GOVERNI SEGRETI E TECNOLOGIA ALIENA. QUALE VERITA'?
Prendo spunto da una dichiarazione che Jesse Marcel Jr., figlio dell’omonimo uomo che visse in prima persona l’evento di Roswell nel 1947, ha rilasciato per l’ennesima volta in una recente intervista concessa a “Revista Ufo”, uno dei maggiori magazine brasiliani in tema di ufologia ed alieni.
Pronunciando quelle poche parole e guardando direttamente quest’uomo negli occhi si intravedono ben oltre 60 anni di storia vissuta in compagnia di un fardello niente male, ereditato dal padre, in continua lotta contro l’insabbiamento, la disinformazione e la disperata ricerca della verità.
Già, ma qual è la verità?
Secondo Marcel Jr. (che tra l’altro è un ex colonnello medico della marina USA) è quella che tutti, più o meno, conosciamo: quella notte del ’47 un oggetto alieno con degli umanoidi a bordo cadde in un ranch di Roswell (New Mexico) e il recupero, dopo l’allarme dato dallo stesso proprietario del ranch, venne affidato proprio a suo padre, il Magg. Jesse Marcel, all’epoca in servizio presso la base aerea locale come responsabile dell’intelligence.
Quel famoso giorno, Marcel Jr. lo ricorda bene: suo padre, tornando a casa dopo quell’evento eccezionale svegliò i componenti della famiglia (compreso lui, all’epoca undicenne), li riunì intorno ad un tavolo e fece veder loro alcuni dei rottami recuperati. Erano oggetti strani, dalle proprietà insolite, che non potevano assolutamente appartenere al nostro mondo. Da quel momento, egli seppe che non siamo soli nell’universo, che nel cosmo esistono forme di vita più progredite della nostra e in grado di compiere viaggi nello spazio, per giungere sino a noi.
E’ proprio questa consapevolezza, unita al ricordo di ciò che vide quella notte, che spinse Jesse Marcel Jr. ad indagare su ciò che era veramente successo al padre, per far emergere la verità e renderla pubblica una volta per tutte.
In tutti questi anni egli si è continuamente imbattuto contro l’insabbiamento delle autorità americane che hanno sempre negato l’episodio di Roswell, nonché di aver mai recuperato un disco volante con piloti alieni a bordo ed aver sfruttato la loro tecnologia per scopi militari.
Quest’ultimo aspetto, poi, è il più significativo. Dal quel lontano 1947 in poi, gli USA avrebbero hanno avuto un’occasione unica da utilizzare per il bene comune: avendo recuperato una tecnologia di tale portata e di tale potenzialità, se l’avessero messa a disposizione dell’umanità, avrebbero potuto farci compiere un balzo in avanti e risolvere in un colpo solo tutti i problemi più gravi: parliamo di risorse energetiche gratuite, della cessazione della fame nel mondo, di sviluppo del terzo mondo, con conseguente fine della povertà e probabile cessazione immediata di tutte le guerre. Questo, sarebbe stato il risultato, se l’avessero resa pubblica.
Ma così non fu, purtroppo.
Tutto venne “secretato”, compartimentato, analizzato e adattato alla tecnologia militare. I risultati, insabbiati nei meandri contorti della segretezza con la scusa della sicurezza nazionale contribuiscono oggi ad alimentare enormemente il mito delle osservazioni UFO.
Questo perché, ufficialmente, non sappiamo fino a che punto si sia spinta oggi quella tecnologia pur avendo appreso, almeno ufficiosamente e grazie ad alcune “gole profonde”, che diverse tecnologie oggi largamente diffuse potrebbero derivare proprio da ciò che fu raccolto a Roswell: microchip, fibre ottiche, laser, kevlar, ecc. ne sono solamente alcuni esempi, giunti a noi improvvisamente e fatte passare per fortuite genialità di qualche scienziato al servizio del governo.
Non tutti i legali rappresentanti del popolo americano ebbero però modo di conoscere cosa realmente stava accadendo, cosa era stato recuperato nel 1947 nel New Mexico e quali implicazioni avrebbe avuto sul futuro. Solo una parte di quell’elite governativa, coloro che avevano la “necessità di conoscere”, fu messa al corrente della reale situazione.
A questa elite, additata successivamente come “governo ombra” fu affidata l’incombenza di mantenere un segreto giunto fino ai nostri giorni con ogni mezzo possibile, legale o illegale.
Il potere di questo gruppo, al quale furono attribuiti vari nomi (il più famoso di tutti è Majestic 12), crebbe così a dismisura che consentì, a coloro che lo detenevano, di essere i principali artefici dei destini del mondo, gli unici in grado di decidere o meno le sorti dell’umanità, il futuro, lo sviluppo e il benessere.
In breve tempo divenne talmente sovranazionale da essere posto al di fuori di ogni legge e controllo fino a non “esistere” ufficialmente, sovvenzionato da miliardi di dollari che, all’insaputa del Congresso, andarono a ingrossare i budget dei cosiddetti “black project”.
E anche se, qualcuno, iniziò a denunciare il pericolo proveniente dal complesso militare-industriale (primo fra tutto Eisenhower), ciò non scalfì minimamente il potere di quest’organizzazione che si espanse a livello mondiale.
La storia ufologica moderna e la ricerca incessante degli ufologi ha continuamente cozzato su un muro di gomma omertoso e non è riuscita a scalfire più di tanto questo potere così radicato. Avere in mano una tecnologia così evoluta è un pericolo costante per chi la subisce, perché è facile essere strumentalizzati, più di quanto possiamo umanamente immaginare.
Nonostante ci siano stati, negli anni, svariati tentativi di far emergere notizie, per lo più verità miste a disinformazione, ancora oggi la risoluzione del problema è sicuramente lontana. Il potere è ancora forte, ma non come prima. Qualcosa lo ha scalfito o qualcuno, all’interno di esso, ha cambiato strategia. Forse a causa del cambio generazionale avvenuto negli anni o per i reali pericoli ambientali che incombono sempre di più sul nostro amato pianeta. Esiste oggi una “presa di coscienza” generale ed una conseguente quanto appena percettibile inversione di marcia. Se prima l’ufologia in generale e gli stessi ufologi venivano derisi e messi sovente alla berlina per le loro strampalate ed improbabili teorie, dai media, dalla Chiesa, dai governi e dalle persone comuni, oggi non è più precisamente così: è in atto un cambiamento, preordinato, ma non ancora chiaro. La gente ne parla come un problema reale, anzi spera che sia una realtà.
Forse l’incessante incremento degli eventi e degli avvistamenti, insieme al pericolo che l’uomo sta rischiando di subire, distruggendo il suo habitat naturale, ha permesso ad una parte di questo potere occulto di “aprire gli occhi” permettendo a tutti noi di cominciare a preparare il prossimo futuro.
A permettere tutto ciò anche le esternazioni della Chiesa che oramai quotidianamente ammette la probabile esistenza di vita nello spazio, sottolineando con semplicità quasi arrogante che anche “gli alieni sono figli di Dio” e quindi nostri fratelli.
Mi chiedo: fino a qualche anno fa, dov’erano questi fratelli cosmici? Da dove sono sbucati? Dalla Bibbia, ovviamente, che li cita più volte nei suoi scritti. Perché loro ci sono sempre stati, fin dalla notte dei tempi, benché la Chiesa non l’abbia mai ammesso.
E i governi? Quelli ufficiali? Cosa fanno? Beh, cercano di stare al passo con i tempi, sperando di non perdere mai il controllo della situazione. Vi sono comunque esempi evidenti di fattiva collaborazione con associazioni ufologiche (come avviene ad esempio in Brasile e in Argentina), rilascio di documentazione classificata ai sensi della legge sulla libertà di informazione e, in qualche caso, diretta partecipazione alle indagini sul campo con team composti da ricercatori e scienziati.
Insomma il quadro complessivo è sicuramente diverso ma non ancora completamente chiaro. Ci si chiede: a cosa ci porterà? Forse ad un aperto contatto? Possibile vista l'escalation del fenomeno nel mondo.. Ma non aspettatevi che il “governo ombra” esca allo scoperto e ci dica: è tutto vero! Farebbero prima gli alieni ad atterrare nel giardino della vostra casa…
(Scritto da Danilo Iosz
http://danilo1966.iobloggo.com/ )