verificare quanto vi fosse di vero in questi racconti, riportati dalla stampa mondiale a titoli cubitali ma francamente difficili da credere, si erano recati sul luogo alcuni ufologi, degli ingegneri ed un geologo e parapsicologo, il professor Genrich Silanov. Si formava addirittura un "Comitato di Voronezh", incarivato di condurre rilevazioni approfondite. Il gruppo avrebbe scoperto nella zona degli atterraggi una radioattività di 30-37 microroentgen, rispetto ai 15 tradizionali.
La Komsomolskaja Pravda del 12 ottobre scriveva: "In questi giorni, per le strade di Voronezh, non cessano le discussioni sui forestieri cosmici che di tanto in tanto turbano la città con le loro improvvise apparizioni. Il giornale regionale di partito Kommunar ha già pubblicato alcuni articoli su questo tema. Il sindacato sovietico della regione ha creato qualcosa di simile ad uno stato maggiore provvisorio in relazione agli avvistamenti anomali, cui confluiscono tutte le informazioni relative ai furtivi UFO e agli UFOnauti. Uno dei componenti di questo stato maggiore, P. Brjatkov, mi ha mostrato un mucchio di relazioni di persone che recentemente hanno avvistato strani oggetti volanti. Secondo le parole di Petra Romanovitcha, i resoconti delle apparizioni di UFO provengono fondamentalmente dagli abitanti della parte meridionale della città. Difatti qui di tanto in tanto appaiono nel cielo notturno strani oggetti volanti, a forma di sfera o di pera.
Il candidato scientifico J.Losovtzjev, responsabile del laboratorio spettrografico e Genrich Silanov, insieme ad i suoi collaboratori per gli aspetti biologici, rintracciarono distintamente il posto dell'atterraggio dell'UFO in una spianata di 20 metri di diametro. Erano visibili in quest'area quattro buchi prodotti dal carrello di atterraggio; gli investigatori hanno trovato un'apertura scavata del diametro di 2,5 m e della profondità di 37 cm. Secondo le loro indicazioni, sono stati prelevati campioni di terreno".
Questi eventi, indubbiamente bizzarri, spinsero diversi giornali occidentali a commentare: "Gli alieni sovietici sono l'esatto contrario dell' E.T. americano, piccolo e tozzo; sono dunque una rivalsa psicologica".
Il 17 novembre un telegiornale di Raiuno annunciava: "Dopo gli eventi in URSS, anche in USA, nell'Ohio, è atterrato un disco. Una famiglia ha scoperto nel proprio campo coltivato un cerchio di erba bruciata che la sera prima non c'era. Durante la notte c'erano state nella zona numerose segnalazioni di dischi volanti. Gli alieni erano alti tre metri. Le autorità stanno facendo rilevamenti".
In quello stesso periodo l'osservatorio astronomico di Papa, in Ungheria, registrava una massiccia presenza di oggetti luminosi nel cielo. Gli UFO, a detta del direttore dell'Osservatorio, Gyula Baszo, erano color del magnesio e volavano a 70 km al minuto, senza produrre rumori.
Un UFO aveva poi sorvolato la Piazza Rossa a Mosca, agli inizi del Novanta, e nell'Oregon migliaia di persone avevano avvistato un oggetto infuocato; un sigaro volante sorvolava Cuba. Altri dischi comparivano a Brescia, Torino e Forlì, talvolta causando il panico, mentre un oggetto, avvistato da centinaia di russi, veniva inseguito per 20 km da una pattuglia della polizia. Una signora di Kiev raccontava di essersi imbattuta in due alieni dagli abiti argentati e dai volti pallidissimi. I quotidiani del 25 maggio 1990 scrivevano: "Panico nella zona di Lipetsk. Un UFO, presenza ormai abituale nella vita dei cittadini sovietici, ha inseguito un camion del latte". E, il 5 settembre: "Gli extraterrestri esistono e sono scesi in un villaggio dell'Abkhazia, a Tsarche, e qui sono entrati nella casa di un certo Guliko Bakaradze. La piccola Sofiko Pirtskhelashvili, di 9 anni, che si trovava nell'abitazione, ha poi descritto gli extraterrestri. La bambina ha detto di essere riuscita in qualche modo a stabilire un contatto telepatico con quegli strani esseri dalle lunghe braccia e con tre o quattro gambe che dovevano essere dei robot. Questi robot, ha raccontato ancora la piccola, erano guidati da due belle ragazze dagli occhi azzurri che si trovavano in un disco volante".
Solo una minima parte di queste notizie erano reali. Che cosa era successo dunque in Russia, dopo cinquant'anni di cover up governativo sugli UFO? Semplicemente il fatto che il crollo del regime aveva liberalizzato l'informazione ufologia, e la fantasia.
Dall'estate del 1989 le mutate condizioni politiche ed economiche in URSS avevano portato ad un sovraffollamento di notizie sciocche a carattere esoterico su molti quotidiani di prestigio. Paludati giornali come la Pravda, economicamente a terra e costretta ad accettare i capitali e le direttive dei nuovi proprietari occidentali, e persino la stessa Tass, adeguatasi al giornalismo capitalistico, cominciavano a riportare le storie più bizzarre non più per informare, ma per fare notizia, per vendere. In breve tempo erano nate in Russia molte associazioni esoteriche, alcune serie altre meno; si era cominciati a vendere pubblicazioni specializzate in misteri, veri e falsi, da "Anomalija" (un tabloid scandalistico che pubblicava di tutto) alla più seria "Aura Z"; il mercato librario era stato invaso da libri scandalistici e mal documentati come il volume "Inoplanietianie nad Rossiei" (Alieni in Russia), opera di un autore molto folkloristico, Sol Shulman; e come "NLO prosit posadki" di A.Kuzovkin e N. Niepomniatzij, un libro che abbonda di foto false, ove un semplice difetto su un negativo basta per creare un'astronave-madre su Ai-Pietri. La stampa era stata poi sommersa di notizie di contattismo, di guru anche nostrani che trovavano in Russia un terreno fertile per spacciare le credenze più improbabili; si parlava di continue apparizioni di fantasmi (quello di Lenin alla biblioteca di Ulianovsk), di mostri stile Loch Ness, di Yeti (uno catturato, messo in un bagagliaio di auto e poi scappato), di dinosauri ancora vivi, di donne "magnetiche" il cui corpo attirava gli oggetti di ferro come calamite; di nuovi messia pronti al suicidio di massa, di teleguaritori e maghi, mistici ed imbonitori dell'occulto.
Tutto ciò era solo il frutto dell'improvviso permissivismo sovietico o una precisa manovra del governo per distogliere l'attenzione della gente dai problemi della vita quotidiana? Di quest'ultima opinione si è detto sicuro l'ufologo russo Boris Shurinov. "In quel periodo", mi ha raccontato, "c'erano molti problemi dovuti alla trasformazione del Paese ed i giornali, per distrarre il pubblico, hanno cominciato a pubblicare storie inverosimili".
Ma c'è anche un'altra spiegazione. Le valanghe di informazioni sciocche riportate dalla stampa erano state accuratamente pilotate dai servizi segreti russi, per screditare la massiccia ondata di veri avvistamenti UFO che, dal luglio 1989 all'aprile 1990, aveva interessato il Paese ed allarmato le autorità. A conferma di ciò, valga il fatto che negli ultimi anni l'agenzia di stampa Novosti, che diramava gran parte di queste notizie, ha pubblicamente ammesso di essere stata un distaccamento segreto per lo smistamento degli agenti segreti del KGB.

IL KOMITIET
KGB è una sigla che sta per Komitiet Gosudarstvennoi Bezopastnosti,
il più temuto dei servizi segreti, ufficialmente sciolto con la presidenza di Boris Eltsin. Sino all'epoca di Gorbachov esso poteva contare su almeno 1.750.000 agenti all'estero e 400.000 in patria. Esso aveva, dal 1959, una speciale sezione dedita alla disinformazione, il Dipartimento D (Dezinformatsiya). Riorganizzata sotto Yuri Andropov, che la ribattezzò Dipartimento A, questa sezione era incaricato di disseminare in giro per il mondo documenti falsi, foto ritoccate, false testimonianze, manoscritti anonimi, "voci" e "rivelazioni".
La CIA ha stimato che il governo russo spendeva mediamente quattro miliardi di dollari l'anno solo per la disinformazione. Essa riguardava anche gli UFO. Spesso si alimentano voci del passaggio di dischi volanti per coprire test nucleari segreti; ma anche voci di rientri di satelliti, per coprire il passaggio di dischi volanti.
Il governo sovietico era difatti ben conscio degli sconvolgimenti politici e sociali che un contatto alieno avrebbe potuto causare. Con grande lungimiranza il premier Lenin ne aveva parlato, in una lettera, con lo scrittore inglese di fantascienza H.G.Welles, già negli anni Venti. "Tutte le concezioni umane", scriveva Lenin, "si basano sulla scala del nostro pianeta. Queste si fondano sulla pretesa che il potenziale tecnico, sebbene in via di sviluppo, non uscirà mai dal "limite terrestre". Se riusciremo un giorno a stabilire una comunicazione interplanetaria, tutta la nostra filosofia, la nostra morale ed i nostri punti di vista andranno rivisti. In questo caso, il potenziale tecnico, diventato limitato, ci imporrebbe la fine delle violenze come mezzo e metodo di progresso".
Nel 1970 il dissidente sovietico Vladimir Arsionov, autore di alcuni libri e di interessanti articoli pubblicati in Italia, aveva dichiarato: "Non c'è dubbio che il governo sappia molte cose. Se il KGB parlasse, ciò significherebbe il panico non soltanto in Unione Sovietica, ma nel mondo intiero. Gli americani, CIA e Pentagono, ne sanno altrettanto. C'è un accordo al di sopra delle ideologie per mantenere il segreto...". Un accordo che, dopo il grande "black out rosso sugli UFO" imposto dal KGB nel 1975, vietava ad esempio ai cosmonauti sovietici di rilasciare dichiarazioni alla stampa, sull'argomento. "Salvo quando l'intervistatore era un buon valletto dell'autorità", commentava il corrispondente da Mosca Jean-Louis Degaudenzi nel libro "Les OVNI en Union Sovietique". É stato proprio quest'ultimo ad avere raccolto in un volume pubblicato in Francia nel 1981 decine di casi interessanti presumibilmente schedati nei dossier del KGB.
Uno dei più interessanti è datato febbraio 1970. Tutto cominciò con un radioamatore giapponese, Kasi Ku, che stava "frugando" nelle frequenze radio sovietiche, verso la costa di Vladivostok. Kasi Ku non conosceva il russo, ma sapeva che buona parte dei suoi colleghi radiamatori, oltre la cortina di ferro, trasmettevano in inglese. E fu proprio in quella lingua che questi, su una frequenza inusuale, scoprì e registrò un messaggio di soccorso, inviato da un pilota in volo.

"Contatto visuale con oggetto volante non identificato", diceva il pilota sovietico. "Ha forma di disco. L'oggetto è gigantesco, rotondo, con degli oblò ovoidali, illuminati, bluastri. L'oggetto si avvicina a me! Missili correttamente lanciati: Traiettoria normale. No, nessun risultato. I razzi stanno esplodendo a meno di 600 metri dall'UFO. Vira ad angolo a destra. Attenzione! Traiettoria di collisione! Non c'è il tempo di...!".

La trasmissione si interrompeva ed il contatto radio spariva.

"Incredibile affare", commentò Degaudenzi. "Un aereo terrestre ha affrontato una nave spaziale di provenienza sconosciuta. Il luogo del combattimento era approssimativamente un po' a nord di Vladivostok, senza dubbio sopra le montagne della catena Sikhotà Alin. La stampa giapponese si è interessata alla registrazione e, grazie alle complicità esistenti nella parte sovietica, si è ricostruito il calendario di un'ondata UFO assolutamente inedita nell'estremo est dell'URSS, fra il dicembre 1969 e marzo-aprile 1970. Tutta la regione di Alin e soprattutto l'isola di Sakalin erano state spiate dagli UFO. Vi erano state circa 150 osservazioni. Erano stati rapiti degli animali e degli esseri umani...".

IL CASO DEL MIG 21
L'episodio di Vladivostok fu una dura lezione per l'Aeronautica sovietica. Lo dimostra il fatto che, ripetendosi l'anno dopo una situazione del genere, questa volta il pilota militare evitò di aprire il fuoco contro l'UFO.
Secondo Degaudenzi, l'11 aprile 1971 un aereo militare in volo fra Kiev e Mosca aveva intercettato un disco volante; una comunicazione significativa era stata registrata dalla torre di controllo.

Base: "Precisate, quant'è grande l'oggetto?"

Mig 21: "Approssimativamente come un piccolo aereo di linea, ma non ha nulla d'altro, nella forma e nel comportamento, di simile a un apparecchio conosciuto".

Base: "Mig, descrivete l'apparecchio. Potete identificarlo?"

Mig: "Non ha risposto all'identificazione. Impossibile aggiustare il tiro. Scappa. Velocità stimata Mach 3".

Base: "Non sparate! Ripetete l'identificazione".

Mig: "Continua a non risponderci. Attenzione! Attacca! Ci si getta contro!"

In questo caso la tragedia sarebbe stata evitata. Secondo Degaudenzi, "all'ultimo momento l'UFO virò di bordo, girando per qualche minuto attorno al Mig, come per studiarlo; poi sparì accelerando rapidissimo in verticale. So di un rapporto riservato consegnato alle autorità, in cui si dice: Ci son tutte le ragioni di pensare che l'UFO fosse mosso da una volontà intelligente. Poichè non si trattava di un apparecchio conosciuto, non si può certamente rifiutare l'ipotesi di un intervento extraplanetario..."

IL NUOVO CORSO NELLA CSI
Da quando la Russia è diventata Comunità degli Stati Indipendenti (CSI), diversi scienziati si sono aperti pubblicamente allo studio del fenomeno degli UFO. E adesso non è più infrequente trovarne dettagliati resoconti in riviste serie e scientifiche, come nella prestigiosa pubblicazione dei fisici russi "Usmieki fizichieskik iauk". Questa, nel 1993, ha recensito con un interessante articolo un simposio internazionale sugli UFO tenutosi a Los Angeles dal 28 al 30 luglio dell'anno precedente. Nel corpo dell'articolo (una dettagliata relazione dell'accaduto), il corrispondente in Olanda G.C. Dijkhuis menzionava esplicitamente il termine "NLO", UFO, senza il pudore o la consueta ironia che per cinquant'anni hanno caratterizzato la pubblicistica di regime.


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L'AREA 51

L'Area 51 è parte di una vasta zona militare (la Nellis Air Force Base) operativa di 26.000 km2, situata vicino al villaggio di Rachel a circa 150 km a nord-ovest di Las Vegas, nel sud dello stato statunitense del Nevada. Nonostante sia situata nella vasta regione appartenente alla Nellis Air Force Base, le strutture nei pressi del Groom Lake sembrano essere gestite come se fossero un distaccamento dell' Air Force Flight Test Center della base aerea di Edwards nel Deserto del Mojave e, come tale, la base è nota con il nome di Air Force Flight Test Center (Detachment 3).

Immagine

Le strutture della base sono anche note come "Dreamland", "Paradise Ranch",, "Home Base", "Watertown Strip", "Groom Lake" e più recentemente "Homey Airport". Spesso i piloti militari chiamano lo spazio aereo attorno alla base come "The Box" (la scatola).
Gli elevati livelli di segretezza che circondano la base e il fatto che la sua esistenza sia solo vagamente ammessa dal governo statunitense ha reso questa base un tipico soggetto delle teorie del complotto e protagonista del folklore ufologico.
Nel corso del 2009 diversi ex-funzionari che hanno lavorato nell'Area 51 sono stati autorizzati a rilasciare dichiarazioni, affermando che l'Area serviva per lo sviluppo e il test di apparecchiature tecnologicamente all'avanguardia (jet militari, moduli lunari, ecc.) nella massima segretezza.

Geografia
L'Area 51 confina con la regione Yucca Flat del Nevada Test Site (NTS), un sito di test dove sono stati condotti 739 dei 928 test nucleari da parte del dipartimento dell'energia statunitense. Il deposito nucleare di Yucca Mountain dista circa 64 km sudovest del Groom Lake. Il nome di "Area 51" è controverso e appare in vecchie mappe dell'NTS ma non in quelle più recenti. Tuttavia lo stesso schema di nomenclatura appare per altre zone del Nevada Test Site.
L'area è connessa con la rete stradale interna dell'NTS, che comprende strade asfaltate che si dirigono a sud verso Mercury e ad ovest verso Yucca Flat. A nordest del lago, la strada attraversa un passo nelle Jumbled Hills. La strada portava precedentemente alle miniere del bacino Groom, ma dopo la loro chiusura, la strada è stata ampliata. Nonostante sia presente un checkpoint di sicurezza l'accesso alla strada è vietato alle persone non autorizzate più a est. Dopo essere uscita dall'area ristretta, la strada prosegue scendendo verso est verso il fondo della Valle Tikaboo e converge con la State Route 375 (la "Extraterrestrial Highway") a sud di Rachel.
L'ingresso principale verso l'intera base militare e, quindi, anche l'area 51 è segnato da una strada sterrata che si stacca dalla statale 375, chiamata The Extraterrestrial Highway, all'altezza di una grande cassetta per la posta di colore bianco con scritte nere (punto di riferimento per tutti i curiosi di avvistamenti UFO) che poi interseca la pista che conduce da est al Groom Lake. La base è ancora in attività.

Operazioni
La base aerea di Groom Lake non è una base convenzionale e sembra utilizzata per lo sviluppo, il test e le fasi di addestramento di nuovi aerei. Quando questi velivoli vengono approvati dall'United States Air Force o da altre agenzie come la CIA, le loro operazioni vengono generalmente condotte da una normale base aerea militare. Tuttavia, è stato riferito che la base sia l'alloggiamento permanente di un piccolo numero di aerei sovietici, che vengono analizzati ed utilizzati per gli addestramenti.
I satelliti spia sovietici hanno ripreso immagini della base durante la Guerra Fredda, e successivamente anche satelliti ad uso civile hanno ottenuto immagini dettagliate della base e dell'ambiente circostante. Queste immagini permettono di fare poche conclusioni sulla base, poiché ritraggono solo una base, delle lunghe piste, gli hangar e il lago. Non consentono di provare nulla sulle strutture sotterranee.
Anche se non è contrassegnata con un identificativo ICAO, nel dicembre 2007 i piloti di aerei notarono che la base appariva nei loro sistemi di navigazione con il codice "KXTA".

Programma U-2
La base di Groom Lake venne utilizzata come zona per test dell'artiglieria e per test di bombardamento durante la Seconda Guerra Mondiale, ma venne abbandonata fino al 1955, quando venne selezionata dal team Skunk Works della Lockheed Corporation come luogo ideale per effettuare i test dell'aereo spia U-2.
Il fondo asciutto del lago la rendeva un posto ideale per utilizzare il prototipo, e il sito era protetto da occhi indiscreti dalle montagne della Emigrant Valley e dal perimetro della NTS.
La Lockheed costruì la base, inizialmente costruita da poco più di qualche riparo, laboratori e abitazioni per il team di progettisti. Il primo equipaggio giunse nella base nell'agosto 1955 e gli U-2, gestiti dalla CIA iniziarono i sorvoli del territorio sovietico a metà del 1956.
Durante quel periodo, continuarono ad effettuare una serie di esplosioni nucleari atmosferiche. Le operazioni degli U-2 nel 1957 vennero frequentemente interrotte dall'Operazione Plumbbob, una serie di test di ordigni. Un'esplosione di test, compiuta il 5 luglio, costrinse il personale all'evacuazione a causa del fallout.

Programmi OXCART e Blackbird
Nonostante lo sviluppo dell'U-2 fosse incompleto, la Lockheed iniziò lo sviluppo del successore, il progetto OXCART della CIA. Esso prevedeva la progettazione di un aereo da ricognizione da alta quota e in grado di raggiungere velocità di Mach 3. Tra gli sviluppi di questo progetto nacque il famoso SR-71 Blackbird. Le caratteristiche dell'SR-71 e le richieste del progetto resero necessaria una notevole espansione delle strutture e delle piste. Quando il primo prototipo A-12 Blackbird effettuò un volo nel 1962, la pista era stata allungata fino a 2600 m e il personale raggiungeva le 1000 unità. La base possedeva strutture per il rifornimento, una torre di controllo e un campo di baseball. La sicurezza venne notevolmente incrementata, la piccola miniera nel bacino del lago venne chiusa e l'area circostante la valle venne ristretta.
Nella base vennero compiuti i primi voli di tutte le principali varianti del progetto: A-12 OXCART, SR-71 Blackbird, l'intercettore Lockheed YF-12 e la versione per il trasporto del drone da ricognizione D-21 (Lockheed D-21/M-21). L'A-12 rimase nella base di Groom lake fino al 1968.

Programma Have Blue/F-117
Il prototipo di aereo stealth Lockheed Have Blue (un predecessore più piccolo dell'F-117) volò per la prima volta nel dicembre 1977. I test di una serie di prototipi segreti continuarono fino a metà del 1981, quando iniziò la produzione dell'F-117 Nighthawk. Oltre a questi test di volo, nella base vennero effettuati esperimenti con il radar, i test dei sistemi d'arma dell'F-117 e l'addestramento degli equipaggi. Successivamente, le operazioni del Nighthawk vennero spostate nella vicina base Tonopah Test Range ed infine nella Holloman Air Force Base.

Operazioni successive
Dall'entrata in attività dell'F-117 nel 1983, le operazioni nella base di Groom Lake sono continuate. La base e il sistema di piste sono state ulteriormente espanse e alcuni commentatori, dopo aver esaminato le recenti fotografie satellitare, stimano in oltre 1000 unità gli effettivi che abitano nella base. Nel 1995 il governo federale espanse l'area riservata attorno alla base per restringere l'accesso ad alcune montagne circostanti da dove si poteva osservare la base. Successivamente, dunque, l'area può essere limitatamente osservata solo dalla sommità di alcune montagne molto più distanti e situate a est.

Attività
EG&G, il contractor del Ministero della Difesa, mantiene un terminal privato 36.092, -115.165 all'Aeroporto internazionale McCarran a Las Vegas. Molti aerei senza identificativo forniscono un servizio navetta giornaliero da McCarran ai siti operati dall'EG&G in vaste regioni controllate dal governo federale nel Nevada meridionale. Questi aerei utilizzano l'identificativo radio "JANET" (ad es. "JANET 6") (attualmente utilizzano anche l'identificativo radio "Bland", con numero di volo "WWW"), che è stato ipotizzato sia l'acronimo per "Joint Air Network for Employee Transportation". EG&G ha comprato annunci nella stampa di Las Vegas cercando piloti militari con esperienza, richiedendo che i candidati abbiano i requisiti per ottenere autorizzazioni di sicurezza governative e che, una volta assunti, dovranno soggiornare a Las Vegas. Questi aerei includono sei Boeing 737/Boeing T-43 e diversi piccoli velivoli. I numeri identificati sono registrati sotto la USAF ed è stato riportato che volerebbero verso Groom Lake, Tonopah Test Range e in altre località della base Nellis e del NTS. Alcuni osservatori, che hanno tracciato il numero delle partenze e il numero di automobili presenti nei parcheggi privati della EG&G stimano che esistono diverse migliaia di pendolari ogni giorno. Questi voli navetta erano precedentemente effettuati dalla Key Air.

Piste
La base aerea, con identificativo ICAO KXTA, ed elencata come "Homey Airport" nei database dell'aviazione, ha diverse piste di decollo ed atterraggio. Una di esse, la più lunga di tutte, con orientamento 14R/32L, appare chiusa; misura circa 7093 m. Le altre comprendono due piste in asfalto, una con orientamento 14L/32R e lunga 3658 m e la seconda con orientamento 12/30 con una lunghezza di 1652 m. Sono presenti anche quattro piste situate nel bacino salato del lago, con orientamento 09L/27R, 09R/27L, 03L/21R e 03R/21L. Le prime due di lunghezza pari a circa 3489 m e le ultime di 3057 m.

Posizione del governo statunitense sull'Area 51
Il 14 luglio 2003 il governo degli Stati Uniti ha ammesso l'esistenza della base, ammettendo tacitamente che l'aeronautica militare ha una "località operativa" nei pressi del lago, ma non ha fornito ulteriori informazioni. A differenza della maggior parte dell'area di Nellis, l'area che circonda il lago è permanentemente ristretta sia al traffico aereo civile che a quello militare "normale". Stazioni radar proteggono l'area, e il personale non autorizzato viene velocemente espulso. Anche i piloti militari che si addestrano nella Nellis Air Force Range rischiano sanzioni disciplinari se dovessero entrare accidentalmente nello spazio aereo che circonda Groom Lake.
La sicurezza del perimetro viene affidata a guardie private di sicurezza appartenenti ad un subcontractor della EG&G, l'agenzia di sicurezza Wackenhut.
Le guardie effettuano pattugliamenti con mezzi come Jeep Cherokee in colore mimetico, Humvee, pickup Ford F-150 di colore champagne e pickup Chevy 2500 4x4 di colore grigio. Anche se il personale è armato con fucili d'assalto M-16, non sono mai stati riferiti episodi di uso delle armi, che vengono usate se una persona prosegue dopo aver ricevuto l'ordine di fermarsi. Generalmente i trasgressori sono invece accompagnati fino al perimetro e viene avvisato per radio lo sceriffo della contea di Lincoln. Normalmente viene contestata una multa di 600 dollari, anche se alcuni giornalisti e visitatori hanno riferito di aver ricevuto successivamente visite da agenti dell'FBI. Alcuni osservatori sono stati trattenuti per aver puntato delle macchine fotografiche e videocamere verso la base.
La sorveglianza è rafforzata dalla presenza di sensori di movimento sepolti nel terreno e dall'uso di elicotteri HH-60 Pave Hawk.
La base non appare sulle mappe pubbliche del governo; la mappa topografica USGC dell'area mostra solo la miniera abbandonata del lago Groom. Una mappa dell'aviazione civile pubblicata dal "Nevada Department of Trasportation" mostra una vasta area ad accesso ristretto, definita come appartenente allo spazio aereo della base Nellis. Le carte aeronautiche ufficiali mostrano il lago Groom ma non sono indicate le strutture aeroportuali. In modo analogo l'atlante nazionale che mostra le aree federali in Nevada non fa distinzioni tra il blocco di Groom e le altre parti della base Nellis. Anche se ufficialmente declassificato, il filmato originale ripreso dal satellite spia statunitense Corona negli anni '60 è stato alterato prima della declassificazione; in risposta alle richieste di libertà di informazione, il governo ha risposto che queste riprese (che mappano il lago Groom e tutta la Nellis Air Force Range) sono state distrutte. Le immagini dei satellite Terra (che erano disponibili pubblicamente) sono state rimosse dai server web nel 2004 e dai dati USGS. Sono invece attualmente disponibili pubblicamente le immagini del satellite NASA Landsat 7 e commercialmente delle versioni ad alta risoluzione fornite da altre fonti. Queste immagini mostrano in dettaglio le piste, le strutture della base, gli aerei e i velicoli.
Lo stato del Nevada, riconoscendo il potenziale turistico derivante dal folklore che ruota attorno alla base, ha rinominato la statale 375 nei pressi dell'Area 51 con il nome di "The Extraterrestral Highway" ("l'autostrada extraterrestre") e lungo essa ha fatto posizionare dei cartelli fantasiosi.
Anche se la proprietà federale all'interno della base è esente da tasse locali e dello stato, le strutture di proprietà dei contractor privati non lo sono. Il ricercatore Glenn Campbell affermò nel 1994 che la base dichiara un valore tassabile di 2 milioni di dollari all'assessore delle tasse della contea di Lincoln, il quale non può entrare nell'area per effettuare degli accertamenti.

Fotografie Skylab
Nel gennaio 2006, lo storico Dwayne A. Day ha pubblicato un articolo nella rivista online "The Space Review" intitolato "Astronauti e Area 51: l'incidente dello Skylab". L'articolo si basava su un memo recentemente declassificato scritto nel 1974 al direttore della CIA William Colby da un agente CIA. Questo memo riferiva che gli astronauti a bordo dello Skylab 4 avevano inavvertitamente fotografato una località sulla quale "erano presenti ordini specifici di non farlo. <censurato> era l'unica località ad avere un tale ordine". Anche se il nome del luogo venne oscurato, le circostanze portarono Day a sospettare che il soggetto del memo fosse Groom Lake.
Il memo inoltre forniva dettagli sulle contestazioni tra agenzie federali diverse che riguardavano la decisione di classificare le immagini. Infatti le agenzie del Dipartimento della Difesa facevano pressioni affinché le fotografie venissero classificate, mentre la NASA e il Dipartimento di Stato erano contrarie.


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