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 Oggetto del messaggio: UFO e Impero Romano - Giulio Ossequente
MessaggioInviato: 23/05/2015, 11:28 
Cita:
UFO di Giulio Ossequente: oltre il Cover Up!

C’è un uomo che, per pura coincidenza o per altro, non ha mai dovuto temere il presunto Cover Up sugli UFO. In viaggio tra i secoli, sopravvivendo alla caduta rovinosa del suo mondo, la sua testimonianza è giunta sino ai nostri giorni. E’ una delle fonti più autorevoli, insieme a Tito Livio, del fenomeno UFO nell’antica Roma. Giulio Ossequente è un nome sconosciuto ai più, qualche vecchio studente di liceo può al massimo ricordare una versione latina da tradurre che si rifacesse a qualche suo testo. E’ un autore minore ma un gigante, al contempo, nel suo genere. Ha di particolare che raccolse, nel suo leggendario “Libro dei prodigi”, una vasta casistica di fenomeni misteriosi, di cui molti di chiara natura ufologica, quelli che i romani definivano “scudi infuocati”. La storia che accompagna il Libro dei prodigi è ricca di retroscena e di fascino. Ha quattro protagonisti. L’autore, un frate domenicano, un noto stampatore veneziano e un ignoto studioso. Qualcuno che ritenne di dover inserire il Libro dei Prodigi tra i testi da preservare e far pervenire ai posteri. Piaccia o meno gli episodi raccontati da Giulio Ossequente erano un piccolo spaccato della società romana. Se poi qualcuno vi voglia vedere la prova dell’esistenza di entità aliene, semplici superstizioni o cultura pagana, è un altro discorso.
Giulio Ossequente può diventare, nel 2011, un simbolo per quelle correnti di ufologi che lottano contro la presunta censura, o comunque lo svilimento del fenomeno UFO. Perché, a suo modo, Giulio Ossequente fu il primo ufologo ante litteram a infrangere il “Cover Up”, parola così in voga ai giorni nostri. Il suo libro dei prodigi racconta quelli che oggi definiremmo casi di abduction, “UFO sightings”, avvistamenti, incontri del terzo tipo.
Ovviamente Ossequente e i suoi contemporanei non li classificavano con terminologia ufologica. Tuttavia la casistica del Libro dei Prodigi ne è colma. Le fonti originarie si basavano su testimonianze orali. Non esistevano video ed immagini. Nel testo non c’è un reale tentativo di spiegazione, di analisi o di interpretazione in profondità. Ossequente si limita a narrare gli episodi, che attraversano varie epoche della storia romana, per come erano o venivano raccontati.
La società romana si dimostrava molto più tollerante di quella odierna, soprattutto per ciò che concerneva gli episodi insoliti. Venivano accettati, come parte del loro mondo, anche senza una spiegazione razionale.
Il libro dei prodigi sparisce dalla circolazione in seguito allo sgretolamento dell’Impero Romano e ai saccheggi delle città più fiorenti. Solo secoli dopo, Giovanni Giocondo, un frate domenicano, rinvenne in Francia il manoscritto. Nei primi anni del sedicesimo secolo lo stampatore veneziano Aldo Manuzio ne ricavò una pregiatissima edizione. La sottovalutazione del contenuto del testo, si può ipotizzare, permise di farlo sopravvivere all’Inquisizione. C’è spazio anche per la dietrologia. Bisogna infatti tener presente un particolare: l’opera di Giulio Ossequente sopravvissuta ai nostri giorni, e rinvenuta secoli dopo la caduta di Roma, è parziale. In origine doveva essere ben più vasta…(Foto: PhotoFunia)


UFO ALL'OMBRA DELL'IMPERO: CRONACHE DALL'ANTICA ROMA

Roma, quarto secolo dopo Cristo. Un uomo ha appena terminato di dettare, al suo scrivano, un lungo testo. E’ denso di misteri ed enigmi irrisolti. Ha in cuor suo la certezza che i posteri, un giorno lontano, leggendo le sue cronache, saranno in grado di decifrare la natura di questi episodi. Si sbagliava!
Il suo nome è Giulio Ossequente. Lui stesso lo ignora ma suo malgrado è il primo ufologo della storia. Molti appassionati, erroneamente, ritengono che l’ufologia sia una materia sviluppatasi all’indomani del celebre UFO crash di Roswell del 1947. In realtà le origini sono molto più antiche. Nell’epopea dell’Impero romano gli UFO, definiti “scudi ardenti in cielo”, erano oggetto di discussioni, scritti e dibattiti politici oltre che religiosi. Tito Livio, pur accennando nelle sue opere a diversi episodi misteriosi, non prende una posizione chiara sull’origine degli stessi. Giulio Ossequente, molto meno famoso, invece si prese la briga di catalogare episodi, fonti e testimonianze.
Il suo “Libro dei prodigi”, rinvenuto per caso da Giovanni Giocondo, fu stampato per la prima volta solo nel 1508.
Giulio Ossequente traccia una serie di eventi, testimonianze, e documenti. Sono risalenti a Tito Livio in maniera preponderante, ordinati per ordine temporale e per località. Una sorta di cronologia di eventi ufologici e misteriosi, avvenuti entro i confini dell’Impero romano. Le cronache, asciutte e sintetiche, sembrano combaciare in effetti con moltissimi racconti di questo secolo riguardanti presunti avvistamenti di UFO. Anche sull’interpretazione di questo testo ufologi e scettici si affrontano in schermaglie dialettiche.

Da un lato gli eventi, dando per precisa la descrizione con cui sono narrati, trovano una difficoltosa spiegazione razionale. D’altro canto però è pur vero che all’epoca non si godeva del bagaglio di conoscenze, in tema di astronomia e fisica, dei nostri giorni. L’opera di Ossequente resta comunque ricca di fascino e suggestione. Fuochi ardenti nel cielo, scudi che si libravano in aria, strani fenomeni legati al sole, avvistamenti anomali . Una casistica variegata che, in base alle cronache pervenute, alimenta la dose del mistero. Giulio Ossequente non immaginava che, circa duemila anni dopo quegli avvenimenti, i suoi stessi dubbi sarebbero stati identici a quelli degli uomini del terzo millennio.(Foto: PhotoFunia)

Fonte: http://ansu.altervista.org/index.php?mo ... 1296640975


Questo è il link al libro:
http://win98.altervista.org/libro-prodigi-tradotto.pdf

Qualche esempio...
Cita:
A Formia durante il giorno furono visti due soli. Il cielo bruciò Un uomo fu bruciato da un raggio di luce uscito da uno specchio. A Gabi piovve latte.


Cita:
Ad Amiterno durante la notte si vide il sole; la sua luce fu vista per parecchio tempo.


Cita:
In Gallia furono visti tre soli e tre lune.


Cita:
A Tarquinia si vide una fiaccola ardente improvvisamente scendere. Al calare del
Sole si vide un oggetto circolare simile a uno scudo dirigersi da ovest a est..


Cita:
durante una cerimonia di nove giorni, il banchetto preparato per la dea fu divorato da un cane prima che fosse assaggiato. Si vide una fiamma risplendere in cielo, all'alba, a Bolsena; successivamente la fiamma si riunì in un luogo e mostrò un'apertura color ferro; si vide il cielo dividersi e nell'apertura apparvero vertici di fiamme.
L'espiazione fu con successo compiuta con una cerimonia di purificazione. Infatti
tutto l'anno fu tranquillo a Roma e altrove


Cita:
A Spoleto scese a terra un globo di fuoco dorato e, fattosi più grande, sembrò muoversi, alzatosi da terra, verso oriente, coprendo per la sua grandezza il sole.



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 Oggetto del messaggio: Re: UFO e Impero Romano - Giulio Ossequente
MessaggioInviato: 23/05/2015, 11:59 
Gli accademici nulla da dire al riguardo? Hanno qualche interpretazione teologica da offrire anche in questo caso?!

[}:)]

In altri contesti e in epoche diverse sono stati chiamati vimana, in altri ancora forse kavod, i romani li chiamavano scudi infuocati...

Il caso di spoleto non ricorda forse quello moderno di fatima?

Affermare che non esistano testimonianze di casi ufologici e osservazioni di oggetti volanti non identificati nell'antichità significa soltanto non volere considerare queste testimonianze o trasformarne il senso a proprio uso e consumo.

Chi pilotasse questi oggetti... e cosa volevano... queste sono domande ancora irrisolte....



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 Oggetto del messaggio: Re: UFO e Impero Romano - Giulio Ossequente
MessaggioInviato: 23/05/2015, 12:35 
Direi che di prove ce ne sono un'infinità e come dice giustamente e ironicamente l'autore dell'articolo che andrò a postare, esistono più prove dell'esistenza aliena che della sua stessa esistenza [:)]

Cronache di avvistamenti UFO dall'antichità a oggi..
http://www.menphis75.com/prove_esistenza_alieni.htm



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 Oggetto del messaggio: Re: UFO e Impero Romano - Giulio Ossequente
MessaggioInviato: 24/05/2015, 14:23 
cari amici,
vedere anche il topic sul nostro forum
viewtopic.php?f=12&t=4629

ciao
mauro



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 Oggetto del messaggio: Re: UFO e Impero Romano - Giulio Ossequente
MessaggioInviato: 24/05/2015, 14:32 
(Anche sul mio): viewtopic.php?t=3926



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 Oggetto del messaggio: Re: UFO e Impero Romano - Giulio Ossequente
MessaggioInviato: 24/05/2015, 17:58 
La prima ora cade proprio a fagiolo, se non sbaglio viene anche citato

Guarda su youtube.com



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 Oggetto del messaggio: Re: UFO e Impero Romano - Giulio Ossequente
MessaggioInviato: 15/07/2015, 19:56 
@Atlanticus81

a proposito di accademici/studiosi, sembra che ne esista qualcuno dalla mentalità un po' più aperta; guarda questo:

http://paolog.webs.com/VAR/stothers/UFOantichita.htm

Ciao,

PaoloG - paolog.webs.com


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 Oggetto del messaggio: Re: UFO e Impero Romano - Giulio Ossequente
MessaggioInviato: 03/08/2015, 01:05 
Il libro dei prodigi

Immagine

http://www.informareonline.it/illibrodeiprodig.html


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 Oggetto del messaggio: Re: UFO e Impero Romano - Giulio Ossequente
MessaggioInviato: 13/03/2018, 13:34 
Cita:

Plinio il Vecchio: scontro tra 2 schiere di Carri Celesti nei cieli dell’Umbria


Gaio Plinio Secondo, conosciuto come Plinio il Vecchio (Verona o Como, 23 – Stabia, 25 agosto 79 d.C.), è stato uno scrittore, ammiraglio e naturalista romano.

Chi sosterrebbe che Plinio il Vecchio avesse pensato di scrivere un libro di fiabe, quando scrisse la sua Naturalis Historia… Eppure nessun altro autore antico ha mai parlato tanto di UFO come lui.

Plinio attivo nel I secolo dopo Cristo, ci ha lasciato testimonianze di eventi assolutamente assimilabili a quelli descritti dallo scrittore, storico e politico romano Giuseppe Flavio e dallo storico, oratore e senatore romano Tacito.

La sua Naturalis Historia, che conta 37 volumi, è il solo lavoro di Plinio il Vecchio che si sia conservato. Quest’opera è stata il testo di riferimento in materia di conoscenze scientifiche e tecniche per tutto il Rinascimento e anche oltre.
Plinio il Vecchio Naturalis Historia

Immagine

Plinio il Vecchio Naturalis Historia

Ecco che cosa scrive il serissimo generale romano nel secondo libro della sua opera, dal capitolo 31 al capitolo 35:

[31]

E per contro hanno visto molti soli contemporaneamente, né sopra lo stesso né sotto, ma di traverso, né vicino né contro la terra né di notte, ma o all’alba o al tramonto.

Una volta, riferiscono, furono avvistati a mezzogiorno sul Bosforo, e durarono da quell’ora del mattino fino al tramonto. Anche gli antichi videro spesso tre soli, come sotto i consolati di Spurio Postumio e Quinto Muzio (174 a. C.), di Quinto Marcio e Marco Porcio (118 a. C.), di Marco Antonio e Publio Dolabella (44 a. C.), di Marco Lepido e Lucio Planco (42 a. C.), e nella nostra epoca si vide sotto il principato del Divino Claudio, durante il suo consolato con il collega Cornelio Orfito (51 d. C.).

Più di tre insieme non furono mai visti alla nostra epoca.

[32]

Anche tre lune, essendo consoli Gneo Domizio e Caio Fannio (122 a. C.), apparvero

.

[33]

Riguardo a ciò che per lo più definirono soli notturni, una luce dal cielo fu vista di notte essendo consoli Caio Cecilio e Gneo Papirio (113 a. C.) e spesse altre volte, sì che la notte era illuminata come il giorno.

[34] Uno scudo ardente da occidente verso oriente scintillando attraversò (il cielo) al tramonto del sole, essendo consoli Lucio Valerio e Caio Mario (100 a. C.).

[35]

Fu vista una scintilla cadere da una stella ed accrescersi mentre si avvicinava alla terra e, dopo essere diventata grande quanto la luna, illuminare come in un giorno nuvoloso, e poi, risalendo verso il cielo, diventare una torcia; (questo prodigio) fu visto una sola volta essendo consoli Gneo Ottavio e Caio Scribonio (76 a. C.). Lo vide il proconsole Silano insieme al suo seguito

.

Plinio il Vecchio, da semplice cronista, non si ferma ai soli avvistamenti ma riporta anche i fenomeni tipici associati da sempre alla presenza degli UFO. Ecco cosa dice qualche capitolo dopo:

[57]

Inoltre per quanto riguarda il cielo inferiore è registrato nei documenti che sia piovuto latte e sangue essendo consoli Manlio Acilio e Caio Porcio (114 a. C.) e spesse altre volte, come (una pioggia di) carne essendo consoli P. Voumnio e Servio Sulpicio (461 a. C.), e che di questa non imputridisse quella che gli uccelli non avevano portato via; inoltre (una pioggia di) ferro in Lucania l’anno prima (54 a. C.) che Crasso venisse ucciso dai Parti con tutti i soldati lucani che erano con lui, dei quali vi era un grande numero nell’esercito.

La forma che piovve di quel ferro era simile alle spugne. Gli aruspici predissero ferite superiori. Essendo poi consoli Lucio Paolo e Caio Marcello (50 a. C.) piovve lana (capelli d’angelo? N.d.A.) vicino al castello di Conza, proprio dove l’anno dopo Tito Annio Milone fu ucciso.

Durante il processo per la stessa causa è riportato nei documenti di quell’anno che piovvero mattoni cotti.

[58]

Strepito d’armi e suoni di tromba uditi dal cielo durante le guerre cimbriche (101 a. C.) ci è stato riferito, spesse volte sia prima che dopo. Inoltre nel terzo consolato di Mario (103 a. C.) dagli amerini e dai tudertini furono viste armi celesti (che provenivano) da oriente e da occidente e che tra di loro si scontravano, ed erano respinte quelle che erano (giunte) da occidente.

Non c’è nessuna meraviglia nel vedere fiamme nello stesso cielo e spesso si sono viste nubi prese da un fuoco più grande.

[85] …

un grande portento di terre nella campagna di Modena essendo consoli Lucio Marcio e Sesto Giulio (91 a. C.). Infatti due monti si scontrarono tra di loro con un grandissimo frastuono, avanzando e retrocedendo, tra di loro fiamme e fumo salivano in cielo in pieno giorno; assisteva dalla via Emilia una grande moltitudine di cavalieri romani e di loro familiari e di viandanti.

Per il loro scontro tutti i casolari furono rasi al suolo, e molti animali, che si trovavano dentro, restarono uccisi.

Troviamo anche in Plinio, al capitolo 56, un curioso accenno a strani fulmini:

In Italia, fra Terracina ed il tempio di Feronia, si è smesso di fabbricare torri in tempo di guerra, perché tutte erano distrutte dal fulmine. I resoconti di Plinio hanno fedeli ed impressionanti riscontri in tutto il mondo antico, dalla Bibbia al Mahâbhârata, dai racconti sumerici alle leggende dei popoli precolombiani.

Nella Bibbia, in Es 19, 16 leggiamo: e appunto al terzo giorno, all’alba, vi furono tuoni, lampi, una nube densa sopra il monte, e un suono fortissimo di tromba…

E più avanti, ai versetti 18-19: Ora il monte Sinai fumava tutto, perché Iahvé era sceso su di esso nel fuoco, e il suo fumo saliva come il fumo di una fornace: tutto il monte tremava fortemente. Il suono della tromba diventava sempre più grande: Mosè parlava, e Iahvé gli rispondeva con dei tuoni.

E’ proprio lo stesso linguaggio di Plinio: i due autori stanno forse parlando delle stesse cose? Ad esempio quello che dice Plinio nel capitolo 56, a proposito di strani fulmini che distruggevano, esclusivamente e sistematicamente, soltanto le fortificazioni militari, leggiamo in Gios 6, 20 a proposito della distruzione di Gerico:

Ed avvenne che, come il popolo ebbe udito il suono della tromba ed ebbe lanciato un grande grido di guerra, le mura della città furono distrutte. Fu forse uno dei “fulmini” descritti da Plinio a distruggere le mura di Gerico?

Immagine

Su un arazzo giainista tessuto in memoria del 24° Gina (Maestro di vita), Mahavira, vissuto nel VI secolo a. C., l’artista indiano, nel raffigurare la processione in onore del Maestro, ha disegnato anche nel cielo sullo sfondo, a scopo celebrativo, alcune navicelle sospese in aria.

Questo particolare richiama naturalmente uno dei grandi poemi dell’India, il Mahâbhârata, che è il più grande poema – lirico, epico e sapienziale – di tutta la storia dell’umanità.

Nel III libro di quest’opera, il Vanaparva (Libro della foresta), il re Sâlva Salì su per il cielo con la sua nave Saubha che può andare ovunque (15, 15).

La descrizione di questa nave è esattamente ciò a cui si è ispirato l’artista nel disegnare le sue navicelle nell’arazzo: frutto di magia era la nave di Sâlva, decorata d’oro, munita d’asta, di stendardo, di carena e di lanciamissili (18, 12).

Plinio ci informa dunque che al tempo delle guerre cimbriche, combattute negli anni che vanno dal 113 al 101 a.C. tra Roma e una coalizione di Cimbri, Teutoni, Tigurini e Ambroni, poi sconfitti dal console Gaio Mario, si udì nel cielo un grande fragore di armi e addirittura squilli come quelli delle trombe.

Precisa lo storico che quei fragori erano però stati uditi anche in periodi antecedenti e posteriori: non erano dunque fatti occasionali ma eventi abbastanza frequenti.

Il passo citato in rosso riporta che durante il terzo consolato di Mario (fine del 11 secolo a.C.) popolazioni umbre videro il cielo che ardeva, nubi invase dal fuoco e armi che si combattevano nei cieli: gli oggetti celestiali si contrastavano provenendo da oriente e da occidente, e furono questi ultimi a soccombere.

Non si può non prendere atto del fatto che nei secoli immediatamente precedenti e seguenti la nascita del presunto messia cristiano era quindi possibile assistere a scontri nei cieli tra macchine volanti.

Guarda su youtube.com




http://nonsiamosoli.info/plinio-il-vecc ... ellumbria/


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 Oggetto del messaggio: Re: UFO e Impero Romano - Giulio Ossequente
MessaggioInviato: 13/03/2018, 14:58 
quando si parla del periodo classico posto sempre questo video:

Guarda su youtube.com


nella prima ora e 20 Ivan Ceci fa una carrellata che va dal periodo classico fino al medioevo mediante fonti bibliografiche. davvero incredibile come già all'epoca certi temi di cui si discute ancora oggi fossero dibattuti e controversi.



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 Oggetto del messaggio: Re: UFO e Impero Romano - Giulio Ossequente
MessaggioInviato: 14/03/2018, 17:38 
Ma degli ufo nel vecchio far west ( non quello del film) ne vogliamo parlare? [:305]



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 Oggetto del messaggio: Re: UFO e Impero Romano - Giulio Ossequente
MessaggioInviato: 14/03/2018, 23:41 
C'è una puntata della serie Enigmi Alieni che ne parla ma mi pare sia nella terza o quarta serie in cui l'andazzo bufalaro prese il sopravvento ma qualche spunto interessante c'è.



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