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MessaggioInviato: 25/07/2009, 09:45 
MIRACOLI IN ORBITA
Tratto da "Ural'skij rabocij" (Ekaterinburg), n. 67 dell'11 Aprile 2002 (Trad. di Cinzia Caiani)

Altri interrogativi dalla Russia su sconcertanti eventi spaziali.

Non molto tempo fa uno dei più noti ed obiettivi enti per il sondaggio dell'opinione pubblica ha chiesto ad alcune migliaia di corrispondenti di nominare il personaggio contemporaneo più famoso. La stragrande maggioranza delle persone interpellate sulla faccia del pianeta - gente che non si conosceva - ha scelto Jurij Gagarin. E questo sia per l'impresa da lui compiuta che per il suo inimitabile carisma.
Quel giorno - il 12 Aprile 1961 - è stato un momento cruciale per la maggior parte degli abitanti della Terra. Tutti ci siamo resi conto dell'incertezza e dell'estrema precarietà dei confini e degli ambiti che ci circondano, siano essi di schieramento, di clan, nazionali, o statali, e abbiamo avuto la sensazione di far parte di un'unica comunità, di essere rappresentanti della Terra di fronte all'Eternità, di fonte all'Universo.
In quei giorni il giornalista Boris Agapov pubblicò un articolo su uno degli organi centrali in cui diceva che in futuro noi tutti avremmo dovuto ricordare quel giorno cosi come si era svolto... Avremmo dovuto ricordare gli immensi cortei, le canzoni, le esclamazioni gioiose, il film, i testi delle interviste, le discussioni degli scienziati, le deduzioni degli esperti. Grazie al cielo, nulla è andato perduto.
La vastità dell'influenza di Gagarin su di noi si è dimostrata tanto sorprendente e multiforme da destare stupore e meraviglia. E non è tutto. Di fatto ha apportato nuova linfa alla filosofia cosmica, elevando la vita spirituale dell'umanità ad un nuovo livello. Sia pur indirettamente, ha dato un impulso inaudito al pensiero scientifico e progettuale. Per quasi cinquant'anni la gente ha vissuto sotto l'influsso delle impressioni di quel giorno.
Naturalmente l'attività scientifica procede sia per soddisfare le esigenze della comunità terrestre che per la ricerca su quanto esula dalla sfera dell'ordinario.
Il cosmo ci avrebbe posto una quantità enorme di quesiti non solo dal punto di vista della fisica e dello studio della realtà, ma anche sul piano psicologico e spirituale. Anticipando il discorso sui filosofi-cosmisti dell'antichità (che troverete nella rubrica "Il Fenomeno" di questo numero di "UR") voglio ricordare una loro dichiarazione: "Nell'uomo c'è tutto l'Universo, la sua coscienza contiene tutti i misteri della vita (anche quelli del cosmo)".

La visione soprannaturale
Sotto le armi ero artigliere e mi ricordo che ci insegnavano a calcolare la distanza dagli oggetti in base alla loro comparsa nel campo visivo. Per esempio, la figura di una persona si riesce a distinguere chiaramente fino ad un chilometro di distanza. Ad una distanza maggiore la sagoma inizia a perdere definizione, a confondersi con lo sfondo. Chi aveva una vista veramente buona riusciva al massimo a distinguere una singola persona ad un chilometro e mezzo o due, non oltre.
Potete quindi immaginare la mia sorpresa quando ho letto che la vista degli uomini nello spazio aveva subito delle trasformazioni veramente magiche. Dall'altitudine di centinaia di chilometri riuscivano a distinguere singoli edifici, navi, automobili. E questa era una cosa talmente incredibile anche per tutti i terrestri che quando dallo spazio risuonò per la prima volta l'affermazione "Vedo due navi sul mare" il personale di turno del CUP (1) disse all'astronauta di smetterla di scherzare.
Solo quando altri episodi del genere cominciarono ad accumularsi iniziò lo studio di questo fenomeno straordinario. Da allora gli scienziati elaborano ipotesi per capire quale sia il misterioso meccanismo che consente agli astronauti la visione a distanze lontanissime. Potrebbe dipendere dall'influenza delle radiazioni cosmiche sull'organismo umano, oppure dalle proprietà dell'atmosfera che, per così dire, formerebbe una sorta di lente di ingrandimento con l'evaporazione dell'umidità terrestre.
Sta di fatto che l'occhio umano è in grado di sfiorare le prestazioni dell'ottica più progredita senza l'ausilio di alcuno strumento.
Per esempio Vitalij Sevast'janov è riuscito a distinguere chiaramente la sua casetta a due piani (nella città di Soci) e ha addirittura agitato la mano per salutare i terrestri. E volando sulle montagne del Tibet l'astronauta americano Gordon Cooper è riuscito a distinguere non solo le case, ma anche una locomotiva che scorreva sui binari.
E c'è di più. Negli annali della nostra Accademia delle Scienze (presso l'Istituto di Astronautica) esistono delle carte geografiche del fondo dell'Oceano Pacifico, dell'Oceano Atlantico e di altri oceani e mari. L'acqua - quella stessa acqua attraverso la quale di norma riusciamo a guardare con difficoltà ad una distanza non superiore a 2-3 metri - dallo spazio orbitale sembra diventare a volte (!) completamente trasparente. Per la verità, è come se scomparisse del tutto lasciando vedere il fondo marino con tutti i suoi particolari.
Si possono vedere le montagne, i picchi, le fosse, le depressioni, le dorsali e le valli, proprio come si distinguerebbero in una giornata limpida da un aereo in volo a bassa quota in un normale panorama terrestre.
Quando questo fenomeno gli capitò per la prima volta mentre sorvolava l'isola di Giava, l'astronauta Jurij Glazkov esclamò: "L'oceano si è letteralmente spalancato! Sono visibili tutti i contorni del fondale e persino le grandi masse di vegetazione sottomarina...".
In seguito quella stessa sconvolgente emozione fu sperimentata anche da Vladimir Kovalenok, Petr Klimuk, Aleksandr Ivancenkov e da altri che compilarono quelle stesse inimitabili carte geografiche che sorprendono tanto gli scienziati: gli astronauti avevano saputo sfruttare al massimo il dono divino che la natura aveva loro dispensato.

La voce dell'Universo
La raffinata conoscenza della psicologia umana dimostrata della scrittore di fantascienza S. Lem e dal regista A. Tarkovskij nel suo "Solaris" non può non sorprendere. Pur non essendo mai stati nello spazio sono riusciti a rappresentare l'incontro con un'intelligenza strana e sconosciuta, aliena all'uomo, come se fossero stati testimoni diretti di quegli eventi. Testimoni della realtà.
Quella era un'invenzione, un gioco dell'intelletto, ma anche i pionieri dello spazio sembrano essersi imbattuti negli stessi eventi soprannaturali, negli stessi enigmatici fenomeni. Mentre volavano da soli nello spazio improvvisamente hanno udito una voce (sia di persone note che sconosciute), strana musica, frammenti di dialoghi per loro incomprensibili. Altri (anche in gruppo) hanno visto comparire a bordo oggetti luminosi. E tutti ricorderanno lo stupore di uno degli astronauti americani che aveva notato tracce dell'attività di esseri extraterrestri sulla Luna.
In particolare, durante l'avvicinamento della navicella "Apollo" alla Luna, sugli schermi comparve quattro volte una specie di "pupazzo di neve" (che fu filmato). E lo starez che salvò gli astronauti nei guai vicino alla Luna fu in seguito riconosciuto da uno di loro come il noto taumaturgo russo Porfirij Ivanov.
Vladislav Volkov, morto tragicamente durante il suo secondo volo, fu il primo a udire improvvisamente il latrato della cagnetta Lajka a lui ben nota, inviata nello spazio in un volo senza ritorno. E nel casco sentì anche il pianto di un bambino e la dolce voce di una donna.
"Non so spiegarmelo, ma li ho sentiti!" fu l'appunto di Volkov sul suo taccuino. Jurij Gagarin invece udì una musica celeste.
E durante l'atterraggio si mise a cantare, solo che la canzone non era "Rodina sly****..." come dichiarato ufficialmente, ma una canzone completamente diversa.
Per non parlare degli UFO che, specie i primi anni, hanno letteralmente seguito ogni passo dell'uomo mentre penetrava lo spazio oltrepassando i confini della Terra.
È un vero peccato che una totale, massiccia secretazione, abbia fatto scomparire queste testimonianze negli archivi e nelle cassette di sicurezza speciali. Dapprima ogni volta che si menzionavano gli UFO i portavoce ufficiali sgranavano tanto d'occhi come a dire "ma di che state parlando?"
Soltanto dopo che V. Ivanov - Generale del corpo d'armata capo delle forze spaziali russe - riferì di aver avvistato tre ordigni non identificati in volo su Baikonour, si aprì uno spiraglio e le informazioni sugli UFO cominciarono a filtrare.
Evgenij Chrunov, Jurij Mal'cev e altri hanno parlato degli UFO come di un fenomeno reale da studiare seriamente.

Scherzetti mistici
I mistici sostengono che chiunque sia stato nello spazio - specie nel caso di voli prolungati - al ritorno sulla Terra è una creatura completamente diversa. Dicono che l'involucro fisico esterno è lo stesso, ma il mondo spirituale è cambiato. "Chi si accosta ai misteri dell'universo non può non esserne trasformato", asseriscono.
Nonostante l'apparente assurdità, in queste parole c'è del vero.
Gli psicologi che studiano gli astronauti valutano il fenomeno nelle sue vere, reali dimensioni.
L'essere umano si trova in una situazione anormale, vede la madre Terra dall'esterno, dallo spazio. È una situazione completamente diversa, anomala. Trascorre ore, giorni o settimane in un ambiente estraneo, a tu per tu con l'ignoto.
Ed ecco che l'impressione di quelle sensazioni straordinarie lo cambia un po'.
Ma questa è solo una parte della verità.
Il fatto è che gli astronauti - oltre ad affrontare situazioni prevedibili - spesso si imbattono anche nell'inatteso, nell'inspiegabile. A volte vivono addirittura momenti terrore.
Queste esperienze mettono a dura prova l'equilibrio psichico di un essere umano e sono simili a quelle "sentite" o "viste" dalle persone affascinate dai vari metodi per viaggiare nel mondo ultraterreno: l'autoipnosi, la meditazione, lo yoga, e le altre discipline spirituali orientali.
Per chiunque sia dotato di un minimo di ironia e di sano scetticismo questi racconti di viaggi in altri mondi e in altre epoche non sono altro che "frottole".
Magari qualche zitella superesaltata ha letto troppi romanzi di fantascienza e si è convinta di aver compiuto un viaggio astrale calandosi nel corpo di una sacerdotessa preistorica o in quello della divinità femminile di qualche tribù.
Forse è così.
Ma sta di fatto che da allora gli scienziati si arrovellano sul motivo della comparsa di questi fenomeni e degli omini verdi nella coscienza umana, per non parlare dei racconti di incontri con creature extraterrestri sconosciute.
Donnette isteriche e omuncoli troppo introversi si autoinducono consapevolmente in uno stato di trance, una sorta di semi deliquio simile all'alterazione da stupefacenti in cui il mondo circostante si popola di mostri e chimere.
Questi esploratori del mondo interiore mettono in pericolo solo sé stessi.
Ma nel caso degli astronauti la cosa cambia: qualsiasi passo falso può causare una strage, una catastrofe.
Gli astronauti preferiscono non raccontare i fatti inspiegabili vissuti nello spazio perché temono l'espulsione per un inizio di schizofrenia. Solo molto tempo dopo, spesso per caso, qualcuno si lascia sfuggire un accenno all'episodio straordinario che gli è successo.
In particolare fu un collega dell'astronauta Sergej Krievskij che una volta fece un accenno del genere.
Il narratore aveva trascorso circa sei mesi sulla stazione orbitante Mir. E un giorno, analizzando il proprio stato, si meravigliò, anzi, addirittura si spaventò. Il fatto è che aveva scoperto di essere in grado di prevedere, di conoscere in anticipo, molti degli eventi che si sarebbero verificati sulla Terra, comprese le catastrofi naturali e i mutamenti politici. Vale a dire che riceveva un potente flusso di informazioni di varia natura dall'esterno ("dallo spazio?").
La sua intuizione si era incredibilmente acuita. Era come se si fosse immedesimato nell'organismo della stazione e sentisse in anticipo quale blocco, settore, impianto "si sarebbe ammalato" nell'immediato futuro e che cosa era necessario riparare immediatamente, "ripulire".
Anche se queste operazioni non rientravano nelle procedute previste, si sentiva obbligato ad eseguirle. E ogni volta doveva constatare la fondatezza della sua premonizione.
E questo è niente. Il bello venne quando cominciò a "uscire dal corpo e a visitare mondi sconosciuti".
Durante uno di questi viaggi sentì di avere assunto l'aspetto di una specie di dinosauro. Poteva sentire e vedere in modo assolutamente reale il suo corpo, le zampe, le membrane fra le dita, le scaglie, gli artigli...
In seguito anche altri astronauti hanno parlato di queste trasformazioni. A un cerro punto durante i voli prolungati hanno iniziato a sentirsi come esotici animali preistorici. Avevano acquisito un'intuizione acuta e una perspicacia veramente animalesche...
Perché la letteratura seria e i resoconti pubblici non recano traccia di queste testimonianze?
I motivi sono molti. Non ultimo, credo, un famigerato servilismo gerarchico.
Si, perché gli astronauti, che guardano in faccia la morte senza tremare, hanno paura di infrangere le regole consolidate. Parlare apertamente di queste visioni può costare loro la carriera.
Quando un giornalista chiese al Vice Direttore dell'Istituto per lo studio dei problemi medico-biologici Valerij Poljakov (astronauta e ricercatore, nonché Eroe dell'Unione Sovietica e della Russia) se nello spazio avesse sofferto di incubi, avesse avuto strane visioni, o fosse stato catapultato in un altro spazio-tempo - riferendosi proprio a Sergej Krievskij - questi rispose con un curiosissimo, garbato, ma univoco rimprovero, che suona come il triste, famigerato "niente sesso". Sviò il discorso spiegando che, nonostante tutte le più severe precauzioni, alcuni individui nel settore potevano avere un equilibrio psichico instabile. E se ne assunse la responsabilità, dicendo che forse i medici non avevano intuito che alcuni dei giovani non erano stati completamente sinceri con loro.
Ma chi avrebbe iniziato a parlare apertamente col rischio di pregiudicarsi la possibilità di altri voli spaziali, o addirittura di perdere il lavoro, e con esso lo scopo di una vita intera?
È chiaro che gli astronauti cominciano ad aprirsi solo quando si sono lasciati tutto alle spalle. Ed è un vero peccato se qualcuno di loro non ha fatto in tempo a parlare in vita mantenendo il silenzio fino in fondo.
L'inattendibilità e l'incompletezza delle conoscenze sono sempre foriere di conseguenze imprevedibili.
La Terra è la culla dell'umanità. Ma - come disse all'inizio del secolo scorso il veggente cosmista russo E.S. Tsiolkovskij - non si può vivere sempre in una culla. Egli aveva predetto che, col tempo, l'umanità avrebbe popolato tutto lo spazio sconfinato. E che forse proprio allora gli uomini avrebbero subito una metamorfosi inaudita. In uno dei suoi studi aveva previsto che gli uomini si sarebbero trasformati in creature di pura energia irradiante.
Chissà che nell'Universo non esista già una civiltà superiore che ha raggiunto questo stato, che ha già subito una metamorfosi fisica e spirituale.
Se così fosse, l'umanità dovrebbe almeno prevedere la possibilità di un incontro con forme di vita diverse e superiori, dotate di facoltà di conoscenza dell'ambiente circostante e di mezzi di comunicazione differenti dai nostri.
In questo caso i numerosi episodi enigmatici che abbiamo descritto potrebbero trovare una spiegazione assolutamente concreta. E l'uomo non sarebbe impreparato.


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MessaggioInviato: 25/07/2009, 09:47 
Astronauta Prunariu

Un astronauta rumeno afferma che gli UFO esistono
Gli astrofisici che speculano sulla possibilità di vita extraterrestre nel cosmo non dovrebbero restare indifferenti di fronte a questa notizia, uno dei loro colleghi afferma che gli UFOs esistono e che vi è la prova. Al di là di questo aspetto sensazionale, vediamo quali sono le dichiarazioni dell’astronauta rumeno Dumitru Prunariu.
Dumitru Prunariu, è il 103° uomo che è andato nello spazio, egli è stato scelto per prendere parte al programma Intercosmos nel 1978. Dopo 3 anni di preparazione, l’uomo fece nel 1981 un soggiorno di 8 giorni nello spazio a bordo del razzo Soyuz 40 e poi a bordo del laboratorio spaziale Salyut 6, in particolare con il cosmonauta russo Leonid Popov.
La loro missione consisteva di condurre esperimenti scientifici legati alla astrofisica, radiazioni spaziali, lo sfruttamento delle tecnologie spaziali, ma anche nel campo della medicina e della biologia nello spazio. Dumitru Prunariu successivamente scrisse diversi libri sulla tecnologia spaziale e sui voli nello spazio. Come specialista, ha fatto parte di un team internazionale di ricercatori del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, in merito a una potenziale collisione tra l’ asteroide “Apophis” con la Terra intorno al 2029.

In un intervista esplosiva al quotidiano rumeno “Gardianul”, ha dichiarato:
“Guardiamoci in faccia: noi siamo a un livello tecnologico troppo precoce per viaggiare nel cosmo. Una forma di vita intelligente può essere a migliaia di anni luce di distanza da noi. Si ricerca su un qualsiasi segnale che potrebbe dare un senso e che potrebbe essere stato rilasciato da una specie intelligente. Durante la guerra fredda, tutte le scoperte sono state tenute segrete perché potevano consentire nel venire in possesso di tecnologie più avanzate di quelle umane, una tecnologia che poteva essere utilizzata contro il nemico. Ancora oggi, i rapporti che risalgono agli anni ‘40 o ‘50 restano segreti. Qualche informazione esce in superficie, ma vengono rapidamente confutate da coloro che hanno interesse. E molto facile per loro distruggere la fiducia del pubblico su tali informazioni. “
Prunariu ha dato una possibile spiegazione sui metodi di trasporto, che possono essere utilizzati dagli extraterrestri:
“Einstein ha parlato di una forza di interazione tra il campo gravitazionale con il campo magnetico. Gli esperimenti hanno confermato questo fatto alcuni anni fa. L’ energia che produce un forte campo elettromagnetico potrebbe consentire a noi di viaggiare attraverso lo spazio ad alta velocità su distanze molto lunghe senza sentire l’accelerazione. Le moderne tecnologie richiedono troppa potenza per consentire a noi di viaggiare al di fuori del sistema solare.
Gli UFOs probabilmente utilizzano leggi fisiche che noi ancora non sappiamo. Abbiamo già compiuto straordinari progressi negli ultimi secoli, una civiltà che ha oltre 5000 anni potrebbe avere un vantaggio tecnologico inimmaginabile “, spiega Prunariu. L’aggressività degli extraterrestri, descritta nel film ‘Independence Day’ è “semplicemente impossibile, altrimenti saremmo già scomparsi da molto tempo. “
Altre polemiche, Prunariu non smentisce la teoria della ‘inseminazione extraterrestre’, la fonte della vita sulla Terra, come ad esempio la possibilità di un DNA extraterrestre.
La cosa più interessante che l’astronauta rumeno ha detto, sono le sue dichiarazioni circa l’incontro con extraterrestri. Anche se questo non lo ha riguardato direttamente, ha comunque detto che “un collega russo aveva visto due astronavi UFO volare in parallelo alla navetta spaziale nel corso di una spedizione, che scomparvero dopo un po ‘.
Riportò l’incidente ai suoi responsabili, ma ebbe da questi una reazione negativa, e venne detto che egli era stato inviato nel cosmo, per fini scientifici. Allora l’uomo decise di non riferire più dell’accaduto, è stato anche minacciato di essere escluso dal successivo programma di volo. Ogni volta che i giornalisti hanno parlato dell’incidente, ha negato l’evento. ” Dumitru Prunariu ha notato che alcuni UFOs possono essere rilevati dal radar.

Altri elementi tangibili citati:
“In un caso che si è verificato in Romania prima del 1989, il servizio della stazione militare d’aviazione della base di Kogalniceanu (oggi è un unità americana della NATO in modo permanente) riportò l’osservazione di una formazione di nove UFO in movimento ad una velocità molto rapida nel cielo. I calcoli hanno dimostrato che la velocità degli oggetti sul radar era di circa 6000 km / h. Gli oggetti brillanti scomparvero dopo il Mar Nero in Russia.

Tale velocità può essere raggiunta da un aereo o un missile, ma si sarebbe disintegrato e la velocità non sarebbe stata costante per tutto il tempo. L’incidente non venne spiegato. Può essere che la Terra venga costantemente monitorata da fuori da una civiltà più avanzata, ma almeno lo fanno in silenzio, non vogliono interferire con la vita sulla Terra “.
Dumitru Prunariu è un membro della Accademia Internazionale di Astronautica dal 1992. Nel 1985 è entrato a far parte dell’Associazione dell’Esplorazione Spaziale (ASE), che riunisce oltre 370 astronauti da 33 paesi.
Dal 1993 al 2004 è stato il rappresentante permanente del Consiglio dell’Associazione dell’Esplorazione Spaziale nel Comitato delle Nazioni Unite per l’uso pacifico dello spazio esterno (COPUOS). Prunariu nel 2004 è stato eletto presidente del comitato scientifico e tecnico delle Nazioni Unite per un periodo di due anni. Oggi è presidente dell’agenzia spaziale della Romania e rappresenta il suo paese come direttore dell’Ufficio della scienza e della tecnologia all’interno dell’Unione europea (in inglese ROST) a Bruxelles.

Fonte Altrogiornale.org


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MessaggioInviato: 25/07/2009, 09:49 
Dichiarazioni varie

GORDON COOPER, astronauta della NASA:"Ho visto con i miei occhi i segni lasciati a terra da un Disco che, prima di ripartire, ha fatto uscire i suoi OCCUPANTI, che hanno studiato il terreno, e in fine è decollato a velocità fantastica (...) Le Autorità hanno tenuto lontano i giornalisti (...) ma secondo me sbagliano. Bisognerebbe che il pubblico sappia che gli U.F.O. ESISTONO e di tanto in tanto visitano il nostro Pianeta..." ( Da un'intervista a New York,1973 )

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JEAN COCTEAU, membro dell'Accademia delle Scienze francese:"soltanto i sempliciotti ottusi possono credere ancora a spiegazioni come i palloni sonda, miraggi ed allucinazioni, ogni volta che l'Universo si manifesta in un modo che non coincide con le loro convinzioni e pergiudizi..." (IV-1956, nella prefazione di un libro sugli UFO )

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HERMANN OBERTH, pioniere dell'Astronautica ( e "padre" di Von Braun ): "Io sono convinto che quegli ESSERI EXTRATERRESRI che stanno osservando la Terra, ci abbiano visitato per millenni in quelli che oggi chiamiamo Dischi Volanti..." ( Da una conferenza stampa tenuta ad Insbruck,VI-1954 )

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J. A. McDONALD, professore di fisica all'Universita' dell'Arizona e famoso ricercatore sugli U.F.O. : " Orami è tempo di smetterla di insabbiare il Problema; bisogna invece occuparsene seriamente. Noi ci troviamo di fronte ad un problema realistico. Io sono convinto che gli OGGETTI VOLANTI NON IDENTIFICATI sono cose REALI provenienti da ALTRI PIANETI..."

________________________________________________________________________________________________
Ammiraglio DELMAR FERNEY, Direttore del Centro Missilistico della Marina; fin dal 1956 scriveva dell'effettiva presenza nei cieli di OGGETTI VOLANTI NON IDENTIFICATI. Nel 1957 fu a capo del NICAP ( Comitato Nazionale Per l'Inchiesta sui Fenomeni Aerei )ed il 17 Gennaio dello stesso anno, dichiarò alla stampa a Washington : " Secondo informazioni degne di fede, nella nostra atmosfera giungono OGGETTI ad alta velocità. Nessun aereo, sia americano che russo, è attualmente in grado di raggiungere le prestazioni di questi Oggetti osservati anche dai radars e da persone altamente qualificate. Questi ORDIGNI SEMBRANO GUIDATI DA intelligenze altamente evolute, dal modo in cui volano. secondo rapporti di scienziati e tecnici questi Oggetti sono incontestabilmente il risultato di lunghe ricerche ed un insieme di cognizioni tecnolociche ECCEZIONALI che non abbiamo..."

________________________________________________________________________________________________
ALBERT M.CHOP, Direttore Ufficiale della Stampa della NASA e suo portavoce ( già esperto civile dell'Aeronautica Militare degli Stati Uniti, in fatto di U.F.O., e portavoce Stampa dell'A.T.I.C. ): " Da tempo veniamo tenuti d'occhio da ESSERI EXTRATERRESTRI a bordo di Dischi Volanti INTERPLANETARI..." ( Da un articolo sul mensile "True" )
U. THANT, Segretario alle Nazioni Unite: " Dopo la guerra del Viet Nam, ritengo che il PROBLEMA più importante per l'O.N.U. sia quello degli U.F.O. " LOUIS BREGUET, Ingegnere Aeronautico francese: " I Dischi Volanti usano sorgenti d'energia e sistemi di propulsione completamente DIVERSI dai nostri. Perciò non esiste altra spiegazione possibile: i Dischi Volanti PROVENGONO da altri Pianeti..."

________________________________________________________________________________________________
Colonnello BRYAN, assistente speciale del Segretario dell'Etat à l'Air, consigliere dell'Aeronautica del Gen. Norstad ( Com/te dela NATO ): " Sono al corrente che centinaia di piloti, civili e miltari, insieme adimpiegati presso gli Aerodromi, o astronomi, assistenti di missili sperimentali ed altri testimoni degni di fede, hanno fatto dei rapporti sulle apparizioni di U.F.O.... Secondo me: - gli U.F.O. segnalati dagli osservatori competenti, sono dei Congegni controllati e guidati; - le LORO velocità. le LORO manovre ed altre caratteristiche tecniche, dimostrano che queste MACCHINE sono superiori a qualsiasi aereo o missile costruito sulla Terra; -questi U.F.O. sono perciò dei CONGEGNI INTERPLANETARI che osservano sistematicamente il nostro Pianeta, sia che siano diretti da un equipaggio, sia che siano contemporaneamente pilotati e teleguidati; -tutte le informazioni sugli U.F.O., compresi i rapporti dei testimoni, sono state e sono tutt'ora tenute segrete..." ( Da una lettera al Direttore del NICAP, Magg. D. Keyohe,1954 )

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PERCY WILCKINS, famoso astronomo dela Royal Astronomical Society inglese, membro dela Societé Astronomic Francaise e Presidente onorario della Societàd Astronomica Espagnola: " Debbo confessare che non solo ero scettico, ma addirittura del tutto incredulo circa l'esistenza di tali Oggetti, prima che mi si presentasse l'occasione di vederne 3 insieme da bordo dell'aereo in cui mi trovavo per racarmi ad Atlanta..." ( 11-VI-1954 )
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Presidente U.S.A. Ronald Reagan

Mentre il presidente stava per salire su un elicottero sul prato della Casa Bianca, in attesa di partire per il fine settimana, si girò verso i giornalisti dicendo: “Vado ne mio ranch con Nancy (sua moglie) per il week end …. se dovesse succedere qualcosa … ebbene … io spero che tutti i popoli della terra si uniranno … ehm ... nel caso di un’invasione aliena”. Il primo canale della BBC trasmise la scena il lunedi 9 maggio 1988 alle ore 18.00, gelando milioni di telespettatori.
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Presidente U.R.S.S. Gorbaciov

“Durante un nostro incontro a Ginevra (Gorbaciov – Reagan), il Presidente degli Stati Uniti ha detto che se la Terra dovesse fronteggiare un’invasione extraterrestre, U.S.A. e U.R.S.S. unirebbero le loro forze per respingere una simile invasione. Non contesterò una simile ipotesi, sebbene sia ancora troppo presto per inquietarsi per un’intrusione del genere.

___________________________________________________________________________________________________________________________________

Albert M. Chop Direttore Ufficiale della Stampa della NASA

ALBERT M.CHOP, Direttore Ufficiale della Stampa della NASA e suo portavoce ( già esperto civile dell'Aeronautica Militare degli Stati Uniti, in fatto di U.F.O., e portavoce Stampa dell'A.T.I.C. ): " Da tempo veniamo tenuti d'occhio da ESSERI EXTRATERRESTRI a bordo di Dischi Volanti INTERPLANETARI..." ( Da un articolo sul mensile "True" )

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U. THANT Segretario alle Nazioni Unite

" Dopo la guerra del Vietnam, ritengo che il PROBLEMA più importante per l'O.N.U. sia quello degli U.F.O. "

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Dossier G.O.R.U.

Quindi l ho uppato e lo potete scaricare tranquillamente da qua:
http://www.mediafire.com/download.php?2gzjlymzwkl


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Intervista a Timothy Good

Alieni di aspetto umano sono tra di noi


Intervista a Timothy Good
Di Paola Harris

11 Agosto, 2007

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PH: Cosa hai imparato sulla presenza extraterrestre sulla Terra?

TG: Nell’ultimo capitolo “ Unearthly Disclosure “ parlo delle rivelazioni che mi sono state fatte da personale militare e dei servizi segreti riguardo allo “status quo”. Sono informazioni che risalgono agli anni ’80 fino all’’89, quindi sono un po’ datate ma molto significative. Mi è stato rivelato che gli Alieni hanno stabilito basi qui da molto tempo e che sono qui da tantissimo.

PH: Quindi alla fine di questo libro tu giungi a queste conclusioni.

TG: Sì, ho ricevuto moltissime informazioni riguardo a basi aliene su questo pianeta, collocate soprattutto negli Stati Uniti..

PH: Le nomini?

TG: Si, una si trova in Australia, due nel Pacifico che sono molto grandi, alcune nell’area delle Bermuda e una nei Caraibi.

PH: Esistono anche città, è vero? Intere città?

TG: Non saprei dirlo, io non le ho viste.

PH: Ma cosa dicono le tue informazioni?

TG: Basta che pensi alle informazioni fornite da quel contattato venezuelano, non ricordo come si chiama -Enrique Castillo Rincon- che è stato preso alla fine degli anni ’70 ed è stato portato in due basi aliene, una delle quali nelle Ande. L’altra era nella Fossa delle Marianne, la parte più profonda dell’Oceano Pacifico. Scende fino a 11000 metri di profondità e da qualche parte, lungo i bordi della fossa, esiste una grande base aliena descritta come un insieme di grandi globi sottomarini completamente autosufficienti, con vegetazione ed abitanti di aspetto umano.

PH: Timothy, quando io dico “base” penso ad una base militare, la gente pensa che gli Alieni abbiano basi militari.

TG: Beh, non è detto che una base sia per forza militare, per esempio “base” può significare anche “campo base”.

PH: Sì, ma quando le persone pensano ad una base, pensano ad una base militare.

TG: Beh, non dovrebbero.

PH: Quindi dobbiamo chiarire che quando tu ed io parliamo di “basi” intendiamo semplicemente “posti dove loro vivono”.

TG: Voglio anche aggiungere che molti di questi esseri si trovano su questo pianeta da molto prima di noi. Quindi non ci stanno semplicemente facendo visita, sono esseri che hanno vissuto su questo pianeta ben prima dell’Homo Sapiens e, infatti, sono loro gli artefici della nostra evoluzione. Noi siamo una razza ibrida.

PH: E non sono tutti Grigi.

TG: Assolutamente no.

PH: Questo è proprio ciò che voglio far sapere alla gente.
TG: Esistono specie differenti.

PH: Esistono specie differenti e gran parte di esse sono umanoidi.

TG: Esattamente.

PH: E alcuni di loro possono essere tranquillamente scambiati per umani.

TG: Assolutamente.

PH: Ed è questo che la gente non vuole capire. Si sono impressi in mente un’immagine stereotipata di alieni piccoli, grigi e con grandi occhi e questi sarebbero gli unici extraterrestri presenti sul nostro pianeta. Ma non è così.

TG: Ne esistono molti tipi differenti e alcuni di essi sono certamente umanoidi, collegati a noi geneticamente..

PH: Cosa dice quel contattista? Che aspetto avevano?

TG: Emotivamente erano molto freddi con lui. In quelle basi c’erano uomini e donne e lui li incontrò per diversi anni. Era diventato amico di uno di loro che in quel periodo viveva tra noi dissimulato come uomo d’affari svizzero. Lo incontrò in Sud America. Lui era qualcosa tipo un rappresentante di lozioni dopobarba. Enrique rimase amico di questo personaggio per molto tempo. Pensava che fosse un individuo molto interessante anche se dal comportamento a tratti bizzarro. Ma tempo dopo Enrique venne prelevato con un raggio di luce a bordo di un’astronave che era uscita da un lago in Sud America, non ne conosco l’esatta posizione geografica. E lì si trovò davanti il tizio che lui aveva pensato essere un uomo d’affari svizzero.

PH: Questa storia suona familiare, dobbiamo seguirla. E’ molto interessante il fatto che una persona che sembrava un uomo d’affari svizzero fosse uno di loro.

TG: Anche io ho avuto il mio contatto con loro, quindi posso parlare con cognizione di causa.--

PH: Puoi darmi maggiori dettagli?

TG: Bene, ho già parlato di quest’ episodio in qualcuno dei miei libri. Per esempio, nel 1967 mi trovavo a New York con la London Symphony Orchestra. A quell’epoca avevo già incontrato alcuni amici di George Adamski che mi avevano parlato di alieni presenti in territorio statunitense ed avevo già avuto un’esperienza, nel 1963 e sempre in America, con una donna che mi aveva confermato telepaticamente di non essere terrestre quando, col pensiero, glielo avevo domandato. Dunque, la stessa cosa accadde a New York nel febbraio del 1967. Mi misi a chiedere mentalmente, con molta intensità, una prova che esseri di altri mondi vivessero lì e lavorassero lì. Dopo circa mezz’ora di questa forte emissione mentale entrò nella hall dell’albergo in cui mi trovavo un tizio alto circa un metro e ottanta, vestito con un impeccabile completo grigio, camicia bianca, cravatta scura, capelli un po’ ondulati, colorito leggermente abbronzato ed uno sguardo molto intelligente. Prima che questo accadesse avevo seguito questa procedura: mi ero seduto nell’atrio e avevo cominciato a ripetere mentalmente: “Se qualcuno di voi si trova nell’area di New York, per favore venga a sedersi vicino a me e mi dia una prova.” E dopo circa mezz’ora arrivò questo tizio e si sedette vicino a me, Aveva con sé una valigetta diplomatica, la aprì con un gesto deliberato e ne tirò fuori il New York Times, iniziò a girare le pagine, ripiegò il giornale e lo rimise dentro rimanendo seduto. Allora io pensai “forse è quest’uomo vicino a me” ed iniziai a chiedergli mentalmente: “Se sei di un altro mondo per favore porta l’indice della mano destra all’altezza della narice destra e tienila ferma.” Non appena pensai questa frase lui fece esattamente quel gesto, poi si alzò e se ne andò.

PH: In quale libro parli di quest’episodio?
TG: Alien Base (Base Terra n.d.T). Comunque ci sono stati anche altri incontri; quello con la donna fu nel 1963. La gente mi ha chiesto spesso “perchè non parli con loro?” Non so dire il perchè. Comunque l’anno scorso, senza entrare in dettagli, forse ho avuto l’opportunità di parlare con qualcuno che credo non fosse di questo mondo.
PH: Mi puoi dire in che paese ti trovavi quando accadde quest’altro episodio?

TG: In Europa. Mi convinsi che quell’uomo non era di questo mondo. Non vi fu alcuna conferma telepatica ma io ero certo che lui venisse da qualche altra parte, protesi la mano verso di lui e lui la toccò appena guardandomi intensamente. Io lo guardai a mia volta e dissi:” Penso che tu possieda una grande conoscenza”. Lui non disse nulla e questo fu tutto. Certo è una prova ben misera paragonata alla storia precedente ma bisogna comprendere i piccoli particolari che denotano il modo di agire di questa gente.

PH: Noi non disponiamo di una base metodologica di studio per gli alieni di tipo umano. Se cerchiamo le prove abbiamo ben poca gente disposta a parlarne. Per questo non abbiamo alcun tipo di protocollo da seguire. A un certo punto nel mio libro (Esopolitica, come parlare con una sfera di luce?) parlo del documento congiunto Einstein-Oppenheimer, la lettera del Majestic-12 in cui loro due parlano del futuro, della necessità di essere tutti uniti per creare un protocollo di azione riguardo a questi esseri che vengono a farci visita. Il problema è:”chi dovrebbe rappresentare la Terra?” e fu a questo problema che Eistein e Oppenheimer tentarono di dare risposta quando inviarono la loro lettera al presidente Truman.

TG: E’ vero?

PH: Devi leggere cosa c’è in quel documento, è molto interessante. Fa parte dei Documenti Majestic.

TG: Li ho letti, Tim Cooper me li ha mandati alcuni anni fa.

PH: Dice che dovrebbe esistere una specie di “Super ONU” in grado di rappresentare la Terra nel suo complesso perchè nessuna singola nazione può arrogarsi il diritto di rappresentare l’intera specie umana. Dice anche che questi altri esseri potrebbero possedere delle proprie culture. La data del documento è giugno 1947, quindi prima di Roswell.

TG: Certo, comunque anche prima erano stati recuperati velivoli alieni. Sembra che ne sia stato recuperato uno nel 1945 in Nuovo Messico, un altro nel 1941 in Missouri, un altro nelle Hawaii nel 1944 recuperato dalla Marina degli Stati Uniti e, naturalmente, c’è quello recuperato in Italia nel 1933. Esiste la riproduzione del documento originale.

PH: Gli X Files di Mussolini?

TG: Sì, abbiamo proprio la copia del telegramma del 1933.

PH: Il tuo lavoro è talmente enorme ed hai svolto tali e tante ricerche che qui mi focalizzerò solo sulla questione che riguarda gli Alieni di aspetto umano, questione che è sorta prepotentemente in Italia negli ultimi tempi, grazie all’uscita di due libri. Questi libri parlano di basi sotterranee e sottomarine e di alieni in tutto e per tutto simili a noi nell’aspetto.
Allora perchè pensi che la nostra società abbia dato tanta importanza ed abbia commercializzato solo un tipo di Alieno, il cosiddetto EBE-Entità Biologica Extraterrestre?

TG: Probabilmente perchè gli alieni di aspetto umano non sono abbastanza impressionanti.

PH: Ma ciò ha portato moltissima gente a screditare Adamski.

TG: Adamski aveva ragione su molte cose. Lui lavorò anche per il Governo degli Stati Uniti, lo sapevi?

PH: No, non lo sapevo.

TG: Aveva un passaporto speciale, è in Alien Base (Base Terra n.d.T.), puoi leggerlo.

PH: E’ per questo che fu sepolto ad Arlington?

TG: Fu sepolto ad Arlington perchè aveva prestato servizio nell’esercito circa nel 1913. Chiunque abbia fatto parte dell’esercito può essere sepolto ad Arlington, non c’è nulla di misterioso in questo.

PH: Il messaggio fondamentale di Adamski fu che loro erano qui, che erano umanoidi, che erano come noi e che volevano contattare i principali rappresentanti del potere, incluso il Vaticano.

TG: E lo hanno fatto. Adamski visitò il Papa nel maggio del 1963, questo è sicuro.

PH: Con un messaggio chiaro.

TG: Sì, da parte della gente di altri mondi con cui lui era in contatto. Lui fu anche il primo a dire che gli alieni avevano stretto dei rapporti con il nostro apparato militare. Lo disse negli anni ’50.
PH: Okay, le affermazioni di Adamski concordavano con quelle di Eugenio Siragusa in Sicilia.

TG: Un altro contattista molto interessante, in seguito diventò piuttosto strano ma è chiaro che per la gente diventa difficile vivere con simili personaggi.

PH: Il contattista di cui mi sto occupando attualmente si chiama Maurizio Cavallo e ha fatto parte del gruppo di Siragusa. Si trovava in Sicilia quando aveva 13 anni e insieme a lui c’era Giorgio Buongiovanni. Cavallo afferma di aver visto alieni alti e biondi con tute blu che si aggiravano intorno a casa di Siragusa sotto l’Etna.

TG: Anch’io ho scritto molto su questi primi casi italiani degli anni ’50. Sono assolutamente affascinanti e, credo, molto, molto importanti.

PH: Ma, Timothy, lui possiede ben quattro lettere del presidente Eisenhower, io ne ho pubblicata una nel mio nuovo libro.

TG: Esatto,sono casi molto interessanti e c’è un nuovo libro, tra l’altro, in inglese, proprio sui contattasti italiani di quel periodo. Spero di comprarlo qui.

PH: Poiché sia Siragusa che Adamski ebbero questi contatti, perchè decise di scrivere a Siragusa?

TG: Non lo so, non ho visto la lettera.

PH: Ce l’ho io, è genuina e ne esistono ben quattro.

TG: E’ ancora vivo?

PH: No, ma ci sono sua moglie e suo figlio che ci stanno fornendo questo materiale. Io ho una copia xerox di una delle quattro lettere. E’ molto cordiale. C’è il nome di Eisenhower in cima e c’è scritto qualcosa di generico tipo” Sì, faremo tutto quello che è in nostro potere , vi facciamo i migliori auguri” etc. La firma è quella del Presidente. Tu fai parte di quei ricercatori che pensano che Eisenhower entrò in contatto con gli alieni?

TG: Sì, ma non posso pronunciarmi sulla lettera perchè non l’ho vista.

PH: Comunque tutto questo avrebbe un senso. Ti posso mandare una copia della lettera così la puoi studiare. Perchè mai Eisenhower avrebbe dovuto scrivere ad un contattista italiano?

TG: Sono sicuro che esiste una base nel Mediterraneo.

PH: Quindi negli anni ’50 e ’60 ci fu un tentativo (lasciamo da parte Billy Meier per il momento) da parte di alieni di aspetto umano di entrare in contatto con noi e questo viene generalmente rifiutato perchè questi esseri avrebbero avuto aspetto umano.

TG: Sì, questi sono i fatti perchè loro sono connessi con noi, sono i nostri fratelli maggiori, se preferisci. Sono qui da molto più tempo di noi.

PH: Concordo con te. E questo come cambia la situazione, visto che il contatto è già avvenuto?

TG: Non so dirtelo. Penso che dovremo aspettare nuove prove, forse prove scientifiche dell’esistenza di civiltà precedenti alla nostra. Si parla tanto di Atlantide e Lemuria, forse in futuro emergeranno prove concrete di tutto questo.

PH: Ritieni che i nostri governi sappiano che alcuni di questi esseri sono uguali a noi?

TG: Beh, quando parliamo di governi dobbiamo renderci conto del fatto che in quegli ambiti sono solo pochissime persone a sapere come stanno veramente le cose. E’ un argomento talmente spinoso che è tenuto segretissimo. Ma quei pochi che nei governi hanno accesso alle informazioni sono ben consapevoli che esistono comunicazioni e contatti con militari, sicuramente con alcuni scienziati e forse anche con persone normali, e che questo va avanti da moltissimo tempo, forse da migliaia di anni.

PH: Pensi possibile che alcuni di questi individui o gruppi che sono come noi abbiano collaborato nella realizzazione di tecnologie avanzate?

TG: Penso che sia possibile, ma non so fino a quale livello. E’ possibile che noi si abbia degli alleati, degli amici che ci stiano aiutando a sviluppare, per esempio, tipi di trasporto più efficienti degli attuali. Comunque non posso darlo per certo. Ho raccolto anche voci che dicono che ci avrebbero fornito nuovi tipi di armi. Credo che l’ex ministro della Difesa canadese Paul Hellyer abbia inteso dire che ci stiamo preparando per le Guerre Stellari, la guerra nello spazio, ed è molto preoccupato per questo. Se fosse vero sarebbe veramente agghiacciante, ma ci sono anche dati che parlano di una minaccia rappresentata da altre specie di alieni, ne sono certo.

PH: Ciò implicherebbe che non sono tutti positivi nei nostri confronti. E’ importante sottolinearlo. Un’ultima domanda: esiste un messaggio spirituale in tutto questo e se c’è, qual è?

TG: Che siamo esseri forniti di spirito, che esiste un legame con questi esseri antico di millenni e che ci sono segnali positivi all’orizzonte che ci fanno sperare in un enorme passo avanti per l’umanità che le farà finalmente comprendere qual è il suo vero posto nell’universo.

PH: Quindi c’è ancora speranza.

TG: Indubbiamente ci sono grandi possibilità là fuori. Bisogna pensare in maniera positiva.

PH: E’ per questo che continui a lavorare tanto e continui a fare divulgazione?

TG: E’ possibile, non posso affermarlo con sicurezza, ma mi sento guidato. E’ per questo che sono qui e faccio quello che faccio. Penso che il vero motivo sia questo.


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RAPPORTO COMETA


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Tanto per proporre ogni tanto qualche punto fondamentale dell'ufologia, ripropongo qui un breve articolo sul rapporto Cometa francese sugli UFO del 1999

Nel mese estivo di luglio del 1999, mentre tutti erano intenti a prendere il sole e abbronzarsi sulle spiaggie e i giornali erano carenti di notizie, in Francia la popolare rivista “VSD” uscì con un fascicolo di circa 90 pagine, diverso dagli altri. Era un documento eccezionale, sensazionale, unico nel suo genere. Un rapporto sugli O.V.N.I. (Oggetti Volanti non Identificati) firmato dall’IHEDN (Istituto degli Alti Studi per la Difesa Nazionale), dove facevano parte i più alti funzionari alla Difesa, Accademici, Industriali francesi. Un vero “Santo Graal” sulla tematica ufologica, dove la conclusione del rapporto era che gli O.V.N.I. erano di origine extraterrestre. Il rapporto è intitolato “Gli OVNI e la Difesa: a cosa dobbiamo essere preparati?” e quando uscì creò sconcerto nell’ambiente ufologico, e non solo. Le firme erano davvero prestigiose e non si poteva ignorare il contenuto. La prefazione era addirittura del Generale Bernard Norlain, Direttore dell’IHEDN. Ma non solo, c’era anche il Generale delle Forze Aeree Francesi Denis Letty che nel 2004 fece una sconvolgente intervista al quotidiano “France Soir”. Ecco di seguito una sintesi, riportata anche da alcuni quotidiani nostrani: “«Io dico sì, gli O.V.N.I. esistono, le testimonianze sono numerose ed affidabili nella loro grande maggioranza. A titolo d’esempio, dal 1900 più di 1.300 casi aeronautici osservati da piloti civili e militari sono stati censiti e in un gran numero di casi l’osservazione visuale è confermata da altri elementi, quali la ricezione radar simultanea (20% dei casi), la testimonianza di un controllore di volo o di un altro equipaggio». Al presente una minaccia O.V.N.I. non si è fatta sentire in Francia, ma almeno in due casi sembra di aver visto manovre intimidatorie. La vera "minaccia" - sottolinea il generale francese coautore del «Rapporto Cometa» - è che in realtà non si fa nulla, o troppo poco, per studiare questi fenomeni, a rischio di essere sorpresi». I militari francesi, del resto, sembrano aver preso molto seriamente in conto la questione degli O.V.N.I. «Considerato che degli oggetti volanti non identificati attraversano il cielo - dice Letty - i responsabili della sorveglianza, della difesa aerea e della sicurezza si sentono coinvolti. In effetti questi fenomeni influiscono sull’ambiente aeronautico e io non cito che le manovre di avvistamento, il rischio di collisione e la perdita di attenzione. La Difesa aerea e la Direzione generale dell’Aviazione civile prendono questi avvenimenti molto seriamente ed è per questo che essi collaborano con Sepra del Cnes. Esiste - aggiunge il Generale Letty - una procedura di trasmissione e di indagine dei racconti resi sulle osservazioni ed è regolarmente applicata; allo stesso modo sono indagati i processi verbali stesi dalla Gendarmeria Nazionale (più di tremila) . È nel febbraio del 1974 - scrive in proposito il Generale Letty - che furono date le prime istruzioni che assegnavano alla Gendarmerie Nazionali il compito di raccogliere e di raggruppare le testimonianze spontanee sugli O.V.N.I.» e da quella data sono stati compilati oltre 3mila verbali. I vari fenomeni sono stati distinti in categorie e quella denominata Pan D rappresenta quelli non identificabili, nonostante l’abbondanza e la qualità dei dati. I Pan D rappresentano all’incirca il 4-5 per cento dei casi e sono inquadrati per le loro caratteristiche fisiche: velocità, accelerazione, silenziosità, forma, effetti sull’ambiente. Il primo caso di Pan D è datato 1951 e ha interessato l’equipaggio di un aereo militare Vampire. «In conclusione - sostiene il generale Letty - noi possiamo stabilire chiaramente che, dal 1942 al 1995, almeno 500 osservazioni ben documentate e osservate di Pan D aeronautici, dei quali il 20 per cento con avvistamento visuale e radar, sono stati riscontrati nel mondo. Essi ci danno la prova di una realtà fisica di fenomeni a evoluzione paradossale». Letty elenca in dettaglio le caratteristiche degli oggetti e conclude: «Le testimonianze dei piloti lasciano in effetti supporre che tutti gli oggetti sono "sia pilotati, sia telecomandati". Tutti i piloti hanno detto nei loro rapporti che è "l’oggetto" che sembra muoversi verso di loro e non il contrario». «Da questo insieme di fatti - dice infine Letty - si trae una conclusione forte: certi Pan D parrebbero essere delle macchine volanti totalmente sconosciute, dalle “performances” eccezionali, guidate da intelligenze naturali o artificiali». Dichiarazioni davvero sconvolgenti ma che, stranamente, i nostri militari, i nostri politici e anche gli ufologi hanno “snobbato”. Eppure il “Rapporto Cometa” non viene dall’America, ma dai nostri cugini d’oltralpe ma, nonostante ciò nessuna interrogazione parlamentare sulla questione, nessun “allineamento militare” ufficiale, nessuna traduzione integrale in lingua italiana, nessun dossier monografico sulle riviste di settore ufologico. Perché questa “censura” nostrana? Come mai questa letargia in campo ufologico, mentre negli altri paese occidentali e non solo, migliaia di documenti declassificati in tema O.V.N.I. sono stati resi pubblici, mentre in Italia la nostra Aeronautica ha catalogato solo 3 O.V.N.I. nel 2007? Una discrepanza sospetta e assurda. E come mai nessuno ha mai chiesto alla Marina, all’Esercito, ai Carabinieri questi documenti? Manca la legge della libertà di Informazione in Italia? Creiamola, magari appellandoci ai nostri politici. Per libertà di trasparenza e studio deve essere creata. Non possiamo essere indietro anche in questo campo. Ma torniamo al “Cometa”, quale è la sintesi del documento e come è strutturato?

Il soggetto O.V.N.I. è, da decenni, il Dossier più tabù che sia mai esistito. Nessun intellettuale, nessuno saggio, nessuno filosofo, nessun giornalista scientifico e nessuno scienziato di alto livello, eccetto le rare eccezioni, ha osato intaccarlo, per timore di essere screditati, mostrando quindi una mancanza totale di coraggio intellettuale. Nel 1977 , l’ I.H.E.D.N. ( Istituto degli Alti Studi della Difesa Nazionale) pubblicava un primo rapporto che portò alla creazione del GEPAN e sosteneva deliberatamente il contrario di tutte le idee dell'epoca, osando pretendere che questo argomento sembrava presentare degli aspetti interessanti, ivi compreso un piano di ricadute scientifiche e tecniche. Un quarto di secolo più tardi altri militari, assecondati dai collaboratori ed ingegneri di alto livello entrano a far parte del COMETA, fornendo ulteriori elementi.

L' I.H.E.D.N. (Istituto Alti Studi della Difesa Nazionale ) è un luogo di riflessione geo-politica e geo-strategica in cui gli ascoltatori, partecipanti alle sessioni, sono nominati dal Primo Ministro ed i cui edifici si trovano in quelli dell'Accademia militare, a Parigi. Nella sua prefazione il Generale Norlain indica che ha confidato al Generale Letty la cura di preparare questo documento che è stato rimesso sul tavolo del Presidente e del suo Primo Ministro. Durante tutto il rapporto, "per comodità di linguaggio", viene adoperato per tutto e tutti il termine O.V.N.I.. Il rapporto COMETA non opta per il termine P.A.N. (Fenomeno aerospaziale non identificato) ma l'ottica del rapporto è chiara: trattasi di “oggetti volanti” e non di" fenomeni." Notiamo che in linea di massima nessuna delle persone di quelle citate, perché sembra che in effetti questo rapporto sia stato redatto attraverso la collaborazione di circa una ventina di persone, occuperebbe attualmente posti di responsabilità. Facendo seguito alla prefazione del Generale Norlain, il Generale Denis Letty, (Armée de l’Air in pensione) fu presentato come Presidente dell'associazione COMETA , è il maestro dell’opera ed il responsabile dunque di quanto scritto e descritto. Tra i membri dell’Associazione COMETA, si possono citare: Pierre Bescond, ingegnere dell'armamento; Denis Blancher , Commissario Principale della Polizia Nazionale al Ministero dell'interno; Bruno Le Moin , generale dell'aeronautica militare; François Lépine , della Fondazione degli Studi per la Difesa; Christian Marchal , direttore di ricerca all'ONERA (Ufficio Nazionale della Ricerca Aeronautica); Marc Merlo , Ammiraglio; Alain Orzag , dottore in scienze fisiche, ingegnere generale dell'armamento. Il documento poi presenta un'esposizione delle varie testimonianze.

1977 - Un pilota di un Mirage IV, René Giraud, descrisse un incontro ravvicinato. Racconto allucinante, di un apparecchio supersonico francese preso in caccia da un O.V.N.I. che viene a posizionarsi in coda, causando al pilota ed al navigatore, secondo la testimonianza "la fifa più grande della loro vita". L'evoluzione dell'O.V.N.I. è descritta categoricamente come supersonica. Tuttavia nessuno bang sarà sentito per i testimoni localizzati al suolo.

1976 - Un pilota di caccia, il Col. Claude Bosc, manifesta anch’egli un incontro ravvicinato e con le stesse modalità.

1994 - Più recente è la testimonianza impressionante di un Comandante di Bordo dell’AIR FRANCE, Jean-Charles Duboc e del suo equipaggio. Testimonianze visuali confermate più lontano da una traccia dei radar militari al suolo.

Il Rapporto COMETA presenta anche dei classici stranieri

1956 - Lakenheath (GB). Osservazioni visuali e di tracce radar. Il telex mandato dalla base di Lakenheath dice in sostanza": il fatto che le accelerazioni veloci e degli arresti bruschi siano stati seguiti dai radar e visti anche da terra, da al rapporto una credibilità certa. Non si creda che queste osservazioni possano avere una qualsiasi origine meteorologica o astronomica."

1957 - Messico - Caso del volo RB-47 (USA) Si tratta questa volta di un inseguimento, durato più di un'ora, di un quadrireattore B-47, specialmente attrezzato per la localizzazione del segnali radar emanati dai sottomarini sovietici nel golfo del Messico, da un O.V.N.I. che svettava intorno all'apparecchio. Questo è stato confermato anche dai radar al suolo. L'apparecchio americano fornisce dei dati interessanti concernenti lo sfavillio elettromagnetico emesso dall'O.V.N.I. : 3 gigahertz, pulsate a 500 hertz, una frequenza ottimale per ionizzare l'aria, a questa altitudine.

1976 – Teheran - Un misterioso oggetto si trova allora preso in caccia da dei jet militari Phantom 4, inviati dal Generale Youssefi. Una della piloti tenta di tirare verso lui un missile" Sidewinder", ma nello stesso momento i suoi comandi di tiro si trovano bloccati (ma non i suoi comandi di volo) . Là ancora, ci sono delle conclusioni: testimoni molteplici, a forte credibilità, osservazioni confermate al radar, effetti elettromagnetici registrati da tre equipaggi distinti, effetti fisiologici, grado straordinario di manovrabilità. Questo dossier del 1976 presenta anche dei casi analoghi (Russia, Argentina).

1986 - Volo JAL 1628 (Boeing 747 della Japan Air Lines) il cui l'equipaggio ha potuto osservare per circa un’ora, prima due O.V.N.I. della taglia di un DC8, e quindi un gigantesco disco " della taglia di due portaerei. ".

1990- tentativi di intercettazione di O.V.N.I. per gli F-16 delle Forze Aeree del Belgio

Il rapporto prosegue con le osservazioni precise fatte dal suolo:

1954 Tananarive - testimoni: membri del servizio tecnico dell' Air France.

1979 Francia - Osservazione da parte di un pilota di un disco vicino al suolo ;

1989 Russia - caso con molteplici testimoni in una base militare Russa.
Si passa cosi agli" Incontri Ravvicinati ":

1965 - Valensole - un contadino è paralizzato da degli esseri umanoidi usciti da un arnese ovoidale che decolla lasciando nelle lavande delle tracce biologiche di lunga durata, così come una strana impronta impressa al suolo.

1967 - Cussac - inchiesta GEPAN/SEPRA: si tratta questa volta di un incontro ravvicinato tra giovani contadini e degli umanoidi alti 1,20 m. I testimoni videro questi “personaggi" rientrare nel loro O.V.N.I. sferico dall’alto, facendo entrare prima la testa." Un magistrato effettuò una contro inchiesta, interrogò i testimoni e concluse con la credibilità del loro racconto.

1981 - Trans-en-Provence - Incredibile caso indagato dal GEPAN. Un contadino di origine italiana vede un disco di 3 metri di diametro posarsi, abbastanza brutalmente, sul suo campo. Poi riparte. Alcune analisi effettuate dal biologo Michel Bounias mettono in evidenza un importante trauma biologico, che ha convolto le erbe mediche, perfettamente in correlazione con la distanza dall'epicentro del fenomeno.

1982 - Nancy - il caso detto "dell'Amaranto." Uno strano faccia a faccia, nel suo giardino, tra un biologo ed un O.V.N.I. di 2 metri di diametro, che levitava senza rumore a due metri di lui. Vegetazione alterata.
Un capitolo è dedicato ai "mezzi complementari di ricerca."
Alcune convenzioni sono rievocate, curante dello studio degli impatti di fulmini, delle meteore, delle perturbazioni di linee EDF. Un gruppo di sociologi studia anche l'impatto del Rapporto O.V.N.I. sulle popolazioni, il comportamento dei gruppi ufologici, l'attività di sette orientate verso gli O.V.N.I.. La Società FLEXIMAGE si vede confidata l'analisi dei reperti fotografici.

Analisi dei prelevamenti.
Il GEPAN/SEPRA si appoggia su differenti laboratori civili e militari di cui quelli dell’ E.T.C.A. (Stabilimento Tecnico Centrale dell'Armamento), per analizzare i prelevamenti di suolo e di vegetazione raccolto durante le inchieste.

Sfruttamento delle fotografie

Dei trattamenti sulle immagini sono stati condotti tra il 1981 e il 1988 in seno all'ETCA ed essi hanno permesso di definire le tecniche e le procedure, riprese nella Nota 18 del GEPAN, per lo studio delle fotografie presunte di O.V.N.I.. Dei filtri della diffrazione sono stati installati nelle gendarmerie, per permettere la raccolta di notizie sullo spettro luminoso emesso. Infine, il costume dei mezzi di investigazione del GEPAN/SEPRA rievoca il sistema di sorveglianza del cielo, mettendo in opera dei radar particolarmente potenti ed adattati a questo tipo di" bersagli", che i radar civili classici non potrebbero prendere in carico. Il GEPAN/SEPRA (oggi GEIPAN) esiste dal 1977 e ciò che rappresenta 31 anni di attività. La lettura del rapporto COMETA sembra indicare che le attività di questo servizio del CNES si siano limitate esclusivamente alla colletta di informazioni ed alle inchieste sul campo, condotte in collaborazione con la gendarmeria ed i militari. La realtà è un po' differente, ma questo aspetto sarà evidente nella seconda parte del Rapporto. In questo, l'apporto di questa squadra CNES sembra limitarsi ad una semplice tipologia che era stata presentata in conferenza per il secondo responsabile del GEPAN, l'allievo del Politecnico Alain Esterle, successore del primo responsabile, Claude Poher, tutti e due ingegneri al CNES. Una breve osservazione. All'epoca della sua presa di funzione, l'Ing. Claude Poher del CNES, primo capo del GEPAN, aveva fatto studiare per le società Jobin e Yvon degli adattatori destinati ad essere installati sugli apparecchi fotografici che fanno parte della dotazione di ogni squadra della gendarmeria. Questi adattatori sono accessori poco ingombranti che sono facilmente installati sull'obiettivo dell'apparecchio, comportando ciò che si chiama una rete , che trasforma l’immagine di un O.V.N.I. in spettro , cioè una rete che funziona come un prisma che scompone la luce in fasci . L'analisi di questo documento fornirebbe allora numerosi dati concernenti la natura del mezzo emittente, la sua temperatura, la velocità di avvicinamento o di allontanamento dell'oggetto (per effetto Doppler) ed anche l'intensità del campo magnetico che produce. Da 31 anni, tutte le squadre di Gendarmerie (l’equivalente dei Carabinieri) sono attrezzate di questi tipi di adattatori, e numerosi Gendarmi sono stati testimoni diretti del fenomeno.
UFO: ipotesi, prove di modellazione.

L'aspetto più sconcertante di questi O.V.N.I. è, tra altro, l'apparenza di un spostamento supersonico, con assenza di Bang , di onda d'urto. Nel rapporto COMETA , si legge: “La propulsione MHD (Magneto IdroDinamica) potrebbe essere causa di questo silenzio: delle prime esperienze di attenuazione del rumore, attraverso la soppressione della scia e dell'onda d'urto, sebbene in condizioni molto particolari, sono molto incoraggianti.” Questo capitolo prosegue con l'evocazione di altre modi di propulsione, ricordando che la propulsione MHD non è operativa nel vuoto spaziale, interplanetario o intersiderale, il mezzo si appoggia necessariamente sul modo ambientale (aria o acqua). Il rendimento del propellente è legato direttamente alla velocità di eiezione; nei sistemi a propulsione convenzionale (razzi), questa velocità è limitata, dalla temperatura che regna nella camera di combustione, a 2000-2500 metri al secondo. Il rapporto menziona anche gli sforzi concernenti la propulsione MHD perseguiti nei differenti laboratori stranieri ( Es.: Rensselaer Polytechnic Institute di Troy, vicino New York ). Altri sistemi di propulsione sono evocati. Si tratta di propulsori addizionali, destinati ad equipaggiare le sonde spaziali. Se questi sono supposti poter sviluppare solamente delle spinte relativamente deboli, hanno l'enorme vantaggio, con un rendimento di un propellente molto importante, di una velocità di eiezione dell'ordine di 100 Km/s e più, e di poter mantenere questa spinta per mesi, e dunque di fornire, grazie ad un'accelerazione debole ma sostenuta, dei guadagni di velocità che i sistemi convenzionali non saprebbero assicurare, accorciando in questo modo notevolmente le durate di viaggio di sonde in direzione di pianeti lontani, come ad esempio il pianeta Giove. Con un sistema convenzionale, trattandosi di posizionare una sonda abbastanza pesante, per esempio come Galileo intorno a Giove, un sistema di propulsione per razzo si rivela alquanto inoperante. Il guadagno di velocità deve essere ricercato dunque nell' “effetto fionda”, un classico della tecnologia spaziale. Si manda allora la sonda" dietro" un pianeta che orbita intorno al Sole. Attirata dal pianeta, la sonda si trova quindi accelerata; nel caso della sonda Galileo, il guadagno di velocità fu ottenuto da due “effetti fionda” successivi, dovuti a due passaggi inizialmente vicino a Venere, poi dalla Terra stessa, che orbita intorno al Sole a 20 km/s. Se la sonda Galileo fosse stata equipaggiata di un propulsore addizionale ad alto rendimento, il suo tempo di posizionamento intorno a Giove sarebbe potuto essere ridotto notevolmente.

Il rapporto menziona anche l'interesse considerevole dell'importo di energia sotto forma di antimateria, sintetizzata innanzitutto perfettamente su Terra, poi immagazzinata a bordo della sonda in bottiglie magnetiche ( tecnica perfettamente messa a punto: si parla di tecnica di sconfinamento). Questo tipo di propulsione rappresenterebbe un salto qualitativo considerevole e difatti, nei razzi, più del 90 % della massa é concentrata nel "propellente” (combustibile solido o sistema criogenico). Il propulsore che utilizza come energia primaria dell'antimateria vedrebbe questa massa" eso-energetica" diminuire drasticamente (così, per posizionare un satellite come Galileo intorno a Giove, l'energia da mettere in opera corrisponderebbe ad una massa di antimateria inferiore ad un decigrammo). Questa non è quindi l'antimateria stessa che si trova allora espulsa. Il suo annichilimento con una massa equivalente di materia, tanto debole, è convertito in energia elettrica che è utilizzata allora per accelerare la propulsione stessa , per esempio attraverso atomi di silicio. Una sonda potrebbe così captare il suo proprio propellente durante il suo viaggio, per esempio attraversando la cintura di asteroidi, e" rifare il pieno", con dei semplici sassi. Nel rapporto COMETA viene precisato che la sonda Deep Space 1, che doveva sfiorare l'asteroide 1992 KD il 29 luglio 2006, sarebbe stata attrezzata di un propulsore a forte rendimento, senza che si sappiano grandi cose sulla sua sorgente di energia primaria. Questi sistemi di propulsione avanzata, anche se sono così seducenti, se mettono i più lontani pianeti del nostro sistema solare più alla nostra portata, riducendo i tempi di viaggio ad alcuni mesi, resterebbero inoperanti per crociere intersiderali, essendo le distanze interstellari 10.000 volte più importanti che le distanze che separano i pianeti dal nostro proprio sistema. Esistono delle ipotesi più avanzate (come quella di Jean-Pierre Petit) consideranti che, in un futuro più o meno lontano, delle "navi terrestri" possano servirsi di un "universo gemello del nostro", utilizzato come una " metropolitana-espresso" (dove la velocità della luce sarebbe molto più importante che nel nostro" versante spazio-tempo") e dove dei mezzi si potrebbero incrociare dopo avere operato in un" trasferimento iperspaziale" Ma, in questo stato anche se interessanti, questi lavori restano speculativi nello stato attuale della ricerca "osservativa". Il rapporto COMETA , in quanto fine a se stesso, si limita al modello che deriva dalle idee di O'Neill, riprese dagli astronomi Monnet e Ribes nel loro documento "La vita extraterrestre" (Larousse). Si tratta quindi di viaggi senza ritorno, effettuato con immense città spaziali (30 km di lunghezza per 6 Km di larghezza), protette da un ecosistema, e passanti da un sistema planetario ad un altro "in migliaia di generazioni" In tali insiemi, una lenta rotazione assicurerebbe senz’altro un peso artificiale. Tra i fenomeni associati agli O.V.N.I. , si trovano gli arresti dei motori di veicoli e, più generalmente, delle perturbazioni nei sistemi elettrici. A pag 37 del rapporto infatti si può leggere : "Si può pensare a dei raggi radioelettrici, come delle microonde, di cui sappiamo che possono provocare degli effetti di questo genere e che possono essere facilmente formate in fasci per agire a distanza. In queste condizioni, l'emissione di microonde tramite mezzi sconosciuti sarebbe di una tale natura da creare intorno al veicolo un campo elettrico abbastanza elevato affinché le tensioni di accensione, addizionandosi , provocano la ionizzazione intorno al circuito di alta tensione del motore (bobina, distributore, filo di candela) cortocircuitando così gli impulsi di accensione verso la massa del motore fermandolo. "

In Francia sono allo studio dei generatori iper frequenziali di grande potenza che potrebbero essere utilizzati a questo scopo. Il rapporto COMETA precisa che i dispositivi ad accensione elettronica e, più generalmente, tutti i dispositivi elettronici, sarebbero a priori molto sensibili a questo tipo di fattore: le precisioni tecniche fornite lasciano a pensare che i tests potrebbero essere stati fatti con successo. In effetti, un fascio di microonde che mirano ad un ogiva pilotata in fase di rientro, o un missile di crociera, potrebbe così mettere fuori servizio il suo sistema di pilotaggio o dell’innesco della sua carica, addirittura farla esplodere, se si tratta di un esplosivo chimico, prima che colpisca il suo bersaglio. Il rapporto menziona che le creazioni a distanza di paralisi di essere umani attraverso fasci di microonde sono state studiate, e tra l’altro, al “Weapon Laboratory” dell' Air Force di Kirkland. Qui si tocca il paradosso del rapporto COMETA - "Gli O.V.N.I. e la Difesa" dove si ha l'impressione molto netta che gli autori del rapporto dispongono di risultati di studi suscettibili di rendere prioritaria l'ipotesi veicolare, ma che non la possono divulgare, essendo questi studi troppo legati alla Difesa Nazionale. Il rapporto dice: “Se avessimo avuto una decina di OVNI D (fenomeni aerospaziali per la quale nessuna spiegazione" terrestre" è stata fornita) si potrebbe accontentarsi di classificare "senza seguito" questo dossier ambiguo, ma noi siamo più là, da molto, molto tempo.” Il ventaglio delle interpretazioni possibili è passato allora in rassegna. L'ipotesi dell'oggetto segreto e rivoluzionario si trova sorpassata , data l'anzianità delle testimonianze (da pensare a quelli che sono citati nel rapporto e che sono degli anni Cinquanta ). Si legge: ”l'aereo furtivo e la MHD conducono a dei progressi impressionanti.” Nel rapporto quindi viene dato un cenno alle “immagini olografiche” ed ai “fenomeni naturali sconosciuti”e poi viene evocata l’ipotesi di esseri extraterrestri. Il rapporto menziona l'esistenza della direttiva JANAP 146 (Joint Army, Navy, Air Force Publications) messa in atto dagli Stati Uniti dal 1953 che si applica tanto bene ai militari che a certi civili (comandanti di bordo dell'aviazione civile) , capitani di unità della marina mercantile e che intima a tutte queste persone di rendere conto, urgentemente, di ogni testimonianza legata al fenomeno O.V.N.I.; la divulgazione di tali notizie, essendo collegate a quella dei segreti militari , e quindi cadenti sotto l'influenza delle leggi che reprimono i casi di spionaggio. Pena: dieci anni di prigione e migliaia se non milioni di dollari di multa. Il seguito del rapporto rievoca gli sforzi intrapresi dalla moglie di un ex ambasciatore degli Stati Uniti in Francia, la Signora Galbraith, per "promuovere infine nel suo paese delle serie ricerche scientifiche su questo argomento". La tesi del " Generale Philip Corso" viene evidenziata e considerata molto seriamente. Dal 1953 al 1957 questi fu membro del National Security Council, e dunque in contatto permanente col Presidente Eisenhower ed autore del libro “The Day after Roswell”, con una prefazione molto lusinghiera del Dr. Strom Thurmond, allora Presidente della Commissione delle Forze Armate del Senato americano. Il Generale Philip Corso afferma che nel 1961-62, in quanto responsabile delle “tecnologie straniere” al servizio Ricerche e Sviluppo, sarebbe stato incaricato di fare approfittare discretamente l'industria americana degli oggetti di tecnologia molto avanzata trovati nel relitto recuperato a Roswell (laser, circuiti integrati, intensificatori di luce, ecc.). Egli dichiarò inoltre che avrebbe visto altresì anche il cadavere di uno degli occupanti del relitto," conservato in una bara di vetro". Nel Cap.9 , il rapporto COMETA fa il punto della situazione in Inghilterra, dove si assisterebbe ad un capovolgimento simile a ciò che sembra stagliarsi in Francia. Il Ministero della Difesa britannico si sarebbe così dotato molto presto di una struttura idonea per lo studio del Dossier O.V.N.I. (il cui unico scopo era di determinare se questi rapporti presentassero un interesse per la Difesa). I responsabili di questo servizio dichiararono allora: “ Se fossimo in possesso dei dati sufficienti, oggi saremmo in condizione di spiegare probabilmente tutti i casi “.Ma Nick Pope, responsabile dal 1991 al 1994, prende tutti in contropiede privilegiando fortemente l'ipotesi extraterrestre, come d’altronde il Rapporto COMETA. Il Rapporto COMETA non dà la parola al Dr. Jean-Jacques Vélasco, il responsabile d’allora del S.E.P.R.A. (Servizio di Esperti sui Fenomeni di Rientro Atmosferico) che al C.N.E.S. era preposto a studiare gli avvenimenti O.V.N.I.. Questa volta è lo stesso personaggio che cambia progressivamente la sua posizione iniziale. Esiste infatti, negli archivi di TF1 (RAI Francese), una sua intervista, condotta dai fratelli Bogdanoff, durante la quale dichiarava "che solo un'infima percentuale di casi restavano inspiegati" e pronosticava "che il progresso futuro delle conoscenze in materia di meteorologia avrebbe finito per permettere di ridurre i rari casi inspiegabili a dei fenomeni naturali". In almeno due articoli nella rivista VSD Luglio 1998 in "lettera aperta agli scettici" e nella rivista “Scienze e Frontiere” di Marzo 1998, egli riconosce "ora" l'ipotesi extraterrestre e che numerosi casi non possono essere spiegati diversamente.” Il rapporto COMETA fa eco alle dichiarazioni di Ralph Noyés, predecessore di Nick Pope alla Direzione del Servizio O.V.N.I. britannico, diventato Sottosegretario di Stato alla Difesa, il quale giudica necessario l'esistenza di un servizio, in seno alla Difesa inglese, incaricato degli studi segreti concernente il fenomeno O.V.N.I. In Francia, il SEPRA è supposto concentrare tutta questa ricerca: esisterebbe in seno alla Difesa francese un organismo incaricato anch’esso di studi segreti. Alla fine del capitolo nove si trova una breve rievocazione dello stato delle ricerche sull'argomento nei paesi dell'est; ma lo stato di scioglimento dell'ex-impero sovietico dà quindi l’impressione di una certa confusione. La terza parte del rapporto COMETA è intitolata "Gli O.V.N.I. e la Difesa" e questa è imperniata deliberatamente sull'ipotesi di incursioni di extraterrestri. Alcune domande sono da porsi:

Quali sarebbero le intenzioni di questi visitatori? Vogliono invadere la Terra? Preservarla da un'auto-distruzione nucleare? Conoscere e conservare il patrimonio che le nostre civiltà hanno creato durante i secoli?

Gli Stati della Terra si trovano classificati nelle seguenti differenti categorie:

A. Stati incoscienti dei fenomeni extraterrestri o che si stimano non concernenti.

B. Stati coscienti dei fenomeni extraterrestri ma privi di mezzi di investigazione.

C. Stati coscienti dei fenomeni extraterrestri e provvisti di mezzi di investigazione.

D. Stati entrati in contatto con una o parecchie civiltà extraterrestri e che hanno stabilito delle relazioni e/o iniziato una collaborazione politica, scientifica e tecnica.

Nella Categoria "D" potrebbero trovarsi gli Stati Uniti, sospettati, fin dall'ondata del fenomeno O.V.N.I. sul loro territorio alla fine degli anni Quaranta, di avere praticato con costanza un'efficace politica di disinformazione. Gli autori del Rapporto COMETA , considerando questa eventualità, si chiedevano perché un segreto di una tale importanza sarebbe stato preservato fino ai nostri giorni e la sua risposta è:
“Gli Stati Uniti vogliono conservare ad ogni prezzo una superiorità tecnologica militare sui paesi concorrenti e, forse, un contatto privilegiato”.

Questi infatti sospettano gli americani di detenere dei segreti tecnologici, generati dallo studio di relitti di O.V.N.I., o provenienti da "informazioni" direttamente comunicate dagli extraterrestri, che non desidererebbero dividere coi i loro partner della NATO. Sul piano nazionale, il rapporto COMETA raccomanda il rafforzamento della struttura che esiste attualmente in seno al CNES. Nel Cap. 13 vengono analizzate le implicazioni di un eventuale contatto con gli extraterrestri, sotto tutti gli aspetti possibili: storici, culturali, tecnico-scientifici, religiosi, politici. Si immagina allora quale strategia sarebbe adottata dai terrestri se la loro tecnologia permetterà, in un futuro prossimo o lontano, di entrare in contatto con altri etnie, secondo lo stato di sviluppo di queste ultime. Si trovano così giustificati il non-contatto, per evitare uno shock culturale dannoso, la disinformazione, mischiata all'ostentazione (sorvolo per macchine volanti) "per abituare progressivamente queste etnie alla presenza di visitatori." Alla pagina 70 del Rapporto si può leggere: “La pace è un fattore di ricchezza e di stabilità del potere.” Il Rapporto COMETA si conclude con le "conclusioni e raccomandazioni." Si rievoca delle ricerche, condotte sia al CNES che in altri paesi, in particolare negli Stati Uniti che dimostrano certamente la realtà fisica di oggetti volanti totalmente sconosciuti, dalle prestazioni di volo ed dalla notevole silenziosità, mossi apparentemente da intelligenze.

- oggetti segreti di origine terrestre (prototipi, aerei furtivi…) si possono spiegare solamente con una minorità dei casi.
- Una sola ipotesi rende sufficientemente conto dei fatti e non fa richiamo, per l'essenziale, che alla scienza di oggi: è quella di visitatori extraterrestri.
- L'ipotesi extraterrestre è da molto tempo la migliore ipotesi scientifica.

Il rapporto raccomanda dunque di dare una formazione a tutti i corpi dello stato ed a tutte le strutture concernenti, tanto civili che militari, suscettibili di essere interessati dal problema. Raccomanda anche un rafforzamento del SEPRA, così come lo creazione di un collegamento tra questo organismo ed i più alti livelli dello Stato. Il rapporto pubblicato da VSD è completato da un certo numero di allegati così come anche sono rievocate le procedure di localizzazione radar. L'astronomo Jean-Claude Ribes prende tutti in contropiede invertendo la posizione tenuta da decenni per la comunità degli astronomi e conclude, con prove alla mano: “la percentuale delle osservazioni effettuate dagli astronomi è la stessa che per la popolazione globale”.

Il caso Roswell è preso sul serio e citato come un esempio di un'azione di disinformazione condotta dagli Stati Uniti. Ma nel Rapporto Cometa, un passaggio abbastanza sorprendente, che si può leggere qui sotto è:
Cap. 7.3.2 del Rapporto COMETA : “Le ricadute dello studio sugli O.V.N.I.” “L'esercito americano ha concepito in effetti degli aeromobili che presentano le caratteristiche descritte da testimoni degni di fede. Le ricadute sono potenzialmente considerevoli : nei campi della propulsione, dei materiali e delle strutture, della furtività, degli armamenti.” Il Rapporto COMETA si conclude per una concisa cronologia delle apparizioni di O.V.N.I. sulla Terra . La resistenza e l'ostilità degli scienziati si trovano espresse, come quella dei politici, a delle rare eccezioni.

Una domanda chiave del rapporto è: “A quali situazioni dobbiamo essere preparati?” E le ipotesi esplicative sembrano assurde, ma reali.

A – Scoperta di una base extraterrestre sulla Terra
B – Una invasione (considerata improbabile)
C – Attacco massiccio o localizzato
D – Disinformazione o manipolazione deliberata atta a destabilizzare altri Stati

Il Rapporto Cometa dedica particolare attenzione alle "implicazioni aeronautiche", con dettagliate raccomandazioni volte a vario personale, come ad esempio personale dell’aria, controllori di volo, metereologi e ingegneri. Si rendono necessarie inoltre raccomandazioni a livello scientifico e tecnico, destinate a sviluppare la ricerca con potenziali benefici per la difesa e l'industria. La relazione esamina ulteriormente le implicazioni politiche e religiose sugli O.V.N.I., utilizzando come modello la prospettiva della nostra esplorazione dello spazio.

Nelle sue raccomandazioni finali, Il COMETA sottolinea ancora una volta la necessità di:

- Informare tutti i responsabili politici e le persone in posizione di responsabilità.
- Rafforzare gli strumenti di indagine e di studio al SEPRA.
Valutare se il rilevamento O.V.N.I. sia stato preso in considerazione da agenzie impegnate nella sorveglianza dello spazio.
- Creare un comitato strategico al più alto livello statale.
Intraprendere azioni diplomatiche con gli Stati Uniti per la cooperazione su questa questione molto importante.
- Studiare le misure che possono essere necessarie in caso di emergenza.

E il Rapporto COMETA si conclude in questo modo “La realtà fisica degli O.V.N.I., sotto il controllo di esseri intelligenti, è "quasi certa". Solo una ipotesi tiene conto dei dati disponibili: l'ipotesi di visitatori extraterrestri. Questa ipotesi è, naturalmente, non provata, ma ha conseguenze di vasta portata. Gli obiettivi di questi presunti visitatori rimangono sconosciuti, ma deve essere oggetto di speculazioni per gli scenari futuri.”




[align=right]Articolo scritto da Antonio De Comite
Coordinatore CUT (Centro Ufologico Taranto)[/align]


[align=right]Bibliografia:

http://www.cnes-geipan.fr
http://www.cufos.org
http://www.villacidro.info

Fonte:
centroufologicotaranto.blogspot.com[/align]



_____________________________________________________________________



Qui la copia in inglese:

http://www.scribd.com/doc/4338/COMETA-report-part1
http://www.scribd.com/doc/4337/COMETA-report-part2


Ultima modifica di Bastion il 02/04/2010, 09:28, modificato 1 volta in totale.

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Luogo: Varazze
Descrizione: Abduction


La testimone desidera mantenere l'anonimato e racconta i fatti come si sono svolti: "un pomeriggio di primavera del 1985 verso le 16.30 ero di ritorno dal supermercato e ogni tanto effettuavo delle soste con le buste della spesa che pesavano troppo. Ad un tratto lo sguardo si rivolge verso alcuni personaggi vestiti elegantemente che entrano nella villetta di proprietà di una coppia di coniugi di Milano, i quali usavano l'abitazione unicamente per le ferie estive o per festeggiamenti eccezionali. Dato che io sono in possesso di una copia delle chiavi dell'abitazione, in quanto mi era stato affidato l'incarico dai padroni della villetta di tenere in ordine ogni tanto l'interno e di controllare nello stesso tempo che tutto fosse in regola, pensai che quelle persone fossero parenti dei padroni di casa. I tre avevano un età compresa tra i 25-35 anni e mentre stavo per avvicinarmi per chiedere se avessero bisogno di qualcosa e poi per presentarmi come colei che aveva il compito di rigovernare la casa, ad un tratto uno dei due uomini estrasse le chiavi, aprì la porta e in un attimo entrarono tutti e tre richiudendosi alle spalle, lasciandomi senza parole. Incuriosita dal loro comportamento, rientrai a casa posai le borse della spesa e tornai alla villetta. Mentre attraversavo il giardino l'istinto mi condusse sotto la finestra posta sulla strada che da verso il salone e notai che le gelosie della finestra erano socchiuse e senza farmi vedere mi posi a sbirciare dietro di esse. Lo spettacolo a cui assistetti mi raggelò il sangue. Potei osservare i tre completamente nudi, altezza 1.70 cm circa, fattezze umane etc..etc.. ma la cosa più orribile fu che i tre iniziarono a strapparsi la pelle di dosso e rimanendo sempre attaccata a quel davanzale della finestra osservavo che sotto quella pelle simile alla nostra si presentavano come delle orrende lucertole con la pelle squamosa. Il loro viso era oblungo, gli occhi molto lunghi, il naso si presentava come una protuberanza con due fori, non avevano lobi alle orecchie come nessun pelo visibile del tipo capelli, ciglia sopraciglia etc..Solo la bocca era perfettamente umana."
Nel giro di poche settimane la testimone perse 8 kg e un forte esaurimento nervoso compromise il suo stato di salute


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Base Dulce

La Base Dulce è un'ipotetica installazione militare situata nel sottosuolo di Dulce (New Mexico) (USA).
Questa base è molto presente nelle teorie del complotto riguardanti la coospirazione aliena e in molte leggende urbane, secondo gli ufologi oltre a delle operazioni militari sotto copertura si effettuerebbero esperimenti su cavie umane, si studierebbero nuovi tipi di velivoli e nuove innovazioni (stealth, microonde, fotocellule, laser).
Attualmente l'esistenza di questa base è solo oggetto di dibattito, non sono presenti né foto, né video a prova degli ufologi. Assieme all'Area 51 è entrata nell'immaginario collettivo, ma più specificatamente nell'ambito ufologico e complottista, poiché non ci sono prove considerevoli della sua esistenza. Secondo Paul Bennewitz, la base di Dulce è collegata attraverso un tunnel a Los Alamos, da quest'altra base s'inarcherebbero altri tunnel, collegando così numerose installazioni segrete per gestire meglio questi complessi sotterranei.


Cooperazione USAF-Alieni

Secondo gli ufologi questa base sotterranea fungerebbe da guscio, per nascondere una cooperazione tra l'esercito statunitense e alcune razze aliene. Non è raro sentire i locali di città vicine alla base che oggetti volanti non identificati appaiono nei cieli come se ci fosse un aeroporto. Le mutilazioni misteriose dei capi di bestiame sono molto attive nei ranch vicini a questa base, non a caso da anni gli ufologi si stanno interessando sempre più a questo caso. Con la nascita di un presunto progetto della CIA, Aquarios, questa base avrebbe assunto molti scienziati, ufologi, esobiologi e ingegneri.
Sarebbe in atto una cooperazione militari-alieni, da cui gli Stati Uniti ne ricaverebbero un proficuo vantaggio nei confronti del restante Mondo Occidentale in campo tecnologico e medico. Secondo i progenitori di queste teorie, tra cui Paul Bennewitz; nel 1966 a Dulce, sarebbe stato stipulato un patto tra i generali dell'USAF e dei contingenti alieni, il presunto patto è denominato Plato Act. Prove superflue e cadevoli a favore di questo patto sarebbero l'aumento [ben documentato] dei casi di mutilazione di animali nel New Mexico, e le presunte Abduction in territorio statunitense. Gli Stati Uniti avrebbero concesso queste azioni per ottenere in cambio armi avveniristiche e cure per malattie a tutt'oggi senza misure profilattiche efficaci.
Gli ufologi sostengono apertamente che le tecnologie laser e Stealth sarebbero frutto di questa cooperazione tra umani e alieni, ma entrano in questa lista anche il transistor, Armi a microonde, Armi al plasma e Armi a particelle, avanzamento sugli studi dell'Antimateria e dell'Antigravità, virus quali SARS e HIV, studi superficiali sulla propulsione gravitazionale e sull'uso di varchi temporali.

Paul Bennewitz

Ma chi era Paul Bennewitz e perché era tanto importante per l'Intelligence? La singolare storia di Bennewitz, un ingegnere elettronico di Albuquerque, inizia nel 1979 quando ha modo di avvistare e filmare strane luci nel cielo nei pressi della base aerea Kirkland di Manzano, a poche centinaia di metri dalla sua abitazione.
In quel periodo Bennewitz, che era membro dell'APRO, investigava su un caso di rapimento da parte di alieni riguardante una donna di nome Myrna Hansen, la quale sosteneva di aver avvistato, assieme al figlioletto, un UFO mentre stava guidando su una strada rurale nei pressi di Cimarron, New Mexico. Coadiuvato dal noto psichiatra e
ufologo Leo Sprinkle, Bennewitz sottopose a ipnosi regressiva la Hansen, che raccontò un storia allucinante: non solo in quell'occasione aveva avvistato diversi UFO, ma era stata anche rapita, assieme al figlioletto, dagli alieni e quindi condotta in una base segreta sotterranea. All'interno della base aveva assistito, oltre che alla mutilazione e al dissanguamento di capi di bestiame bovino, all'agghiacciante visione di contenitori con all'interno parti di corpi umani galleggianti in un liquido. Secondo la Hansen, gli alieni, prima di rilasciarli, avevano inserito nel suo corpo e in
quello del figlio degli impianti capaci di controllare le loro menti a distanza. Convinto che tale episodio fosse in qualche modo collegato alle strane luci da lui avvistate sulla base di Manzano, Bennewitz cominciò a filmarle ricavandone diversi metri di pellicola. Riuscì anche a registrare e decodificare, con un programma informatico di sua invenzione, dei misteriosi segnali elettronici provenienti, a suo parere, dalle navicelle aliene. Su tali esperienze
Bennewitz scrisse una lunga relazione che denominò "Progetto Beta".
L'APRO non prese molto sul serio la sua storia, Bennewitz decise allora di rivolgersi all'USAF, che invece si mostrò molto interessata al suo materiale. Infatti, in un documento USAF declassificato si legge che i film e i nastri magnetici che Bennewitz presentò al personale della base Kirkland alla fine del 1980 furono analizzati dal sergente Richard Doty e da Jerry Miller, un ex consulente del progetto Blue Book. Le conclusioni furono che le immagini mostravano effettivamente degli oggetti volanti non identificati, ma che non era possibile dire se costituivano una minaccia per la sicurezza della base. Solo nel 1982 l'APRO decise di indagare sulle affermazioni di Bennewitz, affidando il caso a uno dei suoi direttori, William Moore. Bennewitz riferì a Moore le conclusioni a cui era pervenuto
intercettando i segnali extraterrestri. Dalle trasmissioni si evinceva un drammatico scenario; due tipi di razze extraterrestri avevano invaso gli Stati Uniti: i benevoli "Bianchi" e gli ostili "Grigi". Questi ultimi erano responsabili delle mutilazioni di bestiame e dei rapimenti di esseri umani. I Grigi avevano inoltre stipulato un accordo con il governo USA, accordo che aveva consentito loro di costruire una base segreta sotterranea sotto la riserva
indiana degli Apache Jicarilla nei pressi di Dulce, New Mexico. Gli alieni, però, erano sul punto di rompere il trattato.
Bennewitz, sempre più atterrito dalle sue scoperte, cercava disperatamente di avvertire le autorità (deputati e senatori, scienziati, militari e ufologi come John Lear e Linda Howe) del pericolo imminente. Nel frattempo William Moore era stato avvicinato dal sergente Richard Doty, il quale gli aveva rivelato come a partire dal 1980 e per quasi tre anni, gli agenti di varie agenzie governative avevano messo in atto una campagna di disinformazione ai
danni di Paul Bennewitz, allo scopo di confonderlo e screditarlo agli occhi dell'opinione pubblica. Doty si servì inoltre di Moore per propinare al povero Bennewitz ogni sorta di materiale fasullo confezionato ad arte dall'AFOSI. Lo stato mentale di Bennewitz finì col deteriorarsi progressivamente: dormiva pochissimo, si barricava in casa armato fino ai denti e aveva allucinazioni di alieni intenti a far esperimenti su di lui. Di lì a poco Bennewitz venne ricoverato
in un ospedale psichiatrico a causa di un forte esaurimento nervoso.
Nel 1989, in occasione di un convegno del MUFON, Moore confessò alla platea di ufologi di aver preso parte alla campagna di disinformazione che aveva portato al collasso psichico il povero Bennewitz. Disse di non aver idea del perché l'AFOSI avesse orchestrato tutto ciò e che poteva fare solo delle ipotesi. La prima è che Bennewitz fosse stato scelto, a caso, dai servizi di intelligence come cavia per un esperimento di disinformazione applicata al mondo reale. Oppure, che il governo, preoccupato di quello che Bennewitz stava scoprendo alla base di Manzano, avesse
deciso di confonderlo a tal punto da fargli perdere interesse per la cosa e anche di renderlo assolutamente non credibile, qualunque altra informazione divulgasse. L'ultima ipotesi paventata da Moore è che i servizi segreti abbiano voluto infliggere una punizione esemplare a Bennewitz, allo scopo di scoraggiare chiunque avesse voluto in
futuro ficcare il naso nei pressi di una installazione militare.
Moore cercò maldestramente di giustificarsi, affermando di essere stato al gioco delle agenzie governative al solo scopo di guadagnarsi la loro fiducia e di ottenere quindi informazioni classificate sugli UFO. A quanto pare però il governo aveva colto due piccioni con una fava, perché anche Moore, come Bennewitz, uscì ingloriosamente dalla
scena ufologica, abbandonando il salone del convegno tra i fischi e le urla di disapprovazione.

Qui le dichiarazioni di Jason Bishop

"Base di Dulce"
L’ufologo conosciuto negli Usa con lo pseudonimo di ‘Jason Bishop’, socio di Ufo Contact Newsline di Los Angeles, ha pubblicato il libro ‘The Dulce Base’ che contiene le descrizioni e le dichiarazioni di persone che hanno lavorato alla base. Vi sono descritte: la struttura dell’installazione,i tipi di uniformi e le mostrine del personale, le procedure di sicurezza, l'amministrazione, i nomi dei membri-chiave del Consiglio d’Amministrazione (che sono anche ufficiali del governo). Vi sono molte informazioni curiose, come il fatto che gli alloggi degli alieni si troverebbero al quinto livello. E poi ancora: "Il livello 6 viene chiamato ‘La sala degli Incubi’. Qui ci sono i laboratori genetici. Questi i racconti di chi vi lavora e che ha assistito a strani esperimenti: " Ho visto ‘umani’ con più di due gambe che sembravano per metà umani e per metà polipi, umani-rettili, e creature ricoperte da uno strato di pelliccia , con arti umani e sembrano piangere come dei bambini … Vi sono pesci, foche, uccelli e topi che possono a malapena essere definiti tali. Diverse gabbie e contenitori di umanoidi alati, creature grottesche simili a pipistrelli… ma alte da 1 a 2 metri". "Il livello 7 è il peggiore: file e file, migliaia di umani e di ibridi umanoidi congelati. Anche qui vi sono contenitori per la conservazione degli embrioni nei loro diversi stadi di sviluppo. Vedevo spesso umani rinchiusi in gabbie, di solito drogati o intontiti, ma che a volte urlavano implorando aiuto. Ci veniva detto che erano dei malati mentali senza speranza impiegati in esperimenti con farmaci molto rischiosi per tentare di curare le loro menti. Ci venne ordinato di non parlare mai con loro. All’inizio ci credemmo ". "Ma alla fine del 1978 un gruppo di lavoratori scoprì la verità". E questo dette vita alla "guerra di Dulce". Questa sembra essere una conferma dell’incidente narrato da John Lear (noto rivelatore, si vada a questo link ) che parlò di una ‘lite ai Laboratori Dulce’ durante la quale 66 dei nostri furono uccisi". Stando al Nevada Aerial Research (NAR) il vertici al comando della base hanno dei problemi legati allo stato morale delle truppe "Delta" impiegate nell' installazione, abbastanza comune a Dulce, ma raro in altri rami dell’esercito: capita che i soldati cedano all’emozione e scoppino a piangere e a lamentarsi in maniera incontrollata. Quando ciò accade il soldato viene fatto sparire immediatamente e destinato ad altre unità. "Se un soldato dei Delta ritarda il rientro a Dulce anche solo di poche ore, gli vengono sguinzagliati addosso dei ‘'cacciatori di fuorilegge' ". (fonte: George C. Andrews ‘ETS amici ed ostili’).

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I segreti di Dulce

Le storie di Thomas Castello e John Metas... una carneficina fra militari, guardie giurate e alieni? Possibile che nelle installazioni siano custoditi oggetti volanti non convenzionali?
Le prime notizie inerenti una base sotterranea nella riserva degli indiani Apache Jicarilla vennero alla luce attorno al 1980, quando il fisico Paul Bennewitz riportò la notizia dello schianto di un'astronave atomica alle pendici del Monte Archuleta in una lettera ai senatori di Washington Pete Domenici e Paul Gilman. Nel suo rapporto, denominato Project Beta, Bennewitz affermò non solo che alcuni alieni umanoidi possedevano una base nei pressi di Archuleta Mesa, ma di aver anche stabilito con loro una comunicazione diretta tramite computer. Non riteneva gli alieni degni di fiducia, e divenne paranoico nei confronti del governo e degli ET, dato il problema abductions, di cui era al corrente.
Ad una conferenza del MUFON di Las Vegas nel 1989, Bill Moore accusò Bennewitz di aver diffuso disinformazione per conto dell'intelligence, e dichiarò che tutta la storia di Dulce era inesistente. Comunque, testimonianze di Walter Baumgartner e dell'agente di polizia Gabe Valdez indicano altrimenti: avevano visto immagini di alieni, con cui Paul era entrato in contatto. Parte della struttura delle frasi era sgrammaticata. Chi inviava notizie false al computer di Paul? E a quale scopo?

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Il racconto di Ann West
Poi entrò in scena Thomas Castello, nato a Glen Ellan, Illinois, il 23 Aprile 1941. La storia di Castello è stata resa nota dalla sua amica personale Ann West, giacché di Thomas non si sa più nulla dal 1991. Unito dalla passione per le auto d'epoca, con un esperto restautore, Ed West, trascorrevano lunghe ore a parlare di tutto, anche di dischi volanti, sinché Ed lo introdusse nel gruppo di ricerca denominato "The Organization". Nel 1961 Castello era in Aeronautica militare, di stanza a Nellis, Nevada, con autorizzazione top secret. Fu poi trasferito in Virginia, dove lavorò per la prima volta in una base sotterranea, specializzandosi in telecamere di sicurezza a circuito chiuso. Lasciata quella struttura, la sua autorizzazione fu elevata al grado TS-IV. Nel frattempo divenne molto amico della figlia di West, Ann, protagonista anni addietro di un drammatico incontro ravvicinato, i cui ricordi e sogni la turbavano ancora.
Tom la introdusse negli ambienti della Organization, ed avviò con lei un meticoloso lavoro di ricerca, raccogliendo tutto il materiale possibile sugli UFO. Era il 1971. Congedatosi dall'Aeronautica, Castello iniziò a lavorare per la Rand Corporation come tecnico della sicurezza, con un'autorizzazione top secret di livello ULTRA-3. Nel 1977, Tom venne trasferito a Santa Fe, New Mexico dove, con un grado di sicurezza elevato ad ULTRA-7, prestò servizio nel dipartimento fotografico di una struttura sotterranea militare, fornita di avanzatissime attrezzature. Era addetto al controllo, allineamento e calibro di tutte le videocamere. Doveva girare armato e, in taluni casi straordinari, scortava alcune persone in certe aree della struttura, nota come Base Dulce. Si congedò con il grado di Maggiore.
Nel 1979 Ann incontrò di nuovo Tom. Qualcosa lo preoccupava. Avrebbe voluto parlargliene, ma non poteva. Le mise allora in tasca un pezzo di carta ripiegato, pregandola di non mostrarlo a nessuno. Più tardi, Ann aprì il foglio: sopra c'era disegnato lo schizzo di un alieno, con la testa grande, grandi occhi neri, calvo e senza naso; ed un triangolo capovolto e il nome Dulce. Lo gettò via, spaventata. Aveva già visto il triangolo sul berretto paramilitare da lavoro di Tom: era un triangolo nero rovesciato su sfondo arancio scuro, con su delle barre orizzontali dorate che lo dividevano in tre settori. Era il simbolo della base di Dulce. Voleva dire che c'erano degli alieni a Dulce?

Scontro a fuoco nel tunnel
Nel Dicembre 1979 Tom riferì ad Ann di aver lasciato il lavoro da qualche mese, in seguito ad un terribile incidente tra le guardie private della sicurezza, armate con flash guns [ ] ed un gruppo militare dotato di mitragliatori.Nel tunnel morirono quasi tutti e lui si domandava quale storia avrebbe inventato il Governo per coprire quelle morti. Ci pensarono i media, nel Febbraio 1980, parlando di una sommossa in una prigione nei pressi di Los Alamos, con numerose vittime fra i detenuti. Era quello il cover-up? Tom capì di essersi cacciato in un vespaio. Entrò nella base attraverso un canale di ventilazione, prese le foto e alcuni documenti, li pose in una scatola, che interrò. Raggiunta la sua auto trovò ad attenderlo la sicurezza. Lo lasciarono andare ma, da quel momento, divenne un fuggitivo, e l'OSI e la CIA avrebbero a lungo tormentato Ann per avere sue notizie.
I due amici si sarebbero incontrati nuovamente nel 1982. Le disse di aver vagato per gli USA, in fuga, e che il Governo aveva concluso un patto con una nazione aliena e che gli extraterrestri erano sulla Terra da innumerevoli secoli. Le mostrò dei fogli di carta degli alieni e dei documenti tradotti. Cose terrorizzanti. La moglie ed il figlio erano prigionieri in una base sotterranea, e aveva bisogno di riporre i documenti di Dulce che provavano la cospirazione aliena. Seppellirono la scatola in un luogo sicuro, ma con il tempo Ann non fu più in grado di ritrovarlo. Frottole? Fantascienza? Molti addotti hanno raccontato di essere stati portati in basi simili. Certo, prove a sostegno del racconto di Ann non ce ne sono. In ogni caso Tom non è il solo insider ad aver parlato di Dulce. Ne ho conosciuti altri tre. Uno di loro è un fisico nucleare, mio buon amico.

La Sala degli Incubi
L'installazione di Dulce si estende per sette livelli sotterranei, gestita dal D.O.E. (Dipartimento dell'Energia) è connessa ai laboratori di Los Alamos. Al primo livello ci sono garage, macchine di manutenzione, laboratori fotografici, giardini idroponici, alloggi per il personale, una cappella, stanze per i visitatori, una cucina e il garage per i veicoli della sicurezza. Ogni livello dispone di carrelli per trasporti interni. Il livello 6 ospita la famosa "Sala degli Incubi", l'arsenale della sicurezza, quello militare, ed un generatore di 200 metri di diametro, con un dispositivo bi-livello di impulsi elettromagnetici per la creazione di cloni umani.

Le "visite guidate" di John Metas
Laureato in farmacologia all'università del Michigan, John Metas ha lavorato alla UCLA (University of California, Los Angeles), nel programma di ricerca sul cancro, poi ha aperto una rete TV pay-per-view a Las Vegas. Nel Luglio 1992 ideava il progetto per un documentario sugli UFO.
Primo incidente: nel Settembre dell'82 Metas ricevette una telefonata da un amico di affari dell'FBI, tale Callahan, che lo invitava ad un meeting della "Company" (i servizi USA usano spesso questo termine, N.d.R.). Al suo arrivo, John venne accolto da un certo "Tom" (Castello?), che lo accompagnò in una stanza con un monitor, dove lo attendevano tre uomini. Dopo aver mangiato, John si addormentò. Al suo risveglio si accorse che l'orologio era fermo, era un Missing Time. Qualche tempo dopo si sottopose a regressione ipnotica e ricordò cose incredibili. Dopo essersi addormentato, nella stanza erano entrate 13 persone, tutti alieni di tipo Nordico, con indosso tute verdi. Poi menzionò i numeri 18, 800 e 2003. L'ultima cifra potrebbe riferirsi ad un anno.
Secondo incidente: a John Metas viene proposto un altro incontro, il 18 Settembre 1992. Accetta. Segue con la sua macchina un certo Vincent, con cui sale su un grande aereo da trasporto. I vetri sono oscurati. John rifiuta di mangiare, e Vincent, cui gli altri si rivolgono chiamandolo colonnello, gli dice che si stanno recando in Arizona. Atterrati, guidano un'auto per circa due miglia e arrivano ad una struttura. Entrano in un ascensore, a cui accedono grazie ad una carta magnetica di riconoscimento, e vanno verso il basso. Sbucano in una base sotterranea e si dirigono in una stanza dove una ventina di uomini con camici bianchi e blu stanno lavorando attorno ad un oggetto metallico coperto per metà. Vincent lo accompagna in una stanza adiacente e gli dice di guardare nel monitor, dove scorrono immagini di sezioni di vari velivoli metallici. Viene portato in un altro ascensore, controllato da un pulsante nero sul pavimento, ed escono in un vasto cortile, al cui centro si trova uno strano velivolo, più grande di un Jumbo Jet 747. Vincent estrae un oggetto sottile simile ad una penna e dice "Siamo pronti": in quel momento John sente un suono tremendo, un rombo, che echeggia in tutto il cortile. In un battito di ciglia il velivolo sparisce, per riapparire nel cielo, dove inizia una serie di manovre circolari, saettando da una parte all'altra, e ritornare in un baleno e silenziosamente nella posizione iniziale. John Metas è sconvolto. Nessuno risponde alle sue domande. Gli mostrano altre diapositive di strane creature, laboratori e velivoli. Più tardi, in aereo, lo trasferiscono alla base Luke. Da lì guida fino alla Mesa, e qualche minuto dopo lo incontro all'hotel Holiday Inn.
Analisi: John Metas dice la verità. Ricorda moltissimi dettagli, non gli è stato imposto il silenzio sugli avvenimenti, non ha firmato alcun patto di segretezza. Potrebbe essere stato scelto proprio lui perché proprietario di un canale TV e qualcuno ha interesse a rendere nota la vicenda. Seguiranno altri incontri. È certo che John Metas ha volato approssimativamente per 22 miglia aeree ad est, ed è stato trasferito in una struttura all'interno dei confini del campo test di Yuma, a sud di Blyth e a nord di Yuma. Tutte le sue descrizioni indicavano una struttura militare. Dal campo di Yuma alla Luke ci sono circa 15-17 minuti di volo, e questo avvalorerebbe le stime di John.
Conclusione: dopo un'altra esperienza, in una struttura di ricerca sotterranea della base di Wright-Patterson, Metas cessava ogni contatto con noi.
Pensava ancora di realizzare un programma sugli UFO, ma non è mai andato in onda, e ho ragione di ritenere che qualcuno lo abbia dissuaso. Da allora ho parlato con altri ex militari che avevano lavorato in strutture sotterranee. Tutti mi hanno confermato che vi si accede mediante ascensori controllati con carte magnetiche. Non posso esprimere alcun parere personale su Tom Castello, John Metas e gli altri insiders, ma le basi sotterranee esistono e sono molto più numerose di quanto la gente possa immaginare.
Le altre installazioni
Una delle prime strutture sotterranee americane fu costruita a Raven Rock, Pennsylvania. I militari la chiamano Sito R, o Sezione D. Venne ricavata da un costone roccioso di pietra verde, un tipo di granito fra i più resistenti. La costruzione ebbe inizio nel 1950, e gli ingegneri completarono una serie di tunnel profondi come un palazzo di tre piani nel 1953. Il complesso giace a 200 metri sotto Raven Rock, e vi si accede tramite quattro portali. La montagna dispone di tutto il necessario per sopravvivere a una catastrofe: macchinari, refettori, palestra, tute chimiche, guardia medica, barbiere, servizi legali, una cappella, aree per i fumatori. Possiede sei generatori da 1000 kilowatt, e 35 miglia di cavo su 180 pali telefonici. Essendo vecchia, probabilmente non regge il confronto con le città sotterranee più recenti. Come, ad esempio, quella di Mount Weather in Virginia. Ci sono voluti anni per completarla, ma ora più che un'installazione di emergenza sembra una vera città, con appartamenti, strade, dormitori, caffetterie e ospedali, purificatori d'acqua, centrali elettriche e uffici, un lago sotterraneo con acqua fresca proveniente da sorgenti sotterranee. E automobili a batteria.

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I bunker/rifugio
Nel 1992 i giornali riferirono che il Governo aveva speso 14 milioni di dollari in bunker rifugio nel West Virginia, mantenendoli per più di 30 anni, ad uso dei membri del Congresso in caso di conflitto nucleare. Il rifugio Capitol fu costruito a White Sulphur Springs, a 250 miglia da Washington, con ambienti vivibili e lavorativi per 800 persone, sale separate per meetings per la Camera e il Senato. Dal 1958 era divenuta segretissima. Pochissimi uomini politici ne erano a conoscenza. Un'altra sarebbe in costruzione vicino Oakville Grade, nella contea di Napa, California, destinata al Governo, per comunicazioni dirette con il satellite, il Programma Continuità del Governo (COG) in caso di attacco nucleare o altri disastri, e luoghi di comunicazione sicura con il mondo esterno. Ne escono ed entrano elicotteri neri.
Esistono altri siti, non adibiti a rifugi. Lo Yucca Mountain Site Characterization Project fu inaugurato nel Novembre 1993: da qui sarebbero partite 14 miglia di tunnels, trivellati direttamente sotto la Yucca Mountain, per circa 70 acri di superficie e strutture sotterranee. Gli scettici che si domandano "dove finisce tutta la terra scavata via?" sappiano che dal 1972 esistono metodi di trivellazione a reattori nucleari inventate a Los Alamos, che consentono scavi "a fusione" a profondità impensabili, fino a 30.000 metri. L'energia nucleare non è solo requisito delle macchine Subterrene: un simposio del 1986 ha proposto la costruzione di una Subselene, un macchinario simile alla Subterrene adibita allo scavo di tunnels e gallerie al di sotto della superficie lunare, per trasporti ad alta velocità. Thomas parlò di un'autostrada sotterranea che attraversa l'America, costituita da macchine, camion e autobus condotti da motori elettrici, per evitare l'accumulo di fumi di scarico [ ]. Ha menzionato anche un altro tipo di trasporto per merci e passeggeri, tramite una rete chiamata Sistema Sub Globale, con check points all'entrata di ogni Stato. Ci sono treni che vengono sparati a velocità incredibile in particolari tunnels a vuoto pneumatico. Thomas ha elaborato uno scenario fantascientifico, o basato sulla realtà?
La propulsione elettromagnetica
Gli ingegneri Robert Salter e Frank P. Davidson del MIT (Massachussets Institute of Tecnology) hanno discusso del sistema Planetran, per il trasporto sotterraneo ultrarapido. Il Planetran sarebbe basato sulla propulsione elettromagnetica a levitazione, per il trasporto di passeggeri attraverso l'America in meno di un'ora.
Gli scettici si contrappongono all'idea di tunnel di 100 miglia che colleghino un'area operativa militare ad un'altra, eppure gli ingegneri civili ne hanno progettato una rete che attraverserebbe l'intera nazione. Ma gli scettici mancano di immaginazione. Per alcuni di loro, noi non avremmo mai raggiunto la Luna, e certamente non tramite i razzi. Non credono alle visite degli alieni, ed è molto più difficile per loro accettare l'idea che gli ET sono presenti sul nostro pianeta da tanto tempo. Non possiamo provare l'esistenza degli alieni o della loro tecnologia in basi sotterranee segrete costruite dal Governo, ma sempre più numerosi addotti dicono di essere stati portati in queste basi, e alcuni di loro hanno descritto cose che sappiamo esistere davvero in basi sotterranee militari. Forse un giorno il mistero delle strutture sotterranee verrà svelato, ma nel frattempo la magia e il mistero di questi luoghi oscuri continua.


L'articolo è uno stralcio dal libro "Alien Magic" di Bill Hamilton, per gentile concessione del suo autore.

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The Dulce papers

http://www.mediafire.com/download.php?zwjknzzuayd

The Dulce book

http://www.mediafire.com/download.php?ihitjgz2umj

Fonte: http://www.thewatcherfiles.com/dulce_book.html


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Anomalie lunari

1824-11 Febbraio: fra le ore 05.00 e le ore a.m. si accende ad intermittenza UN ENORME FASCIO DI LUCE nella parte in ombra della Luna.
Il fenomeno dura qualche minuto...

1835-25 Dicembre: nel cratere "aristarcus" brilla UNA LUCE ROSSA vivissima come una stella. Tale fenomeno si ripeterà altre volte .

1836-13 Febbraio: nella parte in ombra della Luna si osservano 2 STRISCIE PARALLELE DI LUCE tra le quali sono disposti simmetricamente MOLTI PUNTI LUMINOSI...

1860-4 Maggio: il fondo del cratere "Linneo" cambia inspiegabilmente colore: diventa bianco; mentre si osservano MACCHIE DISTINTE E LUMINOSE al centro...

1867-10 Giugno. nella regione lunare di "Sulpicious Gallus" appaiono 3 MACCHIE NERE dai contorni netti, visibilissime, che rimangono tali fino al 13.
Quindi scompaiono...

1870 -26 Settembre : si osserva il passaggio di'innanzi alla Luna di UN OGGETTO SCURO molto nitido, avente la forma di un'ellisse...

1867-9 Aprile : MOLTI PUNTI LUMINOSI appaiono nella parte in ombra della Luna...

1873 : il disco lunare è attraversato più volte da un GRAN NUMERO DI GLOBI LUCENTI...

1874 : si fotografano 4 OGGETTI volanti in movimento fra la Terra e la Luna, mentre la loro sagoma si profila contro lo sfondo del Satellite di cui si effettuano ricerche.

1874-24 Aprile : dalla superfice lunare OGGETTI DI ABBAGLIANTE SPLENDORE si staccano dirigendosi a gran velocità verso lo Spazio...

1875-13 Luglio : UN RAGGIO LUMINOSO come il fascio di un titanico riflettore è proiettato nello Spazio dal bordo inferiore della Luna...

1877-23 Novembre: sul fondo del cratere "Platone" si forma UN TRIANGOLO EQUILATERO LUMINOSO . Altri PUNTI BRILLANTI appaiono nelle zone circostanti, quindi si muovono convergendo verso il cratere, scomparendo poi nel TRIANGOLO...

1822 : 2 TRIANGOLI SCURI appaiono sul bordo superiore della Luna che, muovendosi da due punti differenti, s'incontrano e scompaiono...

1896-4 Aprile : la superfice lunare è attraversata nuovamente da UNA SCURA SAGOMA a forma di ellisse; la durata del passaggio è stata calcolata in 4"...

1896-31 Luglio : UN CORPO SCURO di forma sferica attraversa il disco lunare...

1912-27 Gennaio : l'Astronomo Harris, osservando la Luna, vede passare innanzi ad essa UN OGGETTO SCURO di dimensioni che egli giudica "enormi"...

1915-13 gennaio :nella regione lunare di "Littrow" compaiono 7 PUNTI LUMINOSI che si dispongono in fila formando la letera greca "GAMMA".

1917-20 Agosto : la Luna è attraversata per l'ennesima volta da un DISCO LUMINOSO...

1919-12 Febbraio : nella regione lunare di "Funerius" si proietta UN ENORME FASCO LUMINOSO, perfettamente rettilineo, verso lo Spazio...

1930 : in varie occasioni l'Astronomo Pickering, ha notato cambiamenti di colore e FORME SCURE SEMOVENTI nel cratere "Eratostene"...


1950 : vari Astronomi inglesi del "gruppo Wilckins", scoprono decine di STRANE STRUTTURE BIANCHE A FORMA DI CONO dai riflessi opachi, alte circa 20 m. o più. i coni sono perfettamente regolari, a giudicare dalle loro ombre.
Tali strutture vengono chiamate "DOMES".

1954-8 novembre : presso l'orlo del cratere "Keplero" si osserva UN ROSSO BAGLIORE...

1958- Novembre :per circa 30' si osserva UN ROSSO BAGLIORE sul fondo del cratere "Alphonsus".

1969-16 Luglio : gli Astronauti della missione "Apollo-11" osservano, a metà percorso tra la Terra e la Luna, STRANI PUNTI LUMINOSI muoversi dentro il cratere "Aristarcus"...
e queste sono solo alcune ovviamente...mica tutte... [;)]


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Una delle prime abduction........(conosciute [;)]...)

I coniugi Hill

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Una delle storie di rapimento più interessanti e documentate di tutta la casistica ufologica, fu di certo quella che accadde ai coniugi Barney e Betty Hill nella notte tra il 19 e 20 settembre 1961.
Tutto iniziò verso le 22.00 di un venerdì sera, mentre i 2 coniugi ritornavano da un viaggio in Canada. Attraversando le White Mountains, per raggiungere la loro casa nel New Hampshire, la loro attenzione venne attratta da una luce in direzione di Lancaster, il cui comportamento era anomalo. Barney, incuriosito dal fenomeno, decise di fermare l’auto e di osservare la luce con il binocolo che portava sempre con se. In un primo momento pensò che doveva trattarsi di un satellite o di una stella ma una volta inquadrato l’oggetto, non riuscì a percepirne la struttura e le conformità grazie alle sue incredibili capacità prestazionali di volo.
Decise allora di continuare a guidare senza però perdere di vista l’oggetto. Dopo quasi 2 ore però, non resistette più alla sua curiosità e decise di fermarsi di nuovo per riosservare quella strana luce col suo binocolo. Questa volta era chiaro, l’oggetto non somigliava a niente di conosciuto: era enorme e lasciava vedere nettamente due file di finestrini con forme umanoidi dietro
gli stessi.
A questo punto Barney, fu preso da uno stato di eccitazione tale da sfiorare l’isterismo: subito rientrò in macchina asserendo a gran voce che degli individui volevano catturarlo. Decise quindi di ripartire al più presto per cercare di seminare l’oggetto; ma, mentre era alla guida dell’auto, lui e Betty avvertirono un leggero e allo stesso tempo strano sibilo che si trasformò in un “bip-bip” lancinante.
Da quel momento la loro memoria si offuscò! Ripresero conoscenza soltanto 2 ore dopo ma esattamente a 60 km a sud da dove avvertirono quello strano rumore. In questo breve tragitto, Betty e Barney hanno perso 2 ore della loro vita. Fu forse proprio in queste due ore che I coniugi Hill furono rapite da forme di vita esogene?

Il giorno seguente alla loro esperienza, Betty decise di raccontare tutto alla U.S. Air Force e così, pochi giorni dopo, vennero interrogati dal maggiore P. W. Enderson il quale, dopo un lungo interrogatorio, decise di mandare un rapporto all’ allora Project Blue Book dichiarando fra le note che non vi era alcun dubbio sulla buona fede dei testimoni.
Dopo l’incontro avuto con il maggiore Enderson, gli Hill (in particolar modo Betty), decisero di documentarsi sul problema Ufo procurandosi il libro del Maggiore D. Keyhoe( The Flying Saucer Conspiracy ). Dopo aver letto il libro, Betty decise di scrivere a Keyhoe raccontandogli nei minimi termini l’esperienza vissuta da lei e suo marito. Tre settimane dopo, gli Hill ricevettero la visita di Walter Webb, inviato dal NICAP ( National Investigation Committee on Aerial Phenomena) su richiesta del Maggiore Keyhoe.
Il ricercatore W. Webb ebbe modo di poterli interrogare per diverse ore senza però riuscire a farli cadere in contraddizione. Nel suo rapporto scrisse: “ ...sono convinto che dicano la verità e malgrado non esercitino professioni che esigono l’acutezza di osservazione dello scienziato, sono stato particolarmente impressionato dalla loro intelligenza, dalla loro apparente onestà e dalla loro voglia evidente di attenersi ai fatti, diminuendone il loro dato sensazionale”.
Pochi mesi più tardi, esattamente nell’estate del ‘62, Barney incominciò ad avere problemi di salute accusando degli stati di ipertensione e una forte ulcera al duodeno. Decise così di rivolgersi al Dr. D. Stephens a Exeter. Quest’ ultimo infine, dopo una lunga serie di analisi, fece notare a Barney che il suo stato generale era assai complesso e che a causa di problemi di ordine psicologico, in lui si creavano conflitti interni responsabili di uno stato depressivo. Il Dr. Stephens consigliò quindi a Barney di consultare uno dei migliori neuropsichiatri di Boston, il Dr. Benjamin Simon.
Il loro incontro ebbe luogo nel dicembre del ‘63 e proseguì insieme alla moglie Betty fino al marzo del ‘64. Alla fine di questo lungo periodo di sedute, nel quale si è potuto estrapolare anche il bozzetto di una mappa stellare studiata ed analizzata in seguito dalla dr.ssa Marjory Fish il Dr. Simon concluse che i coniugi Hill furono oggetto di rapimento da parte di entità sconosciute che, seppur trattenendoli per un periodo di circa due ore, non fecero loro alcun male.
Ora facciamo qualche passo indietro, e ritorniamo al bozzetto estrapolato dal Dr. Simon mentre sotto ipnosi la signora Betty Hill. descriveva e disegnava in modo così preciso quella strana mappa. Cosa voleva poter significare quello strano disegno? Per poterlo capire ripercorriamo l’intera storia leggendo la testimonianza lasciata dalla signora Hill in un noto documentario della Columbia Tristar dal titolo: “UFO Contact Alien Abduction”. Purtroppo per ragioni di spazio, la storia di seguito riportata, non sarà del tutto completa. Saranno indicati solo i passi più importanti dell’intera vicenda.
Prima testimonianza di Betty Hill:
” L’oggetto apparve in cielo come una nuova stella, poi all’improvviso
incominciò a muoversi. Passò davanti al disco lunare e allora fermammo la
macchina per guardare meglio... Barney decise di prendere il binocolo per
cercare di identificare quell’oggetto strano, ma quello che vide gli destò
molta preoccupazione e paura. Asserì di aver visto degli esseri molto simili
a noi che lo guardavano da dietro i finestrini e che, a quel punto, il
veicolo incominciò a scendere. Barney ebbe la sensazione che stessero
cercando di catturarlo, quindi risalì in auto e partimmo a tutta velocità
verso l’autostrada per evitare di essere presi.
Udimmo una serie di suoni intermittenti quindi, per motivi inspiegabili,
Barney prese ad imboccare una stradina secondaria, dove vedemmo quello che
pensavamo essere la Luna al tramonto. Poi ci rimettemmo in autostrada e di
li a poco, udimmo di nuovo quei suoni intermittenti ma proseguimmo, senza
più fermarci, verso casa”.
Seconda testimonianza di Betty Hill:
” Gli esseri erano 11 ma ce ne era uno che per identificarlo meglio
decidemmo che doveva essere il capo, infatti era quello che si esprimeva in
inglese. Poi c’era l’esaminatore che faceva i test, poi gli altri 9 che
secondo noi facevano parte dell’equipaggio. Le fattezze dei miei esaminatori
erano essenzialmente simili: minuti, glabri, macrocefali e con una
fisionomica simile a un incrocio tra suino e uomo. Mi ispezionarono il
naso, la gola, gli occhi, le orecchie, prelevarono campioni di capelli, di
pelle ed erano molto interessati ai nostri piedi. Mi stesero sul tavolo e
cercarono di infilarmi uno strumento appuntito nella vagina dicendomi che
era un test di gravidanza, allorché io replicai che non esistevano test di
gravidanza e che simili cose erano per me sconosciute.
Barney era di vedute alquanto ristrette e fu per lui uno choc emotivo
notevole; iniziò ad avere problemi di salute, stati d’ansia, pressione a
sbalzi, problemi di stomaco e non rispondeva alle cure. Il suo medico pensò
che forse l’impatto emotivo dovuto a un forte choc, gli impediva di guarire
e decise di mandare mio marito da uno psichiatra che esercitava nel suo
stesso edificio. Barney iniziò a frequentarlo regolarmente e a parlare della
sua infanzia e di tutto il resto. Il dottore lo analizzò a lungo e dopo
qualche seduta ci indirizzò, Barney ed io, dal dottor Benjamin Simon di
Boston”.
Terza testimonianza di Betty Hill:
” Dopo varie sedute il dottor Simon mi fece vedere il bozzetto di una mappa
stellare che il capo degli alieni mi aveva mostrato. Non sò se c’era una
apertura nello scafo o cosa fosse, ma ad un tratto ecco la mappa con alcuni
degli oggetti che sembravano muoversi realmente. L’essere però non aveva
attivato uno schermo o quant’altro ma era così realistica, proprio come
guardare il cielo stellato.
Mi chiese se dalla mappa potevo dire dove ci trovavamo, allorché io risposi
di no . Mi disse che era un’informazione importante senza la quale non
potevano mostrarmi da dove venivano”.

Quindi ciò che vide la signora B. Hill non era una mappa bidimensionale ma era sostanzialmente un ologramma a tre dimensioni.
Per lei le due stelle più grandi apparivano come oggetti sullo sfondo, dunque dovevano essere alquanto vicine...probabilmente le stelle base. Erano visibili alcune linee più marcate fra le due stelle che indicavano (forse) traffici intensi, rotte commerciali o almeno così spiegò quello che per lei sembrava il più alto in carica. Altre linee piene raggiungevano le stelle che gli alieni avevano apparentemente visitato, mentre quelle tratteggiate indicavano gli avamposti più remoti dove forse gli alieni erano stati
raramente o una volta sola.

Quarta testimonianza di Betty Hill:
” Riguardo alla mappa stellare posso dire che successivamente venni
contattata da un’ insegnante dell’ Oahio, tale Marjory Fish. Iniziammo una
serrata corrispondenza epistolare finché mi disse che voleva venire a casa
per parlarmi. Passammo giorni interi a parlare di quella mappa e mi fece
molte domande.
Incominciò poi a costruire modellini usando scatole e corde, mettendo il
nostro sistema solare al centro e iniziò a calcolare la distanza in anni
luce. Al termine aveva disposto quasi tutte le stelle nella stessa posizione
che avevo visto su quella mappa, ma ne mancavano due. Non fu in grado di
completare la ricerca fin quando gli astronomi non scoprirono quelle due
stelle nel ‘69”.

Anni dopo, quindi, questa insegnante dell’Oahio decise di verificare se la mappa corrispondeva alla realtà e stabilire se davvero esisteva una configurazione a dodici stelle simile a quella di B.Hill.
In un periodo di circa sei anni costruì modellini tridimensionali degli agglomerati stellari in movimento più prossimi al Sole. All’inizio pensò che avrebbe trovato vari posizionamenti casuali in grado di duplicare caratteristiche simili alla descrizione fatta da B. Hill. Ma non andò così, per sei anni non riuscì a trovare un nesso finché, un giorno, sdraiandosi sulla schiena, guardò in alto da una angolazione particolare e per magia l’intero quadro delle dodici stelle apparve ai suoi occhi! Tutte le stelle erano state identificate e dunque sembrava poco probabile che si trattasse di una coincidenza casuale. Le dodici stelle che erano
collegate da linee intere o tratteggiate si rivelarono potenziali stelle adatte alla vita; il loro spettro era molto simile a quello del nostro Sole e nelle loro orbite potrebbero esserci dei pianeti sui quali la vita si sarebbe potuta sviluppare.
Non è improbabile che lì ci siano forme di vita! Quante sono le probabilità di trovare dodici stelle collegate in questo modo? Solo quelle dodici in quella zona sembrano ospitali e, per giunta, tutte collegate tra loro come a voler dire che sono state tutte visitate da intelligenze aliene.
Nel 1967 gli Hill chiesero di nuovo di essere interrogati sotto controllo scientifico.Vennero quindi di nuovo ipnotizzati dal dr. Simon, in presenza del dr. J. Allen Hynek (maggiore consigliere del Project Blue Book) e di numerosi consiglieri scientifici dell’ U.S. Air Force.
Nonostante le domande tecniche che furono loro rivolte, il racconto degli Hill non mutò di una virgola.Una delle tante ragioni, per cui oggi la stragrande maggioranza degli ufologi credeche il caso degli H. sia vero, è perché accadde troppo all’inizio del fenomeno Ufo, quando le persone che riferirono dell’esperienza ( Betty e
Barney per l’appunto ), non potevano avere preconcetti in merito.
Oggi il rapimento degli Hill rappresenta una pietra miliare, e fu in quel caso che si accertò per la prima volta il fenomeno del “Missing Time” ossia vuoto temporale, che poi, col passar del tempo, divenne un parametro per i rapimenti successivi.
Il caso degli Hill è stato un interessante concomitanza di fattori; infatti se Barney non avesse reagito così male a quell’esperienza evidenziando problemi psicologici, insonnia, ulcera ecc forse non avrebbe consultato un
medico e il medico non gli avrebbe consigliato lo psichiatra per portare alla luce un trauma sepolto.
Ci furono quindi inquietanti coincidenze attinenti questo interessante caso di rapimento.
Betty Hill occupa attualmente un posto importante in una organizzazione sociale dello Stato del New Hampshire. Barney Hill morì di infatro il 25 febbraio 1969 all’età di 46 anni.


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Frederick Valentich

Pilota morto inseguendo ......"venere"....

Uno dei casi in cui vengono più spesso tirati in ballo gli UFO, sono quelli in cui avvengono misteriose sparizioni di aeromobili o di imbarcazioni. Se in passato la più famosa sparizione aerea attribuibile alla presenza di oggetti volanti non convenzionali è stata quella del capitano Thomas Mantel, ritornando in tempi recenti il caso più famoso anche se non molto citato qui in Italia è quello di Frederick Valentich. Riportiamo qui di seguito i fatti così come si sono svolti.
Il 21 Ottobre 1978 Frederick Valentich, un giovane pilota di 20 anni, decollò con il suo Cessna 182 bianco e azzurro dall’aereoporto di Moorabbin presso Melbourne (Australia) per dirigersi a King Island. Il viaggio della lunghezza complessiva di 480 km e per un tempo stimato di 65/70 minuti stava procedendo senza intoppi, quando alle ore 19.06 il pilota osservò 4 luci brillanti e si mise in cottato con la torre di controllo. Quella che segue è la trascrizione dell’ultima comunicazione via radio giunta dallo sfortunato Cessna, il quale non fu mai più ritrovato nonostante vennero impiegati ben quattro giorni di ricerche a tappeto mare-cielo.

La comunicazione tra Frederick e la stazione di controllo.

19.06
PILOTA: siete a conoscenza di un transito nella mia area al di sotto dei 5000 piedi?

TORRE DI CONTROLLO: negativo, nessuno transito conosciuto.

PILOTA: sembra che ci sia una grande aereonave al di sotto dei 5000 piedi!

TORRE DI CONTROLLO: che tipo di aereonave?

PILOTA: non posso confermare. Ha quattro luci brillanti simili a luci di atterraggio...l'aereonave mi ha sorvolato a circa 1000 piedi.

TORRE DI CONTROLLO: confermate la presenza di un grande aereo?

PILOTA: affermativo dalla velocità alla quale viaggia...C'è un mezzo della RAAF nelle vicinanze?

TORRE DI CONTROLLO: negativo...

TORRE DI CONTROLLO: qual'è la vostra quota?

PILOTA: 4500 metri

TORRE DI CONTROLLO: confermate di non riuscire ad identificare l'aereo?

PILOTA: affermativo...

Dopo una breve pausa di pochi minuti, il pilota riprende la convulsa comunicazione con la torre di controllo,comunicando quanto segue:

PILOTA: aereo? Ma non è un aereo!!! E'...

TORRE DI CONTROLLO: potete descrivere l'aereo?

PILOTA: mi ha sorpassato ad alta velocità. Ha una forma allungata, non posso distinguere di più...ora si dirige verso di me! sembra stazionario. Sto virando e anche questa cosa mi vola sopra. Ha una luce verde e una specie di illuminazione metallica all'esterno...

Da questo momento in poi l'oggetto sembra scomparire:

TORRE DI CONTROLLO: confermate che è scomparso?

PILOTA: affermativo, siete a conoscenza del tipo di aereonave in cui mi sono imbattuto? E' militare?

TORRE DI CONTROLLO: non c'è transito militare nella zona.

19.12
PILOTA: il motore sta entrando in avaria, singhiozza.

TORRE DI CONTROLLO: quali sono le vostre intenzioni?

PILOTA: procedere verso King Island. L'aereonave sconosciuta ora è sospesa verso di me!

TORRE DI CONTROLLO: ricevuto.

PILOTA: Delta Sierra Juliet (sigla identificativa) Melbourne...

Subito dopo questa ultima comunicazione si sentì un forte rumore metallico che si prolungò per diciassette secondi e si persero definitivamente i contatti con l'aereo di Valentich.

___________________________________________________________

Questa è una frase significativa che ha raccontato la moglie del pilota:
"Rimane poi inquietante l'incontro segreto che funzionari del ministero dei trasporti australiano ebbero con l'allora compagna di Valentich, Rhonda Rusthon, alla quale venne detto " sappiamo tutti che Fred è vivo e le autorità ne sono informate, ma si tratta di un argomento top secret. Non ne parli più d'ora in poi."


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Un' altra abduction un pò meno famosa....ma molto importante...

Il rapimento di Linda cortile


Manhattan, New York.
Linda Cortile, sposata e madre di due figli, durante la notte del 30 Novembre 1989 (attorno alle 3:15 del mattino), si svegliò improvvisamente. Ben presto si rese conto di essere paralizzata e di vedere solo ciò che accade intorno a lei. Il terrore prende il sopravvento quando nella propria camera da letto entrano, fluttuando nell’aria, tre figure umanoidi di statura bassa, con pelle grigia, teste glabre molto sproporsionate rispetto al corpo. Linda, immobile, si vede avvicinare queste tre figure, che toccandola, portano anch’essa a fluttuare nell’aria in posizione fetale, dirigendola verso la finestra chiusa del suo appartamento sito al dodicesimo piano. Dall’ufo scende un raggio di colore bluastro che attirò Linda e i suoi rapitori all’interno del velivolo. Qui l’abdotta si ricorda (sopratutto dopo l’ipnosi regressiva) di essere stata messa in posizione supina al di sopra di un tavolo. Lei aveva davanti agli occhi una luce molto forte che l’ abbagliava, ma comunque riusciva a intravedere le sagome degli umanoidi che stavano maneggiando degli strumenti a lei sconosciuti. Uno di questi le forò la narice con una specie di trapano, provocandogli un tremendo dolore che la porto’ a perdere i sensi.
Linda si risvegliò nel letto accanto a suo marito e, appena riprese coscenza della situazione, andò nella camera dei figli e li trovò irrigiditi e senza respiro. Solo dopo alcuni minuti i ragazzi si ripresero totalmente.

Le Testimonianze
La mattina seguente la Cortile chiamo il noto ufologo Budd Hopkins che inizio subito a investigare sul caso e ben presto si rese conto di non essere di fronte alle “solite” abductions. Hopkins, dopo circa un anno di ricerche, ricevette una lettera di due guardie del corpo, Dan e Richard, che a quell’ora erano all’interno di una limousine (che secondo alcune fonti trasportava Javier Perez de Cuellar, ex-segretario Generale delle Nazioni Unite, che inviò anche alcune lettere a Hopkins). La loro macchina, come molte altre, si spense improvvisamente all’inizio del ponte di Brooklyn e videro perfettamente la scena che stava avvenendo davanti alla finestra della camera di Linda. Nella lettera parlano di aver visto “un’oggetto ovale enorme, questo apparve velocemente ed alla sua base emanava delle luci che cambiavano di colore, da rosso a bianco-blu. Dalla finestra uscì, stando a mezz’aria all’interno di un fascio di luce bluastro, una donna in posizione fetale la quale indossava una camicia da notte bianca”. Intorno a lei c’erano tre umanoidi, che ha detta di uno delle guardie “erano le creature piu brutte che avessi mai visto”. Vennero definiti come “non umani, aventi i crani grossi e glabri”. Poi le quattro figure entrarono dentro l’ufo, che assunse un colore rosso acceso e partì a tutta velocità verso East River inabissandosi in acqua. Dan e Richard, ma anche lo stesso “uomo politico” che trasportavano, in seguito a questo fatto ebbero ripercussioni a livello mentale; Divennero irrazionali e psicotici. Addirittura, Dan, si convinse che Linda fosse un’aliena avente poteri speciali. Da lì iniziarono a perseguitarla e pedinarla. Non solo loro assistettero al rapimento della Cortile. Ad oggi siamo a 24 testimoni oculari tra cui si dice ci fosse anche Lech Walesa (premio nobel di origine polacca). Molti di questi sono automobilisti che si erano ritrovati nel ponte di Brooklyn con le macchine ‘in panne’ senza una ragione apparentemente chiara, causando addirittura un ingorgo che raramente accade a quell’ora di notte. Il fatto inquietante è che tutti i testimoni (sconosciuti alla Cortile) raccontavano il fatto con gli stessi particolari senza nessuna differenza rilevante. Nessuno di loro si è mai contraddetto e tutti hanno superato il test della macchina della verità. Secondo Hopkins bastava la testimonianza davanti alle maggiori cariche mondiali di De Cuellar, per mettere all’attenzione comune l’inquietante realtà delle abductions, ma lui decise di tenere l’anonimato.

Conclusioni
Il “Caso Cortile” è uno dei piu documentati e sconcertanti casi di abductions di sempre. Di sicuro non puo essersi trattato di un fatto psicologico, di un’episodio creato dall’incoscio, in quanto l’accaduto è stato visto da piu testimoni e sopratutto in posizioni diverse del quartiere di Manhattan. Da escludere anche che si sia trattato di un falso. Anche perchè tutti i testimoni (nessuno conosceva Linda) hanno riportato tutti la stessa versione dei fatti anche quando sono stati sottoposti alla macchina della verità. E non c’era nessuno scopo di spendere risorse sia fisiche che monetarie per organizzare una cosi complessa sceneggiata. Troppi particolari uguali sono stati riscontrati in tutte le versioni dei testimoni. La luce “bluastra” che risucchiava Linda e i tre umanoidi è stata vista da quasi tutte le persone che quella sera assistevano allo straordinario incontro. Anche la “finestra chiusa” nella camera di Linda è una costante che ritorna in ogni versione, infatti ancora nessuno è riuscito a spiegare come l’abdotta avesse potuto attraversare quella finestra (ma d’altronde assistendo a questi fenomeni le nostre conoscenze hanno ben poco da dire). Da tenere molto in considerazione anche una testimonianza d’eccezione, quella di De Cuellar, ex rappresentante ONU. Fatte queste considerazioni possiamo solo dire che le abductions sono una realta dei nostri giorni e forse sono fatte da entità intelligenti che non vengono dal nostro pianeta.




Nel novembre del 1991 un dottore che Hopkins definisce come "molto vicino a Linda" fece una lastra ai raggi x alla testa di Linda perchè lei conosceva la storia degli impianti nasali e perchè Linda aveva parlato frequentemente di problemi al naso. La lastra non fu sviluppata immediatamente. Qualche giorno dopo il dottore la portò a Linda, ma era molto nervoso e non voleva discuterne. Linda la portò ad Hopkins, che le mostrò ad un suo amico neurochirurgo. Il neurochirurgo rimase di sasso; un oggetto chiaramente non naturale, piuttosto grande poteva essere visto nell'area nasale. Hopkins ha mostrato una diapositiva della lastra durante la sua presentazione e l'impianto era sorprendentemente evidente anche per un pubblico profano. L'oggetto aveva un raggio approssimativamente di 1/4 di pollice e una struttura arricciata alle estremità.

Chi fu il dottore che fece le lastre?Sappiamo solo che la persona è molto vicina a Linda. Perchè non c'è nessun rapporto reperibile? Data l'allarmante natura dei dati emersi, perchè non ci sono stati degli esami immediati? Linda disse che il dottore era nervoso e che non volle parlare dei raggi x. Non è chiaro se Hopkins abbia mai incontrato questo presunto dottore. Invece Hopkins mostrò la lastra ad un suo amico. Qualcuno ha congetturato che linda avrebbe semplicemente potuto inserire qualche piccolo oggetto nel proprio naso ed avere avuto l'aiuto di un tecnico radiologo amchevole. Non abbiamo prove che escludano questa possibilità.


http://www.tricksterbook.com/ArticlesOn ... leCase.htm


Ultima modifica di Bastion il 22/01/2010, 13:14, modificato 1 volta in totale.

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Capitano Augusto Leverger

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Il protagonista di questa storia e' il militare franco-brasiliano Joao Manuel Augusto Leverger, meglio conosciuto come il Barone di Melgaço, titolo conferito nel 1865 dall'Imperatore D. Pedro II.
Levenger nacque in Francia a Saint Malo e fu naturalizzato brasiliano nel 1844. Entro' a far parte della Marina Imperiale Brasiliana con il grado di tenente l' 11 Novembre 1824 e servi' la patria durante la Guerra del Paraguay (1864-1870) e fu per 5 volte Presidente della provincia del Mato Grosso.
Compi' importanti lavori scientifici, e si interesso' al problema idrografico della provincia del Mato Grosso e si impegnò per redigere un'importante tabella di marcia per navigare il fiume Paraguay.

L'AVVISTAMENTO
Nel Giugno del 1846 era la comando della Fregata "18 Luglio" con un equipaggio di 47 persone e attorno alle 05.57 del mattino fu osservato uno strano fenomeno luminoso
Alla pagina 295, Volume I n.74 sul Diario di bordo le seguenti parole venivano annotate:
"ho osservato questa sera uno strano fenomeno che produce uno strano ronzio. Sono le ore 05.57 e il cielo e' perfettamente limpido e tranquillo,un globo luminoso e' apparso ed ha descritto una curva di 30 gradi in direzione Nord-Nord Ovest. La luce che emanava era piu' forte di una lanterna, la luna era piena. Dell'oggetto si potevano notare tre organismi (parti), il centro pareva spostarsi in cerchio, il lato superiore pareva essere un quadrilatero irregolare e la parte sotto da dove pareva provenire il ronzio, era a forma di cerchi con dei raggi. Mano a mano che si spostava a zig zag pareva prendere una forma ellittica piu' schiacciata, era ben distinto dalle stelle. Dopo circa 25 minuti il fenomeno e' sparito e non vi e' stato alcun fenomeno atmosferico o perturbazione nel cielo."
Tutto questo accadeva alla presenza di molti menbri dell'equipaggio. Una volta giunti nella citta' di sbarco di Assumpção il Capitano riferi l'accaduto al Ministro del Brasile e si giunse che si tratto' di un fenomeno naturale. (Ndr: e' ovvio che all'epoca non vi erano i presupposti per credere altro.)

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La descrizione riassunta di questo caso e' a dir poco incredibile, infatti possiamo escludere che si tratti di un meteorite o di un fenomeno naturale in quanto e' durato ben 25 minuti ed ha tutte le caratteristiche descritte e notate negli UFO nei tempi recenti. Purtroppo dai dati giunti e' difficile stabilire il luogo esatto dell'avvistamento, ma secondo alcune ricerche la nave in quel periodo si trovava presso il Rio Paraguay e vicino alla confluenza con il fiume Parana.

Fonte: Non ne sono sicuro, ma mi sembra di averlo presa dal C.R.U.L.


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Die relikhunter, ma stai scherzando? Non è mica un monologo questo, èh...? Non ci sono tante risposte perché ho dovuto riunire il tutto, ma ci mancherebbe! Allora pubblico un ... libro! [:D]



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MessaggioInviato: 25/07/2009, 13:37 
Abbiamo parlato molte volte dei "Worm-Hole" (Tunnel-Spaziali) con cui si potrabbe viaggiare nello Spazio (e forse queste Astronavi già lo fanno!);è praticamente un raggirare la velocità della luce senza superarla! Ed il viaggio diviene "nullo"... Come pure il tempo!

Ecco un'esauriente spiegazione di Domenico Pasquariello.[:D]





OGNI CORPO NELL'UNIVERSO MODIFICA LO SPAZIO!

Ogni corpo celeste presente nell'universo deforma lo spazio grazie alla sua massa:


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È proprio questa deformazione dello spazio che crea una sorta di spinta che fa ruotare un corpo attorno ad un altro, ad esempio i pianeti attorno al Sole:


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La deformazione o curvatura dello spazio è totale e genera effetti sorprendenti, al punto che la materia o la stessa luce vengono deformati, ad esempio lo spazio curvato dalla gravità del Sole permette di vedere vicino ai suoi bordi una stella che in realtà si trova dietro di essa e quindi non dovrebbe essere visibile ma invece lo è grazie alla deformazione dello spazio:


Immagine

La deformazione dello spazio è tanto maggiore quanto maggiore è la massa del corpo celeste:

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"Worm-Hole" o "Tunnel-Spaziali"



Nello spazio esistono, o è possibile creare, delle deformazioni dello spazio tali da permette di viaggiare molto più veloce della luce e di poter raggiungere in breve tempo un punto lontanissimo, passando attraverso un wormhole o tunnel spaziale, viaggiando nell'iperspazio:



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Si tratta di qualcosa che è già naturalmente presente nell'universo attraverso vari fenomeni, come per i buchi neri e i buchi bianchi, provocando fortissime distorsioni spazio-temporali, e tra l'altro quando la curvatura dello spazio diventa così grande si sviluppano delle singolarità, dove le usuali leggi fisiche cessano di valere:



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È importante sottolineare che non c'è nulla nella fisica che vieti il viaggio attraverso i wormhole o ringhole (i ringhole sono i wormhole stabili), e le connessioni iperspaziali, naturali o artificiali, forniscono un mezzo per viaggiare tra regioni distanti dell'universo senza dover viaggiare per migliaia di anni alla velocità della luce:



ImmagineImmagine

Concludendo, ecco i metodi che potrebbero essere utilizzati per andare e venire velocemente dal nostro Sistema Solare a zone lontanissime dello spazio, dovendo però schermare il veicolo utilizzato anche per evitare effetti quali viaggi nel tempo, visto che le distorsioni spaziali sono collegate a quelle temporali:



ImmagineImmagineImmagine

Esseri Alieni potrebbero aver sviluppato questa tecnologia? Ovviamente si.

Si pensi che in poco più di 50 anni di esplorazione spaziale l'uomo riesce già a fare cose straordinarie, può mandare con costi contenuti dei veicoli in tutto il sistema solare e comandarli da Terra, oltre ad essere andato ripetutamente sulla Luna.
Rendiamoci conto. Noi siamo riusciti a mandare su Marte, a 200 milioni di chilometri di distanza, dei veicoli automatici e siamo riusciti a comandarli con così tanta precisione che uno è riuscito a fare la foto all'altro mentre atterrava: Clicca qui

Abbiamo portato su Marte vari veicoli come una piccola scavatrice che ha scavato ed analizzato il suolo di un altro pianeta. Riceviamo da Marte le informazioni meteo: massima -30°C, minima –80°C, pressione 8,5 millibar, assenza di vento. E lo abbiamo fatto adesso, senza mettere a rischio neanche una vita umana, con una spesa di circa 500 milioni di dollari: l'equivalente di un giorno e mezzo di guerra in Iraq.

Ora, noi in 50 anni di esplorazione spaziale abbiamo fatto questo. Immaginate specie aliene cosa possano aver fatto in 500, 5.000, 50.000 anni di esplorazione spaziale, se non molto ma molto di più.

Noi siamo una specie molto giovane ed altrettanto giovane è la nostra civiltà, ma specie aliene e le rispettive civiltà possono benissimo essere anche milioni di anni più vecchie.

Se noi in un tempo così breve siamo riusciti a fare grandi cose, immaginate cosa possono riuscire a fare civiltà aliene che hanno avuto più tempo a disposizione.

Possono ad esempio aver scoperto e messo a punto metodi per superare agevolmente distanze spaziali enormi, metodi per avere energia gratuita o quasi, innovativi sistemi di propulsione e tanto altro ancora che sembrerebbe inverosimile perfino in un nostro fumetto di fantascienza: perché certe cose è impossibile perfino immaginarle per noi "primitivi" umani.

Ovviamente costituisce un affronto alla ragione il pensare che una cosa sia impossibile solo perché noi non siamo ancora riusciti a farla.



I viaggi attraverso i wormhole, la tecnologia possibile per farlo e tutto il resto è da tempo allo studio di scienziati e militari, che spiegano queste cose teoricamente in modo scientificamente corretto.

Metto qui di seguito due ricerche significative che ben fanno capire che tutto questo è allo studio di militari e scienziati per realizzare la capacità di viaggiare nell'iperspazio.



Questo è uno studio in merito dell'AIR FORCE RESEARCH LABORATORY e dell'AIR FORCE MATERIEL COMMAND:

CLICCA QUI (in inglese)

La ricerca è presente perfino sul sito di una prestigiosa federazione di scienziati americani:

http://www.fas.org/sgp/eprint/teleport.pdf



Invece, questo è uno studio presentato dagli scienziati allo Space Technology & Applications International Forum, meno complesso del precedente:

CLICCA QUI (in inglese)

La ricerca è presente anche sul sito internet degli scienziati che studiano certi ambiti:

http://www.americanantigravity.com/docu ... F-2005.pdf


Conclusioni



È importante sottolineare che noi abbiamo una conoscenza MOLTO LIMITATA dell'universo, quindi ci sono sicuramente tantissime cose importantissime che noi ignoriamo completamente. Si pensi solo che non siamo MAI usciti dal nostro minuscolo sistema solare, e che analizziamo l'universo utilizzando teorie ed osservazioni di cose lontanissime e non analizzabili.

Alla fine sappiamo pochissimo di qualsiasi cosa al di fuori del nostro sistema solare, anzi gran parte del nostro sistema solare è stato esplorato in modo insufficiente.

D'altronde la stessa scienza presenta i cosiddetti "problemi irrisolti", molto noti in fisica, che sono appunto irrisolvibili a causa delle limitate conoscenze scientifiche dell'Universo.

Siamo appena all'inizio dei nostri studi su tutto ciò che riguarda l'universo, e già oggi si ritengono possibili o certe delle cose che fino a poco tempo fa erano ritenute impossibili o impensabili, nonostante come già detto abbiamo ancora moltissima strada da fare.

Sicuramente, quando si avrà la possibilità di studiare meglio l'universo si scopriranno cose che andranno oltre l'immaginazione umana.

La scienza ufficiale ha più volte sottolineato questa cosa. Ad esempio riporto questo pezzo da Science del 1 luglio 2005:

<< Di che cosa è formato l’Universo? La domanda può sembrare banale, visto che conosciamo la natura del pianeta su cui abitiamo e delle mille galassie che popolano il cielo. Invece tutto ciò che riusciamo a vedere con potenti telescopi non rappresenta neanche il cinque per cento della massa di cui l’universo dovrebbe essere formato, per confermare la correttezza delle teorie fin qui ideate per spiegare il mondo. E il restante 95 per cento costituisce la famosa «massa mancante» o «materia oscura», come l’hanno anche battezzata gli astronomi con un pizzico di sinistra fantasia.
Dove sia e quale possa essere la sua natura, nessuno scienziato è riuscito ancora a spiegarlo. Ogni tanto sembra di raccogliere qualche indizio; qualche volta c’è chi azzarda la possibilità di una materia dalle caratteristiche ignote: il risultato è che viviamo in un Universo di cui ignoriamo la vera natura.


Ultima modifica di Ufologo 555 il 25/07/2009, 14:17, modificato 1 volta in totale.


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