25/08/2018, 15:25
25/08/2018, 16:14
25/08/2018, 16:21
25/08/2018, 16:29
26/08/2018, 12:30
sottovento ha scritto:Come tutti sapranno noi esseri umani dopo aver abbandonato tam tam e segnali di fumo abbiamo scoperto le onde radio grazie ad un certo Guglielmo Marconi, tantè che per un lungo periodo gli operatori radio si chiamavano "marconisti" (parlo del tempo della Telegrafia). La nostra civiltà moderna si è evoluta praticamente sulle onde radio, siano esse le radiocomunicazioni militari e civili, siano esse le onde radio dedicate al traffico broadcast radio e televisivo e a finire le reti cellulari, smartphone e wi-fi di ultima generazione, tutto continua ad usare le onde radio.
Anni fa fece notizia il cosiddetto "Segnale Wow" cioè un segnale radio captato dall'astronomo Jerry Ehman nel 1977 mentre era impegnato in alcune ricerche tramite un radiotelescopio del Seti. Fu stabilito che tale segnale (della durata di ben 72 secondi), provenisse da oltre il sistema solare, quindi abbastanza lontano.
Ora a prescindere dalla tipologia delle onde radio (che non si comportano tutte allo stesso modo, basti pensare alla propagazione delle Onde Corte rispetto alle Vhf e gamme superiori), tutt'oggi riusciamo a comandare a distanza le nostre sonde su Marte sempre grazie a segnali radio, magari "transponderizzati" tramite satelliti ma comunque segnali a radiofrequenza.
Ora io sostengo che gli alieni non siano una sola razza ma che ce ne siano diverse con diversi gradi di evoluzione. Forse da qualche parte ce ne saranno ancora con la clava o a disegnar geroglifici sulle pietre ma certamente quelli più evoluti non potranno fare a meno di comunicare.
Nessuno è mai riuscito a dare un nome e una chiara identificazione di quel segnale "Wow" ma mi fa strano credere che nessuna civiltà extraterrestre non comunichi o conosca le onde radio. Dopo tutto le onde radio sono un fenomeno legato al magnetismo presente sulla maggior parte dei pianeti.
Mi pare che il segnale "Wow" fosse attorno ai 1.400 Mhz (quindi Giga Hertz), cioè un segnale su frequenza abbastanza alta ma comunque rientrante in un ampio spettro delle radiocomunicazioni umane (mi pare che sui Ghz ci comunichino anche i radioamatori).
26/08/2018, 12:40
Il sistema LLCD sviluppato dalla NASA assieme al MIT utilizza un laser per le comunicazioni a velocità elevatissime. Il suo scopo è testare un sistema che utilizzi il laser al posto delle onde radio nelle comunicazioni bidirezionali. Nei primi quattro giorni di test il sistema ha funzionato anche meglio delle aspettative scaricando dati dalla sonda LADEE a velocità che hanno raggiunto i 622 Megabit al secondo.
Finora, la NASA ha sempre utilizzato le radio per le comunicazioni ma questa tecnologia ha ormai raggiunto i suoi limiti. Le nuove sonde spaziali inviano quantità enormi di dati ai relativi centri di controllo e le velocità di trasmissione via radio sono ormai insufficienti per le esigenze delle agenzie spaziali.
Il sistema LLCD è un prototipo ma i risultati sono davvero incoraggianti. Quando la Luna era vicina allo zenith rispetto alla stazione di ricezione a White Sands, nel New Mexico, la trasmissione laser ha raggiunto la velocità massima di 622 Mbs, quando invece era bassa all’orizzonte ha raggiunto “solo” 322 Mbs perché il raggio laser ha dovuto percorrere una distanza più elevata attraverso l’atmosfera terrestre.
Va sempre tenuto presente che questo è un il primo esperimento e la velocità di trasmissione è stata variata per valutare la flessibilità del sistema LLCD. In futuro è previsto che la comunicazione possa raggiungere velocità più elevate anche quando la Luna è bassa all’orizzonte.
Fonte
26/08/2018, 12:43
26/08/2018, 12:45
Angel_ ha scritto:@Argla Conosci pure la storia di Dan Burish...complimenti...e in effetti la tecnologia di comunicazione più avanzata ci é già stata fornita, dal "futuro"...Il sistema LLCD sviluppato dalla NASA assieme al MIT utilizza un laser per le comunicazioni a velocità elevatissime. Il suo scopo è testare un sistema che utilizzi il laser al posto delle onde radio nelle comunicazioni bidirezionali. Nei primi quattro giorni di test il sistema ha funzionato anche meglio delle aspettative scaricando dati dalla sonda LADEE a velocità che hanno raggiunto i 622 Megabit al secondo.
Finora, la NASA ha sempre utilizzato le radio per le comunicazioni ma questa tecnologia ha ormai raggiunto i suoi limiti. Le nuove sonde spaziali inviano quantità enormi di dati ai relativi centri di controllo e le velocità di trasmissione via radio sono ormai insufficienti per le esigenze delle agenzie spaziali.
Il sistema LLCD è un prototipo ma i risultati sono davvero incoraggianti. Quando la Luna era vicina allo zenith rispetto alla stazione di ricezione a White Sands, nel New Mexico, la trasmissione laser ha raggiunto la velocità massima di 622 Mbs, quando invece era bassa all’orizzonte ha raggiunto “solo” 322 Mbs perché il raggio laser ha dovuto percorrere una distanza più elevata attraverso l’atmosfera terrestre.
Va sempre tenuto presente che questo è un il primo esperimento e la velocità di trasmissione è stata variata per valutare la flessibilità del sistema LLCD. In futuro è previsto che la comunicazione possa raggiungere velocità più elevate anche quando la Luna è bassa all’orizzonte.
Fonte
26/08/2018, 13:31
26/08/2018, 13:55
27/08/2018, 13:23
Ufologo 555 ha scritto:Penso che le uniche trasmissioni spaziali, specialmente da Astronave a Base, debbano avvenie tramite un sistema telepatico, altrimenti non se ne fa nulla con la "misera" velocità della luce.
L'esperimento di Birgit Dopfer
Sebbene la comunicazione istantanea per mezzo dell'entanglement di particelle singole resti dunque vietata, c'è chi sostiene che la comunicazione superluminale via entanglement quantistico possa essere raggiunta con altri metodi che non si basassero sulla diretta clonazione di un sistema quantistico, aggirando così il problema. Uno dei metodi suggeriti utilizzerebbe un insieme di particelle entangled per trasmettere informazioni,[4] secondo un metodo molto simile a quello utilizzato negli esperimenti relativi alla Gomma quantistica.[5][6][7]
Birgit Dopfer, allieva di Anton Zeilinger, eseguì un esperimento che sembrerebbe rendere possibile la comunicazione superluminale per mezzo di un inaspettato comportamento collettivo manifestato da due fasci di fotoni quantisticamente intrecciati,[8] uno dei quali passante attraverso una doppia fenditura. Tale metodo prevederebbe l'utilizzo della creazione di una figura di interferenza a distanza come bit 0 e dell'assenza di essa come bit 1 (o viceversa), senza far ricorso a nessun altro canale classico.[6][9] Trattandosi di un fenomeno collettivo e probabilistico, effettivamente nessuna informazione quantistica relativa alle singole particelle verrebbe clonata e, di conseguenza, il teorema di no-cloning quantistico resterebbe salvo. Il fisico John G. Cramer, dell'Università di Washington, sta tentando di replicare l'esperimento della Dopfer per dimostrare se sia o meno possibile produrre comunicazione superluminale.[10][11][12]