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 Oggetto del messaggio: Geo&Geo - grotte di Bossea e extraterrestri
MessaggioInviato: 07/12/2008, 14:37 
Ciao a tutti, venerdì sera nel fare zapping con il telecomando, sono "inciampato" sulla trasmissione Geo&Geo.
Parlavamo di alcuni misteri legati ai monti piemontesi, (in particolare della zona di Cuneo)... credo delle grotte di Bossea.
Un signore (mi perdoni ma non ricordo il suo nome apparso mentre parlava [8]) raccontava di leggende riguardanti extraterrestri che sfrutterebbero queste profondissime grotte per "nascondersi" e/o stazionarci.
Sinceramente non ho mai approfondito questo argomento... se vi va, se qualcuno ha per caso visto per intero la trasmissione... si potrebbe aggiungere altri dettagli.
Un salutone!


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MessaggioInviato: 07/12/2008, 14:44 
Sinceramente non avevo mai sentito nulla al riguardo,però sembra molto interessante.Se hai tempo potresti dare più informazioni sulla storia?
Grazie
[8D]


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MessaggioInviato: 07/12/2008, 21:00 
caro Kasta,
non ho visto la tramissine,ma intanto possiamo "visitare le grotte" ...virtualmente [:D]
http://www.grottadibossea.com/turismo/turismo.htm
Forse qualcosa in questo pdf
http://www.comune.torino.it/lavoratoria ... noIVn3.pdf

nell'articolo:il bricco dei mille occhi?
ciao
mauro



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MessaggioInviato: 07/12/2008, 21:04 
qualcosa avevo sentito, ma sinceramente non ricordo nulla...... chissa' se la rete ci regala qualche informazione!



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MessaggioInviato: 07/12/2008, 21:46 
Non so se la questione è collegata ma.....

::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

"Il Musinè gode di una certa notorietà anche per i presunti avvistamenti di UFO avvenuti in zona e per la controversa interpretazione di una serie di incisioni rupestri che rimanderebbero ad antichissimi sbarchi di extraterrestri avvenuti sul nostro pianeta".

Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Monte_Musin%C3%A8

::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

UNA BASE ALIENA SUL MONTE MUSINE'?
di Mariano Tomatis

http://www.cerchinelgrano.info/monte_musine.htm



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 08/12/2008, 10:07 
mmmmm
diciamo che "la cosa" migliore sarebbe quella di riuscire a rintracciare il video della trasmissione andato in onda venerdì 5 dicembre dalle 17:00 su Rai 3 (Geo&Geo) o eventualmente riusacire ad ottenere il tema ... sono convinto fosse Cuneo e dintorni.... parlavano di una grotta "piena di misteri".... ma avevo la bimbetta che mi urlava nelle orecchie ed era il finale della trasmissione.
Ci aggiorniamo [;)]


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MessaggioInviato: 08/12/2008, 10:17 
bisognerbbe cercare di scaricre la puntata su emule


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MessaggioInviato: 08/12/2008, 14:00 
per ora sul sito, nell'elenco trasmissioni, non viene citato, forse bisogna attendere che aggiornino il sito.



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MessaggioInviato: 08/12/2008, 17:23 
MISTERI SOTTERRANEI IN GROTTE E ANTRI DEL NOSTRO PIEMONTE


(Nel ventre dei Monti piemontesi, il segreto universale di racconti, storie e leggende legate ad una tradizione popolare che si ripete.)

E' fascinoso, misterioso e intrigante pensare ai luoghi delle nostre radici come luoghi che un tempo abbiano contenuto presenze fantastiche, misteriose e magiche. Sono segni di un passato ancora non completamente chiaro ma accettato così come radice storica che forse non potrà mai contenere il completo e razionale controllo dei desideri e delle speranze in cui l'uomo nel passato ha cercato una via per rispondere agli interrogativi difficili e oscuri che la vita a volte gli fa incontrare. Le grotte, i sotterranei e gli antri delle aree montane e silvane in genere, sono i luoghi che più hanno prestato il nome nel quale celare oscuri e incontrollabili fenomeni e creature misteriose dal fascino incontenibile. Folletti, nani ed altri esseri misteriosi e selvaggi, hanno da sempre impressionato l'immaginazione collettiva sino alla metà di questo secolo. Questi esseri immaginari abitavano i luoghi più remoti e poco popolati, lontano dai centri abitati o al massimo ai loro margini.

Caverne, foreste intricate e nascondigli di ogni tipo sono stati sempre popolati da creature sconosciute, misteriose e sfuggenti che talvolta si facevano vedere e raramente entravano in contatto con l'uomo. Tali miti non erano ritenute solo leggende dai nostri antenati. Studi antropologici ed etnografici dimostrano che essi credevano davvero all'esistenza di queste creature. Luoghi associati a queste leggende, che ancor oggi sono ricordate e rendono ancora atto a sensazioni di rispettosa meraviglia e curiosità, se ne trovano ancora nel nostro territorio piemontese. Le grotte innanzitutto. Quelle naturali, alcune miniere abbandonate, balme e ripari in roccia. Gli elementi fantastici che popolano o che hanno popolato questi luoghi, identificando il segno del fantastico e del mistero, sono le presenze della magia, del soprannaturale e della leggenda, quali Diavoli, Orchi, Elfi, Nani, Fate, uomini selvatici e perché no, lo spirito indefinito della natura che infonde in certi luoghi, aspetti magici naturali inusitati. Sul tema di associazione tra luoghi, grotte, antri naturali e fenomeni misteriosi e reputati magici, vi sono molti esempi anche in Piemonte. La tipologia dei fenomeni è varia. Dalle leggende su grotte e luoghi sotterranei abitati o utilizzati da presenze leggendarie, come la località del "Sass Muije", vicino ad Arona, una grande roccia fatata che si aprirebbe una volta ogni cento anni, un varco verso il mondo magico del "Piccolo popolo" colmo di tesori. Il Piccolo popolo, è il polo degli Gnomi, degli Elfi, dei Folletti e delle Fate; come i folletti di Conzano, nell'astigiano, o la grotta delle fate a Donato Biellese.

E' suggestivo pensare che da tempi immemorabili, delle leggiadre creature avrebbero il loro luogo deputato di ritrovo e di rifugio per sottrarsi alla curiosità degli umani. Altre grotte e altri antri interessati alla presenza di fate e gnomi troviamo nelle località di Pontegrande e Sambughetto, nel Novarese. Intrigante è la leggenda della Balma delle fate di Vonzo, paese situato nella Val di Lanzo. Secondo la tradizione, questa Balma fu sollevata e portata in volo dalle Fate, decise a combattere contro il Diavolo, volendo distruggere il famoso ponte di Lanzo, da lui costruito, ma il superbo Signore della Valle non volle che si danneggiasse la sua opera stupenda, e attaccò le fate che vinte da indicibile spavento dovettero, in un doloroso viaggio, riportare la balma sull'altipiano di Vonzo, da dove l'avevano prelevata. Numerosi altri siti e grotte sono leggendariamente luoghi dei folletti e degli gnomi. Nel Vercellese ve n'è una nutrita schiera, come nella località di Pila, la cavità detta degli omini d'india, nelle Frazioni Rua e Frassi. A Riviera San Cassiano si identifica un nascondiglio utilizzato dallo gnomo denominato Puncini, o nel paese di Rimella, dove vi sono i rifugi sotterranei degli gnomi detti Gottwjarchi, descritti come buffi personaggi di carattere benevolo, alti come un bimbo di due o tre anni, con i piedi rivolti all'indietro ma comunque molto agili. Si dice nascondano tesori nascosti nella profondità della terra. Il folletto, è stato forse il compagno invisibile più assiduo della vita contadina nei secoli passati. La credenza nei folletti è antichissima e diffusa in forme diverse. Si fanno infatti derivare da Demoni che sfuggirono alla caccia dell'Arcangelo Michele, congiungendosi con donne avrebbero poi generato esseri che si sono stabiliti sulla terra conservando qualcosa della primitiva natura angelica. Un'altra tradizione vuole che siano anime di bambini defunti esclusi dai regni degli inferi e dai regni celesti, per il loro stato di innocenza animale non riscattata dal battesimo.

La tradizione rispecchia la loro natura ambigua e polimorfa, considerandoli come provenienti da altre realtà; spiriti familiari, spiritelli personificanti le forze della natura, figli delle streghe o delle fate, accoliti o aiutanti di Stregoni e Maghi, personificazioni dei venti. Questi esseri sono di solito come già detto, legati a un luogo e praticano luoghi appartati e dimenticati, conoscono sotterranei, camminamenti segreti, grotte, celle sepolte, rovine dove conservano i tesori di cui sono gelosissimi e prodighi al tempo stesso, secondo il loro umore bizzarro. Anche i Diavoli, gli orchi e gli esseri mostruosi in genere, hanno i loro racconti leggendari riferiti ad antri e grotte del Piemonte, come "il Buco del Diavolo" sito a Ventolaro (Vercelli), "la Grotta del Diavolo", di Castel Boglione in provincia di Asti, la presenza di demoni e giganti negli orridi di Sant' Anna (Cannobio) nel Verbanese, e di Chianocco e Foresto, in val di Susa. Nel cuneese troviamo la presenza della "Jumana", un misterioso animale descritto nelle tradizioni medioevali come un essere spaventoso e pericolosissimo, che viveva nella grotta del Baracone presso Bagnasco. Le Grotte di Bossea, erano il luogo deputato come sede delle divinità degli Inferi, di creature poste al di fuori della normalità, presenze inquietanti e pericolose. Le gallerie del "Bric Milani" a Pocapaglia, infestate da misteriosi giganti, creature enormi che compivano nefandezze di ogni genere. Il "Bus d'l'Orchera", è una strana caverna situata nei pressi di Bagnara, sul lago D'Orta, in provincia di Novara.

La leggenda vuole che in quel luogo vivessero spaventosi rettili rifugiatisi perchè cacciati dalla vicina isola di S. Giulio, dall'omonimo Santo. Le sale sotterranee del palazzo Borromeo, su lago Maggiore, sono una vera e propria apoteosi simbolica e allegorica, legata ad un ampio bestiario di animali reali e simbolici, in cui sembra anelare l'eco di arcane presenze . Non dobbiano dimenticare i racconti basati sulla presenza di fantasmi in sotterranei, come quelli descritti a Castel Desiderio in Omegna, e al castello di Desana (Vercelli). Luoghi e sotterranei interessanti per la presenza di possibili tesori e ricchezze, ritroviamo a Borgovercelli, nel luogo dei cunicoli del forte spagnolo, o nella "miniera dei Cani" a Vanzone (Verbania), le miniere Rapetti in alcune aree del Novarese presso Ghemme, le case d'oro di Lerma (AL), e la grotta dei Templari a Calpice, nel torinese. Suggestivi e ricchi di un mitico sentore di antichissime presenze umane, sono luoghi come la grotta dell'uomo Selvatico a Bele, nel Biellese, le Cave e i sotterranei del Forte di Gavi (Al), le grotte della zona di Valfenera (Vercelli), come il "Buco della Bondaccia", le grotte del Fenera (Cintarum, Ciota, Ciara), in cui sono stati rinvenuti resti di culture umane di almeno 70.000 anni fa, e resti dell'orso delle Caverne (Ursus Spelaeus). Di particolare interesse sono delle leggende ambientate in Val Ghisone, nel Pinerolese, dalle quali mirabilmente risaltano luoghi sotterranei e grotte nelle quali ricompaiono esseri mostruosi e fantastici, che compaiono brillantemente secondo la migliore tradizione leggendaria. Citamo come esempio alcuni esseri, come l'Orco del Monte Pepino, lo gnomo del Colletto, la Silfide del Moirano, il folletto di Miradolo, il mostro della Val lemina, la "Cattivòra di Frossasco, il Licantropo di Airasca, insieme ad altri mostri che infestavano i boschi di questi luoghi piemontesi, come la "Splorcia" , la "Caurascia" e la "Martìcora" ; e ancora troviamo il Demone di Cavour, il Drago di Saluzzo, gli Spettri del Monviso e tutta una serie di mostri acquisiti dall'immaginario leggendario e mitologico, che proprio per le loro caratteristiche soprannaturali e fuori del comune, non potevano che rifugiarsi in antri sotterranei e grotte, come i Minotauri , Streghe arboricole, Tricorni, Ciclopi, Satiri, Cinocefali, Arimaspri, Orchi e Sciapodi, Draghi, Ircocervi, Centauri, Tritoni di fiume, Arpìe ed altre mille orrende creature fantastiche e delle tenebre irreali evanescenti del mondo mitologico, frutto sì di un'immaginifica creazione leggendaria volta a delimitare le possibilità di reazione delle genti soprattutto contadine dei secoli passati, che ben poco avevano da spartire con la realtà dura e misera in cui si trovavano. Oggi i metodi di vita sono cambiati, anche grazie alle scoperte scientifiche ed all'evoluzione dei mezzi di informazione che hanno reso le distanze e la capacità di conoscere, molto più vicine a tutti sia come possibilità che come tempo di consumo e realizzazione. Quindi anche nelle leggende, si riscontra una capacità di trasformazione o di risemantizzazione, come ci spiegano i sociologi, ed ecco che Gnomi, folletti e fate, come orchi mostruosi e creature terrificanti, si trasformano in Extraterrestri, cioè come esseri diversi ed emarginati che quindi non possono che provenire da un altro universo. Il concetto di alterità cioè del diverso, si fa quindi importante nella nuova era. Quindi il cambiamento dell'ultimo mezzo secolo ha riversato le sue innovazioni anche su quei luoghi carichi di mistero,e trasformando i punti oscuri dei racconti grazie alle scoperte ed alle rivelazioni acquisite sulle forze fisiche e naturali che agiscono dietro le quinte della Scienza e della conoscenza. Ecco quindi che le antiche leggende si modernizzano.

Seguendo questa concezione evolutiva delle cose, un bell'esempio piemontese si trova riguardo al leggendario Monte Musinè, prima propaggine montagnosa che appare dalla piana torinese verso la Val di Susa. S'innalza per 1150 metri dalla località di Caselette, ergendosi come primo o ultimo baluardo, a seconda da come si osserva, della valle. Intriganti racconti trasformano questo monte nei secoli come ricettacolo di misteri millenari che sempre lo sovrastano, dai sabba stregoneschi, all'apparizione meravigliosa di Angeli, alla comparsa di UFO e di extraterrestri che si dice popolano le sue viscere, caverne e sotterranei utilizzati come basi sotterranee dai moderni folletti del XX secolo, ma sino ad ora, nessuno è riuscito a scoprire gli ingressi di questi ipotetici antri misteriosi. Concludo questa veloce carrellata di antri sotterranei e misteriosi del piemonte, con un antro che nulla ha a che fare con la magia leggendaria e fantastica, ma con quella magia quotidiana e millenaria, legata alla fatica e alle cose buone della vita dell'uomo. Mi riferisco ai cosiddetti "infernot", luoghi scavati nel tufo o nella roccia, prevalentemente sotto case e cascine, che consentono di tenere il vino ad una temperatura considerata ideale. Il vino conservato in questi singolari depositi assume un'aroma particolarissimo, quasi magico, le cui prerogative contribuiscono ad aumentare quell'atmosfera di mistero. Posso citare come esempio, gli "infernot" di Cellamonte, nell'Alessandrino, e le cosiddette cattedrali sotterranee di Pietro Bosca, a Canelli, nell'astigiano. In questi luoghi di circa settemila metri quadri, semi oscuri e freschi in ogni stagione, che la memoria storica ci porta indietro di circa quattrocento anni, ci rinchiudono in un'atmosfera intrigante e misteriosa che nulla hanno da invidiare al mondo del fantastico anzi, ci offrono lo spunto per riflettere come si possa acquisire forza e stabilità nelle cose apparentemente nascoste e oscure, rispetto ad un mondo dell'apparire come quello odierno, che ha annichilito quella quotidiana ricerca dei sapori della vita riscontrabili nelle piccole cose e nelle tradizioni di un'era che, ahimè, dobbiamo definire passata.

D. Tacchino.



Bibliografia

- M. Centini "Guida insolita del Piemonte", Newton Compton

- "Il piccolo Popolo" , L. Rangoni

- "L'Uomo selvatico" , Mondadori, 1992.

- Postremo Vate, " Le Terre fantastiche" , Alzani edit.



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Quando si parla di leggende..............................................! [;)]



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MessaggioInviato: 25/12/2008, 21:57 
cari amici,
ciò che dovrebbe aver visto Kasta
http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiTre-GeoGeo^16^159634,00.html
dal minuto 12 al 15
ciao
mauro


Ultima modifica di mauro il 25/12/2008, 21:59, modificato 1 volta in totale.


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