VERSO UNA TECNOLOGIA SPAZIO-TEMPORALE
La rockstar Tom DeLonge ha lanciato, in live streaming, la sua ultima impresa, la To The Stars Academy of Arts & Science. Durante il programma, ha presentato una serie di ex scienziati aerospaziali e personale del dipartimento della difesa, esperti nell’applicazione di informazioni esotiche ottenute da Unidentified Aerial Phenomena (UAP – ossia gli UFO) per lo sviluppo di avanzate tecnologie di trasporto. Ogni testimone ha spiegato parte del suo expertise, acquisito durante la propria carriera e come questo potrebbe aiutare una rivoluzione nei mezzi di trasporto. Vale a dire, lo sviluppo di un dispositivo spazio-temporale che renda possibile il trasporto attorno al mondo in pochi minuti. Durante la trasmissione è stato mostrato un grafico del dispositivo progettato. Questo è quanto l’ex ingegnere della Lockheed, ora direttore della Science Division della To The Stars Academy, Stephen Justice, ha spiegato in proposito: «E un concetto per un velivolo da trasporto point-to-point che cancellera gli attuali limiti di tempo e distanza. Replica le capacita osservate nei fenomeni aerei non identificati utilizzando un sistema di guida che altera la metrica spazio-tempo. Abbiamo degli squarci di come funzioni questa fisica, ma abbiamo bisogno di raccogliere tecnologie dalla Science Division per “realizzare” la capacita». Recentemente, durante il suo intervento all’International Astronautical Congress di Adelaide, Australia, Elon Musk ha presentato la sua nuova iniziativa, che riguarda «Big F*cking Rocket» (BFR – razzi fottutamente grandi) basati su tecnologia missilistica riutilizzabile per abbreviare il tempo di viaggio tra le città principali a meno di un’ora. DeLonge, da parte sua, ha enfatizzato quanto sia stato rivoluzionario il fatto che delle persone, che avevano avuto accesso all’industria aerospaziale classificata, fossero disposte a uscire pubblicamente, entrando a far parte della To The Stars Academy. Quello che non è stato detto è che queste persone hanno lavorato in progetti aerospaziali classificati dove sono state sviluppate con successo proprio queste tecnologie spaziotemporali, e sono operative in programmi spaziali segreti, come alcuni insider, tra cui l’ex ingegnere aerospaziale William Tompkins, hanno rivelato. L’anno scorso, DeLonge ha incontrato Tompkins, scomparso il 21 agosto 2017. Dopo aver ascoltato parte della sua testimonianza riguardante un presunto Programma Spaziale Segreto della US Navy, De- Longe si è alzato e ha lasciato l’incontro, a cui aveva partecipato anche il Dr. Wood, ex scienziato della McDonnel Douglas, che ha giocato un ruolo importante nel verificare le informazioni di Tompkins. Sembra, infatti, che DeLonge non riuscisse a credere che al suo team di insider governativi e militari potesse essere stata negata la conoscenza di un simile programma spaziale della Marina, se vero. Nondimeno, continuano ad aumentare le evidenze secondo cui sia la Marina che l’Aeronautica USA abbiano i loro programmi spaziali a parte, che sfruttano tecnologie spazio-temporali. Il libro di DeLonge, Sekret Machines 1: Chasing Shadows (2016) descrive questo programma segreto dell’Aeronautica, suggerendo che sarebbero apparsi dei saggi con maggiori informazioni a riguardo, ottenute dal suo team, all’epoca di 10 consulenti. Il libro successivo, Gods, Man & War (2017) è stato però una grossa delusione in questo senso. Il suo promesso disclosure sul progetto spaziale segreto dell’USAF sembra essere in stallo. Il nuovo acronimo per i velivoli che appartengono ai programmi spaziali segreti è UAP, che sembra un tentativo di far prendere le distanze tra questi velivoli e l’ufologia di lunga data, con la sua connotazione extraterrestre. L’iniziativa di DeLonge assomiglia al Sirius Project precedente, di Steven Greer, che ha cercato di rivoluzionare l’industria del trasporto facendo collaborare inventori e rivelatori alla realizzazione di tecnologie new energy. Alla fine, però, Greer non è riuscito a infrangere le restrizioni imposte dal sistema di sicurezza nazionale che impediscono la divulgazione pubblica di queste tecnologie. Negli anni ’60, il Dr. Robert Wood portò avanti uno studio sugli avvistamenti UFO al fine di stabilire la realizzabilità commerciale di tecnologie antigravità per la compagnia aerospaziale McDonnell Douglas, ma il suo studio terminò a causa dei fondi limitati. Sembra però che DeLonge abbia avuto miglior fortuna nel raggiungere questo risultato, grazie al sostegno che sta ricevendo dalla comunità militare ed elementi dell’industria aerospaziale. DeLonge spera di poter finanziare attraverso crowdfunding la sua To The Stars Academy ed è stato mostrato un video promozionale, durante il livestream, che spiega come il pubblico possa sostenere l’iniziativa. Molti saranno delusi dal fatto che DeLonge non sia riuscito a far rivelare agli insider le loro informazioni su progetti aerospaziali classificati che usino tecnologie spazio-temporali. Tuttavia, la sua To The Stars Academy merita sostegno, tanto quanto l’iniziativa “BFR” di Elon Musk, poiché entrambe aiuteranno ad aprire l’immaginazione pubblica alla possibilità di una profonda rivoluzione nei trasporti. Quando si tratta di sviluppare tecnologie spazio-temporali, la prospettiva di reinventare la ruota richiederà tempo e replicherà quanto successo nel mondo classificato. Anche se questo sembra necessario, continuano i tentativi di fare pressione a favore del disclosure delle tecnologie black project al pubblico. È famoso il commento dell’direttore della Lockheed Skunkworks, Ben Rich: «Abbiamo gia i mezzi per viaggiare tra le stelle, ma queste tecnologie sono rinchiuse nei black project e ci vorrebbe un atto divino per tirarle fuori a beneficio dell’umanita. Tutto cio che riuscite a immaginare, sappiamo gia come realizzarlo». La To The Stars Academy di DeLonge non si può qualificare come un atto divino, ma è comunque un piccolo passo verso questa rivoluzione.
Articolo di Michael Salla