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 Oggetto del messaggio: Il caso Roswell
MessaggioInviato: 09/12/2008, 09:53 
Visto che è tutto nuovo direi di riproporre uno dei casi che ha portato ognuno di noi a interessarsi dell'ufologia... [:)]

IL CASO ROSWELL

Nella storia dell’ufologia il 1947 viene ricordato, oltre che per il primo avvistamento di Kenneth ARNOLD, anche per il clamoroso caso Roswell, dal nome della omonima cittadina americana del New Mexico dove vennero recuperati i rottami di un Disco Volante precipitato.


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Tutto ebbe inizio l’ 8 luglio 1947, allorquando il quotidiano locale “Roswell Daily Record” riportò il testo di un comunicato ufficiale rilasciato dall’addetto stampa della Base Aerea di Roswell, in cui si annunciava il ritrovamento di un “Disco Volante” precipitato nella zona di Socorro, nei campi di proprietà di un agricoltore di nome Mac BRAZEL, il quale aveva recuperato parte dei rottami ed avvisato dell’accaduto lo Sceriffo ed i Militari della Base Aerea di Roswell, che inviarono sul posto il loro Ufficiale Addetto alla Sicurezza, il magg. Jesse MARCEL.
L’Ufficiale, dopo aver esaminato i rottami ne organizzò il recupero ed il concentramento degli stessi alla Base di Roswell, prima del successivo smistamento verso destinazioni ignote (la Base Aerea di Wright Field a Dayton, in Ohio?), mentre nel frattempo il Comandante della Base, il Col. William BLANCHARD autorizzò il Ten. Walther HAUT al rilascio del famoso comunicato-stampa.


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In breve tempo la notizia fece il giro degli Stati Uniti e dopo qualche tempo giunse anche in Europa (all’epoca non esistevano collegamenti via satellite tra i due continenti), suscitando un enorme clamore,al punto tale che il Gen. Roger RAMEY, Comandante dell’8^ Armata Aerea di stanza a Forth Worth, da cui dipendeva il 509° Gruppo Bombardieri di Roswell, fu costretto ad organizzare in fretta e furia una conferenza stampa per spiegare che in realtà il misterioso “Disco Volante” recuperato altro non era che un... pallone sonda, di cui vennero mostrati alcuni resti!!
Gli organi di stampa diedero molto risalto alla smentita del Gen. Roger RAMEY, smentita che comunque non impedì il successivo diffondersi di voci incontrollate circa il presunto ritrovamento dei corpi degli occupanti del “Disco Volante”. Il principale sostenitore di questa tesi fu Glenn DENNIS, l’addetto alle Pompe Funebri di Roswell, che asserì di aver ricevuto tale confidenza da una sua amica infermiera in servizio alla Base Aerea di Roswell, presente durante l’autopsia dei corpi trovati fra i rottami del Disco Volante.
•A riprova di ciò Glen DENNIS produsse un disegno fattogli dall’infermiera, in cui si notano nettamente le anomalie e le difformità fisiche di quei corpi...

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Dopo la smentita ufficiale da parte dell’Esercito, il caso Roswell cadde lentamente nel dimenticatoio, sino a quando, all’inizio degli anni ‘80, l’ufologo William MOORE e lo scrittore Charles BERLITZ ritornarono su questo caso con il loro famoso libro “The Roswell incident”, edito anche in Italia con il titolo “Accadde a Roswell”.
•Ma fu solo nel 1991, con il libro “UFO-crash at Roswell” degli ufologi Kevin RANDLE e Donald SCHMITT che si riaprirono veramente le indagini sul caso,seguite a breve, nel 1992, dal libro “Crash at Corona” del controverso ufologo Stanton FRIEDMAN.
•Il caso ebbe quindi un improvviso quanto breve revival,e per un pò si ritornò a parlare di corpi di presunti Extraterrestri ritrovati dall’Esercito e conservati in Basi Militari segrete, poi tutto tornò a tacere sino al 1995, allorquando il produttore ed affarista inglese Ray SANTILLI annunciò di essere entrato in possesso di svariati filmati militari segreti riguardanti il caso Roswell: un filmato sul recupero dei rottami del Disco Volante, un filmato di un corpo extraterrestre sotto una tenda e ben due autopsie di corpi extraterrestri.
•Il clamoroso annuncio di SANTILLI fece il giro del mondo ed i giornali,le radio e le Televisioni di tutto il mondo fecero a gara per trasmettere le sconcertanti immagini dell’autopsia dell’alieno.
•Passato il clamore del primo momento,le successive indagini svolte dagli ufologi di tutto il mondo portarono alla scoperta che il filmato dell’alieno sotto la tenda era un falso, e molte perplessità vennero avanzate anche in ordine al filmato dei rottami, la cui struttura non coincide con quella descritta dal figlio del magg. Jesse MARCEL, che da ragazzo vide i rottami recuperati dal padre.

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Il filmato dell’autopsia (anzi,i filmati dell’autopsia poichè esiste anche un secondo filmato, sinora inedito, relativo al sezionamento di un secondo cadavere alieno) fu naturalmente quello che suscitò le maggiori polemiche tra gli entusiasti sostenitori della sua autenticità e gli scettici sostenitori della truffa... Contro l’autenticità del filmato vi è la mancanza di qualsiasi notizia certa sulla data e sul luogo delle riprese. Il detentore dei diritti di sfruttamento della pellicola, Ray SANTILLI, non ha mai voluto rivelare la fonte del filmato,con la scusa di doverne tutelare la privacy. Per contro nessuna Autorità Governativa ha mai rivendicato la proprietà di tali filmati che potrebbero provenire,di tutta evidenza,soltanto dagli Archivi Segreti di qualche Esercito...
Manca poi, soprattutto, una qualsiasi prova che il filmato sia collegato al caso Roswell. Non si può infatti escludere che il collegamento con il caso Roswell sia stato volutamente “forzato” a scopo pubblicitario, senza reali ed effettivi riscontri..
Per contro,le analisi condotte su alcuni spezzoni di pellicola (non raffiguranti però i cadaveri sezionati) hanno dimostrato che effettivamente si tratta di una pellicola del 1947, molti esperti patologi si sono dichiarati convinti che si tratti di un vero cadavere e non di un semplice “manichino”, mentre vari esperti di effetti speciali cinematografici si sono invano cimentati nel tentativo di riprodurre una falsa autopsia, senza per altro raggiungere i livelli di verosomiglianza del “Santilli Footage”...
•Indipendentemente comunque dall’autenticità o meno del “Santilli Footage” , il caso Roswell resta uno dei casi più documentati della storia dell’ufologia e presenta senza ombra di dubbio alcuni punti certi:
1) nell’estate del ‘47 “qualcosa” precipitò nei pressi di Roswell e venne recuperato dai militari della vicina Base Aerea, come dimostra il comunicato ufficiale rilasciato dal Comando stesso del 509° Gruppo Bombardieri;
2) il Comandante della Base Aerea, Col. William BLANCHARD, venne “duramente richiamato” per aver rilasciato un comunicato stampa senza essersi preventivamente consultato con i Comandi superiori, segno evidente che “quella notizia“ non andava diffusa;
3) i rottami del pallone sonda mostrati durante la conferenza dal Gen. Roger RAMEY non sono quelli recuperati a Roswell, come hanno rivelato vari testimoni ;
4) il caso interessò anche l’F.B.I., la Polizia federale americana, che in un suo dispaccio riservato riporta la descrizione dell’oggetto recuperato a Roswell come fornita dal Gen. Roger RAMEY nel corso della conferenza-stampa (un “disco di forma esagonale, sospeso ad un pallone con un cavo”).


NOTA MIA PERSONALE: Il filmato Santilli è stato dimostrato essere un falso. Lo ha rivelato anche lo stesso Santilli.


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MessaggioInviato: 09/12/2008, 09:59 
COMUNICATO RADIO

7 Luglio 1947, Radio KOAT, Albuquerque, Nuovo Messico: la storia comincia
Intorno alle quattro del pomeriggio Lydia Seppy sedeva in ufficio davanti alla telescrivente nella stazione di Radio KOAT ad Albuquerque nel Nuovo Messico (U.S.A.). D'un tratto squillò il telefono: era Johnny McBoyle, cronista ed in parte proprietario della stazione radio gemella KSWS di Roswell, che non avendo una propria telescrivente usava spesso quella della KOAT. La voce era eccitata: "Lydia preparati per un colpo giornalistico sensazionale! Vogliamo che la notizia sia trasmessa immediatamente all'American Broadcasting Company. Ascolta! Un disco volante si è schiantato... No, non sto scherzando. Si è schiantato vicino a Roswell. Ero lì, l'ho visto. E' come un grosso catino sfasciato. Un allevatore l'ha trascinato con il suo trattore sotto un capannone per il bestiame. E' arrivato l'esercito e si prepara a raccoglierlo. L'intera zona è bloccata adesso. E senti questa: stanno dicendo qualcosa a proposito di piccoli uomini che si troverebbero a bordo... Comincia a trasmettere con la telescrivente, mentre io rimango al telefono". Lydia cominciò a trasmettere, ma dopo appena poche righe la telescrivente si bloccò. Anche se non era mai accaduto nel mezzo di una trasmissione, le telescriventi tendono a bloccarsi per diverse ragioni, e Lydia non se ne preoccupò. Prese il ricevitore e disse a McBoyle che la telescrivente aveva smesso di funzionare. McBoyle sembrava teso, sotto pressione e stava parlando con qualcun'altro. "Aspetta un minuto, sono subito da te... Aspetta... vengo subito". Ma così non fu. La telescrivente riprese a funzionare da sola e scrisse: "ATTENZIONE ALBUQUERQUE. NON TRASMETTETE RIPETO NON TRASMETTETE QUESTO MESSAGGIO. CESSATE IMMEDIATAMENTE LA COMUNICAZIONE". Lydia, che era ancora al telefono, raccontò l'accaduto a McBoyle e gli domandò cosa dovesse fare. La risposta fu sorprendente: "Dimentica la faccenda. Non ne hai mai sentito parlare. Senti, tu non la devi sapere. Non parlarne con nessuno". E riattaccò.
Il meccanismo di copertura stava cominciando a funzionare. Quando Merle Tucker, il capo della signora Seppy, tornò in città e venne a conoscenza dell'accaduto fece alcune indagini, più che altro perchè preoccupato che l'incidente potesse pregiudicargli l'ottenimento di una licenza FCC (Commissione Federale Comunicazioni) per l'installazione di una stazione sussidiaria, ma stranamente non riuscì ad appurare se l'incidente fosse avvenuto sul serio oppure no. Emerse tuttavia un particolare interessante: molte delle persone con le quali parlò insistettero nel dire che l'incidente era avvenuto nell'area a ovest di Soccorro piuttosto che vicino a Roswell. Un incaricato dello sceriffo di quella città era stato sul posto ed aveva visto il relitto. Poi d'un tratto, nessuno fu più disposto a parlare dell'incidente. Lo stesso Tucker era riluttante a rilasciare qualunque tipo di dichiarazione. Il fisico nucleare e ricercatore Stanton T. Friedman si imbattè in un muro di silenzio quando cercò di indagare sulla faccenda intervistando McBoyle: "Se ne dimentichi... il fatto non è mai accaduto".

Fu naturale all'epoca collegare l'avvenimento con il fenomeno dei "dischi volanti" (allora non si parlava ancora di UFO) a causa del nutrito numero di avvistamenti segnalati in Arizona e nel Nuovo Messico nel Giugno e Luglio del 1947: più che in tutti gli altri Stati dell'Unione, più che in ogni altra parte del mondo. Per inciso, l'avvistamento in volo dei nove "padelloni" da parte di Kenneth Arnold sul Monte Rainer che diede inizio al primo interessamento diffuso del pubblico per gli UFO avvenne il 24 Giugno di quell'anno. Se si prende per buona l'ipotesi che gli UFO siano in qualche modo interessati a seguire il nostro sviluppo, questa discrepanza ha in effetti un'ottima spiegazione. Nella seconda metà degli anni Quaranta il Nuovo Messico era il luogo in cui avvenivano la maggior parte degli esperimenti militari: ricerca atomica, missilistica, sviluppo dell'aeronautica e sperimentazione radar-elettronica. Los Alamos, la comunità scientifica creata per il Progetto Manhattan nel 1943, era ancora una "città segreta". In condizioni simili erano il White Sands Missile Range ed i Proving Grounds nelle vicinanze di Alamogordo, dove si studiavano gli unici razzi V-2 esistenti al di qua della Coritna di Ferro. Inoltre a Roswell era di stanza il 509th Bomb Group dell'Air Force degli Stati Uniti, l'unico gruppo aereo al mondo addestrato al combattimento con la bomba atomica. Sembra ovvio quindi che questa costituisse un'aera di notevole interesse per eventuali intelligenze extraterrestri.
Il comportamento dell'Air Force

Intorno alle 21:50 del 2 Luglio 1947 il commerciante in ferramenta Dan Wilmot e la moglie si stavano godendo il fresco della sera sotto il portico della loro casa di South Penn Street, a Roswell. Secondo le parole di Wilmot "d'un tratto un grande oggetto luminoso sfrecciò nel cielo, venendo da sud-est. Si dirigeva a nord-ovest (verso Corona, nel Nuovo Messico) ad altissima velocità". L'oggetto, sempre secondo i coniugi Wilmot, aveva la forma di "due piatti rovesciati posti l'uno contro l'altro" e scomparve verso nord-ovest in quaranta o cinquanta secondi. Temendo di esporsi al ridicolo, Wilmot (definito dal Daily Record di Roswell come uno dei cittdini più rispettabili e degni di fiducia della città) non fece parola dell'accaduto con nessuno aspettando che qualcun'altro si facesse avanti per primo. Involontariamente, i coniugi Wilmot furono testimoni di quello che sarebbe divenuto uno dei segreti meglio custoditi della Storia, anche se all'inizio non fu trattato come tale.
L'8 Luglio, il giorno seguente l'inconsueto incidente accaduto alla signora Sleppy con la telescrivente TWX, il tenente Walter Haut, addetto alla pubblica informazione presso la base aerea dell'esercito di Roswell (oggi Walker AFB), basandosi frettolosamente sulle notizie che cominciavano a trapelare dalla base rilasciò ad alcuni giornalisti un comunicato, senza curarsi, forse per l'eccitazione, di chiedere preventivamente l'autorizzazione al colonnello William Blanchard, comandante della base. Fu un errore per cui il tenente Haut dovette pagare amare conseguenze. Ecco il testo del comunicato:
Roswell Army Air Base, Roswell, N.M.
8 Luglio 1947, A.M.
Le numerose voci riguardanti il disco volante sono diventate una realtà ieri, quando l'ufficio informazione del 509th Bomb Group, Ottava Air Force del campo di aviazione militare di Roswell, ha avuto la fortuna di impadronirsi di un disco, grazie alla collaborazione di un allevatore locale e dell'ufficio dello sceriffo di Chaves County.
L'oggetto volante è atterrato in una fattoria presso Roswell un giorno della scorsa settimana. L'allevatore, non disponendo di un telefono, ha sistemato il disco in un magazzino, tenendovelo finchè non è stato in grado di prendere contatto con l'ufficio dello sceriffo, il quale, a sua volta, ha informato il maggiore Jesse A. Marcel del Servizio Informazioni del 509th Bomb Group.
L'Air Force è passata immediatamente all'azione e il disco è stato rimosso dalla casa dell'allevatore, quindi esaminato nell'aeroporto militare di Roswell ed infine inviato dal maggiore Marcel al quartier generale.
Questo comunicato comparve su parecchi quotidiani degli Stati Uniti ed anche su diversi giornali stranieri, incluso il Times di Londra. Haut fu poi messo a tacere da "parecchie aspre telefonate provenienti da Washington". Tuttavia ormai il danno era fatto: l'8 Luglio il Daily Record di Roswell uscì con in prima pagina un'articolo il cui titolo recitava: "La Roswell Army Air Force cattura un disco volante nella regione di Roswell. Nessun dettaglio sul disco volante è rivelato". Lo stesso quotidiano in un altro articolo riferiva che l'operatore ed i piloti di un aeroporto privato a Carrizozo (a circa 56 Km a sud-ovest del punto d'impatto) sostenevano di aver visto un simile oggetto in volo. Si può naturalmente pensare che Mark Sloan (l'operatore del campo) intendesse solo farsi pubblicità, ma numerosi testimoni avevano visto o udito qualcosa di veramente insolito nel cielo di Roswell la notte dell'incidente.
Il frettoloso comunicato fornito ai giornalisti da Haut non faceva parola di alcuni dettagli di grandissima importanza notati da molti altri testimoni, fra cui allevatori, soldati, un ingegnere civile, un gruppo di studenti di archeologia ed alcuni funzionari di polizia (persone assolutamente rispettabili che non avrebbero interesse alcuno a mentire). A quanto pare questi particolari si riferivano ad un grande disco volante ed ai resti di una mezza dozzina di esseri umanoidi ed avevano a che fare con due distinti luoghi della zona che sembravano collegarsi allo stesso incidente.
Quasi immediatamente il silenzio stampa scese su Roswell, mentre alte autorità a livello del Pentagono decidevano quale dovesse essere la prossima mossa. Il generale di brigata Roger R. Ramey, comandante dell'Ottavo Distretto Air Force di Forth Worth, telefonò al colonnello Blanchard (comandante della base di Roswell) dicendogli che sia lui che il tenente generale Hoyt Vandenburg (vicecapo dell'Air Force) erano molti dispiaciuti che fosse stato rilasciato un comunicato stampa. Poi ordinò che parti del relitto fossero trasportate con un B-29 da Roswell a Carswell AFB, Forth Worth, in Texas prima di essere spedite al Wright-Patterson Field, Dayton, in Ohio (dell'operazione si occupò il maggiore Marcel). Blanchard quindi "andò in licenza" e venne sostituito dal tenente colonnello Payne Jennings (in seguito scomparso misteriosamente mentre con il suo aereo sorvolava il Triangolo delle Bermude). Dopodichè Ramey parlò alla radio per assicurare il pubblico che il disco volante caduto non era in realtà altro che un pallone sonda e che l'intera faccenda andava attribuita ad un errore di valutazione. "All'esercito non risulta che esista un simile oggetto, cioè un disco volante". Poi si affrettò ad aggiungere. "Non qui almeno". Dunque la mistificazione stava prendendo corpo. Astutamente, invece di negare l'accaduto, cosa che avrebbe come minimo destato dei sospetti, l'Air Force tirò fuori la storia del pallone sonda. Ramey convocò d'urgenza, la notte dell'8 Luglio, il sottufficiale Irwing Newton, responsabile dell'Ufficio Meteorologico e dei Servizi di Volo di Carswell AFB, Forth Worth, nel Texas. A Newton fu chiesto di identificare un pallone sonda; in seguito dichiarò che quelle che gli furono mostrate erano senza dubbio parti di un pallone sonda, ma che la gente di Roswell avrebbe dovuto essere in grado di identificarlo da sola perchè "dovevano averne visti a centinaia". Un'altro errore rivelatore fu commesso dall'ufficio di Ramey: nei primi comunicato stampa il relitto veniva identificato come un pallone di tipo Rawin sonde, che non è altro che un pallone di neoprene a cui veniva appeso un contenitore di strumenti e che non ha niente di metallico. Il maggiore Marcel, il primo esponente dell'Air Force a vedere il relitto, aveva invece insistito sulla composizione metallica dei resti, affermando inoltre che tale metallo non poteva essere spezzato o intaccato in alcun modo. Nei comunicati successivi l'errore fu corretto ed il pallone fu identificato come di tipo Rawin target, che è costituito anche da una sottile lamina metallica (che comunque è molto fragile e facilmente intaccabile). Inoltre, soltanto tre giorni prima in una fattoria di Circleville, nella Pickway County (Ohio) i resti di un vero Rawin target erano stati rinvenuti da un agricoltore locale, Sherman Campbell. Il relitto era stato immediatamente identificato senza bisogno di spedirlo da nessuna parte e senza tutto il trambusto provocato invece dall'incidente di Roswell. Come se non bastasse, nessun pallone potrebbe produrre le bruciature ed i segni lasciati dal relitto ritrovato, nè spargere rottami su un'area tanto vasta. Come si spiegano questa e le altre discrepanze? L'unica spiegazione possibile è che la storia del pallone sonda fosse stata inventata a beneficio del pubblico per tenere segreto l'accaduto.
Alla luce di questi e di altri fatti, proviamo a ricostruire l'accaduto.
Tra le 21.45 e le 21.50 del 7 Luglio 1947 un oggetto simile ad un disco illuminato dall'interno passa sopra Roswell diretto a nord-ovest, secondo la testimonianza dei coniugi Wilmot. In qualche punto a nord di Roswell tale disco si imbattè in un violentissimo temporale, citato dall'allevatore W.W. "Mac" Brazel (l'allevatore di cui si parla nel comunicato fatto da Haut). Il disco modificò la sua rotta verso sud, sud-ovest ma fu colpito da un fulmine e subì seri danni a bordo. Nell'esplosione una quantità di rottami precipitarono al suolo, ma il disco danneggiato riuscì a superare la montagna prima di schiantarsi violentemente al suolo nell'area a occidente di Soccorro, conosciuta con il nome di Pianure di San Agustin.. I rottami caduti sulla fattoria di Brazel furono da lui scoperti mentre attraversava a cavallo il suo pascolo e solo più tardi il maggiore Marcel della base aerea dell'esercito di Roswell ne fu informato. Quanto al disco ed ai suoi occupanti, erano caduti per caso nell'area dove la mattina successiva un ingegnere civile di nome Barnett avrebbe dovuto effettuare un rilevamento ed un gruppo di studenti di archeologia avrebbe dovuto cominciare il suo scavo. A San Augustin i militari giunsero più in fretta e di conseguenza la fuga di notizie fu tamponata meglio; in seguito i giornali credettero che il luogo del ritrovamento fosse uno solo a causa del prematuro comunicato di Haut (ma non sarebbe forse possibile che il comunicato di Haut fosse stato rilasciato di proposito per evitare una pubblicità eccessiva al luogo del ritrovamento principale, cioè San Agustin?). Gente come Haut, il signore a la signora Wilmot, l'ingegnere Barnett e la maggior parte degli altri testimoni (specie se militari, che ebbero la carriera rovinata dal loro coinvolgimento: Haut ad esempio fu costretto a dimettersi) non avevano alcun interesse a mentire, ma spesso, al contrario, le loro testimonianze portarono loro molti guai. E' quindi assai più probabile che essi abbiano detto la verità; a questo punto chiedetevi se tutte queste persone, spesso non collegate tra loro da alcun legame e che resero le loro testimonianze separatamente, possono essersi ingannate a tal punto da scambiare un fenomeno così comune nell'area come la caduta di un pallone sonda per un fenomeno talmente insolito come la caduta di un disco volante. Le probabilità che tante persone diverse raccontino la stessa insolita allucinazione è secondo noi quasi nulla: i testimoni di Roswell e San Agustin hanno detto la verità. E' la logica che ce lo suggerisce, e quindi, sempre secondo logica, dobbiamo conlcudere che un vero disco volante, con parecchi veri alieni a bordo, si è schiantato la notte del 2 Luglio 1947 nell'area di San Agustin, a ovest di Socorro, ed è da cinquant'anni in possesso dell'Air Force statunitense


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MessaggioInviato: 09/12/2008, 10:01 
DISTRUZIONE NON AUTORIZZATA

Nel 1997, anticipando di poco le celebrazioni di Roswell, l’Aeronautica militare indì una conferenza stampa annunciando il rilascio di un aggiornamento riguardo il caso Roswell, allo scopo di controbattere voci su corpi alieni presumibilmente trovati nel cosiddetto "sito del crash del 1947" (i rapporti dell’Aeronautica militare del 1994 e 1995 non lo menzionavano minimamente). Avrebbero fatto meglio a lasciar perdere: affermando che i corpi alieni erano in realtà manichini antropomorfici per test di paracadutismo da alta quota (iniziati invece dall’Aeronautica 10 anni dopo il caso Roswell), l’Air Force e i suoi entusiasti supporters hanno perso terreno. I reporters presenti alla conferenza stampa rimasero sorpresi, increduli e divertiti nel sentire questa ultima "spiegazione" ufficiale di Roswell e l’ipotesi dei cosiddetti "manichini dal cielo" evoca ancora i sorrisi e i lazzi sia dei fautori di Roswell che degli scettici. Sfortunatamente, il lungamente atteso rapporto del GAO (Government Accounting Office) su Roswell, diffuso nel 1995, si è dimostrato inconcludente. Su richiesta di un membro del Congresso del New Mexico, Stephen Schiff, le autorità tentavano di rintracciare una "pista documentaria" riguardo gli eventi di Roswell del 1947, per verificare se tutti i documenti dell’epoca sull’argomento fossero stati propriamente conservati e classificati. Schiff riuscì a scoprire solo che tutti i documenti della base di Roswell, inerenti il periodo del presupposto crash del 1947, erano stati distrutti senza apparente autorizzazione. Con la morte di Schiff, all’inizio del 1998, il caso ha perso un importante difensore pubblico al Congresso e il terreno conquistato per coinvolgere ufficialmente il governo è apparso diminuire.


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MessaggioInviato: 09/12/2008, 10:12 
LA RICERCA DI PROVE FISICHE

Nella primavera 1998 decidevamo di ridare vigore alle indagini, soprattutto perché fra non molto, dei pochi testimoni di prima mano superstiti, non resterà nessuno da interpellare. Tant’è che sempre più spesso ci rivolgiamo ai figli e ai nipoti di testimoni deceduti. Considerando il caso, allo stato attuale, incompleto e anche non del tutto corretto, ci siamo recati due volte in New Mexico nel 1998, per rintracciare nuovi testimoni e intervistare ancora quelli vecchi. Indizi ed alcune sorprendenti novità scaturite dalle dichiarazioni di "vecchi" testimoni ci hanno impressionato. Quanto segue è il frutto della riapertura della nostra personale "Roswell Investigation".
Il lato più frustrante delle indagini si è sempre dimostrata la ricerca di una prova fisica inconfutabilmente avente proprietà "non appartenenti a questo mondo" riferibili all’incidente del 1947. Le speranze si infrangono al dunque, quando i presunti possessori si rifiutano di consegnare l’oggetto o lo stesso si rivela un falso (o una erronea interpretazione). Nei giorni dell’anniversario di Roswell ‘97, Derrel Sims e Paul Davids indirono una breve conferenza per mostrare un pezzo di metallo che secondo loro proveniva dal crash di Roswell, classicamente di "fonte ignota". Affermarono che il pezzo era stato analizzato e dai risultati si deduceva che si trattava di materiale extraterrestre. Secondo loro, altri pezzi erano stati testati in "università di tutto rispetto", accertando che si trattava di materiale ET. La stessa cosa ci veniva assicurata dal dottor Roger Lear, membro dello stesso team. Sfortunatamente, ad oggi, Lear non conosce l’identità della "fonte anonima" e questo non è positivo. Nel 1996, il conduttore del radioshow Art Bell venne in possesso, ancora da fonte anonima, di piccoli pezzi di metallo presumibilmente provenienti dal Roswell crash. Sottoposti a test metallurgici, i risultati hanno rivelato la massiccia presenza di alluminio e di altri metalli. È tutto? Dove sono adesso? Sono passati tre anni. Altri test? Nessun seguito. Quando i ricercatori di Roswell ottengono una traccia che implica prove fisiche, tutto il resto perde di importanza, finché la traccia (come nel suddetto caso) si esaurisce. Comunque, ecco le piste su cui stiamo indagando:
1. Un testimone diretto afferma di avere avuto nelle sue mani un pezzo di metallo simile a quello di Frankie Rowe. Vorremmo convincesse i proprietari dell’oggetto a collaborare e farcelo esaminare.
2. Un agente della Polizia Militare in pensione ("Dutch") ultrasettantenne e in ottima salute, afferma di avere un pezzo dei rottami di Roswell e, si dice, forse, disponibile a consegnarlo ad investigatori civili prima della sua morte.
3. Un parente di un famoso personaggio di Roswell, messo alle strette, ha confessato di possedere materiale del crash. Non frammenti dell’astronave, ma di "uno dei corpi". Professionisti del campo forense li hanno analizzati. Sembra non essere tessuto biologico né stoffa, bensì "qualcos’altro". Vedremo.
4. Ci sono diversi passi "preventivi" che stiamo prendendo in esame per proteggere prove fisiche del crash di Roswell del 1947, ma richiedono fonti al di fuori del normale standard investigativo su Roswell.
l primo progetto include uno "scavo" totale al ranch Foster/Brazel, nel luogo rinominato "campo dei rottami". Tutti sono d’accordo che qualcosa è caduto, nel Luglio del 1947 (anche l’Aeronautica concorda, su questo) sul Foster Ranch. Il problema è che cosa è caduto. I consulenti archeologici hanno detto che qualsiasi cosa fosse, se fosse rimasta al suolo anche per un breve periodo, diciamo una giornata, è probabile che animali roditori ne avrebbero portato i resti nelle loro tane. Da Jesse Marcel abbiamo appreso che l’intera area (3/4 di miglio per alcune centinaia di metri) era disseminata di rottami e pezzi, quasi tutti di piccole dimensioni, rimasti sul terreno desertico non uno ma almeno quattro giorni. Siamo stati sul posto molte volte e i buchi dei roditori e piccoli pozzetti naturali sono molto evidenti (vedi foto). Abbiamo ragione di tenere, consigliati dagli archeologi, che quello che cerchiamo (qualsiasi cosa sia) si trovi ad una profondità non superiore a 50 centimetri.
Anche il secondo progetto riguarda il campo dei rottami. Una mezza dozzina di testimoni di prima mano riferì della presenza di una lunga traccia fresca di slittamento nel terreno, una infossatura, non presente prima del Luglio 1947. Si presuppone che quanto generò i rottami altresì causò tale infossamento, rimasto visibile per alcuni anni dopo il 1947, stando ai testimoni, inclusi Bill Brazel Jr. e il generale Arthur Exon, il quale volò sopra il sito nel 1949. Oggi la traccia non esiste più, livellata dalle erosioni, le piogge estive e il passaggio del bestiame, ma sappiamo dove si trovava grazie ai testimoni oculari. Secondo i geologi sarebbe possibile ottenere l’impronta della traccia tramite un apparecchio GPR (Ground Penetrating Radar), il cui segnale penetra il suolo dell’area selezionata e produce una "lettura" o "impronta digitale" delle anomalie, a seconda della profondità degli strati rilevati. I risultati di un tale test equivarrebbero ad una prova fisica sia negativa che positiva, avvalorando o no questo specifico aspetto dell’incidente di Roswell.
Il terzo progetto nasce da un incontro avvenuto a Corona, New Mexico, nell’Ottobre 1998: ne è uscita la conferma di una storia prima mai precisata, di un giovane che nel ‘47 viveva nella zona di Corona, Fred Miller, caduto in Vietnam nel 1967. Miller sarebbe stato in possesso di numerosi pezzi dei rottami di Roswell e li avrebbe mostrati ai residenti più volte. Sembra che Fred fosse solito nascondere materiale di vario genere in una grotta della zona. La ricerca in loco non è agevole, anche a causa dei serpenti a sonagli, ma speriamo di aver individuato "la grotta di Miller".


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MessaggioInviato: 09/12/2008, 10:21 
PROVE IN PUNTO DI MORTE

Giuridicamente si accorda una considerazione speciale alle cosiddette "confessioni in punto di morte", in quanto si ritiene che quando una persona si sente vicina al trapasso voglia ripulirsi la coscienza. Forse la confessione più significativa è stata quella del maggiore Edwin Easley. Nella prima intervista fattagli dal collega Kevin Randle, Easley disse solo che non poteva discutere del caso Roswell perché legato ad un giuramento di segretezza, da lui mantenuto sino alla fine ma, in punto di morte, confermò ai suoi familiari di aver partecipato al recupero di un’astronave extraterrestre e del suo equipaggio, concludendo "Oh, le creature". Poco prima di morire, nel 1994, l’ex aiutante alla base di Roswell nel 1947, il maggiore Patrick Saunders, scrisse una frase catartica su una copia del libro "The Truth about the UFO Crash at Roswell", che spedì a noi e a Randle: "Questa è la verità e io non l’ho ancora rivelata a nessuno". La moglie di un poliziotto militare, di stanza a Roswell nel 1947, ci ha detto che quattro anni fa suo marito, in punto di morte, le confessò di essere stato di guardia al perimetro del ranch Foster/Brazel, ma di non avere raccolto rottami. Un’altra donna ci ha riferito del marito, che nel 1947 aveva le mansioni di cuoco nel 509° Gruppo bombardieri. Un giorno gli dissero di presentarsi all’hangar 84 della base. Gli diedero un fucile e lo misero a guardia dell’edificio con altro personale consegnato. Gettato uno sguardo all’interno, vide dei rottami sparsi in giro e dei "piccoli corpi" pronti per essere spediti altrove. La donna è convinta della veridicità del racconto: il marito non avrebbe mai potuto mentirle in punto di morte.


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RIVELAZIONI DELL' EX ASTRONAUTA McCLELLAND

Clark C. McClelland fu impiegato alla NASA come ingegnere aerospaziale dal 1958 al 1992 (anno del suo improvviso licenziamento). Fu Assistente Tecnico Responsabile della missione Apollo e lavoro' su 622 lanci tra cui la navetta e la stazione orbitale.
Ora la situazione economica di Clark e' disastrosa in quanto e' parecchi senza impiego, ma finalmente e' riuscito a concludere un accordo con una famosa rivista Americana, ma che viene tradotta in altre lingue compreso l'Italiano.
McClelland ha affermato ufficialmente che "La divulgazione della mia esperienza sara' presentata nel prossimo numero di Nexus di Ottobre/Novembre 2008!. Il secondo evento sara' pubblicato due mesi piu' tardi nel numero successivo. "
La storia ricordera' di ripercorrere passo per passo tutta la vicenda accaduta nella navetta spaziale quando l'ex-astronauta vide l'Alieno.
Il reale licenziamento della NASA di McClelland ancora oggi rimane un mistero. Donald E.Keyhoe alle'poca dei fatti invito' Clark a creare una succursale dell'associazione ufologica Nicap (Commissione di Indagini Nazionali per i fenomeni Aerei) a Cape Canaveral. Questo con tutta probabilita' fu il motivo che scaturi' la decisione dei vertici NASA.
McClelland sicuramente si esprimera' tramite NEXUS cio' che Werner Von Braun aveva affermato, circa la sua visita a Roswell nel Luglio 1947 per esaminare il relitto recuperato.
McClelland: "Mi disse che la nave non pare essere fatta di metallo come lo conosciamo qui sulla terra. La sua consistenza era da considrarsi biologica tipo un strana pelle. I corpi degli occupanti recuperati inizialmente furono posizionati in una tenda. Erano piccoli, molto fragili, teste molto grandi e con grandi occhi. La loro pelle era di colore grigiastra e la consistenza poteva ricordare il tessuto dei rettili. Von Braun mi spiego' che la loro pelle assomigliava a quella dei serpenti del deserto che piu' volte aveva visto a White Sands.
L'esame dei detriti recuperati dal disco lasciarono all'epoca tutti molto perplessi: erano una sorta di alluminio colorato, molto fine tipo le confezioni dei pacchetti di gomme da masticare. Molto leggero ed estremamente resistente, L'interno del velivole era quasi completamente privo di apparecchiature come se le creature aliene formassero un essere unico con il disco volante.
Secondo John Lear le dichiarazioni di McClelland per ora non possono essere confermate a pieno, ma sottolinea che le dichiarazioni hanno un certo valore: "So che Clark McClelland dispone di informazioni che ancora non ha divulgato....."


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MessaggioInviato: 09/12/2008, 10:33 
TESTIMONI RILUTTANTI

Si definisce "testimone riluttante" chiunque abbia informazioni su un evento (in questo caso Roswell) di provenienza diretta o indiretta, ma si rifiuti di parlarne. Il più famoso di cui siamo a conoscenza è l’ex agente del controspionaggio della base, Sheridan Cavitt, che accompagnò l’ufficiale d’intelligence del 509° Jesse Marcel al ranch Foster/Brazel. Nel 1994 Cavitt confermò il suo coinvolgimento nel caso Roswell per la prima volta al colonnello dell’Aeronautica militare Richard Weaver e allo stesso tempo lo negava agli investigatori civili di Roswell. Cavitt disse a Weaver che ciò che vide al ranch quel giorno del 1947 erano i resti di un pallone meteorologico e di un bersaglio radar che loro recuperarono sbrigativamente. Comunque, il racconto di Cavitt è in conflitto con quelli di altri credibili testimoni oculari degli stessi eventi, così come le sue precedenti affermazioni di non-coinvolgimento. I testimoni del genere sono molti e confidiamo che un giorno siano disposti a dire quello che sanno. Fra loro, un ex membro del 1395° squadrone di polizia militare di stanza a Roswell nel 1947, coinvolto nel recupero ma restio a dire altro, in quanto ex militare e le cose gli andavano bene così come stavano. Un altro è un autista che si ritrovò all’hangar 84 durante le attività di recupero e vide i corpi e i rottami. Fu preso da parte e minacciato di morte. Un ulteriore testimone, un uomo di 58 anni, potrebbe risolvere tutto il mistero, ma ha la straordinaria capacità di sparire appena si avvicina un investigatore nei paraggi. Abbiamo anche il presunto nome di una donna all’epoca infermiera presso la base e che si sarebbe trovata all’ospedale all’arrivo dei corpi. Non si sa altro.


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MessaggioInviato: 09/12/2008, 10:39 
NOTA PERSONALE: Tutti questi documenti sono stati trovati in rete. Purtroppo molti li ho trovati 6 o 7 anni fa e quindi non trovo più le fonti.


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MessaggioInviato: 09/12/2008, 11:34 
Un Telegramma da Roswell... !
Se cliccate sotto, alla mia firma, a pag. 9, lo troverete



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MessaggioInviato: 09/12/2008, 11:47 
Giusto ufologo! Me ne stavo quasi per dimenticare...ma dove ho la testa?!

TELEGRAMMA DA ROSWELL

Chi l'avrebbe detto che dopo 60 anni, Roswell, ci avrebbe riservato ancora sorprese e...conferme!
Mentre il Gen. Roger Ramey, nella foto in cui fu immortalato ( che lo ritraeva mentre mostrava ipocritamente un pallone “Mogul”ai giornalisti, convocati in una concitata conferenza stampa per sviare i sospetti dei giornalisti, avvisati della caduta di un Disco Volante ), reggeva in una mano un telegramma ( evidentemente appena giunto ) nel quale, dopo tutti questi anni, si è riusciti a tirare fuori, grazie a sofisticatissimi software informatici, qualche parola che ci può convalidare l'UFO-CRASH di Roswell !
A parte tutto quello che ormai sappiamo riguardo tale avvenimento, questo fatto è in un certo senso la diretta conferma dell'accaduto...
Ad aiutare a svelare il tutto è stato Donald R. Burleson, Direttore di un dei Laboratori di Informatica presso la Eastern New Mexic University, di Roswell.
Per condurre la propria indagine, si è avvalso della foto scattata nel 1947, ma tratta da documenti provenienti da Internet elaborandola al fine di ottenere il meglio decifrabile.
Il Sito dove è stata analizzata la foto è : http://www.adm2.ph.man.ac.uk/ftw-pi.../rmylet2.gif.
L'immagine è stata trasformata nelle dimensioni 2331x1881 pixel a 2400 dpi, in un file di 2.5 Megabyte. Questo per renderla ad alta risoluzione.
Poi è stata filtrata con un sofisticato programma ad uso commerciale, ma con il miglior software in campo scientifico: il LUCIS.
Il lavoro di Burleson ha messo in contraddizione quello che aveva dichiarato l'USAF: che era precipitato un pallone sonda !
( Infatti per un pallone sonda si mette quasi il coprifuoco ad una cittadina ! ).
Dal telegramma, comunque, si sono evidenziate ben 9 righe, tranne qualche carattere.

1° riga : “...RECO...OPERATION WITH ROSWELL “DISK” 074 “MJ”...AT THE...
( operazione di recupero con il DISCO di Roswell 074 MJ....al )

2° riga:”THE VICTIM OF THE WRECK AND FORWARD TO THE...
( le VITTIME del disastro e traslate al... )

3° riga: “...TEAM AT FORT WORTH, TEXAS.
( ...il Gruppo di Fort Worth, Texas...)

4° riga: “....M-SS...ON THE “DISK” MUST HAVE SENT TWX A3-JM40 ADVANCED...
(...messaggio sul DISCO deve inoltrarsi a TWX A3-JM40 avanzato...)

5° riga: “ ...URGENT POWERS ARE NEEDED SITE TWO AT CARLSBAD, NMEX...
( ...poteri sono urgentemente richiesti nel Sito Due a Carlsbad, Nuovo Messico...)

6° riga “...L – D SAFE TALK NEWSPAPER MEANING OF STORY AND A-...
(... in un discorso sicuro il significato dato dai giornali alla storia e...)

7° riga”...ONLY TURN ...T TOP OF WEATHER BALLONS 400- KW WAVE....
(...dirigere solo...in cima palloni atmosferici con lunghezza d'onda di 400 Kw...)

8° riga: “...9 AND LAND L...DENVER CREWS...
(... e atterrato ...equipaggi da Denver...)

9° riga: “ TEMPLE” ( firma )


Temple, un nome sconosciuto, l'unico indizio sembra essere un codice utilizzato dall'F.B.I. che corrispondeva proprio alla dicitura TEMPLE.
Lo stesso direttore dell'F.B.I. J. Edgar Hoover, utilizzò questo stesso codice.
Con queste poche, ma significative frasi, si può ricostruire lo scenario :
nelle vicinanze di Roswell un Oggetto di forma discoidale sarebbe stato recuperato da un gruppo di militari.
Insieme all'Oggetto Discoidale sarebbero stati recuperati dei corpi che sarebbero stati subito trasportati da detto luogo per essere esaminati sommariamente alla Base.
Si nota anche un'interessante linea-guida che indica l'urgenza di queste operazioni con una “copertura di palloni sonda”...


Ultima modifica di * Cesco * il 09/12/2008, 12:01, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 09/12/2008, 11:51 
Ah, l'hai ripreso, hai fatto bene, io non volevo "intromettermi"... C'è anche l'affidavit, su Roswell, di Walter Haut...



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MessaggioInviato: 09/12/2008, 11:54 
Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Ah, l'hai ripreso, hai fatto bene, io non volevo "intromettermi"... C'è anche l'affidavit, su Roswell, di Walter Haut...



più di questo....che altro ci può essere!?
magari gli scettici diranno che è falso anche il telegramma...chissà!


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RAPPORTO FBI DEL CASO ROSWELL


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Giusto giusto ufologo! fai bene a riprendermi se mi dimentico qualcosa!

AFFIDAVIT DI WALTER HAUT

DATA: 26 Dicembre 2002
TESTIMONE: Chris Xxxxxx
NOTAIO: Beverlee Morgan

(1) Mi chiamo Walter G. Haut
(2) Sono nato il 2 Giugno 1922
(3) Il mio indirizzo è 1405 W. 7th Street, Roswell, NM 88203
(4) Sono in congedo.
(5) Nel 1947 ero di stanza presso la Base Aeronautica di Roswell, New Mexico, come responsabile delle Pubbliche Informazioni della base. Trascorsi il fine settimana del 4 Luglio (sabato 5 e domenica 6) nella mia abitazione, a circa 10 miglia a nord della base, situata a sud della città.
(6) Venni a sapere che qualcuno aveva segnalato i rottami di un veicolo precipitato, verso metà mattina, dopo aver ripreso servizio alla base, lunedì 7 Luglio. Seppi che il Maggiore Jesse A. Marcel, responsabile dell’intelligence, era stato inviato ad investigare, dal comandante della base, il Col. William Blanchard.
(7) Nel tardo pomeriggio di quello stesso giorno, avrei appreso che erano pervenuti ulteriori rapporti civili, riguardo un secondo sito proprio a nord di Roswell. Trascorsi gran parte della giornata svolgendo le mie regolari mansioni, e a riguardo mi giunse poco altro all’orecchio.
(8) Il martedì mattina dell’8 Luglio, partecipai alla riunione dello staff, come da programma, alle 7:30. Oltre a Blanchard e Marcel erano presenti il capitano Sheridan Cavitt del CIC (Counterintelligence Corp), il Colonnello James I. Hopkins, addetto alle operazioni, il tenente Colonnello Ulysses S. Nero, ufficiale di complemento e, provenienti dalla Base aeronautica di Carswell, a Fort Worth, Texas, il capo di Blanchard, il Brig. Generale Roger Ramey e il suo direttore del personale, il Colonnello Thomas J. Dubose. L’argomento con priorità di discussione venne introdotto da Marcel e Cavitt, a proposito di un grande campo coperto da rottami nella contea di Lincoln, approssimativamente 75 miglia a nord-ovest di Roswell. Blanchard fornì un briefing preliminare sul secondo sito, a circa 40 miglia a nord della città. Campioni dei rottami vennero mostrati a tutti i convenuti. Erano diversi da qualsiasi tipo di materiale che io avessi o abbia mai visto in vita mia. Pezzi simili a lamine di metallo, sottili come fogli di carta anche se molto resistenti, e pezzi con impressi insoliti segni vennero fatti passare di mano in mano, mentre ognuno esprimeva le proprie opinioni. Nessuno fu in grado di identificare quei resti del crash.
(9) Una delle questioni più importanti discusse in riunione, riguardò la decisione di rendere pubblica la scoperta o meno. Il Gen. Ramey propose un piano, che credetti provenire dai suoi capi al Pentagono. Avremmo dovuto deviare l’attenzione dal sito principale, a nord della città, mentre avremmo reso pubblico l’altro. Ormai, erano coinvolti
troppi civili e la stampa era già informata. Non mi informarono con esattezza di come questo sarebbe avvenuto.
(10) Alle 9:30 circa del mattino, il Col. Blanchard telefonò nel mio ufficio e dettò il comunicato stampa in cui si dichiarava che avevamo in nostro possesso un disco volante, recuperato in un ranch a nord- ovest di Roswell e l’invio per via aerea, da parte di Marcel, del materiale ai quartier generali di più alto grado. Io avrei dovuto trasmettere il comunicato stampa alle stazioni radio KGFL e KSWS e ai quotidiani Daily Record e il Morning Dispatch.
(11) Una volta diffuso il comunicato stampa, il mio ufficio venne inondato da telefonate da tutto il mondo. La mia scrivania si riempì di messaggi, ma anziché occuparmi delle pressioni dei media, il Col. Blanchard mi suggerì di andare a casa e togliermi di mezzo.
(12) Prima di lasciare la base, il Col. Blanchard mi accompagnò personalmente al Building 84 (l’Hangar P-3) l’hangar dei B-29 situato sul lato est dell’area. Subito al primo approccio all’edificio, notai che era strettamente sorvegliato sia all’esterno che all’interno. Una volta dentro mi fu permesso di osservare, da una distanza di sicurezza, l’oggetto appena recuperato a nord della città. Era lungo approssimativamente dai 12 ai 15 piedi, non molto largo, alto circa 6 piedi e di forma ovoidale. L’illuminazione era scarsa, ma la sua superficie sembrava metallica. Non si vedevano finestre, portelli, ali, coda, o ruote per l’atterraggio.
(13) Da quella distanza potei scorgere anche un paio di corpi sotto un telone. Al di fuori del telone sporgevano solo le teste, ma non ne riconobbi i lineamenti. Le teste sembravano più grandi del normale e le curve del telone suggerivano le dimensioni di un bambino di 10 anni. Più tardi, nel suo ufficio, Blanchard stese il braccio a circa
quattro piedi dal suolo per indicarne l’altezza.
(14) Venni a sapere che era stato allestito un obitorio temporaneo per ospitare i corpi recuperati.
(15) Venni informato che il relitto non era “caldo#65533;#65533;? (radioattivo).
(16) Al suo rientro da Fort Worth, il Maggiore Marcel mi disse di aver portato alcuni rottami nell’ufficio del Gen. Ramey e, dopo essere tornato dall’ufficio cartografico, scoprì che durante la sua assenza dall’ufficio di Ramey, erano stati sostituiti con i resti di un pallone sonda. Marcel si mostrò molto contrariato dalla situazione. Non ne parlammo più.
(17) Mi fu consentito, almeno una volta, di visitare uno dei siti di recupero, mentre i militari ne effettuavano la bonifica. Tornai alla base con alcuni rottami che collocai nel mio ufficio.
(18) Venni a sapere che due squadre diverse tornarono su entrambi i siti, mesi dopo, per effettuare ulteriori ricerche di qualunque altra prova residua.
(19) Sono convinto che ciò che vidi con i miei occhi era un qualche tipo di velivolo e il suo equipaggio provenienti dallo spazio esterno.(20) Non sono stato pagato, né mi è stato dato alcunché di valore per il rilascio di queste dichiarazioni e questa è la verità, al meglio della mia ricostruzione dei fatti.


Firmato: Walter G. Haut
26 Dicembre 2002


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